La cattiva scienza
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La sperimentazione animale è una risorsa. Non per tutta l'umanità. Ma solo per le industrie chimiche. Il denaro viene prima della nostra salute. E della sofferenza degli animali. La politica è fatta dalle aziende. Dai loro interessi. Dai loro politici. Legioni. Maggioranze parlamentari. I cittadini informati protestano. Gli altri nemmeno quello. Non si possono servire gli interessi delle persone e i profitti delle aziende. Sono incompatibili. Per questo i politici hanno scelto la politica del conto corrente. Quella che li porterà lontano, se non li vivisezionano prima gli elettori.
Pubblico una lettera di Fabrizia Pratesi sul progetto REACH, un’altra sconfitta da cui ripartire.
“Caro Beppe,
il progetto europeo REACH, per regolamentare le sostanze chimiche messe in commercio, aveva, come sai, il fine di migliorare la qualità della nostra vita, dopo oltre 50 anni di Far West europeo (la maggior parte di queste sostanze non subiva test di tossicità).
E’ infatti dimostrato che la diffusione dei prodotti di sintesi, anche di uso comune come gli insetticidi, produce ogni anno un milione circa di morti premature ed un continuo aumento di malattie quali cancro, Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, malformazioni congenite, sterilità, patologie del sistema endocrino. Già nel 2004 la ‘Dichiarazione Internazionale sui Pericoli dell’Inquinamento Chimico’ presentata da Luc Montaigner e molti scienziati famosi all’Unesco, iniziava con le parole: “La specie umana è in pericolo”. Durante il lungo dibattito su REACH, durato oltre 3 anni, i politici (Commissione, Consiglio dei Ministri e Parlamento) dovevano mediare tra tutela della salute e dell’ambiente e tutela di interessi privati (industrie chimiche). Il risultato: nel voto finale (13/12/06) gli interessi delle industrie hanno prevalso su quelli dell’ambiente e della salute umana, con mille modifiche peggiorative apportate al testo.
Non posso elencarle tutte. Mi limito a denunciare l’errore più grave, il pilastro d’argilla sul quale si basa REACH: il considerare valida, nella valutazione di tossicità delle sostanze, la prova eseguita con i test su animali, malgrado le denunce, sempre più frequenti e su organi ufficiali, di inaffidabilità di questi test, perfino da parte del direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea, Thomas Hartung, che in un editoriale della prestigiosa rivista 'Nature' dice che i test su animali, per la scarsa affidabilità, sono ‘cattiva scienza’ e auspica che REACH sia l’occasione per dare alla tossicologia dignità di scienza, con un totale rinnovamento.
Se gli Stati Membri non correggeranno questo punto nella fase applicativa, l’intero progetto REACH sarà vanificato. I test su animali, oltre a fornire previsioni errate per l’uomo, consentiranno alle industrie di poter ancora programmare le risposte (variando la specie animale usata, poiché ogni specie dà una risposta diversa) e aggirare la responsabilità civile (ricorrendo proprio, come sempre fatto, all’inaffidabilità della prova).
Ricordo che nel Programma di Governo Italiano è scritto:
“In linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all’utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano uso”.
Prego tutti coloro che sono sensibili al progresso della scienza, al miglioramento della salute umana ed alla difesa dei diritti sia umani che animali, di contattarmi all’indirizzo: equivita@equivita.it."
Fabrizia Pratesi de Ferrariis (coordinatrice Comitato Scientifico EQUIVITA)
PS: Vi consiglio questi libri: Pietro Croce – ‘Vivisezione o Scienza, una scelta’, Hans Ruesch – ‘Imperatrice Nuda’, ‘La medicina smascherata’ e 'La figlia dell'imperatrice'.
900.000 metri cubi di cemento
900.000 metri cubi di cemento. Tre grattacieli fino a 23 piani e 210 metri di altezza. 9.500 posti auto. Un maggiore afflusso di macchine stimato pari a quello di una media cittadina: 20/25.000 auto in una zona già intasata.
Questo è il futuro di un quartiere di Milano: della zona Fiera. Con il progetto Citylife. Gli amministratori comunali non hanno ascoltato la voce delle decine di migliaia di abitanti della zona. E quando hanno protocollato 3.000 firme autenticate per esporre le loro ragioni non sono stati neppure ricevuti dall’assessore per lo sviluppo del territorio Carlo Masseroli (mail).
Lo scempio della zona Fiera è un altro passo di espropriazione dei diritti naturali dell’uomo. A Milano, dopo l’aria si espropria anche la luce del sole.
Le case della Fiera saranno oscurate dai grattacieli. E così gli alberi, i pochi prati.
Un futuro di m..da PM10 al buio.
Secondo l’architetto Giuseppe Boatti, intervistato insieme al professor Giorgio Ragazzi da Piero Ricca, il Comune perderà da questa operazione 163 milioni di euro. E per questo lo ha denunciato alla Corte dei Conti per danni erariali. Ma sono i cittadini che perderanno 163 milioni di euro. Loro euro. Non dell’assessore Masseroli o della Morattimogliedelpetroliere.
Guardate il filmato, leggete il ricorso al Tar e le ragioni del No all’ennesima rapina ai danni della nostra vita. E’ una sola. Non lasciamo che ce la portino via.
dal blog di Beppe Grillo
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Percorsi partecipati nella pianificazione di area
Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane
Gruppo di Lavoro “Città sostenibili”
CoordinamentoComune di Modena
Provincia di Modena
WORKSHOP
Percorsi partecipati nella pianificazione di area vastaModena, Sala del Consiglio Provinciale
Venerdì 17 Febbraio 2006 ore 10.30 - 16.30
Tra i punti prioritari delle nuove linee di lavoro è stato posto quello relativo all’integrazione delle problematiche socio-ambientali nel quadro di una pianificazione urbanistica e territoriale di area vasta, affrontata attraverso percorsi partecipati, con riferimento a quanto proposto nel Report “Pianificare con l’ambiente”.
- un set di indicatori condiviso e idoneo a rappresentare sinteticamente lo stato dell’ambiente, a valutare la sostenibilità dei meccanismi di sviluppo presenti e a misurare gli esiti delle risposte adottate in relazione agli obiettivi assunti;
- una puntuale ricognizione delle criticità presenti e l’individuazione delle ricadute sul territorio, delle previsioni di piani e programmi dei livelli istituzionali sopraordinati;
- l’insieme coerente delle attese e delle esigenze di natura strategica e gestionale provenienti dalle istituzioni comunali e dai portatori di interessi, delle diverse zone dell’area vasta oggetto del piano;
- l’individuazione degli strumenti: programmatori, normativi, economici, sociali, fiscali, più idonei a perseguire obiettivi di sostenibilità dello sviluppo territoriale.
Si ritiene inoltre utile proporre uno specifico contributo di analisi e di confronto, tematizzando tre aspetti cruciali della pianificazione territoriale, per i quali più evidente si propone il rapporto tra decisione e condivisione delle scelte, proprio di un percorso partecipato:
- la collocazione sul territorio di infrastrutture di particolare valore strategico (locale, nazionale o globale), ma anche di rilevante impatto socio-ambientale sull’ambito territoriale interessato, che possono comportare conflitti tra comunità locale e istituzioni sopraordinate promotrici dell’intervento, soprattutto in assenza di percorsi decisionali partecipati e trasparenti;
- la crescita degli insediamenti residenziali e produttivi, determinata dal coincidente autonomo processo espansivo in più aree comunali contigue, che determina fenomeni di insostenibilità ambientale e sociale alla scala territoriale più vasta.
Aspetti essenzialmente ambientali, problematiche connesse alla tenuta o al mutamento dei modelli economici locali, si intrecciano con il funzionamento delle istituzioni democratiche ai vari livelli, con l’effettiva praticabilità di processi di co-decisione, con problemi di coesione sociale. Tale insieme di implicazioni costituiscono di fatto il centro vero di percorsi partecipati per una agenda 21 territoriale strategica.
- Modena, con la sua decisione di creare un Forum PTCP;
- Chieti, con una presentazione itinerante del Piano;
- Bologna e Prato con le conferenze di pianificazione e co-pianificazione e, per Bologna, l’integrazione della Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (VALSAT), durante il processo di formazione del PTCP, condotta all’interno di un percorso di agenda 21l.
Maurizio Maletti, Vice Presidente della Provincia di Modena e Assessore alla Pianificazione; Giovanni Franco Orlando, Assessore alle Politiche ambientali del Comune di Modena; Enriuccio Nora, Dirigente del Settore Pianificazione della Provincia di Modena e Direttore dell’Associazione nazionale A21L; Nadia Paltrinieri, Dirigente del Settore Ambiente del Comune di Modena; Demetrio Morabito, Assessore all’Urbanistica e Vicesindaco del Comune di Sesto S. Giovanni; Pinuccia Montanari, Assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia; Sonia Cantoni, esperto ambientale. Hanno inoltre confermato l’adesione al gruppo pur non potendo partecipare alla riunione: Marco Corradi, Presidente ACER Reggio Emilia; Claudio Pedone, Assessore alla Cultura del Comune di Casarano (A21L ); Riccardo Pozzi, responsabile A21L del Comune di Firenze e di Agenda 21 dell’Area Fiorentina; Francesco Musco, A21L del Comune di Venezia, ricercatore presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia.
Dalle "banche armate" alle tesorerie etiche
Giornata di incontro e di confronto
http://www.territoridisarmant
Roma - 3 Febbraio 2007 - sala del Consiglio Provinciale
via IV Novembre 119/a
Presidente del Consiglio Provinciale di Roma
Direttore di Missione Oggi
G. Beretta - Coordinatore Campagna Banche Armate
G. Zappi - Associazione Bancaria Italiana
A. Baranes - Campagna Riforma Banca Mondiale
On. A. Grandi - Sottosegretario all’Economia
Tavola di Confronto
Moderatore: R. Troisi - Rete Lilliput
E. Emmolo - Archivio Disarmo
C. Bonaiuti - IRES Toscana
Sen. S. Pisa - Commissione Difesa del Senato
Tavola di Confronto
ore 9.30 - Introduzione
La campagna “banche armate” e gli strumenti di trasparenza sull’export di armi
Bando per la Tesoreria della Provincia di Roma: analisi di un modello innovativo con novità e limiti
Punto della situazione e prospettiva
Quale controllo per le armi nel terzo millennio?
Come controllare il business delle armi: un problema di politica o anche di etica?
CTPC..comitato trasporti puntuali civili Milano
Comunicato stampa
Nucleare ad Aviano......
Comunicato Stampa:
Ecco le prove della presenza nucleare ad Aviano
Nell'edizione di domenica 28 gennaio 2007, il quotidiano "Libero" ha
dedicato un'intera pagina ad un'inchiesta di Francesco Ruggeri, nella
quale vengono fornite importanti prove a sostegno della tesi, più
volte
avanzata, della presenza di armi atomiche nella Base Usaf di Aviano
(così come in quella italiana di Ghedi).
L'autore è riuscito ad entrare in possesso di foto scattate da alcuni
soldati statunitensi nel corso di un'esercitazione sulla sicurezza
nucleare, svoltasi ad Aviano nel 2002, nonché di documenti contenenti
i
regolamenti interni sulle operazioni con materiale nucleare.
Il testo completo dell'articolo è pubblicato sul sito
www.vialebombe.org, da dove è possibile scaricare anche una copia PDF
ad
alta definizione della pagina in questione.
Finora, i vari Governi che si sono succeduti, hanno sempre rifiutato di
confermare la presenza di ordigni militari sul nostro territorio. È
tempo invece che i cittadini siano adeguatamente informati e che
l'Italia si adoperi affinché tutte le armi nucleari presenti nel
nostro
paese siano smantellate al più presto, come primo passo verso la
completa abolizione delle armi atomiche.
17 febbraio manifestazione a Vicenza....
come saprete il 17 febbraio ci sarà la manifestazione nazionale a
Vicenza contro l'ampliamento della base militare. DisarmiaAMO la PACE,
con altre realtà varesine, sta raccogliendo i nominativi per
partecipare alla manifestazione con un pullmann dalla nostra
provincia. Si partirebbe il sabato mattina per tornare la sera. Il
costo sarà di circa 15 euro. Chi volesse venire si prenoti a
disarmiamolapace@email.it, lasciando anche il proprio numero di
telefono.
APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
17 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE A VICENZA
IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI:
DIFENDIAMO LA TERRA PER UN DOMANI SENZA BASI DI GUERRA
Presidio Permanente, Vicenza
23 gennaio 2007
Dopo che per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la
responsabilità della decisione, l'Esecutivo nazionale ha ceduto
all'ultimatum statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base
Usa», ha sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di
vicentini sfilavano per le strade del centro cittadino.
Chi pensava di aver chiuso la partita ha dovuto ricredersi, perché
Vicenza si è mobilitata, ha Invaso le strade, ha costruito il
presidio permanente.
Otto mesi di mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione
dello scorso 2 dicembre - quando 30 mila persone sfilarono dalla
Ederle al Dal Molin, hanno dimostrato la forte contrarietà della
popolazione alla nuova installazione militare. Ma il Governo, dopo
aver più volte ribadito la centralità dell'opinione della comunità
locale, ha ceduto agli interessi economici e militari.
In tutto questo pesa come un macigno anche la posizione
dell'Amministrazione Comunale che, forte dell'assenso dato dal Governo
Berlusconi all'operazione, prima ha nascosto ai cittadini il progetto
per tre anni e poi, snobbando la contrarietà della popolazione, lo ha
approvato durante un Consiglio Comunale blindato e contestato; infine
ha negato ai cittadini la possibilità di esprimersi attraverso il
referendum.
Nonostante tutto questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo:
Vicenza non si è arresa alle imposizioni. In questo percorso abbiamo
trovato donne e uomini, studenti e anziani, lavoratori e
professionisti; li abbiamo incrociati nelle mobilitazioni, abbiamo
discusso con loro alle assemblee pubbliche ed ai convegni. Insieme
abbiamo costruito il Presidio Permanente, un luogo attraversato da
migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non si è arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata.
Migliaia di persone hanno occupato i binari della stazione appena due
ore dopo la conferenza stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi
una serie di iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai
presidi in Municipio e in Prefettura, hanno confermato la
determinazione dei cittadini.
La nostra città ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha
riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti - per esempio
a Scanzano Ionico o in Val di Susa - hanno permesso di fermare dei
progetti devastanti.
Da ogni parte d'Italia ci è arrivata un immensa solidarietà, un
caloroso sostegno. Manifestazioni e presidi si sono svoltI in questi
giorni in ogni angolo del Paese. Contro una scelta contrastata dalla
comunità locale ovunque si manifesta e si discute.
Il nostro cammino è appena all'inizio. Nulla si è concluso con
l'espressione del parere governativo. Cittadini, associazioni e
organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi; molti parlamentari
si sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo scempio, se
necessario anche seguendo l'invito di molti a mettere pacificamente in
gioco i propri corpi.
Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata a questo
sdegno. Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione
di una città, contro la costruzione di una base che sorgerà a meno di
due chilometri dalla basilica palladiana, consumerà tanta acqua quanta
quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini, costerà ai contribuenti
milioni di euro (il 41% delle spese di mantenimento delle basi
militari Usa nel nostro territorio è coperto dallo Stato Italiano),
sarà l'avamposto per le future guerre.
Vicenza vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17
febbraio; vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere
arcobaleno e quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la
difesa dei beni comuni e della terra, del lavoro e della dignità e
qualità della vita. Un corteo plurale e popolare, capace di aggregare
le tante sensibilità che in questi mesi hanno deciso di contrastare il
Dal Molin, perché siamo convinti che le diversità siano un tesoro da
valorizzare così come l'unità sia uno strumento da ricercare per
vincere questa sfida.
Ai politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilità
di Governo locale e nazionale rivolgiamo l'invito a partecipare senza
le proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante
donne e i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi
dai partiti e dalle istituzioni; vi chiediamo, anche, di valorizzare
la scelta di quanti, in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o
auto-sospendersi in segno di protesta. Una protesta che, auspichiamo,
dovrà avere ulteriori riscontri se il Governo non recederà dalle sue
decisioni.
Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali,
sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per questo non
accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della
missione in Afghanistan.
ogni nuova base militare, per la desecretazione degli accordi
bilaterali che regolano la presenza delle basi, per la difesa della
terra e dei beni comuni, per un reale protagonismo delle comunità
locali e dei cittadini.
Il futuro è nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza
basi di guerra.
Il 17 febbraio tutti a Vicenza!
Presidio Permanente contro il Dal Molin
Per info e adesioni nodalmolin@libero.it
Web www.altravicenza.it
Base missilistica USA.........
__,_._,___
Circa 3000 persone hanno manifestato a Praga lunedi 29 gennaio 2007
La manifestazione e stata organizzata dalla iniziativa WWW.NEZAKLADNAM. CZ
Gli USA vogliono installare la prima loro base missilistica nei paesi dell´Est europeo.
La base consta di due installazioni separate: la base missili in Polonia e la base radar in RC.
Per quattro anni si sono svolte trattative esclusivamente tra specialisti e all´insaputa della popolazione,
preoccupati per la sicurezza ed il futuro del loro Paese hanno deciso di intraprendere una campagna di informazione.
Nella iniziativa NEZAKLADNAM contro le basi americane
convergono oggi 46 membri della societá civile, associazioni per i diritti umani, cristiani, ecologisti, musulmani,
Toni Antonucci Partito Umanista
Petizione on-line per le targhe alterne
dall'associazione
Mamme antismog
Poichè da anni nulla accade e il problema inquinamento è ormai oggetto di "chiacchiere e consulenze", invece che di azioni concrete, chiediamo ai cittadini di Milano di aderire in massa all'appello, firmando qui sotto la petizione on-line oppure scaricando l'apposito file pdf di raccolta firme.
Consapevoli del fatto che le targhe alterne costituiscono un sacrificio per i cittadini (nè dovrebbero essere la soluzione ove il problema venisse affrontato seriamente) chiediamo ai milanesi di aderire all'appello per dimostrare a chi ci governa che i cittadini non temono i sacrifici ma, viceversa, i danni alla loro salute che dall'attuale degrado ambientale di Milano possono derivare, e che desiderano lanciare un segnale affinchè sia posta la parola fine alla situazione di assoluto stallo nel governo del problema da parte di chi deve assumere i necessari provvedimenti.
Stime di ARPA dimostrano che i provvedimenti di limitazione del traffico "a targhe alterne" riducono del 27% le emissioni di particolato fine, e sono quindi
capaci di ridare fiato alla città, consentendo inoltre ai mezzi pubblici di funzionare meglio.
Da quando abbiamo iniziato la nostra lotta, i nostri figli, allora neonati, sono cresciuti e vanno a scuola in una città nella quale il livello di inquinamento medio annuale supera di più del 50% la soglia massima prevista dall'Unione Europea per la tutela della salute umana. Per questo vi chiediamo di aiutarci a dare un segnale diffondendo l'appello tramite amici, parenti, scuole, luoghi pubblici e privati.
Grazie!
Mamme Antismog di Milano
Per firmare l'appello e la petizione accedere all'URL:
http://www.mammeantismogdimil
Paullo prolungamento della linea Sud Metropolitana
Paullo
Accantonata la proposta di Ombretta Colli, riparte il tentativo di dare corpo al prolungamento della linea nel Sudmilano
Metropolitana, Paullo ci vuole riprovare
Comuni e regione avviano l’iter per il progetto e trovare i soldi
La metropolitana raggiungerà Paullo? Della questione si parlerà mercoledì prossimo, 29 settembre, alle 18.30, nel consiglio comunale che il sindaco Claudio Mazzola ha convocato con 14 punti all'ordine del giorno. Colpa o merito dell'interpellanza presentata dalla minoranza "Paullo nel 2000" sul prolungamento della metropolitana, nella quale si chiede che l'amministrazione spieghi la propria posizione in proposito. Come noto la metropolitana si ferma adesso a San Donato, ma in campagna elettorale Ombretta Colli, presidente provinciale poi sconfitta, aveva lanciato la proposta di prolungarla fino a Paullo finanziandola con le quote della Sea (società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate) della provincia di Milano. Proposta rimasta lettera morta dopo la sconfitta della Colli, e che rischia di rimanere nel dimenticatoio. Il metrò, quindi, non arriverà mai a Paullo? Cosa ne pensa la giunta? La giunta non fa nessun segreto. Mazzola, anzi, anticipa alcune importanti novità: «La nostra posizione è chiarissima. Siamo assolutamente favorevole a che arrivi la metropolitana anche nel nostro paese. Ma siamo anche realisti. Così, sappiamo che è difficile che ciò si verifichi in tempi stretti». Quindi il primo cittadino preannuncia la novità: «È stata fissata una data estremamente importante: si tratta del primo ottobre prossimo. Per quella data è stata prevista la firma dell'accordo tra comuni sull'asse della Paullese e la regione Lombardia». Mazzola spiega che si tratta di un momento estremamente importante perché tutto vada in porto. L'accordo, infatti, prevederà che possa partire lo studio per la realizzazione del progetto preliminare per l'arrivo della metropolitana anche a Paullo. Ma da quel momento la regione si impegnerà formalmente anche alla richiesta dei finanziamenti necessari nell'ambito della legge obiettivo. Sarà tutto questo quello che Mazzola annuncerà in consiglio. Ma per l'arrivo della metropolitana a Paullo intende insistere anche Alessandro Fregno, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale. «La metropolitana qui deve arrivare - tuona deciso il politico paullese - . Non tollereremo più rinvii di sorta. La nostra idea, anzi, è quella di realizzare una democratica consultazione popolare. Ci siamo già informati per l'avvio delle procedure e in comune ci hanno assicurato che lo statuto lo prevede. Nulla ci fermerà: intendiamo far esprimere direttamente i cittadini su un tema tanto importante per la vita di ogni giorno dei nostri residenti». Nella seduta di Consiglio, in più, si parlerà anche della bandiera della pace che lo stesso Fregno giudica esposta in maniera irregolare. «Anche per questo - assicura Fregno - non ci fermeremo: andremo fino in fondo perché quella bandiera, a nostro parere, non può essere esposta davanti al municipio e alla biblioteca insieme a quelle che espongono tutti gli altri comuni avendo acquistato, recentemente, una connotazione politica». L'assise, poi, definirà le nomine per le commissioni consultive relative all'urbanistica, alla scuola e all'ambiente e sarà approvato anche il conto consuntivo dell'Azienda Speciale Farmacie Comunali.
Flavia Mazza
http://www.ecn.org/eterotopia