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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 6 Maggio, 2008 - 12:51

Le parole di Fini sono pericolosamente strumentali

Come è possibile sentire dalla terza carica dello Stato pronunciare comparazioni che non hanno nessun fondamento se non il proposito di voler invitare a ridurre la gravità di un episodio efferato e feroce quale l'uccisione irrazionale e violenta di un giovane, Nicola Tomassoli? Il signor Fini ha considerato più gravi le contestazioni dei centri sociali a Torino in occasione dell'apertura della fiera del Libro, dedicata maggiormente alla letteratura israeliana, con un crimine dai lati inquietanti e pericolosi tipici di un accanimento brutale e disumano nei riguardi di un innocente, per mano di giovani delinquenti facinorosi, già pregiudicati per aggressioni di stampo ideologico, razzista e squadrista nella città scaligera.
Io chiaramente mi distanzio da atti che invitano a bruciare le bandiere di Israele, perchè sono fermo sostenitore della politica della pace e della diplomazia, del dialogo tra i popoli, anche se sottolineo il dramma in cui molti palestinesi sono costretti a vivere e, dall'altro canto, il terrore a cui sono sottoposti molti civili israeliani, conseguenze di una politica fallimentare di occupazione, ma non posso assolutamente tollerare una comparazione così bieca e volgare, insensata e pericolosa che viene espressa dall'onorevole Fini.
L'episodio di Verona deve essere represso, perseguito, punito in quanto è rappresentativo di una brutalità senza precedenti, di menti pericolose e perverse che hanno non solo esaltatto la violenza, ma ne hanno fatto fondamento di uno stile comportamentale quotidiano dai contorni inquietanti e perniciosi per la convivenza civile e sociale. Caro Fini ci si interroghi sulle responsabilità puramente ideologiche e sugli esempi che vengono ripetutamente emulati, disposti da persone con responsabilità politiche rilevanti, alimentanti toni e atti violenti e sediziosi. Non si speculi su un caso gravissimo che ha insanguinato drammaticamente una città, creando dolore e sgomento tra i familiari della vittima, le amiche e gli amici, e tutte le coscienze democratiche e antifasciste, giustamente indignate. Temo un giustificazionismo o, quanto meno, una volontà di minimizzare e abbassare a livello di "pura goliardata" poco controllata nelle conseguenze, irresponsabile, un atto indicibile che ha connotazioni altamente violente e di una ferocia indescrivibile, che alimenta un elenco di altre azioni "punitive e violente" eseguite dalle stesse losche figure fino a oggi "tollerate" e non degnamente represse.
Alessandro Rizzo

Caro Alessandro, l'altra metà dell'Italia che non ha votato per chi ci governerà a partire da oggi, si sente estremamente preoccupata e allarmata.
Il rischio democrazia non è un timore infondato...... purtroppo!
Speriamo in bene.....

Commento di Laura Traore inserito Mer, 07/05/2008 11:08

Cara Laura,
come diceva Calamandrei nella famosa lezione sulla Costituzione tenutasi all'Umanitaria di Milano nel 1955, lezione ancora attuale le cui parole, riflessioni, commenti, considerazioni sembrano suonare come fortemente valide nella nostra contemporaneità, la democrazia è un bene il cui peso valoriale si avverte quando essa viene a mancare. Ma nel momento in cui ci si accorge che essa manca come l'aria in un vuoto pneumatico sarebbe troppo tardi per poterla ottenere nuovamente.
Io credo che sia nostro dovere come cittadine e cittadini antifascisti e democratici resistere ogni giorno e cercare di vigilare sul mantenimento dell'ordine repubblicano e antifascista nato dalla Lotta di Liberazione: perchè il 25 apile 1945 è terminata una lunga Lotta di Liberazione popolare, partecipata e coinvolgente gli animi e le espressioni civiche e sociali, culturali, di diversa portata e unite nella consapevolezza di cambiare un Paese verso un futuro di pace, di eguaglianza, di giustizia sociale e di emancipazione delle classi lavoratrici.
Ho paura anch'io nel sentire alcune espressioni e nel vedere alcuni comportamenti che fino a qualche tempo fa erano giustamente considerabili come intollerabili e totalmente rigettabili, reprimibili: ma voglio, dobbiamo insieme, reagire e resistere, perchè, sempre come diceva Calamandrei ora più che mai e per sempre "Resistenza!".
Penso che il sentimento di denuncia e di indignazione verso alcune esternazioni espresse da chi, terza carica dello stato, dovrebbe operare nel solco della nostra Costituzione e del suo rispetto, nonchè attuazione, siagià una buona condizione per opporsi a qualsiasi deriva revanscista e restauratrice di insani sentimenti xenofobi, razzisti, omofobi, totalitari, di intolleranza e di irriverenza verso l'umano essere civile. Altre espressioni sono passate come fossero "normali" e accettabili, soprattutto da parte della comunicazione mediatica massiva: mi riferisco alle dichiarazioni del neosindaco capitolino Alemanno, quello che sotto il proprio "colletto bianco inamidato e ripulito" porta una catenella con una croce uncinata, che ha bollato come esternazione volgarmente sessuale la manifestazione del Gaypride che si tiene ogni anno a Roma e che dimostra la necessità di riconoscere i diritti di eguaglianza per tutte e per tutti a prescindere dal proprio orientamento sessuale; mi riferisco a un prossimo ministro del governo, probabile la sua nomina, Dell'Utri, condannato per associazione mafiosa, che ha considerato necessaria una revisione dei libri di storia perchè intrisi da "una retorica della Resistenza". Ma mi riferisco anche a chi, Violante, nel centrosinistra, a suo tempo, forse non troppo remoto, ha osato dire come presidente della camera che i partigiani e i repubblichini hanno combattuto egualmente per ideali e per valori e che sono equiparabili, io dico solo anagraficamente dato che sono entrambi morti e deceduti, ma facendo scelte politiche e ideali differenti; oppure a chi, Pansa, sedicente intellettuale democratico, si è permesso di scrivere un libro revisionista in cui il partigiano viene descritto come uno spietato sanguinario. Questi atteggiamenti revisionisti che offuscano e occultano la memoria che deve diventare collettiva se viene vista e considerata nella sua interezza e immodificabilità, devono essere rigettati e respinti ai mittenti.
Proseguiamo, comunque, su questa strada unitariamente all'insegna dell'antifascismo e dei valori tramandati da coloro che con il loro sacrificio versarono il proprio sangue costruendo le basi da cui è nata la nostra Costituzione.

Ripeto: ora e sempre Resistenza.

Un caro abbraccio
Alessandro

Commento di Alessandro Rizzo inserito Mer, 07/05/2008 15:27