.: Il Blog di Alessandro Rizzo

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Un movimento è in movimento contro l'omofobia
Un tempo, si diceva, fino a pochi mesi fa, non esisteva un interesse e una presenza della stampa così elevato a riportare fatti di crimini efferati contro persone della comunità LGBT. Io riprenderei questa frase, reale e sussistente, in questa ottica. Un tempo molti atti efferati contro persone di orientamento glbt, dalla violenza psicologica alla persecuzione, dalla violenza fisica all'oltraggio, dileggio, dalle varie forme di mobbing ad atti di emarginazione, con diversi scenari preoccupanti e gravi sulle vittime, spesso indotte all'estrema azione suicida, non venivano denunciati. Un mio amico mi scrive giustamente su facebook: l'escalation agostana di atti omofobici ha dato, comunque, un risultato positivo, ossia la ferma e unanime presa di posizione di un Movimento nel rispondere e reagire affermandosi con la propria identità, in senso positivo. Non posso che condividere questo commento.
A Napoli due turisti vengono sbaffeggiati con insulti vari, capitolati in aggressioni fisiche, perchè si tenvano per mano mentre passeggiavano. Abbiamo avuto reazioni di denuncia di tale atto da parte dell'amministrazione comunale e del sindaco. A Roma due ragazzi conviventi come coppia, quella "strana forma" osteggiata come "innaturale" da parte di una buona fetta del mondo politico istituzionale, vengono sottoposti alle angherie dei condomini che vorrebbero chiederne l'allontanamento dal caseggiato, indicendo addirittura una raccolta firme. Sempre a Roma un attacco incediario l'altra sera in un locale dove si teneva un'iniziativa indetta dal locale Muccassassina. Nella capitale, teatro maggiore dell'omofobia crescente estiva, abbiamo visto un ragazzo ferito grave per accoltellamento e il suo compagno barbaramente attaccato fisicamente da un energumeno bestiale e animalesco in quanto si baciavano liberamente davanti all'ingresso del Gay Village. Fortunatamente ora l'autore di una simile vile efferatezza, dopo essere stato denunciato, è stato anche arrestato. L'intervento della Magistratura ha risposto con fermezza nella totale inopia dell'amministrazione pubblica comunale. Nella stessa città capitolina, l'altra sera, abbiamo avuto il lancio di bombe carta nella gay street romana. Fortunatamente nessun ferito grave, solo alcune contusioni.
Un lettore di Repubblica oggi scrive: difronte a tale escalation impressionante e all'assenza di una risposta dovuta da parte delle istituzioni nazionali, io e il mio ragazzo abbiamo intenzione di trasferirci in Spagna. La sofferenza e la paura è alta in Italia, ma risulta ancora alto il livello di indignazione che unitariamente, omosessuali, bisessuali, lesbiche, transessuali e transgender, ma anche e soprattutto eterosessuali, deve accomunarci e portarci a rispondere con determinazione a tale clima asfissiante e delirante.
Risulta a parere mio inquietante il livello di inciviltà che si riscontra quotidianamente in affermazioni di esponenti del mondo isitituzionale. Ricordarle è sempre importante perchè non solo si disegna l'irresponsabilità di molte e molti che si definiscono rappresentanti della cittadinanza italiana, ma anche perchè si isolano e si denunciano comportamenti che dovranno trovare una risposta comune e collettiva a livello civico. Abbiamo un ministro delle pari opportunità che asserisce che i diritti dei gay non devono essere garantiti perchè i gay sono sterili. Abbiamo una senatrice del PD che compara gli omosessuali a pervertiti pedofili, inclini alla pederastia. Abbiamo in Lombardia, il capogruppo in regione della Lega, e non solo, altri consiglieri del centrodestra che, all'atto di presentazione di proposte di legge finalizzate a recepire provvedimenti contro l'omofobia, liquidano tali proposte come "poderose botte di c..o". Abbiamo una deputata del PdL, Gardini, che si indigna se nel suo gabinetto debba accedere un'altra collega transessuale. Abbiamo, infine, chi utilizza con molta spavalderia e grande non curanza termini dileggianti come "culattone", "frocio" durante manifestazioni pubbliche o comizi in piazza, vedere l'esempio barbaro e incivile di Borghezio. Gli esempi possono aumentare a vostro piacimento. Difronte a tale stato comatoso del livello civile di gran parte del mondo istituzionale la legittimazione per personaggi inclini alla violenza e all'intolleranza contro i "diversi" di turno è assolutamente assodata.
Occorre rispondere fermamente, dicevo, all'attacco ignobile e preoccupante, che porta il nostro Paese a essere ancora estraneo al recepimento delle disposizioni e direttive europee per l'estensione dei diritti e delle pari opportunità a persone di orientamento lgbt. Qualcuno giustamente asserisce che in Italia chi è omosessuale può benissimo attivarsi politicamente, basta che non si palesi in molte circostanze, altrimenti potrebbe essere soggetto a vessazioni e intimidazioni di vario grado; oppure può benissimo circolare ancora liberamente, basta che non esprima il proprio sentimento in pubblico, altrimenti le reazioni "legittimate" dal clima istituzionale irresponsabile potrebbero essere varie e inaspettate; oppure, infine, possono anche andare a concorrere per il Grande Fratello, tanto si sa bene che un gay in compagnia è sempre "di moda", fa colore. Queste persone, però, non possono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti delle altre e degli altri. Non possono fare un programma di vita normale insieme alla propria compagna o al proprio compagno; non possono assisterla o assisterlo in caso di malattia; non possono succedere in caso di morte; non possono dichiarare pubblicamente la propria convivenza, l'Anagrafe non recepisce tale istanza. Non possono fare quello che le altre e gli altri possono fare in quanto è naturale e normale farlo: quando si parla di diritti naturali e inalienabili. Non possono neanche donare il sangue perchè sono considerate o considerati "potenzialmente inclini a essere infetti e contagiati da malattie e patologie veneree". Abbiamo in Italia una vera cittadinanza diffusa in un ordinamento costituzionale quale il nostro che professa il principio, per me uno dei più significativi e importanti, dell'eguaglianza difronte alla legge e ai diritti, a prescindere dal proprio orientamento sessuale?
Occorre reagire e incidere. Mi piacerebbe pensare che, oltre alla reazione, che deve esserci perchè garantisce visibilità politica e affermazione del principio che il Movimento esiste e r-esiste, attraverso fiaccolate, mobilitazioni, sit in, marce, giornate del silenzio, ricordano i tempi importanti e fruttuosi di Castro Street, ci siano anche iniziative incisive a livello economico e istituzionale. Mi riferirei all'esempio delle Lobby nell'accezione angloamericana del termine, non deleteria come siamo abituati a pensarle in Italia. Parlerei della capacità politica di incidere in quanto si predispone di una forza nonviolenta di induzione a rilevare e prendere in considerazione alcune istanze da parte di un sordo, spesso connivente, apparato istituzionale amministrativo. Mi piace pensare alle lotte nonviolente, che possono diventare riferimenti pedagogici, di sabotagio e boicottaggio perpetrate in Danimarca dalla cittadinanza e dai lavoratori contro i dominatori nazifascisti; oppure alle battaglie nonviolente avutesi in Inghilterra di non collaborazione dei portuali per opposizione alla guerra nelle Isole Falkland; oppure, infine, alla difesa popolare nonviolenta avutasi in India, esercito di civili contro l'occupante, alle forme di sciopero fiscale avutesi in alcune realtà regionali europee durante gli imperi, o in Sud Africa durante l'Apartheid o negli USA durante le mobilitazioni dei neri sotto l'egida dell'intramontabile Martin Luther King. Occorre fare capire che esiste un'organizzazione incisiva che può determinare un'incisività devastante nell'equilibrio economico e culturale normalizzato. Perchè non parlare di boicottaggio di alcuni importanti prodotti italiani? Oppure perchè non parlare di alcune forme di protesta come la richiesta di asilo politico alla Spagna, alla Francia, All'UK? Perchè, infine, non parlare di non collaborazione in alcuni ambiti politici ed economici del potere italiano? Dalla protesta alla proposta è il passaggio necessario di una maturazione politica del movimento. E di questo sono convinto che il Movimento è pronto oggi: l'esempio di alta capacità di diventare aggregatore di un moto universale e trasversale per l'affermazione dei diritti umani e civili è stato dato ai vari Pride degli ultimi anni, diventando questo appuntamento di tutte e di tutti, politico e collettivo. Perchè, come diceva Pator Niemoller: oggi attaccano una comunità, domani ne attaccano un'altra e, quando rimarrai solo, non avrai più nessuno che ti potrà difendere e garantire perchè non hai difeso e garantito gli altri. Io sono in quanto siamo.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - GRUPPO AL SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano