
Via le bombe..Movimento Umanista per il disarmo
Il Movimento Umanista sta conducendo una campagna mondiale per il disarmo, basata su uno spot di trenta secondi in cui Silo, il pensatore argentino fondatore del Movimento, lancia un appello per il disarmo nucleare, il ritiro delle truppe d'invasione e la restituzione dei territori occupati. Abbiamo ricevuto questo comunicato dalla Regionale Umanista Europea e volentieri lo pubblichiamo.
C.S. Rete Disarmo sull'esperimento nucleare in Corea
No alla base Militare USA a Vicenza
Venerdi 19 gennaio, ore 16.00 tutti in piazza anche a Roma
Il governo Prodi ha dato il via libera alla costruzione di una nuova
base
militare USA a Vicenza E' una scelta gravissima
La nuova base militare USA al Dal Molin sarà una base pienamente
operativa
e funzionale alla dottrina della guerra preventiva statunitense per le
aggressioni contro i popoli nel Medio Oriente.
Il dissenso e la mobilitazione popolare contro la nuova base militare a
Vicenza sono state enormi.. Questo governo e la coalizione di forze che
lo
sostengono, oggi sono chiamate a scegliere tra sovranità popolare e
lealtà
ad un esecutivo orientato su una scelta antidemocratica e bellicista.
Il
servilismo e subalternità agli USA e alla NATO, la presenza delle loro
basi
militari nel nostro territorio e la partecipazione alle missioni
militari
nei teatri di guerra, vanno rimessi in discussione radicalmente.
Venerdi 19 gennaio concentramento a Montecitorio alle ore 16.00 a
sostegno del movimento che si oppone alla nuova base militare a
Vicenza. Ci
saranno manifestazioni anche in altre città.
Prepariamo nelle prossime settimane una grande manifestazione nazionale
per
il ritiro dei militari italiani da tutti i teatri di guerra, per lo
smantellamento delle basi militari USA e NATO e per il taglio alle
spese militari.
Governo Prodi ha dato il via libera alla costruzione di una nuova base
militare USA a Vicenza E' una scelta gravissima
La nuova base militare USA al Dal Molin sarà una base pienamente operativa
e funzionale alla dottrina della guerra preventiva statunitense per le
aggressioni contro i popoli nel Medio Oriente.
Il dissenso e la mobilitazione popolare contro la nuova base militare a
Vicenza sono state enormi.. Questo governo e la coalizione di forze che lo
sostengono, oggi sono chiamate a scegliere tra sovranità popolare e lealtà
ad un esecutivo orientato su una scelta antidemocratica e bellicista. Il
servilismo e subalternità agli USA e alla NATO, la presenza delle loro basi
militari nel nostro territorio e la partecipazione alle missioni militari
nei teatri di guerra, vanno rimessi in discussione radicalmente.
Venerdi 19 gennaio concentramento a Montecitorio alle ore 16.00 a
sostegno del movimento che si oppone alla nuova base militare a Vicenza. Ci
saranno manifestazioni anche in altre città.
Prepariamo nelle prossime settimane una grande manifestazione nazionale per
il ritiro dei militari italiani da tutti i teatri di guerra, per lo
smantellamento delle basi militari USA e NATO e per il taglio alle spese
militari.
Prime adesioni:
Comitato per il ritiro dei militari italiani, Confederazione Cobas,
Federazione RdB/CUB,
Rete dei Comunisti, Partito Comunista dei Lavoratori, Comitati Iraq
Libero, CARC, Utopia Rossa
---
Alessandro Marescotti
http://www.peacelink.it
CTPC....comitato trasporti puntuali e civili
Via Borsieri 4
- a Cadorna FNM sono comparse (per ora inutilizzate) le barriere a tornelli tipo metropolitana e LeNord stanno facendo cambiare ai loro abbonati pendolari le tessere con tessere elettroniche.
I miei colleghi pendolari temono che le barriere rallenteranno il flusso dato la notevole affluenza (specie a arrivo treno);
- la Regione sta mandando ai titolari di tessere regionali agevolate (che comunque scadono a luglio 2007 ... salvo ennesima proroga) una nuova tessera su cui sara' possibile caricare l'attuale abbonamento
(dietro esibizione della ricevuta di c/c postale). In futuro la ricarica (p.es. 60 euro annui per invalidi) si potra' fare anche agli ATM point
- i vecchi tesserini 2x6 sono stati sostituiti con un singolo biglietto magnetico (me ne ha fatto vedere uno una collega).
Questo direi che e' un cambiamento "neutrale"
- i vecchi carnet da 10 corse (che consentivano un modesto risparmio a utilizzatori poco frequenti rispetto al biglietto singolo) sono pure sostituiti con un singolo biglietto magnetico.
Pero' prima era possibile usare lo stesso carnet da parte di piu' persone che viaggiavano insieme, adesso non piu'
Segnalo a questo proposito un thread sul forum del Corriere http://www.corriere.i
Quesito: utilizzo del nuovo carnet Atm)
Questa cosa e' chiaramente svantaggiosa per gli utilizzatori poco frequenti, diciamo una famigliola di 4 persone che esce al sabato, oppure se uno invita alcuni amici da fuori Milano.
Prima prendeva un carnet e faceva 4+4 corse, per dire, e gliene restavano due.
Adesso o prende otto biglietti, o prende 4 carnet su ognuno dei quali usa 2 corse, e tiene le altre 32 per una altra volta
Ora gli utilizzatori poco frequenti dei mezzi pubblici, non e' che siano utilizzatori non regolari, magari li usano sempre, ma solo quando gli servono, e non gli servono spesso. Non mi pare giusto
penalizzarli ...
... tanto per dire, a Monaco gli abbonati durante il weekend possono portare con se un amico gratis !
L'ombra del cancro base Nato di Martina Franca
Amianto, radon,onde elettromagnetiche. Cosa è accaduto in questi anni
nella base supersegreta di Martina Franca? Scavata in una caverna a trenta
chilometri da Taranto, è un mistero su cui è stato mantenuto uno
stretto riserbo.
Per saperne di più clicca su
http://italy.peacelink.org/ta
Alessandro Marescotti
Umanisti per l'ambiente non privatizzare l'acqua
DEBUTTA IN PIAZZA LA RACCOLTA
FIRME IN DIFESA DELL’ACQUA
L'acqua deve restare un bene pubblico. Non può diventare una merce.
RQN - Radio Quintessenza Network
La radio dei talenti EMERGENTI
www.quintessenzanet .org/radio
Sono iniziati i banchetti di raccolta firme a
> sostegno della legge di iniziativa popolare per non
> privatizzare l'acqua italiana. Inoltre si stanno
> raccogliendo anche delle firme per una petizione per
> impedire che la Moratti privatizzi l'acquedotto di
> Milano.
> A chi fosse interessato a questa petizione posso
> fornire i moduli.
> Per i banchetti sulla legge di iniziativa popolare
> io e Thomas vi comunicheremo il calendario.
> in questo link maggiori info:
> http://www.acquaben ecomune.org/
> Ciao
> Roberto Benatti
> Umanisti per l'ambiente
Partito Umanista torna in campo....
Campagna Acqua Pubblica
Oltre 15'000 firme raccolte nel primo fine settimana, banchetti presi d'assalto dai cittadini!
Cerca nella sezione iniziative il posto più vicino a te per correre a firmare la nostra legge d'iniziativa popolare!!
Vi preghiamo di segnalare tempestivamente tutte le iniziative a
segnalazioni-iniziative@acqua
Il piccolo Nerone ....G. Bush

di Gennaro Carotenuto
Nessuno si sollevò, neanche i media così attenti a fare le pulci a quello che dicono dirigenti politici mondiali meno amati da chi governa il mondo. I pochi che devono essersi soffermati su questa dichiarazione devono averla trovata puerile, capricciosa, tragicamente frivola, di fronte a una catastrofe che, secondo alcuni calcoli, ha già provocato la morte di 650.000 cittadini iracheni. "Non mi ritirerò dall'Iraq neanche se restassero ad appoggiarmi solo mia moglie Laura e il mio cane Barney". Cosa si può fare se l'uomo più potente del mondo è un bambino capriccioso e frivolo con seri problemi edipici?
Il presidente degli Stati Uniti, George Bush junior, ha dunque scelto la strada dell'escalation vietnamita per l'Iraq. Di fronte all'annuncio dell'invio di più uomini -già che secondo Bush stesso l'unico errore ammesso è stato aver usato troppo poco la sterminata forza militare- gli interpreti ufficiali del pensiero di George Bush, quelli che "l'America è sempre la prima democrazia del mondo", non hanno neanche provato a difendere la scelta. Tantomeno hanno fatto autocritica, visto che quella scelta avevano difeso e appoggiato e, di fronte alle cassandre pacifiste, avevano millantato quella irachena come una passeggiata dove la gente avrebbe offerto fiori e non bombe agli occupanti. Se la sono cavata con una risposta psicologica: "Bush non vuole passare alla storia come uno sconfitto".
Benito Mussolini, alla vigilia del 10 giugno 1940, spiegò al Maresciallo Pietro Badoglio l'attacco alla Francia con raro cinismo: "ho bisogno di alcune migliaia di morti per sedermi al tavolo della pace quale belligerante". Il discorso di stanotte di Bush lo ricorda in maniera sinistra. Sa perfettamente che 20.000 soldati in più non cambieranno la natura e le sorti del conflitto. E' un cambiamento cosmetico perché non ha lo spessore morale per ammettere di aver sbagliato tutto. Ha bisogno di altri morti e poi qualcun altro al posto suo lascerà Baghdad come fu lasciata Saigon dopo avere ammazzato due milioni di vietnamiti.
Da pochi giorni gli Stati Uniti sono intervenuti direttamente in Somalia. Hanno massacrato decine di civili spacciandoli per terroristi. Quei morti sono stati necessari, propedeutici e funzionali all'annuncio dell'escalation in Iraq: “Se siamo costretti ad intervenire in uno scenario apparentemente marginale come quello del Corno d'Africa, tantomeno possiamo lasciare campo libero in Iraq”. Quello in Somalia è un intervento illegittimo, unilaterale, soprattutto imprudente, ma che serve a dimostrare, agli spettatori di Rete4 e Fox-TV, che dietro la maschera della minaccia terrorista si debba accettare tutto. L'Unione Europea ha guardato attonita all'apertura del fronte somalo. Perfino l'ascaro Tony Blair ha detto che non seguirà Bush nella nuova escalation irachena.
Tuttavia, pensare che il dramma che gli Stati Uniti stanno imponendo al mondo sia dovuto solo al piccolo Nerone George Bush, sarebbe fuorviante. John McCain, il suo più probabile successore repubblicano, è un suo fiero critico da destra: fin dall'inizio avrebbe inviato più uomini e avrebbe voluto più obbrobri. L'accusa più grave mossa dal Partito (clone) Democratico non è stata quella del crimine massimo della guerra, ma quella di aver speso male il denaro dei contribuenti e aver perso "vite americane", come ha testualmente ripetuto stanotte il capo senatore Harry Reid usando lo stesso linguaggio, la stessa cultura politica di George Bush.
Distinguere tra “vite americane” e “vite altrui” è un'espressione razzista molto in voga negli Stati Uniti d’America. Quale altro dirigente politico al mondo -come invece si fa quotidianamente negli Stati Uniti- parlerebbe della necessità di sacrificare vite altrui per salvare "vite francesi", "vite bulgare", "vite italiane"? La stessa espressione è repellente. Eppure suona così familiare nella vita politica statunitense, viene ripresa dalla stampa senza batter ciglio, come se non fosse la manifestazione più atroce di questo nuovo arianesimo messianico che è il neoconservatorismo.
Ancora dopo l'11 settembre, se pure qualcuno dubitava dell'autorità morale degli Stati Uniti per amministrare giustizia sul pianeta intero, in pochi dubitavano sul fatto che avessero la forza militare per farlo. Oggi, dall'Afghanistan alla Somalia all'Iraq, sappiamo che da Abu Grajib a Falluja al cappio al collo di Saddam Hussein, gli Stati Uniti non solo hanno perso ogni autorità morale. Non hanno possibilità alcuna di vincere militarmente, ma possono continuare a farsi e soprattutto fare molto male. Sono lo specchio del bambino capriccioso, prepotente e frivolo che li governa e che del resto hanno democraticamente eletto.
Il cantautore Quintín Cabrera, in una delle sue ballate più popolari*, canta che la cosa della quale gli statunitensi avrebbero più bisogno, per rientrare in se stessi dal loro delirio di onnipotenza, è una nuova lezione vietnamita. Bush lo sta accontentando. Ma a che prezzo, soprattutto per le “vite irachene”, “vite somale”, “vite afghane” che continueranno a essere massacrate, torturate, stuprate, bombardate per coronare il sogno di bambino di George Bush junior di “non passare alla storia come uno sconfitto”!
nel limbo della guerra.......
NEL LIMBO DELLA GUERRA COSTRATTI A IMBRACCIARE IL FUCILE
Nell’ultimo decennio di guerre sono stati uccisi più di 2 milioni di bambini, una media di uno ogni 3 minuti. 6 milioni di bambini sono stati resi invalidi o sono stati gravemente feriti nei conflitti, mentre un milione ha perso entrambi i genitori. La guerra ha inoltre privato della casa altri 25 milioni di bambini. 10 milioni di minori hanno subito traumi psichici imputabili alla guerra.Le atrocità compiute nei secoli, in nome di interessi o ideali vari, sono così tante e inenarrabili da non permettere nessuno spazio all’ottimismo e alla speranza.
Come dice un ragazzo della Sierra Leone, che si pensa avesse 7 o 8 anni quando fu preso: “Combattevamo e basta. Non sapevamo quanti anni avevamo”.*
Seguono metodi di addestramento e conversione crudeli. Brutalità e abusi rendono il programma di addestramento efficace. L’obiettivo del processo è favorire la dipendenza del bambino dal gruppo armato e impedirne la fuga.
I bambini, in particolar modo gli orfani e chi non ha contatto con la società civile, possono arruolarsi spontaneamente in qualsiasi gruppo se credono sia il solo modo di garantirsi pasti regolari, cure mediche, indumenti.
Come racconta un bambino soldato congolese: “Avevo sentito che almeno i ribelli mangiavano. Così mi sono unito a loro”. *

Le condizioni strutturali che si accompagnano ai conflitti armati possono costringere i bambini ad arruolarsi anche ai fini della difesa personale.
La vendetta perciò è uno stimolo abbastanza forte per unirsi alla lotta. Spesso i bambini soldato sono sopravvissuti al massacro della loro stessa famiglia.

Nel Sud del Sudan, per esempio, un paese in cui si sta consumando una grave crisi umanitaria che costituisce solo l'ultima variante di una guerra civile che si protrae quasi senza sosta dall'Indipendenza, ottenuta nel 1956.
Sono bambini che prima di tutto non hanno un’identità ufficiale ed hanno imparato ad uccidere e sparare invece che leggere e scrivere.A loro non sarà mai restituita l’infanzia né potranno mai dimenticare quello che hanno vissuto.
In un ambiente protetto e sereno gli operatori e gli psicologi di SOS si prendono cura di loro, insegnano a riacquisire fiducia nelle persone e nei coetanei. Molti di questi bambini e ragazzi una volta allontanati dalle armi, si trovano soli perché le stesse famiglie, quando esistono, li hanno rinnegati e rifiutati. Il ricongiungimento con la famiglia di origine è una delle cose più difficili ed è possibile in un’ ultima fase.
Posizione del Partito Umanista