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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Sabato, 20 Ottobre, 2007 - 09:23

Milano e l'EXPO' 2015

Milano sembra essere la città favorita ad ospitare l'Expò 2015. Martedì arriveranno in città gli ispettori per verificarne le condizioni, ospiti del Sindaco Moratti che li riceverà assieme ai presidenti di Provincia e Regione. Per questo da un pò di tempo Milano si sta "facendo bella". Vengono ripuliti i muri - non tutti, ma forse seguendo la logica del percorso che faranno gli ispettori -, i cestini del centro lucidati, spazzate le strade e i luoghi di interesse culturale. Bisogna dare atto a questa Amministrazione che molto è stato fatto. Unico neo rimangono le periferie, ma qui gli ispettori non andranno!. Basta girare per alcuni quartieri ed accorgersi di come il degrado la faccia da padrone: esempi per tutti sono le case popolari del Giambellino e di via Faenza/Famagosta. Milano è come una donna che si rifà il trucco, coprendosi di cerone, lasciando intatte le rughe sottostanti. L'occasione dell'Expò non va sprecata, può dare rilancio ad una città addormentata e in parte ripiegata su se stessa. Occorre però che l'occasione non sia a vantaggio dei soliti noti, costruttori, immobiliaristi che già fiutano l'affare con le aree agricole che si renderanno libere e potranno essere edificate, ma vada a vantaggio della città che vive, lavora, studia, favorisca i ceti più deboli, giovani ed anziani. Soprattutto sia l'occasione perchè anche chi è svantaggiato ne abbia un beneficio. Sarà così?. Mi auguro non si ripeta quanto accaduto con i mondiali '90. Un altro auspicio è che il sindaco Moratti e la sua amministrazione proseguano - anche dopo martedì -nella pulizia delei muri della città, soprattutto là dove c'è più bisogno: nelle periferie.A.Valdameri

Venerdì, 19 Ottobre, 2007 - 14:32

Partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche

Si parla molto di partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’amministrazione pubblica, purtroppo si parla e basta!
Nonostante le parole della Sindaca che immagina il Comune trasparente, o meglio con le sue parole:
 “Il Comune deve essere per i milanesi come una casa di vetro: apriamo le porte dell’istituzione municipale alla Città,per far conoscere i nostri interventi e sottoporli alla valutazione di tutti” (dal periodico del Comune di Milano “Le Porte di Milano”)
Purtroppo in Consiglio di zona sette si è persa l’opportunità di far sentire l’importanza dei cittadini e concretizzare le parole della Sindaca Letizia Moratti.
Visto l’esito negativo della votazione sulla delibera consiliare riguardo al “Regolamento per la partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana”, per molti dei consiglieri di zona 7,  i cittadini sono utili solo ed esclusivamente in fase di elezioni quando gli si chiede di esprimere un voto o una preferenza. Una volta raggiunto lo scopo di essere eletti, il cittadino perde valore e diventa un ostacolo anche per chi è stato eletto.
La motivazione con cui è stata respinta già in commissione la proposta di regolamento è la seguente:
La commissione, “delibera di esprimere  parere negativo poiché il nuovo regolamento per la partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana” tenderebbe a burocratizzare ulteriormente le funzioni dell’istituzione, rendendo altresì praticamente ininfluente la funzione dei consigli di zona, togliendo il necessario livello di rappresentanza ai consiglieri eletti. Si tenderebbe così a sostituire le scelte e le decisioni politiche delle commissioni istruttorie, aperte a tutti i cittadini, dei consigli di zona e del consiglio comunale con forme assembleari che estenderebbero i tempi già eccessivamente lunghi della macchina burocratica dell’amministrazione in materia di urbanistica, trasformando di fatto l’organismo politico in una specie di assemblearismo permanente che causerebbe estreme difficoltà di scelte tempestive”.
Ritengo che l’informazione ai cittadini non sia una burocratizzazione  in quanto si parla del bene dei cittadini stessi, il territorio, e non di un bene della pubblica amministrazione. Invece questo bene viene trattato come se fosse un bene privato.
Inoltre ritengo aleatorio e privo di fondamento che la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione possa in qualche modo togliere rappresentanza ai consiglieri eletti, anzi darebbe forza ai consiglieri in quanto avrebbero dalla loro parte il consenso dei cittadini facendo così pesare il loro ruolo istituzionale. In quanto poi alle “estreme difficoltà di scelte tempestive” bhe! lasciatemi almeno sorridere: quali scelte in materia urbanistica possono mai essere tempestive.
Purtroppo i cittadini, sono considerati alla stregua di sudditi, in quanto non vengono adeguatamente informati sulle scelte importanti, ed in particolare sulle scelte di trasformazione urbana. Sembra passare una sola parola d’ordine:”non disturbate il manovratore”.
Un appello mi sento di fare come cittadino: partecipate alle commissioni ed ai consigli zona, non è più tempo di delegare! E’ necessario partecipare, e soprattutto essere informati. L’informazione è potere! E il territorio è del cittadino.
Vi allego il documento bocciato dalla Commissione Affari Istituzionali e dal Consiglio di Zona 7
Una quasi buona notizia: è stata approvata la mozione, anche se in parte purgata dalle parole” Trasparente”  e dalla seconda frase del deliberato “entro un raggio di circa 1.000 metri avente come centro il luogo effettivo della variante.” sulla maggior pubblicizzazione dei manifesti riguardanti le varianti al territorio. E’ un piccolo passo avanti. (allegato documento integrale della mozione)
Saluti
Isidoro Spirolazzi
Consigliere Zona 7 Milano

