Il Museo del Novecento: under construction?
Passavo ieri sera per Via Mazzini per andare verso Piazza Diaz e sulla mia sinistra lungo tutto l'edificio dell'Arengario capeggiava un cartellone arrecante una scritta piuttosto interesante dal punto di vista dell'impatto grafico: "Museo del Novecento 9.."
Rimane un enorme dubbio che incombe sulla cittadinanza: quando sarà attivo il Museo? Quando avranno compimento i lavori e i cantieri che stanno risistemando internamente il palazzo?
In un articolo apparso in rete su 02blog.it si faceva riferimento a una copertura di 22 milioni di euro per la realizzazione dell'opera e il suo completamento e si definiva nel dicembre 2009 la data di ultimazione dell'opera. L'APT è stato spostato dal dicembre 2006 dall'Arengario, sua sede storica, al vecchio Albergo presente presso Via Foscolo. I lavori prevedono interventi strutturali di elevata portata all'interno dell'Arengario, tanto da ipotizzare un "tubo trasparente" che condurrà direttamente le persone dalla metrò all'ingresso al museo. Il Museo ospiterà opere maggiormente novecentesche: dai futuristi a notevoli esponenti della corrente moderna tra cui Pellizza da Volpedo, di cui troveremo collocato l'epico quadro de Il quarto stato.
Nello stesso intervento si denunciava come i lavori potessero essere trasparentemente seguiti dalla cittadinanza tramite il sito presente in rete, dove saranno seguite le varie fasi del cantiere.
L'ultimo dato, in realtà, non è proprio conseguentemente ottemperato in quanto il sito trova un home page con recata la dicitura classica "unider costruction", mentre già si sanno i nomi del direttore artistico, del presidente e dei componenti del consiglio di amministrazione del Museo.
Le domande rimangono in gran parte inevase, e le riformulo:
1. quando saranno completati i lavori e se la dead line prevista in dicembre 2009 sarà ottemperata?
2. quali volumetrie saranno interessate per la struttura e come si comporrà il museo nel suo complesso (stanze, sezioni, opere ospitate, ufici amministratrivi e burocratici, spazi interattivi di accesso alle conoscenze, aree per mostre temporanee ...)?
3. quanto è costato il lavroo complessivo di intervento e come sono state reperite le risorse per la copertura del progetto?
4. quando sarà reso funzionante e accessibile il museo da parte dell'utenza?
5. il rapporto esistente tra Comune e la gestione artistica del Museo, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della programmazione artistica complessiva?
Attendo risposte adeguate dai diretti responsabili dei settori pertinenti e amministratori del Comune di Milano.
Potrà essere il Museo patrimonio nuovo della città a livello culturale? E se sì come e quando potrà esserlo?
Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo
Consiglio di Zona 4 Milano
La lotta dei Crocifissi
E’ grave il fatto che i crociati di casa nostra invece di preoccuparsi dei valori cristiani universali si abbandonino ad una invereconda cagnara su questioni di lana caprina”. Di Moni Ovadia

La vicenda della “ostensione” dei crocefissi nelle scuole e la sentenza della Corte Suprema del Parlamento Europeo ha dato la stura all’ennesima cagnara dei soliti politici che hanno imbracciato la spada del crociato per correre in difesa della presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche. Povero crocefisso usato come libretto di assegni per comprare qualche piccola rendita di potere.
Del vero merito della questione, la laicità dell’Europa, accettata come valore fondante da tutte le serie democrazie del vecchio continente in Italia non gliene frega niente quasi a nessuno. La laicità da noi è stata condannata a morte per il reato capitale di laicismo, reato immaginario inventato dai chierici dell’integralismo nostrano.
La Corte Suprema del Parlamento Europeo ha fatto semplicemente la sua parte perché non è tenuta a conformarsi alle anomalie e alle patologie di una classe politica di piccolo cabotaggio incistita solo nei propri piccoli interessi di potere e che non ha il minimo rispetto per il ruolo delle istituzioni preposte a tutelare i principi universali su cui l’Unione Europea si fonda.
Personalmente non ho niente contro il crocefisso, sono cresciuto fra crocefissi alle pareti di centinaia di luoghi in cui sono stato, ho lavorato e ho vissuto e non mi hanno certo condizionato. Per quanto mi riguarda possono rimanere dove stanno. Del resto, in un Paese in cui ci sono migliaia di chiese e chiesette, di campanili possenti e svettanti o intimi e modesti, segno materico della civiltà cristiano-cattolica e intrinsecamentre appartenenti alla morfologia della bellezza italica, anche se i crocefissi venissero rimossi la situazione della “ostensione” non cambierebbe granché. Ma è grave invece il fatto che i crociati di casa nostra invece di preoccuparsi dei valori cristiani universali si abbandonino ad una invereconda cagnara su questioni di lana caprin
fonte: SeL Lombardia del 7 novembre 2009
..in verità vi dico...
In verità vi dico.
Le dieci risposte
Le dieci risposte.

C’è da dire che l’atteggiamento di Repubblica si stava facendo pesante e io stesso, che non sono un amante del Presidente, cominciavo ad averne piene le palle di cinque pagine fisse e quotidiane sulle puttane e le puttanate di Berlusconi.
Ora, finalmente, potremo tornare a occuparci dei problemi del paese: crisi, occupazione, cassa integrazione, credito alle imprese, infrastrutture, scuola, ecc.
Sempre che ci sia qualche politico determinato ad affrontarli, tra un troiaio e l’altro, s’intende. – Arnald
Carovana Antimafia parte da Milano dal Circolo ARCI50
MOZIONE RIQUALIFICZIONE CASCINA MONLUE’ COME LABORATORIO MUSICALE
Interrogazioni presentate in CDZ 4 il 5 novembre
Solaro (MI): spettacolo teatrale "Che pena la morte"
http://www.amnesty.it/flex/cm
Il 30 novembre 1786 è una data fondamentale: è il primo giorno di una storia nuova per tutti gli uomini e per tutte le donne dal XVIII secolo ai nostri tempi. Il Granducato di Toscana divenne il primo Stato al mondo in cui si abolì la pena di morte.
Per celebrare questa ricorrenza e far sentire una volta di più la nostra voce contro una punizione crudele, inumana e degradante, Il Gruppo 135 di Saronno, in collaborazione con Spunk Teatro, è lieta di invitarvi allo spettacolo teatrale "Che pena la morte".
Introduzione di Roberto Decio - Coordinamento Pena di Morte Amnesty International - Sezione Italiana
La rappresentazione intende dare una visione grottesca della realtà sottolineando come la pena di morte sia il sintomo di una cultura violenta e non una soluzione ad essa. Attraverso una panoramica apparentemente scanzonata, vengono illustrate le tecniche di soppressione usate in diverse parti del mondo. Ogni giorno, prigionieri - uomini, donne e perfino bambini - vengono messi a morte e la serata ha l'obiettivo di far luce su una piccola selezione di casi la cui vita è stata "legalmente" tolta da uno Stato.
Qualunque sia il crimine, che siano colpevoli o innocenti, vite umane sono reclamate da un sistema giudiziario che ritiene l'esecuzione più importante della riabilitazione, spesso in seguito a processi iniqui.
Intervenendo alla serata, contribuirete concretamente all'abolizione di questa pratica, inopportuna, inaccettabile e incompatibile con le norme di un comportamento moderno e civile.
Ingresso € 10
Il ricavato sarà devoluto a favore di Amnesty International
Sabato 28 novembre alle ore 21.00
SALA POLIFUNZIONALE
Via della Repubblica 33
Villaggio Brollo
Per informazioni: gr135@amnesty.it
Condominio. Limitazioni nell'uso dell'appartamento e regolamento
tratto da:
http://avvertenze.aduc.it/con
E’ usuale che il regolamento di condominio contenga delle limitazioni alle facoltà d’uso delle unità immobiliari di proprietà esclusiva.
Atteggiamento arrogante
DICHIARAZIONE GRUPPI CONSILIARI OPPOSIZIONE
CONSIGLIO di zona 6 DELL’8 NOVEMBRE 2009
I gruppi consiliari di opposizione a seguito dell’atteggiamento arrogante tenuto dal Presidente in occasione della nomina dei Rappresentanti del C.D.Z. nei Distretti Urbani del Commercio ( solo l’ultimo di tanti atti irriguardosi compiuti nei nostri confronti ) ribadiscono:
Che non garantiranno più il numero legale come avvenuto nel consiglio del 5 Novembre;
Per quanto riguarda l’odierna seduta, non parteciperanno al voto come ulteriore forma di protesta.
Partito Democratico – Partito Rifondazione Comunista – Socialisti Italiani –
Verdi – Italia dei Valori – Lista Ferrante