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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 3 Gennaio, 2007 - 15:09

Una cartolina dal Pianeta del Buon Senso

A farsi un giro in lungo e in largo per l'Italia si scoprono progetti
e proposte che hanno molto a che fare con la decrescita, portati
avanti con coraggio e ingegno da amministratori locali illuminati.
Semplici manovali del buon senso, straordinari sacerdoti del buon
governo. Operatori sociali, anche, spericolati politici fuori dagli
schemi, senza velleità di facili carriere a portata di compromesso.

Nell'indifferenza dei grandi network dell'informazione-reality,
abbattono ogni giorno mattoni di quel muro apparentemente
insormontabile del consumo all'ennesima potenza e a qualunque costo.
Ambientale! Sono giovani sindaci, non necessariamente per l'anagrafe
ma nella testa e nel cuore, semplici assessori con deleghe strampalate
e dalle parole aliene per la politica tradizionale: partecipazione,
pace, cooperazione.

Governano dal basso piccoli centri sperduti del nord e del sud, o
grandi agglomerati urbani dove la globalizzazione dello spreco
permanente ha inondato strade, pianerottoli, pensieri.

Che dire ad esempio dell'esperienza di Carugate, un paese che primo in
Italia ha adottato un regolamento edilizio all'avanguardia in Europa:
da loro chiunque voglia costruire un edificio o ottenere un permesso
per ristrutturarne uno già esistente, ha l'obbligo della
certificazione ambientale (che tutti dovranno rispettare dal 2007),
una piccola ma efficace norma che permette a chi acquista
un'abitazione di sapere cosa, quanto e come consumerà da un punto di
vista energetico, ad ogni classe corrisponde un grado di efficienza,
come per gli elettrodomestici. Il tutto reso possibile dalla
coibentazione dei locali, dall'utilizzo di tecnologie ecologiche
(lampade a basso consumo, riduttori di flusso, pannelli
termoriflettenti, ecc.), dall'uso dei pannelli solari e fotovoltaici,
dal recupero dell'acqua piovana. Insomma una proposta fondamentale per
ripensare la gestione di un territorio secondo criteri di
sosteniblità.

E il comune di Trezzano Rosa che ha messo a norma e azzerato gli
sprechi su tutti i punti luce del paese, senza spendere un euro per
gli investimenti strutturali necessari? Semplicemente, l'assessore
all'ambiente Luciano Burro ha introdotto in Italia il sistema delle
ESCO (Energy Service Company), società che fanno del risparmio
energetico la propria ragione sociale, e che per conto di enti locali,
aziende e privati scovano e risolvono gli sprechi abbatendo costi di
gestione, facendo contemporaneamente un favore all'ambiente e ai
bilanci pubblici.

Il Comune di Padova ha invece commissionato un piano di
ristrutturazione energetica degli edifici pubblici per non limitare
l'intervento alla sola pubblica illuminazione, questo ha già
consentito alla città un taglio significativo delle emissioni di Co2
in atmosfera e di risparmiare milioni di euro sulla bolletta
energetica. Si va dal riscaldamento e dall'illuminazione degli edifici
pubblici ai punti luce in giro per le strade comunali, dal risparmio
energetico alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il comune di Follonica è intervenuto sui rifiuti, pensando bene di
ridare corpo e vita ad oggetti che troppo spesso, con grande
leggerezza, trasformiamo da beni di consumo in rifiuti da discarica!
Con il progetto Ecomondo i rifiuti riprendono vita, grazie ad un
mercato a cui tutti i cittadini possono partecipare, con una semplice
tessera magnetica che registra ogni transazione (rigorosamente senza
denaro) in dare e avere. Il punto di riferimento di tutta l'operazione
è la stazione ecologica del posto, un cittadino può conferire oggetti
che non usa più (giocattoli, biciclette, mobili, ecc.), sulla tessera
vengono accreditati punti con i quali potrà recuperare oggetti
lasciati da altri di suo gradimento, in un gioco di scambio in cui chi
ci guadagna, ancora una volta, è l'ambiente.

Poi scopri che una delle cose più belle e comuni di queste storie
incredibili è che quasi sempre sono progetti a costo zero, o poco ci
manca. La loro forza sta nella fantasia di chi li propone, nella
capacità di coinvolgimento della popolazione, nella voglia di mettersi
in gioco sul serio. Quando ho letto la storia del Liceo Ambientale di
Laveno mi sono detto: ecco un'idea semplice ed efficace, che non costa
nulla metterla in piedi e che ogni scuola italiana dovrebbe rilanciare
e proporre il prossimo anno scolastico. "I guardiani della luce", un
progetto che ha riunito insegnanti, studenti, genitori per diverse
settimane, e che ha permesso l'abbattimento dei consumi di corrente
elettrica del 55%. Senza grandi investimenti di una qualche fondazione
magnanima, semplicemente introducendo piccole attenzioni quotidiane,
parlando e parlandosi tra chi la scuola frequenta e vive ogni mattina.
Leggendo i contatori, applicando qualche adesivo "educativo"
all'altezza degli interruttori, spegnendo le luci durante i giorni di
sole...

E cosa accadrebbe domani mattina se i nostri governanti annunciassero
l'obbigo per tutti i Comuni italiani di sostituire le lampade ad
incandescenza dei semafori con quelle a LED, che hanno una durata
media di centomila ore (contro le duemila di quelle tradizionali) ed
un risparmio energetico che si aggira intorno all'ottanta per cento
rispetto a quelle cosidette normali?!? Il Comune di Bressanone lo ha
già fatto, in meno di quattro anni rientra nell'investimento inziale
per l'acquisto dei LED e da lì in avanti risparmia oltre diecimila
euro all'anno su una decina di semafori. Delle volte penso ai semafori
di Roma, o di Milano, e mi chiedo che cosa stiano aspettando i sindaci
di quelle metropoli a fare una roba tanto semplice da non sembrare
vera.

