.: Il Blog di Alessandro Rizzo

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Lettera aperta per una sinistra rinnovata
La sinistra deve guardare a questo, pena il ritorno alla barbarie, pena forme di populismo demagogico, pena la rottura del tessuto unitario sociale e civile della cultura storica del nostro Paese, dell'Europa, pena rigurgiti bestiali e forme di violenta contrapposizione.
Io penso che sia giunto il momento, è scoccata l'ora di vedere di poter ragionare insieme per una piattaforma per l'alternativa, una programmazione di un progetto altro di governo e di rivoluzione culturale civile e politica. Ma questo si può fare preparandoci anzitempo a creare le condizioni per costruire nel prossimo futuro un'epinay della sinistra milanese, come laboratorio nazionale da esportare in altri contesti. Una sinistra unitaria possibile adesso è più giusta e necessaria. Non è una forzatura, ma un'esigenza che lo stesso elettorato, l'altra Milano sana, la Milano della società civile impegnata e organizzata, la Milano dei comitati di quartiere che forumlano ipotesi di resistenza alla svendita di patrimonii indefferibili della città, la Milano del giovane precario, che attende certezze per il proprio futuro e per la propria vita, diventando soggetto autonomo e autodeterminato, la Milano delle nuove forme di partecipazione, la Milano dell'altra mobilità, dei ciclisti, la Milano dell'immigrazione, che chiede condivisione nella determinazione delle regole di vita, la Milano dell'associazionismo, dei Movimenti, quelli che si oppongono alla privatizzazione dell'acqua, quelli che si oppongono alla privatizzazione dell'energia pubblica, quelli che si oppongono alle varie città della moda, quelli che si oppongono ai grattacieli soffocanti la città e oscuranti il cielo e le stelle, la Milano delle donne che combattono per un'emancipazione ancora lontana, la Milano degli omosessuali che rivendicano giustamente una pari opportunità e un'eguaglianza nei diritti, contro ogni forma di discriminazione, contro ogni forma di illiberale spinta confessionale che presuppone scenari oscuransitici. Ma cosa fare ora? Occorre quanto mai accelerare questo processo che dia caratterizzazione unitaria e fortemente incisiva nell'equilibrio programmatico di una coalizione pronta a governare la città per una sua rinascita, etica, civica, morale, culturale, sociale, non solo economica, non solo imprenditoriale, come fino a oggi è stato fatto, disegnando una metropoli dell'esclusione, dell'affarismo, dell'individualismo, della competizione, delle diseguaglianze, della divsione sociale, della povertà generalizzata, delle sacche di ricchezza sempre più ristrette e sempre più impermeabili.
La sinistra inizi a pensare alla città e a sè stessa, alla sua rinnovazione culturale e politica. Anche tramite l'azione amministrativa. E' nato un nuovo movimento, la Sinistra Democratica, che si sta affacciando all'arcipelago della sinistra nostrana, anche a Milano. Ma esiste Sinistra Europea, esistono le forze ecologiste, esistono i movimenti, esistono i collettivi, esistono le realtà civiche, la Lista che rappresento, esiste la cittadinanza critica: sono tutte esperienze e percorsi che chiedono un'unica soggettività a cui fare riferimento per un nuovo rapporto di rappresentatività. Una reductio ad unum, che non vuole dire azzerare percorsi culturali che sono plus valori aggiuntivi se rimangono autonomi ma unitariamente sodali a costruire una proposta che si erga sui valori e sugli ideali progressisti e sociali, anche storici, ma che sappia rinnovarsi e sappia riproporsi sulla base delle trasformazioni e dei cambiamenti, sono molti, che la contemporaneità presenta.
E' ora della reductio ad unum che non deve significare omologazione, annessione: queste sono paure inesistenti oggi come oggi, quando l'allarme che scatta proviene dall'elettorato dell'altra Milano che vive, che sopravvive, nonostante spesso si sentisse e si sia sentita orfana di una casa comune di riferimento progettuale e programmatico.
Ora è il tempo di superare le paure, le vecchie ansie, le vecchie perplessità, le vecchie e ancronistiche resistenze ideologiche e conseguenze di un autoreferenzialismo fine a sè stesso.
E' il tempo dell'azione, del lavoro per una CONVENZIONE UNITARIA E PERMANENTE aperta ai MOVIMENTI, ALLE ASSOCIAZIONI, non sommatoria semplificata e semplificante, escludente ed esclusive di apparati precostituiti, per un PROGRAMMA DELL'ALTERNATIVA PER MILANO.
Un cambiamento è possibile: oggi si esca dalle segrete stanze, dai propri gruppi consiliari, dalle proprie referenze organizzative prestabilite, per CONTAMINARSI PER UN PROGETTO DI UNA MILANO POSSIBILE, ALTRA, ESPONSABILE, SOCIALMENTE SOLIDALE, DELLA GIUSTIZIA SOCIALE, DELL'EGUAGLIANZA, COSMOPOLITA, DELLE INCLUSIONI, DELLE DIVERSITA', E DELLA LAICITA', DELL'ANTIFASCISMO, DEL RISPETTO E DELLA TUTELA DELL'AMBIENTE E DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA COME OPPORTUNITA' DI ACCESSO AI SAPERI, DELL'AGGREGAZIONE E DEGLI SPAZI AUTOGESTITI DALLE ASSOCIAZIONI E DALLE REALTA' CHE APPORTANO PROPOSTE CULTURALI DI DIMENSIONE UNIVERSALE E INDIPENDENTE, DELL'ARTE COME FORMA LIBERA DI ESPRESSIONE DELLA PERSONALITA' E DELLA PROPRIA IDENTITA'.
Partiamo: io sono pronto, nel mio piccolo, ma che come goccia potrà cavare la roccia, per scavare e per scalfire resistenze inutili e dannose. Lasciamo da parte rancori e affezioni autoreferenziali: partiamo insieme per un progetto di Sinistra per una Milano che vuole rinascere e che vuole ripartire a essere città a dimensione d'uomo, a dimensione di comunità, a dimensione di collettività.
Ricominciamo, iniziamo: il percorso è aperto. Perdere il filo di Arianna ci catapulterà nella più assoluta sconfitta e tragico smarrimento ideale e politico.
Vi sembra opportuno?
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano