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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 16:14

DIFFONDERE IL PIù POSSIBILE - EMERGENCY

Milano, 25 marzo 2007
Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile
afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato all'alba
di martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani. Da allora nessuno ha potuto
vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non è stata formulata
nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione.
Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi è
rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno interrogando e torturando
“con i cavi elettrici”.
Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele
Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo
italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto
potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi,
l'interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua famiglia.
Oggi, domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che in
un “alto meeting sulla sicurezza nazionale” presieduto da Hamid Karzai, è
stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire
che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare
false prove.
Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano
Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afgano e da
Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo italiano, negli ultimi
cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato rilascio di Rahmatullah
Hanefi e il governo ci ha assicurato che l’avrebbe fatto. Chiediamo con
forza al Governo italiano di rispettare le parola data.

Teresa Sarti Strada
Presidente di Emergency
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 13:56

SOSTENERE IL GOVERNO PRODI PER IL CAMBIAMENTO

Forse non è il luogo adatto, essendo questa conference un forum aperto sulle questoni della città di Milano, e che da sempre è stata tale, e in futuro rimarrà con questo obiettivo e con questa finalità, dando voce all'altra Milano che come Unione, come opposizione, stiamo costruendo in tutta la città, UNITARIAMENTE. Ma è proprio questo il motivo che mi spinge oggi, lunedì 26 marzo, a lanciare questa mia riflessione, questo mio invito, questo mio accorato appello. Pochi giorni fa una lettera aperta lanciata da elettrici ed elettori del centrosinistra, de L'Unione tutta, ha invitato, dinnanzi ai primi screzi e alle prime incrinazioni interne alla coalizione, dipanatesi con facilità in quanto, come sempre, la nostra coalizione ha maggiori punti di unità rispetto a quelli di differenzazione, che sono "plus valore" per tutta l'Unione, che fanno parte integrante di quella differenza che è parte integrante del nostro progetto, del nostro programma, della nostra proposta, della nostra idea di società, i nostri rappresentanti di Camera e Senato di ritrovare lo spirito unitario di governo, che deve condurci per questa legislatura, affrontando capitoli fondamentali per la rinascita di questo nostro Paese. Io ho sottoscritto con estrema convinzione quella lettera aperta, così come è stata sottoscritta da alcune nostre consigliere e nostri consiglieri de L'Unione al Comune di Milano, e da migliaia di elettrici e di elttori, quel popolo attivo e attento delle primarie, che ha garantito con la loro fiducia e il loro voto di eliminare un pericolo che ancora potrebbe ritornare: un governo populista e revanscista di centrodestra, di una destra non europea, non francese, ma ancora incorstata in massima parte da populismo e da spinte autoritarie. Domani non sarà un giorno come qualsiasi altro giorno di questa nostra legislatura di centrosinistra: domani si voterà al Senato e, poi, alla Camera, per il rifinanziamento della missione in Afghanistan. Non voglio entrare nel merito del dibattito, anche se credo che un passo in avanti si sia fatto nella discontinuità con l'asservimento acritico decretato dallo scorso governo di centrodestra rispetto ai dettami di un organismo non multilaterale e fortemente condizionato dalle ingerenze statunitensi, quale la cosidetta coalizione dei paesi volenterosi, non riconosciuta come soggetto internazionale nel senso legittimo del termine. Io penso che la guerra in Afghanistan non può proseguire ancora con la stessa strategia che sempre è stata la sua caratteristica: l'instabilità sociale e politica, nonchè economica di quello stato, causata da un'occupazione protratta da ben 6 anni senza nessuna via di soluzione, non può più essere tollerabile. Ed è proprio per questo che come PACUIFISTA convinto inviterei a votare la linea politica espressa nella mozione che il Governo relazionerà alle Camere, in quanto riporta il senso della POLITICA, il ruolo della DIPLOMAZIA e la parola PACE a essere protagonista in primo piano della soluzione di un conflitto che sembra non avere fine. La CONFERENZA DI PACE, si parla di questo ed è di questo di cui il nostro Ministro agli Esteri Massimo D'Alema ha parlato durante l'incontro avutosi con la segretaria di stato Condoleeza Rice, la scorsa settimana: proposta su cui esiste una forte attenzione e sostegno di altri soggetti internazionali, in primis gli stessi Stati Uniti, e che veramente concede una svolta per quella terra martoriata da anni di occupazione e da anni di guerra civile senza sosta, senza soluzione di continuità. Io vorrei, quindi, oggi, alla vigilia del dibattito parlamentare, invitare i nostri rappresentanti de L'Unione, i nostri deputati, i nostri senatori, a VOTARE con CONVINZIONE ESTREMA questa mozione, che decreta un protagonismo del nostro stato, dell'Italia, dopo 5 anni in cui il nostro Paese era privo di politica estera e in cui eravamo totalmente assoggettati, per l'irresponsabilità del precedente governo, alle ingerenze del più forte, del più prevaricante, del migliore alleato considerato in senso opportunistico. Proseguiamo nel sostenere questo nostro GOVERNO, che, e qui rientro nel "political debate", nel dibattito che riguarda la nostra città, la politica milanese, che sta dando molte opportunità a questa nostra metropoli e che trova una resistenza strumentale e propagandistica da parte di un sindaco, Moratti, che, nonostante i finanziamenti previsti e disposti, nonostante la volontà del ministero degli interni di istruire un tavolo unitario con i sindaci delle città sulla sicurezza, che è prima di trutto SOCIALE, nonostante vi siano interessi a rendere questa città protagonista sulla scena europea, in diversi ambiti, prosegue nella sua campagna elettorale senza fine, nonostante abbia una responsabilità di amministrare la città e non di accondiscendere spinte di piazza di segno opportunisticamente populistico. OCCORRE DOMANI ALLINEARSI, care deputate e senatrici e cari deputati e senatori, senza alcun ripensamento, sull'ESIGENZA di sostenere la mozione del governo, dimostrando che la nostra coalizione è CAPACE di GOVERNARE questo Paese fino al 2011, ricandidandosi alla guida del Paese, perchè ha un PROGETTO di POLITICA ESTERA, perchè ha un PROTAGONISMO sulla scena INTERNAZIONALE, perchè ha riproposto temi che sono parte integrante della nostra CULTURA COSTITUZIONALE e ISTITUZIONALE, ossia il MULTILATERALISMO, la SOLIDARIETA' INTERNAZIONALE, il CONFRONTO TRA I POPOLI, una visione LUNGIMIRANTE che apra nuove opportunità per i popoli matroriati da guerre ingiuste e insane, da guerre che hanno distrutto il sostrato civile e sociale, economico di migliaia di anni di costruzione di una propria autodeterminazione, perchè, come detto dal Senatore Martone, di parla di MICROCREDITI per i coltivatori di oppio afghani, che sono coloro che vengono strozzati dalle pressioni delle organizzazioni terroristiche e che, se opportunatamente sostenuti, potrebbero trovare altre vie di legalità; perchè parliamo nuovamente di COLLABORAZIONE, DI COOPERAZIONE, DI PACE, con conferenze che possano mettere allo stesso TAVOLO i protagonisti e gli attori della società locale, senza imposizioni eterodirette, come avvenuto e avviene tutt'ora in Iraq.
NON FACCIAMO SCHERZI: OCCORRE SOSTENERE IL GOVERNO DE L'UNIONE PERCHE' E' UN GOVERNO DI CAMBIAMENTO, DEMOCRATICO, PERCHE' E' UN GOVERNO NOSTRO, SOSTENUTO DA ANNI DI OPPOSIZIONE ALLE NEFANDEZZE E AI GRAVI ATTACCHI ALLA LEGALITA', L'ILLEGALITA' LEGALIZZATA, ALLA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE PERPETRATI IN MODO INDEFESSO DAL GOVERNO PRECEDENTE DI CENTRODESTRA. NON POSSIAMO GETTARE ALLE ORTICHE UN PROGRAMMA CHE E' UN PROGETTO PER L'ITALIA, COME E' SCRITTO NEL SUO TITOLO, E CHE RIGUARDA IL FUTURO SOCIALE, CIVILE E DEMOCRATICO DI QUESTO NOSTRO PAESE, AUTODETERMINATO, LIBERO, INDIPENDENTE, NATO DALLA RESISTENZA.
Scusate l'accorato appello, ma era opportuno farlo, nonchè diffonderlo, per chi avesse tempo e volontà: DOMANI SOSTENIAMO LA POLITICA ESTERA DEL GOVERNO PRODI, SOSTENIAMO QUESTO PERCORSO RIFORMATORE SENZA SE E SENZA MA.
Alessandro Rizzo
Segretario operativo Forum L'Unione di Milano - RCM

Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:28

Genova: cittadini, architetti della sicurezza

Genova - Centro storico: cittadini, architetti della sicurezza

La prevenzione del crimine e la tutela delle vittime e dei gruppi a rischio attraverso la progettazione partecipata e la creazione di reti di solidarietà.
http://www.kallipolis.net/progetti/genova.htm

Luogo:
Genova-Centro Storico

Partner di progetto:

  • Associazione Kallipolis
  • C.G.I.L.-Camera Metropolitana del Lavoro di Genova
  • S.P.I. (Sindacato Pensionati)
  • Associazione “La Coscienza di Zena”
  • Parrocchia di San Giovanni di Pré
  • Parrocchia di San Sisto di Pré
  • Comitato Centro Storico
  • Comitato Abitanti del Quartiere
  • Comitato Donne di San Bernardo.
Descrizione progetto:
Il progetto si propone di ridurre il rischio di vittimizzazione a cui sono soggetti gli abitanti del Comune di Genova nel centro storico, ponendo particolare attenzione alle componenti vulnerabili della popolazione, come donne, anziani, minori e soggetti diversamente abili.
Il progetto prevede un intervento a sostegno della condizione delle vittime, attraverso la costituzione di reti di solidarietà informali e accessibili, diffuse sul territorio.
Per raggiungere tali risultati, si intende per prima cosa intervenire sull’area studio progettando e realizzando una riqualificazione secondo il modello partecipativo.
Si coinvolgeranno esperti e abitanti, appartenenti alle categorie maggiormente esposte al rischio e alle realtà associative che le rappresentano, in modo tale da integrare l'ottica delle vittime, o delle potenziali vittime, nella pianificazione di uno spazio più sicuro. Inoltre, coinvolgendo la popolazione giovanile nel lavoro di progettazione e realizzazione dell'opera, si intende favorire la responsabilizzazione di tali componenti della società, aiutando a prevenire gli episodi di devianza giovanile.

Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:15

IL LATTE NON PUO’ ESSERE SVENDUTO

VAS E FEDERCONSUMATORI IN PIAZZA: IL LATTE NON PUO’ ESSERE SVENDUTO

Dichiarazione di Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS), e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori

VAS e Federconsumator sono scesi in piazza a Milano oggi, venerdì 16 marzo, insieme alle organizzazioni agricole per difendere gli interessi degli anelli deboli della filiera del latte: produttori, consumatori e ambiente.
“Le rappresentanze industriali non possono continuare a fare giochi di prestigio con i prodotti alimentari: per offrire al consumatore cibo di qualità bisogna riconoscere un prezzo adeguato per le materie prime agricole, nel caso contrario si mette a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente” dichiarano Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS) e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
“Il latte non può essere “svenduto”, così come richiesto da Assolatte, perché ne deriverebbero pesanti danni sociali e ambientali: molti allevatori, non essendo retribuiti per il proprio lavoro, sarebbero costretti ad abbandonare le campagne (e i dati statistici dimostrano che è proprio quello che sta succedendo: negli ultimi 10 anni le imprese zootecniche lombarde si sono dimezzate), mentre gli altri, rimasti, cercherebbero di ridurre i costi produttivi, con pesanti ripercussioni sulla qualità del prodotto, sul benessere animale e sul territorio”.
La battaglia che si consuma per la trattativa del latte, infatti, è frutto dell’industrializzazione dell’agricoltura che arricchisce solo le industrie e schiaccia gli agricoltori in una morsa: i costi produttivi aumentano, mentre le materie agricole perdono valore sul mercato internazionale, dove la concorrenza è feroce e senza regole.
Pollice e Trefiletti concludono dicendo che “è necessario mettere in discussione la logica industrialista e sviluppista che per tanto tempo è stata dominante e ridare centralità ai produttori agricoli. A questo fine, continueremo a sostenere le politiche di sviluppo rurale responsabili, quelle che consentiranno agli agricoltori di portare avanti le attività produttive nel rispetto dell’ambiente e del benessere animale.
E continueremo la nostra battaglia per ottenere una legislazione nazionale sulla rintracciabilità dei prodotti, affinché la trasparenza delle etichette, osteggiata dalle industrie, consenta di risalire all’origine dei prodotti e di svelarne la qualità (nel caso del latte sarebbe indispensabile sapere quali alimenti sono stati somministrati agli animali). Questa è l’unica opzione possibile per consentire al cittadino di scegliere liberamente cosa mangiare e al produttore di continuare a lavorare seriamente. Il resto sono chiacchiere”
.
Milano, 16 marzo 2007
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Simona Capogna (3291328437), Esecutivo Nazionale VAS
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:14

La sicurezza nasce dalla cultura


La sicurezza nasce dalla cultura

fonte: onemoreblog
 «La sicurezza si costruisce con progetti seri, non con i poliziotti a ogni angolo. Progetti che migliorano la qualità della vita, che consentono ai cittadini di vivere per le strade, che rendono la città accogliente e anche gioiosa. Per farlo bisogna puntare tutto sulla cultura, perché la cultura dà un forte orgoglio identitario. Ma qui è dura. Alle eccellenze che Milano ha, in testa la finanza, non corrisponde certo un´eccellenza culturale. Basti pensare che in questa città c´è il più grande teatrante del mondo: ma Dario Fo a Milano non ha mai avuto un teatro tutto suo». Secondo Moni Ovadia la sicurezza nasce dalla cultura, non dalle manifestazioni inutili e demagogiche.

Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 12:03

Incontro con Associazioni del Ponte delle Gabelle

L'Associazione La Conta in collaborazione con l'Associazioni l'Età dell'Oro-Onlus, l'Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle, l’Associazione Danzalchimia, il Comitato per l'adozione di Via San Marco di Milano nonchè con il Consiglio di Zona 1 del Comune di Milano  Vi invitano  all’ Incontro con le Associazioni del Ponte delle Gabelle che ci sarà venerdì 30 marzo 2007 dalle ore 14,30 al CAM (Ex. CTS) Ponte delle Gabelle Via San Marco 45 a Milano 

L’iniziativa è organizzata in occasione della riapertura del CAM (ex CTS) Ponte delle Gabelle, chiuso per ristrutturazione per buona parte dell’anno 2006 e per presentare  l’attività delle Associazioni promotrici.
 
In particolare parteciperanno i rappresentanti delle Associazioni sopra indicate che ci parleranno dei progetti di attività realizzati in passato e dei progetti futuri da realizzare al CAM (ex CTS) Ponte delle Gabelle. Ci saranno anche intrattenimenti con canti e musiche tradizionali a cura della Associazione La Conta e danze classiche e moderne a cura dell’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle.
 
Si potrà inoltre visitare la mostra/esposizione delle locandine, dei volantini, delle fotografie, dei disegni realizzati dal 2000 al 2005 dai partecipanti ai vari laboratori organizzati dalle varie associazioni, nonché dagli alunni dell’Istituto Rossari Castiglioni, sovrastante il Centro Ponte delle Gabelle.
 
Infine dalle 18,30 alle 19,30 ci sarà l’intrattenimento di musica Jazz con il Gruppo l’Accordiana e buffet per tutti i partecipanti.
 
 
Cos’è stato il CTS Centro territoriale Sociale (ora CAM Centro Aggregazione Multifunzionale) Ponte delle Gabelle

E’ nato negli anni settanta ed è stato un luogo  dove associazioni culturali, sportive, artistiche e ricreative autogestite hanno realizzato iniziative, progetti, spettacoli, laboratori, mostre, luoghi di incontro, collaborazioni con istituzioni di quartiere quali a titolo puramente esemplificativo: la pluriennale collaborazione con la Scuola Media “L. Cagnola” (ora Istituto Rossari Castiglioni) e le attività di valorizzazione delle forme espressive delle tradizioni popolari di danza, musica ecc. del Folk Club “Ponte delle Gabelle”. Una realtà pertanto inserita ed utilizzata dagli abitanti  del quartiere (giovani, studenti,  anziani ecc.) nonché un vero e proprio punto di riferimento cittadino.
 
Cos’è oggi  il CAM Centro Aggregazione Multifunzionale (ex CTS) Ponte delle Gabelle


Una struttura restaurata recentemente, gestita ed amministrata dal Consiglio di Zona 1,  aperta nei giorni feriali, il pomeriggio, fino alle ore 19,00, dove si possono frequentare gratuitamente  laboratori e corsi tenuti dagli animatori e da esperti comunali su varie tematiche. Il CAM Ponte delle Gabelle è inoltre utilizzabile a pagamento e nel rispetto di un preciso regolamento d’uso nelle ore serali  dei giorni feriali, su richiesta di associazioni e/o privati che intendono utilizzare la struttura per attività sociali e culturali.

 
Come le associazioni possono contribuire a rilancio del CAM (ex CTS) “Ponte delle Gabelle”

In questi anni il CTS prima e il CAM ora è stato sede di iniziative/eventi di associazioni quali l’Associazione La Conta-Onlus, l’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle, l’Associazione l’Età dell’Oro-Onlus, il Comitato per l’Adozione della Via San Marco, anche in collaborazione con gli insegnanti dell’Istituto Rossari castiglioni (ex Scuola “L, Cagnola”) e tante altre, che hanno operato sul territorio, con ottimi risultati per le innumerevoli iniziative e progetti realizzati sempre con grande partecipazione dei cittadini del quartiere e non solo. Queste attività devono riprendere per valorizzare la struttura e farla diventare un punto di riferimento del quartiere.
 
Vi siamo grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziativa  sopra indicata  e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono essere interessate. Vi ringraziamo in  anticipo.

Ciao,

 
Associazione La Conta


- o O o –

 

ASSOCIAZIONE “La Conta”- ONLUS

Storie e culture di genti del mondo
In collaborazione con:
  L’Associazione l’Età dell’Oro – Onlus
L’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle
L’Associazione Danzalchimia
Il Comitato per l’Adozione di Via San Marco
Il Consiglio di Zona 1 di Milano
 
 

VI INVITANO
ALL’INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DEL PONTE DELLE GABELLE

con la partecipazione di:

·  I rappresentanti delle Associazioni promotrici;
· Alcuni rappresentanti del Consiglio di Zona 1
Ci saranno inoltre:
·     Canti e musiche tradizionali a cura dell’ Associazione La Conta;
·    Danze moderne e classiche a cura dell’Associazione Polisportiva Ponte delle Gabelle
·  Mostra/esposizione di  locandine, volantini, fotografie, disegni, collages ed altri lavori realizzati dal 2000 al 2005 dai partecipanti ai vari laboratori organizzati dalle varie associazioni nonché dagli alunni dell’Istituto Rossari Castiglioni, sovrastante il Centro Ponte delle Gabelle
·        Dalle 18,30 alle 19,30 intrattenimento di musica  Jazz con il Gruppo l’ACCORDIANA e buffet per tutti, a cura del Consiglio di Zona 1 di Milano.
                     Venerdì  30 marzo 2007  

              Dalle ore 14,30 c/o CAM (Ex CTS)

 PONTE DELLE GABELLE
Via San Marco 45 - Milano
 INGRESSO LIBERO E GRATUITO
 
Info: Ass.ne “La Conta” ONLUS – Via Bagutta, 12– Milano – e mail: laconta@interfree.it   web:http://laconta.interfree.it 
Lunedì, 26 Marzo, 2007 - 11:59

PER DIFENDERE IL LATTE

 

COMUNICATO STAMPA
 
 PER DIFENDERE IL LATTE: AMBIENTALISTI E CONSUMATORI IN PIAZZA

 Dichiarazione di
Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS)
Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori
 
 
Il giusto prezzo per il latte è un imperativo, non un’opzione, che le rappresentanze industriali devono accettare se vogliono offrire al consumatore un prodotto di qualità senza danneggiare l’ambiente” dichiarano Guido Pollice, Presidente Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS) e Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori.
 
Per questo motivo VAS e Federconsumatori saranno domani, venerdì 16 marzo, in piazza S. Babila a Milano, insieme alle organizzazioni agricole per difendere gli interessi degli anelli deboli della filiera del latte: produttori, consumatori e ambiente.
 
Roma 15 marzo 2007

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 20:00

Il populismo non serve, sindaco Moratti


 

www.sinistrarossoverde.com
Aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta per lunedì 26 marzo alle ore 17,30 dai Comitati, dalla cittadinanza milanese e dalle forze de L’Unione di Milano, per dire al Sindaco Moratti che non è l’utilizzo populistico della piazza il metodo migliore per dare risposte chiare e concrete alla richiesta di sicurezza. Il 20 marzo il Ministro degli Interni, Giuliano Amato, ha riunito l’ANCI e i sindaci delle varie città italiane per approntare un programma di intervento sul tema, dispiegando un maggiore numero di forze dell’ordine e garantendo una condivisione delle scelte, istituendo un tavolo permanente e comune sulla questione della sicurezza civica e della repressione e prevenzione del crimine. Il sindaco Moratti aveva detto che era soddisfatta dell’esito della riunione, anche perchè non esistono precedenti a riguardo: il governo di centrodestra, tagliando i fondi di trasferimento agli enti locali, non aveva mai garantito nessun tipo di sostegno all’incremento delle forze di polizia e di vigilanza. Nonostante questo passo importante e questo atto positivo del ministero degli interni, il sindaco di Milano non ha revocato l’appuntamento del 26 marzo, dove sfilerà in piazza con Silvio Berlusconi e altri esponenti della Casa delle Liberta, strumentalizzando, così, politicamente un’esigenza sociale del territorio. Il tempo per la propaganda è finito da quasi un anno e, anzichè analizzare e disporre proposte che possano dare soluzioni pronte e possibili alla problematica, qualcuno si diverte a riscaldare i motori per la prossima campagna elettorale, magari nazionale, pagando pegno al proprio indiscusso leader.
Rompere istituzionalmente un tessuto cittadino è un atto grave e criticabile: dopo 15 anni di governo di centrodestra della città non è stato ancora approntato nessun tipo di progetto che rimuovesse le cause dei fenomeni di devianza sociale e di crimine. Si prosegue ad acuire paure e angosce senza dare risposte costruttive e istituzionali, come sarebbe opportuno fare visto il ruolo assunto dal sindaco.
Signor sindaco, che cosa è stato deciso in merito allo sviluppo urbanistico e al risanamento delle periferie? Che cosa è stato deliberato per la promozione dei diritti di assistenza sociale per gli anziani e alla sicurezza sui luoghi di lavoro? Che cosa è stato predisposto per combattere fenomeni di abusivismo edilizio, fenomeni di dispersione scolastica, fenomeni di inquinamento atmosferico? Che cosa si è predisposto di fare in merito al tema dell’integrazione degli immigrati e dei rifugiati politici, quando vediamo ancora ieri un giovane di 16 anni suicidarsi per la disperazione a cui è sottoposto nei cosiddetti “Centri di accoglienza” predisposti dal Comune, ma in pieno stato di degrado, come testimonia il caso dell’ex caserma aeronautica di Viale Forlanini, che ospita alcuni rifugiati in condizioni disumane? Che cosa si è disposto di fare in merito alla riorganizzazione di un dispiegamento delle forze dell’ordine sul territorio, invece di occupare gran parte dell’organico negli uffici, come avviene oggi? Quali sono le proposte che riguardano un lavoro congiunto con il Prefetto per tutelare gli spazi sociali nei quartieri e prevenire fenomeni di vandalismo e di speculazione? E sui contratti di quartiere e la riqualificazione delle periferie, in un’ottica non solo di intervento architettonico e di superficie, ma sociale e di promozione di opportunità aggregative, soprattutto indirizzate ai giovani: quali proposte sono state discusse? E sulla mobilità, l’incremento delle reti infrastrutturali di superficie, che possano garantire una mobilità sostenibile e sicura per la cittadinanza: quali sono le decisioni prese in merito? E per i giovani cosa si è fatto in questi ultimi anni in cui governa il centrodestra: si è parlato di rilanciare i centri di aggregazione giovanile, di aprire spazi autogestiti per dare loro l’opportunità di un confronto culturale e sociale, di rilanciare il servizio delle biblioteche, non solo nell’ottica di luoghi di studio, ma anche di condivisione di un patrimonio culturale e civile? In assenza di risposte a queste domande, ma in presenza solamente di boutade dell’ultima ora, rimane alto il livello di insicurezza e di angoscia che la cittadinanza avverte, vivendo in un contesto urbano e cittadino non tranquillo e umanamente insostenibile. L’assenza di risposte e di impegni alimenta frustrazione e senso di impotenza da parte della collettività. E questo sentimento alimenta un’insicurezza generale. E’ giunta l’ora di assumersi i propri impegni, sindaco Moratti, e di abbandonare ogni forma di propaganda che divide la città e che non comporta nessuna soluzione a un insieme di diritti sociali e civili che i milanesi da tempo chiedono e che costantemente vengono evasi.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano - Consiglio di Zona 4
Vicepresidente Sinistra RossoVerde Milano

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 19:42

L'acqua è nostra, di tutte e di tutti: in comune!

Qualcuno vuole privatizzare anche la vita: l'intenzione espressa anche dal sindaco Moratti consiste nel voler creare una fusione tra l'azienda, oggi municipale, Metropolitane Milanesi, che gestisce il servizio idrico, con l'azienda AEM ormai privatizzata dal precedente sindaco Albertini, sorretto dalla stessa maggioranza di centrodestra dell'attuale sindaco, costituendo una nuova società dove prevarrebbe il controllo azionario dei privati rispetto a quello pubblico. L'onda lunga della teoria privato è efficenza ormai sembra ancora implacabile e non arginabile: ancora sussiste, nonostante si sia in presenza di esempi storici che sottolineano i fallimenti di gestione di settori di interesse pubblico e generale, fondamentali e vitali per i beni che andavano a offrire, e nonostante qualcuno ha giustamente considerato essere virtuoso il modello amministrativo di alcune aziende municipali e pubbliche, come l'azienda provinciale per l'erogazione dell'acqua, che ha bilanci in avanzo e che garantisce un'efficenza nel settore. Tutto questo sembra non essere considerato. Qualche giorno fa abbiamo avuto un consiglio comunale dove si è chiesto, come Unione, di avere le verifiche delle strategie perseguite dall'amministrazione comunale nell'operazione di cessione dell'azienda Metroweb, ceduta, appunto, a una società londinese, nonostante il passivo gestionale, senza alcuna trasparenza degli atti e senza avere intessuto dapprima un rapporto di confronto con l'aula consiliare e con la cittadinanza utente. Questo è un elemento prodromico che delinea scenari più complessivi e dirompenti nel futuro: altre aziende oggi pubbliche passeranno le forche caudine della privatizzazione scellerata e delle svendite al miglior offerente? Le parole del sindaco sembrano presupporre che questo può avvenire, anche se parliamo di acqua, che è un bene vitale, fondamentale per l'esistenza umana, assolutamente imprescindibile per la sopravvivenza e per la pace. Privatizzare l'acqua sappiamo tutti cosa possa voler dire? Innanzitutto maggiore spreco di una risorsa disponibile ed esauribile: il profitto dell'azienda privata non sarebbe indotta a considerare una promozione di un utilizzo razionale delle riserve idriche, ma, bensì, sarebbe indotta ad adottare la filosofia del lucro, quindi più quantità consumata significa più soldi ed entrate, essendo l'acqua considerata come merce. Ma è proprio l'idea dell'acqua come merce che comporterebbe profuturo un aumento dei prezzi del consumo, magari abbassando i controlli e le garanzie della qualità della medesima. Proprio considerare l'acqua come merce, quindi bene apprezzabile e vendibile, cedibile a terzi da parte di un ente che detiene la proprietà privata, vuol dire che l'elemento vitale non potrà comporre più un patrimonio collettivo, ma rientrerà nei panieri dei beni al consumo, non controllabili nè gestibili dalla collettività, secondo le esigenze e le necessità di un determinato territorio. L'acqua come merce è sinonimo, quindi, di delimitazione della democrazia partecipata, ossia della potestà che la cittadinanza ha di intervenire nella definizione dei criteri di erogazione, con forme partecipate e di forte controllo politico collettivo. L'acqua come merce significa essere difronte a un bene privato che può avere una distribuzione non basata sulla mappatura sociale delle necessità, ma sulla mappatura commerciale del business, ossia del fatto che le zone ricche potranno disporre di un maggiore numero di riserve idriche, quelle più povere dovranno accolarsi i costi del trasporto per beneficiare di quantità minime di questo bene prezioso. La domanda aumenterà, e aumenterà l'appetito di approvigionamento, da parte degli stati più potenti, di questa risorsa, per ricattare economicamente quelli più deboli, assoggettandoli alle proprie logiche di consumo e di profitto. Quando si dice glocale: la gestione pubblica dell'acqua è un problema locale, chiaramente, ma con una dimensione globale, ossia è quel punto cruciale su cui noi tutte e tutti dobbiamo indirizzare la nostra attenzione se vogliamo evitare il sorgere di un nuovo casus belli di conflittualità e di guerre permanenti volte all'occupazione di territori e di stati, solo per il controllo delle fonti idriche, eliminate dal controllo e dalla gestione, quindi dalla loro piena disponibilità, dei popoli. Sono preoccupato: a Milano il sindaco Moratti ha detto chiaramente che la via che intenderà percorrere consiste nel privatizzare l'azienda Metropolitana, fondendola con AEM già privatizzata nellla maggioranza della propria componente azionaria. Ed è per questo che occorre mobilitarsi fino a quando il treno non sarà partito e tutto sarà troppo tardi come iniziativa diffusa e collettiva. Penso a questo punto a Eraclito e ai quattro elementi vitali: il fuoco, la terra, l'aria e l'acqua. La cultura dell'acqua come bene sacro è una cultura che è stata vilipesa dalla logica del profitto senza barriere, del controllo privato senza limiti, del lassez faire indistinto e deleterio, quello della mano regolatrice di Smith, ossia del non intervenire nel mercato tanto prima o poi il mercato regolerà per il bene della collettività. Il mercato regola certamente ma non per il bene della collettività: per il bene del privato, del più forte, del più prevaricante, di quello che riesce a imporsi a discapito degli altri, dettando per primo le condizioni. Il mercato privato incontrollato è come una distesa di praterie dove il pioniere che staziona per primo riesce a stazionare magari in una zona amena, beneficiata da un ruscello a pochi passi e dall'ombra degli alberi, a discapito dell'altro, che dovrà, perchè secondo e più debole, alloggiare in una zona più impervia, assolata, poco coltivabile, dal terreno impervio e non fertile. E certamente questo scenario diventa più apocalittico e nocivo quando parliamo di acqua, la cui assenza per molti, sempre in numero maggiore a livello mondiale, determina e decreta impietosamente la morte. Diceva Alex Zanotelli che l'Europa sta ricevendo pressioni di multinazionali, gran parte europee, che desiderano che vengano approvate norme che definiscano l'acqua come bene apprezzabile e commerciabile, l'acqua come merce, quindi. Il Parlamento sta resistendo, ma noi tutte e tutti sappiamo quanto sia debole la scheletratura organizzativa dell'ordinamento comunitario, dove maggiormente conta come peso decisionale la commissione europea, se non la Banca Europea, e non l'organo che dovrebbe avere capacità di incisione decisionale, in quanto eletto dalla cittadinanza, ossia il Parlamento. Sappiamo benissimo quanto si stia rischiando: ed è per questo che occorre mobilitarsi subito per fare pressione universale, senza distinzioni ideologiche, ma con la insanabile e indefessa volontà di difendere con la propria volontà e la propria voce gridata un bene essenziale per il futuro dell'umanità. Privatizzare l'acqua, sottolinea Zanotelli, singifica privatizzare tutto, l'uomo, la vita, la nostra esistenza. E sappiamo benissimo come la bioeconomia commerciale, fatta di brevetti di materiali genetici, come il DNA, che è il programma della nostra vita, siano già in atto nel mondod ella ricerca scientifica e del business scientifico. Occorre denunciare questo dicendo BASTA e proponendo un cambiamento legislativo nazionale ed europeo, internazionale.

L'opposizione di movimento e in movimento è iniziata, e spira come un vento ad alta velocità: dobbiamo fare in modo che questo stravolga le consorterie economiche delle multinazionali assetate di nuove frontiere per il proprio profitto. L'acqua è nostra!

In allegato il testo di Legge di Iniziativa Popolare per la tutela della gestione pubblica dell'acqua.

Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4

Sabato, 24 Marzo, 2007 - 19:08

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Firenze:
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passerini@dsi.unifi.it
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Lucca:
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Tel. 347 4066559
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La portavoce del coordinamento è:
Laura Bettini
acquabenecomune.pd@libero.it
Tel. 049 706475
Tel. 348 2921490
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Michela Vitturi
michela.vitturi@gmail.com
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