Proposta legge su tutela minoranze rom e sinti
Relazione
La presente proposta di legge individua le modificazioni alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, necessarie ad estendere alle minoranze rom e sinti la tutela assicurata dalla legge medesima alle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e a quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.
Durante l’iter parlamentare il riferimento alle minoranze sinti e rom fu stralciato dal provvedimento, nonostante più di una proposta di legge abbinata ne tenesse giustamente conto. La grave omissione da parte del legislatore fu denunciata all’indomani dell’approvazione della legge 482/1999 da quella parte della cosiddetta “società civile” sensibile alle problematiche relative a tali minoranze. Oggi come allora la considerazione che lo “stralcio” fosse coerente con le norme tipiche della legge, risulta infatti insufficiente. Quel pregiudizio culturale, che storicamente e socialmente accompagna l’idea dei rom e dei sinti, sembrò infatti prevalere su un approccio più moderno e coerente ad una, seppur complessa, realtà sociale. La conseguenza di questa decisione fu quella di rinviare ad una legislazione ad hoc (peraltro mai varata) le realtà rom e sinti respingendo in una sorta di “ghetto culturale”, prima ancora che “legislativo”, un mondo ricco di esperienze e fermenti propri.
Attualmente i rom e i sinti che vivono in Italia sono circa 110 mila la maggioranza dei quali sono sinti. Si tratta comunque della percentuale di presenza più bassa in Europa. L’avvento dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione hanno determinato il venir meno delle attività artigianali attraverso le quali i nomadi si garantivano un’autonomia economica e, conseguentemente, una collocazione sociale che, seppur non avulsa da pregiudizi e discriminazioni, assicurava loro un relativo livello di accettazione da parte della popolazione autoctona. La radicale trasformazione dell’economia ha dunque portato alla loro totale marginalizzazione riducendo la cultura rom e sinti a problema sociale. Il rifiuto del diverso, diffusosi negli ultimi anni anche in seguito all’aumento dei fenomeni migratori, ha accentuato il clima di generale pregiudizio nei confronti di queste minoranze. Le resistenze diffuse a tutti i livelli, anche per l’ignoranza relativa alla storia e alla cultura di questi popoli, hanno permeato il dibattito politico inducendo le istituzioni a dare risposte inadeguate, come ad esempio, è avvenuto con la creazione dei “campi nomadi”. Si tratta di moderni ghetti collocati vicino a periferie già povere e a rischio o vicino a zone industriali semiabbandonate. Tale marginalizzazione si sovrappone alla povertà e al disagio delle stesse periferie incancrenendo problemi esistenti e creando in molti casi situazioni di “emergenza sociale”.
Con questa proposta di legge si intende pertanto riportare l’attenzione sulle minoranze sinti e rom in quanto portatrici di una cultura propria e superare le logiche segreganti e assistenziali che hanno condizionato le politiche degli ultimi anni. Il primo passo, a parere delle proponenti, è il riconoscimento dello status di minoranze (negato nel 1999) al fine di costruire percorsi di riconoscimento reale delle diverse espressioni culturali presenti in Italia. E tali percorsi devono inevitabilmente passare per la valorizzazione della lingua e della cultura proprie dei popoli sinti e rom.
Il riconoscimento di questi popoli coadiuverà la promozione di quei processi di inserimento sociale e formativi in ambito locale e nazionale, attivando peraltro una sempre più stretta collaborazione tra gli Enti locali e l’associazionismo che opera nel settore.
E’ significativo dunque che la presente proposta di legge novelli la legge 15 dicembre 1999, n. 482. Si ritiene infatti che sia proprio a partire da questo riconoscimento che debba prendere avvio un nuovo percorso teso a ricercare soluzioni legislative riguardanti le minoranze rom e sinti nell’ambito dei temi di volta in volta all’esame del Parlamento o delle assemblee regionali. Esattamente come oggi avviene per le altre minoranze che vivono sul territorio nazionale.
