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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 15 Febbraio, 2007 - 14:22

Bombe: il Comune di Milano deve decidere.

Bombe: il Comune di Milano deve decidere Parco delle Cave o poligono di tiro?

Il giorno 14 febbraio 2007 alle ore 12,55 ca. è stata fatta brillare un’altra bomba vicino alla Cava Ongari Cerutti a ridosso della via caldera n. 111, nel costituendo Parco delle Cave.
Abitando non molto distante dal luogo del botto ho potuto sobbalzare dalla sedia e vedere gli oggetti sospesi dondolare come se fosse avvenuta una scossa di terremoto.
L’avvertimento, non molto piacevole lascia sicuramente come ricordo agli edifici piccole micro lesioni, che col tempo potrebbero diventare importanti crepe; se non nelle strutture quanto meno nei tavolati e questi colpi non aiutano la stabilità degli edifici e delle strutture interne tipo gli ascensori, arrecando danni al portafogli dei condomini.
Ormai, con questa è la terza bomba che viene fatta brillare nel (Costituendo Parco delle Cave) diventato per l’occasione poligono di tiro del Comune di Milano; mi chiedo se è possibile che nel Comune di Milano non ci sia un altro posto dove far brillare ordigni di questo genere.
Se la risposta fosse NO dovremmo essere, come cittadini, molto preoccupati in quanto confermerebbe che nel territorio del Comune di Milano non ci sarebbe un’altra area libera da centri abitati nel raggio di 400 metri tutto questo confermerebbe le eccessive concessioni edilizie e quanto venga tenuto in poco conto il verde nella nostra città. Pensate che quando i nostri amministratori pubblici conteggiano le aree verdi tengono conto persino delle aiuole spartitraffico!
Auguriamoci che il buon senso prevalga nelle decisioni dei nostri amministratori pubblici e che questa sia stata l’ultima volta che viene usato il Parco delle Cave come poligono di tiro.

Giovedì, 15 Febbraio, 2007 - 09:36

Umanisti a Vicenza

Noi  Umanisti  come  premessa :

 A  Vicenza  si tratterà di una manifestazione pacifica e importante. Questo è importante dirlo perché, i mass–media, negli ultimi giorni hanno tentato di amplificare il conflitto ed esasperarlo! In tutti i casi conviene avere un buon livello attenzionale , rilassato e tranquillo.

 Siamo a Vicenza per manifestare il nostro dissenso in modo nonviolento, ma presente e forte!

Giovedì, 15 Febbraio, 2007 - 09:32

Ex area Link-Belt, via Val Bavona

Cosa succede in via Val Bavona sull’area ex Link Belt ?
Cittadini e Consiglio di zona lasciati all’oscuro.
In via Val Bavona su un’ampia area di migliaia di metri quadri, precedentemente occupata dalla fabbrica Link Belt, le ruspe stanno operando a ritmi intensi senza che nessuno sappia cosa ne seguirà: i cittadini e lo stesso Consiglio di zona 6 sono lasciati all’oscuro sulla trasformazione in atto che prelude ad altre edificazioni in una zona già densamente cementificata.Preoccupati per quello che sta avvenendo, un gruppo di cittadini del quartiere si sono mossi per acquisire informazioni e conoscere il destino dell’area.Il consigliere della lista Fo ha presentato una mozione urgente e, sotto la sollecitazione dei cittadini, anche il Consiglio di zona (Commissione Territorio) comincerà ad interessarsi del problema. Informalmente si è venuto a sapere che sull’area è progettato un pesante intervento di edilizia con destinazione terziario.
L’area è azionata a Piano Regolatore Generale in zona omogenea B1 con destinazione funzionale industria e non vi sono strumenti adottati/approvati di pianificazione urbanistica.Precedentemente fu avanzata richiesta di realizzare un complesso residenziale che però non ha avuto seguito nell’iter di approvazione. Nel 2002 è stata avanzata richiesta al Settore Pianificazione Urbanistica Generale di concessione edilizia per demolizione e nuova edificazione di edifici con destinazione “produzione di servizi”. Questo è quanto si evince dalla risposta del Settore del 23 gennaio u.s. all’interrogazione presentata. Da una relazione del settore competente del febbraio 2002 si desume che l’intervento di demolizione dell’esistente riguarderebbe la nuova edificazione di 3 corpi fabbrica dei quali 2 con altezza di 90 mt.ca.ft. Sarebbero destinati ad ospitare funzioni terziarie, uffici amministrativi, integrati e attività commerciali per una s.l.p. pari a mq.41.000. L’area ha un’estensione di mq.34.955. Gli edifici avranno un notevole impatto ambientale sulla zona circostante in quanto l’edificato ha un volume pari a ca.123.000 mc., con una presenza complessiva di ca.1600 persone occupate e 1200 posti auto. E’ inoltre previsto lo sfondamento verso via Bisceglie con prolungamento della via Val Bavona, rasente alla piscina comunale Cardellino. Tutto sta procedendo nel silenzio, nessuna procedura pubblica, nessuna informazione ai cittadini ed al Consiglio di zona.  Che cosa si vuol nascondere ?
Eppure il sindaco Letizia Moratti ha cominciato proprio dalla zona 6 una campagna propagandistica di trasparenza e partecipazione distribuendo questionari.
Non sarebbe meglio cominciare dai fatti e smetterla con il saccheggio della città cementificata in ogni spazio libero. Non sarebbe meglio smetterla con procedure edilizie relative ad interventi che incidono profondamente sui quartieri senza confronto democratico ?
Il progetto sull’area ex Link Belt deve essere discusso con la partecipazione del Consiglio di Zona e del quartiere.             

 
 A.Valdameri – consigliere di Zona 6 Lista Fo

Giovedì, 15 Febbraio, 2007 - 09:28

Vicenza:Fermiamo chi scherza col fuoco atomico

vi scrivo per alcuni rapidi aggiornamenti e per invitarvi ancora una
volta a partecipare alla manifestazione di Vicenza del prossimo 17
febbraio a Vicenza, senza cedere al clima di tensione che il governo,
spalleggiato da buona parte delle forze politiche, sta cercando di
alimentare pretestuosamente.

Da Pordenone, parteciperemo con tre corriere: al momento attuale,
abbiamo ancora una ventina di posti per riempire la terza. Chi non si
fosse ancora iscritto, è invitato a farlo al più presto, comunicando
nome e cognome, e un recapito (email o cellulare) a Michele
<michele-negro@libero.it>, 338/4475550.

Per le altre città d'Italia, trovate l'elenco dei contatti sul sito
www.altravicenza.it, all'URL
http://www.altravicenza.it/dossier/dalmolin/doc/20070208pullman01.pdf

Sul sito trovate anche le indicazioni su come sono organizzati i vari
spezzoni, per cui potrete scegliere l'area cui vi sentite più affini.

*****

Sempre a Vicenza, invitiamo tutti a partecipare, il giorno dopo la
manifestazione, domenica 18, all'assemblea promossa dal Coordinamento
"FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO" <<Per lanciare una campagna
nazionale che porti allo smantellamento di tutte le armi nucleari
presenti nel nostro paese in basi militari (Ghedi ed Aviano) e in porti
che ospitano sottomarini nucleari. Un tema specifico, ma dalle molte
implicazioni, che metterà in discussione la presenza di basi militari
sul nostro territori, la partecipazione alla NATO, la legittimità di
molte scelte di politica estera, le posizioni folli di molti governanti
che ormai considerano l'uso di armi nucleari una semplice scelta di
tattica militare.>>
L'appuntamento è dalle 14.00 alle 17.00 presso la Sala dei Chiostri di
Santa Corona - (Contrà Santa Corona, 4).

******

Ieri in sei di noi siamo stati per quasi tre ore in compagnia di un
collaboratore di Beppe Grillo, che ci ha intervistato su Aviano, le
atomiche, la nostra azione legale... Ne è venuto fuori parecchio
materiale che nei prossimi giorni (forse già domani) sarà pubblicato
sul
blog di Grillo (www.beppegrillo.it), che ormai è la quinta testata
italiana per numero di accessi web.

Potrebbe anche succedere (stiamo aspettando una conferma in questo
senso) che il tema della nostra azione legale venga inserito nello
spettacolo di Beppe Grillo, che inizierà la sua tournée proprio da
Pordenone fra due giorni, venerdì 16. In tal caso, potrebbero chiederci
di presenziare ai vari spettacoli in giro per l'Italia (l'elenco delle
date è in http://www.beppegrillo.it/tour.php). Se c'è qualcuno che si
vuol mettere a disposizione, me lo faccia sapere...

*******

Un'altra bella notizia sul fronte dei media è che lunedì sera abbiamo
incontrato il direttore di Carta, Gigi Sullo, assieme ai due redattori
che stanno lavorando all'uscita del supplemento Carta EstNord: il primo
numero dovrebbe essere in edicola, assieme al settimanale, il 17 marzo,
giusto a fagiolo con la nostra prima udienza, che come sapete è in
programma per il 23 marzo, per cui molto probabilmente la nostra
vicenda
sarà sulla copertina...

********

Per finire, vi ricordo l'appuntamento di sabato 24 febbraio, in cui si
terrà l'assemblea generale del Comitato. Invitiamo tutti quanti a
partecipare: sarà un momento importante per confrontarci, dopo l'esito
della manifestazione di Vicenza ed in vista delle iniziative da mettere
in campo per l'udienza.

A presto, dunque, e tutti a Vicenza!
Tiziano  Tissino

Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 23:54

Il tabù della mobilità.

Chi non si muove è contro il progresso, un antimodernista. Uno che non ha voglia di lavorare, di divertirsi, di socializzare. Mussolini ha fatto scuola, da “Chi si ferma è perduto” a “Chi non si sposta è un no global”. Sempre di fascismo si tratta. Chi ha mai detto che una persona al mattino debba spostarsi di cinquanta chilometri per lavorare? O il fine settimana fuggire dalla sua abitazione cittadina percorrendo centinaia di chilometri?
Il tabù non è messo in discussione da nessuno. Non dalla politica. Non dall’economia. Non dalle persone drogate di pubblicità di automobili. Che corrono sempre in spazi liberi, vuoti come deserti, limpidi come un cielo di primavera. Il petrolio è la vela di una barca che si distende, un liquido leggero, verde o azzurro, bello da vedere, buono da respirare.
Nelle prime sedici società del mondo ci sono ben cinque società petrolifere : Exxon, Shell, BP, Total e Chevron. Insieme hanno un fatturato annuo di MILLEDUECENTOQUATTORDICI MILIARDI di dollari. Miliardi imbattibili nel creare il tabù della mobilità. Tra le prime dieci società oltre ai petrolieri, che va ricordato, rivendono un bene naturale guadagnando cifre folli, ci sono quasi solo banche e assicurazioni. Citigroup, Bank of America, America International Group, HSBC, JPMorgan, UBS. Con questo gruppo al comando abbiamo la certezza dell’estinzione del pianeta. Finché decidono loro dovremo spostarci in macchina e non in bici. Usare l’aereo e non il telelavoro. Uscire dalle città invece di viverle. E’ inutile parlare di riduzione delle emissioni, di macchine meno inquinanti. Il problema si risolve solo eliminando la mobilità ogni volta che non è necessaria. Quindi, quasi sempre. Spostarsi deve essere una scelta. Le organizzazioni devono diventare distribuite, decentrarsi sul territorio. E’ del tutto idiota portare milioni di persone nelle città quando con la Rete si può lavorare da casa o da un ufficio vicino a casa. Bisogna incominciare a odiare le macchine. Sono un feticcio, un tabù del secolo scorso.

http://www.beppegrillo.it/

Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 23:13

APPELLO CONTRO LE GUERRE

http://www.francarame.it/

Ho ricevuto questo intenso appello che chiede al governo di rivedere al più presto la politica estera del nostro paese: ci vuole un coraggioso no alla guerra in Afghanistan e alla base Dal Molin di Vicenza.
L'appello è promosso da Teresa Mattei - Partigiana e membro della Costituente, Padre Alex Zanotelli, Vauro - Emergency e giornalista, Giorgio Cremaschi, segretario nazionale FIOM-CGIL e Mauro Revelli, scrittore.
In queste ore stanno aderendo molti intellettuali e personalità del mondo dell'arte e delle scienze.
Se lo condividete, vi chiedo di sottoscriverlo inviando il vostro nome, cognome e professione all'indirizzo mail "nobasenoguerra@gmail.com".
E' necessario manifestare il nostro dissenso, e quindi importante diffondere questo messaggio, farlo firmare a più persone possibili, affinchè diventi un coro di voci per la pace e la fine di tutte le guerre.
Siamo donne e uomini impegnati da sempre per la pace. Abbiamo marciato in questi anni nelle straordinarie manifestazioni contro la guerra globale divampata in Iraq ma nata nel 2001 in Afghanistan. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la guerra deve uscire dalla storia e che la politica si riduce a gestione tecnica se non fa di questo obiettivo, di questa grande aspirazione umana la sua bussola regolatrice.
Quando nel 2006 abbiamo contribuito, ciascuna e ciascuno nel suo ambito e con le modalità proprie, a sconfiggere Berlusconi e le destre lo abbiamo fatto anche in nome della pace di quell'impegno, con la speranza che si sarebbe potuto iniziare a cambiare strada. Il ritiro dei soldati italiani dall'Iraq ce lo ha fatto sperare. E invece oggi guardiamo con sconcerto alle scelte dell'attuale governo in politica estera e militare: mantenimento delle truppe in Afghanistan, al seguito della guerra statunitense. Piena fedeltà alla Nato, aumento spropositato delle spese militari fino alla sciagurata decisione di permettere la costruzione di una nuova base (e non allargamento!!) Usa a Vicenza; intesa di assemblare in Italia, presso Novara, i micidiali bombardieri Joint Strike Fighter, acquistati dagli Stati Uniti per la bellezza di 13 miliardi di euro! La costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra e che per di più siamo in Afghanistan come missione di pace. E allora che cosa ce ne facciamo di aerei d'attacco e distruzione che possono trasportare testate atomiche? Bisogna fermarsi, fermarsi e riflettere.
Bisogna ricostruire una connessione con il proprio popolo e il proprio elettorato. Crediamo che la sacrosanta protesta della popolazione di Vicenza vada non solo sostenuta ma ascoltata e indurre il governo a cambiare idea. Così come crediamo che l'avventura senza ritorno della guerra in Afghanistan debba cessare.
Invitiamo il governo e i politici tutti ad ascoltare queste parole e invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la pace di essere conseguenti con le loro idee votando no al rifinanziamento della missione in Afghanistan.
Se qualcuno pensa che dalla base di Vicenza debbano partire le forze d'azione per ogni tipo di guerra mediorientale ed esportare "un cimitero di pace e democrazia"in cambio di petrolio e di quotidiani massacri, noi pensiamo che dalla guerra bisogna invece cominciare a uscire.
On.Teresa Mattei- Partigiana e membro della Costituente,
Padre Alex Zanotelli,
Vauro - emergency, giornalista,
Gianni Minà - giornalista,
Giorgio Cremaschi - segretario nazionale FIOM - CGIL,
Marco Revelli - scrittore
Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 14:14

i tornelli dello stadio

Quelli che il calcio...il resto niente.
 
Sabato 10 febbraio abbiamo visto all'opera la vera efficienza meneghina ed in 24 ore una serie di tornelli sono stati posti agli ingressi dello stadio Meazza. Rapidità, efficienza, efficacia, operosità per la sicurezza. Peccato che il decreto Pisanu abbia ormai la barba lunga tanto è vecchio ed inapplicato a Milano. Peccato che la medesima rapidità di intervento non la si conosca nè percepisca per altre realtà cittadine (ascensori da collaudare e quant'altro magari in attesa da anni...).
Ma suvvia, vogliamo fare paragoni con il calcio? Ma quello è un altro mondo...
 
Rosario Pantaleo
Capogruppo de "L'Ulivo" - zona 7

Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 13:59

non lasciamo sparire Foued Cherif

NON LASCIAMO SPARIRE FOUED CHERIF.


 Questa è una petizione per la liberazione di Foued Cherif, promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture.
La mattina del 4 gennaio 2007 la Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued dal suo posto di lavoro e lo ha portato presso la Questura dove gli è stato notificato un decreto di espulsione. A motivo dell'espulsione, in breve, il sospetto che Foued sia uno spalleggiatore di terroristi. .
La notte del 4 gennaio Cherif Foued è stato imbarcato per la Tunisia senza permettergli di contattare un avvocato, senza potersi difendere, senza sapere con esattezza i capi di imputazione e soprattutto subendo violenza morale per essere strappato via dai suoi affetti.
Foued è stato rinchiuso dal 5 al 15 gennaio nel dipartimento del ministero degli interni tunisino, in carcere di isolamento, il 16 è stato portato in un carcere civile sotto la giurisdizione militare e solo il 18 gennaio la famiglia ha avuto notizia su dove si trovava Foued.
Cherif Foued non è mai stato indagato dall'Autorità Giudiziaria italiana o straniera.
La sua unica "colpa" è stata quella di essere stato identificato, durante una perquisizione, nell'appartamento di alcuni cittadini tunisini indagati per presunte attività terroristiche e peraltro assolti dalla Corte di Assise di Milano.
Foued è stato espulso in Tunisia illegittimamente, creando un precedente gravissimo per la nostra democrazia e per il principio del diritto alla Difesa. Non si può stare inermi a guardare quando l'antiterrorismo, che vorrebbe colpire il terrorismo, diviene abuso; quando vengono negati i diritti a coloro che sono stati accusati di essere i nemici ma, come esseri umani, come imputati, hanno diritto a un avvocato, a un processo, a un giudice, diritto a un trattamento dignitoso e umano. Invece si ritrovano in carceri di Paesi compiacenti, disposti a interrogarli con ogni mezzo e a detenerli senza processo. Non si tratta di illazioni ma di fatti ammessi anche dal Dipartimento di Stato americano che ne parla come di una prassi usata e abusata anche ai danni dei cittadini europei.
L'espulsione di Foued è illegittima perché:
  • 1. non ci sono prove, non è mai stato indagato né in Italia né all'estero
  • 2. non ha goduto del diritto di difesa
  • 3. esiste un divieto di espatrio verso Paesi ove l'espellendo potrebbe essere soggetto a pene illegali e comunque ove non gode dei diritti civili. La Tunisia, secondo il rapporto di Amnesty del 2006 non garantisce i diritti e pratica la tortura. Il nostro paese infatti aderisce a patti comunitari Europei ed internazionali che garantiscono la difesa di tali diritti.
Chiediamo che il governo italiano si faccia carico di:
  • 1. di garantire l'incolumità di Foued Cherif
  • 2. riportare immediatamente Foued Cherif in Italia dalla sua famiglia.
  • 3. dei danni economici e morali causati a Foued ed alla sua famiglia.
Chiediamo ai deputati o ai senatori del parlamento che si facciano promotori di un'interrogazione parlamentare affinché si faccia chiarezza su quanto è successo.
    Non lasciamo soli Foued e la sua famiglia:
    • 1. Diffondi la petizione www.centrodelleculture.org/petizioni/foued: ad altre organizzazioni, a liste di amici, su blog, etc.
    • 2. Mettici in contatto con giornalisti (giornali, televisioni, radio)
    • 3. Mettici in contatto con legali che possono collaborare nella raccolta di informazioni ed esperienze utili.
    • 4. Contatta personaggi politici e istituzioni che si interessino al caso. Dopo essersi documentati, esprimano attraverso comunicati stampa la loro posizione.
    • 5. Aiutarci a raccogliere i fondi per sostenere le spese legali e la famiglia di Foued.

    Per informazioni: http://www.centrodelleculture.org/petizioni/petizione.php?id=1

Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 12:08

Finanziaria e risparmio energetico

http://www.ecodallecitta.it

Le proposte del Governo per risparmiare energia. Presentiamo le novità dal punto di vista energetico contenute nel disegno di Legge Finanziaria per il 2007

Prima di eventuali modifiche in Parlamento, abbiamo analizzato quali sono le proposte della Finanziaria 2007 riguardanti il risparmio energetico. Elenchiamo per punti i provvedimenti proposti dal Governo, nel disegno di Legge Finanziaria per il 2007:

- Agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, con l’innalzamento dal 36% al 55% della detrazione fiscale per interventi di riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento e l’isolamento di pareti e finestre;

- un fondo di 15 milioni di euro per la costruzione di nuovi edifici di piccole e medie dimensione ad altissima efficienza, con un fabbisogno energetico minore del 50% rispetto a quanto prevede la legge;

- contributi per frigoriferi o congelatori ad alta efficienza energetica, per una quota pari al 20% del prezzo d’acquisto (per una somma non superiore ai 200 euro per elettrodomestico);

- incentivi per l’installazione di motori industriali ad alta efficienza e a velocità variabile;

- semplificazioni amministrative per i piccoli auto-produttori di energia elettrica. Estensione agli impianti fino a 200 kW, alimentati da fonti rinnovabili o cogenerativi, del meccanismo dello “scambio sul posto” dell’energia elettrica;

- riduzione del 20% del carico fiscale sul Gpl; realizzazione di un fondo di 100 milioni di euro annuali per il 2007, 2008 e 2009, da destinare ad incentivi per la trasformazione e l’acquisto di autoveicoli a Gpl o metano;

- incentivi per aumentare la presenza nel mercato italiano dei biocarburanti, allineando la legislazione italiana alla Direttiva europea 2003/30/CE;

- interventi sulla fiscalità energetica per la riduzione dei costi di fornitura di energia alle fasce deboli, e la copertura dei costi per Regioni ed Enti che sono interessati a nuove infrastrutture energetiche di rilevanza nazionale;

- Iva agevolata per energia prodotta da fonti rinnovabili o da impianti di cogenerazione ad alto rendimento.

Martedì, 13 Febbraio, 2007 - 12:07

Ma quanto consumo?

http://www.ecodallecitta.it

Un cd-rom che calcola i consumi energetici e le emissioni inquinanti di anidride carbonica dei singoli. E che consente di capire come risparmiare energia attraverso piccoli accorgimenti quotidiani, partendo dall’abitazione, i trasporti, l’alimentazione, il vestiario e i rifiuti.
È l’idea sviluppata dall’Ecoistituto “Pasquale Cavaliere” di Torino - attivo dal 1998 nei campi della ricerca, dell’educazione ambientale e della diffusione delle buone pratiche -, attraverso il cd-rom RiduCO2 v.2, uno strumento educativo-informativo utile per promuovere comportamenti più rispettosi nei confronti dell’ambiente, coinvolgendo e responsabilizzando in prima persona i singoli. Dai cambiamenti climatici alle fonti rinnovabili, dalla normativa nazionale e internazionale alla situazione energetica mondiale, arrivando al cuore del cd: il calcolatore delle emissioni, un software di calcolo che permette all’utilizzatore di verificare i propri consumi di energia (ma anche le emissioni, i costi e l’impronta ecologica relativi) e di compiere azioni di riduzione intervenendo sulla gestione energetica della propria abitazione e sui propri stili di vita. Basterà qualche click, per esempio, per quantificare la riduzione dei consumi ottenuti dalla sostituzione dei vecchi elettrodomestici con quelli ad alta efficienza. O per sapere quanta anidride carbonica si evita preferendo alle quattro ruote la bicicletta come modus viaggiandi. Facile da usare, in quanto coadiuvato da una grafica semplice e intuitiva, ricco di animazioni, RiduCO2 è stato finanziato dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte.

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