Signor sindaco qualcuno vuole studiare
In un momento di esibizione culturale, chiaramente ineccepibile il testo di Lincoln, in cui si sottolinea che «La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo», il sindaco Moratti avrebbe dovuto prendere l'occasione per chiarire con le studentesse e gli studenti delle scuole civiche, il Gandhi, ma anche altri istituti, quale sia l'intenzione, io ancora non ho ben compreso, così come altre e altri mi sembra, palesata in merito dall'amministrazione, dopo accorpamenti vari e tagli disastrosi apportati all'organico degli stessi istituti. Credo che l'unica funzione, signor Mazzocchi, attuata dalla controriforma Gelimini consista nel tagliare fondi all'istruzione, sia al personale docente, dequalificandone la portata qualitativa della didattica, sia all'organico amministrativo, definendo la chiusura di diversi enti scolastici, senza improntare alcuni provvedimenti di sostanza volti al miglioramento pubblico del servizio educativo, a parte i simbolici e superficiali obblighi di indossare grembiulini e divise per le bambine e i bambini.
A Milano con eccessi di zelo qualcuno ha applicato le disposizioni in modo puntuale e ha disposto quello che aveva già definito qualche mese prima in modo preliminare e preventivo, cancellando classi, bloccando le iscrizioni, accorpando sezioni, eliminando sedi, che fino a qualche mese fa garantivano, come patrimonio civico della città, di adire a un titolo di studio anche per persone che non avevano potuto permettersi di completare gli studi, la propria formazione, magari, come spesso avviene, per difficoltà economiche, familiari, lavorative. L'assessora Moioli, come è piuttosto ravvisabile nel suo stile e nella sua prassi metodologica amministrativa, ha rimandato al Ministero le responsabilità politiche delle conseguenze che lei ha dovuto applicare in modo attuativo e concreto, non sapendo che la sua funzione amministrativa è puramente politica e che presuppone, nella propria autonomia territoriale, una potestà di scelta e di decisione sulle linee guida e di indirizzo dei servizi pubblici e municipali predisposti dal proprio assessorato. Ma, sottolineo, la volontà di provvedere a sferrare un attacco poderoso alle scuole civiche ha radici lontane, precedenti alla disastrosa contro-riforma Tremonti/Gelimini, nel momento in cui già nel giugno 2008 le iscrizioni per l'anno scolastico successivo 2008/2009 sarebbero state chiuse con largo anticipo rispetto agli anni precedenti senza dare a questa decisione già limitante un'adeguata diffusione e divulgazione; pena molte persone iscrivende si trovavano fuori dai tempi massimi per accedere alla domanda. E', stato questo, un primo passo verso la riduzione degli accessi, prodromico alla dequalificazione totale, nonchè delegittimazione, delle strutture civiche stesse.
Ripeto: occorre anche rivolgere una forte attenzione a un altro tema che considero complementare al presente. Mi riferisco alle vicissitudini amministrative e gestionali che riguardano le Scuole Civiche d'arte, Musica, Teatro, Paolo Grassi, Cinema, Danza. E' di qualche giorno fa la notizia di poderose mobilitazioni indette dalle studentesse e dagli studenti della Scuola Paolo Grassi di Milano in merito alla volontà del direttore generale della Fondazione Scuole Civiche, persone di alto valore qualititativo e professionale, di rilasciare le proprie dimissioni dopo essere passati diversi mesi di totale inattività del consiglio di amministrazione, a causa della mancanza di operatività e di collaborazione da parte di alcuni consiglieri, con grave ripercussione sulla programmazione didattica e organizzativa generale, come sta avvenendo da alcuni tempi a questa parte.
