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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 27 Ottobre, 2009 - 18:41

L'Accademia di Brera deve essere difesa

Esprimo la mia solidarietà alle ragazze e ai ragazzi dell'Accademia di Brera in difesa degli spazi della propria struttura scolastica, che deve essere considerata patrimonio culturale della nostra città. Il Comune di Milano vuole spostare l'Accademia in Via Mascheroni al posto della vecchia Caserma dell'esercito. L'opposizione a tale prospettiva è dovuta essenzialmente al fatto per cui il trasloco nella nuova sede dovrebbe costare di più del previsto, 5 milioni di euro e non gli 800 mila euro preventivati, e dovrebbe garantire un minore spazio per l'attività didattica, 3.500 metri quadri e non i 26 mila promessi. Dario Fo ha denunciato chiaramente questi dati lo scorso sabato in un'assemblea indetta dalle studentesse e dagli studenti dei corsi. Ricordo come nel 2007 Dario Fo e Franca Rame avessero più volte affrontato il ema del degrado e della fatiscenza a cui l'Accademia è soggetta da tempo, segno di un'incuria da parte dell'amministrazione comunale. L'accademia di Brera risulta dimenticata nell'ambito contestuale urbanistico in cui sorge, dove maggiormente si rivela come canale di aggregazione sociale l'appuntamento consumeristico con l'aperitivo di massa nei locali adiacenti. Un tempo, sottolineava Dario Fo, le ragazze e i ragazzi si frequentavano nel cortile della struttura, si contaminavano con esperienze artistiche diverse, crescevano professionalmente e personalmente: si trovavano per parlare, per confrontarsi, studentesse e studenti, giovani che passavano per la città, ragazzi di tutto il mondo propensi a esprimere la propria creatività, le proprie inclinazioni, le proprie espressività. Oggi il Comune di Milano, a fronte del disagio che studenti e docenti hanno da tempo denunciato a livello strutturale dell'Accademia, ha offerto alla presidenza una soluzione che risulta essere una via d'uscita al ribasso rispetto alle esigenze dell'istituto: il trasferimento. La proposta del Comune di Milano è alqaunto insufficiente, fortemente riduttiva, esempio di un'assenza ormai totale di investimento in un'ente che dovrebbe essere patrimonio civico e culturale della nostra città. Certamente è chiaro: tutto ciò che crea cricolazione del pensiero e libera espressività della propria personalità disturba e poco interessa un potere amministrativo incline alle pressioni economiche e commerciali. Una struttura educativa di questo calibro non comporta nessun tipo di entrate a brevissimo periodo, seppure sia un percorso di costruzione di un futuro miglioramento sociale e collettivo e di una crescita comune, beneficiante anche in termini "monetari". Dario chiede agli studenti di mobilitarsi, di farsi sentire, di coinvolgere la città, spesso sorda difronte a tali problematiche o semplicemente non curante delle istanze che provengono dal mondo culturale ed educativo, nella prospettiva di crescita delle prossime generazioni. Io esprimo solidarietà a chi oggi, docenti, ricercatori, intelligenze artistiche e studenti, vivono questa struttura che deve essere difesa perchè è di tutte e di tutti, universalmente. Esprimo solidarietà e sostegno alle vertenze e istanze di chi vuole rappresentare la voce altra di una Milano soggetta e vittima di logiche di profitto e di monetizzazione della vita quotidiana, la voce di un universo culturale e artistico che ha il diritto di rivendicare un ruolo primario nella città, di prendersi questa città e portarla verso a un rinascimento culturale e civile.

Alessandro Rizzo
Uniti con Dario Fo - Capogruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano