Giornata contro al violenza di genere
A TG3 Linea Notte, ieri sera, si è tenuto un importante servizio sul tema, alla presenza della Presidentessa Oria Gargano di "Be free", cooperativa che da tempo agisce con iniziative contro questo fenomeno barbaro e ignobile, che corrode il nostro Paese, la nostra società, in silenzio, è drammatico dirlo. Non si conoscono le vittime di azioni crudeli e soprusi che vengono perpetrati dagli uomini, che spesso sono gli stessi partner, ex mariti, familiari, molto frequentamente padri e nonni, cugini, all'interno delle mura domestiche. Le vittime di questa nefandezza corrosiva sono donne spesso lasciate da sole nell'affrontare la questione, spesso intimidite e annientate nella propria autonomia e libertà, indipendenza, lacerate psicologicamente e annichilite nel procedere giudiziariamente contro i criminali autori delle violenze. Secondo i dati dell’”Osservatorio criminologico e multidisciplinare sulla violenza di genere” del Consiglio d’Europa, le violenze subite dal partner, marito, fidanzato o padre è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e i 44 anni in occidente e nel mondo. Questo è un ato che determina una prova di quanto sia esteso un fenomeno soprattutto in Occidente, che si autodefinisce come "patria della civiltà", non si capisce quale.
L'Italia non è esente da questa piaga che uccide quanto uccide la guerra, che uccide quanto uccide una malattia infettiva, che uccide quanto uccide qualsiasi atto perpetrato contro i diritti umani. In occasione del 10 dicembre Amnesty International ha voluto dedicare la campagna tradizionale, "Write for Right", per il 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, a un tema di preoccupante portata e di gravità assoluta, quale la violenza di genere, promuoendo petizioni a favore di donne vittime dell'abuso e della sopraffazione del potere, in Cina, in Iran, in Eritrea, in molte parti del mondo. Si tratta di donne detenute perchè faenti parte di organizzazioni di opposizione politica ai regimi, ricordiamo Mao Hengfeng in Cina, oppure si tratta di donne violentate e stuprate consecutivamente da funzionari della Polizia, come è il caso di Bárbara Italia Méndez in Messico, fermata perchè opartecipante ad azioni di protesta nella città di San Salvador. E' anche il caso di Aster Fissehatsion, eritrea, incarcerata con altri dissidenti politici senza mandato di cattura, senza processo, senza diritto di difesa.
Ma casi di violenza contro le donne si verificano anche in Italia. Nel 2007 nei soli primi sei mesi sono state uccise 62 donne, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di pugni, botte, bruciature, ossa rotte. Ricordiamo gli unici fatti passati dai rotocalchi mediatici e dalla stampa, elevatamente inferiori al numero complessivo di fatti criminosi della stessa portata, di Hina, accoltellata a Brescia dal padre, di Vjosa, uccisa dal marito a Reggio Emilia, di Paola, violentata a Torre del Lago, di Sara, colpita a morte da un amico a Torino e di una ventenne originaria del Ghana, costretta ad un rapporto sessuale in pieno centro a Pordenone.
Ma è ancora più drammatico leggere che in Italia, da Bolzano a Catania, sette donne al giorno vengono maltrattate, subiscono violenze di ogni genere, sono vittime di abusi, sessuali, fisici e psicologici. Il dato complessivo e finale ci conduce a registrare, così, un milione di donne che hanno subito violenza, fisica o sessuale, dimostrando, così, in modo tragico e devastante che da noi la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni, maggiormente rispetto al cancro e degli incidenti stradali.
Questi dati secondo l'ISTAT non sono sogetti a una diminuzione ma, anzi, sono destinati ad aumentare progressivamente ogni anno: dal 2006 al 2007 i casi di violenza contro le donne sono aumentati del 22%, confermando che nel 2006 il 62 per cento delle donne è stata maltrattata dal partner o da persona conosciuta, il 68,3 per cento ha subito violenza sessuale, mentre il 69,7 per cento è stata vittima di stupro.
Ma le tipologie di violenza non sono terminate. Esiste anche un'altra violenza che viene commessa ai danni di un numero nutrito e cospicuo di donne. Mi riferisco ai dati dell'ISTAT che hanno stimato 2 milioni e 77mila casi di comportamenti persecutori, quali lo stalking come viene chiamato dal termine inglese, ossia uno sfinimento quotidiano che finisce per corrodere resistenza, difesa, voglia di vivere. "Nella nostra esperienza si comincia con lo stalking e si finisce con un omicidio", accusa Marisa Guarnieri, Presidente della casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano. Lo scorso 14 novembre 2007 la Commissione Giustizia della scorsa legislatura ha esaminato il testo base sui reati di stalking e omofobia. Il testo si è fermato in Commissione e non ha visto una conseguente discussione in aula parlamentare, anche a causa della fine della legislatura e il cambio di governo. E' opportuno, però, sottolineare che in Consiglio Comunale a Milano l'opposizione aveva presentato, come ha ricordato lunedì 24 in consiglio la consigliera Francesca Zajczyk del Gruppo del Partito Democratico, lo scorso 25 novembre 2007 un testo di proposta di delibera che invita l'amministrazione ad assumere tutte le iniziative consone e opportune per una perseguibilità sociale e civile dei crimini di violenza contro le donne. Questo testo non ha avuto ancora conseguenze in termini di disposizioni attuative da parte delgli assessorati e dei settori competenti in materia. Il testo prevede nella parte dispositiva la richiesta alla Giunta di istituire un Ufficio Antiviolenza con la finalità di prevenire con azioni congiunte i comportamenti criminali, nonchè attivare una rete consona a dare incisività maggiore alle azioni di perseguibilità dei fatti delittuosi, nonchè un sistema strutturale destinato a coordinare le attività delle organizzazioni preposte e i servizi territoriali per un obiettivo di progettualità e non di mera emergenza.
Un dato rende più difficile il percorso indirizzato a sostenere azioni volte a prevenire e perseguire gli atti di violenza contro le donne. Molti centri donna e centri antiviolenza rischiano di avere anni di difficile amministrazione, dato il taglio che il Governo ha effettuato del Fondo di 20 milioni di Euro per il sostegno alle vittime della violenza di genere e la prevenzione contro i reati sulle donne, istituito con la Finanziaria 2008. E', questa, una misura economica assolutamente inaccettabile ed è ancora più grave che sia stata presa a compimento della disposizione che abolisce indistintamente l'ICI, determinando una diminuzione sostanziale e cospicua di un fondo utile e funzionale ad attivare un sostegno a una rete di servizi finalizzata a fronteggiare una piaga sociale dalle enormi dimensioni.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
CAROVANA NAZIONALE ANTIMAFIE ARRIVA IN LOMBARDIA
CAROVANA NAZIONALE ANTIMAFIE ARRIVA IN LOMBARDIA
Mercoledì 26 novembre 2008 - Giovedì 4 dicembre 2008
Dopo la prima edizione del 1994 promossa da ARCI Sicilia, il viaggio di CAROVANA ANTIMAFIE continua oggi, con un percorso di oltre due mesi e più di 100 tappe in tutte le regioni d'Italia, per sensibilizzare i cittadini sul tema della lotta alle mafie e della tutela dei diritti contro ogni forma di prevaricazione, nel 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Costituzione italiana.
CAROVANA ANTIMAFIE é un'iniziativa di ARCI, LIBERA, AVVISO PUBBLICO e in mLombardia é realizzata con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano e la collaborazione e la partecipazione di CGIL
Lombardia, Fillea CGIL Lombardia, Associazione Saveria Antiochia Omicron mOnlus, Il Ponte della Lombardia, CISL Lombardia, Filca CISL Lombardia.
CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE PROGRAMMA LOMBARDIA
Martedì 25 novembre, ore 11.00 mCircolo della Stampa - Palazzo Serbelloni
Corso Venezia 16, Milano
Partecipano:
Nando dalla Chiesa - Presidente onorario Libera
Gaetano Liguori - Musicista
Gianni Biondillo - Scrittore
Lorenzo Frigerio - Referente Libera Lombardia
Luigi Lusenti - Presidenza Arci Lombardia
Presenta: Giovanni Negri - Presidente Associazione Lombarda Giornalisti
PROGRAMMA CAROVANA ANTIMAFIE 2008 IN LOMBARDIA
MERCOLEDI' 26 NOVEMBRE, MILANO
Ore 11.00: Ortomercato, via Cesare Lombroso 54 Partenza della Carovana e lezione in piazza sull'antimafia con Nando dalla Chiesa, Gianni Biondillo, Gaetano Liguori
Ore 15.00: Sesto San Giovanni (MI)
Incontro CGIL e CISL regionali
con Nando dalla Chiesa, Lorenzo Frigerio, Jole Garuti (Centro Studi Saveria
Antiochia/Omicron), Emanuele Patti (Presidente Arci Milano)
Ore 18.00: Circolo Arci Olmi, via degli Ulivi 2
Incontro con esponenti del Consiglio Comunale di Milano in merito alla
richiesta di una Commissione Comunale Antimafia. Coordina Jole Garuti
Ore 20.00: Circolo Arci Olmi, Via degli Ulivi 2
Cena della Legalità con i prodotti della Cooperativa "Lavoro e non solo"
GIOVEDI' 4 DICEMBRE, MILANO
Dalle ore 9.30 alle 12.30 - Sala della Provincia di Via Corridoni
"I diritti negati e la criminalizzazione delle minoranze".
Mafie, sicurezza, razzismo nel 60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani e della Costituzione italiana,
Partecipano: prof. Valerio Onida (già Presidente Corte Costituzionale, Don
Luigi Ciotti (Presidente di Libera); Nando Dalla Chiesa (sociologo e
scrittore); Moni Ovadia (attore); Mihai Mircea Butcovan (scrittore rumeno);
Maria Grazia Guida (Casa della Carità); Eva Rizzin (Osservatorio contro le
discriminazioni di Mantova e ricercatrice Università Milano - Bicocca);
Alessandro Cobianchi (Presidenza nazionale Arci)
Ore 10.00: Monte Stella
sosta al Giardino dei Giusti
Nella mattinata e nel pomeriggio: incontri con le più importanti istituzioni
pubbliche e private presenti in Lombardia (Comune di Milano, Provincia di
Milano, Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, Fondazione Cariplo, CNA
Lombardia)
Ore 21.00: Sala della Provincia di Via Corridoni
Evento di chiusura di Carovana Antimafie 2008 in Lombardia e nelle regioni
del nord Italia
Partecipano: Don Luigi Ciotti (Presidente di Libera), Paolo Beni (Presidente
nazionale di Arci) Andrea Campinoti (Presidente di Avviso Pubblico) e con
testimonianze dei parenti delle vittime di mafia e dei carovanieri.
Presentano la serata Filippo Solibello e Massimo Cirri, conduttori di
Caterpillar, trasmissione radiofonica in onda ogni giorno su RadioRai2.
Al piano Gaetano Liguori
Informazioni :
www.carovanaantimafia.it; www.arci.milano.it, www.libera-lombardia.it
www.libera.it; www.arci.it; www.avvisopubblico.it
Ufficio Stampa:
Paola Barsottelli
cell:347/5852156
e-mail: pbarso@gmail.com e/o pbarso@fastwebnet.it
10 dicembre: Write for Right - una lettera per i diritti umani
Write for Rights: scrivi una lettera per i diritti umani. E' una campagna lanciata da Amnesty International, a cui aderiscono diverse federazioni nazionali, in occasione del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Era il 10 dicembre 1948 quando il Consiglio dell'ONU e l'Assemblea approvavano il testo internazionale che avrebbe dovuto essere punto di riferimento per tutti i Paesi. Così non è stato, così non è tutt'ora. Diverse sono i casi di abusi e di violenze perpetrate contro esseri umani, civili, persone, non solo nelle regioni interessate da conflitti o da guerre civili. Le torture, le repressioni dei diritti di libertà di manifestazione del pensiero, le discriminazioni per motivi etnici, religiosi e politici, sessuali, la non applicazione del dual process, il non rispetto dei diritti dei detenuti, la commutazione di pene insostenibili dal punto di vista umano, contro la dignità dell'essere umano, sono ancora atti che vengono ripettuamente eseguiti in diversi angoli del globo.
Le donne sono i maggiori soggetti interessati dalle violazioni dei diritti umani. Sono vittime spesso di violenze di diverso tipo e genere, di discriminazioni, di uccisioni barbariche, di soprusi. Innumerevoli donne vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto all'esistenza stessa. Spesso vengono abbandonate a sè stesse, fuori da ogni tutela della persona nelle azioni di denuncia contro gli autori delle violazioni dei propri diritti, aggravandosi una situazione di totale annientamento della propria esistenza, del diritto a vivere in modo autodeterminato e libero. Non possiamo dimenticare un altro dato inconfutibile, data la valenza oggettiva che assume: la presenza di un'alta percentuale di casi di violenza contro le donne nelle mura domestiche.
Il 24 novembre è ricorsa la Giornata contro la violenza sulle Donne e, in prossimità del 10 dicembre, Amnesty International ha voluto dedicare la campagna "Write for Right" in particolare al tema su questa piaga generale che soprattutto in Italia assume aspetti preoccupanti e direi poco consoni con un Paese che voglia definirsi "civile". All'evento mondiale ogni anno prendono parte milioni di persone in oltre 30 paesi nel mondo. Amnesty International, precisamente, ha caratterizzato la presente campagna, "Write for Right", per chiedere azioni urgenti a sostegno di appelli per chiedere la tutela e la liberazione di donne incarcerate o soggette a violenze efferate in diversi paesi, in particolare:
Bárbara Italia Méndez, sottoposta a soprusi sessuali da parte della polizia messicana, detenuta per motivi politici;
Mao Hengfeng, ripetutamente arrestata e tuttora in detenzione in Cina a causa del suo lavoro in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne;
diverse donne arrestate per avere partecipato alla Campagna per l'uguaglianza in Iran; e, infine, Aster Fissehatsion, detenuta in Eritrea in totale isolamento senza accusa né processo dal settembre 2001.
Una mozione presentata in Consiglio Comunale a nome dell'opposizione nello scorso anno, in occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne, chiedeva al sindaco alcuni interventi congrui da parte di un'amministrazione, in particolare un'azione rivolta alle scuole, volte a promuovere momenti di incontro e formazione sul rispetto di sè e degli altri e sulle relazioni tra i generi. E' alta la drammaticità degli atti compiuti in violazione dei diritti delle donne: la gravità della portata si registra sia nella fisictà sia nell'aspetto psicologico, ricordando che la maggior parte delle persone sottoposte a mobbing sui luoghi di lavoro, o escluse dal medesimo, sono donne, mentre le stesse sono coloro che a Milano nella maggioranza dei casi registrano il livello più basso di reddito, come afferma e denuncia "Meglio Milano" associazione che ricostruisce gli indicatori su qualità della vita.
Occorre che il 10 dicembre diventi una seconda giornata che promuova l'impegno costante per tutte le amministrazioni e organi istituzionali e politici ad attivare indirizzi, misure e provvedimenti volti a prevenire e a reprimere fenomeni di violenza contro le donne, prime vittime di una lunga filiera di violazioni dei diritti umani e universali.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Write for Rights - una lettera per i diritti umani
Per celebrare con noi questa importante giornata partecipa alla Write for Rights - una lettera per i diritti umani, un evento mondiale cui ogni anno prendono parte milioni di persone in oltre 30 paesi nel mondo!
Hanno già aderito le sezioni di Amnesty International in: Australia, Austria, Belgio, Bermuda, Canada, Francia, Grecia, Islanda, Isole Faroe, Giappone, Mali, Mauritius, Messico, Mongolia, Nepal, Nuova Zelanda, Norvegia, Paraguay, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan e Turchia.
Messico
Bárbara Italia Méndez è stata arrestata il 4 maggio 2006 per aver preso parte alle proteste che stavano avendo luogo nella città di San Salvador Atenco. Durante la sua detenzione ha subito abusi e violenza sessuale da parte delle forze di polizia. Amnesty International chiede che i responsabili siano assicurati alla giustizia.
Repubblica Popolare Cinese
Mao Hengfeng, ripetutamente arrestata e tuttora in detenzione a causa del suo lavoro in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, sta scontando una condanna di due anni e mezzo di prigione per aver rotto due lampade di proprietà statale. Amnesty International chiede che sia rilasciata immediatamente.
Iran
Numerose attiviste della Campagna per l'uguaglianza, lanciata nel 2006, vengono arrestate e minacciate a causa della loro azione in difesa dei diritti delle donne. Amnesty International chiede il rilascio di tutte le attiviste detenute e il rispetto dei diritti delle donne.
Eritrea
Aster Fissehatsion è detenuta in totale isolamento senza accusa né processo dal settembre 2001. È stata arrestata insieme a numerosi dissidenti politici di un organismo chiamato G-15 (Gruppo dei 15) di cui faceva parte anche il suo ex marito e vice presidente dell'Eritrea, Mahmoud Ahmed Sheriff. Amnesty International chiede di rivelare il luogo in cui è detenuta.
Mai più violenza sulle donne
La campagna Mai più violenza sulle donne, lanciata nel maggio 2004, affronta le diverse violazioni dei diritti delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali.
Sia in tempo di pace che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto all'esistenza stessa.
AI chiede ai governi, alle organizzazioni e ai privati cittadini di impegnarsi pubblicamente per rendere i diritti umani una realtà per tutte le donne.
Secondo il diritto internazionale dei diritti umani, tutti i governi hanno la responsabilità di prevenire, indagare e punire gli atti di violenza sulle donne in qualsiasi luogo si verifichino: tra le mura domestiche, sul posto di lavoro, nella comunità o nella società, durante i conflitti armati.
E' fondamentale che i governi si impegnino per rendere più forti le donne, garantendo loro indipendenza economica e protezione dei diritti fondamentali. AI si rivolge a loro per chiedere che i trattati internazionali sui diritti umani vengano ratificati e attuati ovunque.
In questa battaglia per i diritti umani, sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento nella campagna Mai più violenza sulle donne.
donne, pace e conflitti - Risoluzione 1820 dell'ONU
CS81-2008: 20/06/2008
La Risoluzione 1820 è stata adottata all'unanimità il 19 giugno nel corso del Dibattito aperto su donne, pace e sicurezza, presieduto dalla Segretaria di Stato Usa, Condoleezza Rice. La Risoluzione è stata sponsorizzata da Belgio, Burkina Faso, Croazia, Costa Rica, Francia, Italia, Panama, Regno Unito, Sudafrica e Stati Uniti d'America (Stati membri del Consiglio di sicurezza) e da altri 32 Stati membri delle Nazioni Unite.
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
NAVIGLI:ABUSIVI I BARCONI GALLEGGIANTI
Ordine del Giorno per Aung Kyi libera
impianto di illuminazione pubblica in Via Sile
Milano, 6 novembre 2008
Dell’Assessorato alle Infrastrutture, Lavori Pubblici del Comune di Milano;
del Settore Infrastrutture del Comune di Milano;
della Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano
- alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4, di provvedere a inserire in una prossima riunione la questione sollevata cpon la presente, invitando funzionari del Settore e dell’Assessorato alle Infrastrutture del Comune di Milano, anche funzionale a realizzare una mappa compiuta e completa delle esigenze e necessità presenti nel territorio circoscrizionale, dove avviare un procedimento di intervento di miglioramento del sistema di illuminazione territoriale
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Il primo giorno d’inverno al Filmmaker Festival di Milano