Partiti politici o uffici di collocamento
Grazie a tutti per l'attenzione.
Giancarlo Pagliarini
attivazione connessione wireless
- Alla Direzione di Settore Nuove Tecnologie e all’assessorato alle Nuove Tecnologie di provvedere a dare diretta esecuzione consequenziale a tale emendamento, attivando e implementando nuove località dove attivare “hotspot”, ossia centraline da cui poter accedere per la connessione a internet senza fili, tecnicamente detta wi-fi
- Alla Direzione di Settore Nuove Tecnologie e all’Assessorato alle Nuove Tecnologie di informare il Consiglio di Zona 4 dei criteri che sono intenzionati a perseguire per definire il programma di attuazione di un’estensione della connessione wireless sul territorio zonale
- Al Consiglio di Zona 4 di provvedere a definire una mappatura utile a individuare luoghi pubblici dove poter attivare antenne per la connessione senza fili, distribuiti in modo equo e omogeneo sul territorio zonale, beneficando maggiormente gli spazi di aggregazione civica, biblioteche, centri di aggregazione multifunzionali e giovanili, centro civico, scuole, istituti di vario ordine e grado, giardini e parchi pubblici, fermate dei mezzi pubblici gestite dall’ATM e dalla MM, incroci e centri sportivi, e garantendo un buon grado di accessibilità al servizio nelle zone periferiche, dove si registra un’elevata presenza di residenti, coinvolgendo nell’elaborazione del monitoraggio la direzione stessa comunale e l’assessorato preposto.
- Al Consiglio di Zona 4 di attivare questo percorso di monitoraggio delle aree dove attivare antennine di connessione a internet senza fili, wireless, tramite il coinvolgimento massimo dei diretti interessati all’estensione del wi-fi, i residenti della circoscrizione, utenti primari del servizio gratuito, nonché i consigli delle zone limitrofe affinché si possa garantire uno sviluppo omogeneo e più equilibrato dell’accesso alla rete in banda larga, su una fascia di territorio più ampio.
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Ridestiamoci dal lungo sonno invernale
Pubblico e privato nel governo del territorio
Firenze, Giovedì 31 Maggio 2007
Pubblico e privato nel governo del territorio
Aula Magna della Facoltà di Architettura (via Micheli 2), ore 15
Anche al di fuori degli ambienti accademici, si sta finalmente facendo strada l'idea che il territorio - con tutto il fitto reticolo di relazioni che lo legano all'ambiente, alle forme di socialità e ai modi della vita produttiva - non rappresenta un supporto indistinto di attività economiche voraci e pronte a cannibalizzarlo, ma un centro autonomo di produzione di valore specifico che deve essere difeso e riportato sotto il controllo della comunità che vi si identifica. La quérelle sulla sua gestione pubblica o privata si colora dunque di uno sfondo filosofico e politico senza precedenti, con immediati importi sulla questione dello "sviluppo" e sui rapporti fra locale e globale: questi i temi di un convegno in cui scienziati territoriali e autorità locali a tutti i livelli di governo si confrontano sul destino del bene comune più fragile e diffuso; qui il programma dell'evento.
scarica il programma dell'evento
http://www.nuovomunicipio.org
Pieve Alegre non ride più
Hammond Trio in concerto
Circolo Arci Corvetto, Via Oglio 21, MM Brenta - Milano
La Russia si scopre omofoba ma nessuno interviene?
Si è chiusa con arresti, tra cui il radicale Marco Cappato, e alcuni esponenti del Parlamento Europeo, si parla di un deputato tedesco, nonchè alcune percosse contro manifestanti che intendevano solamente celebrare e ricordare la data della depenalizzazione dell'omosessualità in Russia. Marco ha parlato a Radio Radicale mentre era trasportato in una camionetta della polizia russa, dopo il fermo che gli è stato imposto. Ha raccontato le pagine tristi di questa vicenda che gettano chiaramente discredito nei riguardi di quella Russia di Putin a cui diversi esponenti occidentali, ricordo Berlusconi in primis ai tempi della sua presidenza del consiglio, guardano con interesse e amicizia, per meri scopi commerciali e di utilità aziendale. Temo che questo precedente porti in Russia una recrudescenza omofoba dalle proporzioni inumane: e questo si aggiunge anche a fatti e atti che sono tollerati, se non promossi dalla stessa autorità russa, di repressione e violazione quotidiana dei diritti civili. Mi viene in mente a propostio la questione cecena, lo stato di assedio di una regione che rivendica autodeterminazione e indipendenza ormai da tempo, ma nel cui territorio esiste un predomonio dai contorni ideologicamente razziali ma dagli interessi economici e affaristici da parte delle autorità russe e delle milizie sanguinarie dello stato. Ma ricordo anche Anna Politoskaia uccisa barbaramente mentre conducenva il proprio mestiere di giornalista impegnata per denunciare le nefandezze e le espressioni violente contro la popolazione cecena per interessi conducibili al controllo sui gasdotti e all'erogazione di questa lucrosa risorsa. La Russia ha decretato ultimamente con questo atteggiamento la sua esclusione da ogni considerazione di stato civile e democratico, all'insegna del rispetto dei diritti umani universali, all'insegna della laicità e del pluralismo. Gli esponenti delle forze di estrema destra, autrici degli ignominiosi atti di violenza perpetrata contro i presidianti, tra cui anche la nostra deputata Vladimir Luxuria, fortemente soggetta a percosse, sono state letteralmente benedette, prima di praticare la loro violenta mobilitazione, da autorità della Chiesa ortodossa, nonchè hanno per breve tempo dialogato con le stesse forze dell'ordine, che dovevano assicurare l'incolumità del presidio e difendere, secondo quanto stabilisce la legge internazionale, e nazionale, le persone che erano presenti.
Oltre al duro e violento intervento della polizia, bisogna sottolineare la gravità del fatto che il sindaco stesso abbia deciso di non concedere il permesso di manifestare liberamente alle associazioni per i diritti omosessuali, contrastando fortemente con l'ordinamento internazionale e quello statale, che riconosce, da poco, il diritto di libera espressione del proprio orientamento sessuale.
Ed è utile anche verificare quali siano stati i comandi e le direttive a cui la Polizia è stata sottoposta, data la gravità dell'assenza di qualsiasi tipo di intervento atto a rimuovere i pericoli di recrudescenze violente contro i manifestanti, perpetrate da militanti di organizzazioni razziste e nazifasciste di estrema destra, autrici di queste ignominiose azioni.
Infine non possiamo non considerare la connessione esistente tra queste ultime organizzazioni e alcuni apparati della Polizia di Stato, data la presenza di momenti di confronto e di concertazione verificatisi poco prima dell'azione e della repressione non placata da chi aveva dovere di farlo.
Come è possibile mantenere rapporti di qualsiasi natura con uno stato che permette, se non sollecita e tollera, atti di tale efferata portata contro nonviolenti manifestanti il diritto di emancipazione sessuale e di eguaglianza tra soggetti di orientamento differente?
La domanda sorge spontanea ma la risposta potrebbe chiaramente evincersi con drammatica portata: interessi mercantili sono gli unici che giustificano la ratio di tale atteggiamento di prosecuzione di rapporti amichevoli con chi reprime i diritti degli omosessuali e dei popoli, nonchè della libertà di espressione di pensiero.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
La Russia si scopre omofoba
Violentemente malmenati anche il deputato europeo Cappato e il funzionario Ue Marzocchi
Naziskin si sono scagliati su un gruppo di manifestanti che intendevano consegnare una lettera al sindaco
Gay Pride a Mosca, aggrediti i radicali
Picchiata anche Vladimir Luxuria
http://www.repubblica.it/2007
Al Gay Pride di Mosca sono attese oltre 200.000 persone, nonostante il divieto posto alla manifestazione dal sindaco di Mosca Iuri Luzhkov. Il Gay Pride di oggi è stato organizzato per ricordare il 14° anno della depenalizzazione dell'omosessualità in Russia.
"Questa mattina alle ore 10.15 ora italiana - spiegano i radicali - a Mosca, davanti alla sede ufficiale del sindaco di Mosca, sulla Via Tverskaja, sono stati aggrediti e malmenati da gruppi di naziskin, e poi dalla polizia che li ha arrestati, gli esponenti radicali Marco Cappato, deputato europeo; Nikolai Alexeiev, radicale russo e Coordinatore del Gay Pride di Mosca; Nikolay Kramov, rappresentante dei radicali a Mosca; Ottavio Marzocchi, radicale e funzionario al Parlamento Europeo".
La delegazione radicale, insieme a parlamentari europei di altri gruppi voleva consegnare al sindaco, spiegano i radicali, una lettera firmata da 50 parlamentari europei e italiani dopo che era stato vietato il Gay Pride.
Ma "mentre veniva distribuito il volantino con il testo della lettera un gruppo di naziskin, alla presenza di un vescovo ortodosso, scortato da due persone, che dava loro la benedizione, ha cominciato a tirare uova ai partecipanti all'iniziativa non violenta e poi a picchiare violentemente i radicali". Subito dopo è intervenuta la polizia. "Siamo molto preoccupati - dicono ora i radicali - soprattutto per le condizioni di Marzocchi che è stato violentemente picchiato".
Radio Radicale ha trasmesso anche in diretta una testimonianza di Cappato: "Mi trovo in una cella all'interno di una camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia", ha detto il deputato radicale, collegato di nascosto con un telefono cellulare.
"Alla fine l'autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca. Il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti e uova".
"Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell'acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciato a tirare calci ad Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perchè la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa".
Nella sede dei Radicali, informa una nota, "è stata costituita una cellula di crisi in stretto contatto con la Farnesina e l'Ambasciata italiana a Mosca".
Mosca, Cappato: fermati mentre chiedevamo di essere difesi dalla polizia
Mi trovo in una cella all’interno della camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia”. Così Marco Cappato, in diretta ai microfoni di RadioRadicale, collegato di nascosto con un telefono cellulare. “Alla fine l’autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca – ha spiegato l’europarlamentare radicale - il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti, uova, pugni.
Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell’acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciato a tirare calci ad Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perché la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa.
Poco dopo lo stesso Ottavio Marzocchi, anche lui dirigente del Partito Radicale Nonviolento, funzionario del gruppo Liberale (ALDE) presso il Parlamento Europeo, è stato caricato. “Ora devo chiudere, hanno aperto il furgone”, così si è chiuso il collegamento in diretta ai microfoni di Radio Radicale.
Costruendo edificio Via Nervesa
Giovedì il dibattito sul punto riguardante la concessione edilizia di uno stabile da erigersi nella vecchia area ormai in dismissione di autovendita e di permuta di autovetture, il cui proprietario è intenzionato a erigere.
La commissione edilizia del consiglio di zona aveva espresso in seduta del 22 maggio us un parere, presentato in seduta consiliare, che non era convergente con la reale conclusione dei lavori, che non aveva previsto un parere chiaro e delineato: il parere era favorevole.
In seduta dell'ultimo consiglio si è avuta una cospicua presenza di residenti degli stabili limitrofi, troppo limitrofi, che hanno espresso la loro opposizione alla realizzazione dello stabile, portando due elementi che sono stati funzionali e fondamentali per l'esame compiuto e completo del progetto edilizio:
- una testimoniata opposizione e critica alla realizzazione dello stabile tramite una petizione firmata da 150 persone;
- la presenza di un parere negativo espresso dalla Commissione Edilizia del Comune di Milano, in seduta 10 maggio, precedente alla commissione consiliare di zona.
Ho espresso nel mio intervento la mia forte contrarietà, immutata rispetto a quella espressa in riunione di commissione, circa il grave impatto ambientalistico che deriverebbe dalla realizzazione dello stabile, in un'area che chiaramente potrebbe essere adibita ad altri scopi, destinazioni, che possano arricchire paesaggisticamente il quartiere, in un ambito, quale quello presente, di forte presenza di alberi e di un'area verde di discreta dimensione. La realizzazione dell'edificio, pur rispettando qualsiasi tipo di normazione in materia, è chiaramente insostenibile per i residenti degli edifici vicini, posti in Corso Lodi e in Viale Bacchiglione, che avrebbero a pochi metri uno stabile di dimensione ampia e di altezza altrettanto consistente.
Noi non siamo, come consiglio, un'autorità giudiziaria, atta solamente a verificare la sussistenza e l'osservanza delle norme in materia di edificazione: chiaramente questo compito è conditio sine qua non si potebbe procedere in un progetto che risulterebbe fortemente violante le disposizioni in materia, ma non è l'unica conditio sine qua non si potrebbe esprimere comunque, a prescindere, parere negativo. Il nostro è un organo politico e su un tema, quale quello della dimensione progettuale territoriale, con tutte le dovute accortezze di uno sviluppo equilibrato e sostenibile sia dal punto di vista urbanistico, sia da quello ambientale, deve rivendicare una facoltà potestativa primaria, essendo il territorio materia di importanza assoluta e determinante per la dimensione circoscrizionale.
Ma perdipiù occorre denunciare il fatto che il parere, come ho avuto modo di esprimermi in consiglio, della commissione di zona è stato posto sequenzialmente in modo successivo rispetto al parere espresso dalla commissione edilizia del Comune di Milano. E', questo, un fatto che permette di addurre delle giustificate perplessità e quanto mai preoccupazioni profuturo, essendo la commissione zonale il primo organo istruttorio dal quale devono passare i progetti di permesso di edificazione, da cui, poi, procedere con una relativa relazione da sottoporre all'esame e al voto del consiglio di zona. Al fine di questo primo passaggio il tutto dovrebbe essere trasmesso alla prima seduta della commissione competente comunale, edilizia in questo caso, che dovrebbe, visto il parere del consiglio di zona, esprimersi sull'avvallo di dati maggiormente incisivi per una scelta adeguata e non contrastante la volontà politica del decentramento.
Così non è avvenuto. Bisogna dire che la relazione finale che è stata approvata ha provveduto a riesaminare la questione in una nuova commissione edilizia, da indire nei prossimi giorni, pena la scadenza dei termini previsti per esprimere il parere consiliare, dove poter analizzare con attenzione le motivazioni addotte dalla commissione comunale, per, poi, procedere a un rinnovo del pronunciamento. Penso che sia quanto meno necessario ravvisare quanto ancora il potere del consiglio di zona sia stato chiaramente baipassato, ossia sia stato eluso nei fatti e nella sostanza da un parere espresso precedentemente dalla commissione centrale espresso a prescindere dal pronunciamento del consiglio di zona. Il passaggio testimonia un dato di fatto precedente per altre casistiche che ledono ancora fortemente il potere del consiglio di zona, già di per sè contenuto e ristretto.
Io credo, però, che alcune dichiarazioni siano da bocciare e non ammettere: dichiarazioni avutesi durante il dibattito consiliare, che è pubblico, in cui si evinceva la volontà di assoggettare l'autorità consiliare agli interessi dei costruttori, il cui diritto di libertà di impresa non può essere eluso e condizionato da nessun tipo di intervento politico. A questo punto permettiamo che la città diventi una vera e propria babele di costruzioni selvagge, come spesso accade, dove il carattere e l'intentio prettamente "speculativa" è quanto mai palese, anche sul fatto che più costruzioni a destinazione residenziale privata determina un aumento vertiginoso del costo degli immobili, incrementando una bolla che è sulla via del collasso.
Il compito del consiglio di zona è dimensionare gli interessi esistenti e reperire una soluzione POLITICA alla questione, chiara, decisa, di indirizzo politico territoriale conveniente alla cittadinanza e alla dimensione urbanistica sostenibile della circoscrizione, senza premettere, sotto pressioni di varia natura, interessi parziali e individuali, che ledono chiaramente un percorso di espressione di un progetto che interessi la città nel suo complesso. E' pleonastico asserire che le soluzioni non sempre beneficiano tutti gli interessi presenti: ma questa è la natura della scelta che un organo politico deve sapere fare coerentemente con il suo compito e la sua funzione di provvedere alla dimensione generale e collettiva della città nel suo sviluppo sociale, economico, culturale, civico, urbano, con al centro la visione della tutela della persona, della dimensione umana e solidale, della dimensione della giustezza e dell'equilibrio con altri elementi che devono essee soggetti a tutela e a garanzia: l'ambiente, la vita quotidiana, i diritti individuali delle persone.
La maggioranza suggeriva di esprimere un parere condizionato: la condizione a un parere svilisce ulteriormente il già limitato provvedimento e la già limitata decisione del consiglio di zona, in quanto se è favorevole non verrebbe minimamente considerato dall'amministrazione comunale centrale.
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 - Milano