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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Sabato, 24 Marzo, 2007 - 11:35

Tasse per la Pace

Documento conclusivo
dell' 11a Conferenza Internazionale delle Campagne per la Resistenza alla Contribuzione Fiscale alle Spese Militari e per il loro Impiego per la Pace, che ha avuto luogo a Woltersdorf, nei pressi di  Berlino dal 26 al 29 Ottobre 2006.
Il titolo era: Tasse per la Guerra - Responsabilità - Tasse per la Pace.
I partecipanti ribadiscono la loro convinzione che è impossibile costruire la pace attraverso la guerra e l'uso della violenza. La responsabilità di ciascuno di noi è indivisibile; la guerra conduce alla perdita dell'umanità. Gli esseri umani sono liberi di rifiutare la violenza militare. Perciò  nessuno sarà costretto a partecipare alla violenza militare, direttamente o indiretlamente. I partecipanti sperano che grazie ad  ogni obiezione di coscienza a servire con un'arma o pagare la quota di imposte per il  militare, il potenziale militare totale  per la violenza diminuirà, e che grazie ad ogni euro speso per progetti di  pace il bilancio militare si ridurrà e vi saranno maggiori prospettive di giustizia e di pace.
La Conferenza deplora in tutti i termini più netti possibili la profanazione delle tombe esercitata in Afghanistan dai soldati Tedeschi . Questa è un'ulteriore dimostrazione del rischio che i soldati diventino crudeli e insensibili. La Conferenza richiede la fine delle operazioni militari  in Afghanistan e l'impiego di peace-keepers civili che abbiano ricevuto un'idonea formazione pluriennale.
“Conscience and Peace Tax International” (CPTI) ha presentato la ricerca “ Reclutamento Militare e Obiezione di Coscienza : Una Ricognizione Tematica Globale”. Non siamo rimasti sorpresi nel venire a conoscenza che a tutt'oggi, uomini ricchi sono ancora in grado di comprarsi l'esonero dal servizio militare, e che il diritto all'obiezione di coscienza non risulta ancora rispettato in numerosi paesi. Tuttavia siamo rimasti sorpresi di apprendere che in Svizzera ogni uomo che non presta il servizio militare deve pagare il 2% delle sue entrate fino all'età di 40 anni – e in questo modo per un lungo periodo anche molte imposte indirette diventano tasse militari.
Sette  cittadini Britannici che rifiutano di pagare tasse per  scopi militari  – “the Peace Tax Seven” – sono impegnati nel tentativo di portare la loro situazione al giudizio del Tribunale Europeo per i Diritti Umani. La Conferenza garantisce loro il pieno sostegno. E grazie all'invito ricevuto da “Conscience UK”,  la 12a   Conferenza Internazionale delle Campagne per la Resistenza alla Contribuzione Fiscale alle Spese Militari e per il loro Impiego per la Pace si terrà nel Regno Unito.
Abbiamo ascoltato testimonianze da altri continenti, in particolare da nazioni in cui il conflitto armato è collegato a violazioni conclamate dei diritti umani: Nepal, Colombia, Eritrea e gli altri otto paesi Africani  in cui le guerre sono tutt'ora in corso. Siamo stati sollecitati a difendere ovunque il diritto all'obiezione di coscienza  al servizio militare, di sostenere la garanzia dell'asilo politico agli obiettori e ai disertori. La Conferenza sostiene l'inztiativa “International Law Campaign” (Aktion Völkerrecht) intrapresa dagli studenti di una  scuola secondaria di Heidelberg, e il “Manifesto contro il Servizio e il Sistema Militari” dal Gandhi Information Centre di Berlino.
A Marian Franz, Presidente dimissionaria di CPTI, è andato il ringraziamento per il lavoro svolto in maniera così sentita per molti anni. Avendo raggiunto il Coordinamento Esecutivo di CPTI il termine del suo mandato, l'Assemblea Generale ha  elettp un nuovo Coordinamento Esecutivo. Il nuovo Presidente per i prossimi quattro anni sarà l'ex tesoriere, lo Spagnolo Pedro Otaduy. La Tedesca Hannelore Morgenstern-Przygoda, è vice Presidente. Il lavoro quotidiano continuerà ad essere affidato alle mani esperte del Belga Dirk Panhuis, e nuovo tesoriere è lo Statunitense Alan Gamble. Sono entrati nel Coordinamento Esecutivo Robin Brookes (del gruppo dei  Peace Tax Seven, Regno Unito di Gran Bretagna), Ricardo Esquivia (Colombia), Angelo Gandolfi (Italy), e Carla Goffi, (Belgium).
Final Statement
of the 11th International Conference on War Tax Resistance and Peace Tax Campaigns, which took place in Woltersdorf near Berlin from 26-29 October 2006.
The topic was: War Tax - Responsibility - Peace Tax.
The participants reiterate their conviction that it is impossible to create peace through war and the use of violence. The responsibility of each of us is indivisible; war leads to the loss of humanity. Human beings are free to reject military violence. Therefore no person shall be compelled to participate in military violence, directly or indirectly. The participants hope that with every conscientious objection to serve with a weapon or to pay the military share of taxes, the total military potential for violence will decrease, and that with every euro spent on peaceful projects the military budget will shrink and more justice and peace will become possible.
The Conference deplores in the strongest possible terms the desecration of graves in Afghanistan by German soldiers. This is yet another demonstration of the danger to soldiers of becoming cruel and insensitive. The Conference demands an end to military action in Afghanistan and the deployment of civilian peace-keepers who have been trained for such purposes for a number of years.
“Conscience and Peace Tax International” (CPTI) introduced the study “Military Recruitment and Conscientious Objection: A Thematic Global Survey”. We were not surprised to learn that to this day, rich men can still buy themselves out of military service, and that the right of conscientious objection is still not honoured in several countries. We were, however, surprised to learn that e.g. in Switzerland any man who does not perform his military service has to pay 2% of his income till the age of 40 – so alongside many indirect taxes there are also direct military taxes.
Seven British citizens who refuse to pay taxes for military purposes – “the Peace Tax Seven” – are in the process of bringing their cases to the European Court of Human Rights. The Conference assures them of their full support. And so at the invitation of “Conscience UK”, the 12th International Conference on War Tax Resistance and Peace Tax Campaigns 2008 will take place in the United Kingdom.
We heard from other continents, particularly from countries where armed conflict is linked with severe human rights violations, Nepal, Colombia, Eritrea and the eight other African countries where wars are currently going on. We were urged to defend everywhere the right to conscientious objection to military service, to support the granting of political asylum to objectors and deserters. The Conference supports the initiative “International Law Campaign” (Aktion Völkerrecht) started by students from a secondary school in Heidelberg, as well as the “Manifesto against Military Service and the Military System” from the Gandhi Information Centre in Berlin.
Marian Franz, departing Chair of CPTI, was given heartfelt thanks for her many years of work. The Board of CPTI having reached the end of its period of service, the General Assembly elected a new Board for CPTI. The new Chair for the next four years will be the former treasurer, Pedro Otaduy from Spain. Hannelore Morgenstern-Przygoda, Germany, is Deputy Chair. The day-to-day work will continue to be entrusted to the experienced hands of Dirk Panhuis from Belgium, and the new treasurer is Alan Gamble from the USA. They are joined on the Board by Robin Brookes(one of the Peace Tax Seven, UK), Ricardo Esquivia (Colombia), Angelo Gandolfi (Italy), and Carla Goffi, (Belgium).

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 11:32

BIBLIOTECHE APERTE ALLA CITTADINANZA

COMUNICATO
STAMPA
PER AVERE
BIBLIOTECHE APERTE ALLA CITTADINANZA
Presentato
nelle zone dai consiglieri della Lista Fo Odg sulle biblioteche rionali
E’ stato presentato in tutte i Consigli di Zona un Ordine del Giorno che chiede una piena fruibilità del servizio bibliotecario rionale. L’Ordine del Giorno proposto dalla Lista Fo in collaborazione con “Sinistrarossoverde” prevede:
  • di aumentare l’organico comunale destinato alle biblioteche lungo tutto l’orario di apertura, sostituendo le figure di custodia operanti nelle ore serali in quanto non adeguatamente professionalizzate per le mansioni applicate;
  • di uniformare il servizio bibliotecario rionale con quello della biblioteca
    Sormani invertendo un trend negativo che ha visto quest’ultima
    trasformarsi in una biblioteca di conservazione sempre meno aperta al
    pubblico;
  • di applicare progressivamente e uniformemente in tutta la rete bibliotecaria
    cittadina l’orario di apertura continuativo protratto fino alle ore tardo
    serali, nonché una effettiva offerta culturale diversificata, dalle
    postazioni audio-video collegate ad internet alle manifestazioni culturali
    organizzate in sede;
  • di rilanciare le molteplici funzioni della struttura bibliotecaria attraverso
    un’attività di riconsiderazione in senso qualitativo delle offerte di
    impiego del tempo libero per i cittadini residenti nelle rispettive zone,
    realizzabile attraverso una politica culturale di ampio respiro sia nel
    metodo che nel merito;
Milano, 16 marzo 2007
Per informazioni contattare Alessandro Rizzo 3939573094
Sabato, 24 Marzo, 2007 - 11:30

Coordinamento"Fermiamo chi scherza fuoco atomico"

Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico"
report  riunione di Roma, 18 marzo 2007  -
c/o Circolo Umanista, via Flaminia 26
inizio lavori ore 10.30 - conclusione ore 13.30
La riunione, che registra la partecipazione di circa una trentina di  persone, sia a titolo individuale che in rappresentanza di gruppi di base (Mondo senza Guerre, Partito Umanista, Ldu, Loc, Mir, Berretti Bianchi, Disarmiamoli, Semprecontrolaguerra) e' aperta dalle relazioni sugli incontri di  Roma e Firenze del 17-3-2007, aventi per oggetto, rispettivamente, una proposta di legge sul disarmo in generale (testo base di Nella Ginatempo) ed una proposta più specifica sul disarmo atomico (testo base di Alfonso Navarra e Tiziano Tissino).
Si sono costituiti due gruppi ristretti di lavoro per la stesura delle due proposte di legge. La discussione converge, a larghissima maggioranza, sulla necessità che un unico comitato promotore si faccia carico di una raccolta di firme tra i cittadini su ambedue le proposte, che dovrebbe partire dopo l'estate prossima. La proposta di legge di  iniziativa popolare sul disarmo atomico, in particolare, dovrebbe avere un impianto semplice, chiaro, essenziale: dichiarare l'Italia paese libero dalle armi nucleari, al pari dell'Austria e della Nuova  Zelanda. La campagna sul disarmo atomico potrebbe avere un suo momento di amplificazione e di presentazione con il convegno che si terrà a Milano il 22 maggio. Essa comprenderà anche iniziative di azione diretta, di  obiezione di coscienza, di boicottaggio.
Il lavoro per attuare la "dichiarazione di Barcellona" con l'obiettivo di una denuclearizzazione dell'area mediterranea e del Medio Oriente  prendera’ in esame il sostegno alla proposta di referendum sull'uranio lanciata dalla società civile iraniana. 
(L'ultima bozza, passata al vaglio dell'ufficio legislativo del Senato, sulla proposta di legge per la denuclearizzione e' riportata in appendice) .
(Anche il report della riunione del gruppo di studio sulle basi militari - sabato 17 marzo - e' riportato in appendice).
Francesco Lo Cascio, del Movimento Internazionale per la Riconciliazione (MIR), ricorda l'iniziativa  del 6 agosto 2007  (le Chiese contro il "peccato" di sterminio nucleare) e presenta la proposta di una "carovana - pellegrinaggio di pace", per attuare la dichiarazione di Barcellona, che colleghi le lotte in corso per il disarmo atomico e  per la chiusura delle basi militari, contro la militarizzazione dei territori, ponendo il problema sia della revoca degli accordi militari bilaterali con gli USA,  sia della revisione delle strategie NATO, nella prospettiva della fuoriuscita da questa Alleanza militare.
Si farà tappa laddove sono state installate (o stanno per essere installate) le principali basi militari e i punti alti delle lotte territoriali. Piace l'idea di Turi Vaccaro di percorrere il cammino a piedi. Ovviamente ci sara’ libertà di scelta circa il mezzo con cui partecipare alla carovana (in pullman, in bicicletta, in macchina ecc). La discussione individua, su proposta di Marco Sodi, nel 2 giugno 2007, a Roma, Festa della Repubblica, ma ormai giorno della parata militare, un momento centrale di questa mobilitazione, verso cui si potrebbe convergere da diversi punti , legati alle varie lotte territoriali (Aviano, Ghedi, Vicenza, No Tav, varie basi del sud).

Il Movimento Umanista mette sul tappeto l'iniziativa "Europe for Peace" che si prefigge di sensibilizzare l'opinione pubblica a livello continentale per cancellare le armi nucleari dal territorio europeo.  Per la data del 6 agosto, agganciata a questa campagna, si potrebbe ripetere l'esperienza fatta l'anno scorso di una catena umana nelle varie spiagge (visto che molta gente in quella data sarà già in vacanza) e di altre catene umane, (per esempio intorno ad Ambasciate o consolati da individuare) per chi è in città.

Il Coordinamento si rivede il 15 aprile a Bologna, insieme a "Semprecontrolaguerra", per definire nei dettagli politici ed organizzativi l'iniziativa della Carovana di pace, salvo che necessità straordinarie di blocco dei lavori al Dal Molin non impongano una concentrazione delle forze a Vicenza. Ci appelliamo da subito alle realtà di base locali per proporre idee e segnalare la disponibilità di energie umane e di risorse.

Coordinamento Fermiamo chi scherza col fuoco atomico
C/O Campagna OSM-DPN, via Mario Pichi,1 - 20143 Milano
 tel. 02-58101226   cell. 349-5211837   e-mail  alfonsonavarra@virgilio.it  ; locosm@tin.it ;

appendice 1
Proposta di legge di iniziativa popolare per la denuclearizzazione dell'Italia
Art. 1 (Obiettivi e finalità)

1. Il territorio della Repubblica Italiana, ivi compresi lo spazio
aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, è ufficialmente
dichiarato "zona libera da armi nucleari".

2. Il transito e il deposito, anche temporaneo, di armi nucleari, o di
parti di armi nucleari, non è ammesso in nessuna circostanza sul
territorio della Repubblica, così come individuato al comma 1.

3. Il Governo provvede ad adottare tutte le misure necessarie, sia a
livello nazionale che internazionale, per assicurare la piena
applicazione del presente articolo entro e non oltre il termine di
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 2: (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione
sulla Gazzetta Ufficiale Della Repubblica."

appendice 2
Il gruppo di studio trovatosi a Roma il 17 marzo per discutere "la proposta di legge di iniziativa popolare sulle basi militari" ha condiviso le seguenti proposte:
·        SI è deciso di iniziare un lavoro istruttorio, di ascolto dei territori e delle altre reti
·        preparazione di un testo mirato sulle basi militari e accordi militari per una legge di iniziativa popolare a partire da una riformulazione e abbreviazione del testo presentato da Nella Ginetempo e altre integrazioni
·        si forma un gruppo di lavoro formato da
Claudio Giangiacomo Giurista
Nella Ginetempo
Roberto Lucchetti
Marco Sodi
Mario Malandrone
Marinella Correggia
Ovviamente aperto ai contributi
·        Si è decisa la proposta di : O Una legge unica di iniziativa popolare che comprenda Disarmo Atomico e Basi militari e accordi militari oppure due leggi accoppiate in un' unica campagna di raccolta firme all'interno di un'unica iniziativa generale sul disarmo
·        Si è deciso che una volta scritto il testo frutto del lavoro di gruppo e dell'ascolto dei territori, lo si sottopone nella stesura finale al presidio Permanente di Vicenza e a tutti i territori in lotta con incontri che solleciteremo.
·        Occorre l'incontro tra i due gruppi di lavoro
(Nota bene: In realtà rispetto  vi è gia' stato l'incontro con "Fermiamo chi scherza con il fuoco atomico" e già è emersa una linea rispetto alle proposte e cioè: due leggi accoppiate in un' unica campagna di raccolta firme all'interno di un'unica iniziativa generale sul disarmo)
Venerdì, 23 Marzo, 2007 - 17:36

Biblioteche: proseguiamo nella battaglia

Cara lettrice e caro lettore,
ti informo che sulla questione biblioteche non mi fermo: ossia il consiglio di zona 4 ha approvato due mozioni che vanno nella giusta direzione, ossia l'ampliamento del servizio, della rete di servizio, l'apertura omogenea delle biblioteche anche in orario serale, l'uniformità dei criteri organizzativi, tali da rendere questi centri non solo luoghi di custodia dei libri, ma anche di consultazione, di studio e di lettura, disponibili per la cittadinanza. In Comune, come avrete letto in questo mio blog, ho proposto un emendamento, tramite il consigliere comunale di mio riferimento, Basilio Rizzo, che tende a valorizzare qualitativamente questo servizio, ridefinendo un compito di aggregazione culturale e sociale, non solo di fruizione di un patrimonio bibliografico, e di incentivarne l'innovazione tecnologica e informatica.

Chiamamilano ha pubblicato l'intervista al sottoscritto,
http://fetcher.fw-notify.net/00000022102043292096/rizzo.mp3, dove maggiormente specifico l'urgenza di dare delle risposte alla questione generale, richiedendo che il servizio sia pubblico, sia maggiormente efficente, sia di qualità e di incremento del personale oggi insufficiente a garantire la continuità di orario del servizio anche in fascia tardo serale, riproponendo le graduatorie definite nel 2002 tramite concorso pubblico, dilazionate nei tempi di scadenza da una particolare norma della legge finanziaria. 9 biblioteche su 23 a Milano chiuse in orario serale è un numero troppo insufficiente per dare un nuovo volto al servizio bibliotecario, nel rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti, ma anche dell'utenza che richiede un'offerta varia, diversificata, di maggiore peso ed entità. Ho lanciato un confronto con i dipendenti e con l'utenza per concordare proposte che siano condivise di rilancio del servizio civico.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4
 

Venerdì, 23 Marzo, 2007 - 13:03

Milano senza fili: finalmente il sogno si realizza

Bilancio Comune: approvato emendamento Unione per accesso gratuito a banda larga in tutta città

Per iniziativa di tutti i Gruppi dell’Unione a Palazzo Marino, il Consiglio comunale ha approvato un emendamento al Bilancio 2007 che consentirà di accedere gratuitamente in tutta la città a una rete Internet a banda larga e senza fili.
Nel commentare il buon esito dell’iniziativa che ci porterebbe all’avanguardia in Europa, i consiglieri Pierfrancesco Majorino (Ulivo) e Davide Corritore (Lista Ferrante) esprimono soddisfazione per aver raccolto intorno alla proposta anche il consenso di una parte del centro-destra. “Naturalmente vigileremo sull’effettiva realizzazione del progetto, perché non vogliamo che resti una mera petizione di principio”.
Milano, 21 marzo 2007

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 17:25

Relazione Bilancio: emendamenti da me proposti

 
Alla Relazione di Bilancio programmatica e previsionale 2007/2009 ho proposto tramite il Gruppo Consiliare Lista Uniti con Dario Fo per Milano i seguenti testi di emendamento.

Emendamento sulla gestione e l'elargizione del servizio bibliotecario e della rete di servizio
Alla frase (pag. 264 – capitolo “Area biblioteche”) “Più in particolare, le Biblioteche considerano prioritari questi ambiti di intervento”, a cui fa seguito un elenco dettagliato di priorità e di enunciati, aggiungere tra questi ultimi la seguente frase:

  • ad uniformare il servizio bibliotecario rionale con quello della biblioteca Sormani, affinché si possa ridefinire la funzione di quest’ultima come luogo aperto al pubblico e non solo biblioteca di conservazione, aumentando, così, la possibilità di scelta da parte dell’utenza cittadina dei servizi bibliotecari a cui accedere, e rendendo, così, unitaria e omogenea, a livello cittadino, l’organizzazione dei servizi bibliotecari civici a beneficio della medesima
Sostituire la frase “personale amichevole” (4° riga, 4° capoverso, pag. 265 del capitolo “Area biblioteche”) con la frase “personale professionale”.
Aggiungere a pagina 265 dopo la frase “Le linee di miglioramento prevedono azioni … sul personale, soprattutto quello addetto al pubblico” la seguente integrazione:
  • Occorre, pertanto, provvedere, nell’impegno di applicare progressivamente e uniformemente in tutta la rete bibliotecaria cittadina l’orario di apertura continuativo protratto fino alle ore tardo serali, nella direzione di una effettiva offerta culturale diversificata, ad aumentare l’organico comunale destinato alle biblioteche lungo tutto l’orario di apertura, assicurando la professionalità della mansione lavorativa e della sua funzione, non ascrivibile a semplice e mera custodia del patrimonio bibliografico presente.

Emendamento sulla dotazione di sistemi di programmazione open source 

Aggiungere al paragrafo “Priorità” del capitolo della Relazione previsionale e programmatica di bilancio titolato “Innovazione e capitale umano” il seguente capoverso e punto:
 
Una quarta priorità riguarda l’introduzione graduale sui P.C. in ambiente Windows dell’utilizzo di software alternativi agli applicativi più diffusi, valutando al contempo la possibilità tecnica di aggiornare il vecchio hardware con sistemi operativi open source di comprovata sicurezza, quale Linux. Questo provvedimento consentirebbe, così, futuri risparmi sui costi delle licenze, destinabili, pertanto, al finanziamento di corsi di formazione del personale, funzionali a fornire le conoscenze fondamentali per la gestione e l’utilizzo della nuova tipologia di software impiegato.
Emendamento sulla attivazione di Uffici di Relazioen con il Pubblico presso i centri civici dei Consigli di Zona di Milano
Al punto “Motivazione delle scelte e finalità da conseguire” del programma “Aree cittadine e consigli di zona” (pg. 200) aggiungere al termine del primo elenco  il seguente punto:
“reistituire nei consigli di zona gli Uffici di Relazione con il Pubblico, servizio atto a consentire un’adeguata comunicazione pubblica e informazioni al cittadino, valorizzando, pertanto, il rapporto di rappresentanza civica del Consiglio di Zona, prima istituzione di riferimento sul territorio per la residenza”
Emendamento sulla gestione dei Centri di Aggregazione Multifunzionale

Al punto “Centri di aggregazione multifunzionali (CAM)” (pg. 200) del programma “Aree cittadine e consigli di zona” dopo la frase “le principali linee di azione … possono essere sintetizzate nei seguenti punti”:

sostituire il primo punto con il seguente:
“valorizzare gli attuali centri di aggregazione multifunzionale, spazi da sempre funzionali a sviluppare un adeguato sistema di servizi per il territorio, tutelando la pubblicità della gestione unica modalità che garantisce la qualità del servizio medesimo offerto, e garantendo, pertanto, una progressiva partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza utente nella programmazione delle attività”

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 17:18

ATM e Comune: ma quale potere al Consiglio di Zona

Chiaramente come consigliere di zona ero presente alla seduta di commissione territorio e viabilità del consiglio di zona 4 avente come oggetto la discussione sul migliroamento di alcuni mezzi di superficie di trasporto pubblico, tra cui il prolungamento dell'84 nelle vie non beneficiate di alcune parti del quartiere di Rogoredo, dal sottoscritto richiesto con interrogazione, e credo che quanto mai fosse pesante e percepibile l'assenza del direttore di settore, o di qualche rappresentante dell'amministrazione comunale. La presenza di uno dei suddetti soggetti avrebbe certamente garantito la possibilità di dare corso a un miglioramento complessivo della rete viabilistica pubblica, in quanto alcune correzioni di percorso, oppure di frequenze di orario di passaggio dei mezzi, sono di pertinenza dell'amministrazione garantirle e approntarle, in quanto nella convenzione esistente con AEM esiste e sussiste un accordo tale per cui le variazioni di percorso che implicano interventi non di urgenza ma strutturali e infrastrutturali devono essere deliberate da parte dell'amministrazione, che deve disporre anche delle procedure e degli elementi che possano garantirne la dovuta applicazione. La domanda ritorna come naturale ormai è da qualche tempoa  questa parte: che cosa possiamo fare noi, consiglieri di zona e consiglio di zona, per provvedere a rimuovere gli ostacoli oggi presenti atti a non garantire un'efficenza e un'ottimizzazione del servizio e delle sue modalità di gestione. Possiamo noi esprimerci a riguardo? Quale è la nostra sfera di influenza politica? Come possiamo incidere? E su quali ambiti? E in quali contesti? E, soprattutto, dibattiamo su quali provvedimenti che possano rimuovere gli elementi di inefficenza del servizio. Quanto mai è gravoso lo stato attuale del decentramento, come quanto mai risulta essere difficile agire senza instrumenta regni sufficienti e funzionali alla costruzione di un governo del territorio, pronto e di immediata risposta alle doglianze della cittadinanza. Le interrogazioni sono state fatte sul tema, come acnhe mozioni: giusto è stato provvedere di indire una commissione ad hoc in cui discutere con il rappresentante funzionario dell'ATM. Ma, ripeto, quale è stata l'utilità, oltre che concepire i limiti di attribuzione dei differenti compiti e delle differenti responsabilità in capo ai due soggetti, ATM, da una parte, Comune, dall'altra. Penso nessuna: siamo ancora al punto di prima, siamo ancora con problemi inevasi, in quanto non possono essere risolti da chi non ha la titolarità di rimuoverli. L'autorità e la competenza risiedono in casa di qualcun altro: l'amministrazione e il settore, che rimane silente, e rimane come sempre il convitato di pietra. A parte i miglioramenti decorativi e di arredo, che sono necessari, come sottolineato, ossia l'implementazione delle pensiline di attesa dei mezzi pubblici, corredate di orari e di indicazione degli eventuali ritardi, oggi non ancora del tutto presenti sulla rete circoscrizionale e territoriale, ma di funzionalità estrema per il pubblico, quali altri interventi l'ATM può espletare? Nessuno allo stato delle richieste fatte e sollevate in commissione del 20 marzo; e allo stato dell'entità delle medesime. Si parla anche di destinazione di fondi relativi ai diversi capitolati che riguardano la diffusione della rete di trasporto pubblico: se si vuole aumentare le corse della 37 bisogna sacrificare le corse della 77, oppure accorciare il percorso dell'84. Ma quanto è predisposto dall'amministrazione relativamente alla diffusionee  al miglioramento del servizio infrastrutturale della rete di trasporto pubblico di superficie? Cosa è previsto nel capitolo del bilancio? Questi sono temi che un'amministrazione deve affrontare, anche nell'ottica di una diffusione della mobilità sostenibile. Ma sono temi elusi, evasi, su cui non si dibatte nè discute con i diretti interessati, le cittadine e i cittadini milanesi, che non vengono sentiti e non vengono ascoltati: esempio ne è l'assenza del referente dell'amministrazione centrale in commissione; esempio ne è la mancanza di instrumenta regni e di governo dei consigli di zona, che possanoa gire su questioni che interessano la propria dimensione territoriale. Attendiamo risposte, come sempre: ma sarebbe giunto il momento di dare ai consigli di zona quella titolarità potestative istituzionale degna di organismi che amministrano una municipalità: almeno per deliberare se aumentare le corse di un mezzo di trasporto superficiale.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milanio
Consiglio di Zona 4

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 15:26

LUNEDI' LE MANIFESTAZIONI SARANNO DUE

ormai è ufficiale, le manifestazioni di lunedì saranno due.

A gran voce, moltissimi dei Comitati di cittadini che da anni si battono nei quartieri  contro il degrado, per la sicurezza e la vivibilità hanno convocato per lunedì  26  marzo  alle ore 17.30 una manifestazione su questi temi.

Perché non vanno alla manifestazione del Sindaco? Partecipereste a una manifestazione convocata dai dirigenti dell'ATM contro i ritardi del trasporto pubblico, o a un corteo guidato dal padrone dell'Esselunga contro i prezzi nei supermercati?
La sicurezza dei Cittadini è un bene di tutti, si conquista giorno per giorno se tutti fanno il loro dovere, esercitando i poteri e le competenze  di cui dispongono.
In tema di sicurezza,
sia nel senso ristretto dell'ordine pubblico sia in quello più ampio della lotta contro la in-sicurezza dei cittadini, il Sindaco ha precise competenze e strumenti per agire: può dispiegare la Polizia Municipale  sul territorio, invece di tenerla chiusa negli uffici, può difendere gli spazi della vita sociale dei quartieri (come i giardini) dai vandali e  dagli speculatori; può e deve collaborare con il Prefetto per rendere presenti e visibili sul territorio le Forze dell'Ordine; ha strumenti per governare lo sviluppo urbanistico, risanare le periferie, ridurre traffico e inquinamento.

Un Comune che dà valore alla vita dei cittadini, infatti, difende la loro sicurezza in ogni momento: quando una donna sola esce di sera e quando un commerciante alza la saracinesca, quando un operaio lavora senza il casco e quando una gru trasporta carichi pericolosi sulle nostre teste, quando nelle case popolari si insediano i prepotenti e quando le discoteche non rispettano il riposo dei cittadini - e perfino quando un bambino respira l¹aria inquinatissima della città o un giovane pensa con angoscia al suo futuro.
L'insicurezza deriva dal degrado della città, e purtroppo genera malessere, paura, rabbia: ci trasforma in cattivi cittadini.

La nostra città non deve essere divisa da chi utilizza a fini di propaganda politica problemi che per noi sono reali e spesso drammatici. E contro i quali ci siamo sempre battuti insieme, senza divisioni e strumentalizzazioni.

contro il degrado, per la sicurezza e la vivibilità

Lunedì 26 marzo alle ore 17.30

i comitati e i cittadini di Milano uniranno con una simbolica catena umana
Palazzo Marino
(casa della Città) e la Prefettura (casa del Governo)

Venite anche voi?


Carlo Ippolito
Comitato contro l'Elefante

vi prego di diffondere questa lettera, grazie

PS
Apprendo ora che il Gruppo dell'ulivo in Consiglio Comunale ha aderito, e ha diffuso un Comunicato stampa dal titolo: UNIONE: SAREMO COI COMITATI CITTADINI IN PIAZZA SCALA.

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 15:19

Inteerrogazione sul livello di rumore nei cantieri

Alla cortese attenzione
del presidente della Commissione Territorio
Giorgio Tomellini
del presidente della Commissione Edilizia
Bruno Bernardi

 
 
Interrogazione alla Commissione Territorio e alla Commissione edilizia per indire una riunione con un punto all’ordine del giorno sulla verifica e sul monitoraggio dei livelli minimi reali di esposizione al rumore esistenti presso i cantieri edilizi presenti attualmente nel territorio circoscrizionale
 
Considerato che
 
l’articolo 6 della Legge Quadro in materia di prevenzione e risanamento dell’inquinamento acustico assegna ai comuni i compiti di classificazione acustica del territorio, con conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici e successiva adozione dei piani di risanamento
 
Visto che
 
Per la stessa normativa quadro i comuni hanno il compito di rilevare e controllare le emissioni sonore prodotte dai veicoli
 
Premesso che
 
Esistono e sussistono deroghe ai valori limite per attività temporanee edili in luogo pubblico, definite tramite regolamento o delibera comunale, che rilasciano autorizzazioni in deroga ai valori limite di inquinamento acustico per le stesse attività
 
Preso atto
 
Del fatto che esistono particolari limiti prefissati dal DCPM del 1 marzo 1991 in tema di livelli minimi di esposizione al rumore, e precisamente nelle zone residenziali 65 decibel nelle ore diurne, 55 decibel nelle ore notturne, con le variazioni a cui tali limiti sono suscettibili da parte del Comune
 
Si chiede con la presente
 
Alla Commissione Territorio e alla Commissione Edilizia di monitorare le varie convenzioni e le procedure dei lavori edilizi presso i cantieri presenti nella circoscrizione, verificando se vengono ottemperate le normative regolamentari, in merito alla materia cantieristica, finalizzate alla rimozione delle cause di forme di inquinamento acustico e, nel caso esistano violazioni, verificare presso l'Ufficio Inquinamento Acustico la sussistenza di particolari deroghe per i livelli, nonchè, in caso contrario, segnalare al medesimo Ufficio la violazione. Si chiede altresì di verificare le cause delle inottemperanze riscontrate tramite monitoraggio e di provvedere a definire in commissione congiunta per definire proposte da portare all’Autorità competente centrale per aggiornare le necessarie misure di intervento e proposte per prevenire fenomeni di tale portata, nocivi per la salute della cittadinanza residente.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Giovedì, 22 Marzo, 2007 - 11:39

Contro ogni intolleranza omofoba

Sul portale di Gay.tv, una webzine molto ricca sulle tematiche omosessuali, leggo la lettera di Francesco Italia, che di quel portale è il direttore, indirizzata al sindaco Moratti affinchè si pronunci chiaramente, prendendo le distanze, riguardo e in merito alle dichiarazioni rilasciate dal suo collega, l'assessore alla "cultura" Vittorio Sgarbi, che ha affermato che gli omosessuali sono come "pubblici corruttori che fanno di un vizio privato una bandiera", paragonandoli ai pedofili e ai drogati. In un Paese normale simili dichiarazioni avrebbero subito creato delle giuste conseguenze politiche atte a denunciare e a condannare, nonchè a redarguire l'autore di tali esternazioni, che assume cariche publiche amministrative di rilievo in un Comune, quale quello di Milano, magari provvedendo a misure disciplinari che potessero testimoniare la gravità dell'errore. Tutto questo non è avvenuto da parte di chi detiene la responsabilità collegiale e politica della Giunta, ossia da parte del sindaco, che tace sull'argomento, magari neppure considerandolo come prioritario o di rilevante importanza. Queste dichiarazioni si aggiungono ai deliri dell'assessore regionale ai Giovani e al Tempo libero, Prosperini, il quale in un'intervista pubblica a Il Giornale, ha dichiarato che contro gli omosessuali che offendono il Papa sarebbe opportuno lanciare il napalm, oppure adottare la garota, ossia poderose torture che provvedano a estinguere la categoria: le parole dell'assessore seminano terrorismo e inaspriscono gli animi portandoli a concepire atti brutali e violenti, bestiali e ferini, irrazionali, soprattutto se a pronunciarle è un amministratore di un Ente locale di rilievo, quale la Regione Lombardia, e soprattutto se a queste dichiarazioni razziste e omofobe possono avere conseguenze deleterie nel sostrato comunitario e sociale, legittimando, così, manifestazioni, già presenti, soprattutto negli ultimi anni, di aggressione e di offesa contro gli omosessuali. Prosperini pateticamente giustifica le sue parole dicendo che sono frutto del suo temperamento abbastanza impulsivo: questo non giustifica affatto quanto dichiarato e quanto espresso, e non giustifica soprattutto il reiterato silenzio del Governatore della Regione, che non ha provveduto a distanziarsi da queste affermazioni aberranti e a provvedere a emettere misure disciplinari e provvedimenti contro questo soggetto, ancora oggi amministratore della lombardia, irresponsabile e pericoloso per la comunità. Tutto è lecito secondo Formigoni, anche se si pronunciano inviti al crimine e al compimento di reati di intolleranza omofoba dai contorni nazisti e oscuri per la storia dell'umanità. Francesco Italia, che nelle ultime elezioni amministrative ha scelto di candidarsi nella stessa lista civica sostenente l'attuale sindaco di Milano, scelta che non condivido, ma che rispetto, scrive una lettera aperta di indignazione e di sgomento difronte a tali licenze che alcuni amministratori pubblici prendono e si avvalgono non concependo la gravità dei cascami che da esse possa derivare, ossia l'inasprimento di una caccia alle streghe, di un'insensata e pericolosa campagna omofoba, dalle variegate sfumature e dai diversi connotati. Francesco è offeso, giustamente, si sente leso da tali dichiarazioni e non rappresentato, testimonia e scrive, fintanto che il sindaco non provveda a esprimersi come dovrebbe con il giusto peso denunciatorio contro simili esternazioni irresponsabili e irrecevibili.
Francesco sospende ogni sua espressione di "appoggio politico" alla Giunta milanese, giustamente, perchè come cittadino omosessuale di questa città si sente fortemente attaccato da componenti della stessa che compongono l'amministrazione che lui ha votato e che lui ha sostenuto: non ci sarà alla manifestazione del 26, alla parata propagandistica che il sindaco ha promosso sulla sicurezza, nonostante abbia ottenuto delle garanzie positive da parte del Ministero degli Interni, nell'ottica deleteria del "chi più urla, più ottiene", abbandonando ogni forma di costruttivo dialogo e di confronto propositivo. Se il governo non fa è colpa del governo, e se fa è merito del sindaco: questa è la filosofia della Moratti. Francesco si dichiara offeso e fortemente preoccupato in quanto le associazioni facili e discriminatorie compiute da questi due soggetti amministratori non possono rappresentare modelli di civiltà e inducono a considerare gli omosessuali come pericoli per la collettività, come persone malate, come soggetti depravati, come psicopatici necessitanti di trattamenti sanitari obbligatori, che devono essere reclusi ed emarginati dal resto della società. Brecht diceva che quando si mette in pericolo i diritti di una categoria si rischia di mettere in pericolo la democrazia e i diritti universali dell'uomo, in quanto soggetto che ha una dignità e ha una libertà sociale, culturale, civile, soggetto autodeterminato. Echi totalitaristici si presentano come nubi nere sull'orizzonte della democrazia in Italia: l'orientamento sessuale è un modo di essere, di vivere, che non nuoce la comunità, in quanto è una caratteristica personale, soggettiva, come può essere una caratteristica avere i capelli mori anzichè biondi, oppure nascere donna anzichè maschio, oppure avere gli occhi grandi o a mandorla. E' una caratteristica soggettiva e come tale non può essere oggetto di discriminazione, tanto più che questa discriminazione è assolutamente insensata e irrazionale, nel momento in cui si parla di estensione dei diritti di eguaglianza e non di limitazione di diritti già esistenti per altre categorie. Leggiamo la lettera aperta di Francesco, che ritengo opportuno diffondere e divulgare, perchè Milano possa ritornare a essere una città europea, civile, sociale, una città dell'inclusione, della tolleranza, dell'eguaglianza, di quei principi che la fecero illustre nel passato, e che oggi sembrano essere stati soppressi.  

LETTERA APERTA DI FRANCESCO ITALIA (fonte: www.gay.tv)

Carissima Signora Moratti,
spero si ricordi di me, sono Francesco Italia ed ho fatto parte con grande convinzione ed orgoglio della lista civica durante le passate elezioni amministrative. Seguo con molta attenzione la sua attività ed immagino l'enorme mole di lavoro e di preoccupazioni cui lei è sottoposta. Anche per questo ho pensato a lungo prima di scriverle questa lettera aperta, ma la coerenza al mio percorso di vita, il rispetto verso le circa 200 persone che hanno voluto dare a me il loro voto pur non conoscendomi, e prima ancora l'affetto e la stima che nutro nei suoi confronti me lo impongono.

In occasione della mia candidatura, nella mia precedente mail, le raccontai brevemente della mia storia personale, della mia vita vissuta nel rispetto degli altri e della mia piccola battaglia quotidiana contro ogni pregiudizio e discriminazione. Lei molto carinamente mi rispose, attraverso le parole della sua più stretta collaboratrice signora Barazzoni, invitandomi a continuare la mia battaglia in difesa nei valori in cui credo. Invito che io oggi raccolgo con grande sofferenza.
Nelle ultime settimane, le persone omosessuali e le loro famiglie (madri, padri, fratelli e sorelle, amici, colleghi) sono state sottoposte ad un attacco senza precedenti nato parallelamente ad una proposta di legge che non piace a nessuno, trasformata dall'opposizione in uno scontro ideologico e culturale.
Gli omosessuali tutti sono stati oggetto di un crudele fuoco di fila bipartisan che ha avuto come protagonisti esponenti, tutti cattolici, del governo (il ministro Bindi ha detto che è meglio che un bambino muoia in Africa piuttosto che cresca con due omosessuali), senatori della Repubblica (la senatrice Binetti e il senatore Andreotti hanno sostenuto che i gay sono dei deviati) e dell'opposizione. Tra questi ultimi, purtroppo, anche un esponente illustre della sua giunta, Vittorio Sgarbi, che non ha perso occasione, in apparizioni televisive prezzolate e in eloquenti articoli di giornale, di riferirsi ai gay come a pubblici corruttori che fanno di un vizio privato una bandiera, associandoli ai pedofili e ai drogati (doppia e tripla discriminazione nei confronti di quest'ultima categoria).
Io credo che ciascuno sia libero di esprimere opinioni personali, ma ritengo allo stesso modo che un membro di una giunta comunale dovrebbe quantomeno rispettare le istituzioni che rappresenta e quei cittadini che hanno, se pur marginalmente e idealmente, contribuito alla sua nomina. Tanto più, caro Sindaco, che Vittorio Sgarbi è assessore alla Cultura...Ma quale cultura mi chiedo? Quale cultura la giunta di Milano intende proporre ai cittadini? La cultura dell'odio e dell'intolleranza? La cultura della violenza verbale, del dileggio e del disprezzo del prossimo?
Pochi giorni fa, l'assessore Prosperini ha espresso delle aberranti dichiarazioni tra cui l'invito alla cittadinanza a garrotare i gay. Sì, esattamente e alla lettera, perché il silenzio assordante che accompagna quotidianamente le frasi discriminatorie e violente provenienti da esponenti illustri delle istituzioni e della cultura, ha come effetto immediato quello di legittimare le frange più estreme e di stimolare gli istinti più abietti della natura umana!
In un normale paese della democrazia occidentale dichiarazioni del genere avrebbero stroncato la carriera politica e professionale di chiunque e, grazie al cielo, almeno l'onorevole Fini, che è un abile ed attento osservatore delle lezioni che ci giungono dalla destra liberale europea, ieri  ha chiesto le immediate dimissioni e l'espulsione da AN dell'assessore.
Ecco, carissima signora Moratti, io non mi aspettavo di certo che l'assessore Sgarbi fosse dimissionato, ma io, come le migliaia di cittadini gay milanesi che, se pur in minima parte, rappresento, avremmo molto apprezzato un suo richiamo o delle parole di censura e di dissociazione che, ahimè, non sono arrivate.
Cosa sarebbe successo se le suddette dichiarazioni invece degli omosessuali avessero avuto come bersaglio gli ebrei o i musulmani?
Da più parti si teme forse che esprimere delle parole di solidarietà e comprensione nei confronti delle persone omosessuali, sia per qualche oscura ragione, fare un torto ai cattolici o alla chiesa. Mai come in questi ultimi mesi mi sono interrogato sul significato più profondo dei valori cristiani e cattolici.
Penso che essere cattolici oggi significhi scegliere la cultura della comprensione e dell'inclusione; Significhi amare il prossimo, venirgli incontro e tendere sempre una mano a chi, per condizioni o natura, è più esposto ai pericoli e alle sopraffazioni di questa nostra società; Significhi solidarietà umana e sociale nei confronti di chi nella vita è esposto a maggiori difficoltà o sofferenze e, nel caso delle persone omosessuali, non per scelta, cara signora Letizia, né per moda... Perché l'omosessualità non è né una malattia contagiosa né una depravazione immorale. E' solo un modo di essere, diverso, ma non per questo meno degno di rispetto e di tutela.
Molto spesso in questi mesi si è parlato di famiglie. Difendere la famiglia significa in primo luogo difendere le famiglie meno fortunate e proteggerne gli elementi più deboli. La violenza e la discriminazione contro gli omosessuali non colpiscono solo le persone in quanto tali, ma feriscono assai pesantemente i loro genitori, i loro fratelli ed amici, le loro FAMIGLIE. Perché quando si parla di gay questi valori vengono continuamente calpestati e disattesi? Quale immonda colpa avremmo noi gay da far talmente paura anche a chi nella vita ha scelto di prodigarsi per gli altri? Eppure signora Letizia, lei sa benissimo quanti omosessuali si dedichino nelle istituzioni pubbliche e private alla cura degli altri, ad opere di volontariato e di solidarietà, o a come moltissimi gay (al nord come al sud) siano gli unici a restare vicino ai genitori o ai parenti anziani ...
E allora perché anche lei in silenzio? Non mi rivolgo solo al Sindaco Moratti, ma soprattutto alla donna e alla mamma. Le chiedo un gesto pubblico di apertura, un atto di coraggio, un gesto di amore cristiano nei confronti dei gay e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani omosessuali che vivono un grande disagio nelle scuole e che subiscono come mai prima un attacco frontale, crudele e quel che è peggio strumentale, non nei confronti di uno stile di vita o di una scelta personale, ma di un modo di essere che non si ha alcun modo di scegliere, esattamente come nascere in questa o quella parte del mondo, in questa o quella famiglia.
Sabato a Milano, i milanesi sfileranno per chiedere sicurezza. Io, nonostante abbia dato la mia adesione ideale di cittadino al fianco del mio sindaco, non farò parte del corteo e certamente nessuno se ne accorgerà! Ma in questo momento io, come cittadino omosessuale milanese, non mi sento né rispettato, né tutelato, né garantito, né tanto meno protetto, fintantoché nella giunta troveranno espressione e soprattutto tutela, atteggiamenti e parole fortemente offensivi e discriminatori.
Con grande stima ed affetto,
Francesco Italia

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