.: Il Blog di Alessandro Rizzo

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Piano servizi sociali di zona
Consigliere Giuseppe Landonio – Sinistra Democratica
Ufficio stampa - Newsletter n°14 – 12 ottobre 2007
mancata
sociali, dopo l’approvazione pro-tempore dello scorso anno, doveva
essere l’occasione di un ripensamento del rilevamento dei bisogni e
delle modalità di erogazione dei servizi nella città di Milano. Sotto
questi aspetti si è trattato di un’occasione in larga misura mancata:
perché da un lato il piano non fa che ribadire i bisogni
precedentemente individuati (come se nulla stesse cambiando nella città
di Milano); dall’altro le novità introdotte nel piano risultano
marginali e non intaccano il quadro generale dei servizi erogati.
Vorrei qui, per tutti, fare l’esempio della salute mentale.
dai CPS, che fanno capo alle Aziende Ospedaliere; ma le stime parlano
di circa 30.000 persone che soffrono di disturbi psichiatrici) così
come il gran numero di persone che fa uso abituale di psicofarmaci per
disturbi della personalità e del comportamento (70.000). Circa il 10%
necessita di una mirata progettazione sociale, oltre all'intervento
clinico, in quanto presenta complesse problematiche patologiche
connesse a rilevanti problematiche sociali. Non è quantificabile il
dato relativo al sommerso costituito dall'insieme delle persone che per
motivi diversi non si rivolgono alle strutture di cura.
Lombardia in condizioni critiche. Mancano 1500 infermieri; alle risorse
finanziarie (5% del bilancio sanitario regionale) sono stati sottratti
negli ultimi dieci anni oltre 1.5 miliardi di euro. La qualità delle
prestazioni è così precipitata. Visite domiciliari, psicoterapie,
interventi sociosanitari, per non parlare del lavoro di equipe e dei
progetti di riabilitazione e inserimento sociale ridotti al lumicino.
Il 90% dei bisogni dei sofferenti per gravi patologie psichiche restano
insoddisfatti.
La maggior parte delle risorse pubbliche si concentrano a sostegno di
una politica custodialistica di tipo manicomiale nei reparti
ospedalieri. Mancano invece ai CPS risorse minime, come quelle
necessarie all’imbiancatura dei locali decisamente sporchi. Il metodo
della valorizzazione (DRG e prestazioni) degli interventi sanitari ha
avuto effetti solo negativi: piuttosto che guardare ai bisogni della
persona si bada ai malintesi equilibri di budget. L’equiparazione della
salute a un quasi mercato è frutto di una concezione arretrata,
distorta, esiziale per la salute della cittadinanza.
privato, e solo 20 al pubblico.
9000 posti letto in regione Lombardia per comunità protette e
riabilitazione (molti più di quelli necessari: circa 3000). Un malato
“istituzionalizzato&rdq
L’eccedenza di questi posti sottrae risorse al territorio.
Solo le CRA (comunità di riabilitazione ad alta intensità)
garantiscono qualità: 3 sole a Milano, contro le 90 in tutta la
Lombardia.
Non c’è nessun approccio al reinserimento sociale: si cura solo la
parte clinica.
distribuisce a pioggia nei servizi.
Nel piano di zona il comune avrebbe dovuto dire cose più sostanziose e
assumersi responsabilità. Sarebbe un passo avanti se questi soldi li
gestisse direttamente il Comune di Milano, qualificando gli interventi
necessari e le sperimentazioni opportune. In questo senso le linee
programmatiche contenute nel piano sono piuttosto povere e poco
convincenti. Le risorse vanno, per quanto possibile implementate. Sono
d’accordo sulla importanza degli obiettivi della residenzialità
leggera, e sull’inserimento lavorativo, ma riteniamo che il maggior
investimento debba essere fatto sulla realtà di Molise Calvairate, che
presenta oggi i più alti indici di concentrazione del problema e di
degrado delle condizioni di vita e di solitudine dei pazienti
psichiatrici. Inoltre andrebbero estesi e potenziati progetti già in
atto in particolari e limitate aree della città, come le “reti sociali
naturali”, il “progetto autonomia”, il servizio” pasti a domicilio”.
Esiste poi un problema rilevante e non del tutto rilevato come quello
relativo agli immigrati, e nulla si dice, nel piano, a proposito della
neuropsichiatria infantile (con 6 realtà pubbliche per 60 casi di
residenzialità).
Sono queste le ragioni che mi hanno indotto a esprimere un voto non
favorevole al piano di zona, e a impegnarmi, fin d’ora, per l’
organizzazione di una iniziativa specifica sulla psichiatria entro la
fine di quest’anno.
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Giuseppe LANDONIO - Sinistra Democratica
Consigliere comunale di Milano Gruppo Misto
Responsabile Ester LANFRANCHI
cell. 339-6051645
email: EsterLanfranchi@fastwebnet.it