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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 1 Aprile, 2009 - 23:38

HUMOR: social network

Asocial network.


Posted by Arnald under Diversamente occupati
 
 facebook1_bassa.png
Ciao a tutti flessibili e precari.
Quanti di voi si prendono quel famoso quarto d’ora ogni due ore, per togliere gli occhi dallo schermo del computer?
Personalmente lo faccio poco, visto che non ho neanche il sano vizio del fumo che, per pure questioni di astinenza, obbliga tante persone a mollare gli ormeggi dalla scrivania per raggiungere l’uscita o la sala fumatori.
Però, far pausa dal lavoro fa bene e serve a ricaricare un po’ le pile, a distrarsi e rinfrescarsi le idee. Da un po’, cioè da quando internet è entrato nella sua fase più partecipativa, la pausa corrisponde sempre più spesso non in una camminata verso il bagno o in un caffè alla detestabile macchinetta, ma in un giro su Facebook o in chat su MSN e affini.
Poco male, direte voi, ognuno fa quello che vuole del proprio tempo. Ma che succede se poi, abusando dei nostri strumenti (come sempre accade in Italia) la pausa Facebook si trasforma in attività principale e il lavoro viene relegato nei momenti di pausa? Non vi sembra possibile?
Allora spiegatemi perché molte aziende stanno limitando l’accesso ai social network negli orari di lavoro. Non è solo un problema di abuso del tempo, ma di concentrazione. Lavorare con una persona che passa la giornata a decidere se partecipare al gruppo “Contro qualcosa” o a fare il test “Quanto sei qualcos’altro” ti obbliga a parlare con due neuroni liberi di un cervello completamente rapito da altro.
Insomma, io pure mi diverto molto a chattare e postare, ma non sarà che questi social network, oltre a farci lavorare male, ci rendono anche un po’ asociali? - Arnald
Mercoledì, 1 Aprile, 2009 - 16:30

Problematiche Darsena: resoconto assemblea dei comitati del 13/3

Allego il verbale dell'assemblea tenuta dai comitati dei navigli lo scorso 13 marzo 2009 che ha toccato i sotto elencati punti. Angelo Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Presentazione Libro Bianco sui Navigli

Progetto isola pedonale estiva/permanente

Esposto presentato dai tre Comitati cittadini alla Procura della Repubblica

Causa Civile promossa dal Comitato per la Tutela dei Navigli a carico del Comune di Milano

Aggiornamenti sul progetto di costruzione del parcheggio in Darsena

Comunicazione in merito ai lavori che interesseranno le sponde del Naviglio Pavese e al recente abbattimento della vegetazione spontanea nata lungo le sponde.

Mercoledì, 1 Aprile, 2009 - 08:46

Manifestazione giovedì 2 aprile in piazza Negrelli ore 18

Domani importante manifestazione nella zona sud in piazza Negrelli alle 18.i domani pomeriggio alle 18 in piazza Negrelli.
L'iniziativa è promossa dai gruppi politici di opposizione in Consiglio di Zona 6 dopo che il Consiglio di Zona straordinario del 19 febbraio u.s. - convocato per affrontare e discutere i temi aperti del Ronchetto - è andato deserto per mancanza del numero legale da parte della maggioranza di centro-destra.
Da tempo i cittadini del quartiere Ronchetto lamentano una serie di ritardi nell'affrontare i numerosi problemi di zona aperti. La convocazione era stata richiesta dai residenti con la raccolta di oltre 500 firme in calce ad una petizione che chiedeva interventi per la riqualificazione del quartiere.
Le questioni aperte riguardano:
- piazza Negrelli, importante capolinea del 2, che doveva essere riqualificata e restituita al quartiere con aree verdi e parcheggi e la sistemazione del capolinea.
- I ritardi nell'aprire i cantieri per la realizzazione della bretella Buccinasco - Merula - Chiodi (oltre 10 anni di rinvii), strada che dovrebbe decongestionare il traffico e l'inquinamento acustico /ambientale delle vie Martinelli e Ludovico il Moro.
- La riqualificazione del Parco Teramo, più volte annunciata, messa a bilancio e continuamente rinviata per mancanza di fondi.
- la sistemazione dell'asse viario Parenzo - Chiodi, causa di molti incidenti anche mortali.
- L'area verde di via Rossi da riqualificare e attrezzare
- il degrado e le discariche lungo la via Parenzo.

p.info 3474538411

Lunedì, 30 Marzo, 2009 - 17:26

HUMOR: voto d'addio al biotestamento

sondini_bassa.png
Ciao a tutti.
Che avessi una tendenza a limitare le mie visite al seggio elettorale si sapeva.
Però, da bravo stronzo di sinistra ho deciso di insistere, di crederci.
“Ecchecazzo” mi dicevo “prima o poi riusciranno a fare qualcosa di sinistra nel PD no?”.
Alla fine, invece, mi sono reso conto che l’unica cosa di sinistra che sanno fare è dividersi e non trovare mai una merda di linea comune. Soprattutto, il PD ha perso completamente la sua vocazione laica, dove per laica si intende prima il rispetto della nostra costituzione, poi quello dei dieci comandamenti.
Insomma: direi che da ieri, con l’affossamento del testamento biologico, la mia vita come elettore del PD è finita. E non c’è sondino che possa prolungarla. - Arnald
Domenica, 29 Marzo, 2009 - 10:48

IL GIOCO A TRE DEL RAZZISMO ISTITUZIONALE

IL GIOCO A TRE DEL RAZZISMO ISTITUZIONALE
di Roberto Biorcio
Stiamo assistendo ormai da mesi a un ripetitivo e pericoloso gioco a tre in materia di immigrazione
e sicurezza che coinvolge la Lega, i media e il governo. E' sempre più difficile fare un elenco esauriente
di tutte le proposte e le iniziative che hanno via via attirato l'attenzione del pubblico e alimentato
servizi informativi, dibattiti e talk show: dalle classi differenziate per i giovani immigrati alla denuncia
dei clandestini che ricorrono alle cure mediche, alla castrazione chimica per i pedofili, alle
tasse di soggiorno per gli immigrati.
La Lega esercita tutta la sua creatività per inventare iniziative e misure sempre più crudeli e raffinate
per punire in modo esemplare alcuni tipi di reato, ma soprattutto per rendere impossibile la
vita degli immigrati nel nostro paese. I media gestiscono alcuni episodi di cronaca nera in modo
tale da diffondere, al di là delle loro intenzioni, le emozioni e il clima di opinione più favorevole per
giustificare il continuo rilancio delle proposte leghiste. Il governo Berlusconi prima annuncia e poi -
almeno in parte - fa approvare decreti e disegni di legge che recepiscono e legittimano la sostanza
delle proposte inventate dal Carroccio.
Si tratta di un gioco a tre che si autoalimenta e si ripete con lo stesso formato, producendo effetti
sempre più profondi e duraturi sull'opinione pubblica, sul senso comune e sui valori su cui si fonda
la convivenza civile. Un gioco che crea le premesse per chiamare alla mobilitazione i cittadini non
solo per firmare petizioni ai gazebo ma anche per promuovere ronde e spedizioni punitive contro
gli immigrati, i rom e chiunque appaia diverso agli occhi del senso comune.
Il partito di Bossi non ha cambiato la sua identità e le sue parole d'ordine, che conosciamo da venti
anni: si è sempre presentato come rappresentante dei ceti popolari del nord con una identità etnoregionale,
proponendosi come alternativa anche se non in contrapposizione diretta alla sinistra. Ma
ha deciso, volta per volta, nelle diverse congiunture politiche e sociali, su quali temi era opportuno
insistere e costruire le sue campagne. La Lega ha abbandonato l'indipendentismo sostituendolo
con un progetto di federalismo fiscale favorevole alle regioni del nord. Su questo terreno la Lega
ha dovuto fare compromessi e subire talvolta sconfitte. Il federalismo resta ancora un punto di domanda:
una politica redistributiva verso il nord richiederebbe innanzi tutto un consenso più ampio,
una convergenza con il Pd, anche perché la proposta trova opposizione anche nel centrodestra.
Nell'ambito della coalizione guidata da Berlusconi, la Lega è riuscita a ritagliarsi uno spazio più
dinamico e aggressivo presentandosi come il partito più sensibile alla domanda di sicurezza che
nasce dall'impatto della globalizzazione sulla vita sociale e dalla crescita dell'immigrazione. Questo
filone di campagne leghiste prescinde totalmente dalla questione settentrionale e rappresenta il
terreno su cui la Lega ha avuto più successo nell'ultimo anno. Un successo che per ora è soprattutto
simbolico, legato all'adozione di provvedimenti che non sarà facile tradurre in politiche: ad
esempio la possibilità data ai medici di denunciare i clandestini non raccoglierà molti consensi ma
avrà l'effetto di spingere gli immigrati a non farsi curare. La Lega è così riuscita a dimostrare che
"bisogna essere un po' cattivi" come ha detto Maroni, e che è necessario usare anche metodi coercitivi,
al limite violenti (come la castrazione chimica).
Questa campagna può segnare una svolta fondamentale per il nostro paese perché si contrappone
frontalmente a una tradizione in cui erano egemoni i discorsi solidaristici dei cattolici da una
parte e i discorsi di solidarietà sociale proposti dalla sinistra dall'altra. La chiave del successo della
Lega può essere quella di riuscire a mobilitare i sentimenti "cattivi" che esistono nella popolazione
insieme ad altri naturalmente positivi. Si tratta delle paure della gente che si tenta di scaricare su
possibili bersagli rappresentati dagli immigrati che hanno altri usi e costumi rispetto alle popolazioni
autoctone. La Lega da un lato legittima questi sentimenti, dall'altro li mobilita. La gente potrebbe
spontaneamente desiderare la scomparsa dei campi rom. La Lega la mobilita per intervenire direttamente
con manifestazioni e altre forme di protesta.
Il gioco condotto dalla Lega può svilupparsi indisturbato anche perché sono tuttora molto limitate le
reazioni delle altre forze politiche, che non sono riuscite finora a innescare una adeguata mobilitazione
dell'opinione pubblica democratica. Hanno ottenuto qualche attenzione dai media solo le
prese di posizione del presidente della Repubblica e del presidente della Camera Fini.
Gli interventi di alcuni cardinali e di alcuni esponenti del mondo cattolico rispetto alle proposte del
governo in tema di sicurezza sono state sempre delegittimate dall'intervento del Vaticano che non
intende rompere i buoni rapporti con l'attuale presidente del consiglio. Le prese di posizione contrarie
ai provvedimenti governativi da parte di esponenti del partito democratico sono state in molti
casi prudenti, spesso smentite dalle iniziative degli amministratori a livello locale che hanno cercato
di imitare e riproporre alcune delle proposte leghiste.
Articolo pubblicato su “Lavori in corso”, Numero 142 febbraio 2009, Idee e contributi per l’ALTERNATIVA, Periodico in rete a cura della Associazione Culturale Punto Rosso