Ripetute nelle zone sono state le mozioni, le interrogazioni, gli ordini del giorno in cui si richeideva con chiarezza queli intenzioni politiche l'assessorato competente e il sindaco, nonchè l'amministrazione avesse in merito, ma senza alcune risposte da parte dei settori competenti. Il sindaco valorizza un testo certamente nobile nella storia dei popoli e dell'umanità contemporanea e moderna: si esibisce in pubblico dimostrando capacità recondite in campo artistico e canoro. Faccio i miei complimenti per il suo eclettismo, ma chiedo con una certa semplicità quello che la ragazza con impeto ha richiesto con determinazione: perchè non farli studiare? Perchè non permettere a queste persone di poter un giorno leggere opere e testi, conoscere il sapere e la storia, al fine di farli diventare cittadine e cittadini responsabili, liberi ed emancipati? Forse la filosofia di fondo consiste in quello che Berlusconi ha detto qualche giorno fa in una conferenza stampa, momento pubblico di esibizione, di altro genere chiaramente, ossia che i figli degli operai non possono pensare di avere gli stessi diritti dei figli degli avvocati, contravvenendo al principio costituzionale secondo cui tutte e tutti, a prescindere dalle proprie appartenenze economiche e di censo, hanno il diritto irremovbile di adire ai livelli più alti di istruzione, secondo una base meritocratica e di bisogno sociale. L'articolo 34 parla di diritto allo studio come principio universale, per i meritevoli e i capaci, senza discriminazioni sociali. Finora le scuole civiche hanno permesso questo, come modulo formativo aggiuntivo utile a venire incontro alle esigenze, sono molte, sociali di coloro che vogliono raggiungere un livello di studio dignitoso e funzionale a migliorare le proprie condizioni e, aggiungo, quelle della comunità, della collettività, della società.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4
IL TAM-TAM DELLE IDEE: Il potere-come usarlo con intelligenza
Carissimi/e
di JAMES HILLMAN.
E’ un filosofo contemporaneo (anzi, lui si definisce uno psicoterapeuta delle idee!) che ci aiuta a comprendere i meccanismi che governano la nostra società e talvolta anche la nostra mente … il libro fa riflettere sui nostri meccanismi più o meno inconsci e quindi ci fornisce utili elementi di conoscenza e consapevolezza… per questo credo che debba essere letto da sempre più persone, affinché tutti quanti siano attori del proprio agire e non “marionette” di modelli inconsci.
Antonella
PS: riporto una recensione scaricata da internet e tratta da l’Unità.it
-----------------------
Il potere del potere
Se vogliamo capire la società attuale non possiamo ignorare il nuovo «monoteismo» che ci governa: il business e i suoi condizionamenti.
Parla James Hillman
Uno psicoanalista potrebbe pretendere di analizzare «i contadini, gli artigiani, le dame e i nobili del mondo medievale ignorando la teologia cristiana, come se fosse un atto irrilevante»? La risposta, naturalmente, è no. Dunque, sostiene James Hillman, «ogni psicologia che voglia tentare di capire i membri della società attuale» non potrà ignorare il nuovo «monoteismo» che ci governa: il Business. O, per meglio dire, l'«economia capitalista» specífica l'anziano guru con un divertito sorriso di complicità all'indirizzo della cronista dell'Unítà. Un «monoteismo» che, in quanto tale, ci impone «una fede fondamentalista» nei propri principi. E che esercita il Potere, quello al quale ci si riferisce comunemente, ma anche il Potere più influente, cioè quello dentro di noi, che ci conforma a vivere e ad avere la percezione di noi stessi secondo idee come «beni, scambio, costo, mercato, domanda, profitto, proprietà». Pensiamo di stare male per una nostra insufficienza affettiva e per questa ci curiamo, ma curarci significa chiederci su quale scala di valori stiamo misurandoci. «Ci piacerebbe credere che sia l'amore a conformare il nostro destino. In realtà, nella vita concreta, sono le idee del business le sole da cui non ci distogliamo mai», scrive Hillman. Insomma, viene da tradurlo in termini shakespeariani, crediamo che dietro l'ordito della nostra vita ci sia Romeo e Giulietta, invece ci sono piuttosto il Mercante di Venezia o il Macbeth.
Settantasei anni, cravatta verde squillante, Hillman non rivela sintomi da jet lag mentre mangia, parco, un toast e beve un bicchiere di acqua minerale, anche se è appena arrivato dagli Stati Uniti qui a Mantova. Occasione, la riedizione italiana, per Rizzoli, del saggio intitolato appunto Il potere, sottotitolo «Come usarlo con intelligenza», che Garzantì aveva pubblicato nel '96 con il titolo Forme del potere. E' un saggio nel quale il maitre-à-penser di Atlanta, ex-allievo di Jung, poi direttore della casamadre dello junghismo doc, l'Istituto di Zurigo, prosegue nella eretica missione che da un certo momento si è dato: ribaltare il rapporto tra individuo e mondo così come esso, nel Novecento, è stato codificato proprio dalla psicoanalisi classica. E nel quale circolano diversi concetti che in sette anni sono tutt'altro che entrati nel cono d'ombra: mercato, potere, controllo, sicurezza. A ben vedere, concetti che hanno aumentato su scala gobale la propria potenza pervasiva.
Eppure, benché sembrino parole d'ordine dall'aura sempiterna e universale, hanno un'origine storica: «Nella Firenze delle banche e nella Riforma protestante, insomma sono in stretto contatto con il Cristianesimo e si evolvono con la Chiesa», dice Hillman.
E nel mondo d'oggi guerreggiano con modelli che cercano di farne traballare il fondamentalismo: «L'idea di economia che recupera le modalità del baratto e punta sul dono, e soprattutto la cosiddetta economica sostenibile, quella teorizzata da studiosi come Vandana Shiva, che vuole coniugare il profitto con la cura del pianeta, la giustizia e il limite», spiega.
Ciò che Hillman ci propone è un'operazione dialogica e maieutica: trovare col suo ausilio, dentro noi stessi, il significato vero delle idee che connettiamo al potere.
Per esempio «efficienza»: «I lager erano il capolavoro dell'efficienza: uccidevano cinquemila persone al giorno. Quindi, all'idea di effìcienza, di per sé, se è sola, diventa demoniaca». Riflettere su figure che incarnano attualmente il Potere: «C'è chi ha autorità, prima ancora di avere potere: Vaclav Havel prima di diventare presidente già "esisteva", e c'è chi invece ha solo il Potere: chi era Bush prima di entrare alla Casa Bianca, o cosa sarebbe Berlusconi senza le sue televisioni?».
Di ragionare, ed ecco che ci porta con tutti i piedi nell'attualità, su miti come quello dell'Eroe trionfante e dei suo corrispettivo, la Vittima. «Purtroppo, esso perdura. Ed è per questo che una vicenda che avrebbe potuto segnare uno spartiacque, come la tragedia dell'11 settembre, per ora non produce nuova autoconsapevolezza». La reazione dell'amministrazione americana è stata, osserva, una paradossale crescita del desiderio di Controllo. Un potenziamento a dismisura di ciò che lui ha definito la «civiltà dell'airbag»: il feticismo delle assicurazioni e delle istruzioni di sicurezza. «Eppure, oggi ormai sappiamo che una ragazza di diciott'anni, con una bomba sotto la camicia, può far esplodere qualunque cosa. L'idea di controllo militare entra per forza in crisi. E allora, grazie a Dio, prima o poi dovremo cominciare a pensare in modo diverso», dice.
Ottimista? La sua speranza è che «le idee del Potere cedano il posto al potere delle idee».
Ora, professor Hillman, soddisfi una curiosità che ci ha lasciato la lettura dì tanti suoi saggi, Il mito dell'analisi come Il codice dell'anima, Puer aeternus come La forza del carattere. La sua fama planetaria si è formata, per una buona parte , sul suo j'accuse all'efficacia dell'analisi. La considera del tutto ininfluente, dannosa? «Ma no. Quando si ha fame ogni nutrimento può servire». Lei esercita ancora come psicoterapeuta? «Ho smesso dieci anni fa, dopo trentacinque anni». Perché? «Oggi faccio psicoterapia delle idee. Se mi si presenta un uomo in crisi col suo matrimonio, la prima cosa da chiedersi è: cosa intende lui per matrimonio, e cosa intende sua moglie?».
Perugia, 12-14 febbraio 2010: XIII Congresso nazionale Arcigay
21/09/2009 - Ufficio stampa Arcigay
Il Consiglio Nazionale di Arcigay che si è tenuto a Bologna lo scorso fine settimana ha convocato il prossimo Congresso nazionale, che si svolgerà a Perugia dal 12 al 14 febbraio 2010.
Il Regolamento congressuale approvato prevede che entro il 30 novembre dovranno esser presentate le mozioni e le candidature alla carica di presidente e di segretario nazionali. Dall’8 dicembre al 24 gennaio si svolgeranno i Congressi provinciali e l’Assemblea delle associazioni affiliate, che eleggeranno oltre 200 delegati al Congresso nazionale. Il numero dei delegati al Congresso nazionale è determinato sulla base del numero totale delle socie e dei soci in regola con il pagamento della quota sociale o con tessera scaduta da meno di 12 mesi alla data del 19 settembre 2009, che sono 182.764.
Durante la due giorni dell’assise di Arcigay, sono stati affrontati altri temi tra cui le iniziative e l’ipotesi di nuovi servizi nel campo della salute, l’impegno rispetto a una diffusa campagna sul matrimonio civile, l’orientamento politico sulla partecipazione a nuovi bandi di progetti ministeriali.
Un’ampia analisi è stata svolta sui recenti episodi di violenza e di aggressione avvenuti in tutto il Paese e sulla necessità di rispondere a quest’ondata di odio con serenità e determinazione. In particolare Arcigay si sta impegnando in tutte le città nell’organizzare una grande partecipazione alla manifestazione nazionale del 10 ottobre a Roma, UGUALI, promossa da tutto il movimento lgbt italiano. In queste settimane si sta assistendo a un’inedita mobilitazione territoriale organizzata in forme autoconvocate e/o associative che non ha paragoni nella storia del movimento lgbt italiano. Questo diffuso fermento è il sintomo più evidente che è in atto un positivo e profondo mutamento dentro la comunità lgbt italiana che Arcigay intende interpretare e cogliere in tutti i suoi aspetti.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
HUMOR: il partito dei disoccupati
Piazza Vetra: alla faccia della sicurezza!!.
Piazza Vetra: alla faccia della sicurezza!!.
Ore 16,30 area giochi di piazza Vetra, una ragazza si sta bucando e beve birra accovacciata all'interno della casetta dei giochi dei bambini. Di fronte, il teatro Versace con tanta gente in strada per le sfilate. Alcune mamme gridano, corro fuori ad avvisare due vigili che regolano il flusso della gente e delle auto, all'ingresso del teatro. A malavoglia intervengono e quando siamo vicini alla ragazza, che nel frattempo barcollando se ne sta andando anche per le grida delle mamme presenti, mi dicono che non possono fare nulla….se non dà disturbo. La invitano a uscire dall’area giochi!!. Tutt’attorno distesi sul prato gruppi di punk e altra pseudo gioventù con bottiglie di spumante, birra, gin e vodka. E l’ordinanza del sindaco contro gli alcolici?. Solo 2 giorni fa sempre in piazza Vetra hanno fermato due tossici e sono intervenuti con 4 auto della Polizia Municipale, 2 moto e 2 della Digos!!!. Alla faccia della tanto sbandierata sicurezza.
Angelo Valdameri
UGUALI, le richieste del movimento LGBT
UNIONI DI FATTO
24/09/2009 - Movimento LGBT
fonte: www.arcigay.it
Chiediamo l’applicazione della Risoluzione del Parlamento europeo del 16 marzo 2000 che prevede di garantire "alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie e alle famiglie tradizionali". La piena applicazione di detta Risoluzione rappresenta una misura di civiltà cui anche l’Italia si deve adeguare per non restare ai margini del cammino di allargamento dei diritti civili intrapreso dall’Europa.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di tornare ad affrontare il tema delle famiglie omosessuali. Consideriamo il livello del confronto tra le forze politiche del tutto arretrato. Le esigenze e i bisogni delle coppie lesbiche, gay e transgender/transessuali, comunque escluse dall’accesso al matrimonio e dalla possibilità di unirsi civilmente, non vengono tenuti nella dovuta considerazione.
Chiediamo la parità dei diritti, attraverso l’estensione del matrimonio civile o istituto equivalente. Nel rispetto delle differenti modalità di legami sentimentali, e in linea con ciò che è avvenuto in Europa chiediamo inoltre la creazione di istituti differenti e distinti dal matrimonio che prevedano il riconoscimento giuridico pubblico delle unioni civili.
Chiediamo di affrontare il tema della responsabilità genitoriale dei partner di fatto, anche dello stesso sesso, nell’interesse soprattutto dei minori coinvolti, comprese le migliaia di figli di lesbiche e gay presenti nel Paese.
LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI
La Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 ha chiesto di "assicurare che le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender/transessuali siano protette da violenze e dichiarazioni di odio omofobico". La sentenza della Suprema Corte Europea del 30 aprile 1996, ha esteso alle persone "che transitano da un sesso all’altro" l’applicazione della Direttiva Europea 76/207, e delle leggi nazionali ad essa ispirate, sulla parità di trattamento tra gli uomini e le donne.
In Italia per le persone lgbt continuano le discriminazioni sul lavoro, nella scuola, nella società.
