In occasione della tappa Milanese camper diritto
invito al seminario "Ruolo e responsabilità degli Enti Locali nell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo"
Arci Milano e Arci Lombardia organizzano
IN OCCASIONE DELLA TAPPA MILANESE DEL CAMPER DEI DIRITTI
Lunedì 26 marzo 2007
ore 11.00 - 15.00
Sala Caccia, viale Piceno 60, Milano
WORKSHOP
Ruolo e responsabilità degli Enti Locali
nell'accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo
In Italia la condizione dei richiedenti asilo, rifugiati e profughi risente dell'assenza di una legge organica su questa materia, prevista dall'art. 10 comma 3 della nostra Costituzione, nonché di un ritardo pesante del sistema di accoglienza, che solo da pochi anni ha avviato una importante sperimentazione, confluita nell'attuale "Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati" (SPRARR) istituito dall'articolo 32 della legge n 189/2002 c.d. Bossi Fini.
In particolare viene istituito il Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, al quale possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, gli Enti locali che prestano servizi finalizzati all'accoglienza dei richiedenti asilo e alla tutela dei rifugiati e degli stranieri destinatari di altre forme di protezione umanitaria. Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati capitalizza l'esperienza realizzata nell'ambito del Programma Nazionale Asilo (PNA) e ne rinnova l'approccio organico inserendola in un quadro istituzionale.
Il Workshop vuole essere un momento di approfondimento e di riflessione per gli enti locali sul ruolo che possono agire sui temi dell'accoglienza dei rifugiati, con la presentazione di esempi di gestione pubblica del Programma di protezione avviati e stabilizzati dagli Enti Pubblici con la collaborazione delle organizzazioni di tutela e del Terzo Settore.
Il workshop è inserito nel percorso regionale "CAMPER DEI DIRITTI" sui temi del diritto d'asilo e della presentazione del numero verde per i rifugiati- 800905570- all'interno del progetto EQUAL "IntegRARsi", promosso e realizzato da Anci, Arci Nazionale, Unione Europea, Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
PROGRAMMA
Apertura lavori:
Filippo Miraglia (Responsabile Nazionale Immigrazione Arci)
Il numero verde nazionale: fra servizio e diritto
Esponenti della Comunità Eritrea
La situazione di via Forlanini
12.30 - 13.30 buffet
Beppe Traina (Coordinatore del Progetto IntegRARsi - città di Bergamo)
Il ruolo degli Enti Pubblici nel sistema di accoglienza, l'esperienza del Comune di Bergamo
CONCLUSIONI
Coordina Ilaria Scovazzi (ARCI Milano)
CONTATTI E INFORMAZIONI: Arci Milano, 02 541781, atthis@libero. it, scovazzi@arci. it
In collaborazione con Unione Europea - Fondo Sociale Europeo; Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; ANCI; IntegRARsi.
Chi la Dura la Vince!!
sono accorti che esistiamo. Dopo 20 anni di lotte, campagne, attività nei quartieri, nelle città, fra la gente, in Europa e in Africa, in Asia e nelle Americhe, televisioni, radio, grandi giornali hanno dovuto riconoscerlo: gli umanisti ci sono, e forse - ha suggerito “Il Messaggero” (che assieme a “L’Unità”, “Liberazione”, “Repubblica”, “Corriere della Sera”, “Il Manifesto” e tanti altri, ha raccontato la grandiosa manifestazione di sabato scorso a Roma http://www.partitoumanista.it
Solidarietà indiscussa a Sircana
Ho letto l'intervista pubblicata oggi su Repubblica.it fatta da Massimo Giannini a Silvio Sircana, con encomiabile stile che caratterizza da sempre il giornalista. Esiste la foto dove ritrae solo la parte retrostante dell'automobile, una Wolkswagen, con dentro una persona che si percepisce solo per metà viso, sporgentesi verso un transessuale passeggiante sul ciglio della strada.
Tutto questo è bastato per determinare un caso oserei dire politico e nazionale, sebbene si sapesse chi fosse l'autore di quelle foto, chi fosse l'agenzia, sebbene nei riguardi di questa agenzia ci sia un mandato della Procura a procedere, in quanto ha commesso reati di diverso genere, dalla truffa aggravata a danno di terzi, all'estorsione; sebbene si sapesse che quella foto è relativa e non determina nessun capo di accusa nei riguardi della presunta persona, che si è solo fermata al ciglio di una strada, a parlare con un'altra persona e, poi, ha lasciato il posto in totale solitudine. Nonostante questo, nonostante lo stesso fotografo abbia detto che il servizio era venuto male perchè non c'erano elementi per incastrare il soggetto, Sircana è messo alla berlina. Uno stato normale, un Paese normale, una questione così irrilevante non avrebbe destato neppure l'attenzione delle riviste scandalistiche, quelle che pubblicano scoop adell'ultimo minuto, quelli in cerca assetata di gossip. In Italia tutto questo non avviene e subito, anche se non appurata la notizia, ancora magari non considerata come fondata, ancora poco chiara, su una questione irrilevante, viene subito postata al pubblico ludibrio, solo per aumentare copie, lettori attenti solo ai gossip e di marca benpensante, solo per interessi di guadagno e per soddisfare quale esigenza di informazione? Domanderei a Belpietro, direttore de Il Giornale, la prima testata che ha subito strumentalizzato la notizia, senza neanche appurarne la fondatezza, adesso abbiamo una persona distrutta moralmente, nella propria immagine, se solo esistesse la cultura della separazione tra sfera privata e sfera pubblica e politica. Quale danno ha causato Sircana al mondo della politica? Quale è il reato che ha commesso? Quale è il disonore? Dov'è l'onta? Di che grave atto e delitto si è machciato? Nessuno, solamente è diventata vittima di un mondo sporco, contaminato dalle smanie di successo economico, di profitto, di lucraggio, alle spalle e ai danni di altri, purchè si faccia profitto. Non importa se le notizie sono reali, se sussistono, basta fare audience sul nulla: ed è tanto più ruiprovevole quando questo nulla consiste nel licniare l'immagine di una persona, di un soggetto con una famiglia, con una propria vita sociale. Non importa infangare, basta commettere l'atto che porti al lucro: il resto non importa, neanche se abbiamo difronte una persona, un essere umano, un soggetto con una propria dingità. Ma domando ancora a Belpietro che cosa ha guadagnato dalla sollevazione di questo polverone? E che cosa ha guadagnato affidandosi e strumentalizzando fotrografie fatte escattate dai dei lestofanti truffatori come l'agenzia Corona? Ma dov'è la notizia? Non esiste la notizia, non esiste diritto di informazione in questo campo, in quanto non esiste contenuto, ma esiste solo un inaudito linciaggio mediatico contro una persona. Esprimo solidarietà a Sivlio Sircana e considero quasi questo ignominioso fatto giornalistico, che getta fango sull'immagine della già tanto vituperata informazione italiana, come un pretesto, quasi un pretesto oserei dire, ordito per acuire misure di restrizione di pubblicazione di notizie, da parte dell'autorità sulla privacy: mettiamo il bavaglio a tutto indiscriminatamente, magari anche a fonti che potrebbero informare su fatti ed episodi che sono di interesse collettivo, per esempio le indagini su temi che riguardano le guerre in corso. Tutto sarà criptato da segreto perchè non si tollerano le fughe di notizie. Il pretesto esiste, sussiste, per imbavagliare ulteriormente un'informazione già imbavagliata. Come uscirne? Non si sa. Ma sembra che tutto sia stato ordito per dare occasione a reprimere di più la libertà di informazione, come detto anche dallo stesso Sircana, giustamente. Sparare nel mucchio e chiudere i rubinetti, gettando l'acqua con il bambino: non è un inizio di miglioramento per lo stato già precario di salute della nostra informazione.
Solidarietà indiscussa a Sircana da parte del sottoscritto e denuncia di chi vuole strumentalizzare un caso per lucrare alle spese della dignità di una persona che non ha commesso alcun reato, tanto meno di carattere politico e amministrativo.
Alessandro Rizzo
presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
Prosperini e gli omosessuali
comunicato arcigay contro i deliri di Prosperini
Qualche mese fa abbiamo saputo a Milano della rinnovata esistenza di scritte razziste e omofobe presenti su alcuni muri e vetrine di sedi associative da tempo impegnate a rivednicare i diritti di emancipazione e di libertà degli omosessuali. Le scritte non sono fenomeni da sottovalutare, ma testimoniano il clima rovente che si sta presentando nel nostro contesto cittadino e nazionale, dove manifestazioni discriminanti e di offesa verso diverse persone, per motivi religiosi, etnici e sessuali, si ripetono con costante scadenza temporale, quasi a eliminare ogni presupposto culturale che sia funzionale all'ampliamento di diritti per cittadine e cittadini, a prescindere dalle proprie appartenenze e dalla propria identità soggettiva, come prescrive la nostra Costituzione, come prescirvono diverse dichiarazioni dell'ONU, come prescrive l'anno in corso dedicato al tema delle pari opportunità e dell'eguaglianza degli esseri umani. Non mi stupisce, sebbene mi preoccupa e mi allarma, se la barbarie si manifesta in alcuni interstizi del sostrato sociale attuale, negli animi devastati di personaggi deliranti e dall'equilibrio psicologico insano e precario, nel momento in cui leggo di espressioni a dir poco fasciste e squadriste pronunciate dall'attuale assessore regionale Prosperini, il quale, come riportato nel comunicato dell'Arcigay di Milano, che tengo molto a diffondere e divulgare per la sua giusta portata di denuncia, considera doveroso programmare uno sterminio contro chi ha deciso e scelto liberamente il proprio orientamento sessuale, senza apportare alcun nocumento alla collettività. Decisione individuale e soggettiva ancora perseguitata da parole che non posso che definire "criminali" presenti nelle esternazioni intollerabili di chi ricopre un ruolo istituzionale e di amministrazione della Regione in cui viviamo. Rieccheggiano mostri del passato, fantasmi che ormai credevamo appartenere alle pagine dei libri di storia, che hanno perseguitato intere generazioni e categorie perchè considerate irrazionalmente non accette, secondo arbitri del tutto soggettivi, quindi da annientare, da eliminare fisicamente, da azzerare. Non posso che unirmi con forza e determinazione alle richieste espresse nella lettera pubblica dell'Arcigay, nonchè alla richiesta di una presa di posizione chiara da parte del presidente Formigoni, che si distanzi da quanto espresso dal suo collega di giunta, e che quanto meno provveda a criticarne la portata, la gravità, nonchè le conseguenze pericolose per la convivenza civile e culturale di questo Paese da essa derivanti. Quanto meno occorre che ci sia un atto politico che faccia da detonatore di una simile dichiarazione e provveda a prendere serie disposizioni a riguardo, riscontranti l'incapacità e l'inadeguatezza del soggetto ad assumere profuturo responsabilità amministrative nell'ambito in cui ha operato fino a oggi.
Anch'io, signor Formigoni, attendo come tante altre e tanti altri risposta in merito. Non voglio considerare il suo silenzio come opportunistico segnale di connivenza con tale sciempiaggine.
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
ADOLF PROSPERINI NON SI SMENTISCE - INTERVENGA FORMIGONI
Acqua in Comune
Acqua in Comune
Sala Alessi - Palazzo Marino
Piazza della Scala, 2 - MilanoSiamo convinti che sia necessario ed urgente avviare questo confronto, che chiami tutti gli attori in campo a misurarsi con la riduzione delle disponibilità idriche e con la necessità di riflettere su cos’è un bene comune, senza il quale non esiste nemmeno l’idea della comunità e della politica.
Parteciperanno al convegno, tra gli altri, i Presidenti e i Direttori delle maggiori aziende di gestione del servizio idrico di Milano e Provincia, il Presidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua. Concluderà gli interventi Alex Zanotelli, Padre Comboniano che da anni è impegnato nel riconoscimento del diritto all'acqua per tutti.
Per qualsiasi informazione:
Cristina Sossan, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua, 02.4079213
Daniele Mastrogiacomo è libero
da www.repubblica.it
La prima telefonata: Grazie a tutti! E' stato consegnato all'organizzazione umanitaria Emergency nell'ospedale di Lashkar-gah nel Sud dell'Afghanistan. La prima telefonata al direttore e alla moglie: "Ringrazio tutti; sentivo che non mi avevate abbandonato e questo mi dava forza e coraggio, ma ci sono stati dei momenti in cui ho temuto veramente di essere ucciso da un momento all'altro". E' rimasto incatenato per tutta la prigionia durata 15 giorni, costretto a cambiare continuamente prigione. Gino Strada: "Sta bene. E' in grande forma. E' giunto qui da uomo libero". Notizie contrastanti sulla sorte dell'interprete Adjmal Naskhbandi ma il reporter assicura: "L'ho visto libero".
Interrogazione sui livelli esposizione al rumore
Alla cortese attenzione
del presidente della Commissione Territorio
Giorgio Tomellini
del presidente della Commissione Edilizia
Bruno Bernardi
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
17 marzo 2007 simbolo di pace a Roma
Siamo andati in onda sui TG nazionali in Italia
Ciao!
La manifestazione e il simbolo della pace che abbiamo
realizzato il 17
marzo a Roma in Italia sono stati trasmessi dai
telegiornali nazionali
delle tre reti RAI (i canali pubblici in Italia):
- RAI3 ore 19:00 in coda al TG (tempo 27:20 nel TG) con
inclusa
un'intervista a Giorgio Schultze
- RAI2 ore 20:30 al tempo 7:12, ci hanno citato e
inquadrato
- RAI1 ore 20:00 al tempo 7:29, ci hanno solamente
inquadrato
So che siamo stati trasmessi anche su altri canali, ma non
sono riuscito
a procurare i TG, mentre per i canali RAI, sono visibili
dalla pagina
web seguente:
http://www.raiclick tv.it/raiclickpc /secure/list_ tg.srv?id= 1879#
i TG rimarranno in archivio online solo per alcune ore.
Una foto del nostro simbolo è già su:
http://www.europefo rpeace.eu/ images/upload/ simbolopaceRoma1 7marzo2007. jpg
A presto!
Pietro Cirrincione
In Calabria, domani,facciamo sorgere il bene...
In Calabria, domani, facciamo sorgere il bene contro le mafie
di Don Luigi Ciotti
Polistena, Piana di Gioia Tauro, terra di Calabria. Saranno circa trentamila persone provenienti da tutta Italia domani, mercoledì 21 marzo, per le strade della cittadina calabrese, per la dodicesima giornata della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Un impegno che ci sentiamo di dover rendere alle oltre settecento vittime uccise dalla criminalità organizzata ed ai loro famigliari. La Giornata della memoria e dell´impegno è dedicata, soprattutto a loro, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell´ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori uccisi solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
Memoria è anche impegno. Impegno verso la società tutta e, prima ancora, verso la nostra coscienza di cittadini, laici e cristiani, che vivono il proprio tempo con speranza, senza rassegnazione. I loro nomi risuoneranno lungo le vie del corteo che da Piazzale Catena giungerà a Villa Italia. Ciascun nome corrisponde a una storia, una data, una vita spezzata. In terra calabrese è in corso un processo di cambiamento della cultura: segnali di cittadinanza, con protagonisti persone , gruppi impegnati in percorsi di conoscenza, di consapevolezza, di denuncia, di operatività come antidoti necessari al proliferare della criminalità organizzata. La lotta alla criminalità non ha sud e non ha nord. Il problema è di tutti. Siamo davanti a una vera e propria guerra. Una “guerra” fatta di soldati, di armi, di morte ma al tempo stesso dimenticata, invisibile. E che si alimenta, prospera, governa e continua a fare vittime.
E sono proprio i numeri e le statistiche che ci costringono a riflettere, ad intervenire, a prendere coscienza che siamo davanti ad un fenomeno sociale ed economico di proporzioni drammatiche. Soltanto negli ultimi dieci anni ben 2500 persone sono rimaste vittima del crimine organizzato e di queste 155 vittime innocenti. E non possiamo dimenticare anche i “morti vivi”, ovvero “le vittime dell´usura, del racket, della droga. Ma i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: ci sono il contrabbando e la tratta degli esseri umani dietro alle 7mila persone tra cui 2.141 dispersi che dal 1988 sono morte sulle rotte per raggiungere l´Unione europea.
Davanti ad una guerra come quelle che ogni giorno combattiamo contro le mafie, c´è bisogno di una sensibilità nazionale. Quindi, il 21 marzo a Polistena, in Calabria, come occasione per ribadire la solidarietà nazionale sulla questione della lotta alle mafie, come occasione per rendere tanto più tangibile il filo rosso che lega tutti le regioni e le città del n ostro paese nella memoria, nella resistenza, nella elaborazione di culture e prassi sociali e politiche antagoniste alle mafie.
Il 21 marzo a Polistena per affermare che ognuno di noi è presente, per fare la nostra parte. Non per essere eroi, ma semplicemente cittadini, con i nostri diritti e i nostri doveri. “Calabria” dal greco “kalon-brion”: “faccio sorgere il bene”. Il 21 marzo a Polistena per testimoniare il bene ed il positivo presente in questa terra meravigliosa. Un bene sorto nonostante i grandi problemi e le profonde contraddizioni che da troppo tempo lacerano questa regione, un bene che nasce dall´impegno di tanti cittadini onesti a cui dobbiamo riconoscenza e gratitudine.
Abbiamo bisogno più che mai di una politica che recuperi il suo primato e la sua sostanza etica. Non onnipotente, ma nemmeno appiattita sulla pura gestione dell´esistente per la paura di perdere consenso. Una politica che sappia trasformare e guardare lontano, perché solo una politica capace di progetto, di tensione, di sogno, di profezia è una politica vicina alla vita.
Dobbiamo creare una vicinanza tra il senso del vivere e una politica che dia senso alla vita. Perché la politica ritorni ad essere quel camminare insieme che riempie di libertà e speranza il nostro essere cittadini. Ne hanno bisogno i tanti parenti delle vittime di mafia, ne abbiamo bisogno tutti.
In attesa di una primavera senza mafie.