Interrogazione in merito allo stato di avanzamento lavori metro 4
Milano, 8 aprile 2010
Alla Cortese Attenzione
Alla cortese attenzione del
Assessorato al Bilancio del Comune di Milano;
Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Milano;
Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
Settore Lavori Pubblici del Comune di Milano;
Settore Territorio del Comune di Milano;
Settore Mobilità del Comune di Milano;
Settore Bilancio del Comune di Milano;
Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano
Interrogazione in merito al cronoprogramma e ai costi complessivi per la realizzazione della linea della Metropolitana 4, alla notizia della possibilità di fondi disposti per la costituzione della Società appaltatrice per la prima fase dei lavori, e in attesa del parere della Corte dei Conti in merito all’accordo CIPE firmato dal Governo per lo sblocco dei fondi per il completamento dei lavori
Considerato che
Nei prossimi giorni, in attesa anche del bilancio sottoposto ad approvazione in Consiglio Comunale, la Corte dei Conti dovrà decidere se assentire alla disponibilità di 900 milioni di euro dello Stato per dare il via alla realizzazione delle linee della metropolitana 4 e 5
Preso atto che
L’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta ha affermato che i lavori per il completamento della linea 5, che collegherà Garibaldi con Linate, “potranno prendere il via entro la fine di aprile” assicurando di aver superato anche il problema concernente i finanziamenti del Comune, previsti per una somma di 400 milioni per la realizzazione della linea 4
Visto che
«Abbiamo trovato una soluzione tecnica che ci permette di spendere i nostri fondi senza uscire dai vincoli del patto» chiosa l’Assessore, forte di un parere del Ministero del Tesoro, che ha firmato l’accordo avutosi in sede CIPE (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) che prevedeva già da novembre i finanziamenti sulla carta necessari per il completamento delle linee
tutto questo viene appreso
da un articolo pubblicato su Repubblica Milano del 10 marzo, come spesso accade, non avendo avuto riscontri in merito dall’amministrazione comunale, neppure alle ripetute interrogazioni da me esposte in cui richiedevo lo stato attuale dell’avvio dei lavori per la realizzazione della linea metropolitana 4, interessante il nostro territorio circoscrizionale
nelle stesse interrogazioni chiedevo
delucidazioni in merito allo “stralcio dei vincoli di stabilità previsti nel decreto legge sugli enti locali previsti in un provvedimento legato, denominato testo salva-metrò, composto da sette righe ed escludente dal patto di stabilità le spese direttamente sostenute dagli enti locali e collegate a grandi eventi quale, appunto l´Esposizione universale”, soprattutto a seguito della notizia, sollevata dall’opposizione parlamentare, circa la disponibilità dei fondi solamente per quanto concerne i trasferimenti dallo Stato e non i fondi immediati del Comune
in base a questo punto sostanziale ostante
la linea 4 non poteva essere realizzata senza sforare i vincoli del Patto di Stabilità, nonostante si siano fatte pressioni affinchè vi fosse l’emendamento salva metrò
preso atto di fatto che
l’Assessore al Bilancio ha provveduto a inserire il capitolo dei finanziamenti, aggirando l’ostacolo del Patto, come fondi disponibili per la creazione della società, 80 milioni su un totale di 120, che dovrà eseguire la prima parte dei lavori, mentre i restanti fondi saranno disposti per gli anni successivi, periodo in cui si potrà, assicura Beretta, dare avvio alla comunicazione ufficiale alle imprese prequalificate, Impregilo, Cmb e Pizzarotti, per i lavori in project financing
constatato che
si ipotizza dai settori tecnici, si apprende sempre dalla stampa e non direttamente dal Comune, che il completamento dei lavori per la linea 4 non avverrà per il 2015 e che tale ritardo abbia determinato la definizione di un “piano B” tramite il quale si prevederà a inaugurare solamente il tratto che collegherà San Babila con Linate per l’Esposizione Universale
si chiede
- all’Assessorato al Bilancio, all’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano il complessivo costo per la realizzazione delle linee della Metropolitana previste da tempo, la linea 4 e la linea 5, nonché i tempi della loro realizzazione, a fronte della possibilità delineata dalle nuove disposizioni economiche e dalla sentenza della Corte dei Conti circa lo sblocco dei finanziamenti necessari per il proseguimento dei medesimi;
