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Sabato, 17 Aprile, 2010 - 10:59

La Consulta: “Riconoscimento giuridico all’unione omosessuale”

16/04/2010 - Ufficio stampa Arcigay

 

Il 15 aprile 2010, giorno dopo la pubblicazione della sentenza della Consulta sul matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, la Corte ha reso note le motivazioni tecniche e le valutazioni giuridiche adottate (vedi allegato in fondo alla pagina).

Arcigay non si ritiene soddisfatta di una sentenza che non riconosce l’urgenza di un’autentica affermazione del principio di uguaglianza formale con l’immediata estensione del matrimonio civile alle coppie omosessuali, tuttavia valuta positivamente diversi aspetti della sentenza.

“Le motivazioni della Consulta” - dichiara Paolo Patanè, Presidente nazionale Arcigay, “individuano evidenti spazi di riconoscimento dell’affettività e delle convivenze tra persone dello stesso sesso. La sentenza non è quella che speravamo, ma non è certamente quella che temevamo: se da un lato la parola torna al Legislatore, cioè al nostro Parlamento che dovrà colmare il grave vuoto legislativo, da un altro lato la questione giuridica rimane aperta con nuovi orizzonti per l’affermazione della piena uguaglianza degli amori, delle relazioni e delle reciproche solidarietà.”

Arcigay continuerà a perseguire con tenacia tutti i percorsi politici e giudiziari nella piena convinzione di condurre una battaglia giusta, sostenuta dal principio di uguaglianza, che già ha portato quasi 30 Paesi a riconoscere le nostre famiglie e che ha animato proprio oggi il presidente USA Obama nel dare pari dignità a tutti gli amori nelle difficili situazioni di malattia. È una battaglia in linea con i valori di dignità delle persone e con i principi altissimi che, sulla base della Carta fondamentale dell’Unione Europea e della Costituzione Italiana, ci dovrebbero vedere persone e cittadini con pari doveri e pari diritti.”

“Come Arcigay” – conclude Patanè – “esprimiamo rispetto per il lavoro svolto dalla Corte e riconoscenza per il lavoro delle associazioni Certi Diritti e Rete Lenford, per l’iniziativa di affermazione civile e porgiamo un ringraziamento ai tanti giuristi e avvocati coinvolti in un’impresa di grande passione civile, giuridica e culturale.”

Dalla Sentenza della Corte Costituzionale:

8. - L’art. 2 Cost. dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri.

Per maggiori info e riflessioni.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
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Da Affari Italiani: Una pronuncia importante per i diritti delle coppie omosessuali. Commento degli avvocati, prof. Marilisa D'Amico, Ileana Alesso e Massimo Clara, membri del collegio di difesa davanti alla Corte Costituzionale. 
Dalle motivazioni della sentenza n. 138/2010 emergono  importanti passi in avanti nel riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali.  La Consulta ha respinto la richiesta, avanzata dai Tribunali di Venezia e Trento, di estendere il matrimonio anche alle persone dello stesso sesso precisando che dovrà in proposito pronunciarsi il legislatore tenendo conto del fatto che :
- "la Repubblica ...  garantisce, all'art. 2, i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità"  "in tale nozione è da annoverare anche  l'unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone ...  il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri";
-  "i concetti di famiglia e di matrimonio non si possono ritenere cristallizzati con riferimento all'epoca in cui la Costituzione entrò in vigore, poichè sono dotati della duttilità propria dei principi costituzionali e quindi vanno intepretati tenendo conto non soltanto delle trasformazioni dell'ordinamento, ma anche della evoluzione della società e dei costumi". 
Ora la palla passa alla politica, ma per i diritti delle coppie omosessuali si tratterà soltanto di andare avanti, nelle linee tracciate dal giudice costituzionale che affermano in modo chiarissimo la necessità di un riconoscimento pieno che non tollera discriminazioni tenendo conto che la Consulta ha lanciato un chiaro monito al legislatore affermando che in assenza di una disciplina generale "si riserva di intervenire a tutela di specifiche situazioni" di volta in volta sottoposte alla sua attenzione  per garantire "un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale".
Elisabetta Grancagnolo
infodiritti - l’informazione giuridica on-line
Commento di Antonella Fachin inserito Lun, 19/04/2010 13:54