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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Domenica, 22 Luglio, 2007 - 11:46

CON L’’INVITO – L’ENNESIMO – AD ADERIRE ALLA LIP

CON L’’INVITO – L’ENNESIMO – AD ADERIRE ALLA LIP PER UN FURURO SENZA ATOMICHE

Quante sono le testate USA che ospita il nostro Paese?
Le armi atomiche potrebbero trovarsi, per assurdo ma fino ad un certo punto, sotto il Colosseo a Roma?
Il punto e', che, in teoria, potrebbe essere paradossalmente possibile anche la collocazione piu' strampalata, se si considerano le condizioni strutturali di segretezza militare con cui dobbiamo purtroppo fare i conti .
Esistono benemeriti esperti che spulciano sistematicamente le carte del Congresso USA per trovare indizi e "tracce" scritte sul numero e la dislocazione delle bombe atomiche.
Nel 1989 nell'inchiesta che feci per la rivista "Avvenimenti" sulle basi USA in Italia (lancio della rivista al congresso del PCI) ricavai i dati, appunto, dal lavoro di Arkin, che dirigeva l'Institute for policy studies di Washington.
Un altro nostro "esperto", o almeno autoproclamatosi tale, l'ex presidente Cossiga, ha scritto, da senatore, con il suo consueto stile allusivo, una interrogazione il 17 gennaio scorso: "e' vero che 1/3 delle ANT che dovevano essere rimosse dai depositi europei si trovano ancora immagazzinate nelle strutture NATO"?
Rapido calcolo: in Europa le testate tattiche da 6.000-7.000 del 1987 circa sarebbero passate a 2.000 circa; in Italia da 1.500 a 500 circa.
Per la mia esperienza di, diciamo cosi', agit-prop non e' affatto una tattica vincente quella di mostrarsi troppo precisi, convinti e "professionalmente" sicuri su dati che gli esperti interni al sistema nucleare - con l'aria di "io si' che conosco come stanno le cose" - poi ti contestano mettendo in dubbio la tua presunta, sempre relativa, "competenza" (ed avendo facile gioco sul terreno che e' precisamente e precipuamente il loro).
Noi abbiamo tracce scritte che in Italia potrebbero esserci 90 testate a Ghedi e ad Aviano: cosa ci fa concludere che l'apparato nucleare in Italia sia tutto qui?
Dobbiamo stare molto attenti a come ci presentiamo: noi non siamo i "competenti" (magari alternativi) del sistema nucleare; difatti non lo conosciamo dall'interno (ne' potremo mai conoscerlo in questo senso): siamo invece cittadini informati e critici che interpretano il buon senso della gente comune, la forza su cui dobbiamo fare leva: democrazia contro tecnocrazia, questa e', comunicativamente e politicamente, la nostra arma vincente!
Altri nostri "esperti" di movimento hanno trovato "tracce" scritte (sempre su documenti USA) su armi nucleari presenti - che so - a Sigonella: si vedano i lavori (articoli e libri) in proposito del giornalista Antonio Mazzeo.
Esistono, e sono pubbliche, le dottrine di impiego ufficiali dell'arma atomica: il "first use" della NATO, gli attacchi nucleari preventivi per fronteggiare la minaccia degli Stati-canaglia (NPR USA del 2002, poi recepita dalla NATO): queste evidenze - cio' che sta davanti agli occhi e non dietro le quinte - bastano ed avanzano. Come basta ed avanza l'espressione "equilibrio del terrore". Ci devono spingere, come cittadini, a chiedere conto e ragione di quello che del tutto logicamente potrebbe essere contenuto non sotto il Colosseo ma nelle basi straniere in Italia, fermo mantenendo che la nostra "difesa" non puo' andare contro la Costituzione (il famoso art. 11) ne' il diritto internazionale (ad es. la nostra adesione al TNP- Trattato di non proliferazione nucleare).
Non e' - in sostanza - una buona tattica comunicativa da parte nostra difendere a spada tratta la cifra di 90 testate: potrebbero essere di meno, di piu', non e' questo numero quello che importa.
Quello che importa e' che se, da una parte, ci tengono segrete quante sono le atomiche, dall'altra ne hanno ufficialmente programmato un possibile impiego... e che noi cittadini "normali" non ne vogliamo comunque neanche una e non vogliamo neppure sentire parlare di "deterrenza" atomica, meno che mai preventiva...
Questa impostazione "popolare" ci permette, tatticamente, di allertare con giusta preoccupazione, ad es., i cittadini che vivono in prossimita' degli undici porti cd "nucleari" italiani, che e' bene non siano falsamente rassicurati dalle nostre affermazioni che le atomiche in Italia si trovano SOLO a Ghedi e ad Aviano...
