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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Mercoledì, 17 Dicembre, 2008 - 18:57

Tavolo di confronto sulle politiche per la mobilità

Milano, 2 dicembre 2008

 
Alla c.a
Dell’Assessorato alla Mobilità, Trasporti, Ambiente;
Del Settore alla Mobilità del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;
della Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue Componenti
 
 
Nella riunione del Tavolo comunale sulla Sicurezza stradale del 1 ottobre, dopo la prima riunione del 31 marzo, data della sua costituzione, l’assessore Edoardo Croci, che presiedeva l’incontro, ha esposto ai presenti la presentazione delle linee guida delle “Politiche di sicurezza stradale del Comune di Milano”, anche al fine di valutare le proposte integrative emergenti dal confronto con i diversi soggetti presenti.
Si ricorda che la costituzione del Tavolo vede diverse associazioni ambientaliste e di rappresentanza di ciclisti e di pedoni, tra cui Fiab CICLOBBY, che da anni richiede il Tavolo di confronto sulle politiche per la mobilità, l’Associazione italiana familiari e vittime della strada, l’Associazione Paraplegici Lombardia, l’Associazione Utenti Trasporto Pubblico / Assoutenti, CamminaMilano, Fraternità della strada, Genitori Antismog Milano, LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità, Legambiente Lombardia, Unione Italiana Ciechi di Milano – rappresenta una autentica novità in materia a livello comunale in Italia.
Il Tavolo è stato istituito con lo scopo e la finalità di diventare “sede permanente di confronto, discussione e proposta sui problemi legati alla sicurezza stradale” ed è, a detta anche delle organizzazioni attive nel confronto permanente, un importante passo e presupposto concreto per incentivare e promuovere politiche partecipate nella diffusione e nella promozione di una cultura della sicurezza stradale e della mobilità consapevole e responsabile, in un’accezione non più solamente “emergenziale”, come, invece, si è registrato nei provvedimenti amministrativi adottati negli ultimi anni da parte dell’amministrazione comunale, con effetti minimali, riduttivi e limitativi, non consoni alla necessità avvertita di adottare interventi strutturali e complessi nell’ambito.  
Durante la riunione del Tavolo l’Assessore Croci ha rilevato una riduzione cospicua del 30% degli incidenti con feriti in città nel 2008, ma ha espresso l’intenzione di costruire un quartiere modello sulla sicurezza stradale (progetto con Fondazione ANIA), una disposizione strutturale che miri all’eliminazione delle barriere architettoniche, dopo ripetute segnalazioni avutesi da parte delle organizzazioni sensibili alla mobilità dell’utenza debole.
Nelle intenzioni dell’Assessore si registra la volontà di proporre uno stanziamento di 9 milioni di euro per la ciclabilità diffusa nel 2008 e prevedere il potenziamento del servizio “Bus by night”, nonché a un’estensione degli orari di servizio dei mezzi di trasporto pubblico, con particolare riferimento all’apertura serale della metropolitana.
Si è anche predisposto nelle ipotesi dell’Assessore Croci la nascita del “Centro permanente sicurezza stradale” e la predisposizione, entro il corrente mese, del Piano direttore sulla sicurezza stradale.
Si sono, infine, considerate opportune l’elaborazione di un Codice etico di autogestione per la sicurezza stradale, la definizione di alcune campagne di comunicazione per il 2009, la raccolta delle segnalazioni sulle criticità della sicurezza in un apposito database.
Precisamente nell’ultima rubrica si intende dare ampio spazio alle segnalazioni che riguardano il controllo della velocità in ambito urbano e il rispetto delle corsie riservate, all’uniformazione della circolazione nelle strade rotatorie, all’attuazione del progetto per attraversamenti sicuri, corroborato da rilevanti investimenti tecnologici, e alla costruzione di un “abaco degli interventi”.
 
si chiede
 
-         all’Assessorato alla Mobilità i contenuti e i tempi di attuazione del complessivo programma inerente le “Politiche di sicurezza stradale del Comune di Milano”, soprattutto a fronte delle specifiche voci di cui all’ordine del giorno e in discussione durante l’ultima riunione del Tavolo comunale sulla Sicurezza stradale, e a fronte dell’aumento dei casi di incidentalità nell’ambito del trasporto pubblico, di cui sono vittime, spesso, passeggeri e utenti, nonché lavoratrici e lavoratori, considerando opportuno l’avvio di un simile confronto con l’amministrazione dell’ATM, soprattutto in vista delle linee guida e di indirizzo del Piano Industriale prossimo;
-         all’Assessorato alla Mobilità se esista la volontà di estendere un’utile modalità di simile portata, che garantisca una reale partecipazione diffusa e collegiale alle politiche inerenti la mobilità e la sicurezza stradale, come sottolineato dallo stesso Assessore Edoardo Croci, che più volte durante il Tavolo ha sottolineato l’importanza di una collaborazione attiva su questi temi da parte dei cittadini e delle associazioni, anche in ambito circoscrizionale e decentrato, divenendo parti attive nel percorso gli organi consiliari di zona e la cittadinanza presente sui singoli territori;
-         Alla Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di provvedere a indire una riunione con all’ordine del giorno la discussione sul Piano, considerando opportuno un documento di segnalazione di proposte integrative, alla presenza di funzionari dell’Assessorato e del Settore Mobilità del Comune di Milano, al fine di corroborare l’utile modalità di lavoro collegiale in merito alle Politiche sulla sicurezza stradale e sulla mobilità
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 17 Dicembre, 2008 - 18:56

manutenzione del manto stradale in Via Bonfadini

Milano, 2 dicembre 2008

 
c.a del Settore Lavori Pubblici del Comune di Milano;
del Settore Trasporti e Mobilità del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
 
 
Interrogazione in merito alla manutenzione del manto stradale in Via Bonfadini 
 
Considerato che
in Via Barzoni da tempo sono presenti degli avvallamenti del manto stradale proprio in prossimità dell’imbocco con la tangenziale
visto
che la via è abbastanza frequentata da flussi di autoveicoli in direzione della tangenziale e che tale scorrimento viene ostacolato dalla presenza di un manto stradale non continuo, arrecando pregiudizio alla sicurezza degli stessi automobilisti
considerata anche
l’alta percentuale di sinistri che si sono verificati negli ultimi anni, soprattutto considerando l’assenza di segnaletiche adeguate che invitino a calmierare la velocità di percorrimento, conseguendo da tale lacuna un’alta probabilità di verifica di incidenti stradali a danno anche e soprattutto dei passanti
si segnala inoltre
diverse istanze provenienti da residenti che indicano la necessità di provvedimenti stradali utili a garantire una diminuzione della velocità del flusso veicolare, garantendo sicurezza per i pedoni e i ciclisti passanti
 
si chiede
-         al Settore Lavori Pubblici del Comune di Milano di provvedere a garantire un’adeguata manutenzione del manto stradale, coprendo dove necessita gli avvallamenti determinatisi da una prolungata assenza di interventi strutturali lungo la via, e garantendo una maggiore cura nel prossimo futuro, con più alta puntualità e costanza;
-         al Settore Mobilità e Trasporti di provvedere a intervenire per garantire l’apposizione di una segnaletica utile e opportuna a calmierare il traffico veicolare di alto passaggio nella via, assicurando, così, un abbassamento dei rischi e delle probabilità di incidentalità, oggi elevati, e assicurare la mobilità e il passaggio pedonale fortemente presente data l’alta concentrazione di fabbricati residenziali presenti e siti lungo la strada
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 17 Dicembre, 2008 - 18:55

Write for Rights: scrivi una lettera per i diritti della donna

Milano, 2 dicembre 2008

 
Alla c.a.
Dell’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali;
Del Consiglio Comunale di Milano;
Della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano;
 
p.c.
Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;
Consiglio di Zona 4 di Milano e a tutte le sue componenti;
Commissione Politiche Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano
 
 
 
 
Write for Rights: scrivi una lettera per i diritti umani. E' una campagna lanciata da Amnesty International, a cui aderiscono diverse federazioni nazionali, in occasione del 60° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Era il 10 dicembre 1948 quando il Consiglio dell'ONU e l'Assemblea approvavano il testo internazionale che avrebbe dovuto essere punto di riferimento per tutti i Paesi. Così non è stato, così non è tutt'ora. Diversi sono ancora i casi di abusi e di violenze perpetrate contro le persone. Le torture, le repressioni dei diritti di libertà di manifestazione del pensiero, le discriminazioni per motivi etnici, religiosi e politici, sessuali, la non applicazione del dual process, il non rispetto dei diritti dei detenuti, la commutazione di pene insostenibili dal punto di vista umano sono atti che vengono ancora ripettuamente eseguiti in diversi stati, anche nel nostro e prossimi al nostro.
Le donne sono i soggetti più colpiti dalle violazioni dei diritti umani, vittime di violenze di diverso tipo e genere, di discriminazioni, di uccisioni barbariche, di soprusi. Innumerevoli donne vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto all'esistenza stessa. Non possiamo dimenticare un altro dato inconfutibile, data la valenza oggettiva che assume: la presenza di un'alta percentuale di casi di violenza contro le donne nelle mura domestiche, partendo dall’Italia.
 
Un milione e 400 mila italiane, pari al 6,6% delle donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica e sessuale prima dei 16 anni. I parenti sono responsabili del 23,8% di queste violenze, quasi quanto gli sconosciuti, pari al 24,8%. In testa parenti di vari gradi (12,2%); seguono, in particolare, gli zii (7%), i padri (1,6%), i nonni (1,4%). Il 53% delle donne violentate non parla con nessuno della violenza subita: questo è il dato maggiormente preoccupante e indicativo della totale disinformazione e non conoscenza sui mezzi utili e funzionali a rendere giusitizia e risarcire, almeno moralmente, le vittime delle violenze. I casi di violenza all'interno delle mura domestiche sono i casi maggiori di violenza a danno di donne. E' anche da sottolinare il fatto per cui maggiore è lo stato di disagio sociale e di emarginazione, e più alta è la percentuale di violenze perpetrate senza essere conseguentemente perseguite a livello giudiziario. Importanti ed esemplificative le parole di  Erika Bernacchi, responsabile del Coordinamento Donne della Sezione Italiana di Amnesty International, riguardo alla maggiore percentuale di probabilità in Sudafrica che le donne vengano infettate da virus trasmissibili per via sessuale:"Quello del Sudafrica è un tragico esempio del legame tra povertà e violenza. Se è vero che la violenza contro le donne colpisce donne di ogni etnia, età e classe sociale, tuttavia povertà e violenza sono fattori che si influenzano e si rafforzano a vicenda". Oggi si contano 7 milioni di forme diverse di violenza contro le donne e contro il corpo delle donne, in varie modalità, e per diversi gradi di portata ed efferatezza.
Il 24 novembre è ricorsa la Giornata contro la violenza sulle Donne e, in prossimità del 10 dicembre, Amnesty International ha voluto dedicare la campagna "Write for Right" in particolare al tema su questa piaga generale che soprattutto in Italia assume aspetti preoccupanti e direi poco consoni con un Paese che voglia definirsi "civile". All'evento mondiale ogni anno prendono parte milioni di persone in oltre 30 paesi nel mondo. Amnesty International ha caratterizzato la presente campagna, "Write for Right", per promuovere azioni urgenti a sostegno di appelli per chiedere la tutela e la liberazione di donne incarcerate o soggette a violenze efferate in diversi paesi, in particolare si ricorda:
Bárbara Italia Méndez, sottoposta a soprusi sessuali da parte della polizia messicana, detenuta per motivi politici;
Mao Hengfeng, ripetutamente arrestata e tuttora in detenzione in Cina a causa del suo lavoro in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne;
diverse donne arrestate per avere partecipato alla Campagna per l'uguaglianza in Iran; e, infine, Aster Fissehatsion, detenuta in Eritrea in totale isolamento senza accusa né processo dal settembre 2001.
 
Si chiede al Consiglio Comunale
 
Di informare gli organi consiliari, sia decentrati, sia centrale, sullo stato dell’iter inerente la discussione a l’approvazione del testo della proposta di delibera presentata in Consiglio Comunale a nome dell'opposizione nello scorso anno, in occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne, dove si chiedeva al sindaco interventi congrui da parte di un'amministrazione nella lotta contro questo preoccupante fenomeno criminoso, in particolare un'azione rivolta alle scuole, volta a promuovere momenti di incontro e formazione sul rispetto di sè e degli altri e sulle relazioni tra i generi. La richiesta di informazioni a riguardo è stata riproposta in un’interrogazione presentata dalla Consigliera del PD, Francesca Zaicic
 
E si chiede altresì alla Giunta Comunale
 
Se siano state predisposte proposte e progetti inerenti la tutela e la promozione del diritto di libertà e autodeterminazione della donna, nell’ambito di una complessiva politica di genere e per la pari opportunità e l’eguaglianza, individuando come prioritari interventi rivolti al contrasto della violenza sulle donne, anche e soprattutto a fronte del preoccupante taglio deliberato dall’ultima finanziaria del fondo di venti milioni di euro, istituito dalla finanziaria 2008, destinato esclusivamente alla realizzazione di importanti misure di prevenzione e di contrasto ad un fenomeno in continuo aumento.
 
 
Si sottolinea, infine,
 
che la gravità della portata dei numerosi casi di violenza contro le donne si registra sia nella fisicità sia nell'aspetto psicologico, e si ricorda nello stesso testo di proposta di delibera che la maggior parte delle persone sottoposte a mobbing sui luoghi di lavoro, o escluse dal medesimo, sono donne. Si denuncia, altresì, che le donne sono le persone maggiormente sottoposte a un reddito più basso rispetto a quello degli uomini, come denuncia "Meglio Milano", associazione che ricostruisce gli indicatori su qualità della vita.
 
