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Il Blog di Donatella Elvira Camatta | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Venerdì, 23 Marzo, 2007 - 17:36

Biblioteche: proseguiamo nella battaglia

Cara lettrice e caro lettore,
ti informo che sulla questione biblioteche non mi fermo: ossia il consiglio di zona 4 ha approvato due mozioni che vanno nella giusta direzione, ossia l'ampliamento del servizio, della rete di servizio, l'apertura omogenea delle biblioteche anche in orario serale, l'uniformità dei criteri organizzativi, tali da rendere questi centri non solo luoghi di custodia dei libri, ma anche di consultazione, di studio e di lettura, disponibili per la cittadinanza. In Comune, come avrete letto in questo mio blog, ho proposto un emendamento, tramite il consigliere comunale di mio riferimento, Basilio Rizzo, che tende a valorizzare qualitativamente questo servizio, ridefinendo un compito di aggregazione culturale e sociale, non solo di fruizione di un patrimonio bibliografico, e di incentivarne l'innovazione tecnologica e informatica.

Chiamamilano ha pubblicato l'intervista al sottoscritto,
http://fetcher.fw-notify.net/00000022102043292096/rizzo.mp3, dove maggiormente specifico l'urgenza di dare delle risposte alla questione generale, richiedendo che il servizio sia pubblico, sia maggiormente efficente, sia di qualità e di incremento del personale oggi insufficiente a garantire la continuità di orario del servizio anche in fascia tardo serale, riproponendo le graduatorie definite nel 2002 tramite concorso pubblico, dilazionate nei tempi di scadenza da una particolare norma della legge finanziaria. 9 biblioteche su 23 a Milano chiuse in orario serale è un numero troppo insufficiente per dare un nuovo volto al servizio bibliotecario, nel rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti, ma anche dell'utenza che richiede un'offerta varia, diversificata, di maggiore peso ed entità. Ho lanciato un confronto con i dipendenti e con l'utenza per concordare proposte che siano condivise di rilancio del servizio civico.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
 

Venerdì, 23 Marzo, 2007 - 13:03

Milano senza fili: finalmente il sogno si realizza

Bilancio Comune: approvato emendamento Unione per accesso gratuito a banda larga in tutta città

Per iniziativa di tutti i Gruppi dell’Unione a Palazzo Marino, il Consiglio comunale ha approvato un emendamento al Bilancio 2007 che consentirà di accedere gratuitamente in tutta la città a una rete Internet a banda larga e senza fili.
Nel commentare il buon esito dell’iniziativa che ci porterebbe all’avanguardia in Europa, i consiglieri Pierfrancesco Majorino (Ulivo) e Davide Corritore (Lista Ferrante) esprimono soddisfazione per aver raccolto intorno alla proposta anche il consenso di una parte del centro-destra. “Naturalmente vigileremo sull’effettiva realizzazione del progetto, perché non vogliamo che resti una mera petizione di principio”.
Milano, 21 marzo 2007

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 17:25

Relazione Bilancio: emendamenti da me proposti

 
Alla Relazione di Bilancio programmatica e previsionale 2007/2009 ho proposto tramite il Gruppo Consiliare Lista Uniti con Dario Fo per Milano i seguenti testi di emendamento.

Emendamento sulla gestione e l'elargizione del servizio bibliotecario e della rete di servizio
Alla frase (pag. 264 – capitolo “Area biblioteche”) “Più in particolare, le Biblioteche considerano prioritari questi ambiti di intervento”, a cui fa seguito un elenco dettagliato di priorità e di enunciati, aggiungere tra questi ultimi la seguente frase:

  • ad uniformare il servizio bibliotecario rionale con quello della biblioteca Sormani, affinché si possa ridefinire la funzione di quest’ultima come luogo aperto al pubblico e non solo biblioteca di conservazione, aumentando, così, la possibilità di scelta da parte dell’utenza cittadina dei servizi bibliotecari a cui accedere, e rendendo, così, unitaria e omogenea, a livello cittadino, l’organizzazione dei servizi bibliotecari civici a beneficio della medesima
Sostituire la frase “personale amichevole” (4° riga, 4° capoverso, pag. 265 del capitolo “Area biblioteche”) con la frase “personale professionale”.
Aggiungere a pagina 265 dopo la frase “Le linee di miglioramento prevedono azioni … sul personale, soprattutto quello addetto al pubblico” la seguente integrazione:
  • Occorre, pertanto, provvedere, nell’impegno di applicare progressivamente e uniformemente in tutta la rete bibliotecaria cittadina l’orario di apertura continuativo protratto fino alle ore tardo serali, nella direzione di una effettiva offerta culturale diversificata, ad aumentare l’organico comunale destinato alle biblioteche lungo tutto l’orario di apertura, assicurando la professionalità della mansione lavorativa e della sua funzione, non ascrivibile a semplice e mera custodia del patrimonio bibliografico presente.

Emendamento sulla dotazione di sistemi di programmazione open source 

Aggiungere al paragrafo “Priorità” del capitolo della Relazione previsionale e programmatica di bilancio titolato “Innovazione e capitale umano” il seguente capoverso e punto:
 
Una quarta priorità riguarda l’introduzione graduale sui P.C. in ambiente Windows dell’utilizzo di software alternativi agli applicativi più diffusi, valutando al contempo la possibilità tecnica di aggiornare il vecchio hardware con sistemi operativi open source di comprovata sicurezza, quale Linux. Questo provvedimento consentirebbe, così, futuri risparmi sui costi delle licenze, destinabili, pertanto, al finanziamento di corsi di formazione del personale, funzionali a fornire le conoscenze fondamentali per la gestione e l’utilizzo della nuova tipologia di software impiegato.
Emendamento sulla attivazione di Uffici di Relazioen con il Pubblico presso i centri civici dei Consigli di Zona di Milano
Al punto “Motivazione delle scelte e finalità da conseguire” del programma “Aree cittadine e consigli di zona” (pg. 200) aggiungere al termine del primo elenco  il seguente punto:
“reistituire nei consigli di zona gli Uffici di Relazione con il Pubblico, servizio atto a consentire un’adeguata comunicazione pubblica e informazioni al cittadino, valorizzando, pertanto, il rapporto di rappresentanza civica del Consiglio di Zona, prima istituzione di riferimento sul territorio per la residenza”
Emendamento sulla gestione dei Centri di Aggregazione Multifunzionale

Al punto “Centri di aggregazione multifunzionali (CAM)” (pg. 200) del programma “Aree cittadine e consigli di zona” dopo la frase “le principali linee di azione … possono essere sintetizzate nei seguenti punti”:

sostituire il primo punto con il seguente:
“valorizzare gli attuali centri di aggregazione multifunzionale, spazi da sempre funzionali a sviluppare un adeguato sistema di servizi per il territorio, tutelando la pubblicità della gestione unica modalità che garantisce la qualità del servizio medesimo offerto, e garantendo, pertanto, una progressiva partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza utente nella programmazione delle attività”