 

Domenica, 29 Marzo, 2009 - 10:46

NUCLEARE. SE LO CONOSCI LO EVITI

NUCLEARE. SE LO CONOSCI LO EVITI
di Marco Bersani
Pubblichiamo l'introduzione del libro "Nucleare: se lo conosci lo eviti" di Marco Bersani (Edizioni
Alegre, pp. 120, euro 12,00) da qualche giorno in libreria.
Non si può certo dire che i fautori nostrani del nucleare godano di una buona stella. Da quando
l'attuale governo Berlusconi ha deciso di riaprire le porte all'energia nucleare in Italia, si prodigano
generosamente e senza sosta in interviste sui quotidiani per affermare come il nucleare sia oggi
sicuro, come con le nuove tecnologie non ci sia più alcun pericolo, come i tremendi tempi di Three
Mile Island o di Chernobyl appartengano alla preistoria. E che dunque l'Italia torni alla precedente
saggezza e smetta di rincorrere paure ancestrali (e le solite minoranze sociali che tengono in ostaggio
l'avvenire del Paese).
Peccato che, ad ogni loro intervista, corrisponda quasi automaticamente la notizia dell'ennesimo
incidente ad una centrale nucleare, senza distinzione fra generazioni delle stesse, senza differenze
toponomastiche o geo-politiche. Slovenia, Spagna, Francia (5 incidenti in poche settimane!),
Germania, Belgio sono le più recenti tappe di un gioco dell'oca virtuale - ma, ahinoi, drammatico -
che li costringe ogni volta a tornare alla casella di partenza, fa riprendere loro la politica della minimizzazione,
riporta al punto iniziale la strategia di graduale penetrazione di una politica energetica
che, fino a prova contraria, il popolo italiano ha sonoramente bocciato nel novembre del 1987
con il referendum antinucleare. E, tuttavia, seppur non dotati di buona stella, i fautori del nucleare
possono contare su un blocco economico, politico e massmediatico imponente.
Dalla Confindustria alle grandi aziende del settore elettrico, dai colossi dell'ingegneria civile a quelli
del settore militare-industriale, dalla gran parte dell'arco parlamentare al solito disponibile mondo
"scientifico", la lobby è in campo. E, in tempi di profonda involuzione e frammentazione della società
italiana, in preda a una forte crisi economica e sociale, non è detto che non riesca nell'intento.
Naturalmente non è un fenomeno solo italiano. In tutto il mondo, le grandi industrie, che in questi
anni hanno molto investito nel nucleare, hanno urgente necessità che la nuova stagione si riapra,
e cercano di far accettare l'uovo oggi - centrali che, pur arrivate alla terza generazione di reattori,
conservano immutati tutti i problemi che hanno contrassegnato le precedenti - facendo balenare
davanti agli occhi la grassa gallina del domani: le mitiche centrali di quarta generazione, con le
quali ogni problema sarà risolto e l'avvenire del pianeta potrà essere guardato con rinnovata fiducia.
Sarebbe facile ribattere come - anche senza scomodare il "sol dell'avvenire" - la vera risposta stia
esattamente nell'"avvenire del sole". Ma il tentativo è serio e non va sottovalutato. Chi scrive questo
libro non ha particolari conoscenze scientifiche sul tema in oggetto. Nondimeno è un essere
vivente e pensante e come tale ritiene di avere l'inalienabile diritto di tutti i suoi pari a poter discutere
di energia nucleare, di modello energetico, di organizzazione sociale. Insomma della vita e di ciò
che la riguarda. Perché il primo tentativo, già in atto, da parte della lobby nucleare, è il sequestro
del diritto di decidere, che si vorrebbe sostituire con la delega a un "oggettivo" sapere scientifico e
con un mandato fiduciario ai controllori della tecnologia.
Una presupposta "razionalità" - si intende "maschia" e moderna - da contrapporre all'irrazionalità -
si intende femminile e primitiva - di chi si oppone in nome dell'inalienabilità del diritto alla vita, alla
salute, all'ambiente e al futuro. Ma perché si possa riconquistare il diritto a decidere tutti assieme
di quale politica energetica riteniamo ci sia bisogno, quale modello produttivo sia necessario, quale
organizzazione sociale sia più vicina ai nostri bisogni, è necessario che al bombardamento massmediatico
dei fautori del nucleare, corrisponda un'informazione dal basso, attenta e puntuale, che
sia in grado di smascherare le gigantesche bugie - perché di tali si tratta - che stanno dietro la "necessità
del nucleare" e di restituire a ciascuna donna e ciascun uomo di questo Paese conoscenze
e saperi che ne aiutino l'autonomia personale e l'autorganizzazione sociale.
Questo libro vuole essere un primo contributo in questa direzione. E' un libro di parte, perché chi lo
scrive non crede che esista una oggettività astratta e pensa, al contrario, che quando ci si affida ad
essa, si stia solo consegnando il proprio destino nelle mani dei poteri dominanti.
L'unica oggettività possibile è dichiarare apertamente da quale parte si osserva il mondo, come se
ne perlustrano i dintorni, su quali strade si cammina. Basterà qui affermare che chi scrive è dichiaratamente schierato contro il nucleare civile e militare e per il diritto inalienabile alla salute, alla
vita, all'ambiente e al futuro. Senza se e senza ma, secondo una felice espressione del movimento
altermondialista.
Ed è da questo punto di osservazione che il libro compie, col primo capitolo, una prima riflessione
sul rapporto uomo-natura e scienza-tecnica, e su come il mutato scenario dettato dalla contraddizione
ecologica modifichi tutte le precedenti narrazioni sul tema. Col secondo capitolo si ripercorre
la storia del nucleare nel mondo e in Italia e la situazione attuale.
Il terzo capitolo prova a dimostrare l'inscindibile legame tra il nucleare civile e quello militare. Il
quarto capitolo entra nel merito delle bugie con le quali i fautori del nucleare sostengono le loro
posizioni, analizzandole nel dettaglio e dimostrandone l'inconsistenza.
Il quinto capitolo ripercorre a grandi linee la storia del movimento antinucleare e, in particolare, il
percorso che, negli anni 70-80 del secolo scorso, ha portato in Italia al vittorioso referendum che
ha bloccato il programma nucleare nel nostro Paese.
Il sesto capitolo prova invece ad affrontare la situazione attuale, cercando di offrire spunti e suggestioni
per quello che chi scrive ritiene sia la vera necessità del Paese: la costruzione di un nuovo
movimento antinucleare che, prendendo atto anche dei limiti dell'esperienza precedente, sappia
mettere in campo una strategia più ampia per intraprendere un'alternativa di sistema.
Che, partendo dall'inalienabilità dei beni comuni, rivendichi in campo energetico un modello di autogestione
territoriale ad alta efficienza e bassa dissipazione, basato sulle energie rinnovabili, contro
l'attuale modello termico, centralizzato e militarizzato. Perché si scrive energia, ma si legge
democrazia e possibilità di futuro.

Articolo pubblicato su “Lavori in corso”, Numero 142 febbraio 2009, Idee e contributi per l’ALTERNATIVA, Periodico in rete a cura della Associazione Culturale Punto Rosso

 

Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 16:07

affinchè sia impedito il raduno Nazifascista del 5 aprile pv

Ordine del Giorno
 
affinchè sia impedito il raduno Nazifascista del 5 aprile pv
 
Il Consiglio di Zona 4 di Milano
 
conosciuta
 
la volontà e l'intenzione del gruppo neofascista "Forza Nuova", da sempre soggetto a denunce per atti apologetici contrari alle disposizioni della nostra Costituzione Repubblicana, di indire un raduno paneuropeo con la partecipazione di esponenti del BNP - British National Party – (partito di soli bianchi), del Front National e dell’NPD - Nationaldemokratische Partei Deutschlands - (partito filonazista), che insieme a Forza Nuova rappresentano le destre estreme europee
 
si sottolinea che
 
la manifestazione è in aperta contraddizione e contrasto con i fondamenti antifascisti della nostra Costituzione, che si ispira ai principi di eguaglianza, giustizia sociale, rispetto e promozione dei diritti umani e libertà, e arrecherebbe pregiudizio grave all'ordine pubblico, offendendo la memoria storica della nostra città, Medaglia d'Oro della Resistenza
 
preso atto che
 
da tempo si stanno registrando attività ed eventi promosse da realtà e organizzazioni orgogliosamente in contrasto con la nostra Costituzione, spesso generatrici di odio razziale e propagandatrici di intolleranza,
 
considerato che
 
il raduno verrebbe effettuato in un mese di intensa attività preparatoria delle iniziative istituzionali e sociali collegate alle Celebrazioni della Liberazione dell'Italia e dell'Europa dal nazifascismo
 
in virtù
 
dell'ottima iniziativa presa dal presente Consiglio di Zona 4 presso la Questura e la Prefettura per chiedere il divieto preventivo di una manifestazione nazifascista che si sarebbe tenuta presso Largo Marinai d'Italia lo scorso aprile 2008

si chiede

al Presidente del Consiglio di Zona 4 di invitare il Consiglio Comunale e il Sindaco ad attivarsi con il Prefetto e il Questore per impedire tale manifestazione attraverso un divieto preventivo.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

Franz Brunacci
Consigliere Gruppo Misto

Massimo Gentili
Consigliere Comunisti Italiani - Capogruppo La Sinistra

Daniele Olivieri
Consigliere Gruppo La Sinistra

Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 16:02

chiusura biblioteca oglio 18 mercoledì 18 marzo e caso wifi

 

Milano 26 marzo 2009
Alla c.a. del Settore Biblioteche del Comune di Milano
della Direzione Biblioteca Via Oglio 18 di Milano
della Commissione Educazione e Biblioteche del Consiglio di Zona 4 di Milano
Interrogazione in merito alla chiusura avutasi mercoledì 18 marzo dei locali della Biblioteca di Via Oglio 18 e all'attivazione servizio connessione WIFI all'interno degli stessi
Considerato
che nella giornata di mercoledì 18 marzo i locali della Biblioteca di Via Oglio 18 sono rimasti chiusi al pubblico per tutta la giornata di servizio
è consuetudine
che i locali della biblioteca di Via Oglio 18 siano chiusi ogni settimana, come in altri plessi, e che questa disposizione è recepita dall'utenza ed è giustificata dall'esigenza di avviare lavori di risistemazione e di pulitura dei vari locali
preso atto
che nella giornata di mercoledì 18 marzo i locali della biblioteca sono rimasti chiusi anche nelle ore pomeridiane, rendendo inagibili l'accesso al servizio per l'intera giornata recando qualche problema all'utenza che in numero sostenuto è giunta in sede e non ha potuto usufruire dei locali, probabilmente non informati in tempo dell'impossibilità di accedere ai locali per tutta la giornata
si chiede
alla Direzione della Biblioteca di Via Oglio 18 se la chiusura avvenuta nella data di MERCOLEDI' 18 MARZO lungo tutto il periodo di servizio sia stata tempestivamente comunicata con capillarità all'utenza e quali siano stati i motivi della suddetta chiusura, nonché se tale sospensione del servizio sia prevista anche in futuro e con quali modalità
alla stessa Direzione e alla Direzione Centrale Settore Biblioteche del Comune di Milano se è previsto nel breve periodo l'attivazione degli access point presenti all'interno della sala di consultazione al fine di rendere attuativo il servizio di connessione WIFI all'interno dei locali della biblioteca e il motivo della non attivazione finora non avviata di tale servizio, se esiste, infine, una specifica ditta appaltatrice che ha l'impegno convenzionale di provvedere a garantire tale attivazione
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4

Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 15:59

cascina monluè: stato dei progetti

 

Milano, 23 ottobre 2008

 

Alla c.a.
dell'Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano;
del Settore Demanio e Patrimonio del Comune di Milano;
della Commissione Territorio, Viabilità e Ambiente del Consiglio di Zona 4 di Milano;
della Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue Componenti
e p.c.
dell’Assessorato al Tempo Libero del Comune di Milano

 

Oggetto: richiesta di visione e avvio discussione concernente i progetti di intervento per la riqualificazione della Cascina Monluè, in vista dell'avvicinarsi della stagione estiva

 

Considerato
che in data 23 ottobre nella seduta di Consiglio di Zona il sottoscritto ha presentato un'interrogazione in cui si chiedeva notizie e informazioni riguardo a progetti di intervento per la ristrutturazione della Cascina Monluè e in cui si sotttolineava il fato che la stessa sia ormai diventato polo e luogo di interessanti iniziative culturali e aggregative fatte e promosse da associazioni di vario calibro e portata in collaborazione con gli assessorati dell’Amministrazione Comunale di Milano, soprattutto l’Assessorato al tempo Libero, l’Assessorato alla Cultura e, per alcuni convegni di natura sociale, con l’Assessorato all’Educazione e alle Politiche Sociali del Comune di Milano

 

si sottolineava
nella stessa interrogazione a cui non fecero seguito risposte dagli organi in indirizzo nel tempo previsto dal regolamento che l'estate scorsa non siano state disposte le utili e necessarie deroghe, che per consuetudine vengono previste per eventi di natura musicale principalmente, ai limiti di emissioni acustiche, al fine di dare piena esecuzione alle iniziative stesse, che hanno confermato anche l'anno scorso forte ritorno di pubblico
constatato
che una simile interrogazione era già stata formulata in un consiglio di zona del luglio scorso, rivolta in specifico alla direzione dell'ARPA, nella circostanza in cui l'evento della manifestazione culturale Est is West, promossa dall’ARCI Provinciale di Milano, a cui il Consiglio di Zona 4 da anni esprime il patrocinio, e che trova anche il sostegno da parte dell’Assessorato allo Sport e al Tempo Libero, è stato sospeso a causa di petizioni di denuncia di superamento dei livelli minimi di emissioni acustiche da parte di alcuni residenti presenti nelle viciniora

 

preso atto
che diversi progetti di intervento strutturale complessivo sono in discussion e preparazione e che sono indirizzati, in coerenza con un programma più complessivo di valorizzazione delle cascine presenti sul territorio comunale, nella tutela del quadro architettonico storico, in unaa dimensione di riutilizzo degli spazi al fine di promuovere iniziative aggregative sociali, culturali e formative
si chiede
- all'Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano se, in una dimensione di promozione di progetti di recupero di cascine presenti sul territorio municipale, nel rispetto della qualità storica agricola e sociale urbanistica dell’area, esiste l’intenzione di provvedere a inserire una proposta di riqualificazione strutturale della Cascina, coinvolgendo i soggetti attivi del territorio e proponenti, negli ultimi anni, programmi qualificati e consolidati di utilizzo dello spazio, mettendo a confronto le varie proposte in merito formulate e prospettando formule adeguate per una gestione partecipata della realtà;
- Alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 e alla Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4 di provvedere a inserire all’ordine del giorno di una prossima riunione congiunta di commissione l’analisi della situazione attuale della Cascina e invitare funzionari del Settore competente, Territorio, del Comune di Milano, e Tempo Libero, soggetto che ha palesato interesse all’utilizzo dell’area in diverse occasioni di rilievo culturale, al fine di valutare di concerto con le realtà che hanno promosso iniziative e programmi pubblici possibili progetti di riqualificazione e utilizzo futuro della Cascina, comparando le diverse proposte oggi presenti in materia da parte di diversi attori sociali, tra cui gli studi presentati dall’Architetto Stefano Boeri in merito alla riqualificazione strutturale degli spazi.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Venerdì, 27 Marzo, 2009 - 15:58

realizzazione tunnel di linate/rho

 

Alla cortese attenzione dell'Assessorato al Territorio del Comune di Milano
alla cortese Attenzione all'Assessorato Lavori Pubblici del Comune di Milano
alla cortese attenzione della Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano
alla cortese attenzione del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue Componenti
alla cortese attenzione della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano
Si sta discutendo da diversi giorni sulla stampa della realizzazione di un tunnel che dovrebbe collegare il nuovo polo fieristico Rho – Pero, in entrata, quindi, con l'autostrada dei Laghi, con Linate, e che dovrebbe interessare parte del territorio della nostra circoscrizione, data la vicinanza con Linate
Il progetto riguarda la realizzazione di una strada sotterranea di oltre 14 chilometri, quanto stima il Comune stesso che ha reso nota l'intenzione di dare avvio alla fase iniziale di progettazione del tunnel, già identificato come proposta nella scorsa Giunta Albertini
E' di pubblica conoscenza, dati i diversi dossier su alcuni quotidiani negli ultimi giorni, che sono carenti i soldi e i fondi disposti per condurre a completamento le varie opere, nonché a livello direzionale manca ancora il nome dell'amministratore delegato della società che dovrà curare le infrastrutture
La proposta iniziale era stata avanzata con lo scopo e l'intenzione di ridurre il traffico presente e circolante in città, in vista dell'evento internazionale, che oggi grava sulle tangenziali per la maggior parte della propria mole e avrebbe richiesto un investimento di oltre due miliardi di euro, secondo alcune notifiche ufficiose
  • all'assessorato al Territorio del Comune di Milano e all'Assessorato Lavori Pubblici del Comune di Milano se sia previsto un progetto in fase preliminare dell'opera, quali sono i progettisti, se esista l'interessamento dei consigli circoscrizionali interessati per territorio, i tempi dell'eventuale intervento, le conseguenze che potrebbero verificarsi in ambito territoriale, urbanistico e viabilistico;
  • alla Giunta del Comune di Milano se sussista la copertura per l'avvio del bando di appalto per la ditta che dovrà provvedere alla realizzazione del progetto;
  • all'Assessorato al Territorio del Comune di Milano se esista la possibilità di dare carattere preferenziale alla realizzazione delle opere di incremento delle infrastrutture per promuovere una mobilità sostenibile e se tali coperture possano derivare dai fondi oggi previsti come desttinabili alla realizzazione del tunnel di collegamento Linate con il polo fieristico Rho/Pero
  • alla commissione territorio del consiglio di zona 4 di milano di provvedere a indire una riunione con all'ordine del giorno la discussione sulla proposta del progetto, invitando progettisti e dirigenti del settore e dell'assessorato competente
    Alessandro Rizzo
    Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano – Gruppo La Sinistra
    Consiglio di Zona 4
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