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Il Blog di Donatella Elvira Camatta | www.partecipaMi.it
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Sabato, 3 Febbraio, 2007 - 11:00

ammazzateci tutti

Reggio_Calabria_17-2-07.jpg

Una lettera dalla Calabria di Rosanna del Movimento Ammazzateci Tutti. Il 17 febbraio a Reggio Calabria i nostri ragazzi sfileranno contro la mafia. Non lasciamoli soli.

Caro Beppe,
mi chiamo Rosanna, ho 23 anni e sono la figlia di un giudice di Cassazione calabrese ucciso poco prima di Falcone e Borsellino. Ma non è per parlare di me che ti scrivo.
E’ trascorso più di un anno dalle grandi manifestazioni di Locri scaturite dalla rabbia per l’omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, ciliegina sulla torta dopo decine di delitti impuniti perpetrati nella Locride ed in tutta la Calabria.
Dopo un anno e mezzo in Calabria si continua a morire, a pagare la mazzetta, a sopravvivere soggiogati dalla ‘ndrangheta.
Dopo un anno e mezzo noi ragazzi siamo ancora qui a combattere per contrastare ogni forma di mafia, da quella di strada a quella dei Palazzi, e riprenderci la nostra terra.
...
Molto spesso ci si sente immuni al problema ‘ndrangheta, finché non ci troviamo a doverne affrontare la prepotenza. Ce ne accorgiamo al momento di aprire un’attività, quando ‘qualcuno’ bussa alla tua porta chiedendo un ‘contributo’ per lasciarti lavorare, poi il ‘contributo’ diventerà un quarto, metà, tre quarti del guadagno dell’attività e sarai costretto o a scendere a compromessi o a chiudere ed andare via. Tutto normale, preventivato, anche se completamente assurdo. Tutto consumato in silenzio.
Come quando ammazzano qualcuno a te caro e sai chi è stato, ma quel nome è troppo pesante da dire, così come diventa troppo rischioso chiedere che sia fatta giustizia, perché certi nomi sono impronunciabili. E allora si ingoiano bocconi amari e si continua la solita vita.
Oppure può succedere che un giorno un ragazzo si senta umiliare dai compagni perché non ha la maglia firmata e non l’avrà mai perché in famiglia si fanno i salti mortali per arrivare a fine mese e allora, per dare una mano, per sentirsi qualcuno e farsi rispettare eccolo rivolgersi al ‘capetto’ di turno, eccolo ipotecare la sua vita, vendere la sua dignità per diventare ‘qualcuno’. Che importa se poi rischia di finire in carcere per spaccio o per aver ucciso un uomo? Che importa se avrà buttato nel fango la sua coscienza?
Perché, sia chiaro, alla fine chi ci rimette è la povera gente, non ‘lorsignori’.
No, quelli guardano dall’alto delle loro ville al Nord, sicuri ed al calduccio! C’è chi paga per loro.
In Calabria è rimasta solo la spietata manovalanza, quella che si occupa di tenere sotto controllo il territorio e soggiogare, sostituendosi allo Stato, i calabresi. E’ quella a cui ci si rivolge per comprare i propri diritti, quella che alimentiamo con l’ignoranza e la paura.
...
Ed è proprio questo il senso della manifestazione che noi ragazzi del Movimento Ammazzateci tutti stiamo promuovendo per il prossimo 17 febbraio a Reggio Calabria.
Noi vogliamo mettere in pratica le parole del Giudice Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
Perché se continueremo a rivolgerci al ‘capobastone’ per ottenere i nostri diritti, se lasceremo che la ‘ndrangheta continui ad interferire nelle nostre vite con arroganza e prepotenza, se ci faremo ingannare dai suoi diabolici sorrisi, non riusciremo mai a liberarci dal suo giogo.
...
E’ la prima manifestazione auto-convocata che organizziamo a Reggio Calabria, la prima completamente auto-finanziata, anche se non nascondo che vorremmo fare appello a tutti i calabresi, commercianti, imprenditori, mamme e papà, perché ci aiutino anche economicamente nell’organizzazione della manifestazione, vorremmo infatti chiedere una sorta di ‘pizzo legalizzato’, ovvero un contributo economico con tanto di certificato di acquisizione da parte loro di una ‘azione antimafia’ dal nostro virtuale pacchetto azionario.
...
Le mafie non sono un problema solo del Sud, ma sono il cancro dell’Italia intera e, finchè si continuerà a fare il loro gioco ignorando e girandosi dall’altra parte, non potremo mai estirpare questa malattia. Per questo il nostro appello non vuole fermarsi solo ai calabresi, ma vuole essere un richiamo per TUTTI gli italiani onesti, perché c’è sempre, in ogni regione, qualcosa che prende il nome di ‘mafiosità di comportamento’. E’ il pensare di poter essere diversi rispetto agli altri, il pretendere di poter comprare e vendere dei diritti, il curarsi esclusivamente del proprio bene anche a scapito degli altri.

Abbiamo attivato un blog per la manifestazione, lì potrete trovare tutte le informazioni utili “work-in-progress” fino al 17 febbraio. L’indirizzo è http://17febbraio.ammazzatecitutti.org
Un mio, seppur virtuale, abbraccio.”

Rosanna Scopelliti
figlia del giudice Antonino, ucciso da Cosa Nostra a Campo Calabro (RC) il 9 agosto 1991.
Movimento "E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI"
giovani uniti contro tutte le mafie
www.ammazzatecitutti.org

Sabato, 3 Febbraio, 2007 - 01:24

Una lettera di Rosanna di Ammazzateci

Rosanna del Movimento Ammazzateci Tutti scrive sul blog di Beppe Grillo, www.beppegrillo.it, questa lettera appello per la manifestazione del 17 febbraio a Reggio Calabria, dove ragazze e ragazzi, ma non solo, si mobiliteranno pacificamente contro la mafia e per fare sentire la propria voce di opposizione alla prepotenza e all'illegalità criminale e omicida che insanguina la propria terra, che mina alla democrazia, che semina terrore e odio. La nostra, mia solidarietà deve è più che presente: è viva!

Caro Beppe,
mi chiamo Rosanna, ho 23 anni e sono la figlia di un giudice di Cassazione calabrese ucciso poco prima di Falcone e Borsellino. Ma non è per parlare di me che ti scrivo.
E’ trascorso più di un anno dalle grandi manifestazioni di Locri scaturite dalla rabbia per l’omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, ciliegina sulla torta dopo decine di delitti impuniti perpetrati nella Locride ed in tutta la Calabria.
Dopo un anno e mezzo in Calabria si continua a morire, a pagare la mazzetta, a sopravvivere soggiogati dalla ‘ndrangheta.
Dopo un anno e mezzo noi ragazzi siamo ancora qui a combattere per contrastare ogni forma di mafia, da quella di strada a quella dei Palazzi, e riprenderci la nostra terra.
...
Molto spesso ci si sente immuni al problema ‘ndrangheta, finché non ci troviamo a doverne affrontare la prepotenza. Ce ne accorgiamo al momento di aprire un’attività, quando ‘qualcuno’ bussa alla tua porta chiedendo un ‘contributo’ per lasciarti lavorare, poi il ‘contributo’ diventerà un quarto, metà, tre quarti del guadagno dell’attività e sarai costretto o a scendere a compromessi o a chiudere ed andare via. Tutto normale, preventivato, anche se completamente assurdo. Tutto consumato in silenzio.
Come quando ammazzano qualcuno a te caro e sai chi è stato, ma quel nome è troppo pesante da dire, così come diventa troppo rischioso chiedere che sia fatta giustizia, perché certi nomi sono impronunciabili. E allora si ingoiano bocconi amari e si continua la solita vita.
Oppure può succedere che un giorno un ragazzo si senta umiliare dai compagni perché non ha la maglia firmata e non l’avrà mai perché in famiglia si fanno i salti mortali per arrivare a fine mese e allora, per dare una mano, per sentirsi qualcuno e farsi rispettare eccolo rivolgersi al ‘capetto’ di turno, eccolo ipotecare la sua vita, vendere la sua dignità per diventare ‘qualcuno’. Che importa se poi rischia di finire in carcere per spaccio o per aver ucciso un uomo? Che importa se avrà buttato nel fango la sua coscienza?
Perché, sia chiaro, alla fine chi ci rimette è la povera gente, non ‘lorsignori’.
No, quelli guardano dall’alto delle loro ville al Nord, sicuri ed al calduccio! C’è chi paga per loro.
In Calabria è rimasta solo la spietata manovalanza, quella che si occupa di tenere sotto controllo il territorio e soggiogare, sostituendosi allo Stato, i calabresi. E’ quella a cui ci si rivolge per comprare i propri diritti, quella che alimentiamo con l’ignoranza e la paura.
...
Ed è proprio questo il senso della manifestazione che noi ragazzi del Movimento Ammazzateci tutti stiamo promuovendo per il prossimo 17 febbraio a Reggio Calabria.
Noi vogliamo mettere in pratica le parole del Giudice Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
Perché se continueremo a rivolgerci al ‘capobastone’ per ottenere i nostri diritti, se lasceremo che la ‘ndrangheta continui ad interferire nelle nostre vite con arroganza e prepotenza, se ci faremo ingannare dai suoi diabolici sorrisi, non riusciremo mai a liberarci dal suo giogo.
...
E’ la prima manifestazione auto-convocata che organizziamo a Reggio Calabria, la prima completamente auto-finanziata, anche se non nascondo che vorremmo fare appello a tutti i calabresi, commercianti, imprenditori, mamme e papà, perché ci aiutino anche economicamente nell’organizzazione della manifestazione, vorremmo infatti chiedere una sorta di ‘pizzo legalizzato’, ovvero un contributo economico con tanto di certificato di acquisizione da parte loro di una ‘azione antimafia’ dal nostro virtuale pacchetto azionario.
...
Le mafie non sono un problema solo del Sud, ma sono il cancro dell’Italia intera e, finchè si continuerà a fare il loro gioco ignorando e girandosi dall’altra parte, non potremo mai estirpare questa malattia. Per questo il nostro appello non vuole fermarsi solo ai calabresi, ma vuole essere un richiamo per TUTTI gli italiani onesti, perché c’è sempre, in ogni regione, qualcosa che prende il nome di ‘mafiosità di comportamento’. E’ il pensare di poter essere diversi rispetto agli altri, il pretendere di poter comprare e vendere dei diritti, il curarsi esclusivamente del proprio bene anche a scapito degli altri.

Abbiamo attivato un blog per la manifestazione, lì potrete trovare tutte le informazioni utili “work-in-progress” fino al 17 febbraio. L’indirizzo è http://17febbraio.ammazzatecitutti.org
Un mio, seppur virtuale, abbraccio.”

Rosanna Scopelliti
figlia del giudice Antonino, ucciso da Cosa Nostra a Campo Calabro (RC) il 9 agosto 1991.
Movimento "E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI"
giovani uniti contro tutte le mafie
www.ammazzatecitutti.org

Testo completo della lettera

Venerdì, 2 Febbraio, 2007 - 12:20

Mozione aumento ai Consiglieri

Dopo: la vicenda 64.000 Euro a Natale, la richiesta di riservare parte del
parcheggio antistante il CDZ7 ai consiglieri e la vicenda dei biglietti della
Scala (questioni precedentemente segnalate); si prosegue...

Nel Cons. Zona 7 di Lunedì 29 è stata presentata una mozione (vedi allegati)in
cui si chiede:
1) l'aumento dei gettoni percepiti dai consiglieri
2) che si possa optare per l'indennità di funzione in alternativa al pagamento
dei gettoni.

Voti a favore 21 (tutti i consiglieri di maggioranza presenti), voti contrari
14 (tutti i consiglieri di opposizione presenti). Astenuti 0.

Anche questa volta inoltro il tutto senza commento.

Saluti.

Ivano Grioni
Cons. Zona 7
Gruppo Consiliare "L'Ulivo"

Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 15:37

Paullo prolungamento della linea Sud Metropolitana

Paullo
Accantonata la proposta di Ombretta Colli, riparte il tentativo di dare corpo al prolungamento della linea nel Sudmilano
Metropolitana, Paullo ci vuole riprovare
Comuni e regione avviano l’iter per il progetto e trovare i soldi

La metropolitana raggiungerà Paullo? Della questione si parlerà mercoledì prossimo, 29 settembre, alle 18.30, nel consiglio comunale che il sindaco Claudio Mazzola ha convocato con 14 punti all'ordine del giorno. Colpa o merito dell'interpellanza presentata dalla minoranza "Paullo nel 2000" sul prolungamento della metropolitana, nella quale si chiede che l'amministrazione spieghi la propria posizione in proposito. Come noto la metropolitana si ferma adesso a San Donato, ma in campagna elettorale Ombretta Colli, presidente provinciale poi sconfitta, aveva lanciato la proposta di prolungarla fino a Paullo finanziandola con le quote della Sea (società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate) della provincia di Milano. Proposta rimasta lettera morta dopo la sconfitta della Colli, e che rischia di rimanere nel dimenticatoio. Il metrò, quindi, non arriverà mai a Paullo? Cosa ne pensa la giunta? La giunta non fa nessun segreto. Mazzola, anzi, anticipa alcune importanti novità: «La nostra posizione è chiarissima. Siamo assolutamente favorevole a che arrivi la metropolitana anche nel nostro paese. Ma siamo anche realisti. Così, sappiamo che è difficile che ciò si verifichi in tempi stretti». Quindi il primo cittadino preannuncia la novità: «È stata fissata una data estremamente importante: si tratta del primo ottobre prossimo. Per quella data è stata prevista la firma dell'accordo tra comuni sull'asse della Paullese e la regione Lombardia». Mazzola spiega che si tratta di un momento estremamente importante perché tutto vada in porto. L'accordo, infatti, prevederà che possa partire lo studio per la realizzazione del progetto preliminare per l'arrivo della metropolitana anche a Paullo. Ma da quel momento la regione si impegnerà formalmente anche alla richiesta dei finanziamenti necessari nell'ambito della legge obiettivo. Sarà tutto questo quello che Mazzola annuncerà in consiglio. Ma per l'arrivo della metropolitana a Paullo intende insistere anche Alessandro Fregno, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale. «La metropolitana qui deve arrivare - tuona deciso il politico paullese - . Non tollereremo più rinvii di sorta. La nostra idea, anzi, è quella di realizzare una democratica consultazione popolare. Ci siamo già informati per l'avvio delle procedure e in comune ci hanno assicurato che lo statuto lo prevede. Nulla ci fermerà: intendiamo far esprimere direttamente i cittadini su un tema tanto importante per la vita di ogni giorno dei nostri residenti». Nella seduta di Consiglio, in più, si parlerà anche della bandiera della pace che lo stesso Fregno giudica esposta in maniera irregolare. «Anche per questo - assicura Fregno - non ci fermeremo: andremo fino in fondo perché quella bandiera, a nostro parere, non può essere esposta davanti al municipio e alla biblioteca insieme a quelle che espongono tutti gli altri comuni avendo acquistato, recentemente, una connotazione politica». L'assise, poi, definirà le nomine per le commissioni consultive relative all'urbanistica, alla scuola e all'ambiente e sarà approvato anche il conto consuntivo dell'Azienda Speciale Farmacie Comunali.
Flavia Mazza

http://www.ecn.org/eterotopia

Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 12:30

La cattiva scienza

www.beppegrillo.it

La sperimentazione animale è una risorsa. Non per tutta l'umanità. Ma solo per le industrie chimiche. Il denaro viene prima della nostra salute. E della sofferenza degli animali. La politica è fatta dalle aziende. Dai loro interessi. Dai loro politici. Legioni. Maggioranze parlamentari. I cittadini informati protestano. Gli altri nemmeno quello. Non si possono servire gli interessi delle persone e i profitti delle aziende. Sono incompatibili. Per questo i politici hanno scelto la politica del conto corrente. Quella che li porterà lontano, se non li vivisezionano prima gli elettori.
Pubblico una lettera di Fabrizia Pratesi sul progetto REACH, un’altra sconfitta da cui ripartire.

Caro Beppe,
il progetto europeo REACH, per regolamentare le sostanze chimiche messe in commercio, aveva, come sai, il fine di migliorare la qualità della nostra vita, dopo oltre 50 anni di Far West europeo (la maggior parte di queste sostanze non subiva test di tossicità).
E’ infatti dimostrato che la diffusione dei prodotti di sintesi, anche di uso comune come gli insetticidi, produce ogni anno un milione circa di morti premature ed un continuo aumento di malattie quali cancro, Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, malformazioni congenite, sterilità, patologie del sistema endocrino. Già nel 2004 la ‘Dichiarazione Internazionale sui Pericoli dell’Inquinamento Chimico’ presentata da Luc Montaigner e molti scienziati famosi all’Unesco, iniziava con le parole: “La specie umana è in pericolo”. Durante il lungo dibattito su REACH, durato oltre 3 anni, i politici (Commissione, Consiglio dei Ministri e Parlamento) dovevano mediare tra tutela della salute e dell’ambiente e tutela di interessi privati (industrie chimiche). Il risultato: nel voto finale (13/12/06) gli interessi delle industrie hanno prevalso su quelli dell’ambiente e della salute umana, con mille modifiche peggiorative apportate al testo.
Non posso elencarle tutte. Mi limito a denunciare l’errore più grave, il pilastro d’argilla sul quale si basa REACH: il considerare valida, nella valutazione di tossicità delle sostanze, la prova eseguita con i test su animali, malgrado le denunce, sempre più frequenti e su organi ufficiali, di inaffidabilità di questi test, perfino da parte del direttore scientifico responsabile per la ricerca della Commissione Europea, Thomas Hartung, che in un editoriale della prestigiosa rivista 'Nature' dice che i test su animali, per la scarsa affidabilità, sono ‘cattiva scienza’ e auspica che REACH sia l’occasione per dare alla tossicologia dignità di scienza, con un totale rinnovamento.
Se gli Stati Membri non correggeranno questo punto nella fase applicativa, l’intero progetto REACH sarà vanificato. I test su animali, oltre a fornire previsioni errate per l’uomo, consentiranno alle industrie di poter ancora programmare le risposte (variando la specie animale usata, poiché ogni specie dà una risposta diversa) e aggirare la responsabilità civile (ricorrendo proprio, come sempre fatto, all’inaffidabilità della prova).
Ricordo che nel Programma di Governo Italiano è scritto:
“In linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all’utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano uso”.
Prego tutti coloro che sono sensibili al progresso della scienza, al miglioramento della salute umana ed alla difesa dei diritti sia umani che animali, di contattarmi all’indirizzo: equivita@equivita.it."
Fabrizia Pratesi de Ferrariis (coordinatrice Comitato Scientifico EQUIVITA)

PS: Vi consiglio questi libri: Pietro Croce – ‘Vivisezione o Scienza, una scelta’, Hans Ruesch – ‘Imperatrice Nuda’, ‘La medicina smascherata’ e 'La figlia dell'imperatrice'.

Giovedì, 1 Febbraio, 2007 - 12:21

900.000 metri cubi di cemento

900.000 metri cubi di cemento. Tre grattacieli fino a 23 piani e 210 metri di altezza. 9.500 posti auto. Un maggiore afflusso di macchine stimato pari a quello di una media cittadina: 20/25.000 auto in una zona già intasata.
Questo è il futuro di un quartiere di Milano: della zona Fiera. Con il progetto Citylife. Gli amministratori comunali non hanno ascoltato la voce delle decine di migliaia di abitanti della zona. E quando hanno protocollato 3.000 firme autenticate per esporre le loro ragioni non sono stati neppure ricevuti dall’assessore per lo sviluppo del territorio Carlo Masseroli (mail).
Lo scempio della zona Fiera è un altro passo di espropriazione dei diritti naturali dell’uomo. A Milano, dopo l’aria si espropria anche la luce del sole.
Le case della Fiera saranno oscurate dai grattacieli. E così gli alberi, i pochi prati.
Un futuro di m..da PM10 al buio.
Secondo l’architetto Giuseppe Boatti, intervistato insieme al professor Giorgio Ragazzi da Piero Ricca, il Comune perderà da questa operazione 163 milioni di euro. E per questo lo ha denunciato alla Corte dei Conti per danni erariali. Ma sono i cittadini che perderanno 163 milioni di euro. Loro euro. Non dell’assessore Masseroli o della Morattimogliedelpetroliere.
Guardate il filmato, leggete il ricorso al Tar e le ragioni del No all’ennesima rapina ai danni della nostra vita. E’ una sola. Non lasciamo che ce la portino via.

dal blog di Beppe Grillo
www.beppegrillo.it

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 23:56

Percorsi partecipati nella pianificazione di area

Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane
 

Gruppo di Lavoro “Città sostenibili”

Coordinamento
Comune di Modena
Provincia di Modena  

WORKSHOP

Percorsi partecipati nella pianificazione di area vasta
Modena, Sala del Consiglio Provinciale
Venerdì  17 Febbraio 2006  ore 10.30 - 16.30

 
Nota di presentazione
 
Premessa
 
Il Gruppo di lavoro “Città sostenibili“ si è costituito sul progetto omonimo proposto dal Comune (leader) e dalla Provincia di Modena (co-leader), per iniziativa e con il coordinamento di Mauro Tesauro, ora consigliere incaricato del Sindaco per i piani di A21locale del Comune di Modena, e con la consulenza di Vanni Bulgarelli, coordinatore scientifico del progetto del Comune di Modena “Le città sostenibili“. Il lavoro ha preso le mosse dalle attività dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana dell’Assessorato alla Cultura del Comune, responsabile Catia Mazzeri. La prima fase del lavoro del Gruppo, sostenuta dall’Associazione, si è conclusa con la produzione del Report: Pianificare con l’ambiente. Urbanistica, ambiente, territorio: idee e strumenti delle Agende 21 locali per una pianificazione sostenibile” e con lo svolgimento a Modena nel Novembre 2004, dell’omonimo convegno nazionale di presentazione.
 
Dopo l’affollato incontro del gruppo, tenutosi durante l’Assemblea Nazionale dell’Associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane del 3-4 Marzo 2005 a Bologna, è stata redatta una proposta di sviluppo del progetto, tenendo conto dei molteplici contributi venuti dai partecipanti e confermando l’asse del lavoro del gruppo stesso: contribuire all’approfondimento dei temi della qualità ecologica e sociale dell’ambiente urbano, posti in relazione ai mutamenti dell’assetto urbanistico e dei contesti territoriali di area vasta, individuando idonei strumenti per l’informazione culturale e la partecipazione dei cittadini.
 
Nella riunione del gruppo convocata a Modena il 23 giugno 2005[1], sono state definite le nuove linee di lavoro in un documento di progetto, che assume come riferimenti programmatici il 5° Aalborg commitment: Pianificazione e progettazione urbana, e la Comunicazione della Commissione UE: Verso una strategia tematica sull’ambiente urbano (COM 2004/60).
 
 E’ stato poi concordato l’invito permanente del coordinamento del Gruppo di Lavoro agli incontri del Dissemination Group del progetto SOUTH-EU URBAN ENVIPLANS, (Urban Environmental Management Plans for the South-EU-area), che vede tra i componenti il Comune di Modena, anche in quanto leader del Gruppo di Lavoro.
Tra i punti prioritari delle nuove linee di lavoro è stato posto quello relativo all’integrazione  delle problematiche socio-ambientali nel quadro di una pianificazione urbanistica e territoriale di area vasta, affrontata attraverso percorsi partecipati, con riferimento a quanto proposto nel Report “Pianificare con l’ambiente”.
 
 
Il workshop: Percorsi partecipati nella pianificazione di area vasta
 
Il workshop si propone di mettere a confronto esperienze, compiute o in via di attuazione, di pianificazione di area vasta, definite secondo percorsi partecipati, approfondendo alcuni temi specifici, che rendono più stringente sia l’aspetto partecipativo che quello sociale oltre a quello ecologico. In termini complessivi l’approccio alla “pianificazione sostenibile di area vasta” vede da tempo numerosi contributi teorici ed elaborazioni sul campo, volte a impostare:
 
-         un aggiornato sistema conoscitivo e di monitoraggio dei complessi temi da affrontare e della loro evoluzione temporale (SIT, relazioni sullo stato dell’ambiente, statistiche socio-economiche, adozione del sistema DPISR, etc…);
-         un set di indicatori condiviso e idoneo a rappresentare sinteticamente lo stato dell’ambiente, a valutare la sostenibilità dei meccanismi di sviluppo presenti e a misurare gli esiti delle risposte adottate in relazione agli obiettivi assunti;
-         una puntuale ricognizione delle criticità presenti e l’individuazione delle ricadute sul territorio, delle previsioni di piani e programmi dei livelli istituzionali sopraordinati;
-         l’insieme coerente delle attese e delle esigenze di natura strategica e gestionale provenienti dalle istituzioni comunali e dai portatori di interessi, delle diverse zone dell’area vasta oggetto del piano;
-         l’individuazione degli strumenti: programmatori, normativi, economici, sociali, fiscali, più idonei a perseguire obiettivi di sostenibilità dello sviluppo territoriale.
 
In generale tali aspetti sono in vario modo e con diversi gradi di approfondimento affrontati in sede di elaborazione dei piani territoriali, che sulla base della normativa vigente di fatto coincidono coi PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale). Le esperienze che verranno proposte alla discussione, sostanzialmente riferite alla elaborazione dei PTCP, hanno in vario modo assunto tali criteri e strumenti nell’elaborazione tecnica e istituzionale dei propri documenti, integrandoli con varie forme di partecipazione.
Si ritiene inoltre utile proporre uno specifico contributo di analisi e di confronto, tematizzando tre aspetti cruciali della pianificazione territoriale, per i quali più evidente si propone il rapporto tra decisione e condivisione delle scelte, proprio di un percorso partecipato:
 
-         le interferenze dell’azione antropica con l’ambiente naturale, che possono determinare pericolosità e rischi, che vanno valutati secondo principi di: precauzione, prevenzione, protezione, la cui attuazione può rendere necessaria l’applicazione di vincoli generali o puntuali, ovvero la fissazione di limiti quantitativi all’azione antropica, che possono quindi impedire il soddisfacimento di specifici interessi;
-         la collocazione sul territorio di infrastrutture di particolare valore strategico (locale, nazionale o globale), ma anche di rilevante impatto socio-ambientale sull’ambito territoriale interessato, che possono comportare conflitti tra comunità locale e istituzioni sopraordinate promotrici dell’intervento, soprattutto in assenza di percorsi decisionali partecipati e trasparenti;
-         la crescita degli insediamenti residenziali e produttivi, determinata dal coincidente autonomo processo espansivo in più aree comunali contigue, che determina fenomeni di insostenibilità ambientale e sociale alla scala territoriale più vasta.
 
Su questi temi saranno proposti contributi specialistici, al fine di approfondirne i caratteri generali, riscontrabili in molte aree del Paese..
Aspetti essenzialmente ambientali, problematiche connesse alla tenuta o al mutamento dei modelli economici locali, si intrecciano con il funzionamento delle istituzioni democratiche ai vari livelli, con l’effettiva praticabilità di processi di co-decisione, con problemi di coesione sociale. Tale insieme di implicazioni costituiscono di fatto il centro vero di percorsi partecipati per una agenda 21 territoriale strategica.
 
 
Le esperienze a confronto
 
La ricerca condotta dal Coordinamento operativo del Gruppo i lavoro ha portato ad individuare nelle Province di Foggia, Chieti, Prato e Bologna, insieme a quella di Modena, esperienze rappresentative dello “stato dell’arte” della pianificazione d’area vasta, partecipata, in Italia.
 
-         Foggia, con il suo Forum e partecipazione al Progetto di Piano, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari;
-         Modena, con la sua decisione di creare un Forum PTCP;
-         Chieti, con una presentazione itinerante del Piano;
-         Bologna e Prato con le conferenze di pianificazione e co-pianificazione e, per Bologna, l’integrazione della Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (VALSAT), durante il processo di formazione del PTCP, condotta all’interno di un percorso di agenda 21l.
 
Tali esperienze troveranno nel workshop un’occasione di verifica e di condivisione dei risultati ottenuti di grande importanza e costituiranno una base di partenza conoscitiva preziosa per lo sviluppo delle tematiche affrontate dal Gruppo di lavoro. Per quanto riguarda la parte centrale del workshop, cioè le relazioni sulle esperienze delle province selezionate, quello che dovrebbe emergere con chiarezza è il percorso che è stato seguito da ciascuna provincia nel tentativo di integrare la partecipazione dei cittadini, e delle loro rappresentanze, nelle scelte e nelle decisioni di piano.
 
In particolare, il workshop si propone di evidenziare gli snodi istituzionali e le criticità incontrate o previste, nell’affrontare il percorso di pianificazione partecipata, soprattutto nei tentativi di allargamento della partecipazione ai cittadini. Importanti sono anche le indicazioni di carattere metodologico adottate nella pianificazione partecipata, che potranno essere messe a confronto con quelle adottate dalle altre province presenti al tavolo della discussione.
 
 
Modena, 12 Dicembre 2005

[1] Erano presenti, oltre al Coordinatore Mauro Tesauro, al consulente Vanni Bulgarelli e alla Responsabile dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana, Catia Mazzeri, referente del Gruppo:
Maurizio Maletti, Vice Presidente della Provincia di Modena e Assessore alla Pianificazione; Giovanni Franco Orlando, Assessore alle Politiche ambientali  del Comune di Modena; Enriuccio Nora, Dirigente del Settore Pianificazione della Provincia di Modena e Direttore dell’Associazione nazionale A21L; Nadia Paltrinieri, Dirigente del Settore Ambiente del Comune di Modena; Demetrio Morabito, Assessore all’Urbanistica e Vicesindaco del Comune di Sesto S. Giovanni; Pinuccia Montanari, Assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia; Sonia Cantoni, esperto ambientale. Hanno inoltre confermato l’adesione al gruppo pur non potendo partecipare alla riunione: Marco Corradi, Presidente ACER Reggio Emilia; Claudio Pedone, Assessore alla Cultura del Comune di Casarano (A21L ); Riccardo Pozzi, responsabile A21L del Comune di Firenze e di Agenda 21 dell’Area Fiorentina; Francesco Musco,  A21L del Comune di Venezia,  ricercatore presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia.
Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 23:04

Dalle "banche armate" alle tesorerie etiche

Dalle "banche armate" alle tesorerie etiche
Giornata di incontro e di confronto

http://www.territoridisarmanti.org/romaprogramma.php

Roma - 3 Febbraio 2007 - sala del Consiglio Provinciale
via IV Novembre 119/a

Programma completo
Introduzione
A. Labbucci
Presidente del Consiglio Provinciale di Roma
Padre N. Colasuonno
Direttore di Missione Oggi
La campagna “banche armate” e gli strumenti di trasparenza sull’export di armi
Moderatore: Padre C. Curci - Direttore di Nigrizia
Dalla campagna "banche armate" alle Tesorerie disarmate
G. Beretta - Coordinatore Campagna Banche Armate
Le banche e la responsabilità sociale d'impresa: l'impegno dell'ABI
G. Zappi - Associazione Bancaria Italiana
Non tutto ciò che è legittimo è anche etico: quali indicatori per l'eticità di una banca?
A. Baranes - Campagna Riforma Banca Mondiale
La Relazione del Ministero Economia e Finanze sulle operazioni bancarie relative al commercio di armi: valore, limiti, prospettive
On. A. Grandi - Sottosegretario all’Economia
Bando per la Tesoreria della Provincia di Roma: analisi di un modello innovativo con novità e limiti
Tavola di Confronto

Moderatore: R. Troisi - Rete Lilliput

S. Amura - Rete del Nuovo Municipio
don F. Corazzina - Pax Christi
S. Marini - Vicepresidente Enti Locali per la Pace
F. Melilli - Presidente Unione delle Province Italiane
L. Nieri - Assessore al Bilancio della Regione Lazio
A. Rosati - Assessore al Bilancio della Provincia di Roma
ore 13.30 - Chiusura della mattinata - Buffet
Punto della situazione e prospettiva
Punti di forza e debolezza in un serio percorso di disarmo
E. Emmolo - Archivio Disarmo
Quale controllo per le armi nel terzo millennio?
Il ruolo degli stati e degli intermediari nella circolazione mondiale delle armi
C. Bonaiuti - IRES Toscana
Legislazione italiana sulle armi: un diverso made in Italy da esportare in Europa
Sen. S. Pisa - Commissione Difesa del Senato
Come controllare il business delle armi: un problema di politica o anche di etica?
Tavola di Confronto
Moderatore: A. M. Mira - Avvenire
On P. Cento - Sottosegretario all’Economia
C. Festucci - Segretario Generale Ass.Industrie Aerospazio e sistemi per la Difesa
E. Gasbarra - Presidente della Provincia di Roma
M. Nones - Istituto Affari Internazionali
A. Olivero - Presidente Nazionale ACLI
F. Vignarca - Coordinatore Rete Italiana per il Disarmo
con intervento in teleconferenza da Genova di Beppe Grillo
PROGRAMMA DELLA GIORNATA

ore 9.30 - Introduzione

ore 10.00 - Sessione di interventi
La campagna “banche armate” e gli strumenti di trasparenza sull’export di armi
ore 11.30 - Tavola di confronto
Bando per la Tesoreria della Provincia di Roma: analisi di un modello innovativo con novità e limiti
ore 13.30 - Conclusione della mattinata e buffet
ore 15.00 - Sessione di interventi
Punto della situazione e prospettiva
ore 15.30 - Sessione di interventi
Quale controllo per le armi nel terzo millennio?
ore 16.30 - Tavola di confronto
Come controllare il business delle armi: un problema di politica o anche di etica?
ore 18.30 - Conclusione

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:46

CTPC..comitato trasporti puntuali civili Milano


Comunicato stampa

A nome del Comitato Trasporti Puntuali e Civili (CTPC) condividiamo appieno le perplessità attribuite di un cospicuo numero di dipendenti ATM in relazione al sempre crescente scostamento fra gli indirizzi e le azioni intraprese dai dirigenti dell’ATM e le reali necessità e le legittime aspettative dei cittadini.
 La Dirigenza di ATM appare sempre più interessata agli aspetti amministrativo-economici della loro attività, lasciando in un piano sempre più marginale, l’attenzione a coloro che fruiscono dei servizi.
Condividiamo il senso di sgomenta sofferenza che si avverte nel loro tanto civilissimo quanto convinto appello al Sindaco di Milano, Letizia Moratti, affinché dia un chiaro segnale di attenzione e di consapevolezza del fatto che ATM è una protagonista fondamentale dell’anima e dell’identità civile della città, e che, quindi, tanto più che ATM è vicina ai suoi cittadini, tanto più ne benefica tutta la città.
  Al Signora Letizia Moratti Sindaco chiediamo di cogliere gli ormai prossimi avvicendamenti aziendali per dimostrare di avere il coraggio di andare ben oltre i vincoli di legge: anche se nessuna norma, nessun protocollo, lo richiede, proponga che nel Consiglio di Amministrazion e di ATM entri una vera e adeguata rappresentanza della città, almeno un membro, non diciamo rappresentante della cittadinanza organizzata, ma che, almeno, ne riceva, con dichiarazione a tutti conoscibile, la fiducia.
Sarebbe un vero, fortissimo, segnale di attenzione e rispetto agli occhi di tutti i cittadini, inclusi quelli che non fruiscono, se non sporadicamente, dei servizi di quella grande protagonista della vita di Milano che è sempre stata ATM.
X  il COMITATO TRASPORTI PUNTUALI E CIVILI
Alberto Ricci 

Mercoledì, 31 Gennaio, 2007 - 21:43

Nucleare ad Aviano......

Comunicato Stampa:
Ecco le prove della presenza nucleare ad Aviano

Nell'edizione di domenica 28 gennaio 2007, il quotidiano "Libero" ha
dedicato un'intera pagina ad un'inchiesta di Francesco Ruggeri, nella
quale vengono fornite importanti prove a sostegno della tesi, più
volte
avanzata, della presenza di armi atomiche nella Base Usaf di Aviano
(così come in quella italiana di Ghedi).

L'autore è riuscito ad entrare in possesso di foto scattate da alcuni
soldati statunitensi nel corso di un'esercitazione sulla sicurezza
nucleare, svoltasi ad Aviano nel 2002, nonché di documenti contenenti
i
regolamenti interni sulle operazioni con materiale nucleare.

Il testo completo dell'articolo è pubblicato sul sito
www.vialebombe.org, da dove è possibile scaricare anche una copia PDF
ad
alta definizione della pagina in questione.

Finora, i vari Governi che si sono succeduti, hanno sempre rifiutato di
confermare la presenza di ordigni militari sul nostro territorio. È
tempo invece che i cittadini siano adeguatamente informati e che
l'Italia si adoperi affinché tutte le armi nucleari presenti nel
nostro
paese siano smantellate al più presto, come primo passo verso la
completa abolizione delle armi atomiche.

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