Perché in fondo è questo il vero nemico dell'ambiente e della
decrescita. Prima ancora delle guerre per il petrolio, o i complotti
delle tante case bianche, o la corruzione dilagante delle grandi opere
e dei grandi affari per pochi. La stupidità della classe dirigente
italiana. L'incapacità di afferrare il senso delle centinaia di
progetti in cantiere, possibili perchè già realizzati o in corso di
realizzazione. L'ottusità di certi politici abituati a non vedere
oltre al proprio naso, o al nastro tricolore di una qualche
inaugurazione a due mesi dalle prossime elezioni, unico progetto
improrogabile e imprescindibile, per loro.
Questi politici mestieranti che quando gli parli di certe cose
ribattono sempre le solite sterili scuse: abbiamo cose più importanti
di cui occuparci, non ci sono i soldi, non ti sarai mica messo in
testa di cambiare il mondo!

Non la pensano così gli amministratori del Comune di Rosà, che ha
pensato bene di distruibuire pannolici ecologici alle neomamme del
paese, convincendole a smettere di comprare quelli usa e getta che
inquinano e costano un sacco di soldi. Se pensiamo che ogni bambino ne
consuma in media 5000 nei primi tre anni di vita, non è molto più
sensato e conveniente dotarsi di un piccolo quantitativo di quelli
lavabili?

Sempre in tema di rifiuti sono decine le esperienze fantastiche, come
quella del progetto EcoFeste, introdotto da un paio d'anni dalla
Provincia di Parma e rivolto a tutte le sagre estive organizzate nei
47 comuni del territorio provinciale. Ogni festa è un'occasione di
incontro, una straordinaria opportunità culturale e ricreativa. Ma
quanti rifiuti si lasciano dietro, una volta smontati palco e cucine?
La Provincia ha pensato di dare un contributo economico a quei
soggetti (associazioni, cooperative, fondazioni, ecc.) che,
promuovendo un'iniziativa all'aperto, decidono di diminuire il peso
della propria impronta ecologica, incentivando l'utilizzo di stoviglie
in mater-bi, promuovendo la raccolta differenziata e il recupero degli
avanzi alimentari, sviluppando campagne di sensibilizzazione rivolte
ai partecipanti dei vari eventi e serate, il tutto con costi bassi e
risultati enormi!

Il Comune di Castellarano ha attivato un progetto per l'installazione,
da parte dei privati, di pannelli solari per il riscaldamento
dell'acqua. Il cittadino non deve far altro che rivolgersi all'ufficio
ambiente del Comune, dove troverà un albo degli installatori
convenzinati con l'amministrazione, i modelli della ditta che ha
firmato un accordo pluriennale a prezzi convenzionati con l'ente
locale, e le indicazioni per accedere a finanizamenti agevolati da
parte dell'istituo di credito coinvolto dal comune nel progetto.
Insomma, in un colpo solo sono stati risolti gran parte dei problemi
che oggi un singolo cittadino è costretto ad affrontare per soddisfare
la giusta esigenza di consumare meno e possibilmente meglio: il Comune
garantisce in quanto ad affidabilità della ditta fornitrice dei
pannelli solari, promuove ogni anno corsi di formazione per idraulici
e artigiani locali, incentiva l'acquisto attraverso lo sconto
riconosciuto dalla ditta per i residenti, favorisce forme di
finanizamento agevolati per quei cittadini che non possono investire
troppe risorse subito. Strepitoso!

Infine ci sono progetti esemplari, che racchiudono in sé un'immensa
forza attrattiva: penso ai "Condomini sostenibili" della Provincia di
Ferrara o al "Cambieresti?" di Venezia e al "Vispo" di Piacenza.
In alcuni condomini di edilizia residenziale pubblica,
l'amministrazione provinciale di Ferrara ha pensato bene di
sperimentare sul campo l'introduzione di nuovi stili di vita,
attivando un progetto semplice e al tempo stesso rivoluzionario:
attraverso incontri pubblici, corsi e laboratori manuali, consigli e
opuscoli informativi, visite e uscite di gruppo, sono state coinvolte
le famiglie residenti nei palazzi nello studio dello stile di vita e
delle sue ripercussioni sulla natura e sugli equilibri socio-economici
tra Nord e Sud del mondo. Nella fase successiva si sono illustrate le
possibili strade da percorrere per introdurre nella vita quotidiana
comportamenti sobri e sostenibili. Infine sono stati incentivati i
comportamenti più virtuosi con la distribuzione di piccole tecnologie
ecologiche di impatto immediato (riduttori di flusso per il risparmio
dell'acqua, detersivi alla spina, lampade a basso consumo energetico,
ecc.). Ma la cosa incredibile è che il progetto è stato monitorato
costantemente dal gruppo di lavoro, e tutti i passaggi sono stati
pubblicati e messi a disposizione per altre amministrazioni
interessate a replicare l'idea.
I Comuni Virtuosi
E in fondo è questo lo spirito che anima l'associazione dei Comuni
Virtuosi, fondata dai comuni di Monsano (AN), Colorno (PR), Melpignano
(LE) e Vezzano Ligure (SP), accessibile da chiunque al sito:
www.comunivirtuosi.org.

Scopo dell'associazione è proprio quello di diffondere su tutto il
territorio nazionale buone prassi amministrative orientate alla
sostenibilità ambientale, alla partecipazione dei cittadini e alla
cooperazione dal basso.
Alle difficoltà culturali accennate prima vanno infatti aggiunti altri
elementi che possono condizionare l'avvio della sperimentazione di un
buon progetto: molto spesso mancano le informazioni, se non nella
segnalazione di tre righe degli uffici stampa (il tal comune ha
avviato la tal iniziativa). Di fronte a questo, anche quando si ha la
fortuna di scorgere una qualche buona notizia dai mezzi di
informazione tradizionali, e ammesso che dall'altra parte vi sia un
amministratore sensibile al tema ed interessato ad approfondire la
cosa, il difficile sta proprio nel riuscire a raccogliere informazioni
e documentazione specifica di quel singolo progetto: praticamente
tutto il lavoro che un comune (una provincia, un assessorato
regionale) ha prodotto per l'attivazione e sperimentazione dell'idea:
delibere di consiglio e di giunta, capitolati d'appalto, regolamenti,
bandi, materiale informativo e pubblicitario. Soprattutto nei piccoli
enti locali, con poco personale e con molti problemi di ordinaria
amministrazione, poter contare sul lavoro già fatto e sperimentato con
successo da altri può significare molto per l'attivazione e la buone
riuscita del progetto stesso.

L'associazione mette a disposizione proprio questo, pubblicando sul
sito internet tutti i progetti (e gli allegati) di volta in volta
sperimentati dalle amministrazioni che ruotano intorno alla rete, e
garantendo un contatto diretto anche con gli amministratori e i
tecnici referenti per ogni singola iniziativa da replicare: dal
risparmio energetico agli acquisti verdi, dalla riduzione della
produzione dei rifiuti alla mobilità sostenibile, dai nuovi stili di
vita al consumo critico, sono ormai decine le esperienze concrete
messe in cantiere da altrettanti enti locali, a dimostrazione che
intervenire a favore dell'ambiente conviene sotto tutti i punti di
vista.
I Municipi della Decrescita Felice
Ora, una cosa che ho notato in questi ultimi anni in cui ho avuto il
piacere e il privilegio di entrare in contatto con tantissimi
amministratori virtuosi, è che molto spesso comuni all'avanguardia
rispetto a singole tematiche peccano poi per tutta un'altra serie di
questioni legate all'ambiente. Mi spiego: ci sono comuni che stanno
facendo cose egregie rispetto all'impronta ecologica degli edifici
comunali ma che non hanno inserito nulla nel regolamento edilizio
comuanale per una gestione più sostenibile del territorio che
amministrano! Manca cioè una strategia complessiva, un quadro di
insieme di riferimento. E questo è uno dei compiti più "politici" che
qui ci poniamo. Cercare cioè di delineare insieme, attraverso
convegni, pubblicazioni, iniziative culturali, l'identikit di un
Municipio della Decrescita Felice, nelle sue varie implicazioni e
competenze, in un percorso continuamente suscettibile di modificazioni
e passi in avanti, non avendo la presuzionzione di offrire pacchetti
full-optional o fantomatiche ricette del Comune Perfetto!

A questo proposito, non so se ci avete fatto caso, il computer
sottolinea la parola decrescita come fosse un errore, un elemento
estraneo, sconosciuto. Questo la dice lunga su quanta strada ci sia
ancora da fare concettualmente prima che la decrescita diventi il
paradigma con cui declinare la nostra quotidianità.

Ecco, se dovessi rispondere alla domanda "Cosa dovrebbe fare un
amministratore di un ente locale sensibile alla decrescita per mettere
in pratica buone prassi quotidiane?" proverei ad indicare un percorso
a tappe.

Il primo intervento da fare è quello di rendere efficiente da un punto
di vista energetico la "macchina comunale" (pubblica illuminazione,
immobili come scuole, musei, impianti sportivi, biblioteche, municipi,
ecc.). Attraverso il coinvolgimento delle ESCO (imprese che
sviluppano, finanziano e attuano progetti volti al miglioramento
dell'efficienza energetica e alla riduzione dei consumi) è possibile
risparmiare energia e denaro migliorando al tempo stesso le condizioni
ambientali.

Poi mi muoverei sul piano regolatore, cercando di promuovere una
gestione del territorio partecipata che miri a razionalizzare gli
spazi già occupati, introducendo per le nuove edificazioni criteri di
bio-edilizia, eliminando inutili e insostenibili speculazioni
edilizie, invertendo un'ormai consolidata tendenza all'occupazione di
suolo e alla cementificazione selvaggia. In questo senso, lavorare ad
una seria politica energetica comunale che, partendo dall'abbattimento
degli sprechi arrivi all'autosostentamento energetico, permette di
"liberare" risorse economiche in grado di sottrarre gli enti locali
all'odioso ricatto in atto da qualche anno e a cui anche gli
amministratori più sensibili faticano ad opporsi: meno finanziamenti
dallo Stato, obbligo di svendita di lotti di terreno per mantenere
attivi i servizi alla persona.

Il terzo passaggio è quello relativo all'introduzione degli acquisti
verdi (Gpp, Green Public Procurment, si intende l'introduzione di
criteri ambientali nelle politiche di acquisto di beni e servizi da
parte dell'ente pubblico caratterizzati da una minore pericolosità per
la salute umana e l'ambiente) nella pubblica amministrazione, cioè
come gli enti locali possano introdurre dei requisiti ecologici nelle
forniture dei beni e dei servizi al momento dell'acquisto. E' un
passaggio indispensabile, per una pubblica amministrazione che non si
limiti a predicare bene ma intenda realmente modificare i propri
comportamenti tenendo conto delle implicazioni ambientali e sociali
riducendo la propria "impronta ecologica" attraverso l'acquisto di
arredi, lampade, computer, fotocopiatrici, tessuti per divise, mezzi
di trasporto, materiali da costruzione, carta, ecc.

Il passaggio successivo riguarda la gestione dei rifiuti, con
l'introduzione del sistema porta a porta per spingere la raccolta
differenziata oltre il 70% con l'eliminazione dei cassonetti stradali
e il passaggio da tassa a tariffa con forme di riconoscimento e premio
per i cittadini più virtuosi. Parallelamente al sistema di raccolta,
smaltimento e riciclaggio dei rifiuti è però necessario intervenire
affinché la produzione di rifiuti pro-capite di un territorio
diminuisca di anno in anno, al contrario di quanto accade mediamente
oggi in gran parte dei comuni italiani. Una seria politica dei rifiuti
passa attraverso percorsi concreti di autoproduzione, riutilizzo e
riuso, secondo esperienze consolidate che dimostrano l'efficacia di
certe scelte.

L'altro grosso capitolo riguarda la mobilità di un territorio,
strettamente connesso alla gestione dello stesso per quanto concerne
l'ubicazione dei servizi e delle strutture pubbliche, la gestione e
distrubuzione delle merci, l'esistenza di un trasporto pubblico
efficiente affiancato a nuove progettualità in corso di realizzazione
in varie parti d'Italia: dal car-sharing agli autobus a chiamata, dal
taxi collettivo al potenziamento dei percorsi ciclo-pedonali,
dall'introduzione del mobility manager al coordinamento degli orari di
ingresso e di uscita da e per il posto di lavoro, dall'istituzione di
percorsi casa-scuola a piedi ai parcheggi scambiatori, ecc.

Fatti questi passaggi, risulta fondamentale incentivare i cittadini
all'introduzione di nuovi stili di vita che consentano il risparmio di
risorse, di energia, la riduzione dei rifiuti e degli inquinamenti,
consentendo contemporaneamente anche un risparmio economico ed un
miglioramento della qualità della vita.

Impronta ecologica della "macchina comunale", gestione del territorio
responsabile, introduzione di nuovi stili di vita nella comunità.
Penso siano questi i punti irrinunciabili di un ipotetico programma
per un amministratore che in campagna elettorale si dichiari vicino
alla descrescita. Purché tutti questi progetti non diventino una scusa
dietro cui nascondere politiche energivore. Mi spiego: la raccolta
differenziata ha un senso solo se alla fine dell'anno sono riuscito a
convincere i cittadini a produrre meno rifiuti; i pannelli solari
servono se prima ho reso efficiente da un punto di vista energetico
l'edificio sul cui tetto ho deciso di installare il pannello; la carta
riciclata negli uffici è ottima ma non ha alcun senso se poi non si
usa il fronte retro e si sprecano una montagna di fogli per niente; il
nuovo quartiere impostato secondo i criteri della bioedilizia sta in
piedi se prima ho verificato la necessità di costruirlo, il quartiere.

Centinaia di amministratori locali stanno, di fatto, costruendo quelli
che potremmo chiamare, con un po' di fantasia, i Municipi della
Decrescita Felice.

Esperienze sul campo, fatte insieme alle famiglie, tra la gente. Un
modo concreto per incentivare i cittadini all'adozione di nuovi stili
di vita, improntati alla sobrietà e alla decrescita, capaci di
trasformare la sensibilità antispreco del singolo da sensazione di
inadeguatezza a occasione di impegno.

Mercoledì, 3 Gennaio, 2007 - 11:43

Appello per il ritiro dei soldati italiani dall'Afghanistan

I primi firmatari : Marco Sodi, Tiziano Cardosi , Doretta Cocchi , Nella Ginatempo , Gigi Ontanetti , Letizia Santoni , Leonard Shaefer , Mirco Tomasi .
Ha aderito all’appello Padre Alex Zanotelli
Ha aderito all’appello Padre Alex Zanotelli
In Afghanistan è in corso dal settembre 2001 una guerra di aggressione , avviata con la legittimazione della vaghissima risoluzione ONU 1.368 e poi dall’ agosto del 2003 condotta dalla Nato .

Una guerra di fatto volta al controllo strategico e allo sfruttamento delle risorse economiche dell’ area e contraria dall’ inizio alla legalità internazionale , alla quale il Governo Italiano ha aderito violando l’ articolo 11 della Costituzione Italiana .Una scelta che è stata decisa per mera subordinazione e viene sostenuta per "non essere esclusi dal governo del mondo" . Come si legge dal sito della difesa del Governo Italiano alla voce "Sviluppo dell’operazione" troviamo esplicitato il vero significato di questa guerra : "l’operazione militare è parte della guerra globale che impegna la grande coalizione nella lotta contro il terrorismo, denominata ’global War against Terrorism’ . La guerra include, per definizione, la distruzione di vite umane e l’accettazione della soppressione dei propri simili come "mezzo di risoluzione delle controversie". Dalla fine del 2001 ad oggi , la guerra in Afghanistan ha causato più di 50.000 vittime.

Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: una constatazione, non un’interpretazione. La "guerra al terrorismo" è una realtà insensata poiché si traduce in aggressione armata ad un paese . L’idea d’ instaurare con le armi democrazia e diritti, ha esibito nei fatti il suo fallimento. Anche per chi non la "ripudia", anche per chi la sostiene, la guerra in Afghanistan non riesce a enunciare propri obiettivi condivisibili, realistici, raggiungibili. Né la guerra al terrorismo, né la condizione dei diritti delle donne Afgane , né la lotta al narco-traffico, hanno prodotto dei risultati apprezzabili, anzi assistiamo oggi sotto il governo dell’ Alleanza del Nord , sostenuto dagli Usa , ad un forte peggioramento sia della sicurezza del paese, in mano ormai ai terribili signori della guerra,sia delle condizioni delle donne Afgane, prive di libertà come al tempo del regime Talebano, sia all’ aumento dei traffici illeciti di droga .

L’Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica internazionale connotato da una volontà incondizionata di pace, da un assoluto ripudio della guerra .

Confermando la partecipazione alla guerra in Afghanistan, il governo Prodi rinuncia a costruire questa identità per sottomettersi e conformarsi a scelte già risultate devastanti. La disponibilità alla guerra non è "un" tema paragonabile ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva la natura culturale fondante dei soggetti politici che compongono il Governo attuale , il quale ha varato una finanziaria che stanzia 1 miliardo e 700 milioni di euro in sostegno alle spese militari.

Il movimento per la pace - e dunque contro la guerra - non ha "governi amici" a priori. Deve in ogni caso sottrarsi a "comprensioni" o "crediti di fiducia".

Il nostro più netto rifiuto degli orientamenti governativi sull’Afghanistan non esprime soltanto coerenza nelle convinzioni. Include una richiesta e una proposta: il ritiro delle nostre truppe dal fronte di guerra e l’assunzione da parte del nostro Paese di un ruolo internazionale di forte discontinuità con la precedente gestione di centrodestra, nel tentativo di porre rimedio agli immani disastri compiuti dalla missione militare.

I primi firmatari :

Marco Sodi, Tiziano Cardosi , Doretta Cocchi , Nella Ginatempo , Gigi Ontanetti , Letizia Santoni , Leonard Shaefer , Mirco Tomasi .
Ha aderito all’appello Padre Alex Zanotelli

Per ADESIONI : Marco Sodi cell.328 / 0339384 mail : anatole2003@libero.it

Giovedì, 21 dicembre 2006

http://www.ildialogo.org/forum/forumRitiroAfga21122006.htm

Martedì, 2 Gennaio, 2007 - 17:33

sulla destinazione dello spazio oggi recintato sito in Via Ravenna all'altezza del numero civico 48

Anticipo testo interrogazione da presentarsi alla prossima riunione del Consiglio di Zona 4

Alla Presidenza della Commissione Urbanistica Giorgio Tomellini
Al Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti

Interrogazione: sulla destinazione dello spazio oggi recintato sito in Via Ravenna all'altezza del numero civico 48

In Via Ravenna è sita, all'altezza del numero civico 48, un'area recintata abbandonata di estensione di circa 300 mq, da tempo inutilizzabile e non fruibile da parte della cittadinanza, data l'impossibilità ad accedervi.
Con la presente chiediamo di verificare presso la Direzione Centrale del Settore Demiano del Comune se esiste un appalto per la gestione dello spazio, se esiste da parte dell'assessorato competente un progetto di riqualificazione pubblica dell'area e, in caso affermativo, a quale tipo di destinazione è preposta l'area nel progetto di intervento, i tempi del suo completamento, la portata dei costi previsti e, infine, il coinvolgimento della cittadinanza residente nella definizione della tipologia dell'intervento.
In tal caso occorre destinare un punto dell'ordine del giorno di una delle prossime riunioni della Commissione Territorio di Zona alla verifica e all'analisi del progetto o alla pianificazione di proposte per il suo riutilizzo per utilità pubbliche e civiche.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 2 Gennaio, 2007 - 17:20

sulla situazione dello spazio pedonale antestante la scuola dell'infanzia sita in Via Barabino, 2

Anticipo  interrogazione che sottoporrò alla prossima riunione di Consiglio di Zona 4

Alla Cortese Attenzione della presidenza della Commissione Territorio e Urbanistica Giorgio Tomellini
Alla Cortese Attenzione del Consiglio di Zona 4 e delle sue componenti
 

Interrogazione: sulla situazione dello spazio pedonale antestante la scuola dell'infanzia sita in Via Barabino, 2

Nella parte antistante l'edificio della scuola per l'infanzia di Via Barabino 2 a Milano è situata un'isola pedonale, comprendente panchine per sostare e alcuni alberi, funzionale, all'atto della sua costituzione, a dare agli alunni uno spazio di svago e di riposo, nonchè atta a eliminare il transito di autovetture nella parte posta difronte all'entrata del complesso edilizio. Da tempo permangono in questa area la presenza di alcune autovetture, disposte in due file a lisca di pesce, nonostante sia vietata la sosta di macchine nell'isola pedonale, come riportato da un cartello che esplicita il divieto. Si sono ripetute azioni di ripiantumazione di alberi e che potrebbero esporre le piante stesse a pericoli per la propria sopravvivenza, dato il trauma rilevante che si determina nei riguardi dei fusti arborei.

Con la presente si interroga la Commissione Territorio e Urbanistica della zona 4 a chiedere alla Vigilanza Urbana di intervenire affinchè si rispetti il divieto di permanenza delle autovetture, e di verificare le motivazioni per cui finora non hanno avuto conseguenza sul ripristino della funzione per cui è preposta l'area i diversi interventi e sopralluoghi.
Ulteriormente si prospetti di includere in un punto dell'ordine del giorno di una delle prossime riunioni di commissione la verifica del rispetto del divieto di sosta permanente in un contesto di monitoraggio complessivo delle aree pedonali esistenti nella circoscrizione.

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 2 Gennaio, 2007 - 16:53

PRIMO MEETING INTERNAZIONALE FORUM MONDIALE SOCIALE

PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA E LO SVILUPPO LOCALE AUTOSOSTENIBILE

FORUM MONDIALE SOCIALE - NAIROBI 23 GENNAIO 2007
Dal 20 al 25 gennaio 2007 si terrà a Nairobi (Kenia) il 7° Forum Sociale Mondiale. Noto come “Forum di Porto Alegre” dove ha avuto origine nel 2001, il Forum è un grande incontro della società civile mondiale che si sta impegnando a promuovere la globalizzazione della giustizia, dei diritti umani, della solidarietà e della democrazia.
Il Forum di Nairobi è una grande occasione, unica nel suo genere, per dare voce all’Africa, alla gente che la abita e alla sua sete di giustizia. Una grande occasione per gli africani, per l’Africa, per la società civile mondiale, per noi e per tutti coloro che, consapevoli delle grandi sfide aperte, vogliono rimboccarsi le maniche. Una grande occasione da non perdere.
La Rete del Nuovo Municipio partecipa al Forum e propone un incontro di esperienze e movimenti mondiali sul tema della Democrazia Partecipativa, dello Sviluppo Locale Autosostenibile, dei Beni Comuni LOcali e dei temi legati alla vita delle comunità locali, come la possibilità di autorganizzarsi in reti per le economie solidali e il commercio equo, per una nuova forma di agricoltura, per tutti i diritti di cittadinanza, dal basso, con la partecipazione diretta dei cittadini.
Per tutto questo abbiamo organizzato un grande momento di confronto di seguito vi evidenziamo il tema e la giornata di svolgimento :
1° First World Meeting - Network Participatory Democracy 
23 gennaio 2007 - dalle 11.00 alle 18.00
Nairobi - 
Democracy as the Political Empowerment of the Citizen, 
Per questo chiediamo a tutte le esperienze di reti di città italiane, europee e mondiali di segnalarci la loro gradita ed eventuale partecipazione all'incontro,
al fine di poter stabilire una funzionale e utile agenda dei lavori.  
Contatti
Salvatore Amura
Francesca Fondelli
Il WSF2007, si svolgerà a Nairobi, Kenya dal 21 al 25 gennaio. Ecco come si svolgerà l’evento:
20 gennaio 2007 cerimonia di apertura
21 gennaio 2007 primo giorno (attività auto organizzate e co-organizzate)
22 gennaio 2007 secondo giorno (attività auto organizzate e co-organizzate)
23 gennaio 2007 terzo giorno (attività auto organizzate e co-organizzate)
24 gennaio 2007 quarto giorno (piano d’azione del 2007)
25 gennaio 2007 cerimonia di chiusura
Durante i primi tre giorni (dal 21 al 23 gennaio2007)
dovrai organizzare ogni tipo di attività (condivisioni
dei testimonial, workshops, etc.) in tutti i casi
identificate come organizzazione o in collaborazione
con altre organizzazioni. Per piacere nota che queste
attività dovranno essere registrate
WSF 2007 Organising Committee  prima dell’evento
esaminare che essi siano nel programma.
Il quarto giorno (24 gennaio 2007) è stato programmato
a parte per la pianificazione delle azioni o ai marchi
delle campagne attorno al tema del WSF2007. Ciò
sarà fatto in collaborazione con organizzazioni simili
che pianificano azioni comuni per l’attuazione
del resto dell’anno.
Un attività “auto-organizzata” è un eventuale attività
che le organizzazioni registrate vogliono attuare
durante il forum ed il WSF 2007 Organising
Committee usufruirà dello spazio fisico e dei servizi
di traduzione.
Come parte delle attività di preparazione per WSF
2007, le consultazioni furono condotte da varie
organizzazioni ed individuali. Dopo un’approfondita
analisi dei responsi, nove (9) obbiettivi furono
identificati attorno alle attività ed al programma
organizzato da WSF 2007. Queste sono le seguenti:
1.. Creare un mondo di pace, giustizia, etica e
rispetto per le diverse spiritualità;
2.. Liberazione del mondo dal dominio delle
multinazionali e dai capitali finanziali.
3.. Assicurare un accesso universale e sostenibile al
bene comune dell’umanità e della natura.
4.. Democratizzazione della conoscenza e
dell’informazione.
5.. Assicurare la dignità, difendere la diversità,
garantire l’eguaglianza sessuale ed eliminare ogni
forma di discriminazione.
6.. Garantire il diritto del cibo, della salute,
dell’educazione e di un lavoro rispettabile.
7.. Costruire un mondo ordinato basato sulla
sovranità, l’autodeterminazione e la giustizia della
gente.
8.. Costruire un centro popolare economicamente
sostenuto.
9.. Costruire una struttura politica democratica e
istituzionale con la partecipazione piena delle
persone sulle decisioni ed il controllo degli affari e
delle risorse pubbliche.
Sabato, 30 Dicembre, 2006 - 21:36

Posizione del Partito Umanista su esecuzione Saddam Hussein

L’impiccagione di Saddam Hussein
è un atto di barbarie

 è un atto di barbarie 

Come ogni esecuzione capitale, l’impiccagione di Saddam Hussein è un atto barbaro e preistorico, da condannare senza esitazione.
In questo caso, poi, si aggiungono l’ipocrisia e la cieca arroganza che contraddistinguono spesso l’operato degli Stati Uniti e dei loro governi-fantoccio: si dimentica che Saddam è stato per anni un fedele alleato degli USA e proprio in quel periodo ha commesso molti dei crimini di cui viene accusato. Le vittime della sua politica brutale, inoltre, non sono tanto diverse per numero e orrore da quelle causate dalle mostruose scelte degli Stati Uniti. Se si dovesse seguire questa logica aberrante da “occhio per occhio”, Bush, Rumsfield e compagnia dovrebbero subire lo stesso trattamento, giacché i loro crimini non sono certo inferiori a quelli di Saddam.
L’impiccagione eseguita proprio nel giorno della festa del sacrificio, una ricorrenza sacra per i musulmani, inoltre, ha un sapore provocatorio che denota la solita, arrogante cecità rispetto alle conseguenze dei propri atti. E’ facile prevedere un aumento della tensione e della violenza in un paese già martoriato da attentati quotidiani, come confermato dalle prime notizie arrivate dall’Iraq.
L’Iraq non ha bisogno di esibire come un trofeo il cadavere del suo ultimo dittatore, ma del ritiro delle truppe d’invasione e di un serio impegno internazionale per riportarvi giustizia e riconciliazione.
__._,_.___ Partito  Umanista

Sabato, 30 Dicembre, 2006 - 12:40

il Portale Europeo

Sabato, 30 Dicembre, 2006 - 12:21

Condanna a Morte.......è Stata Eseguita!!!


La condanna a morte è stata eseguita: intorno alle 4 italiane, le 6 locali, Saddam Hussein è stato impiccato. Lo ha riferito prima la tv irachena Al Hurra, quindi la televisione di Stato 'Al Iraqiya'. La notizia è stata poi confermata dal viceministro degli Esteri iracheno, Libeed al Abbawi, e dal Pentagono.

L'esecuzione è stata filmata. Le immagini sono state mandate in onda dalle tv di tutto il mondo. Il video mostra alcuni uomini a volto coperto, e uno a volto scoperto, mentre accompagnano Saddam verso la forca e parlano con lui. Il filmato, senza audio, si ferma nel momento in cui la corda viene posta attorno al collo dell'ex dittatore iracheno. Tutto intorno, una stanza molto piccola e buia.

''Restate uniti'', le ultime parole dell'ex rais agli iracheni. Secondo quanto si legge sulla Cnn on line, Mowaffaq Al Rubaie, consigliere nazionale per la sicurezza iracheno presente al momento dell'esecuzione, ha riferito: ''C'era paura sul suo volto". Rubaie ha detto anche che l'ex presidente iracheno ha rifiutato di indossare il cappuccio e non ha opposto resistenza. L'ex dittatore iracheno sarebbe morto con il Corano tra le mani dopo aver dato i propri effetti personali al fratellastro Barzan al-Tikriti. Lo rivela l'inviato a Baghdad della Tv satellitare 'al-Arabiya' .

L'esecuzione è avvenuta nella sede dei servizi segreti militari iracheni nel quartiere Qadimiya, sul fiume Tigri, a pochi chilometri dalla zona verde di Baghdad. Si tratta di un luogo nel quale venivano torturati e uccisi i suoi oppositori.

Indossava i suoi soliti vestiti già mostrati durante le udienze del processo, cappotto e pantaloni scuri, camicia bianca, ed è morto alla presenza di sette testimoni. Tra loro, i giudici che hanno seguito il suo processo, alcuni membri del governo e gli Imam sunniti.

Contrariamente, invece, a quanto riferito in un primo momento è stata smentita l'esecuzione di Barzan Al Tikriti, fratellastro dell'ex rais e dell'ex giudice Awad Al Bandar. Raghad Hussein, figlia di Saddam, ha chiesto al governo yemenita di autorizzare la sepoltura di suo padre nello Yemen finché non avverrà la ''liberazione dell'Iraq allorché sarà possibile il rientro delle sue spoglie'' in madrepatria. Lo riferiscono i media yemeniti. Funzionari locali contattati dall'agenzia di stampa 'Dpa' non hanno confermato, né smentito la notizia.

Il premier iracheno Nuri Al Maliki ha salutato l'''esecuzione del criminale Saddam'', rinnovando il suo appello alla riconciliazione nazionale ai sostenitori dell'ex regime, ''le cui mani non sono sporche di sangue''. La condanna alla pena capitale per Saddam è stata confermata in appello martedì scorso. In linea con il primo grado, la corte lo ha ritenuto colpevole di crimini contro l'umanità per la strage di 148 sciiti compiuta nel 1982 a Dujail.

(Adnkronos)

Sabato, 30 Dicembre, 2006 - 12:14

Lettera di Pecoraro Scanio

29 Dicembre 2006

Cip6: una lettera di Pecoraro Scanio

Alfonso_Pecoraro_Scanio.jpg

Pecoraro Scanio mi ha inviato una lettera sul Cip6. Una grande vittoria per i cittadini italiani.
Voglio dire grazie a tutti coloro che seguono il blog e agli aderenti ai Meetup. Senza di voi i contributi agli inceneritori ci sarebbero ancora. Ma c’è chi, come i valorosi inceneritoristi, tavisti e mediapolisti diessinidiossini piemuntèis, non si arrende mai e lancia un grido di dolore con Chiamparino: “Il 2007 sarà l’anno decisivo per il progetto dell’Alta Velocità Torino-Lione. Anche alla luce dell’ennesima intervista del ministro Pecoraro Scanio sull’argomento mi pare evidente che si tratta sempre più di un problema politico. Per questo ritengo sarebbe necessario che le leadership politiche del centro-sinistra dicessero finalmente una parola chiara sul tema”. Te la dico io Chiampa: “Piciu”.

