Disabili: agevolazioni fiscali e no
tratto da :
www.http://sosonline.aduc.it/
PREMESSA, DEFINIZIONI
Mamme d'azienda
Mamme d'azienda /1
La Repubblica del 14/10/2009 , articolo di CINZIA SASSO ed. Nazionale p. 51
Il cliché è duro a morire. La ragazza, curriculum impeccabile, master all'estero, conoscenza perfetta di tre lingue straniere, si presenta al colloquio di lavoro: «Lei è brava, ma è giovane: poi vorrà fare dei figli...».
Ed ecco che mentre l'ingegnera diventa viola di rabbia, e pensa che tutto può fare meno cambiare di genere, il capo del personale scarta il suo nome e passa oltre. Peccato, sarebbe stata perfetta, ma un maschio è più sicuro, almeno non ci sarà da fare i conti con quello che le aziende temono di più: la maternità. La marcia delle donne verso la conquista del mondo del lavoro finora si è sempre infranto contro questo scoglio: la gravidanza, i figli, le assenze, soprattutto i costi che questo comporta per l'impresa. Ma ora dalla Bocconi arriva il contrordine. «Sono solo pregiudizi da abbattere», dice Simona Cuomo, dell'Osservatorio sul Diversity Managment.
«La maternità non è un costo, è un'opportunità», aggiunge Alessandra Casarico, professore di Scienza delle Finanze. «La maternità incide solo per lo 0,23 per cento sui costi del personale», conclude Chiara Paolino che insegna Gestione delle risorse. È una ricerca con un prestigioso marchio di fabbrica, la Bocconi, che si incarica di demolire quelli che definisce luoghi comuni e di rispondere in modo inaspettato alla domanda su quanto costi alle imprese la maternità: poco più di niente. Anzi, arriva ad aggiungere: la maternità per le aziende può essere un beneficio più ancora che un costo. La ricerca ha interrogato responsabili delle risorse umane, capi e madri lavoratrici ed ha concluso che bisogna fare i conti con tre inossidabili stereotipi, smentiti però dalla realtà. Il primo è che non è vero che in Italia la legislazione sulla maternità sia tra le più protettive e generose. La seconda è che non è vero che più le donne lavorano meno fanno figli: anzi, sono i Paesi con la maggior partecipazione al mercato del lavoro a essere i più fecondi. Il terzo è che il costo "vivo" della maternità è indiretto e molto contenuto. La conclusione, quindi, è che non bisogna aver paura delle donne: e che pratiche come la flessibilità, il part time, l'uso del pc da casa, il telelavoro, consentono di trarre solo i benefici dalla presenza di personale femminile e di sfruttare appieno le loro competenze.
Eppure nel mondo del lavoro il retro pensiero è sempre che la dannazione delle donne sia quella di diventare madri. E poco importa che la Banca d'Italia stimi che una crescita dell'occupazione femminile significhi un aumento del 7 per cento del Pil; né che istituti di ricerca come Catalyst o McKinsey affermino, dati alla mano, che il valore aggiunto delle donne - il loro stile di direzione, l'attenzione alle persone, la gestione delle relazioni, la prevenzione dei conflitti - porta le imprese ad avere risultati migliori.
Perché poi, lì, al momento dell'assunzione, o quando si deve decidere una promozione, il dilemma è la futura maternità e tutto quello che comporta. Solo che "tutto quello che comporta" è una frase senza senso, uno stereotipo che va abbattuto. Simona Cuomo è la coordinatrice del gruppo che il 28 ottobre presenterà alla Bocconi il lavoro di ricerca portato a termine dall'Osservatorio del Diversity Managment. «Bisogna - dice - sfatare il mito che aleggia intorno alla maternità. Un'idea pervicace ma che è frutto di una cultura arretrata e di pregiudizi. Il nostro studio dimostra che invece il problema non esiste, che l'incidenza della maternità sul costo complessivo del lavoro è bassissima».
Cuomo, che è anche madre di tre figli, racconta che la prima cosa curiosa è che in realtà le imprese non sanno quanto pesa la maternità sui costi complessivi: si sa quanto costano le fotocopie, i post-it, i telefoni; ma nessuno prima aveva mai calcolato quanto costa una mamma.
Il luogo comune vuole che si pensi che la legislazione italiana è tra le più favorevoli alle donne, e dunque tra le più penalizzanti per le aziende. Peccato che non sia vero: in Paesi come la Danimarca è possibile restare a casa per sei mesi al cento per cento dello stipendio e in Norvegia i mesi retribuiti di assenza sono addirittura dieci.
Dice Alessandra Casarico: «L'astensione per maternità va vista nel suo complesso, e quando si fanno i raffronti con gli altri Paesi si parte sempre da premesse sbagliate. In Spagna, ad esempio, o in Svezia,è previsto anche un congedo di paternità: anche quello è un costo che riguarda i figli, ma non viene addebitato per forza soltanto alla madre». Limitare i costi della maternità all'universo femminile riduce le possibilità di crescita del Paese: «Le donne hanno dei talenti che vanno sfruttati, decidere di tagliarle fuori dalle carriere perché fanno i figli significa rinunciare a una fetta di competenze». Chiara Paolino ha quantificato (per la prima volta) il costo della maternità: «Ed è - afferma - un costo ridicolo. Una quota che corrisponde allo 0,23 per cento dei costi diretti e indiretti del personale. Quello che pesa è piuttosto il costo dovuto alla gestione dell'incertezza e alla riorganizzazione del lavoro di quelli che rimangono». Variabili, però, che niente hanno a che vedere con l'esborso di denaro, quanto con l'organizzazione del lavoro. «La donna che rientra torna come risorsa più ricca, più efficiente, più produttiva.
Se nelle aziende passasse questo pensiero positivo, porterebbe a un arricchimento generale». Che non sia solo teoria, che trovare una soluzione positiva al binomio maternità e lavoro non sia solo un tema di responsabilità sociale ma anche di sviluppo delle imprese, lo racconta Chiara Bisconti, responsabile delle risorse umane di San Pellegrino-Nestlé, anche lei madre di tre figli. «Noi - racconta - abbiamo impostato una serie di strumenti che consentono di far marciare insieme i bisogni delle donne e quelli dell'azienda: il risultato è un effetto virtuoso, perché ad esempio le donne che chiedono il part time riescono a fare in sei ore quello che normalmente si fa in otto, con il risultato di un risparmio di costi».
Tutt'altre le storie che raccontano le donne d'azienda. M.C. è appena rientrata al lavoro dopo una maternità. Fino al 2005 era una giovane manager in ascesa, con un budget importante da amministrare e un team di 8 persone.
Adesso,a 38 anni, con tre figlie con la voglia di riprendere là dov'era rimasta, si ritrova a non avere più un ufficio, né un ruolo. «Mi trattano - si indigna - come fossi trasparente, ma questaè un'ingiustizia che non posso lasciar passare.
Trovo mostruosa questa mentalità per cui altri ti impongono di scegliere tra maternità e carriera».
R. S., top manager di una media company, ha addirittura dovuto cercarsi un altro lavoro. «L'ostacolo- spiega- non era mia figlia, erano i miei capi che hanno deciso per me: secondo loro siccome ero diventata madre non avrei più potuto essere un capo affidabile».
L'82% delle donne ritiene che la maternità costituisca un ostacolo alla progressione in carriera e il 54% degli italiani pensa che la maternità e i figli siano i limiti principali alla realizzazione professionale delle donne.E queste convinzioni devono pur nascere da qualche dato di fatto. Forse, però, è ora di cominciare a cambiare.....
mail bombing per la Campagna nazionale "Salva l’Acqua"
Per opportuna informazione e partecipazione.
Cari saluti
Antonella
-------------------
02 Novembre mail bombing su Senatori e Senatrici
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.
Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esame del D.L. 135/09 presso la Commissione Affari Costituzionali e in previsione della discussione in Aula al Senato di tale provvedimento, è opportuno attuare un mailbombing sui Senatori e Senatrici, al fine di mettere un po’ di pressione richiedendo che le nostre richieste siano sostenute nel dibattito.
Affinchè sortisca effetto, è importante che l’invio delle mail sia realizzato contemporaneamente dal maggior numero di persone possibili, pertanto concentriamoci tutti sulla giornata di lunedì 02 Novembre.
alberticasellati_m@posta.sena
amato_p@posta.senato.it, paolo@paoloamato.com, amoruso_f@posta.senato.it, andreotti_g@posta.senato.it, andria_a@posta.senato.it,
antezza_m@posta.senato.it, armato_t@posta.senato.it, asciutti_f@posta.senato.it, astore_g@posta.senato.it,
augello_a@posta.senato.it, azzollini_a@posta.senato.it, baiodossi_e@posta.senato.it, balboni_a@posta.senato.it,
baldassarri_m@posta.senato.it
barelli_p@posta.senato.it, bassoli_f@posta.senato.it, bastico_m@posta.senato.it, battaglia_a@posta.senato.it,
belisario_f@posta.senato.it, benedettivalentini_d@posta.se
bertuzzi_m@posta.senato.it, bettamio_g@posta.senato.it, bevilacqua_f@posta.senato.it, bianchi_d@posta.senato.it,
bianco_v@posta.senato.it, bianconi_l@posta.senato.it, biondelli_f@posta.senato.it, blazina_t@posta.senato.it, bodega_l@posta.senato.it,
boldi_r@posta.senato.it, bondi_s@posta.senato.it, bonfrisco_a@posta.senato.it, bonfrisco@forzait.org, bonino_e@posta.senato.it,
bornacin_g@posta.senato.it, boscetto_g@posta.senato.it, bosone_d@posta.senato.it, bricolo_f@posta.senato.it,
bruno_f@posta.senato.it, bubbico_f@posta.senato.it, bugnano_p@posta.senato.it, burgarettaaparo_s@posta.senat
butti_a@posta.senato.it, cabras_a@posta.senato.it, antoni.cabras@tiscali.it, caforio_g@posta.senato.it, cagnin_l@posta.senato.it,
calabro_r@posta.senato.it, calderoli_r@posta.senato.it, caliendo_g@posta.senato.it, caligiuri_b@posta.senato.it,
camber_g@posta.senato.it, cantoni_g@posta.senato.it, carlino_g@posta.senato.it, carloni_a@posta.senato.it,
carofiglio_g@posta.senato.it, carrara_v@posta.senato.it, caruso_a@posta.senato.it, caselli_e@posta.senato.it, casoli_f@posta.senato.it,
f.casoli@elica.com, casson_f@posta.senato.it, castelli_r@posta.senato.it, sen.robertocastelli@tin.it, castro_m@posta.senato.it,
ceccanti_s@posta.senato.it, centaro_r@posta.senato.it, ceruti_m@posta.senato.it, chiaromonte_f@posta.senato.it
chiti_v@posta.senato.it, chiurazzi_c@posta.senato.it, ciampi_ca@posta.senato.it, ciarrapico_g@posta.senato.it,
cicolani_a@posta.senato.it, colli_o@posta.senato.it, colombo_e@posta.senato.it, comincioli_r@posta.senato.it,
compagna_l@posta.senato.it, conti_r@posta.senato.it, contini_b@posta.senato.it, coronella_g@posta.senato.it,
cosentino_l@posta.senato.it, cossiga_f@posta.senato.it, costa_r@posta.senato.it, segreteriacosta@tiscali.it, crisafulli_v@posta.senato.it,
cuffaro_s@posta.senato.it, cursi_c@posta.senato.it, cutrufo_m@posta.senato.it, dali_a@posta.senato.it, dalia_g@posta.senato.it,
dambrosio_g@posta.senato.it, dambrosiolettieri_l@posta.sen
deangelis_c@posta.senato.it, deeccher_c@posta.senato.it, defeo_d@posta.senato.it, degregorio_s@posta.senato.it,
delillo_s@posta.senato.it, deluca_v@posta.senato.it, desena_l@posta.senato.it, detoni_g@posta.senato.it,
delvecchio_m@posta.senato.it, dellamonica_s@posta.senato.it
m.dellutri@senato.it, delogu_m@posta.senato.it, digiacomo_u@posta.senato.it, digiovanpaolo_r@posta.senato.
digirolamo_l@posta.senato.it, digirolamo_n@posta.senato.it, dinardo_a@posta.senato.it, distefano_f@posta.senato.it,
digilio_e@posta.senato.it, dini_l@posta.senato.it, divina_s@posta.senato.it, eccherclaudia@hotmail.com, donaggio_c@posta.senato.it,
dubaldo_l@posta.senato.it, esposito_g@posta.senato.it, fasano_v@posta.senato.it, fazzone_c@posta.senato.it,
ferrara_m@posta.senato.it, filippi_a@posta.senato.it, filippi_m@posta.senato.it, finocchiaro_a@posta.senato.it
info@annaritafioroni.it, firrarello_g@posta.senato.it, fistarol_m@posta.senato.it, fleres_s@posta.senato.it, fluttero_a@posta.senato.it,
follini_m@posta.senato.it, info@marcofollini.it, fontana_c@posta.senato.it, fosson_a@posta.senato.it, franco_p@posta.senato.it,
franco_v@posta.senato.it, galioto_v@posta.senato.it, gallo_c@posta.senato.it, gallone_m@posta.senato.it, galperti_g@posta.senato.it,
gamba_p@posta.senato.it, garavaglia_mariapia@posta.sen
gasbarri_m@posta.senato.it, gasparri@tin.it, gentile_a@posta.senato.it, germontani_m@posta.senato.it, ghedini_r@posta.senato.it,
ghigo_e@posta.senato.it, giai_m@posta.senato.it, giambrone_f@posta.senato.it, fabio.giambrone@libero.it, giaretta_p@posta.senato.it,
p.giaretta@senato.it, giordano_b@posta.senato.it, giovanardi_c@posta.senato.it, giuliano_p@posta.senato.it,
gramazio_d@posta.senato.it, centroiniziativesociali@liber
senluigigrillo@hotmail.com, gustavino_c@posta.senato.it, incostante_m@posta.senato.it, izzo_c@posta.senato.it,
lannutti_e@posta.senato.it, latorre_n@posta.senato.it, latronico_c@posta.senato.it, lauro_r@posta.senato.it, leddi_m@posta.senato.it,
legnini_g@posta.senato.it, g.legnini@tiscalinet.it, lenna_v@posta.senato.it, levimontalcini_r@posta.senato
licastroscardino_s@posta.sena
lusi_l@posta.senato.it, magistrelli_m@posta.senato.it
mantovani_m@posta.senato.it, maraventano_a@posta.senato.it
marinaro_f@posta.senato.it, marini_f@posta.senato.it, marino_i@posta.senato.it, maritati_a@posta.senato.it,
mascitelli_a@posta.senato.it, massidda_p@posta.senato.it, matteoli_a@posta.senato.it, mazzaracchio_s@posta.senato.i
mazzatorta_s@posta.senato.it, mazzuconi_d@posta.senato.it, menardi_g@posta.senato.it, mercatali_v@posta.senato.it,
messina_a@posta.senato.it, micheloni_c@posta.senato.it, milana_r@posta.senato.it, molinari_c@posta.senato.it,
mongiello_c@posta.senato.it, segreteriamongiello@senato.it
morando_a@posta.senato.it, morra_c@posta.senato.it, morri_f@posta.senato.it, mugnai_f@posta.senato.it, mura_r@posta.senato.it,
musi_a@posta.senato.it, musso_e@posta.senato.it, nania_d@posta.senato.it, negri_m@posta.senato.it, nerozzi_p@posta.senato.it,
nespoli_v@posta.senato.it, nessa_p@posta.senato.it, oliva_v@posta.senato.it, orsi_f@posta.senato.it, palmizio_e@posta.senato.it,
papania_a@posta.senato.it, pardi_f@posta.senato.it, passoni_a@posta.senato.it, pastore_a@posta.senato.it, pedica_s@posta.senato.it,
pegorer_c@posta.senato.it, pera_m@posta.senato.it, perduca_m@posta.senato.it, pertoldi_f@posta.senato.it,
peterlini_o@posta.senato.it, piccioni_l@posta.senato.it, l.piccioni@senato.it, piccone_f@posta.senato.it, pichettofratin_g@posta.senato
pignedoli_l@posta.senato.it, pininfarina_s@posta.senato.it
pisanu_g@posta.senato.it, piscitelli_s@posta.senato.it, pistorio_g@posta.senato.it, pittoni_m@posta.senato.it,
polibortone_a@posta.senato.it
procacci_g@posta.senato.it, quagliariello_g@posta.senato.
ninran@iprimus.com.au, ranucci_r@posta.senato.it, rizzi_f@posta.senato.it, rizzotti_m@posta.senato.it, roilo_g@posta.senato.it,
giorgio.roilo@libero.it, rossi_n@posta.senato.it, rossi_p@posta.senato.it, russo_g@posta.senato.it, rutelli_f@posta.senato.it,
saccomanno_m@posta.senato.it, sacconi_m@posta.senato.it, saia_m@posta.senato.it, saltamartini_f@posta.senato.i
sanciu_f@posta.senato.it, sangalli_g@posta.senato.it, sanna_f@posta.senato.it, santini_g@posta.senato.it, giacosan@tin.it,
saro_g@posta.senato.it, sarro_c@posta.senato.it, sbarbati_l@posta.senato.it, scalfaro_o@posta.senato.it, scanu_g@posta.senato.it,
scarabosio_a@posta.senato.it, scarpa_p@posta.senato.it, schifani_r@posta.senato.it, sciascia_s@posta.senato.it,
serafini_a@posta.senato.it, serafini_g@posta.senato.it, serra_a@posta.senato.it, sibilia_c@posta.senato.it, sircana_s@posta.senato.it,
soliani_a@posta.senato.it, spadoniurbani_a@posta.senato.
stradiotto_m@posta.senato.it, tancredi_p@posta.senato.it, tedesco_a@posta.senato.it, thalerausserhofer_h@posta.sen
tofani_o@posta.senato.it, tomaselli_s@posta.senato.it, tomassini_a@posta.senato.it, tonini_g@posta.senato.it, torri_g@posta.senato.it,
totaro_a@posta.senato.i, info@achilletotaro.it, treu_t@posta.senato.it, vaccari_g@posta.senato.it, valditara_g@posta.senato.it,
valentino_g@posta.senato.it, vallardi_g@posta.senato.it, valli_a@posta.senato.it, veronesi_u@posta.senato.it,
vetrella_s@posta.senato.it, vicari_s@posta.senato.it, viceconte_g@posta.senato.it, viespoli_p@posta.senato.it, villari_r@posta.senato.it,
vimercati_l@posta.senato.it, vita_v@posta.senato.it, vitali_w@posta.senato.it, vizzini_c@posta.senato.it, carlovizzini@carlovizzini.it,
zanda_l@posta.senato.it, zanetta_v@posta.senato.it, zanoletti_t@posta.senato.it, zavoli_s@posta.senato.it
Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
chiediamo ai Senatori e alle Senatrici
posto fisso? e venne il giorno anche di Tremonti!!!
E venne il giorno.
Posted by Arnald under Diversamente occupatigay: diversamente cittadini
Diversamente cittadini.
Posted by Arnald under Diversamente occupatiNon ci facciamo mancare neanche gli apparentamenti politici da tribunale dell’Aia (vedi Paola “ratzista” Binetti) che fanno affossare uno alla volta i diritti civili di questo paese.
“La storia siamo noi” diremmo di fronte al solito finale patetico congressuale del finto partito democratico. Ce ne dovremmo proprio vergognare, aggiungo io. Destino dell’elettore di sinistra, dunque: l’impossibilità di fare una qualsiasi riforma civile prima che il proprio governo cada.
Al contrario, l’elettore di destra può dirsi soddisfatto di aver visto la propria compagine politica bivaccare tra gli scranni del vincitore per tutta la legislatura.
Però, mentre noi non governiamo mai per problemi di frammentazione, a destra non si governa per problemi di totale accentramento del potere nelle mani di un uomo. Non so nemmeno se chiamarla deriva peronista, fascista o sfascitsta, non è questo il punto: semplicemente, siamo così presi a risolvere i cazzi grossi di questo signore che qualsiasi problema del resto del paese passa sempre in secondo piano. Disoccupazione dilagante, malasanità, corruzione di ogni genere, nepotismo, fuga di cervelli, povertà. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per un inverno bollente, altro che autunno caldo. Non mi chiedo neanche più se questi signori, da destra a sinistra, si rendano conto che la bomba sociale è pronta a scoppiare. O credono che tutti quelli che hanno perso un lavoro, la casa, la dignità e il futuro (perché riprendersi da una bancarotta familiare è quasi impossibile), se ne staranno buoni, in fila alla Caritas, per una minestra calda? – Arnald
Discriminazione di genere e inquinamento visivo. Donna e media
Ma cosa fare?
FS: RESA GIUSTIZIA A DANTE DE ANGELIS, REINTEGRATO AL LAVORO
La lotta condotta da Dante De Angelis, con l'aiuto delle tantissime persone che lo hanno appoggiato in questi mesi, è finita con una vittoria.
Dante era stato ingiustamente licenziato dalle FS, solo perché si era permesso di adempiere al ruolo istituzionale che la legge (prima il D.Lgs.626/94 e ora il D.Lgs.81/08) ha dato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Cioè quello di segnalare al Datore di Lavoro prima e, se da questi non riceve risposte soddisfacenti, alle Autorità di controllo, gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Dante era stato ingiustamente licenziato, perché, in tal senso, aveva segnalato la rottura degli organi di aggancio di treni (in particolare i convogli ad alta velocità), che avevano provocato e lo avrebbero potuto fare nel futuro, il distacco delle carrozze passeggeri dal locomotore, con rischi gravissimi non solo per il lavoratori delle FS, ma anche per i passeggeri.