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 17:18

ATM e Comune: ma quale potere al Consiglio di Zona

Chiaramente come consigliere di zona ero presente alla seduta di commissione territorio e viabilità del consiglio di zona 4 avente come oggetto la discussione sul migliroamento di alcuni mezzi di superficie di trasporto pubblico, tra cui il prolungamento dell'84 nelle vie non beneficiate di alcune parti del quartiere di Rogoredo, dal sottoscritto richiesto con interrogazione, e credo che quanto mai fosse pesante e percepibile l'assenza del direttore di settore, o di qualche rappresentante dell'amministrazione comunale. La presenza di uno dei suddetti soggetti avrebbe certamente garantito la possibilità di dare corso a un miglioramento complessivo della rete viabilistica pubblica, in quanto alcune correzioni di percorso, oppure di frequenze di orario di passaggio dei mezzi, sono di pertinenza dell'amministrazione garantirle e approntarle, in quanto nella convenzione esistente con AEM esiste e sussiste un accordo tale per cui le variazioni di percorso che implicano interventi non di urgenza ma strutturali e infrastrutturali devono essere deliberate da parte dell'amministrazione, che deve disporre anche delle procedure e degli elementi che possano garantirne la dovuta applicazione. La domanda ritorna come naturale ormai è da qualche tempoa  questa parte: che cosa possiamo fare noi, consiglieri di zona e consiglio di zona, per provvedere a rimuovere gli ostacoli oggi presenti atti a non garantire un'efficenza e un'ottimizzazione del servizio e delle sue modalità di gestione. Possiamo noi esprimerci a riguardo? Quale è la nostra sfera di influenza politica? Come possiamo incidere? E su quali ambiti? E in quali contesti? E, soprattutto, dibattiamo su quali provvedimenti che possano rimuovere gli elementi di inefficenza del servizio. Quanto mai è gravoso lo stato attuale del decentramento, come quanto mai risulta essere difficile agire senza instrumenta regni sufficienti e funzionali alla costruzione di un governo del territorio, pronto e di immediata risposta alle doglianze della cittadinanza. Le interrogazioni sono state fatte sul tema, come acnhe mozioni: giusto è stato provvedere di indire una commissione ad hoc in cui discutere con il rappresentante funzionario dell'ATM. Ma, ripeto, quale è stata l'utilità, oltre che concepire i limiti di attribuzione dei differenti compiti e delle differenti responsabilità in capo ai due soggetti, ATM, da una parte, Comune, dall'altra. Penso nessuna: siamo ancora al punto di prima, siamo ancora con problemi inevasi, in quanto non possono essere risolti da chi non ha la titolarità di rimuoverli. L'autorità e la competenza risiedono in casa di qualcun altro: l'amministrazione e il settore, che rimane silente, e rimane come sempre il convitato di pietra. A parte i miglioramenti decorativi e di arredo, che sono necessari, come sottolineato, ossia l'implementazione delle pensiline di attesa dei mezzi pubblici, corredate di orari e di indicazione degli eventuali ritardi, oggi non ancora del tutto presenti sulla rete circoscrizionale e territoriale, ma di funzionalità estrema per il pubblico, quali altri interventi l'ATM può espletare? Nessuno allo stato delle richieste fatte e sollevate in commissione del 20 marzo; e allo stato dell'entità delle medesime. Si parla anche di destinazione di fondi relativi ai diversi capitolati che riguardano la diffusione della rete di trasporto pubblico: se si vuole aumentare le corse della 37 bisogna sacrificare le corse della 77, oppure accorciare il percorso dell'84. Ma quanto è predisposto dall'amministrazione relativamente alla diffusionee  al miglioramento del servizio infrastrutturale della rete di trasporto pubblico di superficie? Cosa è previsto nel capitolo del bilancio? Questi sono temi che un'amministrazione deve affrontare, anche nell'ottica di una diffusione della mobilità sostenibile. Ma sono temi elusi, evasi, su cui non si dibatte nè discute con i diretti interessati, le cittadine e i cittadini milanesi, che non vengono sentiti e non vengono ascoltati: esempio ne è l'assenza del referente dell'amministrazione centrale in commissione; esempio ne è la mancanza di instrumenta regni e di governo dei consigli di zona, che possanoa gire su questioni che interessano la propria dimensione territoriale. Attendiamo risposte, come sempre: ma sarebbe giunto il momento di dare ai consigli di zona quella titolarità potestative istituzionale degna di organismi che amministrano una municipalità: almeno per deliberare se aumentare le corse di un mezzo di trasporto superficiale.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milanio
Consiglio di Zona 4

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 15:26

LUNEDI' LE MANIFESTAZIONI SARANNO DUE

ormai è ufficiale, le manifestazioni di lunedì saranno due.

A gran voce, moltissimi dei Comitati di cittadini che da anni si battono nei quartieri  contro il degrado, per la sicurezza e la vivibilità hanno convocato per lunedì  26  marzo  alle ore 17.30 una manifestazione su questi temi.

Perché non vanno alla manifestazione del Sindaco? Partecipereste a una manifestazione convocata dai dirigenti dell'ATM contro i ritardi del trasporto pubblico, o a un corteo guidato dal padrone dell'Esselunga contro i prezzi nei supermercati?
La sicurezza dei Cittadini è un bene di tutti, si conquista giorno per giorno se tutti fanno il loro dovere, esercitando i poteri e le competenze  di cui dispongono.
In tema di sicurezza,
sia nel senso ristretto dell'ordine pubblico sia in quello più ampio della lotta contro la in-sicurezza dei cittadini, il Sindaco ha precise competenze e strumenti per agire: può dispiegare la Polizia Municipale  sul territorio, invece di tenerla chiusa negli uffici, può difendere gli spazi della vita sociale dei quartieri (come i giardini) dai vandali e  dagli speculatori; può e deve collaborare con il Prefetto per rendere presenti e visibili sul territorio le Forze dell'Ordine; ha strumenti per governare lo sviluppo urbanistico, risanare le periferie, ridurre traffico e inquinamento.

Un Comune che dà valore alla vita dei cittadini, infatti, difende la loro sicurezza in ogni momento: quando una donna sola esce di sera e quando un commerciante alza la saracinesca, quando un operaio lavora senza il casco e quando una gru trasporta carichi pericolosi sulle nostre teste, quando nelle case popolari si insediano i prepotenti e quando le discoteche non rispettano il riposo dei cittadini - e perfino quando un bambino respira l¹aria inquinatissima della città o un giovane pensa con angoscia al suo futuro.
L'insicurezza deriva dal degrado della città, e purtroppo genera malessere, paura, rabbia: ci trasforma in cattivi cittadini.

