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.: Il Blog di Antonella Fachin
Martedì, 7 Luglio, 2009 - 09:52

Baschi azzurri con il cuore nero: ecco chi c'è dietro i Blue Bere

Si usa il termine "volontari" con riferimento ai Blue Berets.
Incominciamo a dire che i Blue Berets saranno volontari... ma l'associzione si intasca 220.000 euro (mezzo miliardo delle vecchie lire!) di soldi pubblici!!!  COMPLIMENTI!!! e meno male che non è a scopo di lucro!!!
Io ho fatto per anni volontariato... ma le associazioni non si sono mai intascate così tanti soldi pubblici!!!
Aggiungo qualche ulteriore considerazione.
Durante una recente assemblea cittadina in zona 4 il vice sindaco De Corato si è rifiutato di dare risposte ai cittadini sulla mancanza di luoghi di socialità, per giovani e per anziani, di eventi zonali che possano diffondere quello spirito di comunità che è il miglior antidoto contro la solitudine, l’emarginazione e la trasformazione della periferia come quartiere dormitorio, senza spazi e luoghi per il tempo libero delle famiglie e dei ragazzi.
In compenso De Corato ha presentato il BLUE BERET seduto al suo fianco come il rimedio contro i mali dell’insicurezza: una ronda di Blue Berets avrebbe a breve percorso le vie Salomone, Mecenate e dintorni e tutti si sarebbe sentiti rassicurati.
Personalmente ritengo che l’ordine pubblico sia e debba rimanere appannaggio delle Forze dell’ordine, alle quali non vanno ridotte le risorse, ma al contrario vanno potenziate per avere delle Forze dell’ordine all’altezza dei loro compiti. Agli enti locali spetta, invece, fare prevenzione mediante investimenti sul territorio, dato che la “sicurezza” è l’ultimo anello di una lunga catena e pochi soggetti si preoccupano degli anelli che stanno prima per prevenire i disagi e le reazioni di rifiuto ed emarginazione: la scuola, i centri socio-educativi, i centri psico-sociali, i luoghi di aggregazione e di socialità, per non rischiare di intervenire quando i “buoi sono scappati dalla stalla”.
Il Comune sta da anni venendo meno a questi suoi obblighi e rincorre i buoi o meglio, fa finta di rincorrerli! La vera criminalità rimane “sconosciuta” a nostri politici di centro destra, dato che –nonostante le evidenze di infiltrazioni malavitose in molte attività imprenditoriali- continua a negare la necessità di una presa di coscienza politica del fenomeno; infatti, la commissione antimafie, fortemente voluta dalle opposizioni, è stata sciolta!
In città cosa è rimasto?!? E’ rimasto l’impegno del vice sindaco De Corato a tenere in palmo di mano i “suoi” Blue Berets come unica soluzione a tutti i mali delle periferie.
Ma chi sono questi Blue Berets? Ecco un articolo molto illuminante, pubblicato si repubblica online.
Un'altra conferma della pericolosità di queste ronde. Che siano nere o verdi poco cambia...il lupo (o la lupa romana?) perde il pelo ma non il vizio!
Pare che il servizio, che ci costa ben 220.000 euro (mezzo miliardo delle vecchie lire!), sia stato sospeso……
 
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Baschi azzurri con il cuore nero: ecco chi c'è dietro i Blue Berets
 
Vincenzo Scavo, presidente dei Blue Berets, è il tesserato numero 090203 del partito Destra nazionale Msi, la stessa formazione politica che organizza le "ronde nere" con divise da Ventennio fascista
di Franco Vanni
http://locali.data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/gloc/rep-milano/2009/07/04/jpg_1667029.jpg
 
In testa porta il berretto azzurro, ma il suo cuore è nero. Vincenzo Scavo, presidente dei Blue Berets, è il tesserato numero 090203 del partito Destra nazionale Msi, la stessa formazione politica che organizza le "ronde nere" con divise da Ventennio fascista. L'iscrizione di Scavo al partito è del 16 agosto 2003 e scadrà nel 2013. Fino a quel giorno, il capo dell'associazione a cui il Comune dà 220mila euro per fare vigilanza in metropolitana è "dirigente nazionale" del Msi di Gaetano Saya.
L'uomo che guida le ronde regolari, che il vicesindaco Riccardo De Corato definisce «un contributo importante per la sicurezza delle fasce più deboli e indifese», appartiene a un movimento politico che per simboli ha l'aquila imperiale e il sole nero, stemma del misticismo nazista. E Scavo non è solo. Altro ex iscritto al Msi passato anche per i Blue Berets è Riccardo Sindoca, accusato nel 2005 dalla procura di Genova del tentativo di costituire un servizio segreto parallelo. Sul banco degli imputati c'era anche Saya, fondatore del partito. L'inchiesta è ancora aperta. Sulla tessera di iscrizione ai berretti blu, del 3 marzo 2004, Sindoca è registrato con il grado di "Colonnello".
 
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/6433821>
 
Il sospetto che i Blue Berets, cui il Comune affida da due anni servizi di ronda, potessero avere simpatie estremiste era stato sollevato dal Pd, che in un'interrogazione parlamentare del 26 giugno segnala «la vicinanza dei berretti blu ad Azione sociale, il partito di Alessandra Mussolini». Lo stesso giorno, De Corato risponde che «l'associazione non ha alcun legame politico». E sfida l'opposizione: «Tirino fuori le prove». La Mussolini non sembra entrarci, il Pd ha sbagliato mira, ma di poco.
A provare invece l'appartenenza di Scavo al Msi, oltre a tessera e modulo di adesione, c'è la conferma di Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del partito: «È un nostro dirigente nazionale - dice - non partecipa più alla vita del movimento, ma non avendo restituito la tessera resta in carica fino al 2013».
 
http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/click_nx.ads/local.repubblica.it/rg/milano/interna/1523395100@Top,TopLeft,Left,Right,Middle,Left1,x41,x42,x43,x44,Position1%21Middle
 
Nel manifesto dei Blue Berets, Scavo traccia il profilo del perfetto volontario: «È colui che per scelta di vita dona gratuitamente parte del suo tempo per gli altri, che lavora in silenzio senza aspettarsi gratificazione». Ma la gratificazione alla fine è arrivata: dieci giorni fa il Comune ha affidato all'a ssociazione la vigilanza notturna nel metrò. Fino a 26 "agenti" disarmati che controllano i treni dalle 22.30 a fine corsa. Per il servizio, vinto con gara, ai Blue Berets vanno 220mila euro, presi dal bilancio di Atm. E proprio su quei soldi ieri l'opposizione in Consiglio comunale ha chiesto spiegazioni.
 
Francesco Rizzati del Pdci scrive a De Corato e al presidente di Atm, Elio Catania: «È possibile sprecare risorse, quando Atm non riesce nemmeno a rispettare il piano di investimenti?». Il Comune ha più volte indicato nell'efficienza dei Blue Berets la ragione del loro coinvolgimento nel piano sicurezza, per il quale nel 2009 sono stati stanziati complessivamente 850mila euro. I report di Palazzo Marino parlano di 1.421 interventi fatti dai berretti blu fra il giugno 2008 e l'aprile 2009, di cui 324 alla stazione Centrale. Tutte situazioni in cui i rondisti hanno segnalato alle forze dell'ordine reati, oppure hanno immobilizzato chi li commetteva aspettando poi l'arrivo degli agenti.
 
Mentre i Blue Berets di Scavo lavorano per il Comune con l'a utorizzazione della prefettura, anche la Guardia Nazionale, la ronda nera, si prepara ad aprire una sede milanese. «Il pacchetto sicurezza ci autorizza a farlo - dice Cannizzaro - la inaugureremo tra due settimane». Quartier generale al piano terra di Palazzo Rapisarda, in via Chiaravalle. Una sala con bagni e camerini per indossare le divise. «Dalle giubbe faremo sparire il sole nero, almeno durante il servizio di vigilanza in strada, ma non l'a quila», aggiunge la presidentessa.
 
L'edificio, che ospita anche la sede del partito, è di proprietà dell'ex craxiano Angelo Fiaccabrino ed è stato scelto «perché lì è nata Forza Italia - precisa Cannizzaro - e vogliamo dimostrare a Berlusconi il nostro appoggio». Dopo la presentazione delle ronde nere, un mese fa, le procure di Milano e Torino hanno aperto fascicoli. E tutta la politica, con Palazzo Marino in testa, aveva bollato come «aberrante» l'iniziativa. «Queste ronde di partito - diceva De Corato - sono una cosa molto diversa dalle associazioni sane che operano per la sicurezza». «Come i Blue Berets», appunto.
(04 luglio 2009)

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Blue Berets, bufera sulle ronde nere

Repubblica — 06 luglio 2009   pagina 2   sezione: MILANO
È BUFERA su Palazzo Marino dopo la notizia che il presidente dei Blue Berets è un dirigente del Msi di Gaetano Saya, il partito di estrema destra che organizza le "ronde nere" con divise ispirate alle uniformi naziste. Il Pd giudica il fatto «gravissimo»e chiede al sindaco di interrompere la collaborazione coni berretti blu, che percepiscono dal Comune 196mila euro per le ronde in città e altri 220mila da Atm per la vigilanza in metropolitana. L' Udc auspica che quei soldi siano dati ai vigili urbani, e nel Pdl c' è chi invoca maggiore controllo sulle ronde. Il vicesindaco Riccardo de Corato, dopo avere chiesto una relazione a Scavo sulla vicenda, precisa che «per svolgere il loro servizio i Blue Berets hanno vinto una gara e il Comune non può fare accertamenti sull' appartenenza politica dei partecipanti». Ma il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino, non ci sta. E ha scritto al sindaco Letizia Moratti per chiedere «di interrompere ogni relazione con un' associazione che non dà garanzie sul piano dell' adesione ai principi e ai valori democratici». Enrico Marcora, consigliere provinciale Udc, dice: «L' episodio dimostra che le ronde sono inutili e pericolose. Il Comune usi i soldi destinati ai berretti blu per pagare gli straordinari ai vigili urbani». E mentre il deputato del Pd Lele Fiano annuncia un' interrogazione al ministro Maroni «per chiarire se i Blue Berets abbiano titolarità a svolgere il servizio, visto il collegamento con il Msi», anche nel Pdl c' è chi vede nell' episodio un campanello d' allarme. Paola Frassinetti, deputata ed ex di Alleanza Nazionale, invoca «un controllo attento di prefetture ed enti locali sull' operato delle associazioni di vigilanza». Quanto all' ipotesi che i rapporti del Comune con i Blue Berets possano essere interrotti, De Corato spiega: «Il contratto per la vigilanza in città, ad esempio alla stazione Centrale, scade nel 2010 e va rispettato. Il servizio in metropolitana invece è ancora in fase sperimentale e nelle prossime settimane decideremo se confermarloo meno». L' associazione di Scavo si è aggiudicata i pattugliamenti in metrò facendo una proposta economica più vantaggiosa rispetto a quella dei City Angels. Le ronde serali sui treni sono partite il 25 giugno, «ma il servizio - aggiunge il vicesindaco - potrebbe essere rinegoziato, sospeso o affidato ad altri. Ne valuteremo l' efficacia assieme ad Atm». Il sospetto che i Blue Berets fossero vicini all' estrema destra era stato sollevato nelle scorse settimane dal Pd, con interrogazioni in Parlamento e in consiglio comunale, ma nulla era dimostrato. Ora che la prova c' è, De Corato ripete di «non avere mai saputo dei trascorsi politici del loro presidente». Scavo, iscritto all' Msi di Saya con scadenza nel 2013, nella nota inviata ieri a Palazzo Marino sostiene di non avere «alcun contatto con tale partito dal 2003». E aggiunge: «Ero convinto che mancando la presenza attiva l' adesione fosse decaduta». Scavo, però, non è un semplice tesserato dell' Msi, ma un "dirigente nazionale" e quindi «la tessera non va rinnovata e dura dieci anni», come spiega Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del partito. - FRANCO VANNI
Commento di Antonella Fachin inserito Mar, 07/07/2009 10:15