Oggi Dante è stato reintegrato al suo posto di lavoro e le FS sono state condannate per 'atteggiamento antisindacale'.
Come per i lavoratori della INSE Presse, la lotta di Dante e di tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi mesi, dimostra, ancora una volta che la lotta paga.
Non dobbiamo arrenderci mai. Uniti si può vincere !
DIFFONDETE & KNOW YOUR RIGHTS ! ! !
Da:http://www.dazebao.org
Lunedì 26 ottobre 2009 19:33
di Matteo Giuli
ROMA - "Ero preoccupato ma assolutamente fiducioso perché sapevo di aver fatto solo il mio dovere civico e svolto il ruolo di lavoratore responsabile e RLS".
Così Dante Dante De Angelis, il macchinista licenziato ingiustamente dalle Ferrovie dello Stato il 15 agosto del 2008, ha commentato il suo reintegrato al posto di lavoro.
La decisione arriva direttamente dal giudice del Tribunale di Roma, Dario Conte, che questa mattina ha annullato il licenziamento deciso arbitrariamente dalle FS, obbligando l'azienda, condannata per atteggiamento antisindacale, all'immediata reintegrazione del rappresentante per la sicurezza e al risarcimento di tutte le retribuzioni perdute.
De Angelis la mattina di ferragosto di un anno fa si era recato al lavoro scoprendo di essere stato improvvisamente licenziato senza nessun preavviso dalle FS, che lo ritenevano colpevole per aver denunciato una situazione d'insicurezza.
I fatti su cui Dante De Angelis si era espresso riguardavano gli incidenti ferroviari avvenuti nei pressi di Milano il 14 e il 22 luglio del 2008, dove la rottura del tenditore di collegamento di un ETR 500 provocò il distaccamento tra due vagoni.
All'epoca dei fatti molti definirono ingiusto il licenziamento di De Angelis, tanto che dimostrazione dello sdegno per questa vicenda, molti lavoratori e cittadini si attivarono con appelli che raccolsero migliaia di sostenitori e presidi per chiedere l'immediata riammissione al lavoro di De Angelis.
Ma la situazione sembrava essersi arenata, fino alla decisione di oggi.
Una vera e propria vittoria, hanno commentato in molti colleghi e non solo per Dante ma per tutti quei lavoratori che ogni giorno si battono per la sicurezza.
Oggi finalmente con la decisione del Tribunale si rende giustizia a De Angelis dopo oltre un anno di attese.
Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
Biblioteca Valvassori Peroni - Manifestazioni Culturali
Consiglio di Zona 3
presso la nostra biblioteca ha luogo, il mercoledì,
PAGINE D'ARTE. ARTE E ARTISTI PROTAGONISTI DELLA NARRATIVA CONTEMPORANEA
a cura di Opera d'Arte
un ciclo di conferenze tenute da storici dell'arte, accompagnate da proiezioni per alternare al piacere della lettura stimoli provenienti da altri canali comunicativi.
Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
me
L'artista del Seicento più vicino alla sensibilità contemporanea e il grande uomo di teatro premio Nobel per la Letteratura si incontrano nel testo tratto da uno spettacolo teatrale di grande suggestione e successo, che fa rivivere il genio di Caravaggio.
Opera d'Arte è specializzata in eventi sulle relazioni fra arte figurativa e letteratura.
Lutto per la scomparsa di Giuliano Vassalli.
Lutto per la scomparsa di Giuliano Vassalli.
Fu partigiano, ministro, presidente della Corte Costituzionale.
La notizia diffusa dalla famiglia a funerali avvenuti. Il cordoglio dell'ANPI: "L'Italia perde un galantuomo, un padre della Repubblica".
COMUNICATO STAMpA DELL'ANPI -
Con profonda commozione apprendiamo della scomparsa di Giuliano Vassalli. Una grave perdita per l’intero Paese, per le sue istituzioni, per la sua cultura democratica.
Condominio. Limitazioni nell'uso dell'appartamento e regolamento
tratto da:
http://avvertenze.aduc.it/con
E’ usuale che il regolamento di condominio contenga delle limitazioni alle facoltà d’uso delle unità immobiliari di proprietà esclusiva.