Mamme contro lo smog: occorre una nuova mobilità
La città è veramente in una situazione di insostenibilità e di invivibilità: non sono azioni terroristiche che vogliono incutere paure e angosce, magari apostrofando scenario futuri e prossimi apocalittici. Non ve n'è bisogno di acuire le ansie, già oggi esistenti nella società dello stress sconsiderato e irrazionale. Ma sono doglianze vere e proprie che fotografano esigenze di vita di persone, cittadine e cittadini, che rivendicano uno sviluppo sostenibile e più compatibile di questa grande metropoli. Diverse sono le ricette che vengono dai tavoli di analisi e di apprpofondimento delineate: chi dice chiusura del traffico, le diverse filosofie su come procedere, come applicarle, la sostenibilità economia e finanziaria di alcune misure e provvedimenti, le modalità di attuazione, i tempi, i costi. Molti sono gli slogan elettorali che imperversano anche dopo la chiusura delle urne: le estemporanee battute di questo o di quell'altro amministratore, creando strumentalmente competizioni nella maggioranza per dipingersi come il più ecologista dell'altro, magari cercando, poi, di portare lo scontro internamente alla Giunta per motivi di prevalenza di potere nei diversi ambiti.
La cittadinanza è spettatrice di questa lunga querelle senza poter intervenire e, nel frattempo, si avvertono aumenti considerevoli di forme influenzali, di malattie bronchiali e di forme virali alle vie resèpiratorie, non considerando anche il progressivo aumento delle affezioni patologiche e continue, irrimediabili in molti casi, che si palesano.
Credo che occorra quanto meno, senza nessuna venatura di populismo e strumentalizzazione, discutere e riflettere, analizzare e concepire vie risolutive di questa immensa questione che attanaglia la città, i suoi abitanti, la sua vivibilità: un tavolo permanente di confronto tra amministratori, consiglieri, assessori di competenza, cittadinanza attiva, soggetti associativi, comitati, che sappia partorire proposte chiare, dettagliate e possibili di cambiamento totale e netto del concetto di mobilità e di traffico in una città, promuovendo fasi di conversione della mentalità generale circa tale principio. Le stesse iniziative che l'associazione propone, ossia stimolare il dibattito, costruire processi virtuosi amministrativi pratici, dare l'opportunità reale alla realizzazione di una pratica alternativa di mobilitià e, infine, di invitare la cittadinanza a considerare momenti di conoscenza e di informazione circa le diverse e alternative possibilità nell'ambito della mobilità. Maggiore incremento delle piste ciclabili in un'ottica generale e universale di pianificazione della loro presenza e realizzazione; informazione ed educazione a un'altra mobilità nelle scuole; istituzione e ampliamento dei servizi di trasporto pubblico eco compatibile; facilitazione dello scorrimento delle filovie nelle tratte a esclusivo passaggio delle medesime, le corsie èpreferenziali, e un loro incremento; costituzione di un monitoraggio sullo stato delle autovetture pubbliche di trasporto e una loro rottamazione, revisione, e dismissione nel caso di presenze di elementi di incompatibilità con l'ambiente; chiusura traffico e ticket di ingresso con incentivazioni all'utilizzo dei mezzi pubblici, quindi rendendo questi ultimi compatibili; costruzione di parcheggi nelle zone di interscambio; e, soprattutto, uniformità delle tariffe per l'utilizzo dei mezzi pubvblici su tutta l'area provinciale, con un tavolo di raccoprdo interisituzionale metropolitano di confronto e di condivisione di nuove politiche per la mobilità con gli altri comuni, non di conflittualità e di amministrazione autoreferenziale come finora fatto.
e diamo a queste esigenze percorsi risolutivi condivisibili e sostenibili, applicabili, ma alternativi a quelli attuali.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Perchè a Milano non si respira e non si circola.
1) aumento delle corse giornaliere
2) riconversione dei mezzi pubblici maggiormente inquinanti
3) creazione di nuove corsie preferenziali per lo scorrimento dei mezzi pubblici e maggiore controllo delle stesse
4) apprestamento di sistemi di salita/discesa per portatori di handicap e passeggini su tutti i mezzi pubblici non già adatti e alle fermate delle metropolitane
5) tariffe agevolate: introduzione di diverse proposte e convenzioni che rendano economicamente competitivo l'uso dei mezzi pubblici
1) realizzazione di piste ciclabili
2) divisione dei marciapiedi ampi (già spesso occupati da macchine in sosta) in una FASCIA PEDONALE e UNA PISTA CICLABILE delimitata con segnaletica orizzontale
3) promozione di una campagna culturale sull'uso della bicicletta
4) istituzione di punti di noleggio delle biciclette in zone nevralgiche della città.
Chiediamo la CHIUSURA PERMANENTE del centro storico perché pensiamo che il centro storico sia lo scrigno del patrimonio storico ed artistico di una città. A Milano sembra mancare una filosofia legata alla salvaguardia e conservazione del carattere originario del centro, ormai ridotto a deposito di auto, fuoristrada, furgoni.
Ancora una volta: il traffico non è solo smog ma anche forte impatto ambientale, incuria, immagine che peggiora sensibilmente la percezione del luogo in cui si vive, incoraggiando così un approccio sempre più individualistico verso questa città.
L'introduzione del ticket è un provvedimento molto controverso, in quanto si ritiene che possa penalizzare le tante persone che vengono da fuori Milano e che dovrebbero pagare per entrare in città.
Di fatto però l'introduzione di tale provvedimento, seguendo il modello di altre città europee, potrebbe comportare non solo una drastica riduzione di auto circolanti, ma soprattutto un cambiamento del modo di pensare e vivere la mobilità. Naturalmente compito dell'amministrazione è destinare i proventi del ticket al potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità leggera.
E' dimostrato che l'introduzione delle targhe alterne riduce da subito la concentrazione di inquinanti. Riteniamo quindi che sia un provvedimento da adottare ogni qual volta si raggiungano situazioni di criticità allarmanti perché in modo tempestivo può ridurre i danni sulla salute del cittadino. Deve però essere un primo (e provvisorio) passo da adottare in attesa e che vengano realizzate soluzioni più organiche e strutturali.
Il taxi è un servizio che potrebbe contribuire sensibilmente alla riduzione dell'uso dell'auto privata. Chiediamo dunque all'amministrazione di studiare dei sistemi che agevolino l'ulitizzo dei taxi (promuovendo anche l'uso dei taxi collettivi) e di renderli più competitivi.
Chiediamo che il servizio del Radiobus venga migliorato, potenziato (perché non renderlo attivo anche di giorno?) e soprattutto pubblicizzato in maniera capillare, dando l'opportunità alle persone di sfruttarlo molto più di quanto non si faccia oggi.
Non c'è dubbio che la costruzione dei parcheggi in città comporti un aggravio di tutti gli inquinanti, dato che per ogni scavo si movimentano numerosissimi mezzi pesanti in ambito urbano. Perciò è necessario che la costruzione di un parcheggio risponda a logiche strettamente ambientali e non di profitto. L'aumento dei cantieri nel cuore della città, in luoghi particolarmente significativi dal punto di vista storico, lascia molti dubbi sui benefici che tali parcheggi comporterebbero. Noi crediamo che la risposta giusta sia quella di prevedere la costruzione di un maggior numero di parcheggi di interscambio, che aiutino a limitare il flusso dei veicoli in ingresso, laddove i parcheggi in centro - quando non destinati unicamente ai residenti - al contrario lo attirano.
E' dimostrato che il particolato viene sensibilmente abbattuto anche dall'acqua, quindi chiediamo un lavaggio delle strade con acqua corrente molto più costante e diffuso.
Come attesta anche l'ARPA regionale, in Lombardia il contributo del riscaldamento all'aumento del PM10 presente nell'aria è pari al 30%. Inoltre va considerato il fatto che la Lombardia risente in particolar modo di un'alta densità edilizia e conseguentemente del numero di impianti di riscaldamento accesi. Per questo motivo riteniamo fondamentale che il problema venga affrontato innanzitutto con provvedimenti a breve termine (imporre la regolamentazione della temperatura nelle case e negli uffici nonché la certificazione obbligatoria delle caldaie) ma anche con provvedimenti lungimiranti che sostengano una diversa cultura del costruire: promuovere una maggiore coibentazione negli edifici, ricorrere a sistemi di raffreddamento che sfruttino la circolazione dell'aria, promuovere l'architettura bioclimatica.
La battaglia contro l'inquinamento deve essere affrontata con il contributo di tutti. Per questo riteniamo necessaria una sistematica campagna culturale:
NELLA SCUOLA:
- incentivi alle scuole per la creazione di progetti Piedibus
- realizzazione di progetti pilota di accompagnamento dei bambini in bus scolastici
- realizzazione di progetti didattici volti all'educazione ambientale dei bambini e delle loro famiglie
NELLE AZIENDE:
- promuovere il car pooling per i dipendenti e l'uso di mezzi di trasporto alternativi all'auto
VERSO I COMMERCIANTI:
- portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso i commercianti (che attualmente percepiscono i divieti contro il traffico come un deterrente ai profitti) sottolineando i vantaggi anche economici che una città meno trafficata e più vivibile apporterebbe all'intero sistema sociale.
AMBIENTE E CIVILTÀ
http://www.ambientemilano.it/
È vero, l’innovazione tecnologica ci aiuta, ed è delittuoso non utilizzare tecnologie in grado di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo (ciò che noi siamo), ma non può essere questa l’unica soluzione. L’effetto rimbalzo, e cioè l’assestamento del sistema su un livello di equilibrio più alto, che richiede maggiori energie e risorse, è sempre in agguato e spesso vanifica gli effetti benefici della tecnologia perché determina un aumento complessivo dei consumi.
Alleanza per il Clima
Care colleghe, cari colleghi,
per far seguire alle buone intenzioni per il Nuovo Anno le buone pratiche trovate nella newsletter dell’Alleanza per il Clima alcune proposte di attività a favore del clima come quella di visualizzare il tema dell’efficienza energetica con la scommessa sul blocco di ghiaccio. Vorremmo rivolgere la vostra attenzione in particolare sui prossimi appuntamenti - la conferenza nazionale sull’inquinamento atmosferico e il clima a Verona il 28 febbraio e quella europea il 9/10 maggio a Zurigo.
Un cordialissimo saluto e a presto, Karl-Ludwig Schibel
Il passaggio al nuovo anno si presta per riflessioni sulle linee guida del proprio agire, le prospettive e l'orientamento di fondo. Mancano dati empirici, ma vi sono numerose indicazioni che la questione clima, non solo preoccupa sempre più persone, ma provoca anche la domanda: io che faccio di fronte a questa minaccia? Io, assessore all'ambiente, responsabile del settore urbanistica o mobilità, dirigente in una società di servizi energetici, membro del consiglio di amministrazione di un ente pubblico o privato? Negli statuti della mia organizzazione non si legge niente sulla protezione del clima come obiettivo sociale e con gli scopi istituzionali il da fare non manca.
Lo stesso non sembra una risposta adeguata voltare la pagina del giornale che con grandi titoli e foto ancora più grandi configura catastrofi climatiche gravi per i prossimi decenni. Anzi è insoddisfacente. Quale potrebbe essere una giusta risposta che apre percorsi d'azione sostenibili nel tempo, poiché evidentemente la questione clima ci accompagnerà non per qualche anno, ma presumibilmente per i prossimi decenni? Vista una consapevolezza diffusa sull'esistenza dei cambiamenti climatici non possiamo più accontentarci delle azioni simboliche a carattere spettacolare, serve invece una strategia climatica che si muove all'altezza della sfida che ci troviamo di fronte: profondi disequilibri nell'andamento climatico, impatti imprevedibili ma con grande probabilità di dimensioni catastrofiche. Una "strategia del clima" suona un po' vago e nel contempo presuntuoso. Ormai sono in atto dal 1995 i lavori delle Nazioni Unite per elaborare politiche, misure e procedure per una politica del clima. Un Comune, una Provincia, una Regione o un Land, come fanno a pretendere di poter trovare una soluzione, dove la comunità internazionale ha faticato tanto per arrivare ad un accordo, il Protocollo di Kyoto, con obiettivi troppo modesti e con troppi pochi paesi che si impegnano in modo serio? Semplificando: che cosa posso fare io nel mio piccolo dove i grandi non riescono? La risposta altrettanto semplice: molto. Molte cose che certo contribuiranno anche agli obiettivi di Kyoto, ma prima di tutto a uno sviluppo auto sostenibile del territorio.
La salvaguardia del clima a livello locale e territoriale è un'attività sui generis e non un riflesso di un altro processo.
Una parte consistente della politica del clima è genuina politica del territorio. Certo sono necessarie condizioni quadro finanziarie e legislative europee e nazionali a sostegno dei Comuni, delle Province e Regioni, però chi deve fare e chi materialmente ha le conoscenze e le capacità per agire sono questi ultimi. I regolamenti edilizi che favoriscono l'uso delle rinnovabili e in parte lo rendono obbligatorio, la riduzione del traffico motorizzato individuale, una gestione integrata dei rifiuti sono campi d'azione dei comuni, delle province e regioni. Fattualmente all'inizio di questo secolo le politiche più avanzate del traffico (road pricing di Londra) dell'efficienza energetica (CasaClima della Provincia di Bolzano), dell'uso delle energie rinnovabili (obbligo del termosolare a Barcellona), della pianificazione integrata ecologica (Am Kronsberg, Hannover) vengono portate avanti nelle città e nei territori soprattutto dell'Europa.
In Italia, forse per una fissazione sullo stato nazionale che non è il nostro tema, fatica l'idea degli spazi auto ctoni della politica locale e territoriale. Ma, più spesso, il riferimento al governo nazionale o addirittura ai processi internazionali serve, come un muro di nebbia, a nascondere la propria inattività e mancanza di volontà politica.
Dal 1990, da quando i comuni e gli enti territoriali hanno cominciato ad organizzarsi in rete per combattere l'effetto serra, con l'Alleanza per il Clima come l'organizzazione più grande in questo campo, sono cambiate due cose:
1. Sono diventate più chiare le dimensioni della minaccia dei cambiamenti climatici alla base naturale della vita umana su questo pianeta rendendo necessaria una risposta comprensiva e strategica all'altezza del problema. A tale proposito l'Alleanza per il Clima ha elaborato la Bussola del Clima.
2. La crescita degli eventi meteorologici estremi obbliga oggi un amministratore responsabile non solo di agire per la mitigazione del fenomeno ma per mettere in atto programmi di adattamento. L'Alleanza per il Clima sta lavorando su una produttiva sintesi tra mitigazione e adattamento nel progetto Interreg AMICA.
Bussola del Clima
E' arrivato il momento di organizzare l'uscita dal fossile e l'entrata nella seconda epoca solare.
Lo sviluppo tecnologico lo rende possibile, i cambiamenti climatici, l'insicurezza geopolitica, l'inquinamento atmosferico, la limitatezza del metano, del petrolio e, prima o poi, del carbone lo rendono necessario. Uscire dal fossile a favore del solare significa niente di meno che cambiare modello di sviluppo e rivedere profondamente lo stile di vita occidentale. Sarebbe presuntuoso pretendere di poter sapere già oggi come dobbiamo immaginarci una società solare, un'economia solare mondiale e le utopie concretiste facilmente
La Bussola del Clima serve, in una prima fase, per rendere trasparente agli addetti nell'amministrazione l'insieme delle attività a favore del clima in corso all'interno dell'ente. Elaborando questo profilo emergono anche le sagome di un territorio sostenibile e diventa visibile come le singole azioni - riduzione del traffico motorizzato individuale, gestione integrata dei rifiuti, uso efficiente dell'energia e impiego delle energie rinnovabili - fanno parte di un processo costruttivo di un modello di sviluppo capace di futuro.
In Italia Jesi è stato il Comune pilota per i lavori sulla bussola del clima. Altri Comuni come Lodi, Martinsicuro e Seveso hanno usato lo strumento per la definizione di un quadro di riferimento delle attività in corso. La bussola del clima è al centro del corso che l'Alleanza per il Clima offrirà in una nuova edizione nel maggio/giugno 2007, attribuendo una grande priorità alla formazione di un gruppo di esperti dentro e fuori gli enti pubblici capaci di elaborare una strategia del clima per i Comuni, le Province e le Regioni in Italia.
AMICA - Adaptation &am p; Mitigation of Climate Ch’ange
Continuano con un ricco programma i lavori del progetto Interreg AMICA - la sfida di delineare il terreno comune tra misure di mitigazione e adattamento. Un'impresa impegnativa che incontra, da parte degli esperti, posizioni contrastanti. Richard Tol, titolare di una cattedra su clima e sostenibilità all'Università di Amburgo, ha svolto studi avanzati nella simulazione del clima e ha provocato un dibattito vivace nel gruppo di lavoro europeo di AMICA affermando, in un incontro a Vienna lo scorso maggio, che in linea di massima mitigazione e adattamento sono due campi d'azione largamente separati con una sovrapposizione che secondo lui non costituisce la massa critica per una politica integrata. Manfred Stock, esperto del Potsdam Institut sugli impatti dei cambiamenti climatici non è d'accordo. Mitigazione e adattamento devono essere visti, progettati e attuati insieme. Voler limitarsi alla prevenzione dei danni a livello territoriale non funzionerà, insiste Stock, se le misure di adattamento non vanno insieme alle attività per affrontare le cause della minaccia. Senza mitigazione i cambiamenti climatici assumeranno delle dimensioni che renderanno futili le misure di adattamento per gran parte del pianeta.
Come anche in altri campi del dibattito clima, il lavoro scientifico su mitigazione/adattamento è importante ma gli elementi chiave per agire sono il consenso anche tra gli studiosi: il terreno comune mitigazione/adattamento esiste e a quel punto serve più che altro la creatività e la volontà politica per sviluppare intelligenti programmi e misure che uniscano la necessità di prevenire con la spinta per un modello di produzione e di vita a bassa emissione di CO2. In Italia sono il Comune di Venezia e la Provincia di Ferrara ad essere impegnati con i partner europei, tra di loro Dresda, Stoccarda, Alta Austria e Lione, per portar avanti i lavori dei quali presenteremo i primi risultati nella seconda metà del 2007.
Quali sono quindi le buone intenzioni per la politica del clima del 2007? Stabilire la salvaguardia del clima come elemento guida di un futuro sostenibile del territorio in una prospettiva anche di adattamento in previsione di tempi che cambiano. Gli appuntamenti di Verona, Siviglia e Zurigo saranno occasioni preziose per portare avanti il discorso clima, scambiare idee ed esperienze e portare avanti azioni comuni. A presto!
VERSO UNA SOCIETÀ AMICA DEL CLIMA
15° CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE E ASSEMBLEA DEI MEMBRI DELL'ALLEANZA PER IL CLIMA
9-10 Maggio 2007, Zurigo – Svizzera
Dopo Vienna, capitale dell'Austria, tocca a Zurigo - che non è la capitale della Svizzera, ma da anni in prima linea in Europa per la sua politica di mobilità sostenibile - di ospitare l'assemblea annuale europea dell'Alleanza per il Clima. Al centro dei lavori saranno le visioni per una strategia climatica locale a lungo termine. Il comune di Zurigo propone alle cittadine e ai cittadini la società da 2000 Watt. L'idea sarebbe che ogni persona fa uso di "schiavi energetici" per una capacità media pari a circa un terzo degli attual i 6000 Watt di cui oggi ognuno di noi ha bisogno. Una visione di efficienza energetica quindi, mentre un'altro membro dell'Alleanza per il Clima, il Comune di Monaco in Baviera ha elaborato uno scenario di dimezzare le sue emissioni di CO2 entro il 2030. Alcune municipalità dell'Austria invece puntano sull'autonomia energetica - tre visioni diverse per concretizzare l'impegno della salvaguardia del clima a livello locale. Il secondo giorno vedrà un workshop sulle strategie politiche di protezione del clima. Altri temi saranno "biodiesel contro foreste pluviali", quali condizioni potrebbero essere accettabili bio carburanti prodotti con materie prime dal sud del mondo? Naturalmente non può mancare il discorso sul trasporto pubblico e le sua integrazione, per esempio attraverso il car sharing, con l'automobile. Saranno presentati i lavori dei progetti europei AMICA e PRIME e l'assemblea si concluderà con un giro di visite guidate alle molte esperienze d'avanguardia nel campo energetico e della mobilità nel territorio di Zurigo.
Per ulteriori informazioni: coordinamento@climatealliance.
COMUNI IN TEMPI CHE CAMBIANO
Qualità dell'aria nella Pianura Padana ed effetto serra
CONVEGNO E ASSEMBLEA ANNUALE NAZIONALE ALLEANZA PER IL CLIMA ITALIA
Verona, 28 febbraio 2007
Palazzo della Gran Guardia, Piazza Bra
ore 9.00 - 16,30
Esistono interazioni fisiche ed economiche tra il controllo delle emissioni degli inquinanti atmosferici e la mitigazione dei gas serra. Un'analisi integrata dovrà servire per identificare delle misure concrete vantaggiose che contemporaneamente riducano i costi per la mitigazione dell'effetto serra e il controllo dell'inquinamento atmosferico. I costi delle politiche per ridurre l'inquinamento atmosferico diminuirebbero significativamente con una strategia climatica.
La Commissione Europea ha dimostrato in una valutazione preliminare che nel 2020 gli obiettivi della strategia climatica per l'inquinamento atmosferico potrebbero essere realizzati senza costi aggiuntivi e viceversa i costi delle politiche per la riduzione dei gas serra potrebbero diminuire puntando a degli obiettivi specifici sanitari. Il risparmio dei costi è immediato, "soldi veri" risparmiati degli stessi attori che dovranno investire nella mitigazione se non agiscono adesso.
L'integrazione tra le politiche per il clima e quelle per la qualità dell'aria sicuramente si intensificherà in futuro. L'Alleanza per il Clima promuove questo processo attraverso l'elaborazione di politiche che prendono effetto attraverso l'implementazione di programmi che integrino entrambe le aree d'azione e attraverso uno scambio d'informazione.
La conferenza presenterà lo stato dell'arte nella lotta all'inquinamento atmosferico negli ambiti urbani e nella mitigazione dell'effetto serra e rivolgerà una particolare attenzione alla definizione e attuazione di un campo comune d'azione.
PROGRAMMA
Saluti delle autorità
COORDINA
MAURIZIO CARBOGNIN, Direttore Generale, Comune di Verona
INTRODUCE AI LAVORI
LUCIANO GUERRINI, Assessore all'Ambiente, Comune di Verona
LEGAMI TRA INQUINAMENTO, CLIMA E POLITICA ENERGETICA
STEFANO CASERINI, Politecnico di Milano
INQUINAMENTO, CLIMA E POLITICA ENERGETICA. LE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA
ARTUR RUNGE-METZGER, DG Environment, UE (invitato)
GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL'ARIA IN ITALIA
MARINA PENNA, Ministero dell’Ambiente
INQUINAMENTO ATMOSFERICO E POLITICA DELL'ARIA IN PIANURA PADANA
ALESSANDRO BRATTI, Direttore generale ARPA Emilia-Romagna
QUALITÀ DELL'ARIA E MISURE PER IL MIGLIORAMENTO A MONACO DI BAVIERA
JOACHIM LORENZ, Assessore all'Ambiente e alla Sanità, Comune di Monaco di Baviera
PRESENTAZIONE ATTIVITÀ E PROGETTI ALLEANZA PER IL CLIMA IN ITALIA
KARL-LUDWIG SCHIBEL, Alleanza per il Clima Italia
MITIGARE L'EFFETTO SERRA E MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL'ARIA IN CITTÀ
GIUSEPPE CAMPAGNARI, Dirigente Settore Ambiente, Comune di Verona
EFFICIENZA ENERGETICA: REALIZZARE IL POTENZIALE
MAURIZIO PALLANTE, esperto energetico e saggista
MULTIMOBILITÀ: NUOVA QUALITÀ DEGLI SPOSTAMENTI
ULRIKE JANSSEN, coordinamento europeo Climate Alliance
DIBATTITO
CONCLUSIONI
CORSO DI FORMAZIONE “BUSSOLA DEL CLIMA”
ESPERTI DI STRATEGIE PER LA PROTEZIONE DEL CLIMA
Seconda edizione - Città di Castello,
23-26 maggio » 20-23 giugno 2007
Il futuro della protezione del clima si giocherà in parte consistente a livello locale. L'individuazione delle misure concrete passa attraverso l'elaborazione di una Strategia Climatica locale che indirizza i settori dell’Energia, dei Trasporti, dei Rifiuti e gli altri campi rilevanti per la riduzione dei gas serra nell’ottica di una loro riduzione. Lo strumento preposto ad elaborare una tale strategia è la BUSSOLA DEL CLIMA, un programma d'azione per gli enti locali e territoriali che offre un percorso alle future attività partendo dal progresso individuale in ogni campo d'azione, informa sulle capacità dello staff e le risorse finanziarie necessarie e suggerisce eventuali campi d'azione non ancora conosciuti.
Il corso si struttura in tre unità, le prime due, teorico-pratiche, in aula (23-26 maggio e 20-23 giugno 2007), la terza un viaggio di studio per vedere da vicino comuni leader che hanno saputo riunire un impegno per il clima globale con una politica di sostenibilità sul luogo (data da stabilire). Il corso mira a sviluppare le competenze professionali per l’elaborazione di una strategia climatica degli enti locali e territoriali.
Si rivolge direttamente ai dipendenti degli enti e a liberi professionisti per una formazione che consenta di offrire consulenze qualificate alle autorità locali e territoriali disposte a mettere in piedi un programma di cambiamento climatico.
I temi affrontati nel corso di formazione:
- Il sistema climatico e i cambiamenti climatici; Gas serra e misure di riduzione
- Politica nazionale e internazionale del clima
- Strumenti e tecnologie di riduzione
- Gestione dell’energia, mobilità sostenibile, urbanistica e politica del clima, gestione integrata dei rifiuti, acquisti verdi
- Struttura istituzionale degli enti e spazi per la protezione del clima
- Metodi di facilitazione
- Fondi finanziari per la politica climatica
- Politiche territoriali e cittadini
- Casi studio di buone pratiche
- Tecnologie rilevanti
- Valutazione economica
- Procedure di attuazione
- Istruzione pratica di come applicare la "Bussola del clima" alla realtà delle amministrazioni locali e territoriali italiane
A conclusione del corso sarà rilasciato ai partecipanti del corso un attestato dell'Associazione Internazionale Klima Bündnis/Climate Alliance/Alianza del Clima e. V. con la qualifica di "Climate Compass Promoter". I possessori della qualifica saranno inseriti nell'elenco - che la rete diffonderà attivamente tra i 1300 Comuni membri – di promotori abilitati ad elaborare una strategia climatica.
Per ulteriori informazioni su programma e costi:
segreteria Alleanza per il Clima Italia, Tel./Fax 075 8554321, coordinamento@climatealliance.
NAIROBI PRIMA TAPPA DEL POST-2012 PROVINCIA DI ROMA PER KYOTO SEVILLA 2007 QUINTA CONFERENZA EUROPEA DELLE CITTÀ SOSTENIBILI LA PROVINCIA DI BOLOGNA PREMIATA A ECOMONDO PER IL PROGETTO MICROKYOTO LA SCOMMESSA DEL BLOCCO DI GHIACCIO BAMBINI A PIEDI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA
I risultati della 12° Conferenza delle Parti sicuramente non sono all'altezza della gravità della situazione climatica. Pochi, prudenti, vedono "un piccolo passo in avanti" (WWF) o che è stato fatto "qualche progresso" (Greenpeace). Quelle che è successo a Nairobi è che i vari gruppi hanno schierato le loro truppe e stabilito le tappe per un processo che andrà avanti fino al 2009: tre anni di trattative sugli obiettivi Post-2012 con un esito incerto. Le principali formazioni sono quattro:
- I Paesi soggetti già oggi a vincoli di emissione (Annex I) si sono impegnati a discutere modifiche al Protocollo di Kyoto che ne garantiscano la sopravvivenza dopo il 2012. In altre parole, ci sarà un Kyoto-bis sul quale le Parti si ritroveranno a discutere l'anno prossimo. Loro insistono che solo con l'inclusione dei paesi emergenti i nuovi obiettivi del regime post-2012 avranno un senso.
- I Paesi "emergenti" (Cina, India e Brasile), dove le emissioni crescono il più velocemente, si sono impegnati a discutere a partire dal 2008 delle restrizioni . Mentre insistono che prima vogliono vedere risultati veri nei paesi industriali, ci sono sforzi nazionali notevoli in Cina e Brasile.
- Gli Stati Uniti partecipano più che altro come osservatori al processo internazionale, ma i risultati delle elezioni intermedie di fine novembre, l'accordo dei sindaci americani sulla protezione del clima, il grande processo di un gruppo di stati americani contro il governo federale per costringerlo a stabilire dei limiti di emissioni di CO2, le mosse della California - tutti questi sviluppi lasciano intravedere che l'ostilità americana verso la protezione del clima finirà con il governo Bush.
- Il gruppo dei perdenti, i 43 stati isole sotto la minaccia di sparire nei prossimi decenni e i paesi più poveri, soprattutto in Africa, che sono i più vulnerabili e soffriranno di più gli impatti dei cambiamenti climatici, chiedono una protezione del clima seria e fondi per le misure di adattamento. I 250 milioni di dollari che finora sono stati messi a disposizione dai paesi ricchi fino al 2009 non basteranno neanche per le misure di adattamento in uno di questi paesi.
Nairobi ha confermato che il processo internazionale portato avanti dai delegati dei vari paesi e dai ministri all'ambiente non porterà a dei risultati promettenti per risolvere il problema. Le trattative in quest'ambito non svilupperanno le dinamiche politiche necessarie per arrivare a degli impegni veramente utili. Un Kyoto plus che meriti il nome ha solo una chance se nei paesi industrializzati la protezione del clima diventerà un tema centrale a tutti i livelli, a quello locale come a quello territoriale e nazionale. L'Unione europea ha un ruolo chiave in questo gruppo e le reti come l'Alleanza per il Clima dovranno mobilitare nei prossimi anni tutte le loro forze per far entrare i propri obiettivi ambiziosi (ridurre le emissioni dei gas serra di un 10% ogni quinquennio) nella Realpolitik a tutti livelli dell'Unione Europea
La Provincia di Roma sta dando il via ad un "Piano d'azione per la riduzione dei gas serra prevista dal Protocollo di Kyoto". L'obiettivo è di applicare il protocollo di Kyoto, con l'impegno italiano di ridurre le emissioni di gas serra del 6,5%, all'ente stesso con interventi di efficienza energetica sul suo vasto patrimonio edilizio, il proprio parco veicoli e i vari impianti sotto la sua gestione e di estendere l'utilizzo delle energie rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica.
L'impegno, formalizzato con una delibera del Consiglio provinciale del luglio 2006, prevede la stesura di una "Strategia del Clima" con un bilancio di CO2 che quantifichi le emissioni di anidride carbonica per le quali l'ente è direttamente responsabile come primo passo. Sarà poi redatto sulla base di questo bilancio e di un rilevamento di tutte le azioni della Provincia di Roma già in atto nei campi dell'energia e della mobilità sostenibile un piano d'azione 2006/2008 come strumento attuativo per la riduzione dei gas serra dell'ente. I lavori per l'elaborazione della strategia del clima sono stati affidati a un gruppo di lavoro composto dai rappresentati dei settori interessati (Dipartimento Servizi di tutela ambientale, Dipartimento Governo del territorio e della mobilità, Dipartimento Servizi per la scuola e Osservatorio Ambientale) con il contributo dell'Alleanza per il Clima.
Una decisione politica e strategica fortemente innovativa, un impegno preciso e fattibile che dà un segno tangibile della direzione da seguire.
Avrà luogo a Siviglia dal 21 al 24 marzo 2007, la Quinta Conferenza Europea delle Città Sostenibili sotto il titolo "Portare gli impegni di Aalborg nelle strade", fare cioè il punto su quanto è stato realizzato finora e su quanto ancora le amministrazioni devono impegnarsi a fare per coinvolgere concretamente la comunità locale sulle tematiche della sostenibilità delle città.
La strategia per lo sviluppo sostenibile, adottata in giugno 2006 dal Consiglio dell'Unione Europea, incoraggia le città e le altre autorità locali a firmare e mettere in pratica gli impegni di Aalborg e invita i network a dare supporto a queste iniziative ai vari livelli.
Sevilla 2007 è organizzata in cooperazione con i partner della Campagna delle Città Sostenibili, tra cui il network Climate Alliance/Alleanza per il Clima che in tale occasione presenterà insieme a Enti locali e territoriali pilota la "Bussola del Clima" strumento per attivare una strategia climatica.
Per il programma completo della conferenza: www.sevilla2007.org
Congratulazioni alla Provinc ia di Bologna, membro dell'Alleanza per il Clima, per il premio "Enti locali per Kyoto 2006", assegnato in occasione di Ecomondo, nell'area "Efficienza e energie rinnovabili". La provincia di Bologna, si legge nella motivazione, ha creato un Protocollo, per valorizzare progetti e iniziative per ridurre le emissioni a livello locale.
Il progetto MicroKyoto, nato all'interno di Agenda 21 Locale della Provincia di Bologna, ha l'obiettivo di raggiungere i target di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas climalteranti previsti dal protocollo di Kyoto attraverso il coinvolgimento dei Comuni del territorio provinciale (aderiscono attualmente 27 Comuni).
Attraverso la firma del Protocollo di MicroKyoto avvenuta il 18 maggio 2006 si formalizza l'impegno degli Enti aderenti a realizzare ogni anno almeno un'azione per la riduzione dei gas serra. La sottoscrizione del Protocollo di MicroKyoto da parte di Provincia e Enti aderenti è l'atto finale del progetto, ma anche il vero punto di partenza: da ora, infatti, i firmatari si impegnano formalmente ad adottare ogni anno azioni concrete per ridurre l'effetto serra, contribuendo all'obiettivo nazionale.
Per informazioni sul progetto: www.provincia.bologna.it/AG21
L'AZIONE PER LA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
Il coordinamento europeo dell'Alleanza per il Clima organizza per il 2007 una campagna a favore dell'efficienza energetica, la "scommessa del blocco di ghiaccio". L'Alleanza per il Clima Italia invita alla partecipazione.
La casa del blocco di ghiaccio
Un blocco di ghiaccio della dimensione di due metri cubi viene impacchettato in una piccola casa di legno costruita secondo gli standard di una casa passiva. Per diverse settimane il blocco resisterà al sole e al vento. Vogliamo scommettere quanto ne sarà rimasto il 5 giugno 2007, giornata dell'ambiente?
La scommessa del blocco di ghiaccio dimostra in modo immediato ad un largo pubblico l'efficacia dell'isolamento termico. La casa del blocco di ghiaccio dovrebbe essere collocata in una piazza centrale del centro storico e le cittadine e i cittadini possono scommettere sulla percentuale del blocco che sarà rimasta il giorno della riapertura della casa.
Per i dettagli tecnici contattare l'Alleanza per il Clima Italia
Bambini di Austria, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo, Svezia, Svizzera, Olanda e Turchia hanno collezionato anche quest'anno oltre mezzo milione di Impronte Verdi dando il loro contributo alla protezione del clima.
A Nairobi, in occasione della XII conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, l'Alleanza per il Clima ha presentato l'eccezionale risultato conseguito da oltre 100.000 bambini tra i 4 e i 10 anni che hanno partecipato alla campagna "ZOOM - Kids on the move 2006" e che per una settimana sono andati a scuola con un mezzo di trasporto eco-compatibile.
Partita nel 2003 a livello europeo, la campagna ZOOM continua a riscuotere un enorme successo a dimostrazione che i temi della mobilità sostenibile, dell'inquinamento atmosferico e della protezione del clima sono molto sentiti, soprattutto dai più piccoli!
L'impegno dei bambini per affrontare il problema, con un piccolo sforzo quotidiano e in modo divertente, dovrebbe essere di esempio per i "più grandi" e incoraggiarli ad intraprendere misure concrete per la riduzione dei gas serra con il vantaggio di migliorare la qualità della vita sul luogo.
L'Italia, dove la campagna è andata sotto il titolo "Raccogliamo miglia verdi", ha portato avanti l'iniziativa nel 2003 a livello nazionale grazie alla collaborazione della Regione Umbria - CRIDEA e di Primigi, con la partecipazione di oltre 10.000 bambini da 65 scuole. Numerose scuole hanno poi riproposto l'attività negli anni successivi, a dimostrazione della affermazione di un'esperienza che si è rivelata divertente, entusiasmante, e non sottovalutiamo il salutare, sia per i bambini sia per gli adulti.
L'edizione 2006 ha visto protagonista il Comune di Reggio Emilia dove oltre 3000 bambini di 22 scuole primarie hanno partecipato all'iniziativa che è stata poi presentata a Ecomondo nella "Vetrina delle sostenibilità" della Regione Emilia Romagna.
Un sentito grazie e complimenti a tutti i piccoli (e grandi) che si sono adoperati per dimostrare ancora una volta che "si può fare".
L'appuntamento è per il prossimo anno con l'edizione 2007.
Il sito della campagna ZOOM: www.klimaschutz.kbserver.de/i
Pena di Morte Moratoria all'Onu, Subito!!
5 gennaio 2007: il Presidente di Nessuno tocchi Caino e parlamentare
europeo Marco Pannella, dopo otto giorni di sciopero della fame e della
sete, ha sospeso il 3 gennaio quello della sete.
Con la sua iniziativa nonviolenta, Pannella chiede al Governo italiano,
dal 1° gennaio membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, di
assumere un impegno formale e concreto a presentare una risoluzione per la
moratoria universale delle esecuzioni capitali all'Assemblea Generale
dell'ONU in corso o in una sua sessione speciale che può essere
convocata, anche su richiesta del Consiglio di Sicurezza, in base agli articoli
8 e 9 delle regole di procedura dell'Assemblea stessa. L’iniziativa è
partita il 27 dicembre con la proposta “Nessuno tocchi Saddam” volta a
scongiurare l'esecuzione della condanna a morte dell’ex dittatore
iracheno. Un appello in tal senso, lanciato dall'associazione Nessuno Tocchi
Caino, era stato sottoscritto da oltre 200 parlamentari e 3 premi Nobel
per la pace.
Dopo l'esecuzione di Saddam Hussein e con la moratoria universale delle
esecuzioni capitali, l'azione di Pannella, che prelude al Primo Grande
Satyagraha mondiale per la Pace lanciato dal Partito Radicale
Nonviolento, si propone di evitare che tutto precipiti, in Iraq e non solo, in
altro sangue, ulteriore morte e pene di morte, in una spirale di
violenza e di guerra che può trasformarsi in un conflitto generalizzato dalle
conseguenze incalcolabili.
Il 2 gennaio, il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il Governo
hanno dichiarato pubblicamente il loro “impegno ad avviare le procedure
formali perché questa Assemblea Generale delle Nazioni Unite metta
all'ordine del giorno la questione della moratoria universale sulla pena di
morte”. Ma su questo, ad oggi, non è dato sapere cosa stia avvenendo
realmente e ufficialmente a New York: se sia stato depositato alla
Assemblea Generale un testo della proposta di moratoria e quali siano le
procedure regolamentari attivate per metterla all’ordine del giorno e
portarla al voto. Secondo le stime dell'associazione Nessuno Tocchi Caino,
da anni in prima linea nella campagna contro la pena di morte, una
risoluzione proposta all'Assemblea Generale otterrebbe dai 99 ai 106 voti a
favore, mentre sarebbero dai 61 ai 68 i paesi contrari e dai 19 ai 26
quelli che si asterrebbero. Nel 2003 Marco Pannella era stato promotore
della campagna "Iraq Libero" quale unica alternativa alla guerra !
e all'occupazione militare, che comprendeva la richiesta di esilio per
Saddam Hussein e un'amministrazione dell'Onu in Iraq per la transizione
alla democrazia. La proposta aveva ricevuto l'adesione della
maggioranza assoluta dei parlamentari italiani di tutti gli schieramenti, ma
anche in quel caso il governo italiano, allora guidato da Silvio
Berlusconi, non aveva compiuto passi concreti in quel senso.
Nel corso della trasmissione di Radio Radicale "Radio Carcere", nella
serata del 2 gennaio, Marco Pannella ha rivolto un appello a sostenere
il grande obiettivo della moratoria con uno o due giorni di sciopero
della fame. Per aderire allo sciopero della fame vai su
www.nessunotocchicaino.it.
revisione regolamento edilizio comunale all'insegna del risparmio energetico
Anticipo un testo di interrogazione che presenterò al prossimo Consiglio di Zona 4, indetto per l'11 gennaio, sul tema della revisione del Regolamento Edilizio del Comune di Milano all'insegna del risparmio energetico e della sostenibilità delle strutture di riscaldamento.
Alla Cortese Attenzione del Presidente della Commissione Territorio e Urbanistica
Giorgio Tomellini
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti
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il Libro Verde “Verso una strategia europea della sicurezza dell’approvvigionamento energetico” mette in luce tre elementi sui quali riflettere.
• Anche le emissioni di gas serra nell’UE sono attualmente in aumento, il che rende ancora più difficile far fronte al cambiamento climatico ed assolvere gli impegni di Kyoto.
• L’UE può influire in modo limitato sulle condizioni dell’offerta mentre può intervenire sul lato domanda, essenzialmente promuovendo risparmi energetici nel settore degli edifici ed in quello dei trasporti.
Visto che
• alterano il terreno, eliminando vegetazione e ostacolando il deflusso delle acque meteoriche;
• mutano i cicli di vita naturale nell’area circostante;
• consumano risorse, materiali, energia/combustibili per la loro realizzazione, a partire dai loro componenti, e durante tutta la loro esistenza.
Considerato che a livello procedurale e regolamentare
Si chiede
Nel redarre il documento, da definire in una riunione di Commissione indetta con ordine del giorno l'analisi della questione, è auspicabile che vengano predisposte valutazioni economiche, in particolare l’incidenza del sovra costo indotto dal miglioramento qualitativo degli edifici dal punto di vista energetico e l’effetto di riduzione del consumo di energia.
Capogruppo Lista uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
UN 2007 DI PACE ... con la pace
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, lo chiamano pace.
... da costruire con la pace ...
Alessandro Rizzo
capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Una cartolina dal Pianeta del Buon Senso
fonte: http://www.marcoboschini.it/
Appello per il ritiro dei soldati italiani dall'Afghanistan
Ha aderito all’appello Padre Alex ZanotelliHa aderito all’appello Padre Alex Zanotelli
Una guerra di fatto volta al controllo strategico e allo sfruttamento delle risorse economiche dell’ area e contraria dall’ inizio alla legalità internazionale , alla quale il Governo Italiano ha aderito violando l’ articolo 11 della Costituzione Italiana .Una scelta che è stata decisa per mera subordinazione e viene sostenuta per "non essere esclusi dal governo del mondo" . Come si legge dal sito della difesa del Governo Italiano alla voce "Sviluppo dell’operazione" troviamo esplicitato il vero significato di questa guerra : "l’operazione militare è parte della guerra globale che impegna la grande coalizione nella lotta contro il terrorismo, denominata ’global War against Terrorism’ . La guerra include, per definizione, la distruzione di vite umane e l’accettazione della soppressione dei propri simili come "mezzo di risoluzione delle controversie". Dalla fine del 2001 ad oggi , la guerra in Afghanistan ha causato più di 50.000 vittime.
Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: una constatazione, non un’interpretazione. La "guerra al terrorismo" è una realtà insensata poiché si traduce in aggressione armata ad un paese . L’idea d’ instaurare con le armi democrazia e diritti, ha esibito nei fatti il suo fallimento. Anche per chi non la "ripudia", anche per chi la sostiene, la guerra in Afghanistan non riesce a enunciare propri obiettivi condivisibili, realistici, raggiungibili. Né la guerra al terrorismo, né la condizione dei diritti delle donne Afgane , né la lotta al narco-traffico, hanno prodotto dei risultati apprezzabili, anzi assistiamo oggi sotto il governo dell’ Alleanza del Nord , sostenuto dagli Usa , ad un forte peggioramento sia della sicurezza del paese, in mano ormai ai terribili signori della guerra,sia delle condizioni delle donne Afgane, prive di libertà come al tempo del regime Talebano, sia all’ aumento dei traffici illeciti di droga .
L’Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica internazionale connotato da una volontà incondizionata di pace, da un assoluto ripudio della guerra .
Confermando la partecipazione alla guerra in Afghanistan, il governo Prodi rinuncia a costruire questa identità per sottomettersi e conformarsi a scelte già risultate devastanti. La disponibilità alla guerra non è "un" tema paragonabile ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva la natura culturale fondante dei soggetti politici che compongono il Governo attuale , il quale ha varato una finanziaria che stanzia 1 miliardo e 700 milioni di euro in sostegno alle spese militari.
Il movimento per la pace - e dunque contro la guerra - non ha "governi amici" a priori. Deve in ogni caso sottrarsi a "comprensioni" o "crediti di fiducia".
Il nostro più netto rifiuto degli orientamenti governativi sull’Afghanistan non esprime soltanto coerenza nelle convinzioni. Include una richiesta e una proposta: il ritiro delle nostre truppe dal fronte di guerra e l’assunzione da parte del nostro Paese di un ruolo internazionale di forte discontinuità con la precedente gestione di centrodestra, nel tentativo di porre rimedio agli immani disastri compiuti dalla missione militare.
I primi firmatari :
Marco Sodi, Tiziano Cardosi , Doretta Cocchi , Nella Ginatempo , Gigi Ontanetti , Letizia Santoni , Leonard Shaefer , Mirco Tomasi .
Ha aderito all’appello Padre Alex Zanotelli
Per ADESIONI : Marco Sodi cell.328 / 0339384 mail : anatole2003@libero.it
Giovedì, 21 dicembre 2006
sulla destinazione dello spazio oggi recintato sito in Via Ravenna all'altezza del numero civico 48
Alla Presidenza della Commissione Urbanistica Giorgio Tomellini
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti
Interrogazione: sulla destinazione dello spazio oggi recintato sito in Via Ravenna all'altezza del numero civico 48
In Via Ravenna è sita, all'altezza del numero civico 48, un'area recintata abbandonata di estensione di circa 300 mq, da tempo inutilizzabile e non fruibile da parte della cittadinanza, data l'impossibilità ad accedervi.
Con la presente chiediamo di verificare presso la Direzione Centrale del Settore Demiano del Comune se esiste un appalto per la gestione dello spazio, se esiste da parte dell'assessorato competente un progetto di riqualificazione pubblica dell'area e, in caso affermativo, a quale tipo di destinazione è preposta l'area nel progetto di intervento, i tempi del suo completamento, la portata dei costi previsti e, infine, il coinvolgimento della cittadinanza residente nella definizione della tipologia dell'intervento.
In tal caso occorre destinare un punto dell'ordine del giorno di una delle prossime riunioni della Commissione Territorio di Zona alla verifica e all'analisi del progetto o alla pianificazione di proposte per il suo riutilizzo per utilità pubbliche e civiche.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Arriva il pedibus!
E' piacevole e se diventa una goccia dietro un'altra di tanti comportamenti virtuosi forse qualcosa si puà cambiare a livello istituzionale: se un comportamento diventa consuetudine l'istituzione deve cercare di rendere questo comportamento normativa regolare, da tutelare, rispettare e garantire.
In Svezia, Norvegia, Danimarca, ma anche nel Benlux e negli USA il piedibus è un mezzo a mille piedi, esattamente a mille piedi e anche più, di piccoli bambini che trottano verso le proprie scuole, ogni mattina, all'entrata e all'uscita. Non importa dove abiti, nè quanto sei distante: importante avere la fermata di riferimento, sapere che a quell'ora ogni giorni arriva il piedibus e che con altre bambine e altri bambini raggiungerai la tua scuola. Il tutto è supervisionato da genitori che, come cordone, garantiscono la percorrenza e la sicurezza del mille piedi fatto di piccoli scolari. Un regolamento detta le norme interne di comportamento, per esempio la responsabilità del tragitto ricade sui genitori, che a turno controllano il passaggio e ne garantiscono la compattezza. E' un comportamento virtuoso, già considerato e incentivato dalla Provincia di Milano, e in città trova la sua applicazione in alcuni contesti, ormai sempre maggiori.
E' un comportamento che contamina, piace ai piccoli, garantisce uno sgravio ai genitori e, soprattutto, determina uno spostamento sostenibile, ecocompatibile, non inquinante, divertente. Si socievolizza, ci si conosce, si parla durante il tragitto: si attende alla fermata come se dovesse passare un vero autobus, ci si vede, ci si incontra, ci si immette nel grande cordone umano, si prende posto nel bus senza ruote e senza motore, ma con la forza e la vitalità di bambine e bambini e genitori attenti, che si dirigono con allegria, più rilassati e con contentezza verso scuola. I piccoli passeggeri attivi sono consapevoli che questo mezzo non fa male alla città e a loro stessi: non emette gas, non emette rumore, non è pieno e sovraccarico, a volte alienante, ma, soprattutto, sono contenti di non dover stare rinchiusi dentro l'abitacolo dell'automobile, stressati dal traffico, dalle autovetture che sfrecciano, si imbottigliano, nell'intasamento drammatico mattutino e alienante, sentendo le imprecazioni del proprio genitore alla guida del mezzo, con un occhio al volante e uno all'orologio per non fare tardi al lavoro e a scuola.
Il pedibus è una pratica virtuosa che garantisce ai più piccoli l'opportunità di crescere consapevoli che l'amore per la natura può sfociare in azioni piccole e quotidiane, piacevoli e importanti, gocce che insieme creano oceani. Non è difficile fare qualcosa per cambiare la cultura della mobilità: basta solo organizzarsi, coordinarsi e dare conseguenza ai propri propositi di voler collaborare tutti insieme perchè forse si possa diminuire questo inquinamento che affligge la città, i nostri polmoni, i nostri poveri e pochi alberi, le nostre abitazioni. Anche questa è partecipazione consapevole e attiva. E' un atto che proviene, come spesso è, dal basso: forse, però, in alto, se esiste un luogo alto e un luogo basso, qualcuno riesce a comprenderne la portata?