Ne' e' bene che dormano tranquilli, che so, i cittadini di Vicenza, con il sito Pluto alle porte (Longare è a 9 km), quello che conteneva le mine atomiche ADM (e le granate, e i missili a corto raggio) che sarebbero state fatte brillare piu' o meno sul posto (qui il solito "esperto" avrebbe da questionare: non qui, ma ai valichi, qualche km piu' in la'...) per "difendere" (sic) la popolazione da un'invasione corazzata del Patto di Varsavia.
Le autorità militari oggi ci assicurano che è dal 1992 che le bombe atomiche nel sito Pluto non ci sono più. Dobbiamo quindi dire ai resistenti vicentini: credete loro a scatola chiusa, perche' anche noi sappiamo (sappiamo?) che le bombe atomiche in Italia si trovano solo ed esclusivamente ad Aviano e Ghedi?
Questo mentre, osservano dal Presidio Permanente, sono in corso oggi lavori di scavo sotterranei a Longare per 25 ettari ed altezza svariati piani, in pratica molto piu' consistenti del progetto Dal Molin pubblico e "visibile"!
Il Comitato "No dal Molin" di Longare ha pubblicato un prezioso opuscoletto sul famigerato Sito Pluto. In esso si cita lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano ricordare (28 febbraio 2007, al Senato) che la 173^ Brigata Usa che verra' riunificata a Vicenza e' "strumento del piano di dissuasione e ritorsione anche nucleare denominato <Punta di diamante>.
Ragioniamo. Abbiamo una 173^ Brigata che e' attrezzata, secondo il nuovo modo ufficiale di fare la guerra, anche per attacchi nucleari. Senza armi nucleari, magari solo micro? Ma va la'! E da qualche parte dovra' pure avercele, o mettercele, se le servono (ed e' addestrata a usarle). Le nascondera' sotto il Duomo di Vicenza? O non e' logico supporre che adoperera' il deposito sotterraneo immenso di Longare, protetto da strati impenetrabili di roccia e cemento, con un Centro di intelligence (L'Espresso, 6 ottobre 2006) che resisterebbe anche ad un attacco atomico?
No, non e' giusto, non e' spirito di verita' tranquillizzare i cittadini di Vicenza, come quelli di Livorno, di Genova, di Taranto, di Catania... eccetera. Sono posti dove, oltretutto, l'incidente con fuoriuscita di radioattivita' potrebbe comunque scapparci, come e' scappato a Longare nel giugno 1992: lo denuncia il citato opuscoletto, ipotizzando una errata manovra nella manutenzione di bombe o materiale fissile.
Ci si riferisce ad un articolo, a firma di Alessandro Mognon, de "La Nuova Vicenza" del 5 giugno 1992: "Tracce di radioattivita' a Site Pluto e i militari cementano una galleria - Inviato in segreto dagli Stati Uniti un reparto speciale a Longare".
Nell'opuscolo sono infine riportati dati inquietanti delle ASL sulla mortalita' per tumori, nel territorio vicentino, quelli piu' strettamente legati alle radiazioni...
Morale della favola: invece di farsi forti e belli di una presunta sapienza dei "massimi esperti" (che tali oltretutto non sono) conviene, al contrario, confessare di "sapere di non sapere" intorno alle segrete cose che il complesso militare-industriale vuole tenere sigillate e fuori dal controllo della societa'.
Noi chiediamo di liberarci delle atomiche anche per colmare, almeno in parte, il clamoroso ed assordante deficit di democrazia e di informazione che pesa come una spada di Damocle sulla vita e sulla salute del nostro popolo, come dei popoli di cui minacciamo "per deterrenza" la distruzione.
oggetto : UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL DISARMO ATOMICO
DELL'ITALIA
E' oggi necessario  darsi seriamente da fare, mettendo in gioco la credibilita' ed il
prestigio di cui si dispone, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica europea sul pericolo del ritorno della minaccia nucleare in Europa, simboleggiata dalla decisione di installare uno scudo antimissilistico in Cechia ed in Polonia.
In questo preoccupante contesto propongo di appoggiare, anche per la sua funzione
contrappositiva alle tendenze riarmiste, la campagna promossa (inizialmente) dalla Rete Italiana Disarmo e dal Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico":
una legge  di iniziativa popolare per dichiarare l'Italia "Zona Libera da
Armi Nucleari".
Tra le personalita' che hanno aderito ti cito il premio Nobel Dario Fo e, nel campo specifico dell'impegno antimafia, Umberto Santino e Pina Grassi. Ho anche contattato Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, e Lino Busa' di SOS Impresa.
Riteniamo che la nostra proposta sia semplice, chiara e diretta. Essa stabisce definitivamente e senza possibili fraintendimenti che le armi atomiche in Italia non ci devono proprio  stare.
Il percorso individuato per la campagna e', sulla falsariga dell'Acqua Pubblica, quello di costruire un Comitato Promotore ampio di  ssociazioni e Reti nazionali (no partiti e no deputati) e di depositare la proposta il 25 luglio pv presso la Cassazione. Le
organizzazioni locali possono (devono!) aderire.
Il Comitato Promotore curera' l'organizzazione della Campagna in modo che la raccolta
delle firme possa effettivamente iniziare in autunno, in contemporanea con la
marcia della pace Perugia-Assisi (7 ottobre 2007).
L'obiettivo e'  quello di raccogliere un numero di firme significativamente alto, ben
al di sopra delle 50.000 richieste per la presentazione della legge.
Alfonso Navarra
TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE:
Art. 1 - Obiettivi e finalità 1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente dichiarato "zona libera da armi nucleari".
2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari, o di parti di armi nucleari, non è ammesso in nessuna circostanza sul territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.
3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Art. 2 - Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica.
IL GRUPPO DI CONTINUITA' DELLA CAMPAGNA PER UN'ITALIA LIBERA DALLE ARMI NUCLEARI
Lisa Clark - Alfonso Navarra - Anna Polo - Tiziano Tissino info cell. 349-5211837l email locosm@tin.it
PROMOTORI AL 19 LUGLIO 2007 (Associazioni nazionali e loro referenti)
(Se qualcuno e’ stato involontariamente dimenticato batta un colpo in fretta!)
ACLI
 Soana Tortora
ALTRECONOMIA
 Miriam Giovanzana
APRILE online e mensile
 Carla Ronga, Massimo Serafini
ARCI
 Raffaella Bolini, Andreina Albano, Gregorio
ARCI SERVIZIO CIVILE
 Paola Santoro
ARCO IRIS TV
 Rodrigo Vergara
ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI
 Massimo Paolicelli
ASSOCIAZIONE ONG ITALIANE
 Sergio Marelli
ASSOPACE
 Ettore Acocella
BEATI I COSTRUTTORI DI PACE
 Tiziano Tissino
BERRETTI BIANCHI
 Silvano Tartarini
CAMPAGNA OSM-DPN
 Luciano Zambelli
CAMPAGNA PER LA RIFORMA DELLA BANCA MONDIALE
 Andrea Baranes, Carlo Dojmi
CARTA
 Enzo Mangini
CHIAMA L’AFRICA
 Eugenio Melandri
CIPSI
 Guido Barbera
Comitato VIA LE ATOMICHE GHEDI
 Valter Saresini
Comitato VIA LE BOMBE AVIANO
 Tiziano Tissino
Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia - CIMI
 Giovanni Scudiero, Giacomo Palagi
Coordinamento ENTI LOCALI PER LA PACE E I DIRITTI UMANI
 Flavio Lotti
CTM - ALTROMERCATO
 Giorgio Dal Fiume
FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO
 Alfonso Navarra
FIM-CISL
 Gianni Alioti
FIOM-CGIL
 Alessandra Mecozzi
FONDAZIONE LELIO BASSO – SEZIONE INTERNAZIONALE
 Linda Bimbi
GREENPEACE
 Giuseppe Onufrio
GRUPPO ABELE
 Gabriella Stramaccioni
LDU
 Tusio de Iuliis
LEGAMBIENTE
 Maurizio Gubbiotti
LIBERA
 Tonio dell’Olio, Gabriella Stramaccioni
LOC
 Massimo Aliprandini
MEGACHIP
 Giulietto Chiesa, Antonio Conte
MIR
 Paolo Candelari, Ilaria Ciriaci
MISSIONE OGGI
 Nicola Colasuonno
MOSAICO DI PACE
 Renato Sacco
MOVIMENTO “IL BENE COMUNE”
 Giulietto Chiesa
MOVIMENTO NONVIOLENTO
 Massimiliano Pilati, Daniele Lugli
MOVIMENTO UMANISTA
 Anna Polo
NIGRIZIA
 Raffaello Zordan
PAX CHRISTI
 Fabio Corazzina
PEACELINK
 Francesco Iannuzzelli
PUNTO ROSSO
 Giorgio Riolo, Roberto Mapelli
PUNTOCRITICO
 Andrea Genovali
REA (Radiotelevisioni europee associate)
 Antonio Diomede
RETE ITALIANA PER IL DISARMO
 Francesco Vignarca
RETE LILLIPUT
 Riccardo Troisi
RETE NUOVO MUNICIPIO
 Salvatore Amura
SEMPRECONTROLAGUERRA
 Patrizia Creati
SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE
 Nicola Perrone
TAVOLA DELLA PACE
 Flavio Lotti
UN PONTE PER
 Fabio Alberti
UNIONE DEGLI STUDENTI
 Valentina Giorda
VAS – Verdi Ambiente e Società
 Riccardo Consales
Berretti Bianchi - Lombardia

Alessandro Rizzo