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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 1 Giugno, 2010 - 13:53

Ci ritroviamo a condannare l'omofobia: ma a quando un impegno efficace?

Un'altra aggressione omofoba è avvenuta e ci ritroviamo a dover nuovamente esprimere solidarietà, prendere posizione, rispondere al fatto ignobile accaduto. Ci troviamo a dover ribadire nuovamente che in Italia necessitiamo di una legge contro l'omofobia. Ci troviamo nuovamente a dire che il Comune di Milano non ha ancora approvato una politica coerente per fronteggiare tale piaga, tale violenza che affligge anche la nostra città. Ci troviamo nuovamente a denunciare forme di persecuzione contro persone lgbt, colpevoli solamente di esprimere liberamente il proprio orientamento, il proprio amore, la propria affettività. Ci troviamo nuovamente a ribadire che il Comune di Milano ha respinto nel maggio 2008 una proposta che prevedeva l'istituzione del Registro delle Convivenze Affettive. Ci troviamo nuovamente a dover sottolineare come diverse espressioni da parte di consiglieri della maggioranza di centrodestra, in Provincia di Milano, in Regione Lombardia, siano legittimanti atti di violenza contro persone lgbt. Ribadiamo ancora di più quanto Milano sia lontana, come tutta Italia, da parametri europei dove esistono servizi municipali per aiutare e assistere vittime dell'omofobia, dove esistono corpi specializzati delle Polizie Municipali volte a reprimere tali violenze, dove esistono servizi di informazione e iniziative nelle scuole funzionali a prevenire una piaga devastante e irrazionale. Ci troviamo nuovamente a dover denunciare chi paragona l'omosessualità a perversioni sessuali di ogni tipo, la necrofilia, la pedofilia, la coprofagia, nel momento in cui considera incostituzionale l'estensione della Legge Mancino per le aggravanti di atti commessi a danno di persone a motivi sessuali e di orientamento sessuale. Paolo Patanè, alla luce di quanto accaduto nella notte tra il 25 e il 26 maggio a Roma, dove un ragazzo è stato aggredito e percosso in pieno centro, Via Cavour, a pochi passi dal Colosseo, ha espresso chiaramente che il Movimento lgbt deve passare alla fase seconda: dalla protesta, giusta, necessaria nella sua dimensione di mobilitazione, all'incisività nei processi decisionali al fine di varare una legislazione che prevenga e reprima l'omofobia, unica vera malattia devastante. Io aggiungo che tale impegno civico non debba essere lasciato solamente al Movimento, ma a tutta la cittadinanza democratica e civile che vuole vivere un futuro più umano in cui la persona e la sua dignità siano rispettate come principi fondamentli di convivenza pacifica. Vorrei un impegno che non sia solo di indignazione da parte di tutta la cittadinanza in contrasto a ogni forma di persecuzione omofoba. Anche Milano, città dove abbiamo la maggiore presenza di persone lgbt, non è esente da tale violenza, e lo ha dimostrato, amaramente, in modo preoccupante, non solo a danno di Gianvito, il ragazzo 23 enne aggredito, e del suo amico, ma anche qualche mese fa in altre occasioni dove giovani sono stati percossi, derisi e umiliati in pubblico. La polizia procederà a indagare e a portare a termine il suo giusto compito e funzione, e mi auguro che questa volta gli aggressori siano punti fermamente: anche questa è sicurezza, e mi rivolgo al vicesindaco Decorato. Diversi atti a sfondo omofobo sono rimasti impuniti, inevasi: se dovesse accadere ancora sarebbe un'offesa per la civiltà di una città grandemente offesa nel suo essere metropoli europea. Aspetto dal Comune di Milano, dalla Giunta e dai consiglieri una pronta, concreta ed efficace risposta che non può consistere se non nel provvedere a inserire con urgenza nella discussione l'approvazione di misure che condannino l'omofobia e che provvedano a garantire la prevenzione, soprattutto con azioni congiunte nelle scuole, e un'utile repressione del terribile fenomeno odioso. Attendere ancora sarebbe nocivo, lo assicuro, oltreche insipegabilmente assurdo.

Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano