Solidarietà e reponsabiltà Politica
Solidarietà e responsabilità politica
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> Il Partito Umanista esprime piena solidarietà nei confronti dei senatori Rossi
> e Turigliatto che, con il loro voto contrario alla mozione del governo sulla
> politica degli affari esteri, hanno compiuto, a nostro avviso, un atto di
> responsabilità politica.
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> Vogliamo esprimere la nostra solidarietà soprattutto perché ora si sta
> cercando di scaricare sui due parlamentari la colpa della caduta del governo.
> Non solo. Rossi e Turigliatto hanno dovuto subire anche violentissimi attacchi
> soprattutto dai vertici dei rispettivi partiti, da cui sono stati espulsi.
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> Ma non è un caso che il governo sia caduto proprio sui temi di politica
> estera, e più specificamente sul tema dell'impegno militare dell'Italia in
> altri paesi.
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> Come scriveva Ghandi: "La via della pace è la via della verità. La sincerità è
> ancor più importante dello spirito pacifico. La menzogna è madre della
> violenza".
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> Il governo non è caduto improvvisamente, ma dopo mesi di menzogne tese a
> nascondere le sue reali intenzioni. Al di là delle parole, nei fatti il
> governo Prodi ha continuato la politica del governo precedente, non
> spostandosi neanche di un millimetro dalla posizione assolutamente subalterna
> all'attuale amministrazione statunitense, la peggiore che gli americani
> abbiano mai avuto. Non si può continuare ad essere così acriticamente fedeli
> agli impegni presi, se questi impegni potrebbero trascinare il nostro paese
> nella spirale di guerra che il governo Bush ha innescato sin dal 2001.
>
> L'assoluta sordità mostrata nei confronti del popolo che ha manifestato il
> proprio dissenso per il raddoppio della base di Vicenza è la dimostrazione più
> chiara delle reali intenzioni di questo governo.
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> E allora perché meravigliarsi del fatto che due parlamentari non hanno voluto
> più mentire? Con grande senso di responsabilità politica, Rossi e Turigliatto
> hanno voluto invece rispettare il loro mandato elettorale, il loro impegno di
> pace dichiarato di fronte ai propri elettori.
>
> Quanti altri sedicenti rappresentanti del popolo, che siedono in Parlamento,
> potrebbero dire altrettanto?
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www.Partitoumanista.it
Governo battuto sulla linea Militare
Comunicato Stampa
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> Governo battuto sulla linea militarista: ora
> speriamo in piu' spazio per scelte di pace
>
> Se la sono cercata. Il governo paga l'alleanza con la destra sulla politica
> militarista: e' stato battuto al Senato sulla politica estera.
> La sinistra non puo' disprezzare impunemente Costituzione e volonta' popolare
> di pace.
> La sola manifestazione del 17 febbraio superava di 5 volte lo scarto con il
> quale l'Unione ha vinto le elezioni sulla Casa delle Liberta'.
> Massimo D'Alema aveva parlato e, chiudendo gli occhi davanti alla realta'
> della guerra unica e globale in Medio Oriente, che si accinge ad ingoiare
> anche l'Iran (vedi, ad esempio, le recentissime rivelazioni della BBC), aveva
> spiattellato ai senatori la ripetizione astratta e surreale di principi
> costituzionali puntualmente contraddetti dalle scelte pratiche.
> Bertinotti era disposto a sacrificare qualsiasi cosa all'"autosufficienz a
> della maggioranza" . Che avrebbe dovuto sostenersi per un voto al senato!
> Ora si riaprono i giochi politici. Non si illuda la destra di potere arrivare
> a nuova alleanza con gli Stati Uniti per portare morte e distruzione in giro
> per il mondo. La mobilitazione del movimento pacifista non glie lo
> permettera'.
> La nostra speranza e' che il nuovo quadro che si andra' a costituire possa
> rappresentare meglio la volonta' maggioritaria degli italiani che, per
> ammissione degli stessi grandi media, vuole via le truppe da Kabul e da tutti
> i teatri di guerra.
> Non era accettabile che le scelte di pace, in nome della pace, pesassero zero
> voti nei dibattiti parlamentari.
> Vogliamo deputati che siano conseguenti con le idee proclamate e sappiano dire
> dei si che significano si e dei no che significano no.
> Oggi e' il momento di alcuni no chiari: no alla guerra globale di Bush e alla
> sua estensione all'Iran, no all'aumento delle spese militari, no alle bombe
> atomiche in Italia, no alla base di Vicenza, no ai bombardieri JSF...
> Per i si' dell'alternativa nonviolenta il lavoro e' piu' di lunga lena ed e'
> bene non farsi illusioni in proposito.
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> Alfonso Navarra - Lega per il Disarmo Unilaterale
> Francesco Lo cascio - Associazione Nonviolenta Ecumenica Riconciliazione. It
> Massimo Aliprandini - Lega Obiettori di Coscienza
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Valorizzare i Centri di Aggregazione Giovanile
Alla cortese attenzione della Presidentessa della Commissione CAM
Adonella Milici
Alla cortese attenzione del presidente della commissione politiche giovanili
Paolo Bassi
Alla cortese attenzione del Consiglio di Zona 4 e delle sue componenti
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
Quale futuro per i CAM
Alla Presidentessa della Commissione PMZ CAM del Consiglio di Zona 4
Adonella Milici
Alla cortese attenzione della direzione centrale del settore decentramento
Alla cortese attenzione del Consiglio di Zona 4 e alle sue componenti
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
Tutt in Piazza fiaccolata a Roma il 17 marzo
All’interno della Campagna Mondiale per la Pace e il Disarmo Nucleare lanciata lo scorso mese di ottobre, stiamo organizzando dei pullman per partecipare alla creazione del più grande Simbolo della Pace Umano mai realizzato al mondo; l’evento si terrà il 17 marzo 2007 a Roma in contemporanea alle seguenti città del mondo:
L'uscita dalla Nato resta nelle nostre proposte, ma vogliamo rendere evidente la malafede di chi utilizza sempre il rispetto dei nostri impegni internazionali per bloccare qualsiasi tentativo di opporsi alle pretese degli Stati Uniti .
Vi allego l'appello; la petizione si puo' firmare online sul sito
Giù le Armi
Giù Le Armi
PACE, DIFESA, LAVORO
non hanno bisogno degli F35 a Cameri
Apparteniamo al movimento che ha detto NO alla guerra in Iraq e chiede politiche attive di pace: “chi vuole la pace, prepara la pace”.
Siamo fortemente contrari al progetto USA di 2.700 F35, cacciabombardieri d’attacco; all’acquisto italiano di 131 F35, alle ingenti spese militari sottratte a spese sociali e al coinvolgimento del territorio novarese.
I caccia multiruolo Joint Strike Fighters, progettati da Lockheed Martin Corporation, sono bombardieri da guerra, trasportatori di bombe e potenziali trasportatori di testate nucleari. Costeranno ai cittadini italiani da 150 a 250 milioni di euro l'uno (totale da 20 a 30 miliardi di euro per l’ordinazione prevista: 131 velivoli). L'Italia è partner di 2° livello, con una dipendenza tecnologica e politica dagli Stati Uniti, con aggiunta negli anni di ulteriori spese per gli aggiornamenti del sistema: sarà interessata dalla produzione di alcune parti presso aziende sparse in Italia e all’eventuale assemblaggio a Cameri. Tutto ciò nel caso si concluda l'accordo con gli Stati Uniti, nazione padre del progetto;
Si tratta di un progetto costosissimo (già versato un miliardo di euro per parteciparvi) e lungo, che allontana l'Italia da un quadro di riferimento europeo e la lega alle scelte e ai tempi del Pentagono. Inoltre stona vistosamente con le attuali esigenze di contenere la spesa pubblica anzi consuma somme pubbliche ingenti che si possono impegnare per obbiettivi sociali ambientali occupazionali civili. Un progetto che nasce a livello militare-industriale, un progetto al quale dicono NO altri paesi europei e altre forze politiche europee in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Norvegia. In Olanda la Corte dei Conti mette in discussione la sostenibilità economica del progetto. Anche l'Italia può fare scelte diverse;
da ultimo la questione morale: e questa riguarda ognuno di noi come persona e nella collettività. Aerei come gli F35 sono velivoli di attacco al suolo, trasportatori di bombe aria-terra, aria-aria e anche possibili testate nucleari. Abbiamo ancora davanti agli occhi gli effetti dei bombardamenti aerei israeliani in Libano ed il costo enorme in vittime civili e distruzioni. Il mestiere della guerra prevede di uccidere e di morire e l’Italia nella sua Costituzione ripudia la guerra. Vuol dire che deve investire altrove, non nella guerra, non per la morte, ma per giustizia sociale, diritto internazionale, cooperazione e solidarietà
Chiediamo che le somme rese disponibili nella finanziaria 2007 per il Progetto F35 siano impegnate per:
1.ricerche e progettazione finalizzate alla riconversione dell’industria bellica, come previsto dalla Legge nazionale 185 e da disegni di legge regionali presentati sia in Lombardia che in Piemonte 2.politiche di cooperazione internazionale (l’Italia è al penultimo posto nella graduatoria delle potenze internazionali per il rapporto PIL/aiuti allo sviluppo e quindi in vergognoso ritardo nel raggiungimento di uno degli Obiettivi ONU del Millennio)
Metropolitana fino a Paullo: aggiornamenti
assemblea nazionale a Roma
Per adesioni: ass.afghanistan@libero.it
APPELLO
In Afghanistan la popolazione non è "più sicura", le donne non sono più libere, la produzione e il traffico di oppio è aumentato; oltre 50.000 sono finora le vittime.
Il disastro provocato nell'economia e nella società è sotto gli occhi di tutti: la popolazione è schiacciata tra i signori della guerra, che siano quelli sostenuti dagli Usa o i talebani. Non può nascere né crescere democrazia in una situazione di guerra permanente: per questo siamo a fianco di quelle parti di società civile democratica e laica che, in un paese distrutto, cerca di resistere alla guerra.
Per questo chiediamo al Governo italiano di ritirare subito le truppe, di porre fine ad una missione militare, da tempo passata sotto il comando della Nato e pienamente inserita - con i rischi conseguenti - nella guerra "al terrore".
Per questo vogliamo, con questa Assemblea, lanciare una campagna di conoscenza, discussione, azioni, diffusa nei territori e nelle città per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Una campagna che ridia voce e forza alle cittadine e ai cittadini, che rimetta al centro l'opposizione alla guerra, senza condizioni e in tutte le sue forme, che ridia la parola ai movimenti contro la guerra e per la pace.
Anche per queste ragioni sosteniamo la lotta e la manifestazione nazionale del 17 febbraio indetta dai comitati di Vicenza contro la inaccettabile decisione dichiarata dal Presidente del Consiglio di consentire alla richiesta statunitense di un'altra base militare in quel territorio, ulteriore passo verso una politica di guerra, contraria all'art. 11 della nostra Costituzione, contraria al primo diritto umano fondamentale, quello alla pace.
L'Italia non ha bisogno di più armi e di più basi militari, ma del contrario. All'Italia e all'Europa chiediamo una politica internazionale realmente basata sul ripudio della guerra: solo questo può aiutare l'Afghanistan.
L'Afghanistan ha bisogno di essere in pace e di essere sostenuto nella ricostruzione di una economia disastrata, l'Afghanistan ha bisogno che tutti coloro che sono contro la guerra nel mondo sostengano l'impegno a ricostruire la società di tutte le forze che da decenni si battono contro guerre e occupazioni, per poter decidere del proprio destino.
CAMBIARE SISTEMA ELETTORALE NAZIONALE
Riporto un articolo comunicato stampa che ho ricevuto dall'associazione Io partecipo, firmato da Ivan Scalfarotto, il candidato otusider alle primarie del 2006, quell'importante e direi unico, irripetibile, momento di partecipazione attiva e diretta della cittadinanza a una decisione fondamentale nazionale: l'indicazione del candidato premier del centrosinistra. Oggi riprendo questo comunicato, articolo di Ivan, che ritengo fondamentale per fare conprendere quanto sia insostenbile, antidemocratica e fortemente eliminatoria, fortemente partitocratica nel senso più negativo e clientelare del termine, altamente esclusiva e premiante solamente i segretari di dirigenti di partito, l'attuale legge elettorale battezzata dal suo "autore" porcellum. Antidemocratica, contro la partecipazione, contro il diretto coinvolgimento della cittadinanza. Così per comprendere quanto sia necessario e indefferibile la riforma del sistema elettorale. Parliamone, almeno, discutiamone, ma superiamo l'attuale sistema voluto da una coalizione per riconfermare proprie quote di potere o mettere, in caso di sconfitta, come è successo fortunatamente, in crisi la presente maggioranza con maggioranze risicate al Senato e difformi da quella della Camera. Cambiare si può e si deve.
Alessandro Rizzo
07/03/2006
L’Unione chiude le liste: fuori Scalfarotto, unica vera novità della Sinistra.
Ivan Scalfarotto, il candidato outsider delle primarie del centrosinistra, non sarà candidato alle prossime elezioni politiche. Le linee guida del rilancio della associazione seguiranno il terreno del web (tramite il sito www.iopartecipo.it) e delle pres
Ivan Scalfarotto, il candidato outsider delle primarie del centrosinistra, non sarà candidato alle prossime elezioni politiche. Scalfarotto, in conclusione della Assemblea Nazionale della Associazione Io Partecipo, nata subito dopo l’esperienza delle primarie, ha spiegato: “non mi candiderò alle politiche del nove di aprile perché, a causa delle “chiusure” che questa legge elettorale prevede, non avrei in alcun modo aver avuto la possibilità di una elezione.” “Devo aggiungere – ha proseguito il presidente di Io Partecipo - che faccio una grandissima fatica a riconoscermi in un centro-sinistra che garantisce visibilità e voce ad uno come Domenico Fisichella (il fondatore di Alleanza Nazionale che, tanto per dirne una, ha licenziato il suo assistente solo per aver partecipato ad un party gay) o a Paola Binetti (esponente "dichiarata" – delizioso aggettivo sempre usato per me in quanto omosessuale - dell'Opus Dei e battagliera campionessa della legge 40) ma che cancella senza preoccupazione alcuna quel piccolo drappello di 27 mila persone che avevano sostenuto i temi che sono alla base della nostra associazione.” “Del resto – ha concluso Scalfarotto – ai tempi delle primarie ho preso un preciso impegno di appoggiare l'Unione e il suo Candidato Premier ed intendo rispettarlo. Infatti, come elettore, esprimerò il mio voto scegliendo tra Verdi o Rosa nel Pugno. Mentre, come associazione, abbiamo deciso di lasciare libera la decisione alla coscienza politica di ciascun iscritto, anche in caso di eventuali candidature di associati”. La “due giorni” della Associazione Io Partecipo si è conclusa con la nomina del nuovo Consiglio Direttivo (che comprende lo stesso Scalfarotto più Marella Reitani, Emanuela Marchiafava, Daniel Salzotto e Gianfranco Mascia) e la identificazione degli obiettivi a breve termine sui quali gli iscritti ed i gruppi territoriali saranno impegnati nel rilancio dell’Associazione. Nello specifico: - Mobilitazione e coordinamento di iniziative per il cambiamento di questa nuova legge elettorale - Approfondimento delle tematiche legate alla laicità dello Stato ed in particolar modo sulla questione dei Pacs - Impegno insieme al Comitato referendario costituzionale Le linee guida del rilancio della associazione seguiranno il terreno del web (tramite il sito www.iopartecipo.it) e delle presentazioni, in tutta Italia, del libro di Ivan Scalfarotto “Contro i perpetui”, che uscirà il 16 marzo per i tipi del Gruppo Saggiatore.
Ufficio stampa:
Cell. 347 0384944
ufficiostampa@iopartecipo.it
Incontro con l’organico Biblioteche di Milano
Lunedì 18 dicembre presso lo spazio dell’Associazione SinistraRossoVerde in Via dei Malatesta 2 si è tenuta una riunione sulle biblioteche del Comune di Milano.
Per eventuali contatti telefonici: