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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 25 Marzo, 2009 - 15:09

Milano rifiuta la manifestazione delle destre xenofobe d’Europa

http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=63355986581&ref=share

Questo gruppo nasce con lo scopo di propagandare l’appello affinché non sia consentito, il 5 Aprile prossimo, che Milano ospiti una manifestazione paneuropea promossa dal partito Forza Nuova e con la partecipazione di esponenti del BNP - British National Party – (partito di soli bianchi), del Front National e dell’NPD - Nationaldemokratische Partei Deutschlands - (partito filonazista), che insieme a Forza Nuova rappresentano le destre estreme europee.
Sono note e conclamate le posizioni razziste, omofobe, xenofobe e negazioniste di questi partiti . Noti i linguaggi, le simbologia e iniziative spesso violente che inneggiano all’apologia del fascimo.
Così mentre in Italia si preparano le iniziative per celebrare il 25 aprile, giorno della Liberazione dalla dittatura fascista e dal nazismo, Milano città medaglia d’oro della Resistenza Partigiana rischia di essere trasformata per un giorno nella capitale del neo nazismo europeo.
La nostra Costituzione richiama alla libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, fondamentali nel patto sociale e civile di ogni comunità che vuole vivere in pace e che ci consente di vedere la pericolosa sottovalutazione delle attività e delle organizzazioni che orgogliosamente negano la Costituzione, ispirate dall’odio e alla discriminazione tra esseri umani, esibisce una concezione autoritaria del potere, e con logiche di esclusività che non hanno più diritto di cittadinanza nella società umana.

Per questi motivi facciamo appello alle donne e uomini della Milano, democratica e antifascista, alle istituzioni, alle associazioni, al volontariato, ai sindacati, ai partiti perché sottoscrivano quest’appello affinché nella nostra città non sia consentito di ospitare l’iniziativa promossa da Forza Nuova.

Per firmare la petizione clicca qui:

http://www.petitiononline.com/nofn5apr/petition.html

Mercoledì, 25 Marzo, 2009 - 10:19

Incarichi d'oro: il sindaco Moratti condannato con la giunta

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/dettaglio/incarichi-doro-a-palazzo-marino-la-moratti-condannata-con-la-giunta/1608972

Incarichi d'oro a Palazzo Marino
la Moratti condannata con la giunta

Lo spoils system ai vertici della macchina comunale compiuto dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, all'inizio del suo mandato nel 2006, inserendo persone prive dei titoli professionali adeguati, secondo i giudici della Corte dei conti della Lombardia ha causato un danno erariale di 263 mila euro. A doverlo rifondere alle casse comunali saranno lo stesso sindaco, i suoi 16 assessori dell'epoca e cinque alti dirigenti, che comunque pagheranno una somma molto inferiore rispetto agli oltre 6 milioni ipotizzati dalla procura contabile al termine delle indagini.

Per il collegio di giudici presieduto da Giuseppe Nicoletti sono quattro gli incarichi dirigenziali conferiti a professionisti senza un curriculum all'altezza ad aver procurato un danno erariale, contro gli 11 contestati dai pm contabili (Domenico Spadaro prima e Claudio Chiarenza poi). Nel mirino dei giudici sono rimasti infatti solo Carmela Madaffari, promossa a direttore centrale per le Politiche sociali di Palazzo Marino dopo un passato non specchiato come responsabile di due aziende sanitarie in Calabria; Paolo Giovanni Del Nero, a sua volta dirigente delle Politiche sociali; Carlo Boselli, direttore del settore Demanio (dimessosi nel luglio 2007); Angelo Pessognelli, responsabile del Servizio coordinamento centrale decentramento. Per ognuno di loro i giudici hanno calcolato un danno erariale legato ai rispettivi emolumenti, ma lo hanno poi decurtato del 50-80 per cento valutando il beneficio portato con il loro lavoro all'amministrazione.

Di questo danno erariale il sindaco Moratti, che dovrà pagare complessivamente 78mila 712 euro, risponderà in misura maggiore rispetto ai suoi assessori. "E' il sindaco - scrivono i giudici contabili - che ha promosso le designazioni, determinandone il relativo compenso e lasciando che la giunta ratificasse le sue decisioni". Da qui la valutazione della "posizione subalterna, ma non per questo meno giustificabile, degli assessori al volere del sindaco". I giudici hanno poi riscontrato un altro elemento di danno nel duplice incarico di consigliere regionale e di alto dirigente di Gianpiero Borghini e Alberto Bonetti Baroggi, all'epoca rispettivamente direttore generale e capo di gabinetto del sindaco.

Nel calcolare la "minore prestazione lavorativa resa al Comune a causa del contemporaneo svolgimento del mandato elettivo", i giudici hanno condannato Borghini a restituire il 30 per cento dei propri emolumenti e Bonetti Baroggi il 10. Proprio per questo cumulo di responsabilità legate tanto alle nomine illegittime quanto al suo doppio incarico di city manager e di consigliere regionale, Borghini risulta il più tartassato dalla Corte dei conti: dovrà sborsare 96mila 464 euro. I giudici contabili non hanno invece accolto la richiesta della procura di calcolare anche un danno d'immagine legato all'intera operazione di spoils system. Per quel che attiene al capitolo delle nomine dei giornalisti dell'ufficio stampa è stato chiesto un supplemento di istruttoria.

(24 marzo 2009)

Martedì, 24 Marzo, 2009 - 15:34

Problematiche di via Lorenteggio:denuncia di un comitato

Allego la lettera che la rappresentante di un gruppo di cittadini residenti della case Aler di via Lorenteggio 203 ha inviato al Presidente del Consiglio di Zona 6 denunciandoo la pericolosità della via Lorenteggio.
Traffico impazzito, inquinamento acustico, ambientale, degrado diffuso, arredo urbano, mezzi pubblici.
Già in passato hanno chiesto aiuto al Consiglio di Zona 6 e ora ritornano alla carica con una nuova lettera. Invito le commissioni Casa e Territorio ad affrontare al più presto le tematiche sollevate e assieme ai residenti trovare le necessarie soluzioni.
Angelo valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Martedì, 24 Marzo, 2009 - 09:28

E il programma culturale per l'estate sui Navigli 2009?

Ieri sera - 23 marzo - riunione delle commissioni congiunte Navigli e Cultura del Consiglio di Zona 6 per “valutare i programmi culturali isola pedonale estiva Navigli”.
Invece si presenta la Soc. Navigli Lombardi Scarl, partecipata da Regione, Provincia, Comune, CCCIA, Canale Villoresi, ecc, che ci illustra un progetto di gestione dell’attività sui Navigli per questa estate.
L’assessore al Turismo del Comune di Milano, Orsatti, ha chiesto loro di coordinare e gestire tutto quanto si svolgerà al Ticinese durante l’isola pedonale estiva.
Il tutto sembra, non ne siamo a conoscenza ad oggi, senza una delibera di Giunta e/o l’indizione di una gara necessaria per trovare gli interlocutori con una selezione più ampia e nel rispetto delle normative vigenti, visti anche gli impegni di spesa ipotizzati.
Le attività si dovrebbero svolgere da giugno a settembre: anche in questo caso ancora non si è certi delle date di inizio e fine: le indicazioni del Consiglio di Zona sul non far ricadere le iniziative durante l’apertura delle scuole non si sa se sono state recepite.
Cosa ancora più curiosa che non sappiamo neanche quali ambiti saranno compresi nell’isola pedonale estiva.
La Navigli  Lombardi svilupperà di concerto anche la navigazione turistica, gli itinerari didattici e la riedizione della Milano-Abbiategrasso, gara motonautica.
Prevedono di nominare un direttore artistico (chi lo designa, con quali criteri?) e prevalentemente di promuovere musica jazz e blues. Previste quattro location (sempre le stesse senza ampliare l’orizzonte logistico), darsena-vico lavandai-alzaia Naviglio Pavese- Conchetta, Valenza, con quattro appuntamenti settimanali. Orari dalle 18 alle 22.
Sulla Darsena ieri il Corriere anticipava ddella collocazione di un grande palco per gli spettacoli estivi.
Da far notare che l’anno scorso numerose sono state le proteste per il non rispetto degli orari, il volume della musica troppo alto, oltre al degrado, l’occupazione del suolo pubblico che non permetteva il transito dei mezzi di soccorso. Di tutto questo ancora non si hanno le risposte da parte degli assessorati competenti alla partita.
Inoltre è prevista l’istituzione di un ufficio stampa, pubblicazioni pubblicitarie che spaziano dai manifesti alle locandine, pins e sito web.
254 concerti per 12 settimane in 2 – 3 serate, il giovedì, sabato e domenica.
Costi preventivati che variano da e.85 mila a 131 mila per la soluzione più importante. Un costo indicativo per concerto di ca. e.3000.
Come dicevo prima l’impegno di spesa è notevole e occorreva quindi fare un bando che mettesse in gara le soluzioni migliori ai costi più contenuti.
Alla fine di tutto questo ragionamento quello che è mancato ieri sera, in questa presentazione, è stato il contenuto. Un contenitore che si rifà ad esperienze passate, quella dell’estate sui Navigli del 2007, senza però attualizzarla e offrire alternative alla solita musica. Alternative culturali che devono essere ricercate anche in campi culturali diversi.
Abbiamo l’impressione che, nonostante quanto deliberato dal Consiglio di Zona, le decisioni si prendano e/o siano state già prese in altro luogo e passino ancora una volta sopra le nostre teste e quelle dei cittadini del Ticinese.
E’ stato detto che i soggetti interessati devono partecipare all’elaborazione del programma: come, in quale modo e con quali prospettive a soli 2 mesi dall’inizio della stagione sui Navigli non si dice. Qualcuno ha suggerito un “tavolo” con tutti i soggetti interessati, dal Consiglio di Zona, i residenti, ai commercianti.
Ritengo che prima si debba fare un passo indietro, si diano certezze e il rispetto delle regole a quanti, residenti, commercianti, lavoratori, studenti, che abitano e vivono sui Navigli, chiedono da tempo per mettere ordine in una situazione di “movida” sfuggita di mano all’Amministrazione centrale.
Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Lunedì, 23 Marzo, 2009 - 13:57

Proposta di riassetto e riqualificazione Largo Giambellino

Mercoledi 25/03 ho convocato la Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica per analizzare le linee guida del progetto di riqualificazione di Largo Giambellino / largo Gelsomini:

Lo stato di fatto
L’area, a forma esagonale ad angoli arrotondati, è delimitata lungo il perimetro da strade a senso unico in direzione opposta, con ingressi e uscite da via Giambellino e via Lorenteggio e da due strade laterali con direzione via Odazio/ largo Giambellino e all’opposto largo Giambellino/ Via dei Tulipani.
Ad est (via Lorenteggio) è insediata una giostrina mentre sul lato opposto si trovano strutture per il gioco dei bambini. La zona centrale sterrata è costantemente occupata da auto in sosta che si immettono abusivamente sul terrapieno alle spalle della giostrina.
La zona è inoltre interessata da fenomeni di insediamenti temporanei di nomadi  (QUI LO STATO DI FATTO)

La proposta di riassetto
Si propone di riqualificare l’area, regolarizzando la sua “vocazione” a parcheggio e di ridisegnare la zona giochi, separandola nettamente dalla parcheggio, migliorandone quindi la fruibilità da parte della cittadinanza. Il nuovo assetto si propone di risolvere razionalmente sia l’intollerabile situazione della sosta irregolare, sia il degrado che presenta il terrapieno centrale, polveroso e ridotto ad acquitrino nei giorni di pioggia.
L’ambito centrale sterrato sarà pavimentato con autobloccanti con interstizi a verde. Lungo i due lati maggiori dove si sviluppano gli appezzamenti a verde con alberature, intervallati da passaggi pedonali, sarà insediata una duplice serie di stalli per il parcheggio a 45° per un totale di circa 110 posti auto.
L’area gioco per i bambini si raggiungerà attraverso gli attuali passaggi pedonali.
L’accesso veicolare alla zona parcheggi avverrà tramite due nuove strade carraie (ingresso e uscita) da realizzare nell’aiuola verde di largo Giambellino con collegamento diretto agli esistenti tratti stradali da e per via Giambellino. Sarà richiesta l’installazione di archi limitatori di altezza per impedire l’accesso a camper e roulotte.
A completamento del progetto, l’appezzamento a verde su largo Giambellino sarà attrezzato ad area cani. 

LA COMMISSIONE E' APERTA A TUTTI I SUGGERIMENTI, CRITICHE E PROPOSTE CHE VORRETE FARLE PERVENIRE TRAMITE COMMENTO A QUESTO POST.

Grazie

Massimiliano Bombonati
Presidente Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica

Domenica, 22 Marzo, 2009 - 18:57

MOZIONE SU ESTENSIONE BIKEMI e TRASPARENZA BILANCIO

 

MOZIONE SULL'ESTENSIONE DEL SERVIZIO BIKEMI NELLE ZONE PERIFERICHE E SULLA TRASPARENZA GESTIONALE DEL BILANCIO

Considerato che

Il testo della presentazione del progetto BikeMi, ossia il bike sharing e la possibilità disposta dal Comune di Milano, in attuazione dallo scorso 6 gennaio 2009, di poter utilizzare previo abbonamento di 25 euro presso ATM, ente collaboratore, mezzi a due ruote nell’ambito del Comune di Milano, rilasciandola a destinazione del tragitto nella stazione più vicina, contempli in modo generale il “progressivo aumento delle postazioni BikeMi, posizionate in prossimità dei principali punti strategici di Milano: dalle stazioni ferroviarie alle università, dagli ospedali ai luoghi di interesse turistico, dalle fermate della metropolitana ai centri amministrativi, commerciali e ai parcheggi”
Visto che
Fino a oggi le stazioni funzionanti risultano essere 72 e tutte dislocate all’interno della cerchia dei Bastioni, la più vicina per la nostra circoscrizione e i suoi residenti risulta, infatti, essere quella postata presso Piazza delle Medaglie d’Oro
Constatato che
La gestione del nuovo servizio di Bike Sharing è indirizzato chiaramente a favorire la mobilità dei cittadini all’interno della città ed è un progetto del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con l’ATM e la società Clear Channel, “player mondiale dell’outdoor e detentore di uno dei sistemi internazionali più evoluti per il settore del bike sharing”
Si evidenzia
Nello stesso testo di presentazione del progetto BikeMi la finalità del servizio che viene considerato come “un vero e proprio sistema di trasporto pubblico da utilizzare per i brevi spostamenti (al massimo 2 ore) insieme ai tradizionali mezzi di trasporto ATM”
Infine risulta
Che siano stati impiegati 1000 euro all’anno di manutenzione per ogni bicicletta che risulterebbe, così, finalizzata a una spesa complessiva di 1 milione e 200 mila, se si moltiplica il costo unitario per i 1200 mezzi finora acquistati dal Comune
PQM
Si chiede
All'Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano di dare immediata esecuzione alle parti completanti il progetto nel suo complesso, ossia l’aumento delle rastrelliere e delle centraline caratterizzanti le stazioni nelle zone oggi non coperte dal servizio, al fine di determinare una distribuzione più omogenea e capillare sul territorio comunale e una minore distanza tra i punti di distribuzione, soprattutto contemplando i luoghi pubblici di maggiore presenza di utenti, Centri Civici, Fermate della Metropolitana, Biblioteche, Centri Sportivi, Istituti e scuole, coinvolgendo direttamente le istituzioni consiliari circoscrizionali nelle mappatura dei siti
allo stesso Assessorato alla Mobilità di promuovere in modo più sostenuto a livello quantitativo l'intermodalità, il sistema, oggi fortemente compresso e condizionato, che garantisce una possibilità di maggiore scambiabilità tra l'utilizzo della bicicletta e l'utilizzo dei mezzi pubblici di superficie e sotterranei, contemplando la costituzione di centri di servizio, Ciclofficine, utili e funzionali a dare supporto e sostegno all’utente del servizio,
alla luce dei dati economici di riverificare il bilancio e le voci di spesa oggi previste per il servizio realizzando e rendendo effettivo un possibile e auspicabile risparmio, vista l’esorbitante cifra disposta per la manutenzione di un’unica bicicletta, indirizzato all’implementazione del numero di biciclette disponibili, oggi insufficienti, a opportuni e sostanziosi contributi per incentivare mezzi di trasporto sostenibili e una modalità di mobilità sostenibile
si prende l’occasione con la presente
di chiedere
all’Assessorato alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano di provvedere al completamento delle piste ciclabili ancora oggi interrotte in molti punti della città, un esempio è il tratto nella nostra circoscrizione di Corso Lodi tra Via Massarani e Piazzale Lodi, al fine di sviluppare un sistema organico di rete ciclistica utile e funzionale a promuovere una mobilità sicura per chi usufruisce della bicicletta come mezzo di trasporto primario
Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra

Massimo Gentili

Capogruppo La Sinistra

Daniele Olivieri

Consigliere PS - Gruppo La Sinistra

Domenica, 22 Marzo, 2009 - 18:32

attivazione del Progetto e21

 

Milano 12 marzo 2009
Alla c.a. dell’Assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici del Comune di Milano
dell’Assessorato alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano
dell’Assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano
del Settore Aree Cittadine del Comune di Milano
Della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano
del Consiglio di Zona 4 e delle sue Componenti
Interrogazione in merito all’attivazione del Progetto e21, al suo stato di attuazione dell’iniziativa, alle fasi operative della medesima in rapporto soprattutto alla risposta avuta dall’Assessore alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano del Comune di Milano, Prof. Luigi Rossi Bernardi
Considerata
La risposta pervenuta dall’Assessore alla Ricerca, Innovazione, Capitale Umano, Prof. Luigi Rossi Bernardi, tempestivamente giunta all’interno della scadenza prevista da Regolamento a partire dalla presentazione dell’interrogazione presentata dal sottoscritto, fatto abbastanza raro nella consuetudine ma frequente per quanto concerne l’assessorato alla ricerca, in cui l’Assessore esprime interesse e aperto ad “accogliere nuove proposte dedicate all’incremento dell’interazione del cittadino con la Pubblica Amministrazione”
Risulta positivo
Il riferimento fatto dallo stesso Assessore Luigi Rossi Bernardi agli esempi produtttivi delle città di Mantova, Pavia, Vigevano e Desenzano, e di numerosi altri centri lombardi, e che “rivelano un ampiamento della partecipazione civica nelle scelte del territorio, secondo le disposizioni del progetto Agenda 21 locale sostenuto dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica”
In conclusione
Si esprime da parte dell’Assessore Luigi Rossi Bernardi la non competenza della “valutazione delle condizioni di fattibilità sul territorio comunale e l’eventuale estensione del software prodotto dall’Associazione Informatica e Reti Civiche Lombardia (A.I.Re.C.)” rientrando la medesima tra “le prerogative dell’Assessorato alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione” essendo competente quest’ultimo nell’attuazione di soluzioni “di snellimento delle procedure burocratiche e di servizi al cittadino” e, pertanto, “disponendo delle competenze utili a tale accertamento”, come denunciato nella stessa risposta dell’Assessore Luigi Rossi Bernardi
PQM
Rinnovo all’Assessorrato alla Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione del Comune di Milano, riprendendo e allegando alla presente il testo dell’interrogazione presentata dal sottoscritto nella seduta di Consiglio di Zona 4 di giovedì 29 gennaio 2009, chiedendo, comunque, all’Assessore Prof. Luigi Rossi Beernardi, constatato il suo interesse politico alla promozione di tale pratica di democrazia attiva e reale tramite la rete e la disposizione di softwarre funzionali a garantire una condivisione delle discussioni (piattaforma wiki, per esempio), di attivare ogni forma e oggni modalità a collaborare alla promozione del progetto, sia dal punto di vista politico amministrativo, sia dal punto di vista tecnico e conoscitivo
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

Sabato, 21 Marzo, 2009 - 16:02

MILANO RIFIUTA LA MANIFESTAZIONE DELLE DESTRE XENOFOBE D’EUROPA

MILANO RIFIUTA LA MANIFESTAZIONE DELLE DESTRE XENOFOBE D’EUROPA
Da settimane in rete circola l’inquietante notizia che il 5 aprile prossimo, a Milano, si svolgerà un “evento politico internazionale” promosso da Forza Nuova, con la partecipazione di esponenti del BNP (British National Party), del FN (Front National) e dell'NPD (Nationaldemokratische Partei Deutschlands), che insieme a Forza Nuova rappresentano le destre estreme europee.
Sono note e conclamate le posizioni razziste, xenofobe, negazioniste di queste organizzazioni, la simbologia, il linguaggio, le iniziative si richiamano molto spesso e senza ambiguità alla cultura, le idee e i valori neonazisti.
Per quanto riguarda Forza Nuova fu lo stesso ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga a chiedere alcuni anni fa lo “…scioglimento di Forza nuova” sulla base “del divieto costituzionale di ricostituzione del partito fascista e in base alle leggi ordinarie” (Corriere della Sera 25/4/2001).
Così mentre in Italia si preparano le iniziative per celebrare il 25 aprile, giorno della Liberazione dalla dittatura fascista e dal nazismo, Milano città medaglia d’oro della Resistenza Partigiana rischia di essere trasformata nella capitale del neo nazismo europeo.
Noi antifascisti abbiamo profondamente a cuore i principi e i valori democratici e di libertà garantiti dalla nostra Costituzione.
Il richiamo alla nostra Costituzione, alla libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, che sono fondamento del patto sociale e civile della nostra comunità, è la bussola che ci consente di cogliere la pericolosa sottovalutazione delle attività e delle organizzazioni che orgogliosamente negano la Costituzione, si richiamano all’odio e alla discriminazione tra esseri umani, esibiscono una concezione autoritaria del potere, si ispirano al nazismo e al fascismo.
Per questi motivi facciamo appello alle donne e uomini di Milano, democratica e antifascista, alle istituzioni, alle associazioni, al volontariato, ai sindacati, ai partiti perché sottoscrivano questo appello affinchè nella nostra città non sia consentito di ospitare l’iniziativa promossa da Forza Nuova.
Milano, 19 marzo 2009
Promuovono l’appello:
ANPI sezione Gallaratese, Trenno, Lampugnano “A. Poletti e caduti di Trenno”
ANPI sezione “Quarto Oggiaro”
ANPI sezione “Codè Montagnani”
ANPI sezione Vialba, Musocco “A. Capettini”
Comitato Antifascista Zona8
On. Emanuele Fiano Parlamentare PD
Per aderire all’appello chiamate o mandate la mail a: antifascisti.zona8@libero.it

Sabato, 21 Marzo, 2009 - 12:10

HUMOR: in nome della legge (Biagi)

marco_biagi.png
Ciao a tutti flessibili e precari.
Sette anni fa, Marco Biagi, il giuslavorista che ha dato il nome alla giustamente controversa legge sul lavoro (legge 30), veniva ammazzato dalle brigate rosse. Oggi Napolitano l’ha voluto ricordare parlando di come non ci si deve arroccare sulle vecchie conquiste fatte nel mondo del lavoro dalle passate generazione. Diciamo che qui, più che arroccati siamo aggrappati con le unghie a ciò che ne resta. Pensione, ferie e malattie pagate, straordinari: tutti diritti che ai precari sono negati. Nel giro di pochi anni è stato messo in moto un meccanismo che ha strappato ben più di una certezza alle nuove generazioni di lavoratori.
Un principio di flessibilità inaugurato miseramente da Treu e sfociato ben presto nella precarietà assoluta.
Il contratto a progetto, per esempio, poteva essere uno strumento per migliorare i propri conti grazie a compensi più alti o lavorando per più clienti contemporaneamente.
Invece, i nostri imprenditori, Stato compreso, l’hanno usato come forma d’assunzione da licenziamento facile e alleggerita di responsabilità e diritti. Colpa di Marco Biagi? No. Rileggendo le sue carte e ripercorrendo la sua opera, si scopre presto che la legge 30 porterà pure il suo nome, ma non le sue idee. A cominciare da quelle sugli ammortizzatori sociali che Marco Biagi, come spesso aveva scritto e dichiarato, voleva rafforzare. - Arnald

Venerdì, 20 Marzo, 2009 - 12:45

ODG SUL DARFUR

Milano, 12 marzo 2009  

c.a della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano;

del Consiglio Comunale di Milano;

della Giunta Comunale di Milano;

della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;

del Consiglio di Zona 4 di Milano e di tutte le sue Componenti 
 
 

Ordine del giorno in merito al necessario pronunciamento del Comune di Milano nel denunciare le disposizioni emesse dal governo sudanese di espellere le organizzazioni internazionali fornitrici dei servizi di assistenza sociale e sanitaria alle popolazioni del Darfur, dopo la sentenza della CPI di richiedere l’arresto del Presidente sudanese al Bashir 

"Milioni di vite sono a rischio e non c'è tempo, nel modo più assoluto, per i giochi politici" – dichiara Tawanda Hondora, vicedirettore del programma Africa di Amnesty International.

Il governo sudanese ha deciso di espellere dai propri territori nazionali 10 organizzazioni umanitarie tra cui Oxfam, Care, Save the Children e Medici senza frontiere, oggi garanti, come dice lo stesso Hondora, della fornitura capillare della maggiore “degli aiuti umanitari a oltre due milioni di persone che si trovano in stato di vulnerabilità”.

Il Darfur, teatro di conflitti e di indecifrabili atrocità contro le persone, all’alba di una sentenza epocale della Corte Penale Internazionale dell’Aja che richiede il mandato di arresto del Presidente sudanese Al Bashir, per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi e perpetrati contro le popolazioni civili del Darfur,  Tribunale Internazionale, soffre dell’assenza totale da parte dello stato dei necessari e fondamentali servizi di assistenza sociale e sanitaria, nonostante, come denuncia Amnesty International, esista il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, ratificato dal Sudan.

Secondo questo Trattato di natura convenzionale internazionale le autorità sudanesi hanno l'obbligo di astenersi da azioni che violino i diritti economici, sociali e culturali dei propri cittadini e di chiedere assistenza internazionale se non sono in grado di adempiere a tale obbligo.

Amnety International richiede all’Unione Africana e alla Lega degli Stati Arabi, nonché a tutta la comunità internazionale che ci sia un pronunciamento chiaro e inequivocabile in merito alle decisioni disumane e inaccettabili del governo sudanese, di fatto artefice di un ostaggio della popolazione del Darfur, da anni angariata e opressa da efferati crimini e atrocità.

Chiedo espressamente, in occasione anche e per di più della sentenza della Corte Penale Internazionale dell’Aja, svolta importante nella soluzione politica e nel ripristino dei diritti civili in Darfur, che il Consiglio di Zona 4 recepisca il presente appello rivolto alle autorità internazionali, regionali e universali, e che lo stesso Consiglio si faccia promotore presso il Consiglio Comunale di Milano affinché diventi promotore di tale richiesta presso gli organismi nazionali, il Parlamento della Repubblica Italiana e il Governo, affinché si dia conseguenza alla sentenza della CPI e si vincoli il governo sudanese a revocare una disposizione volta a privare la popolazione darfuriana del sostegno minimo sociale previsto dai Trattati Internazionali sui diritti sociali ed economici.  

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

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