La nostra città non deve essere divisa da chi utilizza a fini di propaganda politica problemi che per noi sono reali e spesso drammatici. E contro i quali ci siamo sempre battuti insieme, senza divisioni e strumentalizzazioni.

contro il degrado, per la sicurezza e la vivibilità

Lunedì 26 marzo alle ore 17.30

i comitati e i cittadini di Milano uniranno con una simbolica catena umana
Palazzo Marino
(casa della Città) e la Prefettura (casa del Governo)

Venite anche voi?


Carlo Ippolito
Comitato contro l'Elefante

vi prego di diffondere questa lettera, grazie

PS
Apprendo ora che il Gruppo dell'ulivo in Consiglio Comunale ha aderito, e ha diffuso un Comunicato stampa dal titolo: UNIONE: SAREMO COI COMITATI CITTADINI IN PIAZZA SCALA.

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 15:19

Inteerrogazione sul livello di rumore nei cantieri

Alla cortese attenzione
del presidente della Commissione Territorio
Giorgio Tomellini
del presidente della Commissione Edilizia
Bruno Bernardi

 
 
Interrogazione alla Commissione Territorio e alla Commissione edilizia per indire una riunione con un punto all’ordine del giorno sulla verifica e sul monitoraggio dei livelli minimi reali di esposizione al rumore esistenti presso i cantieri edilizi presenti attualmente nel territorio circoscrizionale
 
Considerato che
 
l’articolo 6 della Legge Quadro in materia di prevenzione e risanamento dell’inquinamento acustico assegna ai comuni i compiti di classificazione acustica del territorio, con conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici e successiva adozione dei piani di risanamento
 
Visto che
 
Per la stessa normativa quadro i comuni hanno il compito di rilevare e controllare le emissioni sonore prodotte dai veicoli
 
Premesso che
 
Esistono e sussistono deroghe ai valori limite per attività temporanee edili in luogo pubblico, definite tramite regolamento o delibera comunale, che rilasciano autorizzazioni in deroga ai valori limite di inquinamento acustico per le stesse attività
 
Preso atto
 
Del fatto che esistono particolari limiti prefissati dal DCPM del 1 marzo 1991 in tema di livelli minimi di esposizione al rumore, e precisamente nelle zone residenziali 65 decibel nelle ore diurne, 55 decibel nelle ore notturne, con le variazioni a cui tali limiti sono suscettibili da parte del Comune
 
Si chiede con la presente
 
Alla Commissione Territorio e alla Commissione Edilizia di monitorare le varie convenzioni e le procedure dei lavori edilizi presso i cantieri presenti nella circoscrizione, verificando se vengono ottemperate le normative regolamentari, in merito alla materia cantieristica, finalizzate alla rimozione delle cause di forme di inquinamento acustico e, nel caso esistano violazioni, verificare presso l'Ufficio Inquinamento Acustico la sussistenza di particolari deroghe per i livelli, nonchè, in caso contrario, segnalare al medesimo Ufficio la violazione. Si chiede altresì di verificare le cause delle inottemperanze riscontrate tramite monitoraggio e di provvedere a definire in commissione congiunta per definire proposte da portare all’Autorità competente centrale per aggiornare le necessarie misure di intervento e proposte per prevenire fenomeni di tale portata, nocivi per la salute della cittadinanza residente.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 11:39

Contro ogni intolleranza omofoba

Sul portale di Gay.tv, una webzine molto ricca sulle tematiche omosessuali, leggo la lettera di Francesco Italia, che di quel portale è il direttore, indirizzata al sindaco Moratti affinchè si pronunci chiaramente, prendendo le distanze, riguardo e in merito alle dichiarazioni rilasciate dal suo collega, l'assessore alla "cultura" Vittorio Sgarbi, che ha affermato che gli omosessuali sono come "pubblici corruttori che fanno di un vizio privato una bandiera", paragonandoli ai pedofili e ai drogati. In un Paese normale simili dichiarazioni avrebbero subito creato delle giuste conseguenze politiche atte a denunciare e a condannare, nonchè a redarguire l'autore di tali esternazioni, che assume cariche publiche amministrative di rilievo in un Comune, quale quello di Milano, magari provvedendo a misure disciplinari che potessero testimoniare la gravità dell'errore. Tutto questo non è avvenuto da parte di chi detiene la responsabilità collegiale e politica della Giunta, ossia da parte del sindaco, che tace sull'argomento, magari neppure considerandolo come prioritario o di rilevante importanza. Queste dichiarazioni si aggiungono ai deliri dell'assessore regionale ai Giovani e al Tempo libero, Prosperini, il quale in un'intervista pubblica a Il Giornale, ha dichiarato che contro gli omosessuali che offendono il Papa sarebbe opportuno lanciare il napalm, oppure adottare la garota, ossia poderose torture che provvedano a estinguere la categoria: le parole dell'assessore seminano terrorismo e inaspriscono gli animi portandoli a concepire atti brutali e violenti, bestiali e ferini, irrazionali, soprattutto se a pronunciarle è un amministratore di un Ente locale di rilievo, quale la Regione Lombardia, e soprattutto se a queste dichiarazioni razziste e omofobe possono avere conseguenze deleterie nel sostrato comunitario e sociale, legittimando, così, manifestazioni, già presenti, soprattutto negli ultimi anni, di aggressione e di offesa contro gli omosessuali. Prosperini pateticamente giustifica le sue parole dicendo che sono frutto del suo temperamento abbastanza impulsivo: questo non giustifica affatto quanto dichiarato e quanto espresso, e non giustifica soprattutto il reiterato silenzio del Governatore della Regione, che non ha provveduto a distanziarsi da queste affermazioni aberranti e a provvedere a emettere misure disciplinari e provvedimenti contro questo soggetto, ancora oggi amministratore della lombardia, irresponsabile e pericoloso per la comunità. Tutto è lecito secondo Formigoni, anche se si pronunciano inviti al crimine e al compimento di reati di intolleranza omofoba dai contorni nazisti e oscuri per la storia dell'umanità. Francesco Italia, che nelle ultime elezioni amministrative ha scelto di candidarsi nella stessa lista civica sostenente l'attuale sindaco di Milano, scelta che non condivido, ma che rispetto, scrive una lettera aperta di indignazione e di sgomento difronte a tali licenze che alcuni amministratori pubblici prendono e si avvalgono non concependo la gravità dei cascami che da esse possa derivare, ossia l'inasprimento di una caccia alle streghe, di un'insensata e pericolosa campagna omofoba, dalle variegate sfumature e dai diversi connotati. Francesco è offeso, giustamente, si sente leso da tali dichiarazioni e non rappresentato, testimonia e scrive, fintanto che il sindaco non provveda a esprimersi come dovrebbe con il giusto peso denunciatorio contro simili esternazioni irresponsabili e irrecevibili.
Francesco sospende ogni sua espressione di "appoggio politico" alla Giunta milanese, giustamente, perchè come cittadino omosessuale di questa città si sente fortemente attaccato da componenti della stessa che compongono l'amministrazione che lui ha votato e che lui ha sostenuto: non ci sarà alla manifestazione del 26, alla parata propagandistica che il sindaco ha promosso sulla sicurezza, nonostante abbia ottenuto delle garanzie positive da parte del Ministero degli Interni, nell'ottica deleteria del "chi più urla, più ottiene", abbandonando ogni forma di costruttivo dialogo e di confronto propositivo. Se il governo non fa è colpa del governo, e se fa è merito del sindaco: questa è la filosofia della Moratti. Francesco si dichiara offeso e fortemente preoccupato in quanto le associazioni facili e discriminatorie compiute da questi due soggetti amministratori non possono rappresentare modelli di civiltà e inducono a considerare gli omosessuali come pericoli per la collettività, come persone malate, come soggetti depravati, come psicopatici necessitanti di trattamenti sanitari obbligatori, che devono essere reclusi ed emarginati dal resto della società. Brecht diceva che quando si mette in pericolo i diritti di una categoria si rischia di mettere in pericolo la democrazia e i diritti universali dell'uomo, in quanto soggetto che ha una dignità e ha una libertà sociale, culturale, civile, soggetto autodeterminato. Echi totalitaristici si presentano come nubi nere sull'orizzonte della democrazia in Italia: l'orientamento sessuale è un modo di essere, di vivere, che non nuoce la comunità, in quanto è una caratteristica personale, soggettiva, come può essere una caratteristica avere i capelli mori anzichè biondi, oppure nascere donna anzichè maschio, oppure avere gli occhi grandi o a mandorla. E' una caratteristica soggettiva e come tale non può essere oggetto di discriminazione, tanto più che questa discriminazione è assolutamente insensata e irrazionale, nel momento in cui si parla di estensione dei diritti di eguaglianza e non di limitazione di diritti già esistenti per altre categorie. Leggiamo la lettera aperta di Francesco, che ritengo opportuno diffondere e divulgare, perchè Milano possa ritornare a essere una città europea, civile, sociale, una città dell'inclusione, della tolleranza, dell'eguaglianza, di quei principi che la fecero illustre nel passato, e che oggi sembrano essere stati soppressi.  

LETTERA APERTA DI FRANCESCO ITALIA (fonte: www.gay.tv)

Carissima Signora Moratti,
spero si ricordi di me, sono Francesco Italia ed ho fatto parte con grande convinzione ed orgoglio della lista civica durante le passate elezioni amministrative. Seguo con molta attenzione la sua attività ed immagino l'enorme mole di lavoro e di preoccupazioni cui lei è sottoposta. Anche per questo ho pensato a lungo prima di scriverle questa lettera aperta, ma la coerenza al mio percorso di vita, il rispetto verso le circa 200 persone che hanno voluto dare a me il loro voto pur non conoscendomi, e prima ancora l'affetto e la stima che nutro nei suoi confronti me lo impongono.

In occasione della mia candidatura, nella mia precedente mail, le raccontai brevemente della mia storia personale, della mia vita vissuta nel rispetto degli altri e della mia piccola battaglia quotidiana contro ogni pregiudizio e discriminazione. Lei molto carinamente mi rispose, attraverso le parole della sua più stretta collaboratrice signora Barazzoni, invitandomi a continuare la mia battaglia in difesa nei valori in cui credo. Invito che io oggi raccolgo con grande sofferenza.
Nelle ultime settimane, le persone omosessuali e le loro famiglie (madri, padri, fratelli e sorelle, amici, colleghi) sono state sottoposte ad un attacco senza precedenti nato parallelamente ad una proposta di legge che non piace a nessuno, trasformata dall'opposizione in uno scontro ideologico e culturale.
Gli omosessuali tutti sono stati oggetto di un crudele fuoco di fila bipartisan che ha avuto come protagonisti esponenti, tutti cattolici, del governo (il ministro Bindi ha detto che è meglio che un bambino muoia in Africa piuttosto che cresca con due omosessuali), senatori della Repubblica (la senatrice Binetti e il senatore Andreotti hanno sostenuto che i gay sono dei deviati) e dell'opposizione. Tra questi ultimi, purtroppo, anche un esponente illustre della sua giunta, Vittorio Sgarbi, che non ha perso occasione, in apparizioni televisive prezzolate e in eloquenti articoli di giornale, di riferirsi ai gay come a pubblici corruttori che fanno di un vizio privato una bandiera, associandoli ai pedofili e ai drogati (doppia e tripla discriminazione nei confronti di quest'ultima categoria).
Io credo che ciascuno sia libero di esprimere opinioni personali, ma ritengo allo stesso modo che un membro di una giunta comunale dovrebbe quantomeno rispettare le istituzioni che rappresenta e quei cittadini che hanno, se pur marginalmente e idealmente, contribuito alla sua nomina. Tanto più, caro Sindaco, che Vittorio Sgarbi è assessore alla Cultura...Ma quale cultura mi chiedo? Quale cultura la giunta di Milano intende proporre ai cittadini? La cultura dell'odio e dell'intolleranza? La cultura della violenza verbale, del dileggio e del disprezzo del prossimo?
Pochi giorni fa, l'assessore Prosperini ha espresso delle aberranti dichiarazioni tra cui l'invito alla cittadinanza a garrotare i gay. Sì, esattamente e alla lettera, perché il silenzio assordante che accompagna quotidianamente le frasi discriminatorie e violente provenienti da esponenti illustri delle istituzioni e della cultura, ha come effetto immediato quello di legittimare le frange più estreme e di stimolare gli istinti più abietti della natura umana!
In un normale paese della democrazia occidentale dichiarazioni del genere avrebbero stroncato la carriera politica e professionale di chiunque e, grazie al cielo, almeno l'onorevole Fini, che è un abile ed attento osservatore delle lezioni che ci giungono dalla destra liberale europea, ieri  ha chiesto le immediate dimissioni e l'espulsione da AN dell'assessore.
Ecco, carissima signora Moratti, io non mi aspettavo di certo che l'assessore Sgarbi fosse dimissionato, ma io, come le migliaia di cittadini gay milanesi che, se pur in minima parte, rappresento, avremmo molto apprezzato un suo richiamo o delle parole di censura e di dissociazione che, ahimè, non sono arrivate.
Cosa sarebbe successo se le suddette dichiarazioni invece degli omosessuali avessero avuto come bersaglio gli ebrei o i musulmani?
Da più parti si teme forse che esprimere delle parole di solidarietà e comprensione nei confronti delle persone omosessuali, sia per qualche oscura ragione, fare un torto ai cattolici o alla chiesa. Mai come in questi ultimi mesi mi sono interrogato sul significato più profondo dei valori cristiani e cattolici.
Penso che essere cattolici oggi significhi scegliere la cultura della comprensione e dell'inclusione; Significhi amare il prossimo, venirgli incontro e tendere sempre una mano a chi, per condizioni o natura, è più esposto ai pericoli e alle sopraffazioni di questa nostra società; Significhi solidarietà umana e sociale nei confronti di chi nella vita è esposto a maggiori difficoltà o sofferenze e, nel caso delle persone omosessuali, non per scelta, cara signora Letizia, né per moda... Perché l'omosessualità non è né una malattia contagiosa né una depravazione immorale. E' solo un modo di essere, diverso, ma non per questo meno degno di rispetto e di tutela.
Molto spesso in questi mesi si è parlato di famiglie. Difendere la famiglia significa in primo luogo difendere le famiglie meno fortunate e proteggerne gli elementi più deboli. La violenza e la discriminazione contro gli omosessuali non colpiscono solo le persone in quanto tali, ma feriscono assai pesantemente i loro genitori, i loro fratelli ed amici, le loro FAMIGLIE. Perché quando si parla di gay questi valori vengono continuamente calpestati e disattesi? Quale immonda colpa avremmo noi gay da far talmente paura anche a chi nella vita ha scelto di prodigarsi per gli altri? Eppure signora Letizia, lei sa benissimo quanti omosessuali si dedichino nelle istituzioni pubbliche e private alla cura degli altri, ad opere di volontariato e di solidarietà, o a come moltissimi gay (al nord come al sud) siano gli unici a restare vicino ai genitori o ai parenti anziani ...
E allora perché anche lei in silenzio? Non mi rivolgo solo al Sindaco Moratti, ma soprattutto alla donna e alla mamma. Le chiedo un gesto pubblico di apertura, un atto di coraggio, un gesto di amore cristiano nei confronti dei gay e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani omosessuali che vivono un grande disagio nelle scuole e che subiscono come mai prima un attacco frontale, crudele e quel che è peggio strumentale, non nei confronti di uno stile di vita o di una scelta personale, ma di un modo di essere che non si ha alcun modo di scegliere, esattamente come nascere in questa o quella parte del mondo, in questa o quella famiglia.
Sabato a Milano, i milanesi sfileranno per chiedere sicurezza. Io, nonostante abbia dato la mia adesione ideale di cittadino al fianco del mio sindaco, non farò parte del corteo e certamente nessuno se ne accorgerà! Ma in questo momento io, come cittadino omosessuale milanese, non mi sento né rispettato, né tutelato, né garantito, né tanto meno protetto, fintantoché nella giunta troveranno espressione e soprattutto tutela, atteggiamenti e parole fortemente offensivi e discriminatori.
Con grande stima ed affetto,
Francesco Italia

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 10:42

Caso Metroweb: richieste di chiarimento e verifica

Al Presidente del Consiglio di Zona 4
Paolo Zanichelli
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti

 
 
Interrogazione su verifica e conoscenza delle modalità di cessione perseguite da parte dell’amministrazione comunale di Metroweb alla private equity Sterling Square
 
 
 
Il 12 ottobre in Consiglio Comunale, su richiesta e istanza del centrosinistra, si è discusso come punto all’ordine del giorno, sulla futura gestione di Metroweb, azienda ceduta, da parte del Comune, al fondo di private equity Sterling Square per il 100% delle azioni. L’azienda viene ceduta in un particolare momento in cui la realizzazione delle infrastrutture di rete sul territorio è a uno stadio avanzato e, invece di valorizzare questo patrimonio, si tende a privatizzarlo e terzializzarlo. Nella discussione sugli emendamenti alla Relazione programmatica e revisionale di bilancio si sta analizzando la proposta di inserire tra le prospettive amministrative del Comune di Milano il progetto per la copertura gratuita wi-fi a banda larga, denominato Milano wireless, e che consentirebbe un incremento dell’utilizzo di questo sistema di comunicazione aperto, dinamico e fortemente disponibile per la cittadinanza, con modalità di gratuità e di accesso libero e indiscriminato da parte dell’utenza pubblica. Si evince dal contratto firmato da Giuliano Zuccoli, amministratore di Metroweb, per la sua cessione al fondo Stirling nessuna traccia su una clausola che garantisca la banda gratuita per dieci anni al comune di Milano, punto, questo, che era stato definito dalla stessa sindaca Moratti come parte portante e condizionante dell’accordo.
In particolare non si comprende come possa una società multinazionale rilevare un bilancio aziendale che viene definito come soggetto a debiti e uscite ingenti: un debito pari a circa 200 milioni di euro, che verrà interamente rilevato dalla società che si è aggiudicata l'asta. Infine si evince che le procedure per la vendita di Metroweb potrebbero essere invalidate in quanto effettuate su un bene pubblico attraverso una gara ad inviti e non pubblica. Secondo le dichiarazioni fatte dalla sindaca Moratti sono pervenute 19 offerte economiche di acquisto, ma non sono mai stati rilevati il nome degli offerenti.
Come Consiglio è opportuno richiedere la disponibilità dell’elenco delle società offerenti, affinché si possa valutare la portata e i termini delle varie proposte, nonché verificare le strategie e i criteri che hanno portato alla definizione della decisione di cedere questo patrimonio, data la sua portata di patrimonio disponibile. L'amministrazione deve rendere conoscente l'utenza cittadina della strategia che ha perseguito e che è stata dichiarata avente elementi eccepibili per le modalità condotte nell’atto di cessione dell’azienda, quale la gara di inviti e non pubblica attuata in merito. Analizzare e conoscere queste informative è un importante atto che, in qualità di Consiglio di Zona, dobbiamo predisporre e portare a compimento relativamente a una decisione presa, senza sentire previamente le rappresentanze circoscrizionali, unici organi che possono essere considerati come primo luogo di interlocuzione e di partecipazione della cittadinanza in un ambito, quale quello della gestione di Metroweb, essenziale e fondamentale per la comunicazione e il diritto di espressione delle persone attraverso un servizio gratuito, efficiente e di qualità, come da sempre può essere definito il servizio garantito fino a oggi.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
 
 

Mercoledì, 21 Marzo, 2007 - 22:54

URGENTE! Partecipa in Vle Forlanini 150 profughi.

Da oltre 6 mesi nella ex caserma dei Carabinieri di Viale Forlanini si trovano 150 profughi con permesso umanitario, Eritrei ed Etiopi che fuggono da guerra e mancanza di democrazia.

Vivono in tale area, assegnata loro dalle istituzioni, senza servizi igienici, riscaldamento, acqua corrente o elettricità.

La disperazione è tale che domenica 11 uno di essi si è tolto la vita; molti altri invece sono malati, scoraggiati, depressi.

Solo la buona volontà di alcune associazioni consente la distribuzione di qualche coperta, un tè caldo, dei maglioni. Manca ogni struttura.

E' stato dato loro un permesso di soggiorno come profughi e poi sono stati dimenticati. 150 persone. Hanno inoltrato ogni dove delle semplici richieste: un alloggio dignitoso, dei corsi di formazione per trovare un lavoro, rimanendo inascoltati.

Per questo domenica 25 il coordinamento "città per tutti" sta organizzando un pranzo presso al caserma di via Forlanini, per non lasciare abbandonate queste 150 persone e per tenere vivi i riflettori su questo caso.

Ti invitiamo a partecipare portando anche tu una sedia, un cestino da pic nic, e la voglia di conoscere persone così diverse ma così simili a noi

info: 347 1498343
lasvolta@hotmail. com

Mercoledì, 21 Marzo, 2007 - 22:43

Trasporti pubblici per studenti?

 Trasporti pubblici  per  studenti?
 
 
MA AD ATM INTERESSA DAVVERO?
Siamo un gruppo di cittadini-utenti del trasporto pubblico milanese che ha deciso di unirsi per chiedere con forza un reale miglioramento del trasporto che mostra segni di degrado  sempre più profondi e che è sempre più distante dalle nostre esigenze.
Siete anche voi stufi dei continui ritardi, dell’affollamento impossibile, del caldo e del rumore insopportabile nelle linee metropolitane e di superficie e delle tariffe?
Facciamo si che si possa far capire ad ATM che le cose non vanno ottimamente come vogliono farci credere!  Finche ognuno individualmente subirà questa situazione ATM e il Comune continueranno su questa strada, per cui è fondamentale per raggiungere il nostro obbiettivo agire insieme
 
 

AVERE UN TRASPORTO PUBBLICO

DEGNO DI UNA CITTA’ CIVILE ED EUROPEA

Oggi sentirete parlare il Presidente di ATM Bruno Soresina, anche se per poco: ha già annunciato di non ricandidarsi alla prossima elezione.
Chi lo sostituirà? Forse il “manager”  Elio Catania, famoso, per chi ha viaggiato con le ferrovie tra il 2004 e il 2006,  per l’esito disastroso della sua gestione?
Adoperiamoci a far capire al Sindaco che un cambiamento ci vuole ma verso il meglio e non verso il peggio.
Dunque scrivete  le Vostre  opinioni, le Vostre  “avventure”, le Vostre proposte sui mezzi, le Vostre  segnalazioni sui problemi che incontrate  ogni giorno e sulla base di questi dati, di noi cittadini, insieme,  agiamo per ottenere un servizio a misura delle nostre esigenze.

 
  Anna Celadin
 mail dialoghinecessari@tin.it
 

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