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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 15:37

Paullo prolungamento della linea Sud Metropolitana

Paullo
Accantonata la proposta di Ombretta Colli, riparte il tentativo di dare corpo al prolungamento della linea nel Sudmilano
Metropolitana, Paullo ci vuole riprovare
Comuni e regione avviano l’iter per il progetto e trovare i soldi

La metropolitana raggiungerà Paullo? Della questione si parlerà mercoledì prossimo, 29 settembre, alle 18.30, nel consiglio comunale che il sindaco Claudio Mazzola ha convocato con 14 punti all'ordine del giorno. Colpa o merito dell'interpellanza presentata dalla minoranza "Paullo nel 2000" sul prolungamento della metropolitana, nella quale si chiede che l'amministrazione spieghi la propria posizione in proposito. Come noto la metropolitana si ferma adesso a San Donato, ma in campagna elettorale Ombretta Colli, presidente provinciale poi sconfitta, aveva lanciato la proposta di prolungarla fino a Paullo finanziandola con le quote della Sea (società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate) della provincia di Milano. Proposta rimasta lettera morta dopo la sconfitta della Colli, e che rischia di rimanere nel dimenticatoio. Il metrò, quindi, non arriverà mai a Paullo? Cosa ne pensa la giunta? La giunta non fa nessun segreto. Mazzola, anzi, anticipa alcune importanti novità: «La nostra posizione è chiarissima. Siamo assolutamente favorevole a che arrivi la metropolitana anche nel nostro paese. Ma siamo anche realisti. Così, sappiamo che è difficile che ciò si verifichi in tempi stretti». Quindi il primo cittadino preannuncia la novità: «È stata fissata una data estremamente importante: si tratta del primo ottobre prossimo. Per quella data è stata prevista la firma dell'accordo tra comuni sull'asse della Paullese e la regione Lombardia». Mazzola spiega che si tratta di un momento estremamente importante perché tutto vada in porto. L'accordo, infatti, prevederà che possa partire lo studio per la realizzazione del progetto preliminare per l'arrivo della metropolitana anche a Paullo. Ma da quel momento la regione si impegnerà formalmente anche alla richiesta dei finanziamenti necessari nell'ambito della legge obiettivo. Sarà tutto questo quello che Mazzola annuncerà in consiglio. Ma per l'arrivo della metropolitana a Paullo intende insistere anche Alessandro Fregno, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale. «La metropolitana qui deve arrivare - tuona deciso il politico paullese - . Non tollereremo più rinvii di sorta. La nostra idea, anzi, è quella di realizzare una democratica consultazione popolare. Ci siamo già informati per l'avvio delle procedure e in comune ci hanno assicurato che lo statuto lo prevede. Nulla ci fermerà: intendiamo far esprimere direttamente i cittadini su un tema tanto importante per la vita di ogni giorno dei nostri residenti». Nella seduta di Consiglio, in più, si parlerà anche della bandiera della pace che lo stesso Fregno giudica esposta in maniera irregolare. «Anche per questo - assicura Fregno - non ci fermeremo: andremo fino in fondo perché quella bandiera, a nostro parere, non può essere esposta davanti al municipio e alla biblioteca insieme a quelle che espongono tutti gli altri comuni avendo acquistato, recentemente, una connotazione politica». L'assise, poi, definirà le nomine per le commissioni consultive relative all'urbanistica, alla scuola e all'ambiente e sarà approvato anche il conto consuntivo dell'Azienda Speciale Farmacie Comunali.
Flavia Mazza

http://www.ecn.org/eterotopia

Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 12:30

La cattiva scienza

www.beppegrillo.it

La sperimentazione animale è una risorsa. Non per tutta l'umanità. Ma solo per le industrie chimiche. Il denaro viene prima della nostra salute. E della sofferenza degli animali. La politica è fatta dalle aziende. Dai loro interessi. Dai loro politici. Legioni. Maggioranze parlamentari. I cittadini informati protestano. Gli altri nemmeno quello. Non si possono servire gli interessi delle persone e i profitti delle aziende. Sono incompatibili. Per questo i politici hanno scelto la politica del conto corrente. Quella che li porterà lontano, se non li vivisezionano prima gli elettori.
Pubblico una lettera di Fabrizia Pratesi sul progetto REACH, un’altra sconfitta da cui ripartire.

Caro Beppe,
il progetto europeo REACH, per regolamentare le sostanze chimiche messe in commercio, aveva, come sai, il fine di migliorare la qualità della nostra vita, dopo oltre 50 anni di Far West europeo (la maggior parte di queste sostanze non subiva test di tossicità).
E’ infatti dimostrato che la diffusione dei prodotti di sintesi, anche di uso comune come gli insetticidi, produce ogni anno un milione circa di morti premature ed un continuo aumento di malattie quali cancro, Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, malformazioni congenite, sterilità, patologie del sistema endocrino. Già nel 2004 la ‘Dichiarazione Internazionale sui Pericoli dell’Inquinamento Chimico’ presentata da Luc Montaigner e molti scienziati famosi all’Unesco, iniziava con le parole: “La specie umana è in pericolo”. Durante il lungo dibattito su REACH, durato oltre 3 anni, i politici (Commissione, Consiglio dei Ministri e Parlamento) dovevano mediare tra tutela della salute e dell’ambiente e tutela di interessi privati (industrie chimiche). Il risultato: nel voto finale (13/12/06) gli interessi delle industrie hanno prevalso su quelli dell’ambiente e della salute umana, con mille modifiche peggiorative apportate al testo.
Non posso elencarle tutte. Mi limito a denunciare l’errore più grave, il pilastro d’argilla sul quale si basa REACH: il considerare valida, nella valutazione di tossicità delle sostanze, la prova eseguita con i test su animali, malgrado le denunce, sempre più frequenti e su organi ufficiali, di inaffidabilità di questi test, perfino da parte del direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea, Thomas Hartung, che in un editoriale della prestigiosa rivista 'Nature' dice che i test su animali, per la scarsa affidabilità, sono ‘cattiva scienza’ e auspica che REACH sia l’occasione per dare alla tossicologia dignità di scienza, con un totale rinnovamento.
Se gli Stati Membri non correggeranno questo punto nella fase applicativa, l’intero progetto REACH sarà vanificato. I test su animali, oltre a fornire previsioni errate per l’uomo, consentiranno alle industrie di poter ancora programmare le risposte (variando la specie animale usata, poiché ogni specie dà una risposta diversa) e aggirare la responsabilità civile (ricorrendo proprio, come sempre fatto, all’inaffidabilità della prova).
Ricordo che nel Programma di Governo Italiano è scritto:
“In linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all’utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano uso”.
Prego tutti coloro che sono sensibili al progresso della scienza, al miglioramento della salute umana ed alla difesa dei diritti sia umani che animali, di contattarmi all’indirizzo: equivita@equivita.it."
Fabrizia Pratesi de Ferrariis (coordinatrice Comitato Scientifico EQUIVITA)

PS: Vi consiglio questi libri: Pietro Croce – ‘Vivisezione o Scienza, una scelta’, Hans Ruesch – ‘Imperatrice Nuda’, ‘La medicina smascherata’ e 'La figlia dell'imperatrice'.

Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 12:21

900.000 metri cubi di cemento

900.000 metri cubi di cemento. Tre grattacieli fino a 23 piani e 210 metri di altezza. 9.500 posti auto. Un maggiore afflusso di macchine stimato pari a quello di una media cittadina: 20/25.000 auto in una zona già intasata.
Questo è il futuro di un quartiere di Milano: della zona Fiera. Con il progetto Citylife. Gli amministratori comunali non hanno ascoltato la voce delle decine di migliaia di abitanti della zona. E quando hanno protocollato 3.000 firme autenticate per esporre le loro ragioni non sono stati neppure ricevuti dall’assessore per lo sviluppo del territorio Carlo Masseroli (mail).
Lo scempio della zona Fiera è un altro passo di espropriazione dei diritti naturali dell’uomo. A Milano, dopo l’aria si espropria anche la luce del sole.
Le case della Fiera saranno oscurate dai grattacieli. E così gli alberi, i pochi prati.
Un futuro di m..da PM10 al buio.
Secondo l’architetto Giuseppe Boatti, intervistato insieme al professor Giorgio Ragazzi da Piero Ricca, il Comune perderà da questa operazione 163 milioni di euro. E per questo lo ha denunciato alla Corte dei Conti per danni erariali. Ma sono i cittadini che perderanno 163 milioni di euro. Loro euro. Non dell’assessore Masseroli o della Morattimogliedelpetroliere.
Guardate il filmato, leggete il ricorso al Tar e le ragioni del No all’ennesima rapina ai danni della nostra vita. E’ una sola. Non lasciamo che ce la portino via.

dal blog di Beppe Grillo
www.beppegrillo.it

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 23:56

Percorsi partecipati nella pianificazione di area

Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane
 

Gruppo di Lavoro “Città sostenibili”

Coordinamento
Comune di Modena
Provincia di Modena  

WORKSHOP

Percorsi partecipati nella pianificazione di area vasta
Modena, Sala del Consiglio Provinciale
Venerdì  17 Febbraio 2006  ore 10.30 - 16.30

 
Nota di presentazione
 
Premessa
 
Il Gruppo di lavoro “Città sostenibili“ si è costituito sul progetto omonimo proposto dal Comune (leader) e dalla Provincia di Modena (co-leader), per iniziativa e con il coordinamento di Mauro Tesauro, ora consigliere incaricato del Sindaco per i piani di A21locale del Comune di Modena, e con la consulenza di Vanni Bulgarelli, coordinatore scientifico del progetto del Comune di Modena “Le città sostenibili“. Il lavoro ha preso le mosse dalle attività dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana dell’Assessorato alla Cultura del Comune, responsabile Catia Mazzeri. La prima fase del lavoro del Gruppo, sostenuta dall’Associazione, si è conclusa con la produzione del Report: Pianificare con l’ambiente. Urbanistica, ambiente, territorio: idee e strumenti delle Agende 21 locali per una pianificazione sostenibile” e con lo svolgimento a Modena nel Novembre 2004, dell’omonimo convegno nazionale di presentazione.
 
Dopo l’affollato incontro del gruppo, tenutosi durante l’Assemblea Nazionale dell’Associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane del 3-4 Marzo 2005 a Bologna, è stata redatta una proposta di sviluppo del progetto, tenendo conto dei molteplici contributi venuti dai partecipanti e confermando l’asse del lavoro del gruppo stesso: contribuire all’approfondimento dei temi della qualità ecologica e sociale dell’ambiente urbano, posti in relazione ai mutamenti dell’assetto urbanistico e dei contesti territoriali di area vasta, individuando idonei strumenti per l’informazione culturale e la partecipazione dei cittadini.
 
Nella riunione del gruppo convocata a Modena il 23 giugno 2005[1], sono state definite le nuove linee di lavoro in un documento di progetto, che assume come riferimenti programmatici il 5° Aalborg commitment: Pianificazione e progettazione urbana, e la Comunicazione della Commissione UE: Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano (COM 2004/60).
 
 E’ stato poi concordato l’invito permanente del coordinamento del Gruppo di Lavoro agli incontri del Dissemination Group del progetto SOUTH-EU URBAN ENVIPLANS, (Urban Environmental Management Plans for the South-EU-area), che vede tra i componenti il Comune di Modena, anche in quanto leader del Gruppo di Lavoro.
Tra i punti prioritari delle nuove linee di lavoro è stato posto quello relativo all’integrazione  delle problematiche socio-ambientali nel quadro di una pianificazione urbanistica e territoriale di area vasta, affrontata attraverso percorsi partecipati, con riferimento a quanto proposto nel Report “Pianificare con l’ambiente”.
 
 
Il workshop: Percorsi partecipati nella pianificazione di area vasta
 
Il workshop si propone di mettere a confronto esperienze, compiute o in via di attuazione, di pianificazione di area vasta, definite secondo percorsi partecipati, approfondendo alcuni temi specifici, che rendono più stringente sia l’aspetto partecipativo che quello sociale oltre a quello ecologico. In termini complessivi l’approccio alla “pianificazione sostenibile di area vasta” vede da tempo numerosi contributi teorici ed elaborazioni sul campo, volte a impostare:
 
-         un aggiornato sistema conoscitivo e di monitoraggio dei complessi temi da affrontare e della loro evoluzione temporale (SIT, relazioni sullo stato dell’ambiente, statistiche socio-economiche, adozione del sistema DPISR, etc…);
-         un set di indicatori condiviso e idoneo a rappresentare sinteticamente lo stato dell’ambiente, a valutare la sostenibilità dei meccanismi di sviluppo presenti e a misurare gli esiti delle risposte adottate in relazione agli obiettivi assunti;
-         una puntuale ricognizione delle criticità presenti e l’individuazione delle ricadute sul territorio, delle previsioni di piani e programmi dei livelli istituzionali sopraordinati;
-         l’insieme coerente delle attese e delle esigenze di natura strategica e gestionale provenienti dalle istituzioni comunali e dai portatori di interessi, delle diverse zone dell’area vasta oggetto del piano;
-         l’individuazione degli strumenti: programmatori, normativi, economici, sociali, fiscali, più idonei a perseguire obiettivi di sostenibilità dello sviluppo territoriale.
 
In generale tali aspetti sono in vario modo e con diversi gradi di approfondimento affrontati in sede di elaborazione dei piani territoriali, che sulla base della normativa vigente di fatto coincidono coi PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale). Le esperienze che verranno proposte alla discussione, sostanzialmente riferite alla elaborazione dei PTCP, hanno in vario modo assunto tali criteri e strumenti nell’elaborazione tecnica e istituzionale dei propri documenti, integrandoli con varie forme di partecipazione.
Si ritiene inoltre utile proporre uno specifico contributo di analisi e di confronto, tematizzando tre aspetti cruciali della pianificazione territoriale, per i quali più evidente si propone il rapporto tra decisione e condivisione delle scelte, proprio di un percorso partecipato:
 
-         le interferenze dell’azione antropica con l’ambiente naturale, che possono determinare pericolosità e rischi, che vanno valutati secondo principi di: precauzione, prevenzione, protezione, la cui attuazione può rendere necessaria l’applicazione di vincoli generali o puntuali, ovvero la fissazione di limiti quantitativi all’azione antropica, che possono quindi impedire il soddisfacimento di specifici interessi;
-         la collocazione sul territorio di infrastrutture di particolare valore strategico (locale, nazionale o globale), ma anche di rilevante impatto socio-ambientale sull’ambito territoriale interessato, che possono comportare conflitti tra comunità locale e istituzioni sopraordinate promotrici dell’intervento, soprattutto in assenza di percorsi decisionali partecipati e trasparenti;
-         la crescita degli insediamenti residenziali e produttivi, determinata dal coincidente autonomo processo espansivo in più aree comunali contigue, che determina fenomeni di insostenibilità ambientale e sociale alla scala territoriale più vasta.
 
Su questi temi saranno proposti contributi specialistici, al fine di approfondirne i caratteri generali, riscontrabili in molte aree del Paese..
Aspetti essenzialmente ambientali, problematiche connesse alla tenuta o al mutamento dei modelli economici locali, si intrecciano con il funzionamento delle istituzioni democratiche ai vari livelli, con l’effettiva praticabilità di processi di co-decisione, con problemi di coesione sociale. Tale insieme di implicazioni costituiscono di fatto il centro vero di percorsi partecipati per una agenda 21 territoriale strategica.
 
 
Le esperienze a confronto
 
La ricerca condotta dal Coordinamento operativo del Gruppo i lavoro ha portato ad individuare nelle Province di Foggia, Chieti, Prato e Bologna, insieme a quella di Modena, esperienze rappresentative dello “stato dell’arte” della pianificazione d’area vasta, partecipata, in Italia.
 
-         Foggia, con il suo Forum e partecipazione al Progetto di Piano, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari;
-         Modena, con la sua decisione di creare un Forum PTCP;
-         Chieti, con una presentazione itinerante del Piano;
-         Bologna e Prato con le conferenze di pianificazione e co-pianificazione e, per Bologna, l’integrazione della Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (VALSAT), durante il processo di formazione del PTCP, condotta all’interno di un percorso di agenda 21l.
 
Tali esperienze troveranno nel workshop un’occasione di verifica e di condivisione dei risultati ottenuti di grande importanza e costituiranno una base di partenza conoscitiva preziosa per lo sviluppo delle tematiche affrontate dal Gruppo di lavoro. Per quanto riguarda la parte centrale del workshop, cioè le relazioni sulle esperienze delle province selezionate, quello che dovrebbe emergere con chiarezza è il percorso che è stato seguito da ciascuna provincia nel tentativo di integrare la partecipazione dei cittadini, e delle loro rappresentanze, nelle scelte e nelle decisioni di piano.
 
In particolare, il workshop si propone di evidenziare gli snodi istituzionali e le criticità incontrate o previste, nell’affrontare il percorso di pianificazione partecipata, soprattutto nei tentativi di allargamento della partecipazione ai cittadini. Importanti sono anche le indicazioni di carattere metodologico adottate nella pianificazione partecipata, che potranno essere messe a confronto con quelle adottate dalle altre province presenti al tavolo della discussione.
 
 
Modena, 12 Dicembre 2005

[1] Erano presenti, oltre al Coordinatore Mauro Tesauro, al consulente Vanni Bulgarelli e alla Responsabile dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana, Catia Mazzeri, referente del Gruppo:
Maurizio Maletti, Vice Presidente della Provincia di Modena e Assessore alla Pianificazione; Giovanni Franco Orlando, Assessore alle Politiche ambientali  del Comune di Modena; Enriuccio Nora, Dirigente del Settore Pianificazione della Provincia di Modena e Direttore dell’Associazione nazionale A21L; Nadia Paltrinieri, Dirigente del Settore Ambiente del Comune di Modena; Demetrio Morabito, Assessore all’Urbanistica e Vicesindaco del Comune di Sesto S. Giovanni; Pinuccia Montanari, Assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia; Sonia Cantoni, esperto ambientale. Hanno inoltre confermato l’adesione al gruppo pur non potendo partecipare alla riunione: Marco Corradi, Presidente ACER Reggio Emilia; Claudio Pedone, Assessore alla Cultura del Comune di Casarano (A21L ); Riccardo Pozzi, responsabile A21L del Comune di Firenze e di Agenda 21 dell’Area Fiorentina; Francesco Musco,  A21L del Comune di Venezia,  ricercatore presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia.
Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 23:04

Dalle "banche armate" alle tesorerie etiche

Dalle "banche armate" alle tesorerie etiche
Giornata di incontro e di confronto

http://www.territoridisarmanti.org/romaprogramma.php

Roma - 3 Febbraio 2007 - sala del Consiglio Provinciale
via IV Novembre 119/a

Programma completo
Introduzione
A. Labbucci
Presidente del Consiglio Provinciale di Roma
Padre N. Colasuonno
Direttore di Missione Oggi
La campagna “banche armate” e gli strumenti di trasparenza sull’export di armi
Moderatore: Padre C. Curci - Direttore di Nigrizia
Dalla campagna "banche armate" alle Tesorerie disarmate
G. Beretta - Coordinatore Campagna Banche Armate
Le banche e la responsabilità sociale d'impresa: l'impegno dell'ABI
G. Zappi - Associazione Bancaria Italiana
Non tutto ciò che è legittimo è anche etico: quali indicatori per l'eticità di una banca?
A. Baranes - Campagna Riforma Banca Mondiale
La Relazione del Ministero Economia e Finanze sulle operazioni bancarie relative al commercio di armi: valore, limiti, prospettive
On. A. Grandi - Sottosegretario all’Economia
Bando per la Tesoreria della Provincia di Roma: analisi di un modello innovativo con novità e limiti
Tavola di Confronto

Moderatore: R. Troisi - Rete Lilliput

S. Amura - Rete del Nuovo Municipio
don F. Corazzina - Pax Christi
S. Marini - Vicepresidente Enti Locali per la Pace
F. Melilli - Presidente Unione delle Province Italiane
L. Nieri - Assessore al Bilancio della Regione Lazio
A. Rosati - Assessore al Bilancio della Provincia di Roma
ore 13.30 - Chiusura della mattinata - Buffet
Punto della situazione e prospettiva
Punti di forza e debolezza in un serio percorso di disarmo
E. Emmolo - Archivio Disarmo
Quale controllo per le armi nel terzo millennio?
Il ruolo degli stati e degli intermediari nella circolazione mondiale delle armi
C. Bonaiuti - IRES Toscana
Legislazione italiana sulle armi: un diverso made in Italy da esportare in Europa
Sen. S. Pisa - Commissione Difesa del Senato
Come controllare il business delle armi: un problema di politica o anche di etica?
Tavola di Confronto
Moderatore: A. M. Mira - Avvenire
On P. Cento - Sottosegretario all’Economia
C. Festucci - Segretario Generale Ass.Industrie Aerospazio e sistemi per la Difesa
E. Gasbarra - Presidente della Provincia di Roma
M. Nones - Istituto Affari Internazionali
A. Olivero - Presidente Nazionale ACLI
F. Vignarca - Coordinatore Rete Italiana per il Disarmo
con intervento in teleconferenza da Genova di Beppe Grillo
PROGRAMMA DELLA GIORNATA

ore 9.30 - Introduzione

ore 10.00 - Sessione di interventi
La campagna “banche armate” e gli strumenti di trasparenza sull’export di armi
ore 11.30 - Tavola di confronto
Bando per la Tesoreria della Provincia di Roma: analisi di un modello innovativo con novità e limiti
ore 13.30 - Conclusione della mattinata e buffet
ore 15.00 - Sessione di interventi
Punto della situazione e prospettiva
ore 15.30 - Sessione di interventi
Quale controllo per le armi nel terzo millennio?
ore 16.30 - Tavola di confronto
Come controllare il business delle armi: un problema di politica o anche di etica?
ore 18.30 - Conclusione

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:46

CTPC..comitato trasporti puntuali civili Milano


Comunicato stampa

A nome del Comitato Trasporti Puntuali e Civili (CTPC) condividiamo appieno le perplessità attribuite di un cospicuo numero di dipendenti ATM in relazione al sempre crescente scostamento fra gli indirizzi e le azioni intraprese dai dirigenti dell’ATM e le reali necessità e le legittime aspettative dei cittadini.
 La Dirigenza di ATM appare sempre più interessata agli aspetti amministrativo-economici della loro attività, lasciando in un piano sempre più marginale, l’attenzione a coloro che fruiscono dei servizi.
Condividiamo il senso di sgomenta sofferenza che si avverte nel loro tanto civilissimo quanto convinto appello al Sindaco di Milano, Letizia Moratti, affinché dia un chiaro segnale di attenzione e di consapevolezza del fatto che ATM è una protagonista fondamentale dell’anima e dell’identità civile della città, e che, quindi, tanto più che ATM è vicina ai suoi cittadini, tanto più ne benefica tutta la città.
  Al Signora Letizia Moratti Sindaco chiediamo di cogliere gli ormai prossimi avvicendamenti aziendali per dimostrare di avere il coraggio di andare ben oltre i vincoli di legge: anche se nessuna norma, nessun protocollo, lo richiede, proponga che nel Consiglio di Amministrazion e di ATM entri una vera e adeguata rappresentanza della città, almeno un membro, non diciamo rappresentante della cittadinanza organizzata, ma che, almeno, ne riceva, con dichiarazione a tutti conoscibile, la fiducia.
Sarebbe un vero, fortissimo, segnale di attenzione e rispetto agli occhi di tutti i cittadini, inclusi quelli che non fruiscono, se non sporadicamente, dei servizi di quella grande protagonista della vita di Milano che è sempre stata ATM.
X  il COMITATO TRASPORTI PUNTUALI E CIVILI
Alberto Ricci 

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:43

Nucleare ad Aviano......

Comunicato Stampa:
Ecco le prove della presenza nucleare ad Aviano

Nell'edizione di domenica 28 gennaio 2007, il quotidiano "Libero" ha
dedicato un'intera pagina ad un'inchiesta di Francesco Ruggeri, nella
quale vengono fornite importanti prove a sostegno della tesi, più
volte
avanzata, della presenza di armi atomiche nella Base Usaf di Aviano
(così come in quella italiana di Ghedi).

L'autore è riuscito ad entrare in possesso di foto scattate da alcuni
soldati statunitensi nel corso di un'esercitazione sulla sicurezza
nucleare, svoltasi ad Aviano nel 2002, nonché di documenti contenenti
i
regolamenti interni sulle operazioni con materiale nucleare.

Il testo completo dell'articolo è pubblicato sul sito
www.vialebombe.org, da dove è possibile scaricare anche una copia PDF
ad
alta definizione della pagina in questione.

Finora, i vari Governi che si sono succeduti, hanno sempre rifiutato di
confermare la presenza di ordigni militari sul nostro territorio. È
tempo invece che i cittadini siano adeguatamente informati e che
l'Italia si adoperi affinché tutte le armi nucleari presenti nel
nostro
paese siano smantellate al più presto, come primo passo verso la
completa abolizione delle armi atomiche.

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:35

17 febbraio manifestazione a Vicenza....

come saprete il 17 febbraio ci sarà la manifestazione nazionale a
Vicenza contro l'ampliamento della base militare. DisarmiaAMO la PACE,
con altre realtà varesine, sta raccogliendo i nominativi per
partecipare alla manifestazione con un pullmann dalla nostra
provincia. Si partirebbe il sabato mattina per tornare la sera. Il
costo sarà di circa 15 euro. Chi volesse venire si prenoti a
disarmiamolapace@email.it, lasciando anche il proprio numero di
telefono.


APPELLO ALLA MOBILITAZIONE
17 FEBBRAIO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE A VICENZA

IL FUTURO è NELLE NOSTRE MANI:
DIFENDIAMO LA TERRA PER UN DOMANI SENZA BASI DI GUERRA

Presidio Permanente, Vicenza
23 gennaio 2007

Dopo che per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la
responsabilità della decisione,  l'Esecutivo nazionale ha ceduto
all'ultimatum statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base
Usa», ha sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di
vicentini sfilavano per le strade del centro cittadino.
Chi pensava di aver chiuso la partita ha dovuto ricredersi, perché
Vicenza si è mobilitata, ha Invaso le strade,  ha costruito il
presidio permanente.

Otto mesi di mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione
dello scorso 2 dicembre - quando 30 mila persone sfilarono dalla
Ederle al Dal Molin, hanno dimostrato la forte contrarietà della
popolazione alla nuova installazione militare. Ma il Governo, dopo
aver più volte ribadito la centralità dell'opinione della comunità
locale, ha ceduto agli interessi economici e militari.

In tutto questo pesa come un macigno anche la posizione
dell'Amministrazione Comunale che, forte dell'assenso dato dal Governo
Berlusconi all'operazione, prima ha nascosto ai cittadini il progetto
per tre anni e poi, snobbando la contrarietà della popolazione, lo ha
approvato durante un Consiglio Comunale blindato e contestato; infine
ha negato ai cittadini la possibilità di esprimersi attraverso il
referendum.

Nonostante tutto questo a Vicenza è successo qualcosa di nuovo:
Vicenza non si è arresa alle imposizioni. In questo percorso abbiamo
trovato donne e uomini, studenti e anziani, lavoratori e
professionisti; li abbiamo incrociati nelle mobilitazioni, abbiamo
discusso con loro alle assemblee pubbliche ed ai convegni. Insieme
abbiamo costruito il Presidio Permanente, un luogo attraversato da
migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non si è arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si è mobilitata.
Migliaia di persone hanno occupato i binari della stazione appena due
ore dopo la conferenza stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi
una serie di iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai
presidi in Municipio e in Prefettura, hanno confermato la
determinazione dei cittadini.
La nostra città ha riscoperto la dimensione comunitaria e popolare, ha
riattivato le reti di solidarietà che in altri contesti - per esempio
a Scanzano Ionico o in Val di Susa - hanno permesso di fermare dei
progetti devastanti.

Da ogni parte d'Italia ci è arrivata un immensa solidarietà, un
caloroso sostegno. Manifestazioni e presidi si sono svoltI in questi
giorni in ogni angolo del Paese. Contro una scelta contrastata dalla
comunità locale ovunque si manifesta e si discute.

Il nostro cammino è appena all'inizio. Nulla si è concluso con
l'espressione del parere governativo. Cittadini, associazioni e
organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi; molti parlamentari
si sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo scempio, se
necessario anche seguendo l'invito di molti a mettere pacificamente in
gioco i propri  corpi.

Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata a questo
sdegno. Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione
di una città, contro la costruzione di una base che sorgerà a meno di
due chilometri dalla basilica palladiana, consumerà tanta acqua quanta
quella di cui hanno bisogno 30 mila cittadini, costerà ai contribuenti
milioni di euro (il 41% delle spese di mantenimento delle basi
militari Usa nel nostro territorio è coperto dallo Stato Italiano),
sarà l'avamposto per le future guerre.

Vicenza vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17
febbraio; vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere
arcobaleno e quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la
difesa dei beni comuni e della terra, del lavoro e della dignità e
qualità della vita. Un corteo plurale e popolare, capace di aggregare
le tante sensibilità che in questi mesi hanno deciso di contrastare il
Dal Molin, perché siamo convinti che le diversità siano un tesoro da
valorizzare così come l'unità sia uno strumento da ricercare per
vincere questa sfida.

Ai politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilità
di Governo locale e nazionale rivolgiamo l'invito a partecipare senza
le proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante
donne e i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi
dai partiti e dalle istituzioni; vi chiediamo, anche, di valorizzare
la scelta di quanti, in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o
auto-sospendersi in segno di protesta. Una protesta che, auspichiamo,
dovrà avere ulteriori riscontri se il Governo non recederà dalle sue
decisioni.

Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali,
sociali; ma, anche, perché ripudiamo la guerra. Proprio per questo non
accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della
missione in Afghanistan.

La nostra lotta non si è esaurita. A Vicenza, il 17 febbraio, contro
ogni nuova base militare, per la desecretazione degli accordi
bilaterali che regolano la presenza delle basi, per la difesa della
terra e dei beni comuni, per un reale protagonismo delle comunità
locali e dei cittadini.

Il futuro è nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza
basi di guerra.
Il 17 febbraio tutti a Vicenza!

Presidio Permanente contro il Dal Molin
Per info e adesioni nodalmolin@libero.it
Web www.altravicenza.it

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:30

Base missilistica USA.........

.

__,_._,___
Circa 3000 persone hanno manifestato a Praga lunedi 29 gennaio 2007
alla statua di piazza San Vinceslao, luogo simbolo e teatro dei momenti chiave
nella storia della Repubblica Ceca.

La manifestazione e stata organizzata dalla iniziativa WWW.NEZAKLADNAM. CZ

che lotta contro l´istallazione delle basi radar americane in territorio ceco.
Da tre anni i governi ceco e statunitense conducono trattative diplomatiche e militari,
in base alla strategia USA di rinforzare la presenza militare americana in Europa.
Gli USA vogliono installare la prima loro base missilistica nei paesi dell´Est europeo.
La base consta di due installazioni separate: la base missili in Polonia e la base radar in RC.

Per quattro anni si sono svolte trattative esclusivamente tra specialisti e all´insaputa della popolazione,

in quanto i governi ceco e statunitense hanno mantenuto segrete tutte le informazioni riguardanti questo piano.
Nell agosto 2006 alcuni membri del Partito Umanista Ceco e delle associazioni socialiste Solidarita e SOK
preoccupati per la sicurezza ed il futuro del loro Paese hanno deciso di intraprendere una campagna di informazione.
Senza l´intervento della iniziativa nezakladnam oggi la creazione delle basi americane potrebbe gia essere in stadio avanzato.
Al contrario poiché le informazioni hanno iniziato a circolare si é creata discussione tra la gente,
ed il progetto ormai non passa inosservato.

Nella iniziativa NEZAKLADNAM contro le basi americane
convergono oggi 46 membri della societá civile, associazioni per i diritti umani, cristiani, ecologisti, musulmani,

per la democrazia diretta, i diritti dei bambini, associazioni multiculturali, ecc.

Toni  Antonucci  Partito Umanista

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 16:40

Petizione on-line per le targhe alterne

dall'associazione
Mamme antismog

Poichè da anni nulla accade e il problema inquinamento è ormai oggetto di "chiacchiere e consulenze", invece che di azioni concrete, chiediamo ai cittadini di Milano di aderire in massa all'appello, firmando qui sotto la petizione on-line oppure scaricando l'apposito file pdf di raccolta firme.

Consapevoli del fatto che le targhe alterne costituiscono un sacrificio per i cittadini (nè dovrebbero essere la soluzione ove il problema venisse affrontato seriamente) chiediamo ai milanesi di aderire all'appello per dimostrare a chi ci governa che i cittadini non temono i sacrifici ma, viceversa, i danni alla loro salute che dall'attuale degrado ambientale di Milano possono derivare, e che desiderano lanciare un segnale affinchè sia posta la parola fine alla situazione di assoluto stallo nel governo del problema da parte di chi deve assumere i necessari provvedimenti.

Stime di ARPA dimostrano che i provvedimenti di limitazione del traffico "a targhe alterne" riducono del 27% le emissioni di particolato fine, e sono quindi
capaci di ridare fiato alla città, consentendo inoltre ai mezzi pubblici di funzionare meglio.

Da quando abbiamo iniziato la nostra lotta, i nostri figli, allora neonati, sono cresciuti e vanno a scuola in una città nella quale il livello di inquinamento medio annuale supera di più del 50% la soglia massima prevista dall'Unione Europea per la tutela della salute umana. Per questo vi chiediamo di aiutarci a dare un segnale diffondendo l'appello tramite amici, parenti, scuole, luoghi pubblici e privati.

Grazie!
Mamme Antismog di Milano

Per firmare l'appello e la petizione accedere all'URL:
http://www.mammeantismogdimilano.it/www/petizione_targhe.php

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