Discriminazione di genere e inquinamento visivo. Donna e media
Ma cosa fare?
BARCONI NAVIGLIO: PDL E LEGA VOTANO POSSIBILITA' CONDONO
Aderisco all'appello: costruiamo una federazione di Sinistra
Il sottoscritto Alessandro Rizzo, Consigliere di Zona 4 di Milano,
aderisce convintamente all'appello
"PER UN NUOVO INIZIO - Costruiamo insieme a Milano la Federazione
della Sinistra"
per le seguenti motivazioni politiche, condividendo le parti
strutturanti dell'analisi e delle prospettive che il testo propone:
- la necessità politica di iniziare da Milano un itinerario collettivo
che sappia rinnovare la Sinistra culturalmente sia dal punto di vista
teorico, apprendendo i valori e gli ideali storici del Movimento
operaista, femminista, pacifista, antifascista, ambientalista, LGBTQ,
per i diritti civili, la difesa della laicità dello stato e delle
istituzioni, altermondialista, sia dal punto di vista della prassi,
costituendo momenti di radicamento nelle strutture scolastiche,
lavorative e sociali, dove si evidenzia la vita quotidiana della
comunità;
- la difesa della Costituzione e la sua attuazione, anche in vista di
una trasparenza della pubblica amministrazione, in una promozione
della legalità, che non significhi "sicuritarismo" ma eguaglianza
nelle opportunità per tutte e per tutti, senza privilegi;
- la costruzione di un'aggregazione politica e culturale delle forze e
delle realtà che si muovono nei partiti e fuori dai partiti per
un'alternativa in una città che è sintesi delle più acerrime
conseguenze del liberismo selvaggio e del capitalismo darwinista,
procedendo per la via di un ritorno al carattere pubblico e alla
difesa dei beni pubblici.
Alessandro Rizzo
Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
A Milano altri episodi di omofobia. E' ora di dire BASTA
Tre ragazzi omosessuali sono stati vittime di aggressione omofobiche nella nostra città. Un giovane giovedì sera è stato aggredito da due energumeni con bastoni provoncandoglio le lesioni alle giunture del ginocchio. Due ragazzi gay sono stati avvicinati da una macchina con a bordo quattro persone in Corso Lodi sabato notte; scesi i quattro manigoldi hanno incominciato a insultarli per, poi, giungere all'attacco fisico arrecando ecchimosi e ematomi su varie parti del corpo nonchè danni agli occhi a uno dei due aggrediti.
Il livello di guardia sta raggiungendo il culmine dell'insopportabilità in un Paese che ha visto e registrato da gennaio 8 omicidi, 70 violenze ed aggressioni, 8 estorsioni e 7 atti vandalici, mentre il Parlamento presenta emendamenti riguarda eccezioni di costituzionalità contro un progetto di legge che prevedeva l'inserimento dell'aggravante dell'omosessualità nei reati contro le persone. Chiaramente è giusto e importante fare sentire la voce come comunità LGBT, nonchè a denunciare questi episodi con determinazione. Arcigay di Milano ha espresso solidarietà e ha fatto sapere per voce del Presidente che metterà a disposizione le proprie strutture e i propri legali per dare assistenza giuridica ai ragazzi colpiti da questo efferato atto.
Milano viene considerata la città più ospitale nei riguardi della comunità lgbt. Diversi sono gli spazi e i locali dove incontrarsi, conversare, fare cultura e promuovere la circolazione dei pensieri all'interno del movimento. Non credo, però, di poter dare a questa metropoli la patente di città della tolleranza e della perfetta integrazione. Numericamente a Milano le persone lgbt sono consistenti, determinando a livello statistico la presenza più alta in Italia. Ma culturalmente questa città vive ostaggio di un'assenza di iniziativa politica amministrativa utile a rimuovere ogni prregiudizio e a garantire un'estensione dei diritti e delle garanzie, delle opportunità per le persone lgbt. E' del maggio 2008 il voto contrario, espresso in modo trasversale, del Consiglio Comunale verso la proposta, che aveva trovato un consenso diffuso nelle commissioni rispettive. In Regione Lombardia durante la discussione sulla proposta dell'opposizione di provvedere all'adesione dell'Ente alla Giornata contro l'omofobia, che ha visto il suo rigetto da parte della maggioranza di centrodestra, il capogruppo della Lega ha apostrofato il testo con epiteti omofobi e offensivi di elevato grado, nonchè il capogruppo di Forza Italia ha ribadito l'insostenibile differenzazione tra famiglie naturali e orientamenti non considerabili come tali. Espressioni di questo tipo legittimano di fatto episodi di violenza e di persecuzione contro la comunità lgbt, contro persone gay, lesbiche, trans, bisessuali. In un paese civile l'amministrazione, a fronte di un incremento così grave di atti omofobici, avrebbe provveduto ad approvare misure e provvedimenti utili a prevenire e a reprimere aggressioni di tale entità, nonchè a garantire tramite delibere e regolamenti un percorso di estensione di diritti e garanzie per la comunità lgbt. Da tempo chiedo tramite interrogazioni a quale punto è attualmente il didattito riguardo a iniziative amministrative presenti in contesti metropolitani europei, ricordo Parigi, Berlino, Londra, e da ultimo il Comune di Washinghton DC, dove si sta discutendo l'approvazione del registro delle coppie di fatto.
Sarebbero utili attività del Comune volte a inserire nell'organico della Polizia Locale un corpo specializzato sul tema della prevenzione e delle repressione di comportamenti e reati a sfondo omofobico, come avviene a Edimburgo o a Stoccolma. Sarebbe utile e importante che la pubblica amministrazione disponesse di un servizio che assicuri legalmente e giuridicamente un sostegno alle vittime di reati a sfondo omofobico, anzichè lasciare che tale attività sia di origine puramente associazionistica e volontaria, certamente meritoria e nobile. Sarebbe utile che il Comune di Milano invitasse, insieme ad altri enti che hanno già accolto tale proposta, il Parlamento a definire un percorso necessario legislativo di estensione della Legge Mancino ai reati contro l'orientamento sessuale, combattendo ogni forma di persecuzione e di pregiudizio di cui il Paese è visibilmente intriso. Sarebbe importante, infine, che il Comune desse avvio all'istituzione di registri per cppie di fatto, siano esse omosessuali, siano esse eterosessuali, garantendo un recepimento di una forma di unione familiare fortemente presente nel tessuto sociale ma non ancora in quello culturale e istituzionale.
Nonostante l'incremento di atti omofobici e nonostante siano passati diversi mesi dalla prima lettura del testo di proposta indirizzato a istituire il registro delle convivenze affettive il Comune di Milano risulta ancora fermo e fortemente inattivo a provvedere alla promozione di iniziative funzionali a fronteggiare una piaga insostenibile per una città che si definisce europea in un paese che si definisce civile.
Alessandro Rizzo
Lista Uniti con Dario Fo - Capogruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 MilanoFS: RESA GIUSTIZIA A DANTE DE ANGELIS, REINTEGRATO AL LAVORO
La lotta condotta da Dante De Angelis, con l'aiuto delle tantissime persone che lo hanno appoggiato in questi mesi, è finita con una vittoria.
Dante era stato ingiustamente licenziato dalle FS, solo perché si era permesso di adempiere al ruolo istituzionale che la legge (prima il D.Lgs.626/94 e ora il D.Lgs.81/08) ha dato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Cioè quello di segnalare al Datore di Lavoro prima e, se da questi non riceve risposte soddisfacenti, alle Autorità di controllo, gravi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Dante era stato ingiustamente licenziato, perché, in tal senso, aveva segnalato la rottura degli organi di aggancio di treni (in particolare i convogli ad alta velocità), che avevano provocato e lo avrebbero potuto fare nel futuro, il distacco delle carrozze passeggeri dal locomotore, con rischi gravissimi non solo per il lavoratori delle FS, ma anche per i passeggeri.
Oggi Dante è stato reintegrato al suo posto di lavoro e le FS sono state condannate per 'atteggiamento antisindacale'.
Come per i lavoratori della INSE Presse, la lotta di Dante e di tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi mesi, dimostra, ancora una volta che la lotta paga.
Non dobbiamo arrenderci mai. Uniti si può vincere !
DIFFONDETE & KNOW YOUR RIGHTS ! ! !
Da:http://www.dazebao.org
Lunedì 26 ottobre 2009 19:33
di Matteo Giuli
ROMA - "Ero preoccupato ma assolutamente fiducioso perché sapevo di aver fatto solo il mio dovere civico e svolto il ruolo di lavoratore responsabile e RLS".
Così Dante Dante De Angelis, il macchinista licenziato ingiustamente dalle Ferrovie dello Stato il 15 agosto del 2008, ha commentato il suo reintegrato al posto di lavoro.
La decisione arriva direttamente dal giudice del Tribunale di Roma, Dario Conte, che questa mattina ha annullato il licenziamento deciso arbitrariamente dalle FS, obbligando l'azienda, condannata per atteggiamento antisindacale, all'immediata reintegrazione del rappresentante per la sicurezza e al risarcimento di tutte le retribuzioni perdute.
De Angelis la mattina di ferragosto di un anno fa si era recato al lavoro scoprendo di essere stato improvvisamente licenziato senza nessun preavviso dalle FS, che lo ritenevano colpevole per aver denunciato una situazione d'insicurezza.
I fatti su cui Dante De Angelis si era espresso riguardavano gli incidenti ferroviari avvenuti nei pressi di Milano il 14 e il 22 luglio del 2008, dove la rottura del tenditore di collegamento di un ETR 500 provocò il distaccamento tra due vagoni.
All'epoca dei fatti molti definirono ingiusto il licenziamento di De Angelis, tanto che dimostrazione dello sdegno per questa vicenda, molti lavoratori e cittadini si attivarono con appelli che raccolsero migliaia di sostenitori e presidi per chiedere l'immediata riammissione al lavoro di De Angelis.
Ma la situazione sembrava essersi arenata, fino alla decisione di oggi.
Una vera e propria vittoria, hanno commentato in molti colleghi e non solo per Dante ma per tutti quei lavoratori che ogni giorno si battono per la sicurezza.
Oggi finalmente con la decisione del Tribunale si rende giustizia a De Angelis dopo oltre un anno di attese.
Milano, due episodi di aggressione
27/10/2009 - Ufficio stampa Arcigay
Giovedì 21 ottobre un ragazzo gay è stato aggredito a Milano con pietre e bastoni da due energumeni che gli hanno provocato la rottura dei legamenti di un ginocchio. Medicato al pronto soccorso è stato dimesso con una prognosi di 21 giorni.
Sabato notte 23 ottobre, attorno alle 4 del mattino, una coppia di ragazzi usciti da una discoteca nei pressi di corso Lodi sono stati affiancati da una macchina dalla quale quattro persone hanno cominciato a insultarli per poi passare alle vie di fatto causando ecchimosi e ematomi su varie parti del corpo a entrambi e danni ad un occhio ad uno dei due e che a seguito di ciò probabilmente dovrà subire un’operazione. Risultato: 10 e 30 giorni di prognosi.
In entrambi i casi è stata sporta denuncia.
"Queste brutali aggressioni segnalano il clima di violenza continua a cui è esposta la nostra comunità, che non risparmia nemmeno una città come Milano, tradizionalmente considerata più accogliente nei confronti delle persone omosessuali e trans.” – dichiara il presidente di Arcigay Milano Paolo Ferigo – “A tutti e tre gli sfortunati protagonisti diamo la piena solidarietà e vicinanza da parte del C.I.G. Arcigay Milano. Come sempre, mettiamo a loro completa disposizione la nostra struttura e i nostri legali perché sia fatta piena luce sull´accaduto e si tuteli così la dignità personale delle vittime dell´omofobia".
"Da gennaio 2009 ad oggi la cronaca ha registrato 8 omicidi, 70 violenze ed aggressioni, 8 estorsioni e 7 atti vandalici.” – aggiunge il responsabile lotta alla violenza Arcigay Luca Trentini – “Considerando il sommerso e il non denunciato la situazione è ormai fuori controllo.”
“In qualsiasi altro paese civile si sarebbe gridato all´emergenza.” – conclude il presidente nazionale Arcigay Aurelio Mancuso – “In Italia invece il parlamento rifiuta di discutere una qualsiasi Legge a nostra tutela, dando un ulteriore sfregio alle troppe vittime e legittimando le azioni di odio contro di noi".
"A quarant'anni dall'autunno caldo" a Palazzo Marino
I Gruppi Consiliari della Lista Uniti con Dario Fo e Rifondazione Comunista
hanno organizzato per il prossimo 6 novembre (a partire dalle ore 17.00) un
dibattito pubblico in occasione del quarantennale dell'autunno caldo.
Siamo consapevoli che numerose saranno le iniziative al riguardo; non
vogliamo quindi che questa iniziativa sia un doppione di altre e tanto meno
debba ridursi ad un triste amarcord.
Vogliamo che sia una riflessione su quello che è stato portando al pubblico
che sarà presente dei contributi che saranno forniti da chi in prima
persona ha avuto modo di vivere quelle esperienze.
Si parlerà del mondo del lavoro e delle lotte operaie in fabbrica, della
partecipazione e del ruolo delle donne con la testimonianza, della
contestazione studentesca, della strategia della tensione a qurant'anni
dalla strage di piazza Fontana.
In chiusura si cercherà di dare risposte ad alcuni interrogativi relativi
all'oggi e al prossimo futuro di fronte alla crisi economica e alle
problematiche del mondo del lavoro.
Saranno presenti Basilio Rizzo, Vladimiro Merlin, Emilio Molinari, Franco
Calamida, Lidia Menapace, Mario Capanna, Giorgio Galli, Federico Sinicato,
Saverio Ferrari e Giorgio Cremaschi.
Il dettaglio degli interventi lo potete trovare nell'allegato.
Certi di aver solleticato il vostro interesse, vi aspettiamo numerosi.
L'Accademia di Brera deve essere difesa
Esprimo la mia solidarietà alle ragazze e ai ragazzi dell'Accademia di Brera in difesa degli spazi della propria struttura scolastica, che deve essere considerata patrimonio culturale della nostra città. Il Comune di Milano vuole spostare l'Accademia in Via Mascheroni al posto della vecchia Caserma dell'esercito. L'opposizione a tale prospettiva è dovuta essenzialmente al fatto per cui il trasloco nella nuova sede dovrebbe costare di più del previsto, 5 milioni di euro e non gli 800 mila euro preventivati, e dovrebbe garantire un minore spazio per l'attività didattica, 3.500 metri quadri e non i 26 mila promessi. Dario Fo ha denunciato chiaramente questi dati lo scorso sabato in un'assemblea indetta dalle studentesse e dagli studenti dei corsi. Ricordo come nel 2007 Dario Fo e Franca Rame avessero più volte affrontato il ema del degrado e della fatiscenza a cui l'Accademia è soggetta da tempo, segno di un'incuria da parte dell'amministrazione comunale. L'accademia di Brera risulta dimenticata nell'ambito contestuale urbanistico in cui sorge, dove maggiormente si rivela come canale di aggregazione sociale l'appuntamento consumeristico con l'aperitivo di massa nei locali adiacenti. Un tempo, sottolineava Dario Fo, le ragazze e i ragazzi si frequentavano nel cortile della struttura, si contaminavano con esperienze artistiche diverse, crescevano professionalmente e personalmente: si trovavano per parlare, per confrontarsi, studentesse e studenti, giovani che passavano per la città, ragazzi di tutto il mondo propensi a esprimere la propria creatività, le proprie inclinazioni, le proprie espressività. Oggi il Comune di Milano, a fronte del disagio che studenti e docenti hanno da tempo denunciato a livello strutturale dell'Accademia, ha offerto alla presidenza una soluzione che risulta essere una via d'uscita al ribasso rispetto alle esigenze dell'istituto: il trasferimento. La proposta del Comune di Milano è alqaunto insufficiente, fortemente riduttiva, esempio di un'assenza ormai totale di investimento in un'ente che dovrebbe essere patrimonio civico e culturale della nostra città. Certamente è chiaro: tutto ciò che crea cricolazione del pensiero e libera espressività della propria personalità disturba e poco interessa un potere amministrativo incline alle pressioni economiche e commerciali. Una struttura educativa di questo calibro non comporta nessun tipo di entrate a brevissimo periodo, seppure sia un percorso di costruzione di un futuro miglioramento sociale e collettivo e di una crescita comune, beneficiante anche in termini "monetari". Dario chiede agli studenti di mobilitarsi, di farsi sentire, di coinvolgere la città, spesso sorda difronte a tali problematiche o semplicemente non curante delle istanze che provengono dal mondo culturale ed educativo, nella prospettiva di crescita delle prossime generazioni. Io esprimo solidarietà a chi oggi, docenti, ricercatori, intelligenze artistiche e studenti, vivono questa struttura che deve essere difesa perchè è di tutte e di tutti, universalmente. Esprimo solidarietà e sostegno alle vertenze e istanze di chi vuole rappresentare la voce altra di una Milano soggetta e vittima di logiche di profitto e di monetizzazione della vita quotidiana, la voce di un universo culturale e artistico che ha il diritto di rivendicare un ruolo primario nella città, di prendersi questa città e portarla verso a un rinascimento culturale e civile.
Alessandro Rizzo
Uniti con Dario Fo - Capogruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
Biblioteca Valvassori Peroni - Manifestazioni Culturali
Consiglio di Zona 3
presso la nostra biblioteca ha luogo, il mercoledì,
PAGINE D'ARTE. ARTE E ARTISTI PROTAGONISTI DELLA NARRATIVA CONTEMPORANEA
a cura di Opera d'Arte
un ciclo di conferenze tenute da storici dell'arte, accompagnate da proiezioni per alternare al piacere della lettura stimoli provenienti da altri canali comunicativi.
Caravaggio al tempo di Caravaggio di Dario Fo
me
L'artista del Seicento più vicino alla sensibilità contemporanea e il grande uomo di teatro premio Nobel per la Letteratura si incontrano nel testo tratto da uno spettacolo teatrale di grande suggestione e successo, che fa rivivere il genio di Caravaggio.
Opera d'Arte è specializzata in eventi sulle relazioni fra arte figurativa e letteratura.
gay: diversamente cittadini
Diversamente cittadini.
Posted by Arnald under Diversamente occupatiNon ci facciamo mancare neanche gli apparentamenti politici da tribunale dell’Aia (vedi Paola “ratzista” Binetti) che fanno affossare uno alla volta i diritti civili di questo paese.
“La storia siamo noi” diremmo di fronte al solito finale patetico congressuale del finto partito democratico. Ce ne dovremmo proprio vergognare, aggiungo io. Destino dell’elettore di sinistra, dunque: l’impossibilità di fare una qualsiasi riforma civile prima che il proprio governo cada.
Al contrario, l’elettore di destra può dirsi soddisfatto di aver visto la propria compagine politica bivaccare tra gli scranni del vincitore per tutta la legislatura.
Però, mentre noi non governiamo mai per problemi di frammentazione, a destra non si governa per problemi di totale accentramento del potere nelle mani di un uomo. Non so nemmeno se chiamarla deriva peronista, fascista o sfascitsta, non è questo il punto: semplicemente, siamo così presi a risolvere i cazzi grossi di questo signore che qualsiasi problema del resto del paese passa sempre in secondo piano. Disoccupazione dilagante, malasanità, corruzione di ogni genere, nepotismo, fuga di cervelli, povertà. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per un inverno bollente, altro che autunno caldo. Non mi chiedo neanche più se questi signori, da destra a sinistra, si rendano conto che la bomba sociale è pronta a scoppiare. O credono che tutti quelli che hanno perso un lavoro, la casa, la dignità e il futuro (perché riprendersi da una bancarotta familiare è quasi impossibile), se ne staranno buoni, in fila alla Caritas, per una minestra calda? – Arnald