.: Eventi

« Aprile 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

.: Candidati

.: Link

Pagina Personale

.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Lunedì, 14 Settembre, 2009 - 09:07

Placido infuriato: non sono un parassita denuncio Brunetta

Il caso - Dopo le accuse ai «cineasti che non lavorano»

Placido infuriato: non sono un parassita denuncio Brunetta

Bondi: solidarietà al ministro, la penso come lui

MILANO — Il riferimento fatto venerdì dal ministro Renato Brunetta ai «cineasti parassiti» ha irritato molti. In particolare, quello sull'Italia «placida e leggermente schifosa» ha portato Michele Placido a querelare il ministro per calunnia: «Sono indignato, anzi indignati siamo io e i miei familiari perché ha usato il mio nome», ha commentato da Venezia, dove aveva portato il suo film sul '68, Il grande sogno.

 

Dopo una notte di silenzio, il regista ha affidato il contrattacco ad una lettera aperta al ministro. Si legge: «Ha sbagliato persona, per questo la denuncio. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il comune di Roma, Teatro Tor Bellamonaca, gratis da cinque anni e gratis ha creato un teatro in Calabria. I miei ultimi tre film di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro. Non voglio dilungarmi sulla mia carriera come attore con lavori con Monicelli, Rosi, Tornatore, Albertazzi, Strehler, Ronconi: fannulloni anche loro? In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui sono un pezzo come ha detto lei leggermente schifoso. La denuncio per questo, ma forse vengo ingiuriato perché non ho mai votato per Berlusconi?». E ancora: «Ho sempre cercato di servire lo Stato pensando che cinema e teatro hanno una funzione civile importante. La denuncio perché offende il mio nome, la mia dignità e non distingue come non ha distinto 40 anni di lavoro». Infine, un sibillino post scriptum: «Il mio prossimo film è prodotto dalla Fox e l'anno prossimo mi trasferisco in Francia per un contratto come regista già firmato con la Pathé cine. Le voglio ricordare il titolo del film, Miserere!. E non è una battuta».
OAS_AD('Bottom1');

A dare una risposta, dopo il «no comment» di Brunetta, ci ha pensato Sandro Bondi: «Piena solidarietà a Brunetta, denunciato da Placido per aver espresso ciò che pensa la maggioranza degli italiani e ciò che penso anche io». Intanto, contro il suggerimento di «chiudere il rubinetto del Fus», sono intervenuti il presidente e il coordinatore di Centoautori, Stefano Rulli e Andrea Purgatori: «La risposta alla becera propaganda di Brunetta è ricordargli che da anni chiediamo una legge che sganci il cinema dalla politica». Alle critiche si è associato Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd: «Le parole di Brunetta entrano in quel sistema intimidatorio che sembra l'unico che il governo conosca. "Via i fondi se non vi comportate bene". Questo è il messaggio».

Chiara Maffioletti
13 settembre 2009

 

www.corriere.it

Ciao, Alessandro. Una volta si diceva: "io sto con il partito della pagnotta", ovvero "mi schiero con chi mi conviene". E' solo un caso che quasi tutti gli artisti siano schierati a sinistra, e quei pochi di destra, lo dicono sommessamente, e a volte si nascondono per paura di essere isolati?

Lando Buzzanca qualche anno fa affermò di essere di destra, ma poi fece marcia indietro. Una giornalista della Rai gli chiese il perchè, e lui disse: "Devo lavorare anch'io".

Eppure tanti comici che devono il loro successo e i miliardi a Berlusconi, poi lo attaccano duramente. La coerenza dov'è?
I film di Benigni ancora oggi vanno su mediaset e sono stati in gran parte prodotti da Berlusconi.
Gli stessi Moretti e D'Alema hanno scritto libri con Mondadori, (sempre del buon Silvio).

La Littizzetto lavorava con le tv di Berlusconi, come Luttazzi, ad esempio. Chiambretti , che critica tanto la destra, è passato "al nemico", e ci ha ironizzato anche su.

Questo è l'idealismo degli artisti italiani.

Quanto a Placido, non è un mistero che sia diventato un militante, alla stregua di un novello articolista di "Lotta Continua".

Sono anche io come te, dell'idea che gli artisti non debbano sperare nei fondi pubblici. Tanti films sono stati fatti solo per prendere soldi pubblici, in passato, e non sono nemmeno usciti nelle sale. Per fortuna la legge in materia è stata modificata.

Anche a Pescara, la città in cui vivo, tanti artisti fruiscono di ingenti somme messe  disposizione dal comune. Ho visto però che anche loro, quando vogliono, sanno trovare sponsors privati, anche con un'ottimo senso del business e dell'organizzazione. Vi è stato un festival organizzato da movimenti della sinistra estrema, qualche anno fa, in cui c'era lo stand di una birreria che fece affari d'oro per tre sere di fila.

Commento di a.russo inserito Mar, 15/09/2009 08:24