
a distanza di 4 anni .....
Il 17 marzo 2007, a distanza di 4 anni dall’invasione dell’Iraq, da parte dell’esercito degli Stati Uniti, si contano:
- 3.468 soldati USA-EU morti
- 6.283 soldati e polizia Iraq morti
- 64.729 civili morti, la cui maggioranza sono donne e bambini (www.icasualties.com o anche www.iraqbodycount.com)
E’ così che hanno fermato il presunto terrorismo islamico, annientato Al-Qaeda e arrestato l’amico di famiglia, Osama bin Laden?
E’ così che hanno trovato le pericolosissime, quanto inesistenti “armi di distruzioni di massa”?
Saddam Hussein è stato impiccato, le armi non sono mai state trovate, Bin Laden è libero, la missione in Iraq è di fatto “fallita”, ma il presidente Bush, quale portavoce della lobby dell’industria bellica e petrolifera americana, è pronto:
- a scatenare l’attacco all’Iran
- a mantenere altissima la pressione e tensione in tutto il Medio Oriente (Israele, Palestina, Libano, Siria)
- a mantenere attivi tutti i “cantieri di guerra”, lungo le rotte del petrolio: dall’Afghanistan al Sudan.
- a lanciare la corsa al riarmo nucleare mai visto nella storia: dalla base di dal Molin in Italia, alle nuove basi e sistemi di controllo in Repubblica Ceca, Polonia e Gran Bretagna.
L’Europa, diventerà la linea avanzata del Sistema Nazionale di Difesa degli USA ma anche la linea più avanzata del sistema di controllo e di attacco al Medio Oriente e all’Asia.
Un ruolo subalterno di semplice portaerei e missili nucleari NATO-USA.
Le 30.000 testate nucleari, pronte a far saltare il pianeta 25 volte, non solo non verranno smantellate ma verranno “ripotenziate” con armi più leggere, più piccole.
“Valigette” più maneggevoli e portatili, 30 volte più potenti della bomba di Hiroshima, sufficienti a spazzar via una metropoli di 2 milioni di abitanti.
Ma il vero futuro sarà il controllo armato dello spazio e sarà questa la nuova frontiera su cui si stanno investendo milioni di dollari: chi controllerà lo spazio potrà “sparare per primo ed annientare il nemico”, tirandogli direttamente in testa la bomba sospesa nei cieli.
Ora, di fronte alla chiara, lucida e folle “strategia della guerra” imposta da interessi particolari, quali sono gli accordi internazionali che ci costringono ad aderire a campagne nefaste come quella in Iraq e come quella attuale in Afghanistan?
Quale accordo può essere siglato in netto contrasto con il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, in netto contrasto con le sentenze del Tribunale dell’Aia; e in netto contrasto con qualsiasi logica e buon senso?
Se il Generale è pazzo il soldato può, deve disobbedire!!
E’ questa una delle maggiori virtù dell’essere Umani.
Da molte parti nel mondo, da oltre 60 città e capitali, in questo momento, milioni di persone di buon senso stanno dicendo:
- la guerra è un disastro
- le truppe di occupazione devono ritirarsi
- gli arsenali, in particolare quelli nucleari, devono essere smantellati,
- la NATO è un organismo di offesa che sta esponendo le nazioni aderenti a qualsiasi tipo di rappresaglia.
E’ giunto il momento di considerare la guerra, come le altre forme di violenza, “atti di offesa all’umanità” e di dichiarare che non ci sarà pace senza giustizia sociale ed economica.
E’ giunto il momento di denunciare i seminatori di odio che inneggiano alla “guerra di civiltà” e allo “scontro tra le culture”
E’ giunto il momento, come in Bolivia, di dichiarare la guerra “anticostituzionale”, ma soprattutto é giunto il momento di applicare tali dichiarazioni nella pratica politica e nell’azione diplomatica, a cominciare dall’Italia (art. 11 della Costituzione -1947).
E’ giunto il momento di costruire ponti di comunicazione diretta tra i popoli, imparando dal dialogo, quello reale, i codici e i linguaggi della diversità. Bush, Blair, Berlusconi la Storia non vi assolverà, l’umanità non vi perdonerà le ferite inflitte ai corpi e i maltrattamenti imposti allo spirito.
Ma impietosa la Storia non assolverà i Prodi, i D’Alema e tutti coloro che in forma più subdola e nascondendosi dietro ridicole bugie proseguono un’opera nefasta e senza via d’uscita.
A costoro non basterà più il semplice richiamo della “paura” per riavere quella fiducia che hanno perso, e non solo da due parlamentari, ma da oltre la metà di quel popolo di pace che li aveva sostenuti!

Chi semina vento raccoglierà tempesta.
Chi semina bombe raccoglierà morti e distruzione.
Noi stiamo seminando pace e non violenza raccoglieremo uomini migliori.
E’ l’inizio, siamo milioni…c’è speranza!
Presidente della Regionale Umanista Europea Portavoce del Forum Umanista Europeo www.giorgioschultze.eu
URGENTE! Partecipa in Vle Forlanini 150 profughi.
Vivono in tale area, assegnata loro dalle istituzioni, senza servizi igienici, riscaldamento, acqua corrente o elettricità.
La disperazione è tale che domenica 11 uno di essi si è tolto la vita; molti altri invece sono malati, scoraggiati, depressi.
Solo la buona volontà di alcune associazioni consente la distribuzione di qualche coperta, un tè caldo, dei maglioni. Manca ogni struttura.
E' stato dato loro un permesso di soggiorno come profughi e poi sono stati dimenticati. 150 persone. Hanno inoltrato ogni dove delle semplici richieste: un alloggio dignitoso, dei corsi di formazione per trovare un lavoro, rimanendo inascoltati.
Per questo domenica 25 il coordinamento "città per tutti" sta organizzando un pranzo presso al caserma di via Forlanini, per non lasciare abbandonate queste 150 persone e per tenere vivi i riflettori su questo caso.
Ti invitiamo a partecipare portando anche tu una sedia, un cestino da pic nic, e la voglia di conoscere persone così diverse ma così simili a noi
info: 347 1498343
lasvolta@hotmail. com
Trasporti pubblici per studenti?
Trasporti pubblici per studenti?
MA AD ATM INTERESSA DAVVERO?
Siamo un gruppo di cittadini-utenti del trasporto pubblico milanese che ha deciso di unirsi per chiedere con forza un reale miglioramento del trasporto che mostra segni di degrado sempre più profondi e che è sempre più distante dalle nostre esigenze.
Siete anche voi stufi dei continui ritardi, dell’affollamento impossibile, del caldo e del rumore insopportabile nelle linee metropolitane e di superficie e delle tariffe?
Facciamo si che si possa far capire ad ATM che le cose non vanno ottimamente come vogliono farci credere! Finche ognuno individualmente subirà questa situazione ATM e il Comune continueranno su questa strada, per cui è fondamentale per raggiungere il nostro obbiettivo agire insieme
AVERE UN TRASPORTO PUBBLICO
DEGNO DI UNA CITTA’ CIVILE ED EUROPEA
Oggi sentirete parlare il Presidente di ATM Bruno Soresina, anche se per poco: ha già annunciato di non ricandidarsi alla prossima elezione. Chi lo sostituirà? Forse il “manager” Elio Catania, famoso, per chi ha viaggiato con le ferrovie tra il 2004 e il 2006, per l’esito disastroso della sua gestione?
Adoperiamoci a far capire al Sindaco che un cambiamento ci vuole ma verso il meglio e non verso il peggio.
Dunque scrivete le Vostre opinioni, le Vostre “avventure”, le Vostre proposte sui mezzi, le Vostre segnalazioni sui problemi che incontrate ogni giorno e sulla base di questi dati, di noi cittadini, insieme, agiamo per ottenere un servizio a misura delle nostre esigenze.
In Calabria, domani,facciamo sorgere il bene...
In Calabria, domani, facciamo sorgere il bene contro le mafie
di Don Luigi Ciotti
Polistena, Piana di Gioia Tauro, terra di Calabria. Saranno circa trentamila persone provenienti da tutta Italia domani, mercoledì 21 marzo, per le strade della cittadina calabrese, per la dodicesima giornata della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Un impegno che ci sentiamo di dover rendere alle oltre settecento vittime uccise dalla criminalità organizzata ed ai loro famigliari. La Giornata della memoria e dell´impegno è dedicata, soprattutto a loro, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell´ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori uccisi solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
Memoria è anche impegno. Impegno verso la società tutta e, prima ancora, verso la nostra coscienza di cittadini, laici e cristiani, che vivono il proprio tempo con speranza, senza rassegnazione. I loro nomi risuoneranno lungo le vie del corteo che da Piazzale Catena giungerà a Villa Italia. Ciascun nome corrisponde a una storia, una data, una vita spezzata. In terra calabrese è in corso un processo di cambiamento della cultura: segnali di cittadinanza, con protagonisti persone , gruppi impegnati in percorsi di conoscenza, di consapevolezza, di denuncia, di operatività come antidoti necessari al proliferare della criminalità organizzata. La lotta alla criminalità non ha sud e non ha nord. Il problema è di tutti. Siamo davanti a una vera e propria guerra. Una “guerra” fatta di soldati, di armi, di morte ma al tempo stesso dimenticata, invisibile. E che si alimenta, prospera, governa e continua a fare vittime.
E sono proprio i numeri e le statistiche che ci costringono a riflettere, ad intervenire, a prendere coscienza che siamo davanti ad un fenomeno sociale ed economico di proporzioni drammatiche. Soltanto negli ultimi dieci anni ben 2500 persone sono rimaste vittima del crimine organizzato e di queste 155 vittime innocenti. E non possiamo dimenticare anche i “morti vivi”, ovvero “le vittime dell´usura, del racket, della droga. Ma i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: ci sono il contrabbando e la tratta degli esseri umani dietro alle 7mila persone tra cui 2.141 dispersi che dal 1988 sono morte sulle rotte per raggiungere l´Unione europea.
Davanti ad una guerra come quelle che ogni giorno combattiamo contro le mafie, c´è bisogno di una sensibilità nazionale. Quindi, il 21 marzo a Polistena, in Calabria, come occasione per ribadire la solidarietà nazionale sulla questione della lotta alle mafie, come occasione per rendere tanto più tangibile il filo rosso che lega tutti le regioni e le città del n ostro paese nella memoria, nella resistenza, nella elaborazione di culture e prassi sociali e politiche antagoniste alle mafie.
Il 21 marzo a Polistena per affermare che ognuno di noi è presente, per fare la nostra parte. Non per essere eroi, ma semplicemente cittadini, con i nostri diritti e i nostri doveri. “Calabria” dal greco “kalon-brion”: “faccio sorgere il bene”. Il 21 marzo a Polistena per testimoniare il bene ed il positivo presente in questa terra meravigliosa. Un bene sorto nonostante i grandi problemi e le profonde contraddizioni che da troppo tempo lacerano questa regione, un bene che nasce dall´impegno di tanti cittadini onesti a cui dobbiamo riconoscenza e gratitudine.
Abbiamo bisogno più che mai di una politica che recuperi il suo primato e la sua sostanza etica. Non onnipotente, ma nemmeno appiattita sulla pura gestione dell´esistente per la paura di perdere consenso. Una politica che sappia trasformare e guardare lontano, perché solo una politica capace di progetto, di tensione, di sogno, di profezia è una politica vicina alla vita.
Dobbiamo creare una vicinanza tra il senso del vivere e una politica che dia senso alla vita. Perché la politica ritorni ad essere quel camminare insieme che riempie di libertà e speranza il nostro essere cittadini. Ne hanno bisogno i tanti parenti delle vittime di mafia, ne abbiamo bisogno tutti.
In attesa di una primavera senza mafie.
In occasione della tappa Milanese camper diritto
invito al seminario "Ruolo e responsabilità degli Enti Locali nell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo"
Arci Milano e Arci Lombardia organizzano
IN OCCASIONE DELLA TAPPA MILANESE DEL CAMPER DEI DIRITTI
Lunedì 26 marzo 2007
ore 11.00 - 15.00
Sala Caccia, viale Piceno 60, Milano
WORKSHOP
Ruolo e responsabilità degli Enti Locali
nell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo
In Italia la condizione dei richiedenti asilo, rifugiati e profughi risente dell'assenza di una legge organica su questa materia, prevista dall'art. 10 comma 3 della nostra Costituzione, nonché di un ritardo pesante del sistema di accoglienza, che solo da pochi anni ha avviato una importante sperimentazione, confluita nell'attuale "Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati" (SPRARR) istituito dall'articolo 32 della legge n 189/2002 c.d. Bossi Fini.
In particolare viene istituito il Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, al quale possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, gli Enti locali che prestano servizi finalizzati all'accoglienza dei richiedenti asilo e alla tutela dei rifugiati e degli stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria. Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati capitalizza l'esperienza realizzata nell'ambito del Programma Nazionale Asilo (PNA) e ne rinnova l'approccio organico inserendola in un quadro istituzionale.
Il Workshop vuole essere un momento di approfondimento e di riflessione per gli enti locali sul ruolo che possono agire sui temi dell'accoglienza dei rifugiati, con la presentazione di esempi di gestione pubblica del Programma di protezione avviati e stabilizzati dagli Enti Pubblici con la collaborazione delle organizzazioni di tutela e del Terzo Settore.
Il workshop è inserito nel percorso regionale "CAMPER DEI DIRITTI" sui temi del diritto d'asilo e della presentazione del numero verde per i rifugiati- 800905570- all'interno del progetto EQUAL "IntegRARsi", promosso e realizzato da Anci, Arci Nazionale, Unione Europea, Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
PROGRAMMA
Apertura lavori:
Filippo Miraglia (Responsabile Nazionale Immigrazione Arci)
Il numero verde nazionale: fra servizio e diritto
Esponenti della Comunità Eritrea
La situazione di via Forlanini
12.30 - 13.30 buffet
Beppe Traina (Coordinatore del Progetto IntegRARsi - città di Bergamo)
Il ruolo degli Enti Pubblici nel sistema di accoglienza, l'esperienza del Comune di Bergamo
CONCLUSIONI
Coordina Ilaria Scovazzi (ARCI Milano)
CONTATTI E INFORMAZIONI: Arci Milano, 02 541781, atthis@libero. it, scovazzi@arci. it
In collaborazione con Unione Europea - Fondo Sociale Europeo; Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; ANCI; IntegRARsi.
Chi la Dura la Vince!!
sono accorti che esistiamo. Dopo 20 anni di lotte, campagne, attività nei quartieri, nelle città, fra la gente, in Europa e in Africa, in Asia e nelle Americhe, televisioni, radio, grandi giornali hanno dovuto riconoscerlo: gli umanisti ci sono, e forse - ha suggerito “Il Messaggero” (che assieme a “L’Unità”, “Liberazione”, “Repubblica”, “Corriere della Sera”, “Il Manifesto” e tanti altri, ha raccontato la grandiosa manifestazione di sabato scorso a Roma http://www.partitoumanista.it

Si tratta di iniziare dalle piccole cose, dalle emergenze quotidiane. Aiutare nella ricerca di un medico o di un tetto, seguire corsi d’italiano, diffondere giornalini multietnici sono passi indispensabili per raggiungere lo scopo. “Al Sud è stato realizzato il primo asilo multiculturale - annuncia Giorgio - che ha destato l’attenzione persino del presidente Napolitano. L’intenzione sarebbe di portare quei bambini in Quirinale, a raccontare la loro bella esperienza. Non è utopia, è presenza”.Un’altra emergenza sono appunto loro, i bambini e i giovani: “Si parla tanto di Europa invecchiata, di mancanza di un futuro per le nuove generazioni, ma chi si preoccupa sinceramente della loro sorte? La colpa della ‘canizie europea’ è del relativismo e delle coppie di fatto, o dello sfruttamento, delle violenze e dell’indifferenza (proprio oggi si è saputo che in Medio Oriente bambini piccolissimi vengono utilizzati come “bombe umane” e immolati per la “causa” d’una guerra voluta dagli adulti, n.d.A.), in cui questa società abbandona i più giovani?”. Il Nostro punta il dito su certe istituzioni che, in accordo con medici e case farmaceutiche, cercano di spacciare la naturale vivacità infantile per una malattia, e un disagio per la carenza di strutture pubbliche o di affetto - alzi la mano chi dispone di spazi aggregativi, o semplici aree verdi, per i nostri ragazzi! - venga trasformato in problema giovanile.E’ di questi giorni la notizia della somministrazione di psicofarmaci ai bambini considerati “iperattivi” (vedi commento n° 1): “Una vera e propria guerra chimica nei confronti dei nostri figli, il cui fine è la cancellazione del ‘diverso’ come nemico non omologabile“, argomenta Schultze.
Un altro punto irrinunciabile del programma umanista è la salute per tutti e la tutela dell’ambiente, in particolare dell’acqua. “Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. Noi riteniamo che, come bene comune, essa dev’essere gestita con solidarietà e con la partecipazione democratica di tutta la comunità”. La corsa alla privatizzazione preoccupa molto Giorgio: “Dieci società controllano il mercato mondiale dell’acqua, stimato in oltre un miliardo di dollari all’anno. Le strategie di marketing, attraverso insistenti e costose campagne pubblicitarie, cercano di indurre la gente a bere solo acqua minerale e bibite in bottiglia, screditando la qualità dell’acqua fornita dagli acquedotti pubblici”.Il messaggio è: avrà accesso all’acqua solo chi paga. Il criterio di distribuzione non sarà la reale necessità delle persone, ma il meccanismo della domanda e dell’offerta di un sistema economico disumano.“A ciò aggiungiamo che, a causa dell’inquinamento e dell’effetto serra, in Europa meridionale sta avanzando un forte processo di desertificazione. Si verificano inoltre notevoli sperperi nel prelievo, soprattutto a causa di una cattiva distribuzione. Non è certo impossibile invertire la tendenza, - conclude Schultze - purché non si perda ulteriore tempo, innanzi tutto bloccando la privatizzazione, usando le tecnologie per migliorare e non devastare l’ambiente, coinvolgendo le comunità locali nella gestione dell’acqua pubblica. Non dimentichiamo che le spese militari sono una delle prime cause del taglio all’accesso all’acqua potabile in varie parti del mondo“.Grazie per aver resistito, grazie ragazzi. Grazie, Giorgio, perché ci credi e ci crediamo ancora.Daniela Tuscano (vedi anche: http://www.giorgioschultze.eu )

17 marzo 2007 simbolo di pace a Roma
Siamo andati in onda sui TG nazionali in Italia
Ciao!
La manifestazione e il simbolo della pace che abbiamo
realizzato il 17
marzo a Roma in Italia sono stati trasmessi dai
telegiornali nazionali
delle tre reti RAI (i canali pubblici in Italia):
- RAI3 ore 19:00 in coda al TG (tempo 27:20 nel TG) con
inclusa
un'intervista a Giorgio Schultze
- RAI2 ore 20:30 al tempo 7:12, ci hanno citato e
inquadrato
- RAI1 ore 20:00 al tempo 7:29, ci hanno solamente
inquadrato
So che siamo stati trasmessi anche su altri canali, ma non
sono riuscito
a procurare i TG, mentre per i canali RAI, sono visibili
dalla pagina
web seguente:
http://www.raiclick tv.it/raiclickpc /secure/list_ tg.srv?id= 1879#
i TG rimarranno in archivio online solo per alcune ore.
Una foto del nostro simbolo è già su:
http://www.europefo rpeace.eu/ images/upload/ simbolopaceRoma1 7marzo2007. jpg
A presto!
Pietro Cirrincione
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Denuclearizzare Ghedi
IL CASO. Nasce un comitato per «disarmare» l’aerobase
Denuclearizzare Ghedi Offensiva multimediale
L’altra sera Ghedi ha tenuto a battesimo il «Comitato popolare contro le armi nucleari». La nascita è stata salutata nel corso di un’assemblea pubblica alla presenza di Tiziano Tissino, dei Beati i Costruttori di pace del Comitato di Aviano che ha denunciato il Governo statunitense per violazione di trattato internazionale e per messa in pericolo della vita e della sicurezza dei cittadini: la prima udienza è fissata per il 28 marzo.
Fra gli ospiti anche Olol Jackons, figlio di un ufficiale statunitense di Vicenza che ha raccontato il disagio della città, sottolineando come tra l’altro le basi americane gravino sulle tasche degli italiani.
Dopo l’introduzione di Angelo Bressana di Rifondazione comunista - è toccato a Sauro Di Giovanbattista presentare documenti ufficiali di provenienza statunitense e fotografie che testimoniano la presenza di ordigni nucleari a Ghedi.
«Siamo di fronte a una doppia illegalità - ha spiegato Di Giovanbattista -. Il Governo italiano ha firmato infatti un trattato in cui si impegna a non ospitare bombe nucleari. Gli Usa a loro volta hanno siglato un impegno a non cedere, depositare o stoccare i loro ordigni al di fuori del loro territorio». Il Comitato procederà con una serie di richieste: in primo luogo lo smantellamento delle armi nucleari sul territorio italiano e l’affidamento alla base di Ghedi di funzioni meramente difensive. Come terza richiesta, visto che all’interno esiste un Piano di sicurezza per il personale militare, che vengano diffuse le informazioni necessarie a varare Piani di protezione civile specifici nei paesi del bacino dell’aerobase.
A proposito della presenza delle bombe B 61, quindi ordigni a gravitazione sganciate dagli aerei, il Comitato diffonderà un questionario tra la popolazione della Bassa per conoscere il grado d’informazione e le opinioni dei cittadini in merito al problema.
Inoltre verrà diffuso materiale audiovisivo fra gli studenti con lo scopo di organizzare assemblee negli istituti superiori.
Il sindaco di Ghedi, Anna Giulia Guarneri, pur non aderendo al Comitato, ha deciso d’inoltrare ai ministeri dell’Interno e della Difesa l’ennesima informativa, per elaborare eventuali Piani di sicurezza e di evacuazione.
Il primo cittadino chiederà inoltre che si proceda a denuclearizzare la base. In particolare il sindaco si sta muovendo anche per avere un contatto diretto con i ministeri interessati, visto che precedenti richieste di informazioni nel 1995 e nel 1999 avevano ottenuto risposte piuttosto generiche, anche se esprimevano una volontà di rinegoziare la presenza del nucleare sul territorio italiano.
Come ultimo passo l’Amministrazione civica coinvolgerà i sindaci dei paesi limitrofi per essere confortato e per fare maggior peso alla richiesta di informazioni e di interventi da parte del Governo centrale.
Milena Moneta
Acqua in Comune 21 marzo 2007 h 17,00
Acqua in Comune
Mercoledì 21 marzo 2007, h 17.00
Sala Alessi - Palazzo Marino
Piazza della Scala, 2 - Milano
Apertura del confronto tra la società civile e le Istituzioni cittadine
Il 21 di Marzo a Palazzo Marino il Comitato Milanese per l’Acqua Pubblica, in accordo con la presidenza del Consiglio Comunale e le forze politiche cittadine, ha organizzato un Convegno sulla collocazione amministrativa della gestione del servizio idrico integrato di Milano, sulla natura pubblica o privata di tale gestione.
Per il Comitato è l’apertura di un confronto tra le istituzioni cittadine e la società civile. Un confronto prima di tutto di informazione nel merito di questi problemi, di stimolo allo sviluppo di una cultura dell’acqua come bene comune e di inizio di un percorso partecipativo, premessa indispensabile di ogni decisione.
Siamo convinti che sia necessario ed urgente avviare questo confronto, che chiami tutti gli attori in campo a misurarsi con la riduzione delle disponibilità idriche e con la necessità di riflettere su cos’è un bene comune, senza il quale non esiste nemmeno l’idea della comunità e della politica.
P r o g r a m m a :
Saluti
Manfredi Palmeri
Presidente del Consiglio Comunale
Introduzione
“Le sfide dell'acqua a Milano”
Emilio Molinari
Presidente del Comitato Italiano Contratto Mondiale per l’Acqua
17.30
Interventi
Bruno Rognoni
Direttore Servizio Idrico Integrato Milano
Massimo Gatti
Presidente CAP Gestione SpA
Massimo Florio
Economista, Facoltà di Scienze politiche, Università degli Studi di Milano
Alex Zanotelli
“La cultura dell'acqua”
Padre Comboniano
18.30
Interventi dei capigruppo del Consiglio Comunale, di esponenti dei sindacati,
del pubblico.
Conclusioni
Per il Comitato Milano Acqua
Giovanna Procacci
Modera
Miriam Giovanzana
Direttore di Altreconomia
Comitato Milanese Acqua: Acra, ArciMilano, Attac, Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua, Camera del Lavoro di Milano, ChiAmaMilano, Coord. Nord-Sud del Mondo, Dimensioni Diverse, Fratelli dell’Uomo, Fonti di Pace, Gas di Baggio, Grilli Altoparlanti Milano, Itineraria, Associazione Luca Rossi, Fondazione Roberto Franceschi, Oltretutto, Puntorosso, Rete Lilliput nodo di Milano, ReteScuole Milano, Sinistra Rossoverde, Umanisti per l’Ambiente.
URGENTE presidio a s.Babila ore 17,30 domani
Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile
afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato
all'alba
di martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani.
Da allora nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi
famigliari. Non è stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun
documento che comprovi la sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano
nel
posto in cui Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo
stanno interrogando e torturando "con i cavi elettrici".
Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele
Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo
italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto
potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi,
l'interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua
famiglia.
Oggi, domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che
in
un "alto meeting sulla sicurezza nazionale" presieduto da Hamid Karzai,
è
stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto
capire
che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare
false prove.Non è accettabile che il prezzo della liberazione del
cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso
cittadino afgano e da Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al
Governo
italiano, negli ultimi cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato
rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che
l’avrebbe
fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare le parola
data.
Anche tu puoi aderire su http://www.emergency.it/appello/index.php
Il presidio in contemporanea a quello che ci sarà domani a Roma e in altre
città d'Italia contro il voto di guerra in Senato (finanziamento missioni
estere) e per la liberazione di Rahmatullah Hanefi, il collaboratore di
Emergency che si ha ¨ adoperato per il rilascio di Daniele Mastrogiacomo, e Adjmal
Nashkbandi , l'interprete.
MARTEDI 27 MARZO H. 17.30
SAN BABILA