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.: Il Blog di Antonella Fachin
Sabato, 21 Marzo, 2009 - 12:10

HUMOR: in nome della legge (Biagi)

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Ciao a tutti flessibili e precari.
Sette anni fa, Marco Biagi, il giuslavorista che ha dato il nome alla giustamente controversa legge sul lavoro (legge 30), veniva ammazzato dalle brigate rosse. Oggi Napolitano l’ha voluto ricordare parlando di come non ci si deve arroccare sulle vecchie conquiste fatte nel mondo del lavoro dalle passate generazione. Diciamo che qui, più che arroccati siamo aggrappati con le unghie a ciò che ne resta. Pensione, ferie e malattie pagate, straordinari: tutti diritti che ai precari sono negati. Nel giro di pochi anni è stato messo in moto un meccanismo che ha strappato ben più di una certezza alle nuove generazioni di lavoratori.
Un principio di flessibilità inaugurato miseramente da Treu e sfociato ben presto nella precarietà assoluta.
Il contratto a progetto, per esempio, poteva essere uno strumento per migliorare i propri conti grazie a compensi più alti o lavorando per più clienti contemporaneamente.
Invece, i nostri imprenditori, Stato compreso, l’hanno usato come forma d’assunzione da licenziamento facile e alleggerita di responsabilità e diritti. Colpa di Marco Biagi? No. Rileggendo le sue carte e ripercorrendo la sua opera, si scopre presto che la legge 30 porterà pure il suo nome, ma non le sue idee. A cominciare da quelle sugli ammortizzatori sociali che Marco Biagi, come spesso aveva scritto e dichiarato, voleva rafforzare. - Arnald