Caro Beppe,
una buona notizia: la battaglia comune contro il Cip6 ha fatto un passo avanti. Il Consiglio dei Ministri ha ripristinato l’emendamento – scomparso al Senato - che esclude le fonti assimilate (tra queste gli inceneritori) dagli incentivi per le rinnovabili. Un successo, una buona notizia da far circolare. Insieme alla riapertura della Conferenza dei Servizi per il rigassificatore di Brindisi così da valutare in modo pieno ed esaustivo tutti i profili ambientali e alla decisione di aprire a marzo la Conferenza nazionale sull’energia e l’ambiente. Gli stimoli e le critiche che riceviamo sono utili, talvolta necessarie, ma è importante anche ricordare i risultati positivi e condividerli con chi si è battuto per ottenerli. Un incoraggiamento per chi come noi crede che un’altra economia sia possibile e che le proteste non vanno criminalizzate ma occorre raccogliere le tante proposte per l’innovazione che contengono.
Dunque, alcune buone notizie di fine anno ma certo non ci accontentiamo. Approfitto di questi giorni di festa per augurare a te e a tutti gli amici del blog un buon 2007, ricco di soddisfazioni. E con gli auguri una breve riflessione. Leggo le vostre critiche che personalmente considero utili stimoli ad operare sempre più efficacemente. D’altro canto il tuo blog, così come l’attività dei movimenti che si battono sul territorio per l’ambiente e i diritti dei consumatori, sono preziosi alleati e occhi vigili per chi fa politica con l’obiettivo di realizzare una svolta nelle politiche in questo paese. Di questo parlammo anche nel nostro incontro al ministero nelle prime settimane di vita del governo.
E, devo dirti, che in questi primi mesi di attività ho preferito ‘parlare’ con i fatti più che con i comunicati. Fatti e atti di governo certo migliorabili ma che sicuramente vanno nella direzione che tutti noi auspichiamo. Mi riferisco, ad esempio, al lavoro fatto per sottrarre il progetto Tav in Val di Susa dal perverso meccanismo della Legge Obiettivo e riportarlo nell’ambito delle procedure ordinarie o per togliere i finanziamenti al Ponte sullo Stretto e destinarli alle opere pubbliche davvero utili al Mezzogiorno o, ancora, per aver avviato la riforma totale della Legge Delega. Per aver inserito in Finanziaria più soldi alle energie rinnovabili, per l’efficienza e il risparmio, la mobilità sostenibile, la difesa del territorio da frane e alluvioni, per la lotta alle ecomafie e all’abusivismo edilizio, a favore dei parchi e la biodiversità. Un saldo positivo molto concreto rispetto alle precedenti Finanziarie verificabile da tutti e che ci fa ben sperare per il 2007".
Alfonso Pecoraro Scanio.

Postato da Beppe Grillo il 29.12.06 19:30

Giovedì, 28 Dicembre, 2006 - 12:43

Agenda 21: la Provincia di Milano ha il primato in Lombardia

E' stata presentata il 16 dicembre scorso a Palazzo Isimbardi a Milano il primo censimento della Provincia di Milano delle attività dei Comuni della Provincia in merito alle azioni volte a sostenere l'Agenda 21, ossia quella metodologia e pratica amministrativa atta a rilevare interventi di natura sostenibile a livello ecologico e urbanistico, con la stimolazione di una partecipazione attiva della cittadinanza e un'inclusione della medesima nei processi decisionali riguardanti la città e i piani di intervento integrato. Credo che sia utile sottolineare la virtuosità in questo ambito dei Comuni presenti nella Provincia rispetto al resto della Lombardia, tanto che allo stato dell'arte dei lavori risulta che il nostro territorio provinciale sia in primo piano per l'attuazione e l'esecuzione del programma di lavoro dell'Agenda 21. Riporto qui di seguito alcuni documenti che sono reperibili sul sito della Provincia di Milano e che sono relazioni espresse durante il convegno. Occorre ora interrogare la Giunta e il Consiglio Comunale di Milano sulle direttive che intenderà definire per avviare questo processo e per portarlo coerentemente alla pratica attuazione amministrativa. Occorre anche chiedere all'amministrazione centrale e alla direzione servizi quale è il rapporto attuale dei lavori di censimento dell'attuazione dell'Agenda e come ritiene opportuno considerare le prossime tappe e provvedimenti per dare soprattutto rilevanza al contesto zonale e circoscrizionale, luogo imprescindibile da cui partire, con il diretto coinvolgimento della cittadinanza e dei soggetti attivi presenti nel tessuto sociale delle circoscrizioni medesime, se all'Agenda 21 si vuole dare una costante ed efficace applicazione. Questo sarà un altro punto che tenderò a sollevare nelle dovute istanze e luoghi istituzionali.

TESTI DI DOCUMENTI DI RILEVANTE INTERESSE:

http://temi.provincia.mi.it/pianificazione/Agenda_21/ProcessiA21/Cap_11.pdf

http://temi.provincia.mi.it/pianificazione/Agenda_21/ProcessiA21/Cap_3.pdf
http://temi.provincia.mi.it/pianificazione/Agenda_21/ProcessiA21/Cap_2.pdf

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