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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Venerdì, 16 Maggio, 2008 - 13:16

Una preoccupante autorizzazione

Un sabato, domani, pieno di iniziative. Due eventi di particolare importanza si effettueranno alla Palazzina Liberty, una mostra fotografica sul Congo, tenuta da un noto fotografo, e una manifestazione per le scuole all'Oratorio di Santa Maria del Suffragio. Si rischia, però, che il tranquillo pomeriggio, magari primaverile nel clima, molto frequentato da persone, bambine e bambini, genitori, cittadine e cittadini sia disturbato dalla presenza di una manifestazione che si terrà in Largo Marinai d'Italia dove un gruppo di skinheads occuperanno il luogo pubblico per eventi musicali con varie band del black rock proponenti canzoni e testi dal gusto e sapore altamente eversivo, reazionario, neofascista e istigatore all'odio razziale, omofobico, xenofobo.
Ho avuto occasione di leggere alcuni testi di queste canzoni e sono altamente terrificanti: alcune frasi inneggiano a esponenti delle SS, invitano a vendicare col sangue la morte di repubblichini, esaltano figure di criminali nazifascisti del calibro di Ettore Muti, istigano a commettere atti di violenza, con lancio di bombe, contro città e paesi del Sud, contro Palermo, contro popolazioni dell'Africa.
Diciamo che l'occupazione dello spazio pubblico non è pervenuta da una pacifista organizzazione civile che raccoglie i fondi per la ricerca contro i tumori o per salvare i bambini con spirito altermondialista; ma non è neppure un tranquillo e candido oratorio che effettua una mostra con annessa una riffa. Il soggetto promotore di questa manifestazione è politicamente connotato, questione non grave, ma è connotato come gruppo e organizzazione di matrice e derivazione neofascista, apologetica di fascismo, fortemente antitetica allo spirito repubblicano e costituzionale del nostro Stato, a cui appartiene Milano. Il timore e la preoccupazione di vedere situazioni di grave contrasto e di pericolo per la convivenza civile e sociale, per l'ordine pubblico, anche in presenza di due iniziative contemporanee di grande rilievo, sorgono spontanei negli animi non solo di noi antifascisti, ma di una gran parte della popolazione residente nella zona, nel quartiere, che gradirebbe godere tranquillamente del pomeriggio e di ciò che la città offre, senza ascoltare grida violente di estremisti facinorosi dall'aspetto oscuro e apologetico di fascismo. Sentire frasi che inneggiano al duce e alle stragi, genocidi commessi dai criminali nazifascisti, non è piacevole e non è tollerabile. 
Il problema che sorge non è solo individuabile nelle conseguenze derivanti da tale mobilitazione ma, bensì, riguarda anche l'aspetto procedurale che si è seguito nel chiedere l'occupazione dello spazio da parte di questa organizzazione chiaramente neofascista. Data la natura della manifestazione, i soggetti promotori, spesso chiamati a giudizio per fatti e atti di apologia, il contenuto della manifestazione, gli invitati che possono benissimo essere catalogati come "istigatori di odio e di violenza razziale, omofoba, xenofoba", sarebbe stato auspicabile che il settore competente, ossia lo sportello unico dell'edilizia del Comune di Milano, che riceve le richieste, e il settore Parchi e Giardini, amministrativamente competente, avessero pensato di passare la richiesta, prima di dare un parere favorevole, come avvenuto, all'organo consiliare circoscrizionale, organo responsabile primario del governo del territorio zonale. Ma non posso biasimare i settori che hanno solamente espresso parerri di natura tecnica, come riferitomi dallo stesso direttore, e su cui convergo. Occorreva che l'assessorato di riferimento, ossia l'assessorato Parchi e Giardini e l'assessorato alla Sicurezza, provvedesse a informarsi sulla richiesta, sui soggetti proponenti della richiesta e, vista la natura di entrambi, passare la richiesta al vaglio del consiglio circoscrizionale, che avrebbe dovuto, quanto meno, deliberare e pronunciarsi in riferimento ai pericoli che potrebbero giungere per l'ordine pubblico e la pacifica convivenza nel quartiere alla presenza di un simile evento. 
Sono al corrente che oggi da parte dei capigruppo de L'Unione in Consiglio Comunale si è proceduto a sentire il Prefetto, tramite una lettera a lui indirizzata, per chiedere un incontro urgente e per richiedere la revoca del permesso. Nello stesso solco è intervenuto il presidente del consiglio di zona 4 su sollecitazione del sottoscritto e di alcuni colleghi del consiglio.  
Spero ci sia quanto meno una revoca di questo provvedimento per evitare e prevenire un clima di forte disagio e di forte contrapposizione, che deriverebbe da un evento di questo calibro e di questa caratteristica, fortemente istigatrice di violenza e di odio razziale. A mio parere oggettivamente perseguibile a livello penale.
Un dato che mi è stato comunicato riguarda il fatto che il comando di Polizia Locale di Zona 4 non era a conoscenza della presenza di tale evento e mobilitazione: forse sarebbe stato auspicabile quanto meno, su analisi della natura della manifestazione, la Questura avesse per tempo informato gli organi decentrati della Polizia Locale e della Pubblica Sicurezza, affinchè si prevenissero gravi conseguenze per l'ordine pubblico e la sicurezza sociale comune.
Ripeto auspico in una revisione della scelta da parte della Prefettura. Anche se con grande timore registro come consigliere la conoscenza tardiva del fatto e dell'autorizzazione, questione che ha limitato un'azione e una risposta pronta e utile a prevenire con un certo anticipo un provvedimento abbastanza preoccupante.

In consiglio di zona provvederò a chiedere informazioni interrogando gli organi centralmente competenti in materia politica amministrativa, ossia gli assessorati di riferimento, affinchè si eviti, una prossima volta, almeno spero, una ripetizione di una simile procedura totalmente eseguita a prescindere dagli organi circoscrizionali.

Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capiogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano