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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Lunedì, 29 Dicembre, 2008 - 15:03

Finalmente una Commissione Antimafia in Comune?

In questi ultimi giorni abbiamo appreso che finalmente la Commissione Comunale Speciale sui fenomeni di corruzione e sull'EXPO è stata approvata. In stagioni di cantieri e di appalti la questione sembra essere interessante e positiva. Soprattutto se si confermano le parole del Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, Vincenzo Macrì, che ripetutamente ha considerato Milano la capitale d'Italia per reati commessi dalla 'ndrangheta e dalla mafia. E', questo, un primato che ha suscitato una indignazione negli animi della cittadinanza democratica e presso le associazioni che da tempo lavorano per la legalità, la giustizia civile e la universalità dei diritti e dei doveri, come Libera, Saveria Antiochia, l'ARCI e Carovana della legalità.
Penso anche alle molteplici iniziative che, a livello di società civile, sono state prese per chiedere semplicemnte al Consiglio Comunale di adottare l'attuazione di un articolo del Regolamento consiliare e della Statuto del Comune, ossia l'istituzione di una Commissione Speciale a termine che agisca politicamente a evidenziare le responsabilità politiche del fenomeno dilagante della corruzione e della mafia a Milano. Varie sono state, infine, le interrogazioni, le mozioni, una delle quali presentata in Consiglio di Zona 4 a Milano, dove si richiedeva la riapertura del bando per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia, dovere e obbligo da parte del Comune, bando andato quasi deserto a causa del periodo in cui è stato disposto, agosto, e a causa dell'assenza di un'adeguata e richiedibile promozione e pubblicizzazione del medesimo ai diretti interessati, le associazioni e le cooperative. Non solo: in Consiglio Comunale alcuni consiglieri della Sinistra hanno presentato un'interrogazione rivolta all'amministrazione circa la non adempienza di un percorso istituzionale volto a conoscere le cause politiche di un fenomeno inquietante e ammorbante quale il dilagare della corruzione derivata dalla macrocriminalità organizzata. Le risposte a queste interrogazioni non sono mai sopraggiunte, indice anche del fatto che la mozione dell'opposizione che richiedeva l'istituzione della Commissione veniva dilazionata nell'ordine del giorno nei tempi, procrastinando a seguenti riunioni di Consiglio la discussione, mai avvenuta e necessaria.
Il risultato può apparire, quindi, in prima lettura una buona vincita per l'opposizione. Ma, a riguardo, occorrono fare alcuni chiarimenti politici, apprendendo semplicemente quanto riferito e considerato a riguardo dai consiglieri della Sinistra in Comune, Lista Uniti con Dario Fo, Rifondazione, Sinistra Democratica (Gruppo Misto) e Comunisti Italiani, tramite interventi da loro fatti in occasione delle lunghe sedute che si sono avvicendate negli ultimi giorni, a proposito dell'approvazione del bilancio e della Previsione di Bilancio Triennale.
Non è dato di comprendere la funzione e la composizione della Commissione, a fronte di una incertezza sui poteri a essa attribuiti. Il nostro appello, espresso come Lista Uniti con Dario Fo, a cui sono susseguite diverse adesioni, e sostenuto dalle associazioni che da anni e da tempo agiscono per la legalità e la giustizia sociale, Libera e Saveria Antiochia in primis sul territorio milanese, è ed era indirizzato a istituire una commissione con poteri di indagine e di supporto all'attività giurisdizionale della Magistratura, unico organo a cui compete la risoluzione delle controversie e dei casi di corruzione. L'accordo ha trascurato, così, ampiamente i dettagli di competenza della commissione, contrattandone la costituzione senza previa ponderazione e verifica in seduta consiliare.
Le affermazioni del capogruppo di AN, Fidanza, riportate nell'articolo di Andrea Senesi sul Corriere, sono abbastanza chiare e dimostrano l'intenzione di creare un organo di facciata.
La commissione così istituita, in tempi rapidi e senza una previa lettura della propria caratteristica funzionale, rischia di essere facilmente strumentalizzabile a livello politico, e poco incisiva a livello sostanziale, lasciando permeabili situazioni di poca trasparenza in termini di legalità e di equità e imparzialità amministrativa. Questo meccanismo, così come si evidenzia, rischia di non instaurare alcun rapporto di collaborazione e di coinvolgimento di tutti gli organi, polizia investigativa, ispettorato del lavoro, magistratura, organi giudicanti, nel produrre una efficace e completa politica di sostengo alla perseguibilità dei veri autori dei reati di corruzione. Collaborazione, è questa, presente nella precedente Commissione Antimafia, istiuita in Consiglio Comunale ai tempi di tangentopoli, parliamo del 1991.

Un passo avanti è stato fatto? Io temo che siamo ancora in una fase di incertezza e di poca dimostrabilità della reale ed effettiva efficacia di una Commissione che avrebbe dovuto chiarire e dimostrare le responsabilità politiche dei reali responsabili di fenomeni di corruzione mafiosa, ormai morbo e piaga diffusa nella nostra città, come testimoniano anche gli ultimi fatti di cronaca (l'omicidio avvenuto l'altra sera davanti al locale De Sade per "regolamento di conti" sul commercio di droga).
Infine, come sottolineato giustamente e ripetutamente da alcuni consiglieri della "Sinistra" in Comune, e da quanto si evince dall'articolo di Andrea Senesi sul Corriere, si deve sottolineare il contesto in cui l'accordo, a cui solo la Sinistra non ha partecipato, è avvenuto: ossia rinunciare ad alcuni emendamenti e azioni di ostruzionismo sul bilancio per assicurare l'approvazione della Commissione Antimafia a tempo, senza alcuni oneri per il Comune e per la maggioranza, nonchè senza previamente discuterne le funzioni e la portata, la composizione e i rapporti di collaborazione da instaurarsi con gli altri organi investigativi, unico elemento e presupposto per un proprio e giusto funzionamento.

Non voglio, ora, mettere in discussione la buona intenzione e l'onestà in cui l'accordo tra una parte dell'opposizione, il Partito Democratico, e la maggiroanza è avvenuto: lungi da me fare dietrologie squallide e infondate. Sicuramente, e ne sono convinto, lo spirito di gran parte delle consigliere e dei consiglieri che hanno elaborato l'accordo per l'istituzione della Commissione era fortemente motivato a dare sviluppo a una richiesta di massa della società civile, che era plausibile e sostenibile, nonchè richiedibile da parte del Comune, stanti le attuali regole normative inserite nel Regolamento e nello Statuto. Voglio solo evidenziare che una mobilitazione seria e convinta da parte della società civile e associazionistica organizzata, da mesi e mesi coinvolta in mobilitazioni a favore della legalità e per la richiesta di una Commissione Speciale sul fenomeno mafioso a Milano rischi di essere fortemente disatteso di fatto da un organo che potrebbe essere svuotato nelle proprie funzioni e nella propria portata, isolato da ogni forma di collaborazione con altro organo investigativo strumentale per la conoscenza delle responsabilità meramente politiche di un dilagare inquietante di un morbo nella nostra città, capitale degli affari finanziari.

Ai posteri, cioè a noi, l'ardua sentenza.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - GRUPPO LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano