Interrogazioni presentate in Consiglio di Zona 4 il 10 SETTEMBRE
Interrogazione in merito alla Cascina in Via Tertulliano 65
Milano, 10 settembre 2009
Alla cortese attenzione
dell’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano;
dell’Assessorato alla Casa del Comune di Milano;
dell’Assessorato alla Mobilità, Trasporti, Ambiente del Comune di Milano;
del Settore Territorio del Comune di Milano;
del Settore Ambiente del Comune di Milano;
del Settore Demanio Pubblico del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Zona 4 di Milano
Interrogazione in merito allo stato di abbandono e di degrado della struttura sita in Via Tertualliano 65, alla proprietà del terreno comprendente l’area e, infine, ai progetti di riqualificazione e di eventuale riutilizzo della cascina
Considerato che
In Via Tertulliano 65 sorge una struttura, un cascinale, da tempo in stato di visibile abbandono e degrado e di non utilizzabilità della medesima
visto che
lo stato di totale decadimento della struttura, in assenza di progetti manutentivi e di interventi atti a garantire una riqualificazione della struttura generale e un suo riutilizzo per finalità civiche e sociali, determina anche un pericolo per l’incolumità pubblica in quanto è più elevato il rischio di cedimeni strutturali di varia portata
preso atto
che esiste un progetto generale, di concerto tra l’Ente Comunale e l’Ente Provinciale, volto a riqualificare il patrimonio architettonico delle numerose cascine presenti nella città, nonché a disegnarne un riutilizzo in cui converga la finalità di garantirne un riutilizzo per scopi e attività di interesse generale con la necessità storica di tutelare la preservazione dell’impianto architettonico complessivo
visto che
sussistono precedenti amministrativi, soprattutto nel nostro territorio circoscrizionale, un riferimento riguarda l’ottima esperienza della Cascina Cuccagna, volti a riqualificare le strutture cascinali affidandone l’onere dei lavori di intervento a consorzi di associazioni con l’impegno da parte del Comune di assicurare a questi ultimi il diritto di utilizzo degli spazi
si chiede
- All’Assessorato allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano a quale ente privato o pubblico faccia riferimento la titolarità della proprietà dell’area e, in caso che la proprietà fosse pubblica e comunale, se siano stati predisposte proposte finalizzate al recupero della struttura, le modalità del recupero, i tempi del medesimo, il progetto sussistente e, infine, se siano previste le stesse procedure avutesi tramite l’affidamento dei lavori a consorzi di enti di varia natura giuridica;
- Allo stesso Assessorato se sia prevista, in caso di titolarità privata della proprietà del terreno, l’esproprio immediato del medesimo, a causa della palese assenza continuativa di interventi a scopo manutentivo, al fine di prevedere interventi indirizzati alla riqualificazione dell’area e della struttura nel suo complesso;
- Alla Commissione Territorio del Consiglio di Zona 4 di Milano di prevedere l’indizione di una riunione di commissione avente come punto all’ordine del giorno l’esame delle proposte finalizzate al recupero della Cascina, nonché l’analisi e la verifica della situazione in cui versa la struttura medesima, invitando per l’occasione funzionari dell’Assessorato medesimo interessato o dei Settori di riferimento competenti, in indirizzo, del Comune di Milano, cercando di dare avvio a un percorso similare a quello delineato per la riqualificazione della Cascina Cuccagna e di altre strutture presenti nel territorio circoscrizionale.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
Darsena bis in San Cristoforo
L'assessore Croci annuncia che si realizzerà entro il 2015 una darsena bis in San Cristoforo: il naviglio diventerà una via d'acqua con un grande hub delle merci in San Cristoforo.
In allegato l'articolo di La Repubblica di oggi a firma Ilaria Carra. Angelo Valdameri
"Liberi e eguali in dignità e diritti"
(articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
www.arcigay.it
Ci siamo ritrovat* a Roma il 6 settembre 2009 per confrontarci tra associazioni, gruppi, persone appartenenti al plurale movimento lgbt italiano.
La nostra volontà è chiara: non abbiamo paura e vogliamo rispondere alla violenza con il nostro contributo sociale e culturale. Noi siamo uguali, nella nostra dignità, nell’affermare i nostri diritti e doveri nella società, nella rivendicazione di leggi. Insieme vogliamo invitare le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, cittadine e cittadini a far sentire la voce e l’impegno di un’Italia differente, che agisce per un cambiamento vero, profondo che riguarda la cultura e la convivenza.
Il 10 Ottobre 2009 saremo a Roma, come movimento lgbt, unitariamente, coscienti di convocare una manifestazione in un clima che in generale è violento, che colpisce noi, migranti, donne e altri soggetti sociali ritenuti deboli, in cui si alimenta l’idea di dominio, di visioni autoritarie.
Saremo a Roma per rivendicare il diritto alla piena uguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Una buona legge contro l’omofobia e la transfobia, che estenda la legge Mancino anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere, è oggi una fondamentale necessità democratica che rivendichiamo. Ma è solo un primo passo non certo esaustivo né sufficiente.
Il 10 ottobre manifesteremo per chiedere la piena attuazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, per impegnare le istituzioni tutte ad agire anche con interventi informativi, formativi e culturali, nelle scuole e sui media, per rivendicare l’interezza della nostra piattaforma politica.
Questa manifestazione è anche il primo chiaro segnale della nostra capacità di far esprimere una nuova e forte volontà di cambiamento del movimento lgbt italiano. Chiediamo a tutta la società civile di essere accanto a noi, quel giorno. Ognuno di noi vive calato nella società, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle scuole. Non siamo confinati nei ghetti e non più vogliamo starci. Vogliamo che il 10 ottobre sia una manifestazione in cui ogni persona lesbica, transgender, bisessuale, omosessuale abbia accanto le proprie famiglie, i colleghi di lavoro, i compagni di scuola, i vicini di casa.
Guiderà la manifestazione un’unica enorme bandiera Rainbow. Sotto i suoi colori in cui tutte e tutti ci riconosciamo, invitiamo tutte e tutti ad essere presenti portando la propria storia, la propria soggettività, la propria bandiera di movimenti sociali e culturali.
Uguali - Comitato Promotore Manifestazione Nazionale Roma 10 ottobre 2009
Direzione Scuola d'Arte Drammatica P. Grassi: lettera di protesta
Oggetto: Direzione Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.
- La scelta, operata da un consiglio di amministrazione scaduto da diversi mesi, di interrompere il percorso pedagogico e culturale avviato con successo da Maurizio Schmidt -anche in continuità con l’operato del direttore precedente, Massimo Navone- e di farlo con questi tempi e modi, rivela una totale insensibilità e scarsa consapevolezza delle necessità didattiche e operative della Scuola (forti preoccupazioni in proposito erano già state espresse per iscritto dal Consiglio di Dipartimento in data14/7).
Il senso stesso del “bando” è inoltre compromesso dalla durata dell’incarico prospettato: una sola annualità. Il rinnovo o la revoca di anno in anno degli incarichi costituisce del resto una delle pratiche discutibili che caratterizzano l’operato della Fondazione Scuole Civiche.
- La specificità della Paolo Grassi è sempre stata quella di integrare una didattica avanzata e applicata a diverse professionalità con la testimonianza culturale nella città e una presenza attiva nel sistema teatrale, finalizzata alla ricerca e al rinnovamento generazionale.
L’attività degli ultimi due anni – il periodo di direzione di Schmidt – ha accentuato positivamente queste caratteristiche (didattiche, pedagogiche, culturali e di ricerca), allargando l’offerta formativa e le collaborazioni cittadine, nazionali e internazionali tanto in collegamento con l’attività didattica che attraverso progetti speciali. Negli ultimi anni la Paolo Grassi ha aumentato in conseguenza le esperienze, le opportunità e la stessa visibilità degli studenti. A fianco dei corsi per attori, registi, drammaturghi, organizzatori, tecnici della scena e performer di teatrodanza si sono sviluppate innovative iniziative di formazione continua avanzata per professionisti,
Questa linea di lavoro ha portato a concretizzare una rete diffusa di collaborazioni:
in area milanese e lombarda: con il Comune di Milano-Settore Spettacolo e Biblioteche, la Provincia di Milano e la Casa delle Culture del Mondo, la Regione Lombardia, la Fondazione Cariplo, i principali teatri milanesi (fra cui i teatri di innovazione coinvolti nel progetto Previsioni – CRT, LItta, Out Off, Ringhiera, Sala Fontana, Verdi - il Piccolo Teatro, il Teatro dell’Elfo, il Franco Parenti, il Paolo Pini), la RAI, l’AGIS, il Centre Culturel Francais, organizzazioni come l’ARCI, la Fondazione Biblioteca di via Senato, Uovo, il FAI, le Università Statale e Politecnico, la Fondazione Culturale di Gallarate, numerose Scuole Medie Superiori in tutto il territorio regionale, la Coop e la 220;
a livello nazionale: la Fondazione di Venezia, la Biennale di Venezia Settore Danza e Settore Teatro, i festival Armunia di Castiglioncello, la Fondazione Piemonte-Europa per il Festival delle Ville Sabaude, il Festival del Teatro Romano di Trieste, Castel dei Mondi di Andria e Castel del Monte, Settembre al Borgo di Caserta; i circuiti Arteven, Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte e Amat, la Fondazione Nuovi Mecenati, il Centro Santa Chiara di Trento, Teatri Uniti di Napoli, La Vicaria di Palermo, Benetton; tra le scuole italiane l’Accademia Nico Pepe di Udine, l’Accademia dei Filodrammatici di Milano
a livello internazionale: le scuole della rete informale mediterranea Olive e in particolare l’Accademia di Belgrado, il Konservatorium di Vienna, l’Istitut d’Art Dramatique di Bruxelles, il NAFTIZ di Sofia, l’Università di Corsica, l’Accademia d’arte di Croazia, l’Ashtar Theatre di Ramallah, l’Università Nazionale di Bucarest, l’AGRFT di Slovenia, l’Università Teatrale di Macedonia, l’Accademia Nazionale PWST di Cracovia, la Manufakture di Losanna, l’Università Teatrale di Tampere, l’AIDAS di Montreuil-Parigi, il Performing arts Studio di Tel Aviv, la Escuela Nacional de Actores de Canarias; inoltre: l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, il Festival di Avignone Off, il Festival Un Automne a Tisser col Theatre l’Epée de Bois-Cartoucherie di Vincennes (Parigi). L’apertura internazionale ha riguardato parallelamente anche il corpo docente che ha visto integrarsi negli ultimi tre anni della partecipazione di Emio Greco, Cesc Gelabert, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, Jean Claude Penchenat, Mario Gonzalez, Erhard Stiefel, Roy Maliach, Jozef Opalski per citarne solo alcuni.
- Tale attività (che ha coinvolto 140 iscritti annualmente ai corsi di base e 200 c.ca ai nuovi corsi propedeutici e di formazione avanzata, 26 docenti di ruolo, 94 docenti a contratto e 13 collaboratori non docenti), ha parallelamente favorito un’azione di autofinanziamento senza precedenti. Nei due anni di gestione del direttore Schmidt, fiancheggiato da un ufficio sviluppo creato ad hoc, sono stati reperiti a livello pubblico e privato e attraverso l’iscrizioni ai nuovi corsi, risorse straordinarie per c.ca € 475.000,00 (cui vanno aggiunti i costi direttamente assunti dalle organizzazioni collaboranti), oltre ad altri € 245.000,00 c.ca proiettati sul prossimo anno accademico (se i progetti potranno proseguire), per un totale di € 720.000,00. Vanno inoltre considerate le domande di contributo ad enti pubblici e privati di cui si attendono tuttora gli esiti e le ulteriori potenziali ipotesi di sviluppo
La strada dell’autofinanziamento oltre ad essere auspicata dall’identità delle Scuole Civiche di Milano in quanto Fondazione “di Partecipazione”, risulta obbligata in collegamento con la contrazione dei contributi comunali in atto.
- A fronte di risultati di tale positività appare a maggior ragione incomprensibile la scelta di FSC che interrompe questo percorso.
Docenti, non docenti e studenti presenti all’assemblea auto-convocata, hanno conseguentemente chiesto a Maurizio Schmidt di ricandidarsi alla direzione della Scuola, riproponendo un progetto che è in fase avanzata ed è fortemente condiviso. Si riservano parallelamente di mettere in atto tutte le opportune iniziative di appoggio e diffusione della sua candidature a delle posizioni espresse.
Docenti, non docenti e studenti
riuniti in assemblea auto-convocata del 23/7
I verdi Olandesi vogliono denunciare Silvio
'GroenLinks' (il partito dei Verdi olandesi) sta considerando di iniziare una procedura contro l’Italia a causa della limitata libertà di stampa nel Paese. Il premier Silvio Berlusconi controlla sia le emittenti pubbliche che le emittenti private e impedisce da qualche tempo a giornalisti critici di accedere alle sue conferenze stampa - [Articolo originale: "GroenLinks: Proces tegen Berlusconi" (1)]
21 Giugno 2009 -- Questo secondo quanto affermato dalla capolista di Groenlinks Judith Sargentini. ‘Il Trattato europeo obbliga ogni Paese europeo a garantire la libertà di stampa. In qualità di frazione dei Verdi all’Europarlamento stiamo quindi considerando una procedura contro l’Italia’, ha detto Sargentini. ‘Se procediamo contro Bulgaria e Romania per le loro irregolarità, allora dobbiamo osare fare lo stesso con l’Italia.’ Se la maggioranza dell’Europarlamento dovesse appoggiare questa causa legale, la procedura giungerebbe nelle mani della Corte Europea di Giustizia.
Sargentini ha già in precedenza affermato che il capolista Wim van de Camp del CDA (Partito Cristiano-Democratico) deve affrontare Berlusconi sul tema del suo comportamento, come anche sul caso dei rifugiati rispediti in Libia. Il CDA e il partito di Berlusconi sono membri della stessa frazione del parlamento europeo.
(1) - Articolo originale: "GroenLinks: Proces tegen Berlusconi"
http://www.ad.nl/dichtbijeuropa/3257966/GroenLinks_Proces_tegen_Berlusconi.html
4 settembre:in piazza con i precari della scuola
Un movimento è in movimento contro l'omofobia
Un tempo, si diceva, fino a pochi mesi fa, non esisteva un interesse e una presenza della stampa così elevato a riportare fatti di crimini efferati contro persone della comunità LGBT. Io riprenderei questa frase, reale e sussistente, in questa ottica. Un tempo molti atti efferati contro persone di orientamento glbt, dalla violenza psicologica alla persecuzione, dalla violenza fisica all'oltraggio, dileggio, dalle varie forme di mobbing ad atti di emarginazione, con diversi scenari preoccupanti e gravi sulle vittime, spesso indotte all'estrema azione suicida, non venivano denunciati. Un mio amico mi scrive giustamente su facebook: l'escalation agostana di atti omofobici ha dato, comunque, un risultato positivo, ossia la ferma e unanime presa di posizione di un Movimento nel rispondere e reagire affermandosi con la propria identità, in senso positivo. Non posso che condividere questo commento.
A Napoli due turisti vengono sbaffeggiati con insulti vari, capitolati in aggressioni fisiche, perchè si tenvano per mano mentre passeggiavano. Abbiamo avuto reazioni di denuncia di tale atto da parte dell'amministrazione comunale e del sindaco. A Roma due ragazzi conviventi come coppia, quella "strana forma" osteggiata come "innaturale" da parte di una buona fetta del mondo politico istituzionale, vengono sottoposti alle angherie dei condomini che vorrebbero chiederne l'allontanamento dal caseggiato, indicendo addirittura una raccolta firme. Sempre a Roma un attacco incediario l'altra sera in un locale dove si teneva un'iniziativa indetta dal locale Muccassassina. Nella capitale, teatro maggiore dell'omofobia crescente estiva, abbiamo visto un ragazzo ferito grave per accoltellamento e il suo compagno barbaramente attaccato fisicamente da un energumeno bestiale e animalesco in quanto si baciavano liberamente davanti all'ingresso del Gay Village. Fortunatamente ora l'autore di una simile vile efferatezza, dopo essere stato denunciato, è stato anche arrestato. L'intervento della Magistratura ha risposto con fermezza nella totale inopia dell'amministrazione pubblica comunale. Nella stessa città capitolina, l'altra sera, abbiamo avuto il lancio di bombe carta nella gay street romana. Fortunatamente nessun ferito grave, solo alcune contusioni.
Un lettore di Repubblica oggi scrive: difronte a tale escalation impressionante e all'assenza di una risposta dovuta da parte delle istituzioni nazionali, io e il mio ragazzo abbiamo intenzione di trasferirci in Spagna. La sofferenza e la paura è alta in Italia, ma risulta ancora alto il livello di indignazione che unitariamente, omosessuali, bisessuali, lesbiche, transessuali e transgender, ma anche e soprattutto eterosessuali, deve accomunarci e portarci a rispondere con determinazione a tale clima asfissiante e delirante.
Risulta a parere mio inquietante il livello di inciviltà che si riscontra quotidianamente in affermazioni di esponenti del mondo isitituzionale. Ricordarle è sempre importante perchè non solo si disegna l'irresponsabilità di molte e molti che si definiscono rappresentanti della cittadinanza italiana, ma anche perchè si isolano e si denunciano comportamenti che dovranno trovare una risposta comune e collettiva a livello civico. Abbiamo un ministro delle pari opportunità che asserisce che i diritti dei gay non devono essere garantiti perchè i gay sono sterili. Abbiamo una senatrice del PD che compara gli omosessuali a pervertiti pedofili, inclini alla pederastia. Abbiamo in Lombardia, il capogruppo in regione della Lega, e non solo, altri consiglieri del centrodestra che, all'atto di presentazione di proposte di legge finalizzate a recepire provvedimenti contro l'omofobia, liquidano tali proposte come "poderose botte di c..o". Abbiamo una deputata del PdL, Gardini, che si indigna se nel suo gabinetto debba accedere un'altra collega transessuale. Abbiamo, infine, chi utilizza con molta spavalderia e grande non curanza termini dileggianti come "culattone", "frocio" durante manifestazioni pubbliche o comizi in piazza, vedere l'esempio barbaro e incivile di Borghezio. Gli esempi possono aumentare a vostro piacimento. Difronte a tale stato comatoso del livello civile di gran parte del mondo istituzionale la legittimazione per personaggi inclini alla violenza e all'intolleranza contro i "diversi" di turno è assolutamente assodata.
Occorre rispondere fermamente, dicevo, all'attacco ignobile e preoccupante, che porta il nostro Paese a essere ancora estraneo al recepimento delle disposizioni e direttive europee per l'estensione dei diritti e delle pari opportunità a persone di orientamento lgbt. Qualcuno giustamente asserisce che in Italia chi è omosessuale può benissimo attivarsi politicamente, basta che non si palesi in molte circostanze, altrimenti potrebbe essere soggetto a vessazioni e intimidazioni di vario grado; oppure può benissimo circolare ancora liberamente, basta che non esprima il proprio sentimento in pubblico, altrimenti le reazioni "legittimate" dal clima istituzionale irresponsabile potrebbero essere varie e inaspettate; oppure, infine, possono anche andare a concorrere per il Grande Fratello, tanto si sa bene che un gay in compagnia è sempre "di moda", fa colore. Queste persone, però, non possono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti delle altre e degli altri. Non possono fare un programma di vita normale insieme alla propria compagna o al proprio compagno; non possono assisterla o assisterlo in caso di malattia; non possono succedere in caso di morte; non possono dichiarare pubblicamente la propria convivenza, l'Anagrafe non recepisce tale istanza. Non possono fare quello che le altre e gli altri possono fare in quanto è naturale e normale farlo: quando si parla di diritti naturali e inalienabili. Non possono neanche donare il sangue perchè sono considerate o considerati "potenzialmente inclini a essere infetti e contagiati da malattie e patologie veneree". Abbiamo in Italia una vera cittadinanza diffusa in un ordinamento costituzionale quale il nostro che professa il principio, per me uno dei più significativi e importanti, dell'eguaglianza difronte alla legge e ai diritti, a prescindere dal proprio orientamento sessuale?
Occorre reagire e incidere. Mi piacerebbe pensare che, oltre alla reazione, che deve esserci perchè garantisce visibilità politica e affermazione del principio che il Movimento esiste e r-esiste, attraverso fiaccolate, mobilitazioni, sit in, marce, giornate del silenzio, ricordano i tempi importanti e fruttuosi di Castro Street, ci siano anche iniziative incisive a livello economico e istituzionale. Mi riferirei all'esempio delle Lobby nell'accezione angloamericana del termine, non deleteria come siamo abituati a pensarle in Italia. Parlerei della capacità politica di incidere in quanto si predispone di una forza nonviolenta di induzione a rilevare e prendere in considerazione alcune istanze da parte di un sordo, spesso connivente, apparato istituzionale amministrativo. Mi piace pensare alle lotte nonviolente, che possono diventare riferimenti pedagogici, di sabotagio e boicottaggio perpetrate in Danimarca dalla cittadinanza e dai lavoratori contro i dominatori nazifascisti; oppure alle battaglie nonviolente avutesi in Inghilterra di non collaborazione dei portuali per opposizione alla guerra nelle Isole Falkland; oppure, infine, alla difesa popolare nonviolenta avutasi in India, esercito di civili contro l'occupante, alle forme di sciopero fiscale avutesi in alcune realtà regionali europee durante gli imperi, o in Sud Africa durante l'Apartheid o negli USA durante le mobilitazioni dei neri sotto l'egida dell'intramontabile Martin Luther King. Occorre fare capire che esiste un'organizzazione incisiva che può determinare un'incisività devastante nell'equilibrio economico e culturale normalizzato. Perchè non parlare di boicottaggio di alcuni importanti prodotti italiani? Oppure perchè non parlare di alcune forme di protesta come la richiesta di asilo politico alla Spagna, alla Francia, All'UK? Perchè, infine, non parlare di non collaborazione in alcuni ambiti politici ed economici del potere italiano? Dalla protesta alla proposta è il passaggio necessario di una maturazione politica del movimento. E di questo sono convinto che il Movimento è pronto oggi: l'esempio di alta capacità di diventare aggregatore di un moto universale e trasversale per l'affermazione dei diritti umani e civili è stato dato ai vari Pride degli ultimi anni, diventando questo appuntamento di tutte e di tutti, politico e collettivo. Perchè, come diceva Pator Niemoller: oggi attaccano una comunità, domani ne attaccano un'altra e, quando rimarrai solo, non avrai più nessuno che ti potrà difendere e garantire perchè non hai difeso e garantito gli altri. Io sono in quanto siamo.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - GRUPPO AL SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano
L'AMORE E BASTA
Gender Bender Festival
consiglia
L'AMORE E BASTA
un film di
STEFANO CONSIGLIO
Distribuito da Lucky Red
L'amore e basta uscirà il 4 settembre 2009 nelle seguenti sale:
Bologna Cinema Lumiere
Napoli Cinema Filangieri
Firenze Cinema Fiorella
Roma Cinema Fiamma
Milano Cinema Anteo
Torino Cinema Fratelli Marx e Cinema Due Giardini
Padova Porto Cinema Astra
Il film racconta le storie d'amore di nove coppie gay e lesbiche con un'introduzione di Luca Zingaretti e le animazioni di Ursula Ferrara che legano le diverse storie.
Inizia da Alessandro e Marco, due studenti universitari di Catania, e continua con le quarantenni Nathalie e Valérie (e la loro figlioletta Sasha) che vivono a Versailles.
Poco distanti, a Parigi, vivono Catherine e Christine, due sessantenni che stanno insieme da vent'anni.
Poi ci sono Lillo e Claudio, che da diciassette anni vivono insieme a Sutri, un piccolo paese vicino a Roma.
Ci si sposta quindi a Berlino, dove da diversi anni vivono felicemente i quarantacinquenni Thomas e Johan.
Da sette anni, altrettanto felicemente, stanno insieme Emiliana e Lorenza nella loro bella casetta, con tanto di giardino, nella Bassa Padana tra Parma e Mantova.
Sono addirittura trenta gli anni del sodalizio amoroso e professionale di Gino e Massimo che incontriamo nel loro negozio/laboratorio di oggetti in pelle nel cuore di un quartiere popolare di Palermo.
Un'altra coppia che vive e lavora insieme da tanti anni è quella formata da Gaël e William, filmati nel loro ristorante nel 14° arondissement di Parigi.
E infine le coniugi spagnole Maria e Marisol (legalmente unite in matrimonio non appena è stato possibile) che vivono in campagna a Vic, vicino a Barcellona, con la loro prole formata da un maschietto di circa otto anni e due gemelline di sei.
Buona visione.
Gender Bender è il festival internazionale che presenta al pubblico gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.
Gender Bender è promosso da Il Cassero, gay lesbian center di Bologna.
Comunicazione e Ordine del Giorno di denuncia dell'omofobia