impianto di illuminazione pubblica in Via Sile
Milano, 6 novembre 2008
Dell’Assessorato alle Infrastrutture, Lavori Pubblici del Comune di Milano;
del Settore Infrastrutture del Comune di Milano;
della Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano
- alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4, di provvedere a inserire in una prossima riunione la questione sollevata cpon la presente, invitando funzionari del Settore e dell’Assessorato alle Infrastrutture del Comune di Milano, anche funzionale a realizzare una mappa compiuta e completa delle esigenze e necessità presenti nel territorio circoscrizionale, dove avviare un procedimento di intervento di miglioramento del sistema di illuminazione territoriale
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
ecomuseo: anche in zona 4?
Milano, 6 novembre 2008
Del Settore Aree Cittadine del Comune di Milano;
dell’assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue componenti
- alla Presidenza del Consiglio di Zona 4, in coordinamento con la Commissione Territorio e la Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4, di provvedere a inserire in una prossima riunione congiunta di commissione o, anche, straordinaria di consiglio, l’analisi della proposta, la definizione di un progetto partecipato che attui la stessa, le forme e i modi di avvio dell’istituzione di un “ecomuseo” in zona, con la presenza di funzionari dell’Assessorato Aree Cittadine e del Settore di riferimento comunale, per la parte esecutiva.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
soste vietate in Via Sacconi
Milano, 6 novembre 2008
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
del Comando di Polizia Locale di Zona 4 di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
si chiede
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
strisce pedonali poste in Via Serlio
Milano, 6 novembre 2008
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
HUMOR: morti bianche
HUMOR: riforma delle università
La Regione commissaria la Provincia e sblocca l’impianto.
VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO
VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO
Giovedì 20 novembre 2008, ore 20,30
salone Di Vittorio della Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria, 43 -
Milano
ASSEMBLEA PUBBLICA
PER ABROGARE IL LODO ALFANO
PER ESSERE UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE
PER TUTELARE I DIRITTI DEI CITTADINI
E' iniziata la raccolta delle firme per indire un referendum abrogativo
della legge 124/2008, il cosiddetto lodo Alfano che sospende il processo
penale nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato.
E' una legge che a nostro giudizio viola principi fondamentali della
Costituzione:
- uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge (art.
3): un incarico politico, anche altissimo, non può sospendere il
processo per reati comuni;
- autorizzazione parlamentare per i processi a carico del
Presidente del Consiglio e dei ministri (art. 96): un filtro per
evitare abusi è ragionevole, l'immunità no ;
- giusto processo e giusta durata di esso(art. 111): se un
politico assumesse un incarico dopo l'altro (succede, succede…)
potrebbero passare anche 15 o 20 anni prima di un processo;
- procedimento speciale per modificare la Costituzione (art.
138): le norme sulla immunità non possono essere approvate con legge
ordinaria.
Inoltre, la legge 124/2008 si applica a tutti i processi in corso e così
rende evidente che lo scopo autentico è la salvaguardia di soggetti che si
trovano attualmente inquisiti ma sappiamo bene che si tratta di una sola
persona.
Stiamo parlando anche di eventuali reati comuni che non hanno rapporto con
l'incarico istituzionale e si riferiscono a comportamenti delle persone per
i quali non si vede perché stabilire regole diverse. E' una legge iniqua,
dunque, che se anche non fosse contraria alla Costituzione sarebbe comunque
pericolosa, perché va in senso opposto ad una diffusa sensibilità ed alla
convinzione per cui quanto più alte sono le cariche e le responsabilità,
tanto maggiore deve essere l'impegno ad essere esempio e modello di
comportamento e tanto più convincenti ed efficaci le regole che ne
assicurano il rispetto.
Proprio su queste ragioni si sono prodotti da tempo un danno alla
autorevolezza delle istituzioni, la lontananza dei cittadini dalla
politica, un abbassamento della tensione morale e civile nel Paese.
Vogliamo affermare il principio dell'uguaglianza di fronte alla legge, la
contrarietà a forme non giustificate di privilegio di funzione e di casta e
nello stesso tempo ribadire il diritto dei cittadini ad esercitare un
potere sulla legislazione, con gli strumenti che la Costituzione mette a
disposizione, ridando fiducia in questo modo a chi crede nella democrazia
come partecipazione attiva dei cittadini.
E vogliamo ancora che, a partire da questa iniziativa, riprenda il
confronto aperto e la necessaria attenzione politica e dell'opinione
pubblica sulle politiche per la giustizia, sulla quale stanno nuovamente
concentrandosi idee e proposte del tutto inadeguate quando non apertamente
negative, sotto il profilo del rispetto della Costituzione e della
effettiva tutela dei diritti dei cittadini, della legalità ed anche della
sicurezza.
Su questi temi, a partire dall'impegno per l'abrogazione del "lodo Alfano"
e la raccolta delle firme per chiedere il referendum, proseguendo per
rilanciare l'impegno per la giustizia, promuoviamo un incontro pubblico che
si terrà
Giovedì 20 novembre, alle ore 20,30, presso il salone Di Vittorio della
Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria 43
presiede
Antonio Lareno, segretario CGIL
intervengono
Vittorio Angiolini, ordinario Diritto Costituzionale Univ. di Milano
Federico Sinicato, avvocato, Osservatorio sulla Giustizia
Orazio Licandro, segreteria naz. PdCI
Alessandro Pollio Salimbeni, consiglio naz. SD
Giovanni Russo Spena, resp, naz. Giustizia PRC
le prime adesioni
Marina Alberti, dir. Prov. SD - Giansandro Barzaghi, ass. Provincia -
Stefano Bazzini, SD – Bruno Casati, ass. Provincia - Marco Cipriano,
vicepres. Consiglio regionale – Chiara Cremonesi, coord. SD Milano – Marco
Dal Toso, segr, prov. PRC – Irma Dioli, ass. Provincia – Tecla Faranda,
avvocato, Giuristi Democratici - Giuseppe Foglia, capogruppo SD Provincia –
Ombretta Fortunati, cons. prov. Prc – Francesco Francescaglia, segr. prov.
PdCI - Massimo Gatti, cons. prov. SD – Luigi Greco, cons. prov. PRC – Luca
Guerra, cons. prov. PdCI - Giuseppe Landonio, cons. com. SD Milano –
Aurelio Mancuso, pre. Naz. Arcigay - Paolo Matteucci, ass. Provincia –
Vladimiro Merlin, cons. com. Prc Milano - Antonello Patta, segr. Prov. PRC
- Alessandro Pezzoni, cons. prov. SD – Gianmaria Pavan, segr, prov. PdCI -
Gianpaolo Pucci, avvocato – Giorgio Riolo, assoc. Punto Rosso – Francesco
Rizzati, cons. com. PdCI Milano; Alessandro Rizzo - Lista Fo -
Per sottoscrivere questa dichiarazione, inviare una mail a:
giustiziaugualepertutti@gmail
EXPO 2015 AVVELENA MILANO
EXPO 2015 AVVELENA MILANO
NOI L’EXPO NON LO PAGHIAMO.
Se fino a ieri Expo 2015 era un problema per l’impatto sui territori in termini di cementificazione, speculazione, consumo del suolo e mobilità; oggi, a fronte della crisi finanziaria ed economica globale, Expo diventa un pericoloso imbuto per depredare risorse pubbliche, tagliare altri impieghi del denaro dei contribuenti, svendere patrimonio e beni comuni a speculatori e presunti imprenditori, così bravi da saper stare a galla solo grazie a concessioni, tariffe e regalie pubbliche (vedi Alitalia).
Expo 2015 è solo un passaggio per una più ampia ristrutturazione del territorio Lombardo e di una riorganizzazione del sistema di potere economico-politicofinanziario. Un affare che va al di là di Expo e che richiede risposte forti, diffuse, capaci di mobilitare consenso, partecipazione, conflitto sociale e dei territori.
Contrapporremo alla follia di amministratori incapaci che pensano solo al profitto, il buon senso, i bisogni e la tenacia di chi ha a cuore il diritto a vivere oggi e domani città e territori sani, solidali, a misura dei cittadini più deboli e non in mezzo a gittate di cemento, centri commerciali, mega infrastrutture che squarciano i territori senza portare nulla in termini di reale beneficio.
Non lasceremo che il consumo di territorio renda invivibile la Lombardia più di quanto lo sia già; non lasceremo inquinare aria, acqua e suolo per la cecità di chi pensa infinite le risorse ambientali e irrisorio se il cibo si avvelena. Non possiamo assistere muti mentre speculatori e mafie varie si spartiscono affari, drogando il mercato della casa, in nome di Expo, senza che ci si preoccupi di vigilare e impedire il fenomeno.
Non aspetteremo che smantellino il trasporto pubblico locale per fare autostrade e TAV e non siamo disposti a veder svendere i beni comuni, scuola in primis, per soddisfare l’ego di chi vuole usare Expo per perpetuare vecchi e nuovi poteri (basta fare due conti e si scopre che all’art. 14 della legge 133/08 si stanziano 1486 mln di euro per Expo e all’art. 66 della stessa legge se ne tagliano 1441 all’Università).
Vogliamo cambiare rotta, vogliamo chiedere soluzioni drastiche per diminuire il congestionamento, l’inquinamento di aria, acqua e suolo; soluzioni nuove per il diritto alla mobilità; ridurre l’impatto energetico e investire nelle energie rinnovabili; ridurre i rifiuti e riciclare i rimanenti, altro che inceneritori.
Vogliamo una città spazio pubblico, con politiche abitative realistiche e non favole come quelle che quotidianamente sentiamo da chi amministra Milano.
Vogliamo affrontare i problemi alimentari, a partire dall’agricoltura e dal consumo di prodotti locali, privilegiando la filiera corta ai centri commerciali.
Vogliamo l’interesse pubblico e il bene comune al centro delle priorità, per la difesa dei diritti fondamentali delle persone, dalla salute - che passa anche per la tutela dell’ambiente - al reddito, dalla casa alla sicurezza sul lavoro.
Con queste parole d’ordine attraverseremo i territori e le mobilitazioni dei prossimi mesi, per costruire dal basso un’altra Milano e un’altra Lombardia, saremo là dove il mostro Expo divorerà i territori, perché non vogliamo pagare le loro speculazioni, non vogliamo pagare il loro Expo.
www.noexpo.it - info@noexpo.it
Ordine del Giorno per Aung Kyi libera