- agli stessi Assessorati quali saranno, per quanto concerne la linea 4, le stazioni ipoteticamente disponibili per il 2015, anno dell’Esposizione, nonché quali siano le disposizioni alternative e i provvedimenti di mobilità e trasporto pubblico utili a surrogare e supplire l’assenza di un completamento entro i tempi previsti della realizzazione dei 15 Kn di corsa previsti dalla linea;
- all’Assessorato al Bilancio quale sia la natura, le finalità e gli obiettivi, e da chi sarà gestita, della Società costituenda tramite parte dei fondi disposti e utili ad aggirare i vincoli stabiliti dal Patto, nonché, infine, su quali presupposti e contenuti si fonda il project financing che vede le tre imprese prequalificate interessate al completamento dei lavori per gli anni successivi;
- al Settore Lavori Pubblici e al Settore Territorio del Comune di Milano in che cosa consista precisamente e specificatamente il “piano B”, se tale piano prevede una modifica del progetto di realizzazione della linea 5, i tempi di realizzazione della tratta che collegherà Linate con San Babila, i costi per la realizzazione della prima tratta e le alternative di mobilità assicurate in assenza del completamento della linea in occasione dell’EXPO 2015;
- alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di provvedere a inserire in un prossimo ordine del giorno di seduta un punto in cui si analizzi la situazione attuale dell’avanzamento del progetto di realizzazione della linea 4, aggiornando quella già tenuta qualche mese fa, alla luce delle novità sopraggiunte in merito, invitando l’Assessore al Bilancio, funzionarie dirigenti dei settori interessati, nonché progettisti della linea stessa, con l’audizione di esponenti dell’ATM
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Interrogazioni presentate in CDZ 4 - 8 aprile 2010
Bullismo omofobico: istruzioni per l’uso
Si svolgerà a Milano presso l'UNA Hotel Tocq (via A. Di Tocqueville, 7/D – Porta Garibaldi) sabato 10 aprile (dalle 10 alle 19) e domenica 11 aprile 2010 (dalle 9 alle 16) il 5° ed ultimo modulo del Seminario di formazione per moltiplicatori “Bullismo omofobico: istruzioni per l’uso”, inserito nel progetto nazionale Arcigay Interventi di prevenzione contro il bullismo a sfondo omofobico - PROGETTO FINANZIATO DAL MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI AI SENSI DELLA L. 383/2000 – ANNUALITÀ 2007, LETTERA F.
Ancora una volta, quaranta operatori e operatrici dell'Associazione si riuniscono per portare avanti un importante percorso di crescita e professionalizzazione che vede l'intervento di Arcigay in decine di eventi di formazione rivolti a studenti e studentesse in tutto il territorio italiano per una scuola che sia inclusiva di tutte le identità, allo scopo di prevenire il disagio di studenti e studentesse omosessuali, che proprio all’interno della scuola o nel gruppo dei pari sono oggetto di discriminazione, pregiudizio e in alcune non rare occasioni, bersagli di veri e propri atti di bullismo.
A partire dal mese di dicembre 2009 tutti i beneficiari della formazione hanno cominciato ad organizzare e condurre laboratori di educazione alle diversità nei propri territori, con riferimento ai metodi e ai tipi di attività proposti durante i seminari. Nel frattempo un gruppo di supervisione scientifica ha condotto la prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico nella scuola secondaria italiana - Scuole Arcobaleno - coinvolgendo 11 istituti in numerose regioni d’Italia. Il presente seminario sarà l’ultimo per questo progetto e sarà l’occasione per tirare un po’ le fila di tutti i percorsi aperti.
Negli incontri precedenti di Genova (23-24 maggio 2009), Napoli (3-4 ottobre 2009), Bologna (14-15 novembre 2009), Napoli (23-24 gennaio 2010), operatori ed operatrici si sono misurati rispetto al funzionamento degli istituti di istruzione in Italia, alla gestione e all’organizzazione di un gruppo di lavoro, alle metodologie di educazione non formale, agli strumenti di educazione alle differenze, alle tecniche di presentazione e conduzione di un intervento, all’analisi del contesto, alla valutazione dei risultati, permettendo a tutte e a tutti di acquisire nuove esperienze e un linguaggio comune per continuare a lavorare insieme e portare i nostri strumenti corretti di prevenzione al bullismo omofobico in tutte le scuole d’Italia.
In quest’ultimo seminario si guarderà un po’ fuori della nostra associazione, per misurarsi anche con altre esperienze e approcci, con l’aiuto di alcuni esperti. A Milano operatori e operatrici, guidati sempre dalla responsabile della formazione Ambra Guarnieri e dalla supervisione scientifica del dott. Gabriele Prati, potranno formarsi rispetto ai seguenti obiettivi:
• Presentare lo stato dell’arte delle ricerche e dei modelli teorici sviluppati a livelllo italiano e internazionale sul fenomeno del bullismo omofobico;
• Presentare i risultati della prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico nella scuola italiana;
• Presentare un caso di bullismo omofobico e discutere la rappresentazione del fenomeno da parte dei mezzi di comunicazione;
• Presentare gli strumenti giuridici che disciplinano il fenomeno del bullismo omofobico e alcuni casi di intervento;
• Valutare il percorso di formazione finora condotto e definire prime ipotesi per un follow-up.
Ancora una volta, per sfruttare al meglio i due giorni formativi, si alterneranno tecniche di formazione formale, non formale e informale, dove per non formale intendiamo metodologie educative basate sulla partecipazione attiva e l’interazione tra i partecipanti (workshops, gruppi di lavoro e di discussione, attività creative finalizzate a facilitare la discussione su temi specifici) e per informale la formazione e informazione reciproca data dalla convivenza tra persone durante una formazione residenziale.
Grazie al contributo dei volontari e delle volontarie di Arcigay Milano, sarà un'ulteriore opportunità di accrescere la rete relazionale e di competenze di Arcigay. Buon lavoro!
HUMOR: MORTI SUL LAVORO: andate in pace
dopo i bagordi della campagna elettorale, i TG di tutta Italia sono a caccia di notizie. Ecco che tornano protagonisti i morti sul lavoro. Sì, sempre questi arroganti, presuntosi, rompicoglioni che provano a conquistare le pagine dei giornali. Ultimo in lista, tale Sergio Capitani, operaio di trentaquattro anni. Un infido lavoratore che si è fatto ammazzare da un tubo pieno di ammoniaca nella centrale elettrica di Civitavecchia, proprio alla vigilia di Pasqua. Un piano diabolico per rubare la scena alla star del momento: Gesù Cristo. Caro mio, ti è andata male. Gesù è morto a trentatre anni, non a trentaquattro, e di lui ancora si parla. Di te invece, tempo una settimana, non si ricorderà più nessuno. – Arnald
Il Comune di Rimini contro l'omofobia: ma Milano cosa fa?
Milano può fare qualcosa, come Comune, prendendo esempio da Rimini e da altre buone pratiche amministrative che hanno garantito l'abbattimento progressivo di un pregiudizio diffuso da un'ignoranza che colpisce, soprattutto, alcuni che dovrebbero essere definiti come "rappresentanti della collettività". Ma Milano non ha saputo ancora dare risposta a riguardo. Non ha saputo riprendere l'esame della proposta di delibera di istituire un registro delle convivenze affettive, così come licenziato dalle Commissioni Politiche Sociali e Pari Opoortunità. L'ISTAT ha deliberato di inserire nei moduli per la dichiarazione dei redditi l'opzione "conviventi omosessuali", garantendo un'uniformità nella modalità di dichiarazione alle coppie eterosessuali di diritto. E', questo, un passo in avanti che precede, come sempre, una legislazione stantia, anacronistica, fortemente ridotta ai pregiudizi ideologici e ai confessionalismi disumani. La società civile, cosiddetta, fatta di realtà, istituzioni giudiziarie, enti amministrativi palesa una sensibilità politica di rappresentanza della comunità lgbt maggiore di un Parlamento fermo e immobile nell'assicurare l'applicazione dell'Articolo 3 della Costituzione e nel recepire e comprendere, intelligere, le necessità e le identità di una comunità di cittadine e di cittadini che non possono essere considerati di livello inferiore rispetto ad altri. Milano ha visto diversi atti di intolleranza omofobica contro sedi, locali gay e lesbo, diverse aggressioni a danno di persone, ma ha rigettato una proposta di delibera con pretesti assurdi e infondati, con un voto negativo che ha visto appartenenze trasversali. E' certamente un problema culturale, ma la città non può attendere se viene definita europea, se viene definita civile, se viene definita come realtà dove la concentrazione di persone lgbt è ancora più forte, prevalente.
Ma quanto occorre aspettare ancora per vedere una riforma amministrativa che sappia garantire un riconoscimento di opportunità e di diritti e garanzie per le persone lgbt, che lavorano, che consumano, che pagano le tasse, che contribuiscono allo sviluppo collettivo della collettività? Ma è ancora tollerabile questo stato di cose immobile e fermo? Ma è ancora sopportabile sentire affermazioni di alcuni consiglieri, regionali e provinciali, che negano esserci un pregiudizio omofobico in alcune manifestazioni indegne della società, e che definiscono alcune proposte di buon senso di estensione delle opportunità a omosessuali e trans con epiteti denigratori e diffamatori senza precedenti? Ma come tollerare simili atteggiamenti di omofobia e di ignoranza da parte di alcuni che dovrebbero essere "rappresentanti della cittadinanza"? Ma chi credono di rappresentare così facendo?
Io attendo una svolta e credo che dai territori e dalla base sociale questa svolta può giungere, può essere detonata. Presenterò un'istanza, un livello di atto amministrativo del Consiglio di Zona che incide propositivamente ai livelli comunali, nel prossimo consiglio di giovedì 8 aprile per sollecitare un riesame della proposta di istituire il registro delle convivenze affettive e per assicurare un percorso che porti al recepimento di pratiche e provvedimenti simili a quelli adottati dal Comune di Rimini per fronteggiare coi contenuti e la determinazione una piaga sociale insopportabile e presente nel tessuto del nostro Paese, spesso incancrenito da pregiudizi e da discriminazioni verso il "diverso" di turno. Io non sono intenzionato ad attendere ancora molto, però. Io penso che sia giunta l'ora di fare sentire una voce soffocata dalle istituzioni, silentita, ignorata, la peggiore risposta data finora. Tutto questo deve avvenire sotto forme differenti di mobilitazione e di manifestazione della propria denuncia. Nella legalità, sia chiaro, ma con determinazione e inflessibile costanza.
Alessandro Rizzo
Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
L'Istat conterà anche le coppie omosessuali
01/04/2010 - Redazione arcigay
Le coppie omosessuali entrano nel Censimento 2011. Per la prima volta, nelle schede che verranno distribuite a tutti gli italiani, si avrà la possibilità di dichiararsi "convivente omosessuale" barrando l'apposita casella e, di conseguenza, compilare un solo questionario per due persone, proprio come fanno i conviventi eterosessuali. La decisione dell'Istat segue l'appello lanciato dal portale Gay.it e al quale hanno aderito circa 4600 lettori ed è stata annunciata alle associazioni gay che avevano chiesto al Presidente Enrico Giovannini di essere convocate.
Il requisito minimo di cui devono essere in possesso le due persone per poter essere considerate una coppia è uno solo: abitare sotto lo stesso tetto. Sono quindi esclusi i single - gay, lesbiche - le coppie non conviventi, e quelle transessuali che però verranno conteggiate a seconda del sesso di nascita (se la transizione non è ancora completata) o di quello di transizione (quindi solo se la riattribuzione del sesso è già terminata).
«È un grande passo in avanti - dice Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay - Per la prima volta si prende atto dell'esistenza di rapporti affettivi fra persone dello stesso sesso e addirittura delle famiglie gay con figli». Gli aspetti pratici della decisione dell'Istat sono molteplici. Basti pensare che i dati del questionario andranno ad aggiornare quelli in possesso degli uffici Angrafe dei comuni di residenza, rendendo più ponderate per i sindaci eventuali iniziative politiche a favore delle convivenze, anche omosessuali (ad esempio, le graduatorie per l'accesso all'edilizia popolare o, per chi ha figli, l'accesso agli asili nido).
«Siamo rimasti molto soddisfatti dall'incontro con l'Istat - continua Patanè - Il presidente Giovannini si è dimostrato da subito molto disponibile a ricevere le nostre istanze e le associazioni gay sono state definite "portatrici di interesse" riconoscendo così il nostro ruolo di rappresentanza della comunità lgbt italiana».
Il portale Gay.it aveva lanciato l'appello "Contaci!" nel quale chiedeva al presidente dell'Istat di prevedere la possibilità per le coppie gay di dichiararsi tali nei questionari che saranno distribuiti in occasione del Censimento generale della popolazione italiana 2011. I parlamentari radicali avevano annunciato anche un'interrogazione urgente a prima firma on.Maurizio Turco nella quale si sottolineava l'importanza di accettare «la sfida di governare la realtà cercando di conoscerla, impostando le politiche sulla base dei dati disponibili invece delle opinioni precostituite».
Grazie Vittorio: ora occorre una SINISTRA UNA
Io vorrei parlare della Sinistra. Credo che il PD abbia nuovamente manifestato la sua debolezza: la debolezza di un progetto mai esistito, mai partito, mai concretizzato, mai identificato, protervio a rincorrere la destra sulle parole "magiche" del sicuritarismo e sulla frase ormai perdente del privato è bello. Occorrerebbe a casa loro fare una riflessione su come si vinca con candidati forti e alternativi, Vendola in Puglia, e si perda coi candidati fotocopia del centrodestra, ostinatamente ossessionati nell'apparire come gli sceriffi agli occhi di un bacino di consenso non individuato, o comunque mai proprio, il caso è Penati.
Io vorrei parlare della Sinistra, appunto. Ho sostenuto Vittorio Agnoletto perchè credevo nella sua proposta che aveva un lungo periodo di attuazione programmatica. L'ho sostenuto, ma lo sosterrei ancora, convintamente. Aveva un programma e una proposta politica di lungo periodo: quella proposta rimane imperitura, attuale, aperta, necessitante di un radicamento territoriale e di un'elaborazione continua e puntuale. Grazie Vittorio, davvero, per quello che hai fatto, per quello che hai saputo rappresentare, per quello che hai potuto garantire e dare: ossia il sogno che la costruzione di una Sinistra Unica, una Sinistra di alternativa, una Sinistra indipendente, autonoma, sia una necessità assoluta che deve essere costruita senza distinzioni, senza esclusioni, senza differenzazioni, senza diffidenze e, soprattutto, senza veti incrociati tra chi si definisce più ideologico dell'altro. E' un'esigenza che è vincente. Ha ragione Vittorio quando dice: dove la sinistra tutta, quella sinistra a sinistra del PD, si presenta INSIEME, senza abbandonarsi, come a Milano, al canto mistificatore delle sirene delle tattiche di breve periodo, ha un ritorno forte, buono, consistente, cospicuo. E' il caso delle Marche, dove il candidato governatore, Rossi, ha saputo contare su un appoggio unitario della sinistra e ha saputo incardinare un progetto di alternativa forte che ha acquisito il 7% abbondante dei consensi. Quando la sinistra si presenta divisa, frastagliata tra realtà diverse, in schieramenti spesso differenti, una parte della quale magari, come a Milano, abbandonata alla tattica di corto respiro politico dell'alleanza di governo fine a sè stesso, perde, non riesce a catalizzare consenso, non capitalizza un ritorno elettorale di una cittadinanza che vuole partecipare e che chiede un cambiamento, che vuole avere sentinelle vigili nelle sedi istituzionali che possano arginare i pericoli delle logiche clientelari e affaristiche, di cui la Lombardia è intrisa. Ora ho paura perchè vedo un Consiglio Regionale dove la sinistra rischia di non avere consiglieri. Vedo un Consiglio Regionale dove sarà sempre più difficile dire NO all'affarismo costruttivista legato alle "grandi opere faraoniche" e demolitorie del tessuto civile, sociale e culturale della regione, in conseguenza ai grandi appalti dati ai soliti noti in occasione dell'EXPO. Vedo un Consiglio Regionale dove sarà sempre più difficile opporsi a una dilagante corruzione malavitosa, sempre più attrattiva di capitali, e sempre meno controllata e contrastata dalle istituzioni, dal Comune alla Regione, appunto. Un Consiglio Regionale dove sarà sempre più difficile controllare le convenzioni sanitarie, la correttezza dei bilanci, oggi oggetto di indagini giudiziarie per il gioco perverso degli accrediti. Un Consiglio Regionale dove sarà difficile dire NO a manipolazioni dello statuto in nome di un federalismo fiscale non voluto dalla cittadinanza che disse No al referendum del 2006 a un progetto di fatto secessionista presente nelle controriforme costituzionali partorite dal centrodestra. Un Consiglio Regionale dove la laicità sarà una voce sempre meno presente, soprattutto nella tutela dell'autodeterminazione della donna, nella difesa dell'applicazione della normativa sull'aborto, nella garanzia dell'estensione dei diritti e delle opportunità pari anche per le persone lgbt, nella battaglia contro l'omofobia.
Vedo un Consiglio Regionale debole sulle pressioni dei poteri forti finanziari ed economico/corporativi. Questo perchè non c'è chi, come Vittorio, non è uno di loro: non è uno appartenente a quel consociativismo corporativo che vede ampie fette di torta possibilmente distribuibili tra più soggetti, che si siederanno al tavolo a discapito della difesa dei beni pubblici e della collettività. Non è qualunquismo, il mio. E' la realtà. L'amara realtà. Una realtà sempre più drammaticamente e presente in un panorama dove abbiamo un centrodestra che è proiettato a fare degli interessi privati la propria filosofia di governo, e un Partito Democratico sempre più incline ad amministrare il quotidiano, a non palesare un'alternativa, a considerare le voci del neoliberismo consociativo come voci interessanti.
Ho paura di un consiglio regionale così strutturato, ma credo che da fuori le istituzioni si possa fare opposizione, radicando un pensiero che sia altro da quello unico e omologante. Di sinistra c'è bisogno, c'è necessità, c'è voglia. Penso che questa necessità sarà soddisfatta se insieme unitariamente si potrà e vorrà procedere, abbandonando diffidenze e sterili contrapposizioni anacronistiche, ma creando tessuti culturali unitaria basati su valori e ideali indefettibili. Un'unità che si possa basare su quel senso di civiltà e di onestà che ci contraddistingue. Occorre proseguire, con Vittorio e con tutte e tutti noi in questo percorso. Penso sia la strada buona per procedere verso quella "terra promessa" che in molte realtà territoriali non è più solo promessa, ma è reale, tangibile. Perchè non in Lombardia, a Milano?
Alessandro Rizzo
Capogruppo LA SINISTRA - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
Omosessualità. La FCEI aderisce all'appello “Sì lo voglio
E adesso?Cosa cambia? incontro di cultura lgbt all'arci50
Ne parliamo con:
Persio Tincani - autore del libro “Le Nozze di Sodoma”
Paolo Rumi
Prossimo appuntamento culturale GLBT
- mercoledì 14 aprile 2010
"fra pubblico e privato"
Con Stefano Bolognini e Gian Mario Felicetti
La comunità lgbt italiana guarda con fiducia all’Europa
09/04/2010 - Ufficio stampa Arcigay
La Corte Costituzionale portoghese ha dato oggi il via libera alla legge sui matrimoni omosessuali, approvata tre mesi fa dal Parlamento.
La Corte ha spiegato che il concetto di matrimonio, proveniente da un certa tradizione, è oggi ben diverso, aperto e in evoluzione e motivando l’approvazione con il fatto che l’apertura alle coppie gay e lesbiche non ostacola la salvaguardia dell’unione uomo-donna. Ora l’ultimo passaggio prima dell’entrata in vigore è la firma del Capo dello Stato.
Dopo il 12 aprile anche la Corte Costituzionale italiana si esprimerà sulla legittimità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso nel nostro ordinamento, rispondendo a due ordinanze dei Tribunali di rimessione degli atti alla Consulta che affrontano il tema di coppie dello stesso sesso che non hanno ottenuto dal Comune di residenza la possibilità di procedere alla pubblicazione del rito prematrimoniale.
“La comunità lgbt italiana attende con ansia e grande speranza questa decisione, auspicando che possa essere riconosciuto un diritto fondamentale di uguaglianza e che finalmente le famiglie omosessuali possano smettere di essere invisibili grazie ad un riconoscimento pubblico dei propri amori e delle proprie relazioni.” – dichiara il presidente nazionale Arcigay Paolo Patanè – “Più volte gli organismi europei hanno invitato i Paesi UE a dare dignità a tutte le relazioni familiari, convinti che solo attraverso la tutela di ogni persona e di ogni coppia si possa davvero costruire una nuova società ricca di molteplici relazioni affettive.”
amo
www.arcigay.it/si-noi-lo-vogli
Con il Portogallo diventano nel mondo sono 8 i Paesi che estendono il matrimonio a tutte le coppie: Belgio, Olanda, Spagna, Svezia, Norvegia, Portogallo, Canada, Repubblica Sudafricana, mentre altri 17 riconoscono pari diritti a tutte le coppie, eterosessuali e omosessuali: Austria, Francia, Danimarca, Regno Unito, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Finlandia, Islanda, Andorra, Croazia, Colombia, Nuova Zelanda, Uruguay. Inoltre 6 Stati USA (Massachussetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire, Washington D. C.) e alcune regioni o municipi di tre grandi Paesi americani (Brasile, Argentina, Messico) riconoscono il matrimonio anche per coppie gay e lesbiche.