In conclusione
 
Occorre che il 10 dicembre diventi una seconda giornata che promuova l'impegno costante per tutte le amministrazioni e organi istituzionali e politici ad attivare indirizzi, misure e provvedimenti volti a prevenire e a reprimere fenomeni di violenza contro le donne, prime vittime di una lunga filiera di violazioni dei diritti umani e universali.
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
 

Mercoledì, 17 Dicembre, 2008 - 10:44

W il latte crudo - M le campagne denigratorie!!!

Aderisci anche tu alla petizione in difesa del latte crudo!!!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella

Consorzio Tutela Latte Crudo
(*)
Via J.F. Kennedy, 30 - 26013 Crema CR
tel. 0373.897011 - fax 0373.81582
Codice Fiscale 91027060192 - www.consorziotutelalattecrudo.it e-mail : info@aral.lom.it
COMUNICATO STAMPA
A SEGUITO RIUNIONE CONSORZIO DI TUTELA LATTE CRUDO
Crema 15/12/08
Confortati dalle numerose testimonianze ricevute dai consumatori che ogni giorno continuano a prediligere il latte crudo, malgrado la campagna denigratoria in atto, si ribadisce che ad oggi non risulta un solo caso provato di infezione causata dal consumo di latte crudo acquistato presso distributori automatici, come dimostrano le migliaia di analisi effettuate dal Servizio Sanitario pubblico.
E’ nostra fondata convinzione che, non il latte, ma gli agricoltori con la vendita diretta dei loro prodotti ai consumatori sono potenzialmente pericolosi per gli interessi dei grandi gruppi economici, in quanto vera alternativa al loro monopolio.
Pertanto saranno attuate le seguenti iniziative:
  1. ricorso al TAR del Lazio al fine di annullare l’Ordinanza del 10/12/08 che impone il consumo solo dopo bollitura
2. proposta "Latte crudo day" per il 24/12/08 in cui sarà distribuito gratuitamente il latte crudo in tutti i 1.100 punti vendita , come gesto di ringraziamento per i numerosissimi attestai di solidarietà da parte dei cittadini
3. richiesta urgente d’incontro con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, preannunciando un Assemblea generale dei produttori di latte crudo a Treviso (zona Refrontolo) per il giorno 30/12/08.
La verità è dalla nostra parte. Chi beve latte crudo campa cent’anni, riducendo gli sprechi e salvaguardando l’ambiente.

(*) Per volontà degli Allevatori che hanno avviato l’attività di vendita diretta al consumatore di latte crudo delle proprie stalle, il 24 febbraio 2006, si è costituito il Consorzio Volontario denominato “Consorzio tutela latte crudo”,  con sede legale in Crema (CR), via J.F. Kennedy, 30.
Presidente del Consorzio è il  Sig. Emilio Paleari Henssler, Vice Presidenti sono: Sig. William Donini e Sig. Alex Sassella.

Possono aderire al Consorzio tutti gli Allevatori italiani che vendono latte crudo direttamente al consumatore.
Il Consorzio non ha scopo di lucro e si propone:
La promozione e la realizzazione di iniziative intese a valorizzare, tutelare e diffondere la vendita del latte crudo, promuovendo ogni iniziativa intesa a salvaguardarne le caratteristiche peculiari da ogni abuso, concorrenza sleale e contraffazione;
La promozione e la realizzazione di attività di ricerca, assistenza, vigilanza nei confronti dei consorziati. 
--------------------------
E’ in atto un violento ed ingiustificato attacco denigratorio contro la vendita diretta del latte crudo.

OBBEDISCO!

- Invitiamo a consumare il latte crudo previa bollitura -

Questo dopo ben quattro anni, in cui centinaia di migliaia di cittadini, ogni giorno hanno acquistato il latte crudo presso i distributori self service, senza che vi sia stato un solo caso provato di infezione causato dal nostro latte ( Voi tutti ne siete testimoni ) come dimostrano le migliaia di analisi effettuate dal Servizio Sanitario Pubblico.

La verità è che stiamo dando fastidio a qualcuno che vuole farci chiudere. La vendita diretta è l’alternativa concreta alla bieca globalizzazione dei mercati;

Noi abbiamo a cuore la salute delle persone!

Aiutateci a difendere un modo di vendita trasparente, controllabile, che permette ai consumatori di avere il miglior prodotto ad un prezzo onesto, riducendo gli sprechi e salvaguardando l’ambiente.

Sottoscrivi la petizione al Ministro ZAIA e al sottosegretario MARTINI NO alla chiusura preventiva dei distributori di latte crudo andando a questo link:http://www.ipetitions.com/petition/consorziotutelalattecrudo/index.html

Se vuoi divulgare la petizione, scarica qui la scheda per la raccolta firme in formato excel, che potrai inviarci via fax al numero 0373.81582
Il Ministero della Salute, Sottosegretario Martini, annuncia : "la possibilità di emanare un'ordinanza per sospendere la distribuzione di latte crudo fino a quando non ci sarà un adeguamento dell' informazione per la salute nella quale sia chiaro che il latte crudo va consumato solo dopo la bollitura".
LINK UTILI
www.aral.lom.it
www.milkmaps.com
www.vivilafattoria.it
www.buonalombardia.it
www.regione.lombardia.it

Martedì, 16 Dicembre, 2008 - 12:15

Commissione antimafia - iniziativa di Libera

Per opportuna informazione, diffusione e adesione, se desiderate, riporto qui di seguito il comunicato del gruppo consiliare Uniti con Dario Fo per Milano e in allegato quello dell'associazione Libera.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano 
----------------------------------------------------------------
Commissione antimafia - iniziativa di Libera

Dopo il buon risultato conseguito sino ad oggi delle adesioni all'appello contro le infiltrazioni mafiose a Milano passiamo alla consegna delle stesse al Presidente del Consiglio Comunale.
L’associazione  Libera  prosegue  comunque  la  raccolta  delle  firme  che andranno  poi  ad  unirsi a quelle che saranno consegnate al Presidente del Consiglio Comunale.
Nel   frattempo  si  infittiscono  le  notizie  sul  ruolo  della  malavita organizzata  a  Milano,  questa  la  vera  emergenza  sicurezza  che non si affronta  con  qualche  soldato  in  divisa fermo davanti a qualche palazzo della città.
Milano si appresta a un periodo di grandi investimenti legati all'Expo 2015 che  noi  vorremmo  fossero  occasione di rilancio della città tollerante e solidale  che  abbiamo  conosciuto  offrendo  lavoro  pulito  per  i  tanti cittadini  italiani  e  immigrati  che vogliono vivere solo del loro lavoro onesto.
Per queste  ragioni  vi invitiamo a sottoscrivere da subito la proposta di interrogazione di iniziativa comunale perché venga istituita la commissione speciale d'inchiesta sulla criminalità organizzata.
La  costituzione   di  questa  commissione  è  premessa  fondamentale  per affrontare  senza nascondersi dietro un dito uno dei problemi più gravi che condizionano  la  vita della nostra città, un problema troppo spesso negato di  fronte  agli interessi dei grandi affari e che avvelena e condiziona la vita di tutti i cittadini.
Per  firmare l'interrogazione servono alcuni adempimenti formali per cui vi invitiamo  a  recarvi  presso  gli  uffici del gruppo della Lista Uniti con Dario  Fo  per  Milano  in via Marino 7 terzo piano. (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00)  dove sono depositati i moduli dell’Associazione Libera.

In allegato  si trasmette il testo del comunicato stampa dell'Associazione Libera  a  riguardo  dell'iniziativa,  dove  sono indicati altri luoghi dove possibile sottoscrivere il  testo  dell'interrogazione  dell'iniziativa popolare

RACCOLTA FIRME PER INTERROGAZIONE DI INIZIATIVA POPOLARE
(Interrogazione popolare al Comune di Milano ex art. 9 Statuto comunale e art. 2 Reg. att. Diritti di partecipazione popolare)

TESTO DELL’INTERROGAZIONE DI INIZIATIVA POPOLARE

Al Sindaco di Milano
In  considerazione  di  quanto  emerso  dalla  relazione sulla ‘ndrangheta, approvata   all’unanimità   dalla   precedente   Commissione   parlamentare antimafia, con specifico riferimento alla massiccia presenza a Milano ed in Lombardia  di  soggetti  legati  a questa realtà criminale, dalle recenti e numerose  operazioni  condotte dalle Forze dell'Ordine e dalla Magistratura che  hanno  consentito di delineare un quadro inquietante della criminalità organizzata  presente  sul territorio lombardo e milanese, nonché a seguito delle  recenti  inchieste  giornalistiche  proposte  dai media televisivi e della carta stampata, i sottoscritti cittadini di Milano ritengono sia loro diritto  avere  risposte  in  merito  allo  stato delle infiltrazioni delle associazioni  criminali  nelle  principali attività economiche e produttive milanesi in particolare e lombarde in generale.
Per questi  motivi  i  cittadini  del  Comune  di  Milano  interrogano  le Istituzioni  del  Comune  di  Milano per conoscere le motivazioni del fatto che,  nonostante  se  ne  discuta  ormai  da  tempo,  non sia stata tuttora costituita  una  Commissione  Speciale  di  Inchiesta  sul  fenomeno  della criminalità  organizzata,  anche  di stampo mafioso, presente in città, non essendo  ciò riscontrabile, in maniera approfondita ed efficace, attraverso il normali canali dei mezzi di informazione.

