.: Il Blog di Alessandro Rizzo
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Dalla Carfagna solo irresponsabilità e grossolanità
Come si può tollerare e lasciare passare alcune dichiarazioni espresse da chi dovrebbe avere una conoscenza chiara e scientifica su questioni che riguardano le discriminazioni sessuali di ogni genre, presenti sul nostro territorio nazionale.
Come può l'ex valletta oggi ministra delle pari opportunità, Carfagna, sostenere che non c'è bisogno di sostenere e patrocinare manifestazioni, quali il gay pride, rivendicanti i diritti di libertà e civili per le cittadine e i cittadini omosessuali, che vorrebbero vedere in Italia praticare quello che negli altri paesi civili ed europei praticano ormai da diversi decenni: parlo del riconoscimento delle coppie di fatto.?
Ma come si può asserire che in Italia non esiste la necessità di sensibilizzare sui temi della discriminazione omofobica, nel momento in cui leggiamo ogni giorno gravi atti di intolleranza espressi in modo avverso a persone che esprimono un orientamento sessuale altro? Come si può asserire tali infondatezze e assurdità nel momento in cui molti omosessuali vengono emarginati sui luoghi di lavoro, altri ancora vengono esclusi dal beneficio di tutele e di garanzie previste dall'ordinamento, altri ancora sono sottoposti a verifica della propria "condotta sessuale" che deve essere "normale" altrimenti si è dispensati dal servizio sanitario regionale di assistenza, riferendomi, in questo caso, all'ultima disposizione in merito alle linee di intervento e ai criteri per l'elargizione della rete dei servizi sanitari?
Ma come si può avere un ministro con un compito particolare e di rilevante portata sociale affetta da pregiudizi e da una cultura grossolana e da "bar"? Si vuole relegare la questione a puro oggetto di dibattiti, magari medico sanitari, magari proponenti "cure riabilitative", su esempio di cliniche private apertesi in alcuni stati degli USA, dove si considera l'omosessualità una malattia e non un naturale orientamento?
Ma come si può dire che non c'è bisogno di manifestazioni rivendicatrici i diritti degli omosessuali se ancora in molti paesi l'omosessualità viene vista e considerata come reato penalmente perseguibile, o come devianza?
Ma è possibile che, invece di provvedere a proporre un progetto di estensione dei diritti e delle garanzie a prescindere dall'orientamento sessuale, per un'eguaglianza effettiva delle persone, si provveda a denigrare e a infangare la dignità di persone che combattono contro discriminazioni sessuali ignobili e intollerabili? E come si può tollerare dichiarazioni denigranti e fortemente irrispettose pronunciate dal deputato dell'UDC, Volontè, che, pur portando un cognome degno di stima, ha nuovamente confermato la propria insensibilità confessionale e perbenista, bollando, come già fatto da Alemanno a Roma, il Gay Pride come un baccanale fuori stagione, dal momento che è una manifestazione ricca di contenuti e di calibro internazionale?
Non posso tollerare ancora queste dichiarazioni di insensibilità e irresponsabilità politica di grave portata, di ignoranza grossolana e volgare: non stupiamoci se aumenta un clima di persecuzione e di inollteranza con atteggiamenti violenti e pericolosi per la convvienza civile e sociale se abbiamo responsabili istituzionali che si esprimono come fossero nell'atrio di un'osteria in attesa di avere il posto assegnato per mangiare una buona e grassa pietanza.
Occorre opporsi con coscienza e con costanza a questa deriva incivile e ignobile.
Ed è solo l'inizio di una legislatura che sarà fortemente destabilizzante le minime, ancora limitate, conquiste di civiltà che abbiamo ottenuto in anni di Repubblica, nonchè proponente atti limitanti e limitativi dei diritti civili di eguaglianza tra le cittadine e i cittadini.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4