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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Sabato, 24 Marzo, 2007 - 20:00

Il populismo non serve, sindaco Moratti


 

www.sinistrarossoverde.com
Aderiamo con convinzione alla manifestazione indetta per lunedì 26 marzo alle ore 17,30 dai Comitati, dalla cittadinanza milanese e dalle forze de L’Unione di Milano, per dire al Sindaco Moratti che non è l’utilizzo populistico della piazza il metodo migliore per dare risposte chiare e concrete alla richiesta di sicurezza. Il 20 marzo il Ministro degli Interni, Giuliano Amato, ha riunito l’ANCI e i sindaci delle varie città italiane per approntare un programma di intervento sul tema, dispiegando un maggiore numero di forze dell’ordine e garantendo una condivisione delle scelte, istituendo un tavolo permanente e comune sulla questione della sicurezza civica e della repressione e prevenzione del crimine. Il sindaco Moratti aveva detto che era soddisfatta dell’esito della riunione, anche perchè non esistono precedenti a riguardo: il governo di centrodestra, tagliando i fondi di trasferimento agli enti locali, non aveva mai garantito nessun tipo di sostegno all’incremento delle forze di polizia e di vigilanza. Nonostante questo passo importante e questo atto positivo del ministero degli interni, il sindaco di Milano non ha revocato l’appuntamento del 26 marzo, dove sfilerà in piazza con Silvio Berlusconi e altri esponenti della Casa delle Liberta, strumentalizzando, così, politicamente un’esigenza sociale del territorio. Il tempo per la propaganda è finito da quasi un anno e, anzichè analizzare e disporre proposte che possano dare soluzioni pronte e possibili alla problematica, qualcuno si diverte a riscaldare i motori per la prossima campagna elettorale, magari nazionale, pagando pegno al proprio indiscusso leader.
Rompere istituzionalmente un tessuto cittadino è un atto grave e criticabile: dopo 15 anni di governo di centrodestra della città non è stato ancora approntato nessun tipo di progetto che rimuovesse le cause dei fenomeni di devianza sociale e di crimine. Si prosegue ad acuire paure e angosce senza dare risposte costruttive e istituzionali, come sarebbe opportuno fare visto il ruolo assunto dal sindaco.
Signor sindaco, che cosa è stato deciso in merito allo sviluppo urbanistico e al risanamento delle periferie? Che cosa è stato deliberato per la promozione dei diritti di assistenza sociale per gli anziani e alla sicurezza sui luoghi di lavoro? Che cosa è stato predisposto per combattere fenomeni di abusivismo edilizio, fenomeni di dispersione scolastica, fenomeni di inquinamento atmosferico? Che cosa si è predisposto di fare in merito al tema dell’integrazione degli immigrati e dei rifugiati politici, quando vediamo ancora ieri un giovane di 16 anni suicidarsi per la disperazione a cui è sottoposto nei cosiddetti “Centri di accoglienza” predisposti dal Comune, ma in pieno stato di degrado, come testimonia il caso dell’ex caserma aeronautica di Viale Forlanini, che ospita alcuni rifugiati in condizioni disumane? Che cosa si è disposto di fare in merito alla riorganizzazione di un dispiegamento delle forze dell’ordine sul territorio, invece di occupare gran parte dell’organico negli uffici, come avviene oggi? Quali sono le proposte che riguardano un lavoro congiunto con il Prefetto per tutelare gli spazi sociali nei quartieri e prevenire fenomeni di vandalismo e di speculazione? E sui contratti di quartiere e la riqualificazione delle periferie, in un’ottica non solo di intervento architettonico e di superficie, ma sociale e di promozione di opportunità aggregative, soprattutto indirizzate ai giovani: quali proposte sono state discusse? E sulla mobilità, l’incremento delle reti infrastrutturali di superficie, che possano garantire una mobilità sostenibile e sicura per la cittadinanza: quali sono le decisioni prese in merito? E per i giovani cosa si è fatto in questi ultimi anni in cui governa il centrodestra: si è parlato di rilanciare i centri di aggregazione giovanile, di aprire spazi autogestiti per dare loro l’opportunità di un confronto culturale e sociale, di rilanciare il servizio delle biblioteche, non solo nell’ottica di luoghi di studio, ma anche di condivisione di un patrimonio culturale e civile? In assenza di risposte a queste domande, ma in presenza solamente di boutade dell’ultima ora, rimane alto il livello di insicurezza e di angoscia che la cittadinanza avverte, vivendo in un contesto urbano e cittadino non tranquillo e umanamente insostenibile. L’assenza di risposte e di impegni alimenta frustrazione e senso di impotenza da parte della collettività. E questo sentimento alimenta un’insicurezza generale. E’ giunta l’ora di assumersi i propri impegni, sindaco Moratti, e di abbandonare ogni forma di propaganda che divide la città e che non comporta nessuna soluzione a un insieme di diritti sociali e civili che i milanesi da tempo chiedono e che costantemente vengono evasi.
 
Alessandro Rizzo
Presidente del Gruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano - Consiglio di Zona 4
Vicepresidente Sinistra RossoVerde Milano