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Mercoledì, 11 Novembre, 2009 - 15:26

Un caffè con il Presidente : No Grazie!

Un Caffè con il Presidente : No Grazie!!!

Sono trascorsi quasi tre anni dalle elezioni dell'attuale Consiglio di Zona 6, anche se il Presidente e l'attuale maggioranza di centrodestra amministrano la nostra zona da 9 anni.

In questi ultimi mesi stiamo assistendo ad una ulteriore involuzione nella gestione del Cdz 6 che ci porta come opposizione, sino ad ora sempre responsabile e propositiva, a denunciare la situazione antidemocratica dell'amministrazione della nostra Zona.

La gestione dell’attuale Presidente Girtanner si caratterizza infatti come una “gestione proprietaria”, che non gli permette di svolgere correttamente la funzione di garanzia dell’istituzione e per niente adeguata al buon funzionamento dei lavori del Consiglio di Zona.

Nell'attuale amministrazione di centrodestra non è infatti presente la volontà di incidere realmente in relazione ai grossi problemi dei quartieri della zona limitandosi, invece, a gestire (a volte anche in modo clientelare) la ripartizione dei fondi assegnati dal Comune.

Le sedute di commissione e di Consiglio vengono disertate dai cittadini, in quanto non esprimono evidentemente l’idea di un “decentramento partecipato”. Tali istituti vengono infatti vissuti dall’attuale maggioranza solo come “ passacarte” per politiche decise a livello centrale dal Comune.

Le stesse figure istituzionali tendono ad instaurare un rapporto clientelare e personalizzato con i cittadini, (vedi l’iniziativa “un caffè con il Presidente” o le tante proposte di contributi di associazioni “amiche” dell’attuale maggioranza).

Ecco solo alcuni degli esempi di cattivo funzionamento:

  1. La Commissione Navigli, in tutti questi anni si è limitata a svolgere la funzione di “passacarte” di tutte le scelte calate dall’alto dalla giunta Moratti-De Corato: parcheggio sotto la Darsena, isole estive funzionali a una certa idea di movida ad uso esclusivo dei locali e dei pubblici esercizi che, di fatto, dettano la linea all'amministrazione comunale. Un quartiere completamente abbandonato al degrado, funzionale unicamente agli interessi di bottega e al “partito del cemento”;

  1. La Commissione Sport si limita a sponsorizzazioni e finanziamenti di una molteplicità di piccoli progetti, invece che affrontare stabilmente grosse problematiche come il recupero e/o la riapertura di strutture sportive presenti nella zona , ad esempio dello storico Campo Colombo;

  1. La Commissione Casa in questi anni ha cambiato ben tre presidenti, senza che a tutt’oggi si abbia un quadro completo ed articolato dello stato del patrimonio pubblico presente in zona e senza che sia mai stata avviata alcuna azione di pressione nei confronti delle competenti istituzioni, Comune e Aler, per contribuire a risolvere gli aspetti più drammatici dei problemi abitativi presenti nei quartieri.

L’Opposizione, Partiti e Liste presenti nel CDZ6, , a fronte di questa situazione, aggravata anche da episodi di arroganza e di totale disprezzo della dialettica istituzionale, non garantirà più il numero legale se la maggioranza non sarà autosufficiente e continuerà a denunciare ai cittadini della zona che le scelte clientelari non contribuiscono al miglioramento della zona ma favoriscono solo specifici interessi legati alla costruzione di un consenso politico.

Come opposizione democratica, civica, di sinistra vogliamo costruire con i cittadini, i comitati e le associazioni un diverso decentramento legato alle vere esigenze della zona e dei quartieri.

Noi rivendichiamo un decentramento amministrativo che dia reali poteri di Municipalità alle attuali zone .

Partito Democratico, Rifondazione Comunista,Verdi,

Italia dei Valori, Socialisti, Lista Fo, Lista Ferrante

del Consiglio di Zona 6

Porta Genova, Barona, Lorenteggio, Giambellino

Martedì, 10 Novembre, 2009 - 16:40

Atteggiamento arrogante

DICHIARAZIONE GRUPPI CONSILIARI OPPOSIZIONE

CONSIGLIO di zona 6 DELL’8 NOVEMBRE 2009

I gruppi consiliari di opposizione a seguito dell’atteggiamento arrogante tenuto dal Presidente in occasione della nomina dei Rappresentanti del C.D.Z. nei Distretti Urbani del Commercio ( solo l’ultimo di tanti atti irriguardosi compiuti nei nostri confronti ) ribadiscono:

  1. Che non garantiranno più il numero legale come avvenuto nel consiglio del 5 Novembre;

  2. Per quanto riguarda l’odierna seduta, non parteciperanno al voto come ulteriore forma di protesta.

Partito Democratico – Partito Rifondazione Comunista – Socialisti Italiani –

Verdi – Italia dei Valori – Lista Ferrante

Domenica, 8 Novembre, 2009 - 13:22

La lotta dei Crocifissi

E’ grave il fatto che i crociati di casa nostra invece di preoccuparsi dei valori cristiani universali si abbandonino ad una invereconda cagnara su questioni di lana caprina”. Di Moni Ovadia

La vicenda della “ostensione” dei crocefissi nelle scuole e la sentenza della Corte Suprema del Parlamento Europeo ha dato la stura all’ennesima cagnara dei soliti politici che hanno imbracciato la spada del crociato per correre in difesa della presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche. Povero crocefisso usato come libretto di assegni per comprare qualche piccola rendita di potere.

Del vero merito della questione, la laicità dell’Europa, accettata come valore fondante da tutte le serie democrazie del vecchio continente  in Italia non gliene frega niente quasi a nessuno. La laicità da noi è stata condannata a morte per il reato capitale di laicismo, reato immaginario inventato dai chierici dell’integralismo nostrano.

 La Corte Suprema del Parlamento Europeo ha fatto semplicemente la sua parte perché non è tenuta a conformarsi alle anomalie e alle patologie di una classe politica di piccolo cabotaggio incistita solo nei propri piccoli interessi di potere e che non ha il minimo rispetto per il ruolo delle istituzioni preposte a tutelare i principi universali su cui l’Unione Europea si fonda.

Personalmente non ho niente contro il crocefisso, sono cresciuto fra crocefissi alle pareti di centinaia di luoghi in cui sono stato, ho lavorato e ho vissuto e non mi hanno certo condizionato.  Per quanto mi riguarda possono rimanere dove stanno. Del resto, in un Paese in cui ci sono migliaia di chiese e chiesette, di campanili possenti e svettanti o intimi e modesti, segno materico della civiltà cristiano-cattolica e intrinsecamentre appartenenti alla morfologia della bellezza italica, anche se i crocefissi venissero rimossi la situazione della “ostensione” non cambierebbe granché. Ma è grave invece il fatto che i crociati di casa nostra invece di preoccuparsi dei valori cristiani universali si abbandonino ad una invereconda cagnara su questioni di lana caprin

fonte: SeL Lombardia del 7 novembre 2009

Giovedì, 29 Ottobre, 2009 - 12:33

BARCONI NAVIGLIO: PDL E LEGA VOTANO POSSIBILITA' CONDONO

BARCONI NAVIGLIO: PDL E LEGA VOTANO POSSIBILITA' CONDONO. DELLA SERIE: LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI
Le regole sono uguali per tutti? Ma neanche per sogno! E così, se sei un immigrato africano che vende abusivamente qualche borsetta in corso Buenos Aires, allora ti becchi presìdi, minacce e pattuglie dell’esercito, se invece sei un benestante commerciante che da 15 anni tiene abusivamente un barcone-bar sul Naviglio Pavese - come dire una miniera d’oro - senza nemmeno pagare le modeste “indennità” richieste dal Comune, allora ti offrono pure un simpatico condono.
E, visto che al peggio non c’è mai fine, quelli che inneggiano alla gazzarra di domani in corso Buenos Aires, tra cui i due Assessori regionali Boni (Lega) e Maullu (Pdl), sono gli stessi che oggi in Consiglio regionale hanno regalato la possibilità del condono ai barconi abusivi dei Navigli.
Infatti, la Lega e il Pdl hanno approvato un emendamento dell’esponente del Pdl, Alessandro Colucci, che ha reintrodotto nel progetto di legge n. 404, una maxi-sanatoria per tutte le occupazioni senza titolo (circa 70) sui laghi e corsi d’acqua lombardi, proprio la possibilità di condono anche per i barconi del Naviglio.
Un condono escluso in Commissione V il 14 ottobre scorso, dove un nostro emendamento in questo senso fu accolto all’unanimità, perché alla fine tutti si convinsero che c’è un limite anche nelle sanatorie.
Fu la stessa Giunta regionale, nel lontano 1995, a revocare le concessioni a questi barconi e a stabilire che in quelle aree non potevano stazionare in permanenza per svolgere attività commerciali. Ma, nonostante le molte segnalazioni e proteste dei residenti, tutti quanti, dalla Regione al Comune, hanno fatto finta di niente.
Soltanto il 15 luglio scorso una conferenza dei servizi, convocata dal Comune di Milano, ha deciso che quei barconi dovevano andarsene. E, particolare importante, decisivi per giungere a quella conclusione sono stati i pareri della Sopraintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e della Regione Lombardia, che si è richiamata proprio alla delibera del 1995, fino ad allora desaparecida.
Ma, particolare anche più importante, lo stesso 15 luglio la Giunta regionale deliberava il progetto di legge n. 404, cioè la maxi-sanatoria. E oggi, Lega e Pdl, inchinandosi alle pressioni di qualche lobby e mandando a quel paese i residenti dei Navigli, hanno anche eliminato l’unico elemento positivo che eravamo riusciti ad inserire in questo ennesimo condono.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
 
qui sotto puoi scaricare l’emendamento del centrodestra, che elimina esattamente quello nostro approvato prima in Commissione, passato in Aula con 37 voti a favore e 17 contrari (tutta l’opposizione).
 
Scarica Allegato
Mercoledì, 14 Ottobre, 2009 - 12:26

17 ottobre: contro il razzismo per la civiltà

Dal quotidiano "LIBERAZIONE" 14 OTTOBRE 2009

Alessandro Dal Lago
L e avventure e la disavventure mondane e giudiziarie di Berlusconi stanno assorbendo gran parte della cronaca politica in Italia (e non solo). Con ciò, l'aspirante Presidente del consiglio a vita ha realizzato almeno uno dei suoi obiettivi: deviare l'attenzione pubblica dai contenuti dell'azione del governo. In realtà, in poco più di un anno e mezzo, il governo ha parlato molto e fatto poco, rincorrendo più che altro le emergenze (spazzatura, terremoti, alluvioni), il solo terreno utile per fare propaganda a favore del Cavaliere in una fase in cui la sua figura è ampiamente screditata all'interno e all'estero.
C'è una sola eccezione, il pacchetto-sicurezza o, se vogliamo, il pacchetto anti-immigrati. Se c'è un terreno in cui la Lega dimostra di tenere saldamente in mano il timone, almeno per il momento, si tratta delle misure sull'immigrazione. Qui, l'azione del governo non è casuale e sgangherata, ma premeditata e in tutto e per tutto coerente con la cultura della destra italiana. Facendo dei migranti dei criminali virtuali e nemici potenziali o, nel caso migliore, dei servi tollerati, il governo consegue un certo numero di obiettivi politici di lungo periodo.
Il primo è certamente soddisfare un elettorato che ha trovato nella xenofobia, più o meno esplicita, uno sfogo alle sue paranoie e una risposta all'incertezza provocata dalla globalizzazione e dalla crisi economica. Il secondo è molto più prosaico: un migrante perennemente sul chi vive, pauroso della polizia e delle denunce, oltre che vincolato alla benevolenza del suo datore di lavoro, è prima di tutto, agli occhi del legislatore, un lavoratore che accetta qualsiasi condizione di lavoro senza protestare. In questo senso, l'azione del governo ha soddisfatto quelle migliaia di padroncini che al nord, ma non solo, strepitano contro i migranti, ma sono i primi ad avvalersene.
Esemplare in questo senso è la sanatoria delle badanti, una misura adottata in spregio a qualsiasi senso di giustizia e di uguaglianza, che ha il solo scopo di non danneggiare, in nome della mera xenofobia, gli interessi delle famiglie con anziani. Se finora le regolarizzazioni delle badanti sono state di gran lunga inferiori alle aspettative, non è solo perché i datori di lavoro non vogliono sborsare il relativo contributo, ma perché probabilmente molte straniere semplicemente non si fidano di questo governo e di questo stato, preferendo rimanere nell'ombra dell'irregolarità.

Martedì, 6 Ottobre, 2009 - 17:45

adesioni contro la depenalizzazione dell’art. 659 del C.P.

Gentili Cittadini,

è stato da poco pubblicato on-line il seguente link per raccogliere adesioni contro la depenalizzazione dell’art. 659 del Codice Penale (*).

 

http://firmiamo.it/sign/list/nessunotocchilaquiete

Il Comune di Milano vorrebbe “affrontare” i disagi determinati dagli elevati livelli di inquinamento acustico attraverso un’importante modifica legislativa.

Da anni chiediamo agli amministratori comunali l’adozione di idonee politiche in difesa dei cittadini e del territorio dei Navigli ma l’Assessore al Commercio Terzi continua a non ascoltarci intraprendendo iniziative che vanno in direzione diametralmente opposta.

Vi invitiamo a sottoscrivere e divulgare la petizione.

Cogliamo l’occasione per segnalarvi che giovedì 8 ottobre 2009 sarà in discussione, presso il CDZ 6, il progetto che prevede la realizzazione di una  piattaforma in Darsena, non più per un breve periodo (3 mesi), ma per ben 3 anni e che ospiterà, tra i vari eventi, anche concerti.

Non condividiamo tale progetto.

La Darsena va riqualificata dopo inaccettabili politiche che l’hanno portata a gravi livelli di incuria e degrado.

La Darsena va restituita alla città di Milano tutelando ed enfatizzando le sue caratteristiche storiche e paesaggistiche. Manifestiamo all’Assessore Orsatti – che sarà presente in tale seduta – il nostro disappunto verso un uso - abuso del territorio per servire i ben noti interessi economici che hanno snaturato uno dei quartieri simbolo di Milano.

    

Cordiali Saluti: I rappresentanti dei Comitati  Cittadini dei Navigli

 

 

(*)  Art. 659. Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone

1. Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a trecentonove euro.
2. Si applica l'ammenda da centotre euro a cinquecentosedici euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell'Autorità.

 

I tuoi dati saranno raccolti in osservanza della legge 30 giugno 2003 n. 196, recante disposizioni per la tutela della persona ed altri soggetti ("L.196/03") rispetto al trattamento dei dati personali. Se non desideri ricevere ulteriori informazioni inviaci una e-mail con oggetto RIMUOVI.

Martedì, 6 Ottobre, 2009 - 12:21

La sinistra raccolga quel segnale di popolo

Dal quotidiano Liberazione

Paolo Ciofi
E ' stata davvero una piazza del popolo, il 3 ottobre a Roma: di donne e di uomini che vogliono cambiare il sistema informativo per garantire la libertà d'informazione, e partecipare alle scelte di fondo che riguardano il presente e il futuro del Paese. In migliaia e migliaia erano lì non per osannare la maschera di un capo, ma per lanciare un segnale forte e chiaro, di presenza e di partecipazione, a chi governa e a chi sta all'opposizione. Mi torna in mente, in una situazione assai diversa, il Circo Massimo del 23 marzo 2002, quando tre milioni di persone risposero all'appello della Cgil chiedendo rappresentanza e un nuovo corso politico, ma non furono ascoltate dalle "due sinistre".
Sono passati sette anni e i cambiamenti sono profondi. La Tv, da mezzo di informazione, di acculturazione di massa e di unificazione nazionale, è stata definitivamente trasformata nel suo contrario: in strumento fondamentale per dominare il popolo, ridurlo allo stato amorfo e primordiale di consumatore di massa soggiogato dalla potenza del denaro, cui è concessa la libertà di dire sì o no nei sondaggi e di andare a votare ogni cinque anni.
I partiti, da strumenti di partecipazione per consentire ai lavoratori di concorrere alla direzione politica del Paese secondo Costituzione, sono stati rovesciati come un guanto e ridotti a oligarchie al servizio del capo: l'organizzazione del popolo, dei lavoratori, delle persone che quotidianamente vivono le conseguenze drammatiche della crisi, è stata sostituita dalla rincorsa al presenzialismo televisivo come surrogato della politica. E in Tv il popolo viene blandito, lusingato, guidato e anche (metaforicamente) bastonato, come puntualmente ha eseguito il retroscenista Minzolini, direttore del Tg1.
E' questa spirale perversa che occorre spezzare, restituendo ai partiti e alla politica un carattere popolare e di massa. Senza di che, in assenza del conflitto sociale, si precipita nel caos della guerra di tutti contro tutti, e per battere Berlusconi ci si affida alla Corte costituzionale, ai giudici o al capo dello Stato. Di che si tratta, se non dello svuotamento della democrazia?
In queste condizioni la libertà d'informazione, come ogni altra libertà, è a rischio in questo Paese. Ma proprio perché Piazza del Popolo ha lanciato un bel segnale, che ha mandato fuori giri il capo proprietario-utilizzatore finale e la sua squadra di guastatori d'assalto, ora a sinistra quel segnale è necessario raccoglierlo. E non ripetere gli errori del passato.

06/10/2009

Lunedì, 5 Ottobre, 2009 - 14:37

CASE POPOLARI: UN ALTRO SGOMBERO A SAN SIRO. SI CACCIANO LE PERSO

Si sgomberano le persone per bene, mentre le varie signore Gabetti continuano a rimanere al loro posto. Ecco la morale di quanto avvenuto oggi in via Aretusa 1, a Milano, esattamente ciò che il vicesindaco De Corato cerca di mascherare con il suo ennesimo proclama delirante.
Stamattina un ingente schieramento di polizia in assetto antisommossa ha proceduto allo sgombero coatto di un occupante irregolare di 39 anni, talmente pericoloso che ha spontaneamente aperto la porta quando gli ispettori dell’Aler hanno bussato. Un intervento così esagerato da suscitare la protesta dei vicini, tutti piuttosto allibiti di fronte a tanta esibizione di forza contro una singola persona, conosciuta tra l’altro per la sua disponibilità verso gli altri. Un obiettivo facile, insomma, un uomo che non si è sognato nemmeno di opporre resistenza, ma che può essere facilmente esibito come prova dell’impegno contro l’illegalità.
Andare a sgomberare i delinquenti veri, invece, richiede ben altra energia e coraggio. Tant’è vero che non solo la “signora Gabetti” è ancora al suo posto, ma che il governo cittadino, di cui De Corato fa parte da tempo immemorabile, non riesce ancora a spiegare la sua inerzia di fronte alle segnalazioni circostanziate di tanti anni fa a proposito di alcune situazioni criminose.
Così come è molto più comodo sostenere che l’odierno sgombero è stato fatto per dare la casa a chi sta in graduatoria, piuttosto che spiegare alla cittadinanza i motivi per cui a San Siro, come in altri quartieri, centinaio di appartamenti vengono tenuti vuoti anche per anni, in aperto spregio alla legge che impone di assegnarli immediatamente a chi ne ha diritto.
Tra due giorni si terrà l’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’Aler, che tenterà di individuare una soluzione per la “questione abusivi”. Invitiamo pertanto l’Aler e tutte le istituzioni ad utilizzare positivamente la vigilia, sospendendo gli sgomberi, e a non gettare inutilmente benzina sul fuoco.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbaue

Giovedì, 1 Ottobre, 2009 - 15:06

INNSE: GLI OPERAI HANNO DATO UNA LEZIONE ALLA POLITICA

INNSE: GLI OPERAI HANNO DATO UNA LEZIONE ALLA POLITICAWink
Con l’accordo sull’area, siglato questa notte in Prefettura tra Aedes, gruppo Camozzi e Comune di Milano, si chiude la serie di accordi attuativi dell’intesa dell’11 agosto e l’Innse può dunque ritornare alla vita a partire dal 12 ottobre. Conseguenza tangibile è che già oggi il gruppo Camozzi ha assunto il primo dei 49 operai.
Una vittoria splendida e straordinaria degli operai, che non solo hanno resistito, lottato e sperato per sedici lunghi mesi, ma che sono riusciti a vincere, nonostante non disponessero di amici potenti, usando le semplici armi della propria determinazione, intelligenza e dignità contro speculatori, palazzinari, menefreghismo, rassegnazione e immobilismo istituzionale.
Hanno vinto gli operai e con loro l’interesse pubblico, perché in 49 sono riusciti a farsi “classe generale”, impedendo lo smantellamento di un’attività produttiva sana da parte di uno speculatore protetto dall’impunità. In altre parole, gli operai dell’Innse consegnano oggi una lectio magistralis alla politica e alla società, perché sono riusciti a fare quello che avrebbero dovuto fare le istituzioni.
Tra queste ultime, soltanto il Prefetto di Milano può oggi legittimamente rivendicare un ruolo positivo, per quello che ha fatto negli ultimi due mesi. Per il resto, le istituzioni hanno brillato per immobilismo. Infatti, nei lunghi mesi di presidio da parte degli operai nessuno si è mosso seriamente per trovare delle soluzioni imprenditoriali per l’Innse. Anzi, vi è stato un continuo trincerarsi dietro le ristrette sfere di competenza con il ritornello del “vorrei ma non posso”. Il governo regionale è andato avanti così per sei mesi, per poi abbandonare, alla fine di luglio, i lavoratori al loro destino.
La lezione dell’Innse andrebbe ascoltata, perché è paradigmatica. Ci dice che di fronte alla crisi non bisogna intervenire soltanto a danno consumato con gli ammortizzatori sociali, peraltro oggi insufficienti, ma che occorre muoversi prima, salvaguardando le attività produttive e i posti di lavoro. Anche nel caso dell’Innse – come in molte altre situazioni di crisi tuttora aperte - quasi tutti dicevano che ciò non era possibile, ma poi gli operai hanno dimostrato il contrario.
Ecco perché auspichiamo che adesso ci venga risparmiato il solito giochetto del “sediamoci tutti sul carro del vincitore” e si apra invece una seria riflessione politica su come dotarsi urgentemente degli strumenti istituzionali per fermare la moria di aziende e posti di lavoro.
 
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
Venerdì, 25 Aprile, 2008 - 18:35

Bella Ciao

Riprendo dopo un  lungo periodo di riposo politico a scrivere su questo

blog per esprimere una mia personale soddisfazione per la celebrazione del 25 aprile nella Mia Zona 6.

In piazza Miani nello spazio dove è ubicato il monumento ai caduti per la libertà di tutti gli italiani alle ore  11 l'ANPI

alla presenza di molti cittadini ha dato vita ad una bellissima manifestazione con canti partigiani e discorsi politici.

La presenza di molti giovani  ha detto un vecchio partigiano nel discorso introduttivo alle celebrazioni è un segnale molto importante

al fine di tramandare i valori della Resistenza alle nuove generazioni.

Nel pomeriggio una folta delegazione della zona 6 ha partecipato alla grande manifestazione del 25 aprile da porta Venezia al Duomo.

Buon 25 Aprile a Tutti

G.Maurello

 

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