Lunedì, 15 Dicembre, 2008 - 11:01

DISINFORMAZIONE SULLA SCUOLA

DISINFORMAZIONE SULLA SCUOLA di Gennaro Carotenuto
(www.gennarocarotenuto.it)
Vi invito a leggere il pezzo di Gian Antonio Stella sul Corriere dell'11 dicembre. Parla ancora di Università e di corsi di laurea inutili in sedi periferiche inventate dal nulla e probabilmente nessuno dei dati che cita è sbagliato. Ma il pezzo è soprattutto un fulgido esempio di disinformazione. Date un'occhiata veloce. L'idea è che l'Università malata, baronopoli, ecc. e che quindi Mariastella Gelmini ha ragione ad usare l'accetta. L'articolo è un pezzo di bravura nell'indicare una metastasi ma per nascondere di chi è la colpa di quella metastasi. "È tutta lì, la fotografia della follia dell'Università italiana" scrive Gian Antonio.
Peccato che la fotografia di Stella sia stata taroccata col Photoshop e la colpa non sia delle Università, ma dell'ideologia del territorio voluta da banche e confindustrie locali. Le sedi periferiche - Stella si esercita nell'estetica del trovare i casi limite - i corsi di laurea con un solo iscritto o in paesi che hanno la colpa di non stare in provincia di Vicenza, non le hanno volute le Università, le ha volute la Confindustria. Questa, meno di dieci anni fa, teorizzava che fossero necessarie almeno 200 università (ovvero raddoppiarle, sempre con soldi pubblici ovviamente) perché l'Università doveva espandersi nel territorio. Lo hanno imposto, facendo sprecare miliardi alle università, non ha funzionato e adesso si nascondono e danno la colpa all'Università pubblica.
Sono le amministrazioni ma soprattutto le banche e le confindustrie locali, che cavalcando l'autonomia universitaria hanno offerto sedi in collocazioni improbabili, dettando corsi assurdi secondo l'ideologia per la quale le Università servivano solo a preparare tecnici collegati all'impresa e al territorio. Corsi come quelli che cita Stella, "Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute", che Stella bolla come " follia dell'Università italiana", furono invece follia della new economy ma soprattutto follia dell'ideologia mercatista. E' la sciagura del 3+2, che le università hanno subito, ad aver preteso la moltiplicazione dei corsi in specializzazione sempre più ristrette per le quali non c'è più tempo di preparare un veterinario ma bisogna immettere nel mondo della precarietà un esperto di cani, un altro di gatti e un altro di bufale.
E andiamo a scavare, perché Stella si diverte a fare il bravo scopritore di sprechi ma è molto superficiale nella sua pseudodenuncia. Stella addita al pubblico ludibrio quello che secondo lui è un caso limite: a Celano, nella Marsica, in Abruzzo, un corso di ingegneria agroindustriale con 17 professori per 7 studenti. Per Stella non ha senso. Stella dimostra ignoranza e sfiora il razzismo quando definisce Celano "un borgo montano sperduto nel nulla" e riecheggia il George Bush per il quale l'Iraq era "un angolo oscuro e remoto del mondo".
Adesso non ha senso per Stella l'Università a Celano. Ma dieci anni fa ... Dieci anni fa, sembra un secolo, era Letizia Moratti che teorizzava, d'accordo con la Confindustria, l'Università diffusa nel territorio. L'Università di sua natura è accentratrice e aveva sempre paventato lo svilimento e la licealizzazione del triennio, l'assurdità delle sedi periferiche, che si è poi puntualmente verificata. E quindi non c'è nulla che il Corriere della Sera non abbia sostenuto in quel corso di ingegneria agroindustriale che doveva preparare tecnici locali per l'agroindustria di un territorio agricolo come quello della Marsica. Adesso, invece di fare autocritica, il Corriere dà la colpa all'Università.
Stella poi gioca ... 17 professori per 7 studenti. A chi non è addentro Stella fa credere che siano 17 stipendi da pagare. Balle. Almeno una dozzina sono sicuramente precari, dottorandi, assegnisti retribuiti con poche centinaia di euro per un intero corso universitario e una speranza oramai svanita di carriera. Gli altri forse sono docenti strutturati, ma mica di stanza a Celano. Nell'ideologia difesa da Stella del tanto a peso andranno a Celano mugugnando per completare il loro orario di lavoro (misurato sulla docenza), quando più produttivamente per tutti potrebbero stare in sede (l'Aquila, Roma ...) a far ricerca.
Ammette Stella che: "Il tutto è finanziato ("Noi non ci rimettiamo un euro", ci tiene a spiegare il rettore dell'Università dell'Aquila Ferdinando di Orio) da un Consorzio voluto dal Comune, banche e alcune aziende locali". Bravo, è tutto qui il punto. Altro che follia dell'Università! E' il libero mercato bellezza. Gli enti locali non servono ad attrarre sviluppo? Cosa succederà adesso col federalismo?
Quello che omette di dire Stella, perché sennò il suo articolo non andrebbe rubricato nella categoria "follie dell'Università" ma in quella delle "vergogne della Confindustria" o delle banche, è che i famosi "privati" spesso poi non rispettano gli impegni presi. Semplicemente non pagano e allora nelle sedi periferiche non arrivano i computer, non ci sono le aule, i soldi, le biblioteche, i collegamenti Internet promessi.
I soldi non vogliono metterli loro, ma pretendono che li metta lo Stato. Questo non li può mettere e allora quelli che l'università in periferia avevano voluto si ricredono sul fatto che la sede universitaria dia lustro al paesello e abbandonano con una mano davanti e l'altra di dietro gli studenti e le famiglie che ci avevano creduto e le stesse università invitate ad investire parte dei loro magri bilanci per espandersi nel territorio.
La verità è che le Università pubbliche hanno onorato gli impegni anche nelle sedi periferiche, mentre i privati, le confindustrie, le banche, non lo hanno fatto. E adesso che ci hanno ripensato, che c'è crisi, che l'utopia dei corsi di laurea in "Etologia degli Animali d'Affezione" non hanno funzionato, adesso che tutti hanno capito quello che l'Università sapeva da sempre, ovvero che quella dell'Università diffusa sul territorio era una balla, cercano di fare lo scaricabarile. E uno Stella disponibile si trova sempre.

Lunedì, 15 Dicembre, 2008 - 10:51

RETROMARCIA SULLA SCUOLA

RETROMARCIA SULLA SCUOLA di Gennaro Carotenuto
(11 dicembre - www.gennarocarotenuto.it)
Sembra, si rumoreggia, si dice in giro, che del maestro unico, della chiusura delle scuole disagiate, dell'aumento degli alunni per classe e di tutte le altre boiate non se ne faccia più niente, per un anno almeno e poi chissà.
Sembra, si rumoreggia, si dice in giro che il maestro unico diventerà a richiesta, come i funghi o il prosciutto sulla pizza al taglio.
Sembra, si rumoreggia, si dice in giro, che a Mariastella Gelmini sia stato detto di mettersi lì in un angolo a giocare col Cavaliere e lasciar fare i grandi.
Vedremo, incrociamo le dita, perché sarebbe un bene per la scuola italiana. Lasciateci però levare due sassolini da una tonnellata l'uno dalle scarpe:
Il "governo del fare" dovrebbe sotterrarsi. La "consecutio" normale delle cose infatti è completamente ribaltata ed è diventata:
si approva un decreto legge in 30 secondi o in nove minuti;
lo si converte in legge, possibilmente con voto di fiducia, perché si sa, con questa opposizione non si può avere a che fare;
mesi dopo si convocano le parti sociali e si comincia a discutere da zero sospendendo l'entrata in vigore di quella che nel frattempo è legge dello Stato.
Tutti quelli che hanno difeso a spada tratta il maestro unico e tutto il resto, dovrebbero andare a incatenarsi in Viale Trastevere ed entrare in sciopero della fame e della sete. Se fossero persone serie. Se vivessimo in un paese serio.

Lunedì, 15 Dicembre, 2008 - 00:55

Premio Ambiente e Legalità

“Premio Ambiente e Legalità”
In Provincia di Milano, 2008

 

Anche quest'anno Legambiente Lombardia organizza, in collaborazione con la Provincia di Milano, “il Premio Ambiente e Legalità”, giunto ormai alla sua quarta edizione.
Da sempre Legambiente è impegnata attivamente nel contrasto dei fenomeni di illegalità ambientale, nella consapevolezza che i cittadini, i comitati, le associazioni, coloro i quali vivono quotidianamente a stretto contatto con il territorio, rappresentino una risorsa fondamentale nel contrasto all'illegalità ambientale e nella difesa dell'ambiente in cui viviamo, accanto al lavoro delle forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria.
“Il Premio Ambiente e Legalità” è finalizzato a raccogliere, mettere in luce e a valorizzare casi, storie, segnalazioni, denunce, indagini, tutte quelle azioni e attività volte a far emergere e a contrastare l'illegalità ambientale nel territorio della provincia di Milano tra il 1 Ottobre 2007 e il 31 Dicembre 2008.
Questo evento rappresenta quindi un'occasione per rendere merito a chi, all'interno della società, in tutte le sue componenti (cittadini, associazioni, scuole, polizie locali, pubbliche amministrazioni ed enti pubblici, forze dell'ordine), ha dedicato attenzione e impegno verso questo grave problema, i suoi pericoli per l'ambiente e per la nostra salute.
Se siete stati protagonisti oppure siete a conoscenza di azioni, attività volte a contrastare fenomeni di illegalità ambientale, quali discariche abusive, scarichi idrici, fenomeni di abusivismo edilizio, etc., potete inviare la vostra candidatura, anche allegando eventuale documentazione (fotografie, articoli di giornale, verbali, perizie tecniche, etc.).

Cliccate qui per scaricare il Bando http://www.legambiente.org/section.php?p=document_single&id=265&id_cat=8 e la Scheda di candidatura http://www.legambiente.org/section.php?p=document_single&id=268&id_cat=8

Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è il 31 Dicembre 2008.

Una giuria composta da esperti, da chi lavora quotidianamente per contrastare queste pratiche, valuterà le candidature e premierà i casi più significativi nel corso della presentazione del Rapporto Ambiente e Legalità in Provincia di Milano 2008.

I contatti per inviare le candidature e per richiedere informazioni sono:

ceag@legambiente.org
Tel. 02/87386480
Fax 02/87386487

Sabato, 13 Dicembre, 2008 - 22:31

HUMOR: Diritti fondamentali e fondamentalisti.

Venerdì, 12 Dicembre, 2008 - 15:18

Per il clima contro il nucleare

Per un sistema energetico moderno, pulito e sicuro.

Contro il ritorno al nucleare.

Appello di Legambiente

io ho firmato e tu cosa aspetti farlo? 

Alessandro Rizzo

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare
Al Ministro dello Sviluppo economico

Premesso che:

  • il nostro Paese è in forte ritardo rispetto agli obiettivi del protocollo di Kyoto:
  • l’Unione Europea ha scelto di svolgere un ruolo da protagonista nella lotta ai gas serra, fissando degli ulteriori obiettivi al 2020 (il cosiddetto “20-20-20”): ridurre almeno del 20% le emissioni di CO2 (30% in caso di un nuovo accordo internazionale sul clima), arrivare a uno sviluppo delle rinnovabili tale da garantire il 20% dei consumi, migliorare del 20% l’efficienza energetica;
  • l’Italia paga una bolletta energetica molto cara e dipende quasi esclusivamente dalle importazioni di fonti di energia.

Visto che:

  • il governo italiano avrebbe deciso di ricorrere al nucleare per produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo;
  • se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, inevitabilmente dirotterebbe sull’atomo tutte le attenzioni e le risorse destinate alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, abbandonando di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre efficacemente e in tempi brevi le emissioni di CO2;

Considerato che :

  • l’energia nucleare è una fonte energetica che non solo è più costosa di altre ma non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni, come ad esempio la produzione e lo smaltimento delle scorie, la contaminazione durante il funzionamento ordinario, i rischi di terrorismo e proliferazione nucleare, l’approvvigionamento del sempre più scarso uranio, i gravissimi e devastanti rischi connessi a possibili incidenti;

I sottoscritti cittadini chiedono al Governo di cambiare immediatamente politica e impegnarsi per:

  • un modello energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare e nuove centrali a carbone, basato su innovazione, miglioramento dell’efficienza, sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione, che permetta all’Italia di avvicinarsi agli obiettivi di Kyoto per il 2012 e il rispetto della scadenza europea del 2020;
  • rendere più efficiente e sostenibile il modo con cui si muovono le persone e le merci;
  • percorrere quel percorso di modernizzazione già intrapreso con successo dai paesi europei più avanzati - come Germania e Spagna -, che grazie ad una strategia energetica innovativa stanno realizzando un fortissimo sviluppo delle rinnovabili tale da permettere anche a loro nei prossimi anni l’uscita dal nucleare.

firma on-line

http://www.legambiente.eu/petizioni.php?idPetizione=44&back=%2Fdocumenti%2F2008%2F1006_nucleare%2Fappello.php&menu=3

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