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.: Il Blog di Antonella Fachin
Venerdì, 15 Gennaio, 2010 - 00:27

Per una Lombardia Etica e Solidale-Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

Carissimi/e

chi condivide questo appello è invitato a comunicare il proprio nome/cognome + città/provincia a:
michelepapagna@consumietici.it

e a farlo girare il più possibile tra amici, parenti e conoscenti di Milano, provincia e Lombardia tutta!
Grazie
Antonella Fachin

-------------------------

Per una Lombardia Etica e Solidale
Richiesta di Primarie aperte per le Regionali in Lombardia

- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che hanno dichiarato di sostenere Filippo Penati
- agli esponenti dei partiti, delle forze politiche e della società civile lombarde che non hanno dichiarato sostegno a Filippo Penati, ma che si riconoscono nell'alveo del centrosinistra e della sinistra.
- e per conoscenza, agli esponenti nazionali del PD, dell'IdV, di SEL, dei Verdi, dei Radicali, di PRC/PdCI, alle liste Grillo, alle liste regionali etico-solidali.

Crediamo che sia giusto, anzi doveroso, fare il possibile affinchè alle prossime regionali lombarde ci sia la vittoria delle forze che si riconoscono nel centrosinistra.
Il momento è a dir poco drammatico e non è con sterili divisioni che si affronta.

Tra chi scrive vi sono sia persone che hanno sostenuto la candidatura di Filippo Penati fin dal primo turno alla Provincia di Milano, sia persone che hanno votato al secondo turno, dove per un soffio (3.000 voti) la vittoria è andata al centro-destra.
Forse un segno di attenzione più concreto ed esplicito da parte della coalizione Penati verso le liste della coalizione che ha candidato Massimo Gatti, avrebbe potuto far confermare la Provincia di Milano al centrosinistra.
Così come è stato - in positivo - a Cinisello Balsamo (dove l'apparentamento al secondo turno di tutte le forze di centrosinistra ha consentito la vittoria a Daniela Gasparini), e così è stato - in negativo - a Cologno Monzese (dove il mancato apparentamento ha generato invece la sconfitta per un soffio ancora più lieve: 400 voti).
Del senno del poi son piene le fosse: giusto e quindi guardiamo avanti, cioè a... marzo 2010.

A Cologno Monzese la Giunta di centrodestra è caduta dopo pochi mesi, e a marzo del 2010 il Centrosinistra si presenterà pressoché del tutto unito previo il passaggio delle Primarie di Coalizione che si terranno a fine Gennaio.

E' una piccola-grande novità: a Cologno le Primarie, chieste invano per ben due volte (2004 e 2009) da diverse liste (sociali e solidali, più che civiche: Cologno Solidale e Democratica e Società Democratica), ora sono state positivamente accolte dal PD, da IdV, da Sinistra Ecologia Libertà, dai Radicali, dalle liste sociali e solidali, e - ci risulta - anche dalla sinistra radicale (PRC/PdCI).

Ma alle Regionali in Lombardia non ci sarà alcun doppio turno: non sarà, quindi, possibile, neanche appellarsi a coloro che pur non condividendo una visione "modernista" e "sviluppista" del centrosinistra, hanno talmente a cuore i valori di tolleranza, condivisione, partecipazione, solidarietà... da votare comunque, seppure a malincuore, un progetto politico di "chiusura a sinistra".

Quello che sta avvenendo in Puglia e in Lazio è emblematico: non si può buttare a mare una esperienza come quella della "primavera pugliese" in nome dell'alleanza ad ogni costo con Casini.
Non solo Vendola: la stessa esperienza delle Primarie interne per l'elezione del PD ne verrebbe sminuita a "meccanismo interno chiuso": notissimi e tantissimi esponenti del PD - di ogni "mozione" alle Primarie congressuali interne - oggi chiedono le Primarie di Coalizione: se lo fa il Presidente nazionale del PD una qualche ragione ci sarà.
Dire che "non c'è più tempo" è ridicolo; dire che si fanno là dove non c'è ancora il candidato di Centrodestra è - nel caso della Lombardia - ammettere che non c'è nulla da fare.
Pensare e osare di sfidare Formigoni per una Lombardia Etica e Solidale è utile e necessario, è un dovere.
Con gli scandali che investono la Regione Lombardia e direttamente la Giunta Formigoni, serve una forte alleanza solidale e pulita.
Di nomi che possono competere a Filippo Penati in Primarie aperte ce ne sono diversi.
Nomi e non solo: nomi "portatori" di programmi e di valori.
Che esprimano nettamente la necessità di legalità, di giustizia, di una Lombardia dalle Mani Pulite Che esprimano nettamente la necessità di occuparsi del lavoro, dei diversi, degli ultimi, degli Altri.
Nomi di uomini e donne, bianchi e neri, che esprimano chiaramente la necessità di una Lombardia etica e solidale...
Se poi Filippo Penati, forte della sua indubbia capacità amministrativa, vince le Primarie, bene: si porterà dietro anche la forza di quel vasto mondo che oggi non lo sosterrebbe, trascinandosi la responsabilità di rappresentarlo.

Così, e solo così, potremmo dire alle tante persone che apprezzano questa ipotesi, queste idee, questi valori di... votare il 29 marzo per il vincitore delle Primarie

Le primarie si possono fare, se le si vogliono.

14 Gennaio 2010

Michele Papagna, Brugherio (Mb)
Luisa Motta, Milano
Giorgio Floridi, Sesto San Giovanni (Mi)
Laura Davì, Milano
Giorgio Peri, Milano
Lucia Zucchella, Pinarolo Po (Pv)
Massimo De Giuli, Milano
Franca Mesiano, Milano
Concetta Tortorella, Milano
Amalicea Colombi, Milano
Giovanni Acquati, Inzago (Mi)
Emilia Costa, Milano
Renato Magni, Brugherio (Mb)
Francesca Flores d'Arcais, Milano
Giovanni Urro, Sesto San Giovanni (Mi)
Cristina Di Molfetta, Milano
Laura Valli, Brugherio, (Mb)
Giuseppe Papagna, Vignate (Mi)
Antonella Fachin, Milano
Ernesto Longo, Brugherio (Mb)
Erica Spinelli, Cernusco sul Naviglio (Mi)
Corrado Boccoli, Vimercate (Mb)
Fabio Corgiolu, Monza

per ulteriori adesioni: michelepapagna@consumietici.it

Giovedì, 14 Gennaio, 2010 - 00:22

Interrogazioni presentate in CDZ 4 il 14 gennaio 2010


Mercoledì, 13 Gennaio, 2010 - 01:42

Un fiore per Ormando

UN FIORE PER ORMANDO
Mercoledì 13 gennaio 2010, ore 18.30
Piazza Pio XII (nei pressi di Piazza San Pietro), ROMA

Incontriamoci e portiamo un fiore per non dimenticare, mai

Il 13 gennaio 2010 alle ore 18.30 si terrà la tradizionale commemorazione di Alfredo Ormando, lo scrittore siciliano che il 13 gennaio 1998 si tolse la vita dandosi fuoco in piazza San Pietro, per esprimere la propria sofferenza contro l’omofobia delle gerarchie vaticane. Fu trasportato all’ospedale Sant’Eugenio dove morì dopo dieci giorni di atroce agonia.

Un momento di riflessione durante il quale la comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender si ritroverà per ricordare il gesto estremo e disperato di un uomo che con il suo sacrificio ha mostrato quanto dura sia la discriminazione da parte delle gerarchie vaticane in Italia e nel mondo.

http://www.arcigay.it/ratzinger-alimenta-omofobia-e-sessismo

 

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay

http://www.arcigay.it/un-fiore-per-ormando-2010

Domenica, 10 Gennaio, 2010 - 14:20

A Single Man

08/01/2010 - Redazione arcigay

 

È il 1962, e la guerra nucleare sembra imminente. La paura pervade il mondo. I valori sociali sono rappresentati in termini eccessivamente semplicistici, in bianco e nero, ma le complessità delle relazioni umane sono aggrovigliate allora come oggi.

Ambientato a Los Angeles all’apice della crisi missilistica di Cuba, A SINGLE MAN narra la storia di George Falconer, un professore universitario inglese di 52 anni (Colin Firth, Coppa Volpi come Migliore Attore alla Mostra del Cinema di Venezia 2009), che fatica a trovare un senso alla propria vita dopo la morte del compagno Jim (Matthew Goode).

George vive nel passato e non riesce a vedere il suo futuro.
Nell’arco di una giornata, in cui una serie di eventi e incontri lo porta a decidere se la vita dopo Jim abbia un senso oppure no, George trova conforto nella sua più cara amica, Charley (Julianne Moore), una splendida 48enne, anche lei alle prese col suo futuro.

Un giovane studente di George, Kenny (Nicholas Hoult), che sta iniziando ad accettare la propria omosessualità, perseguita George e lo considera l’anima gemella.

A SINGLE MAN, che a Venezia2009 ha vinto anche il Queer Lion, è un racconto sull’amore interrotto, l’isolamento della condizione umana e l’importanza dei momenti apparentemente insignificanti della vita.

La storia è un adattamento del romanzo di Christopher Isherwood “Un Uomo Solo”.

Lessi per la prima volta il libro “Un Uomo Solo” di Christopher Isherwood all’inizio degli anni ’80, e rimasi toccato dall’onestà e dalla semplicità della storia. All’epoca, ero poco più che ventenne.

Tre anni fa, dopo aver cercato il progetto giusto da sviluppare per il mio debutto sul grande schermo, mi resi conto che tornavo spesso a pensare a quel romanzo e al protagonista, “George”.
Ripresi il libro e lo rilessi.

Ora che vado verso la cinquantina, il libro mi colpisce in un modo completamente diverso. È una storia profondamente spirituale, narra di un giorno della vita di un uomo che non riesce a vedere il suo futuro. È un racconto universale su cosa vuol dire affrontare l’isolamento che proviamo tutti e sull’importanza di vivere nel presente e comprendere che le piccole cose della vita in realtà sono le grandi cose della vita.

Tom Ford

***
VANIA TRAXLER PROTTI presenta
una distribuzione Archibald Enterprise Film

FADE TO BLACK presenta
in associazione con DEPTH OF FIELD

A SINGLE MAN

un film di TOM FORD

in anteprima nazionale al Cinepark di Cento (FE)
giovedì 14 gennaio 2010 ore 21.30

nelle sale da venerdì 22 gennaio 2010

con COLIN FIRTH,
JULIANNE MOORE,
MATTHEW GOODE,
NICHOLAS HOULT,
JON KORTAJARENA,
PAULETTE LAMORI,
RYAN SIMPKINS,
GINNIFER GOODWIN,
TEDDY SEARS,
PAUL BUTLER,
AARON SANDERS.

Domenica, 10 Gennaio, 2010 - 13:29

11 e 14 gennaio, ore 17,30: presidi in piazza San Babila: dalla parte dei migranti di Rosarno

A MILANO
LUNEDI' 11 GENNAIO ALLE ORE 17,30
PIAZZA SAN BABILA
PRESIDIO DI PROTESTA E SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI !!!!
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO
Solidarietà ai migranti di Rosarno trattati come SCHIAVI!
troppo tolleranza verso i clandestini?!?!... EH, NO!!! A 20 EURO AL GIORNO, secondo me: TROPPO TOLLERANZA VERSO GLI SFRUTTATORI, I CAPORALI, I MANOVALI DELLA 'NDRANGHETA!!!

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
----------------------------------------------------

SE QUESTI SONO UOMINI
L'abominio della criminalità organizzata, del capitalismo mafioso imprenditore, con la "normalità", tutta italiana, del "paese normale", dell'assenza di leggi e di regole e di connivenza dello Stato e delle istituzioni. L'eterno fascismo italiano, l'uso dei profittatori, di chi sta sopra, delle frustrazioni di strati sociali di varia collocazione ("feroci con chi sta sotto e servili con chi sta sopra").
La "normalità" dello sfruttamento schiavistico della forza-lavoro schiava. Che facciamo?
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle manifestazioni contro questi orrori.
A MILANO
LUNEDI' 11 GENNAIO ALLE ORE 17,30
PIAZZA SAN BABILA
PRESIDIO DI PROTESTA E SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI !!!!
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO
* * *

DALLA PARTE DEI MIGRANTI DI ROSARNO
per il diritto di rivolta dei migranti
contro i loro sfruttatori criminali e lo Stato che li protegge

La rivolta di migliaia di lavoratori migranti a Rosarno rappresenta un atto di dignità e di coraggio.
In questo senso, un esempio per tutti gli sfruttati.
Migranti già in fuga dalla fame e dalle guerre, privati dallo Stato di ogni permesso di soggiorno, del diritto di cittadinanza, consegnati quindi senza difese al supersfruttamento delle cosche criminali, per di più fatti bersaglio dalle armi da fuoco di quelle cosche, si sono semplicemente ribellati alla propria condizione inumana. Suscitando per questo lo "scandalo" di tanti benpensanti per nulla scandalizzati dallo loro "normale" condizione.

E' vero, i migranti hanno usato "violenza", a volte cieca e maldestra, perché soli, esasperati, privi di solidarietà.
Ma la violenza impiegata è una goccia nel mare della violenza subita nel corso della loro vita.
E comunque nessuno dei loro oppressori, diretti o indiretti, ha "diritto di parola" sulla ribellione degli oppressi.
Non l'ha il ministro Maroni e il suo governo, dediti ad una campagna quotidiana xenofoba di odio e violenza, e oggi in prima fila a invocare la "legge", quale termine legale di repressione.
Non l'ha il Partito democratico, che quando era al governo ha varato le prime leggi reazionarie antimigranti, tirando la volata alle destre.
Non l'ha infine il Presidente Napolitano, primo firmatario di quella legge che nel 98 - col voto
di tutte le sinistre - introdusse i campi di detenzione per immigrati; e per aver firmato la legge criminale 94/2009.
Questa quantità di ipocrisia “legalitaria” e "democratica" la lasciamo ai partiti dominanti; ai protettori "legali" della malavita e dello sfruttamento del lavoro nero; agli elargitori dei condoni ai criminali.
Noi stiamo dall'altra parte della barricata. Noi stiamo dalla parte della rivolta, delle mani nude che hanno impugnato pietre e bastoni, contro le cariche della polizia e le fucilate delle cosche.
E' da questa parte della barricata che siamo legittimati a dire che è sbagliato colpire un'automobile o un cittadino innocente, come ogni azione che possa favorire la contrapposizione tra lavoratori migranti e lavoratori italiani.
Ma lo diciamo non perché vogliamo una ribellione "più moderata", bensì per la ragione esattamente opposta: perché a domanda di liberazione che si esprime nella ribellione deve rivolgersi contro l'ordine sociale criminoso, razzista e dello sfruttamento.
E dunque deve unire tutti gli sfruttati, siano essi italiani o migranti, contro le classi dirigenti del Paese.

Per questo la rivolta di Rosarno pone alle persone un nuovo ordine di responsabilità.
Non bastano parole di comprensione o "solidarietà" verso i migranti. Non bastano le attenzioni "umanitarie".
E' necessaria una immediata mobilitazione unitaria di tutte le forze singole o aggregate a fianco della rivolta contro la repressione e le leggi securitarie dello Stato.
Sono necessari obiettivi di lotta unificanti del popolo migrante a partire dalla rivendicazione del permesso di soggiorno per tutti, unica misura vera contro la "clandestinità".; come è necessaria una mobilitazione unificante dei lavoratori italiani e migranti, che rivendichi l'introduzione del reato di sfruttamento del lavoro nero, l'abrogazione delle leggi di precarizzazione del lavoro.
Dobbiamo dire e spiegare a noi e ai migranti la forza della ribellione come coscienza della nostra e della loro estraneità (straniero) al clima razzista, criminale di un potere politico capace di privare le libertà e di negare giustizia e diritti a tutti.
Presidi in P.za San Babila alle ore 17,30
Lunedì 11 gennaio
e

Giovedì 14 gennaio 
--------------------
... il nostro essere si è dissolto nel nostro avere  ... (Erich From)

Domenica, 10 Gennaio, 2010 - 13:07

OMOSESSUALITA' E VANGELO: Don Barbero si presenta a Verona (lo attendiamo anche a Milano)

Segnalo come evento estremamente interessante che Arcigay e Arcilesbica di Verona, hanno invitato giovedi 14 gennaio 2010 – ore 21.00 Don Franco Barbero a presentare il suo libro OMOSESSUALITA’ E VANGELO c/o il cocktail Bar Ristorante L’Eglise – Via Santa Felicita 8 a Verona.
.
Don Franco è un prete che ha avuto il coraggio di contestare il “sistema chiesa” soprattutto nelle posizione più rigide ed ha avuto il coraggio di portare avanti una idea di chiesa non giudicante, rispettosa e totalmente accettante della persona e delle sue scelte.
Don Franco sposa regolarmente coppie omosessuali e trans poiché sostiene che dove c’è amore c’è famiglia.
Per questi motivi ha avuto vari problemi con i vertici vaticani, ma lui non ha rinunciato a questa sua scelta.
Ritengo che l’incontro con Don Franco non sia interessante solo per le persone omosessuali credenti, ma per tutti coloro che hanno interesse ad incontrare un personaggio che sta creando un movimento in qualche modo antagonista ed alternativo rispetto a quello più ortodosso e radicale.
.

Giovedì, 7 Gennaio, 2010 - 00:16

9 gennaio, ore 14-16: manifestazione "VIA A CRAXI? NO, VIA I CORROTTI!!

Desidero informare che sabato prossimo 9 gennaio in piazza Cordusio, dalle 14 alle 16,  si terrà una manifestazione contro l'intitolazione di vie, parchi, giardini o altro a Bettino Craxi, condannato dalla Cassazione Penale a 10 anni e passa di carcere, ma fuggito dall'Italia e vissuto il resto della vita da latitante.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
----------------------------------------------------

VIA A CRAXI? NO, VIA I CORROTTI !
Manifestazione contro la proposta di intitolare una via di Milano a Bettino Craxi.
piazza Cordusio angolo via Mercanti
Sabato 9 gennaio 2010, dalle ore 14 alle 17,30
Il Gruppo Consiliare della Lista Uniti con Dario Fo per Milano partecipa alla manifestazione.
"Dopo Craxi la parola socialismo non è più identificata con le lotte dei lavoratori ma con una stagione di pacchiana grandeur. Con Craxi il socialismo si identifica con quella "Milano da bere" che era sinonimo di soldi da spendere. Craxi ha tradito non solo la storia del PSI ma anche i comportamenti dei suoi militanti, il loro stile di vita. Con lui i socialisti hanno subito una mutazione antropologica: dalla sobrietà di un Nenni all'ostensione del lusso e del potere."
Di seguito l'appello di convocazione della manifestazione dell'Associazione Qui Milano Libera promotrice dell'iniziativa
"Onorare sulla pubblica piazza i politici condannati per corruzione e fuggiti in latitanza.è un pessimo esempio per i cittadini: ecco perché è necessario esprimere un civile e fermo dissenso rispetto a questa scelta che inevitabilmente assume un valore simbolico in un Paese in cui le classi dirigenti si sottraggono sempre più facilmente alle proprie responsabilità, anche attraverso una impressionante sequenza di leggi su misura, mentre magistrati e giornalisti in prima linea contro mafia e corruzione vengono criminalizzati".
 La manifestazione sarà l'occasione per una riflessione collettiva su corruzione, giustizia e politica a quasi diciotto anni di distanza dall'inizio dell'inchiesta Mani Pulite. Diciotto anni di riprogrammazione della memoria collettiva e di leggi contro la giustizia, di corruzione e impunità spinte fino all'eversione.
Relatori per ora confermati
Basilio Rizzo
Daniele Biacchessi
Salvatore Borsellino
Giulio Cavalli
Qui Milano Libera
 Piero Ricca
Per adesioni o richiesta di intervento: pieroricca@gmail.com

Martedì, 5 Gennaio, 2010 - 22:17

Le parole di Brunetta e l’assalto alla Costituzione

Per opportuna riflessione.
Cari saluti
Antonella Fachin
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Le parole di Brunetta e l’assalto alla Costituzione

Le dichiarazioni di Brunetta sulla Costituzione vanno prese sul serio perché rispecchiano una cultura assai diffusa nella maggioranza di governo. Ma la difesa della Costituzione non può limitarsi a declamazioni retoriche ed, in fondo, inoffensive.

di Emilio Carnevali

Ha ragione Antonio Padellaro (il Fatto di oggi) quando afferma che le dichiarazioni del ministro Brunetta sulla necessità di cambiare la Costituzione a partire dall’articolo 1 (“l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”) vanno prese sul serio. Come ha scritto Libero presentando l’intervista pubblicata lo scorso 2 gennaio, Brunetta è uno che dice “a voce alta, sulle riforme da avviare nel 2010, quello che tanti si limitano a pensare”.
Un mese fa “il popolo viola” ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone con parole d’ordine tutte centrate sull’attualità e la difesa del testo costituzionale (
il numero di MicroMega appena uscito in edicola è proprio dedicato al racconto e all’analisi di questo movimento).
 
Tuttavia è necessario evitare un rischio concreto che può correre chi si propone, giustamente, di assumere la Costituzione come bastione principale dell’opposizione al governo Berlusconi: quello della inoffensiva declamazione di valori talmente vaghi che tutti, alla fine, possono dire di riconoscervisi (finanche i superfalchi della riforma costituzionale); il rischio di rivendicare come titolo di merito un certo atteggiamento naif e sprovveduto. L’equivoco consiste nel pensare che il presentarsi “ideologicamente disarmati” possa servire ad aggregare un maggior consenso contro un avversario che culturalmente e ideologicamente disarmato non è affatto, anche e soprattutto quando fa strame dei valori fondamentali del patto di convivenza civile. Anche alcuni osservatori assai smaliziati ritengono che un certo “analfabetismo politico di ritorno” possa salvarci dalle responsabilità storiche dell’opposizione: ma così si rischia di lasciare la politica a chi non la sa fare o a chi – per consapevole calcolo dell’ingenuità altrui – ha prodotto già troppi danni.

La nostra è una delle Costituzioni più avanzate del mondo, frutto dell’elaborazione di grandi forze popolari di cultura cattolica, liberale e socialista-marxista. Contiene fra le altre cose un amplissimo e sistematico catalogo di diritti sociali che sancisce il superamento delle basi oligarchiche su cui si reggeva la prima incarnazione dello Stato moderno di diritto. Ma questa non è un’acquisizione definitiva e immutabile: quando Brunetta dice che la parte valoriale della Costituzione è “figlia del clima del dopoguerra” e “ignora temi e concetti fondamentali come quelli del mercato, della concorrenza e del merito” non dice cose campate in aria, purtroppo.

Ad esempio, nell’edificio giuridico europeo (rispetto al quale non possiamo imputare responsabilità al governo Berlusconi) è più che evidente l’impronta rilevante di quella controrivoluzione liberista che ha segnato il mutamento del clima politico e sociale dagli anni Ottanta in poi. Il principio di uguaglianza sostanziale sancito dall’art. 3 della nostra Costituzione (“è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”) non trova riconoscimento nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (proclamata a Nizza nel 2000 e integrata nel diritto comunitario primario con la recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona). Nella stessa Carta di Nizza le norme in materia lavoristica sono inserite nel Capo IV (“Solidarietà”) per effetto di una assimilazione dei temi lavoristici alle politiche di welfare che dice molto sul salto culturale intervenuto rispetto alla prospettiva dei nostri costituenti.

In Italia difendere la Costituzione può voler dire anche assumere, su alcune grandi questioni, una “parzialità” di punto di vista difficilmente compatibile con quel disincarnato appello ai buoni ed onesti cittadini con il quale a volte si confonde il patriottismo costituzionale: quante forze politiche attualmente presenti in Parlamento (anche all’opposizione) sarebbero ad esempio disposte a sottoscrivere (comportandosi conseguentemente) l’art. 33 comma 3 della Costituzione (“enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”)? O l’art. 11 (“l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”)? O l’art. 32 comma 2 (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”)? E si potrebbe continuare ancora a lungo con questo elenco… Eppure la maggioranza dei cittadini italiani, come attesta da ultimo l’indagine pubblicata lo scorso 29 dicembre da Il Sole 24 Ore, ritiene che la Costituzione non abbia bisogno di modifiche.
 
Intervenendo nel burrascoso dibattito di questi giorni sulla figura di Bettino Craxi ha scritto molto bene Michele Serra: “Possibile che tocchi proprio al socialista Brunetta criticare l’articolo 1 della Costituzione, che perfino nella sua retoricità è quanto di più socialista sia stato scritto dai padri della Repubblica?”. Dal dibattito su Craxi a quello sulla Costituzione sarebbe davvero necessario tornare a dare un senso compiuto alle parole, per non affogare tutti nella melassa di un ecumenismo insostenibile da un punto di vista semantico prima ancora che politico.

(4 gennaio 2010)

Lunedì, 4 Gennaio, 2010 - 16:52

... e BUON PRINCIPIO!

primo_gennaio_bassa

Lunedì, 4 Gennaio, 2010 - 16:33

Biblioteca V.Peroni: inaugurata sezione Ipovedenti, curata da ANS, Ass.Naz.Subvedenti

Per opportuna informazione, riporto qui il post della sig.ra Rosa Garofalo in zona 3.

Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
-----------------------

Il 26 novembre 2009 è stata inaugurata, al secondo piano della biblioteca Valvassori Peroni (zona 3), la "sezione Ipovedenti" curata dall'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus.
In questo spazio, gli ipovedenti o più semplicemente TUTTI coloro che hanno una qualsiasi difficoltà visiva troveranno un ambiente dedicato con operatori dell'A.N.S. a loro disposizione (lun. mar. gio. ven. 10.00 - 13.00; mer. 14.00 - 17.00).
L'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus dal 1970, con il prezioso aiuto di volontari si occupa di sostenere e assistere GRATUITAMENTE tutti coloro che si trovano a vivere la realtà dell'ipovisione. Gli ipovedenti vedono poco e male ma a differenza dei ciechi totali possono utilizzare il loro "residuo visivo" avvalendosi di ausili che rendono più vivibile l'attività quotidiana nello spirito di una sempre maggiore autonomia personale.
Questa la mission che anima tutte le attività della nostra Associazione (www.subvedenti.it).
Per qualsiasi informazione:
ANS - Associazione Nazionale Subvedenti Onlus
Largo Volontari del Sangue 1
20133 Milano
02 70 63 28 50
In questo spazio, gli ipovedenti o più semplicemente TUTTI coloro che hanno una qualsiasi difficoltà visiva troveranno un ambiente dedicato con operatori dell'A.N.S. a loro disposizione (lun. mar. gio. ven. 10.00 - 13.00; mer. 14.00 - 17.00).
L'Associazione Nazionale Subvedenti Onlus dal 1970, con il prezioso aiuto di volontari si occupa di sostenere e assistere GRATUITAMENTE tutti coloro che si trovano a vivere la realtà dell'ipovisione. Gli ipovedenti vedono poco e male ma a differenza dei ciechi totali possono utilizzare il loro "residuo visivo" avvalendosi di ausili che rendono più vivibile l'attività quotidiana nello spirito di una sempre maggiore autonomia personale.
Questa la mission che anima tutte le attività della nostra Associazione (www.subvedenti.it).
Per qualsiasi informazione:
ANS - Associazione Nazionale Subvedenti Onlus
Largo Volontari del Sangue 1
20133 Milano
02 70 63 28 50
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64 65 66 67 68 69 70 71 72
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