Lunedì, 15 Ottobre, 2007 - 09:15

ancora sui CAM: si riapre la questione

Rispondo alla lettera di una signora abitante in Ponte Lambro e preoccupata per possibili esternalizzazioni dell'erogazione dei servizi e di gestione dei medesimi all'interno delle strutture dei CAM, in particolare quello di Via Parea.

Chiaramente la notizia che la signora Bassano ha fornito è testimonianza di un pericolo che io da tempo ho paventato e che da tempo sto cercando, a livello cittadino, di arginare, di affrontare, creando le condizioni perchè nessun tipo di esternalizzazione della gestione dei servizi erogati dai CAM a Milano venga attuata.
Il perchè viene denunciato nelle parole della stessa signora Bassano, che ringrazio per la sua lettera e che leggo ella sua lettera una preoccupazione di dover vedere un presidio di collettivizzazione e partecipazione, di aggregazione civile e sociale, venire meno all'interno di un contesto urbano fortemente degradato e dove l'emarginazione spesso confina con la deviazione sociale, soprattutto negli strati generazionali più giovani.
Gentile signora Bassano la privatizzazione dei CAM deve essere scongiurata per diversi fattori e motivi.
Sappiamo tutte e tutti noi quanto si sia già destrutturato l'iniziale funzione dei CAM nel momento in cui la delibera Gallera, l'ex assessore al decentramento, determinò, nel 2003, il passaggio dei CTS, i precedenti centri territoriali sociali, da cts a cam: il camibamento non era solamente nominalistico ma, bensì, era fortemente sostanziale e incideva nel sistema organizzativo e strutturale dei centri medesimi. Prima nei CTS si aveva una partecipazione forte e coinvolgente della cittadinanza utente, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle associazioni operatrici nella gestione dei centri. Ora questo elemento di aggregazione condivisa non è più possibile, in quanto le attività, che rimangono di qualità per molti aspetti, in quanto erogate grazie alla professionalità di animatrici e animatori validi, di soggetti operatori di rilevanza, non sono condivise dall'utenza nella sua complessità e da chi nelle strutture opera. Si parla di accentramento della gestione dei servizi CAM nelle mani dell'amministrazione, dico amministrazione, centrale, sia essa decentrata di zona, sia essa comunale. Tante sono le occasioni in cui abbiamo da pronunciarci come consiglieri di zona, in modo quasi indotto e vincolante, su progetti di corsi o di eventi che sono statti già visionati e accolti dall'amministrazione decentrata, dal settore decentrato, con tanto di bando e di contratto di collaborazone definito e stipulato. Neppure il momento consiliare, quello circoscrizionale, può prendere parte alla decisione sull'accoglimento delle proposte o, semplicemente, alla definizione dei criteri e delle linee guida di programmazione dei servizi. Tutto viene deciso e diretto da soggetti altri rispetto all'utenza, agli operatori, a noi consiglieri, con grave nocumento della condivisione politica della gestione dei servizi.

Questo è un primo elemento che denota come, in caso di esternalizzazione, di privatizzazione delle strutture, neppure il settore decentrato amministrativo potrà ingerire nella programmazione delle iniziative e delle attività: tutto sarà di competenza dei soggetti convenzionati che potranno liberamente, senza alcun controllo pubblico, erogare servizi che, proprio perchè con criteri che afferiscono più agli interessi particolari e non a quelli generali, non sempre corrisponderanno alle esigenze e alle bisogna della cittadinanza residente in loco. Fino a oggi la struttura dei CAM, ancora meglio prima quando erano CTS, rispondevano alle esigenze della sociologia della residenza del luogo: si effettuavano percorsi condivisi e che aggregavano soggetti associazionistici, da una parte, animatrici e animatori, dall'altra, con alta conoscenza del luogo dove andavano a operare, rispondendo a diritti e istanze consolidate, rispondenti alla cittadinanza che usufruiva di quelle strutture. Da domani questo non sarà più possibile: tutto procederà in modo totalmente svincolato dalla geografia delle aspettative della cittadinanza, ma, bensì, alle esigenze di mercato e autoreferenziali di soggetti esterni eroganti servizi che non saranno definiti previamente analizzando i contesti sociali e culturali in cui si vanno a presentare. Semplicemente avremo strutture che non erogheranno servizi controllabili dall'utenza e rispondenti al quartiere.

Ma questo è solo un elemento negativo di quanto si sta procedendo a fare: l'altro elemento è la precarietà e l'incertezza delle operatrici e degli operatori, gli animatori, già precari in gran parte, non "regolarizzati dall'amministrazione comunale", e futuribili persone senza impiego tra qualche mese, dato che i soggetti che subentreranno nella gestione dei servizi saranno non obbligati a mantenere i rapporti di lavoro con le animatrici e gli animatori impiegati oggi giorno. Questo singifica eliminare uno strato consolidato nei tempi di competenze e di professionalità che, invece di essere promosse e valorizzate con una stabilizzazione dei rapporti di lavoro, sono soggetti al pericolo di venire "licenziati".

La ringrazio, veramente, per la sua lettera che indica come si stia attivando un processo assolutamente contrastabile: il rischio è quello di vedere un sistema organizzativo simile a quello esistente per l'erogazione dei servizi da parte dei Centri di Aggregazione Giovanile, da qualche anno esternalizzati, quindi non controllabili nell'erogazione dei servizi, spesso in difficoltà in quanto i soggetti convenzionati col comune per l'erogazione dei servizi, spesso cooperative di lavoro, sono ritretti in termini economici e finanziari assolutamente inadeguati alle esigenze strutturali.
Vediamo come il Centro Giovanile esistente in Ponte Lambro avesse ormai da tempo ridotto la fascia di apertura giornaliera in quanto i termini economici della convenzione sono assolutamente scarsi rispetto ai servizi che devono essere erogati in loco.

Cercherò, in consiglio di zona, di riportare l'attenzione su questo tema in quanto esige risposte chiare e di netta contrarietà a simili scenari di svendita al miglior offerente della gestione dei servizi, con tutti i gravami e i cascami che abbiamo visto potersi abbattere sia sull'utenza, sia sulla popolazione di animatrici e animatori senza occupazione, pur avendo capacità professionali attestate e confermate da anni di lavoro e di egregia esperienza.

La informerò sull'evolversi: per il momento giace una mozione presenbtata dal sottoscritto e firmata da diverse colleghe e diversi colleghi de L'Unione in Consiglio di Zona dove si chiede al consiglio stesso di affermare il carattere pubblico della gestione dei servizi erogati dai CAM. Giace, ma penso che sia occasione di riprenderla.

Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 12:02

a report stasera ... le facili assunzioni dirigenti al Comune

Nella rubrica "come è andata a finire" si parlerà delle assunzioni dei
dirigenti al Comune di Milano. A tal proposito proprio oggi la stampa ha
riportato la notizia che la Corte dei Cont i ha invitato l'Amministrazione
Comunale a fornire deduzioni al riguardo in quanto l'importo di circa 11
milioni di euro versati ai dirigenti potrebbe costituire un danno al
patrimonio del Comune di Milano.
Va ricordato che la Corte dei Conti è stata sollecitata all'intervento da
un esposto sottoscritto dai consiglieri di opposizione.
Durante la trasmissione che farà una ricostruzione della vicenda, saranno
sentite, tra le altre, anche le testimonianze di Basilio Rizzo e Marilena
Adamo. Per l'amministrazione dovrebbe rispondere il Direttore Generale.
Di seguito il comunicato della redazione di Report.

Gentili telespettatori,
Vi comunichiamo che Report riparte domenica 14 ottobre alle 21.30 su RAI
TRE.
La puntata si intitola "Il banco vince sempre" di Stefania Rimini.

Segue sinossi:
Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui
e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si
inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti
in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi
scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le
Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e
non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni ?swap?. Gli ?swap?
fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei derivati emessa
sui mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si
chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne.
Sono strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra
profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto. Pare che in Italia non
si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno.

Com'è andata a finire?
L'aggiornamento di questa prima puntata si intitola "Cara Politica" di
Bernardo Iovene.
Nel 2003 lo stipendio dei parlamentari era di 14.200 euro, a fine anno
2004 aumentò di 800 euro. Oggi dopo i tagli del governo Berlusconi e il
blocco di Bertinotti è di 14.500 netti piu? i benefit.
Nella finanziaria del 2008 ci sarà una stretta sulle consulenze.

La goodnews di questa settimana si intitola ?Pedala!? di Giuliano Marrucci.
Mentre in Italia si discute se imporre l?uso del casco ai bambini che
vanno in bici, in Olanda cercano di programmare la rete dei trasporti in
modo ecologico e sicuro.
Esiste in Olanda la capitale della bicicletta, Groningen, il 50% degli
spostamenti urbani vengono fatti in bicicletta.

Vi informiamo inoltre che sono previste le repliche di questa puntata su
Raisat Extra canale 120 piattaforma Sky nei seguenti giorni:

Lunedì 15 ottobre alle ore 10.00 e alle 21.00
Giovedì 18 ottobre alle 4.00
Sabato 20 ottobre alle 1.15

Buona visione a Tutti!
La Redazione!

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:38

incuria e stato di degrado alla fermata MM3 Rogoredo FS

c.a del Settore Trasporti e Viabilità del Comune di Milano;
della dirigenza dell’ATM;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Trasporti del Consiglio di Zona 4

Oggetto: interrogazione su stato di degrado e incuria nella stazione della Metropolitana Rogoredo FS

 
preso atto
 
di un servizio fotografico redatto da Chiamamilano che testimonia l’incuria e il forte degrado presente nella stazione metropolitana di Rogoredo FS,
 
in particolare si evidenziano
 
1.       l’esistenza di una rampa di entrata alla stazione della metropolitana, con scivolo centrale stretto e, quindi, insufficiente per il passaggio di carrozzine, passeggini e sedie a rotelle, biciclette, a cui dovrebbe essere adibito;
2.       l’inesistenza di supporti di videosorveglianza adeguati a segnalare compimento di atti vandalici, che avvengono con frequenza, nel sottopassaggio che collega la stazione con i binari dei treni e con Via Cassinis;
3.       errori di grave portata come la progettazione di una rampa di uscita di scale avente lo sbocco in uno spazio non adeguato all’attraversamento
4.       una forte incuria dei corridoi interni che sono il prolungamento interno dell’unico accesso con scivoli per carrozzine, biciclette e sedie a rotelle;
5.       una scarsa e inconsistente illuminazione e la non utilizzabilità degli ascensori conducenti direttamente ai binari della stazione ferroviaria, in quanto costantemente fuori servizio
6.       cattiva e inadeguata segnalazione dei binari ferroviari internamente alla stazione metropolitana, soprattutto nel corridoio che congiunge l’entrata di Via Rogoredo con l’ingresso alla metropolitana, in quanto i pannelli presenti sono fortemente graffittati o non funzionanti
7.       cestini divelti e panchine mancanti nelle banchine della stazione metropolitana stessa
 
 
 
 
si deduce in modo chiaro
 
l’insostenibilità a livello funzionale di servizio e di impatto estetico e visivo, soprattutto per i passeggeri che provengono da fuori città, che hanno occasione di considerare la stazione metropolitana di Rogoredo FS come primo luogo di accesso alla città
 
tutto questo, pertanto,
 
è poco funzionale a rendere effettivo quanto denunciato nel progetto del quartiere Santa Giulia, e, specificatamente dove si evidenzia che, a fronte di una nuova città nella città, occorra prendere "in considerazione sia il crescente ruolo della stazione FS come infrastruttura ferroviaria ad alta velocità, sia la presenza del nodo d’interconnessione della Linea 3 della metropolitana e delle linee di superficie del trasporto pubblico su ferro e su gomma Milano Santa Giulia raggiunge a tutti gli effetti il ruolo di Porta d’Ingresso a Milano da sud-est".
 
si chiede
 
al Settore Trasporti e Viabilità del Comune di Milano, alla Direzione dell’ATM di Milano, di poter approntare misure adeguate utili a ripristinare la piena utilizzabilità delle strutture oggi non funzionanti interne alla stazione metropolitana; al Settore Lavori Pubblici e infrastrutture del Comune di Milano di intervenire a rimuovere le inefficienze strutturali riguardanti le rampe e gli scalini di accesso e di uscita e di allocare nei corridoi sotterranei un servizio di videosorveglianza adeguato a segnalare compimento di atti vandalici alle strutture; si chiede, infine, al Settore Trasporti e Viabilità del Comune di Milano e alla Direzione dell’ATM, di concerto con le ferrovie dello stato, di ripristinare il servizio di segnalazione dei binari effettuato dai pannelli presenti.
 
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Giacinto Di Pasquale 
Gruppo L'Ulivo per il Partito Democratico 
 

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:37

urgente sopralluogo presso l'Ortomercato

c.a. della Presidenza del Consiglio di Zona 4;
del Consiglio di Zona 4 e delle sue componenti;
della Commissione sicurezza del consiglio di zona 4;
della Commissione commercio del consiglio di zona 4;
della Commissione Politiche Sociali del consiglio di zona 4

Oggetto: urgente sopralluogo presso i locali dell’ortomercato
Preso atto di fatto
del presidio che si è tenuto nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 ottobre presso i cancelli di entrata all’Ortomercato, organizzato da lavoratrici e lavoratori della sede e sostenuta da altri soggetti sociali presenti sul territorio, per contestare le condizioni lavorative vigenti nella struttura e la presenza di fenomeni malavitosi e di corruzione;
Evinto che
il sottoscritto ha presentato nel consiglio di zona di giovedì           un’interrogazione in merito a intimidazioni effettuate da ignoti a danno di un rappresentante sindacale operante nella struttura dell’Ortomercato, da tempo attivo per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori alla sicurezza sui luoghi di lavoro, e per denunciare fatti di corruzione e di criminalità organizzata e diffusa presenti;
si chiede
ai soggetti e organi amministrativi in indirizzo:
di provvedere a indire con urgenza una riunione di commissione congiunta per effettuare un sopralluogo nei locali della Sogemi, per verificare l’entità della situazione e raccogliere ulteriori elementi istruttori; richiedere all’amministrazione comunale di provvedere a informare il consiglio di zona in merito all’esistenza di provvedimenti atti a rimuovere queste problematiche e a discuterne con l’organo circoscrizionale.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:36

richieste di informazioni in merito operazione sicurezza scuole

c.a. dell’Assessorato alla sicurezza del Comune di Milano;
della Direzione di Settore Sicurezza del Comune di Milano;
dell’Assessorato Politiche Sociali del Comune di Milano;
della commissione educazione del consiglio di zona 4;
della Commissione sicurezza del consiglio di zona 4;
della Commissione politiche sociali del consiglio di zona 4

Oggetto: Richiesta di informazioni in merito alla decisione di avviare un provvedimento sulla sicurezza fuori dagli edifici scolastici per perseguire lo spaccio di sostanze stupefacenti

 
Venuti a conoscenza
 
delle direttive dell’Assessorato Sicurezza al Comune di Milano congiuntamente con l’Assessorato Politiche Sociali in merito a un provvedimento che attui un’operazione sicurezza per il perseguimento dello spaccio di sostanze stupefacenti fuori dagli istituti scolastici, avviato in modo sperimentale
 
Evinto che
 
la decisione è stata presa senza coinvolgere, neppure nella fase di consultazione, l’istituzione Provinciale e, precisamente, l’Assessorato alle Politiche Educative, determinando una violazione delle competenze che, in ambito scolastico superiore, spettano all’Ente suddetto
 
Preso atto
 
del fatto che la decisione è stata determinata senza un coinvolgimento dei consigli circoscrizionali
 
 
 
 
 
si chiede
 
ai soggetti e organi amministrativi in indirizzo:
 
-          maggiori informazioni circa l'entità dell’operazione, i destinatari della medesima, le modalità di attuazione, e le finalità a cui la stessa è preposta;
-          quali sono gli istituti presenti nel territorio circoscrizionale interessati dalla sperimentazione e per quanto tempo la sperimentazione verrà attuata;
-          secondo quali criteri vengono selezionate le persone preposte all’operazione, e se sono stati avvertiti per tempo i consigli di istituto interessati, coinvolgendo le rappresentanze degli operatori nei singoli plessi;
-          se è attivato, seppure in ritardo, un coinvolgimento dell’assessorato provinciale competente, affinché si possa addivenire a un programma più complesso e maggiormente efficace nella prevenzione del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, integrando progetti educativi e informativi interni alle strutture didattiche scolastiche.
 
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:34

MOZIONE per ZONA 4 TERRITORIO OGM FREE

MOZIONE

 
DICHIARAZIONE DELLA ZONA 4 DI MILANO COME TERRITORIO “OGM FREE” E RICHIESTA DI APPROVAZIONE DI UNA DELIBERA DA PARTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DICHIARANTE MILANO COMUNE “OGM FREE”
 
 
Considerato in diritto
 
il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2000 recante “Sospensione cautelativa della commercializzazione e dell’utilizzazione di taluni prodotti transgenici sul territorio nazionale, a norma dell’articolo 12 del Regolamento della Comunità Europea n° 258/97”;
 
Premesso che nell’ordinamento comunitario e internazionale
 
1.                  La Costituzione Europea, già ratificata o in corso di ratifica da parte dei singoli Stati Membri dell’Unione Europea, indica come obiettivi strategici per lo sviluppo sostenibile dell’Europa la tutela della salute umana (artt. II-95 e III-278), la protezione dei consumatori (artt. II-98 e III-235) e la salvaguardia dell’ambiente (artt. II-97, III-233 e III-234) ed assegna alle realtà locali un ruolo essenziale nel processo di realizzazione di detti obiettivi (artt. I-5 e I-11);
2.                  l’art.1 della Carta delle Nazioni Unite prevede che il principio di sovranità alimentare deve prendere in considerazione la logica che deriva dal principio di diritto internazionale secondo cui i popoli dispongono liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali, come previsto;
3.                  la Direttiva del Parlamento e del Consiglio 2001/18/CE del 12 marzo 2001  afferma che gli effetti delle emissioni nell’ambiente di organismi geneticamente modificati possono essere irreversibili e che la tutela della salute umana, animale e vegetale e dell’ambiente deve essere assicurata sia secondo i principi della “prevenzione” e della “precauzione” che secondo i “principi etici riconosciuti in uno Stato membro” prendendo in esame tutti gli effetti negativi possibili (diretti, indiretti, immediati, differiti e cumulativi a lungo termine) determinati dalla immissione deliberata di OGM ed i relativi conflitti di interesse.
 
 
 
 
visto di fatto che
 
1.112 Comuni hanno adottato delibere per un territorio 'libero da Ogm' sostenute dalla
Coldiretti
 
Preso atto che
 
l'introduzione in agricoltura degli organismi geneticamente modificati – di seguito denominati solamente OGM - ha sollevato notevoli dubbi e perplessità nell'opinione pubblica:
 
a) per motivi etici
b) per le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini
c) per i rischi di danni irreversibili sull'ecosistema
d) per l'ulteriore divario che si creerebbe tra paesi ricchi e in via di sviluppo
 
PQM
 
si chiede di deliberare
 
1.       di dichiarare il Consiglio di Zona 4 di Milano e il territorio circoscrizionale "OGM FREE";
2.       di sottoporre al Consiglio Comunale la proposta di dichiarare il Comune di Milano “OGM free”, sospendendo su tutto il territorio comunale la sperimentazione e la coltivazione di organismi vegetali, ottenuti mediante manipolazione genetica;
 
si chiede altresì
 
che il Consiglio di Zona 4 si faccia latore per un recepimento di una simile delibera anche da parte delle altre circoscrizioni, soprattutto se interessate dalla presenza di territori ancora agricoli, e da parte del Consiglio Comunale, creando un apposito coordinamento istituzionale per perseguire i seguenti obiettivi:
 
- informare, attraverso incontri, manifesti e comunicazioni scritte tutte le aziende che operano nel campo agroalimentare del territorio comunale sui rischi di utilizzo OGM;
- informare i cittadini, sui rischi legati al consumo di prodotti ottenuti con OGM ed avviare una seria campagna di educazione alimentare legata al consumo di prodotti tradizionali di qualità nonché di quelli biologici;
- prevedere un'efficace promozione dei prodotti locali, una loro tutela, nell’ottica di garantire la sicurezza alimentare e la conoscenza da parte delle consumatrici e dei consumatori della qualità dei beni agricoli;
- di segnalare pubblicamente la caratteristica dei territori suddetti come “OGM free”.
 
 
Proponente: Alessandro Rizzo – Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
 
sottoscrittori:
Anna Alziati – L’Ulivo per il PD
Franz Brunacci – Rifondazione Comunista
Massimo Gentili – Comunisti Italiani
Luigi Greco – L’Ulivo per il PD
Angelo Misani – L’Ulivo per il PD
Daniele Olivieri – Rosa nel Pugno
Pierangelo Tosi . Verdi per la pace

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:13

Piano servizi sociali di zona

Consiglio comunale di Milano – Gruppo consiliare Misto
Consigliere Giuseppe Landonio – Sinistra Democratica
Ufficio stampa - Newsletter n°14 – 12 ottobre 2007
Il piano di zona dei servizi sociali: un’occasione in gran parte
mancata
L’aggiornamento del Piano di Zona degli interventi e dei servizi
sociali, dopo l’approvazione pro-tempore dello scorso anno, doveva
essere l’occasione di un ripensamento del rilevamento dei bisogni e
delle modalità di erogazione dei servizi nella città di Milano. Sotto
questi aspetti si è trattato di un’occasione in larga misura mancata:
perché da un lato il piano non fa che ribadire i bisogni
precedentemente individuati (come se nulla stesse cambiando nella città
di Milano); dall’altro le novità introdotte nel piano risultano
marginali e non intaccano il quadro generale dei servizi erogati.
Vorrei qui, per tutti, fare l’esempio della salute mentale.
I dati forniti dalla ASL sono preoccupanti (17.000 pazienti seguiti
dai CPS, che fanno capo alle Aziende Ospedaliere; ma le stime parlano
di circa 30.000 persone che soffrono di disturbi psichiatrici) così
come il gran numero di persone che fa uso abituale di psicofarmaci per
disturbi della personalità e del comportamento (70.000). Circa il 10%
necessita di una mirata progettazione sociale, oltre all'intervento
clinico, in quanto presenta complesse problematiche patologiche
connesse a rilevanti problematiche sociali. Non è quantificabile il
dato relativo al sommerso costituito dall'insieme delle persone che per
motivi diversi non si rivolgono alle strutture di cura.
Il sistema sanitario pubblico di tutela della salute mentale versa in
Lombardia in condizioni critiche. Mancano 1500 infermieri; alle risorse
finanziarie (5% del bilancio sanitario regionale) sono stati sottratti
negli ultimi dieci anni oltre 1.5 miliardi di euro. La qualità delle
prestazioni è così precipitata. Visite domiciliari, psicoterapie,
interventi sociosanitari, per non parlare del lavoro di equipe e dei
progetti di riabilitazione e inserimento sociale ridotti al lumicino.
Il 90% dei bisogni dei sofferenti per gravi patologie psichiche restano
insoddisfatti.
La maggior parte delle risorse pubbliche si concentrano a sostegno di
una politica custodialistica di tipo manicomiale nei reparti
ospedalieri. Mancano invece ai CPS risorse minime, come quelle
necessarie all’imbiancatura dei locali decisamente sporchi. Il metodo
della valorizzazione (DRG e prestazioni) degli interventi sanitari ha
avuto effetti solo negativi: piuttosto che guardare ai bisogni della
persona si bada ai malintesi equilibri di budget. L’equiparazione della
salute a un quasi mercato è frutto di una concezione arretrata,
distorta, esiziale per la salute della cittadinanza.
L’ASL sta demolendo il pubblico: 39 milioni di euro su 59 vanno al
privato, e solo 20 al pubblico.
9000 posti letto in regione Lombardia per comunità protette e
riabilitazione (molti più di quelli necessari: circa 3000). Un malato
“istituzionalizzato”, con pochi servizi territoriali e di prevenzione.
L’eccedenza di questi posti sottrae risorse al territorio.
Solo le CRA (comunità di riabilitazione ad alta intensità)
garantiscono qualità: 3 sole a Milano, contro le 90 in tutta la
Lombardia.
Non c’è nessun approccio al reinserimento sociale: si cura solo la
parte clinica.
Il comune di Milano dà 2,5 milioni di euro all’ASL, che li
distribuisce a pioggia nei servizi.
Nel piano di zona il comune avrebbe dovuto dire cose più sostanziose e
assumersi responsabilità. Sarebbe un passo avanti se questi soldi li
gestisse direttamente il Comune di Milano, qualificando gli interventi
necessari e le sperimentazioni opportune. In questo senso le linee
programmatiche contenute nel piano sono piuttosto povere e poco
convincenti. Le risorse vanno, per quanto possibile implementate. Sono
d’accordo sulla importanza degli obiettivi della residenzialità
leggera, e sull’inserimento lavorativo, ma riteniamo che il maggior
investimento debba essere fatto sulla realtà di Molise Calvairate, che
presenta oggi i più alti indici di concentrazione del problema e di
degrado delle condizioni di vita e di solitudine dei pazienti
psichiatrici. Inoltre andrebbero estesi e potenziati progetti già in
atto in particolari e limitate aree della città, come le “reti sociali
naturali”, il “progetto autonomia”, il servizio” pasti a domicilio”.
Esiste poi un problema rilevante e non del tutto rilevato come quello
relativo agli immigrati, e nulla si dice, nel piano, a proposito della
neuropsichiatria infantile (con 6 realtà pubbliche per 60 casi di
residenzialità).
Sono queste le ragioni che mi hanno indotto a esprimere un voto non
favorevole al piano di zona, e a impegnarmi, fin d’ora, per l’
organizzazione di una iniziativa specifica sulla psichiatria entro la
fine di quest’anno.
Giuseppe LANDONIO
per comunicazioni:
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ufficio stampa di
Giuseppe LANDONIO - Sinistra Democratica
Consigliere comunale di Milano Gruppo Misto
Responsabile Ester LANFRANCHI
cell. 339-6051645
email: EsterLanfranchi@fastwebnet.it

Domenica, 14 Ottobre, 2007 - 11:12

AMOR ROM

AMOR ROM
Una settimana per conoscere meglio un popolo così lontano ma così vicino
Da lunedì 15 a sabato 20 ottobre 2007, presso il pub “Le Pecore” in via Fiori
Chiari 21 a Milano, si svolge una settimana dedicata alle comunità Rom presenti
nel nostro Paese e in particolare nella provincia di Milano.
Organizzata da Associazione liberi, Associazioni NAGA, Aven Amentza, Chiesa
Evangelica Ministero Sabaoth, Comitato Festa dei popoli di Opera, Gruppo Abele
di Milano, Opera Nomadi, Unaltralombardia, l’iniziativa si pone i seguenti
obiettivi:
• far conoscere cultura, usi e costumi dei Rom, andando alle radici del
nomadismo e analizzandone le ragioni storiche e culturali;
• sollecitare le istituzioni ad aprire un dialogo con tutte le associazioni
che operano nel sociale;
• fare un appello perché gli sgomberi non vengano effettuati senza soluzioni
alternative e perché non vengano danneggiate le proprietà personali;
• presentare le varie popolazioni immigrate, mettendone in evidenza le
peculiarità;
• affrontare il tema delle emergenze, a partire da quella del prossimo inverno
con iniziative che siano un punto di partenza per costituire un fondo di
solidarietà.
Nel corso della settimana sarà possibile vedere una istallazione creata ad
hoc, assistere alla proiezione di documentari, ascoltare musica dal vivo e una
lettura di favole rom rivolta ai bambini rom e gagi, prendere parte a dibattiti
aperti alla cittadinanza con la partecipazione di rappresentanti delle comunità
rom, esponenti delle associazioni, studiosi ed esperti.
A inaugurare e chiudere la rassegna di eventi interverranno rispettivamente
due ospiti di eccezione: Moni Ovadia e Dario Fo. Interverranno inoltre i gruppi
musicali Rhapsodija Trio e Muzikanti, l’attrice Dijana Pavlovic con il suo “Rom
cabaret” e molti altri.
Una mostra fotografica, con immagini recenti e d’epoca, racconterà un po’
della storia di queste popolazioni.
Infine sarà possibile degustare alcuni piatti della cucina Rom e dell’Est
Europa.
La settimana in breve:
Titolo: Amor Rom
Quando: dal 15 al 20 ottobre 2007
Dove: Le Pecore Pub, via Fiori Chiari 21, Milano
Ingresso: gratuito
Informazioni e programma: www.lepecore.com e sui siti delle associazioni
promotrici.
 

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