Chiediamo una legge contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che rimuova gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transgender italiane e migranti e che recepisca in modo pieno e sostanziale le Direttive Europee 207/1976 e 78/2000.
In particolare chiediamo:
- l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere;
- l’applicazione della direttiva europea 207 del 1976 sulla parità di trattamento tra gli uomini e le donne anche alle persone che transitano da un sesso all’altro, secondo la sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 30 aprile 1996;
- la modifica del Decreto legislativo 216 del 2003 "Attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro", anche per eliminare le nuove discriminazioni che comporta, come quelle contro gay e lesbiche in divisa;
- un adeguamento della normativa italiana affinchè sia possibile il reale recepimento della direttiva europea 38/2000 sulla libertà di movimento dei cittadini europei e dei loro familiari extracomunitari in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche;
- un impegno per la pianificazione di azioni positive contro il pregiudizio e le discriminazioni di tipo omofobico, lesbofobico, transfobico e la cultura stereotipata che stigmatizza ed associa le persone lesbiche, gay e transgender/transessuali ad immagini e comportamenti lontani dalla realtà, anche con interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione e buone pratiche.
Chiediamo che l’Italia assuma un ruolo propositivo per il rispetto dei diritti umani nel mondo, continuando a sostenere le iniziative volte ad ottenere la depenalizzazione dei reati di omosessualità e transessualità presenti nelle legislazioni di decine di paesi, e che mantenga il positivo impegno per l’abolizione della pena di morte.
SALUTE E BENESSERE DELLE PERSONE LGBT
Chiediamo che sia garantito il diritto alla salute delle persone lgbt ponendo fine alle discriminazioni in ambito sanitario anche attraverso un'adeguata formazione del personale sanitario.
E’ importante attivare corrette campagne di informazione sulla prevenzione primaria e secondaria dall'HIV/AIDS e dalle malattie a trasmissione sessuale. Vanno altresì garantiti i diritti delle persone sieropositive anche attraverso la lotta contro lo stigma sociale legato all'infezione da HIV, con specifici programmi di informazione, di sostegno e di tutela contro ulteriori odiose discriminazioni.
Chiediamo l'effettiva attivazione della "Commissione per i diritti e le pari opportunità per lesbiche, gay, bisessuali e transgender", presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri" - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità e del "Forum permanente contro le molestie gravi e la violenza alle donne, per orientamento sessuale e identità di genere".
Chiediamo la concreta applicazione del protocollo d’intesa siglato nell’ottobre 2007 dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalle associazioni di genitori che comprende le misure di contrasto a bullismo e omofobia nella scuola e in tutto il mondo giovanile.
Chiediamo la modifica della legge 40 per consentire l'accesso alla procreazione medicalmente assistita alla singola maggiorenne, e la revisione della legge 164 del 1982 sul cambiamento di sesso, per consentire il cambio anagrafico di nome proprio e identificativo di genere senza l’obbligo di intervento chirurgico genitale.
Chiediamo la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere e che si affrontino non coercitivamente i casi di intersessualismo.
Uguali
Comitato Promotore Manifestazione Nazionale Roma 10 ottobre 2009
LEGGI IL DOCUMENTO POLITICO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
http://www.arcigay.it/uguali-
VISITA IL SITO WEB DI UGUALI
http://uguali.wordpress.com
http://uguali.wordpress.com/p
25 poliziotti per accompagnare una ronda !!!
Da www.arcoiris.it
http://domani.arcoiris.tv/?p= 2345#more-2345
25 poliziotti accompagnano una ronda che trema di paura 23-09-2009
In edicola Il Fatto Quotidiano
Il conto alla rovescia è cominciato. A settembre, finalmente,
avremo un giornale nuovo, libero,
tutto nostro e tutto vostro.
Un giornale eccentrico,
rispetto agli altri:
"il Fatto Quotidiano"
Un fatto nuovo. Perché?
1. Perché racconterà i fatti, fin dalla sua testata. Darà le notizie, le analisi e i commenti che gli altri non danno, o nascondono. Parlerà dei temi che gli altri ignorano.
2. Perché non avrà padroni: la società editoriale è composta da alcuni piccoli soci, compresi noi giornalisti, che partecipano con quote equivalenti a un progetto comune: un quotidiano fatto solo per i suoi lettori. Senza vincoli né sudditanze ai poteri forti, politici, finanziari e industriali, che usano i giornali per i loro interessi.
3. Perché non chiederà né avrà finanziamenti pubblici concessi da questo o quel partito.
4. Perché nascerà solo se avrà dei lettori interessati ad acquistarlo, e a leggerlo. Nel paese dei giornali senza lettori, mantenuti in vita dai contribuenti, anche e soprattutto da quelli che non li comprerebbero mai, noi faremo il nostro giornale soltanto se avremo un numero di lettori sufficiente per mantenerlo in vita.
Per questo vi chiediamo di abbonarvi subito:
il prezzo della nostra libertà di informare e del vostro diritto di essere informati dipende dal numero di copie che i lettori acquisteranno in edicola, ma soprattutto dagli abbonamenti che raccoglieremo prima di partire.
Più abbonamenti, più libertà.
Il Fatto Quotidiano avrà 16 pagine, tutte a colori. Uscirà sei giorni a settimana al costo di 1.20 €, tranne il lunedì. Sarà un giornale di carta e un giornale web. Sarà diretto da Antonio Padellaro. Avrà una redazione di giovani agguerriti. Si avvarrà di un gruppo di firme, di inviati di punta e di autori satirici che hanno condiviso con noi la lunga battaglia contro il regime berlusconiano, senza sconti per un’opposizione troppo spesso complice.
Trovate qui tutte le indicazioni per abbonarvi e diventare subito soci fondatori del nostro giornale (ricevendolo per posta, scaricandolo in rete dopo la mezzanotte).
Vi terremo aggiornati, di settimana in settimana, sulle prenotazioni raccolte. Sarà dura, ma tutti insieme ce la faremo.
Dipende da tutti voi,
anzi da tutti noi.
http://www.antefatto.it/preno
ANCORA 100 PASSI…… IN DONO ALLA BIBLIOTECA DI PONTERANICA 100
IMPASTATO REALIZZATO IN OCCASIONE DEL TRENTENNALE DELLA SCOMPARSA
del Comune di Milano aderiscono alla manifestazione di sabato 26 settembre
a Ponteranica promossa dall’Associazione Casa Memoria Peppino Impastato,
dal Comitato Peppino Impastato di Ponteranica e dall’Associazione Libera.
La Lista Fo e il PRC, organizzatori del convegno “A 100 passi dal Duomo”
tenuto a Milano in occasione del trentennale della morte di Peppino
Impastato fanno dono di n. 100 copie del libro, realizzato nell’occasione,
alla biblioteca di Ponteranica perché ne faccia dono ai suoi utenti. Un
ulteriore modo per far conoscere l’esperienza e i valori testimoniati da
Peppino quali giustizia, legalità, solidarietà, accoglienza.
titolazione della Biblioteca civica del comune di Ponteranica alla figura
di Peppino Impastato, avvenuta tre anni fa con una cerimonia di
inaugurazione che vide una grande partecipazione di cittadini.
La volontà della precedente Giunta di centrosinistra di dedicare la
Biblioteca a colui che, ragazzo, aveva combattuto con la cultura e la forza
della comunicazione la mafia e il potere criminale delle cosche di Cinisi,
è sempre stata osteggiata dalla Lega che, una volta al governo della città,
non ha aspettato molto ad annullare la delibera.
Definire il presente atto come gesto incivile e discriminatorio sarebbe un
eufemismo: con un impeto di ignoranza e di gretto localismo, un sindaco ha
ritenuto di poter cancellare il ricordo di una figura che deve assurgere ad
esempio di rettitudine etica nella lotta per la legalità e l’emancipazione
dei più deboli.
Occorre rivendicare il ritorno della titolazione della Biblioteca a Peppino
Impastato, ma anche resistere contro ogni volontà di cancellare la memoria
collettiva e la passione civile oggi, con maggiore urgenza e necessità, ci
deve vedere impegnate e impegnati contro una dilagante corruzione mafiosa e
omicida, cancro principe e primario di ogni convivenza civica e sociale
pacifica, ostacolo al progresso della cittadinanza.
La destra milanesefesteggia il 100° Compleanno di Amelia Bighelli
Domenica 28 settembre, la comunità umana della destra milanese ha festeggiato il 100° Compleanno di Amelia Bighelli, Ausiliaria (Capo Nucleo) del S.A.F. (Servizio Ausiliario Femminile) della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) e storica militante del M.S.I. (Movimento Sociale Italiano).