Oltre ad inserire i rom e i sinti nell’elenco delle minoranze linguistiche a cui la normativa vigente si rivolge, un comma aggiuntivo all’articolo 1 stabilisce che la Repubblica promuove lo sviluppo delle lingue e delle culture diffuse in aree del Paese in cui la presenza minoritaria è tale da non poter essere inquadrata nell'ambito delle prerogative previste dalla presente legge. Tale norma di principio si rende necessaria in considerazione della diffusione a macchia di leopardo delle comunità rom e sinti sul territorio nazionale.
“2 –bis. La Repubblica promuove altresì lo sviluppo delle lingue e delle culture di cui all’articolo 2 diffuse in aree del Paese in cui la presenza minoritaria è tale da non poter essere inquadrata nell'ambito delle prerogative previste dalla presente legge”
Appello sugli sgomberi: occorre opporsi a derive populistiche
Al prefetto di Milano
Al consiglio comunale di Milano
Alla società civile di Milano
Le conseguenze di questa scelta destano grandissime preoccupazioni. Questi sgomberi non offrono alternative: uomini, donne e bambini vengono semplicemente abbandonati a se stessi costringendoli a cercare rifugi di fortuna o, peggio ancora, a bivaccare nei parchi milanesi. Costretta a un nomadismo da tempo abbandonato perde le tracce di integrazione che si erano create - occasioni di lavoro, inserimento scolastico - una popolazione che ha lasciato il disastro della loro terra per cercare condizioni di vita e di lavoro dignitose nell’opulenta Lombardia e per questo sono disposti ad accettare condizioni che una società normalmente civile non dovrebbe consentire a nessuno.
Chi voleva, a parole, la sicurezza ora soffia sul fuoco
genera una situazione di degrado umano e di conflitto;
legittima le azioni squadristiche contro i rom di leghisti e razzisti vari;
giustifica chi pensa che cittadini stranieri, persone e popoli abbiano meno diritti e più leggi speciali, secondo precedenti storici che hanno tragicamente segnato la storia umana;
infine abbandona a se stesse le molte associazioni e i volontari che agiscono sul sociale e seguono i rom.
Noi crediamo che una politica responsabile e degna di un Paese civile non debba inseguire il malcontento, il disagio e anche il pregiudizio ma costruire le condizioni di diritti e doveri uguali per tutti per una convivenza pacifica e rispettosa delle diverse culture.
Per questo chiediamo alle autorità prima di tutto di sospendere questa scelta dissennata che porta solo tensione, che si trovino nell’immediato soluzioni che rispettino la dignità e la condizione umana dei rom, infine che le aree vengano svuotate solo dopo aver trovato soluzioni abitative adeguate per tutti, avviando una politica concordata anche con i rom di processi di inserimento reale nel mondo lavorativo e sociale.
Saranno poi le forze dell'ordine e il sistema di giustizia ad occuparsi, ognuno nella propria funzione istituzionale, ad occuparsi dei casi da loro ritenuti perseguibili d’ufficio.
Bisogna abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e avviene in molti altri Paesi, sia in Italia che in Europa, percorsi di inserimento sociale, lavorativo ed abitativo adeguato, come anche per i rifugiati e richiedenti asilo.
Facciamo perciò un appello
alle istituzioni e alla politica perché tornino a produrre e proporre idee, contenuti, progetti per l'agire sociale della nostra comunità, mettendo al centro il diritto-dovere dell'accoglienza di una città, il rispetto dell'interesse generale di tutti i cittadini, italiani o stranieri che siano;
alla società civile perché intervenga anche con atti concreti manifestando la volontà di rifiutare una comunità fondata sull’esclusione e sull’odio esercitato sui nostri concittadini più deboli e indifesi.
ARCI Milano, Paola Arrigoni, Associazione Altropallone, Associazione Aven Amenza, Associazione Cittadini dal mondo, Associazione Comitato italiano contro la schiavitù moderna, Associazione Oltre il Campo, Associazione OsservAzione, Associazione Guerre&Pace, Associazione culturale Punto rosso, Associazione Rom Sinti @Politica, Associazione Liberi, Associazione NAGA, Associazione Sinistra critica, Associazione Sucar drom, Associazione Todo Cambia, Associazione Unaltralombardia, Daniele Barbieri, Gabriella Benedetti, Pierluigi Branca, Massimo Bricocoli, Mariano Bottaccio, Vando Borghi, Paolo Cagna Ninchi, Grazia Casagrande, Fabrizio Casavola, Marco Cavedon, Circolo migranti PRC-SE, Comitato per le libertà e i diritti sociali, ConGES Consorzio Giusto Etico Solidale, Bruno Cousin, Anna Paola Cova, Sergio Cusani, Bianca Dacomo Annoni, Giorgio D’Andrea, Fabio de Nardis, Deafal ong, José Luis Del Roio, Massimo Donati, Festa dei popoli di Opera, Diario Fo, Cecilia Gallotti, Jole Garuti , David Gentili, Massimo Gentili, Marina Gori Sanremo, Roberto Guizzi, Raffaella Lavanga, Giovanna Malgaroli, Marcello Maneri, Ezio Mancini, Marina Mariani, Guido Martinetti, Pietro Maria Maestri, Ainom Maricos, Andrea Membretti, Giovanni Merlo, Enzo Mingione, Luciano Muhlbauer, Giuseppe Natale, Alfonso Navarra, Giorgio Nobili, Opera nomadi, Officina Soc. Coop, Osadonna, Moni Ovadia, Carlotta Mozzana, Michele Papagna, Stefano Panigada, Luigia Pasi, Maurizio Pagani, Simonetta Pavan, Dijana Pavlovic, Fabio Quassoli, Franca Rame, Alessandro Rizzo, Valentina Rossi, Anna Maria Satta, SDL intercategoriale, Sergio Segio, Bebo Storti, Atomo Tinelli, Antonio Tosi, Pino Vanacore, Roberto Veneziani, Gigliola Vicenzo, Tommaso Vitale, Enrico Vitale,
per adesioni: leonardo.fiorentino@comune.mil
Laboratorio Metropolitano
Carissimo/o,
desideriamo ricordarti che domani giovedi' 12 LUGLIO,
alle ore 19.00 c/o ARCI di Via Adige 11 - MM P.TA
ROMANA - si terrà la prossima RIUNIONE di LABORATORIO
POLITICO METROPOLITANO.
Discuteremo di:
1. ELABORAZIONE della DICHIARAZIONE di MISSIONE di
L.P.M.;
2. UTLIZZO DEGLI STRUMENTI di COMUNICAZIONE ;
Con riferimento a quanto precedentemente comunicato, e
a seguito del dibattito scaturito durante l'ultimo
incontro, riteniamo opportuno di NON ALLEGARE una
NUOVA PROPOSTA di DICHIARAZIONE di MISSIONE.
Pertanto la discussione, attraverso il consueto metodo
partecipativo, ripartirà dal TESTO GIA' in TUO
POSSESSO e pubblicato sul FORUM al seguente indirizzo:
http://newtus.humanbit.com/fo
Data l'importanza di RAGGIUNGERE una CONDIVISIONE da
parte di tutti rispetto al CONTENUTO di questo
fondamentale strumento di COMUNICAZIONE IDENTITARIA di
LABORATORIO, contiamo DAVVERO sulla TUA PRESENZA.
TI ASPETTIAMO DOMANI GIOVEDI' 12 LUGLIO alle ORE
19.00 c/o ARCI in VIA ADIGE 11 - MM P.TA ROMANA.
Saluti.
LABORATORIO POLITICO METROPOLITANO
Ortomercato ancora episodi di illegalità
Si è registrato nella notte del 9 luglio un atto intimidatorio e di ritorsione, tentativo di incendio della propria abitazione, contro un lavoratore dell'Ortomercato di Milano, attivista sindacale e rappresentante per la sicurezza, durante il suo turno di lavoro. Questo episodio si aggiunge a una serie di precedenti di rilevante gravità, sempre di uguale matrice, tra cui il danneggiamento della propria auto e diverse minacce di morte.
A tale proposito si invita la commissione sicurezza di indire con urgenza una seconda riunione, estendendo la partecipazione a funzionari del Comando della Polizia Locale di Zona e a un dirigente del Settore competente, con all'ordine del giorno l'esame della grave situazione presente nell'area dell'Ortomercato, dove costantemente si manifestano fenomeni di illegalità, già denunciati, di elusione delle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro, di permanenza di autoveicoli camionali all'interno della struttura, congestionanti la mobilità interna all'Ortomercato, individuando, di concerto con gli altri organi amministrativi invitati, interventi e provvedimenti urgenti in merito.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
interrogazione sulla consulta immigrate/i
Considerando questo organo consultivo, pratica già avviata in altri contesti amministrativi municipali, come fondamentale strumento di partecipazione sociale alla vita amministrativa del territorio da parte dei migranti e per una loro integtrazione condivisa e consapevole.
si chiede
alla direzione del settore Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, quali siano le intenzioni programmatiche inerenti l'attivazione della proposta e alla Commissione Politiche Sociali di provvedere a convocare a convocare una commissione politiche sociali del consiglio di zona per discutere sul tema, provvedendo, altresì, di considerare la formulazione di nostre indicazioni e integrazioni al progetto predisposto da sottoporre all'assessorato competente, prospettando, anche, un processo di istituzione di consulte anche negli organi consiliari zonali.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Interrogazione cambio senso di marcia Anfossi/Friuli/Cadore
All'attenzione della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4
Considerato anche la presenza costante di autoveicoli in sosta vietata sui marciapiedi della via stessa e di quelle adiacenti, nonostante la cospicua presenza in loco di parcheggi per non residenti, delimitati dalle linee blu
alla Commissione Territorio e Viabilità di indire una riunione con al punto all'ordine del giorno l'esame delle questioni sollevate, chiedendo altresì alla direzione del settore comunale viabilità e segnaletica di rendere conoscenti il consiglio di zona stesso, la commissione consiliare e la cittadinanza delle motivazioni che hanno addotto al cambiamento del senso di marcia, chiarendo se si tratta di un provvedimento pro tempore o permanente, e, nel primo caso, comunicare la durata del medesimo; nonchè, se non ancora predisposto, disporre urgentemente di provvedimenti che ripristino una situazione di fluidità del traffico, predisponendo con una certa emergenza un segnale semaforico collocabile nell'intersezione tra Piazza Cappelli, Via Anfossi, Largo Marinai d'Italia, al fine di rendere sicuro l'attraversamento dell'incrocio stesso da parte dei pedoni, ponendo lo stesso semaforo in anticipo rispetto all'incrocio tra Via Anfossi e Piazza Cappelli con Via Friuli.
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
rispondo a Simone di Piazzadeisoci a proposito delle Colonne
Caro Simone,
come avrai avuto occasione di leggere nei post precedentemente upplodati in questa discussione ero molto critico sul provvedimento emanato dalla Giunta: un provvedimento che era indirizzato a penalizzare non solo l'universalità della cittadinanza, ma reiterava la cultura dell'emergenza, dell'azione non considerata, ma adottata per il caso specifico, senza un quadro generale e progettuale di rilancio dello spazio pubblico, di rivitalizzazione con contenuti del medesimo. Penso che qualcosa si sia mosso a Palazzo Marino, grazie anche alle intermediazioni di alcuni consiglieri che sono riusciti a creare contraddizioni nella stessa maggioranza circa l'assenso a questa ordinanza.
Ho linkato al mio blog, http://www.partecipami.it/?q=
Riguardo all'ultima questione che ponevi, Simone, penso che rientri tutto nella stessa dinamica dell'emergenza, ossia le ondate repressive: la polizia locale di Milano spesso è soggetta a queste dinamiche, non per colpa e volontà degli agenti, che fanno il loro lavoro, ma di alcuni direttori, che inaugurano a tratti i periodi dedicati alla persecuzione amministrativa di alcuni utenti della strada, automobilisti, pedoni, ciclisti, fortemente vessati. C'è stata la stagione delle multe a coloro che violavano il codice della strada perchè passavano col rosso: poi la stagione si è chiusa, aprendo quella contro chi posteggiava in sosta vietata. Poi si aprì quella contro chi attraversava la strada col rosso, poi è arrivata la stagione, questa veramente paradossale, della multazione delle biciclette sui marciapiedi, nella città dove le piste ciclabili sono assolutamente minime, a singhiozzo, inesistenti in molti tratti. Ora si va a zone: si apre un comado di polizia locale in un quartiere e si procede ad operare a tappeto su quel quartiere. Non comprendo bene la filosofia di questo progetto, che è a ere, a mode. Credo che sia alquanto opportuno sottolineare come la vigilanza urbana non riesca a coordinarsi con le amministrazioni decentrate, i consigli di zona, che non hanno potere di influire nelle scelte di direttive e di indirizzi per ripristinare situazioni normali in zone di alto disagio sociale.
Stadera nè un esempio: un tempo esisteva un presidio di vigilanza che aveva instaurato col territorio una vera funzione di sicurezza sociale, ossia ospitava persone che avevano problemi sociali gravi, dava loro sostegno, cercava anche di aprire i comandi di polizia ai bambini che stavano per strada, vittime del fenomeno della microcriminalità, in quanto non avevano punti di riferimento chiari, in quanto soggetti alla dispersione scolastica.
Ora credo che il vigile urbano sia figura che non debba solo emettere multe, che non debba essere utilizzato per funzioni che riguardano per competenza alla pubblica sicurezza, la polizia: devono essere, invece, promotori di un servizio collettivo che venga riconosciuto come punto di riferimento per un aiuto sociale e di sostegno sociale, di assistenza sociale di prima istanza, di prima necessità, ovviamente, non essendo loro un consultorio.
La funzione primaria storica di questa impostazione sociale e di sicurezza sociale è progressivamente venuta meno tramite ordinanze e delibere emesse per volontà della direzione del settore sicurezza di Milano e dell'assessorato Decorato, l'autore dell'ordinanza di emergenza dell'ingabbiamento delle Colonne, quindi amministraore che ha palesato un certo fallimento nella propria volontà politica, sconfessata e rivista anche dalla stessa maggioranza in quanto irragionevole ed eccessiva, che hanno sempre più identificato il vigile urbano in poliziotto, con anche la possibilità di avere armi e detenere pistole e intervenire in sistuazioni e casi che riguardano, per competenza, esclusivamente la polizia di stato. Le conseguenze sono presenti ai nostri occhi con le vicende ultime di Via Cassinis e l'intervento alla "Bava Beccaris" eseguito in questo contesto.
Anche da questo occorre partire per cambiare Milano, che è da morire come scrive Ofreddu e Sansa nel loro ultimo libro inchiesta, che invito a leggere attentamente perchè illuminante.
Un caro saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
DIBATTITO: MILANO VISTA DA SINISTRA
VISTA DA SINISTRA COS'è E COME LA VORREMMO Partecipano Roberto Biscardini (SDI) SABATO 14 LUGLIO - ORE 20,30 Cooperativa Barona Satta
Mario Agostinelli (Unaltralombardia)
Angelo Ferranti (Associazione per il Rinnovamento della Sinistra)
Alessandro Rizzo (Sinistrarossoverde)
Donatella Capirchio (Sinistra Democratica)
Via Modica 8 Milano
VADE RETRO: ARTE E OMOSESSUALITA` IN MOSTRA A MILANO
150 artisti presenti con le loro opere nel ricchissimo catalogo: Alberto Abate, EVA&ADELE, Nobuyoshi Araki, Arbour, Agostino Arrivabene, Assume Vivid Astrofocus, Franko B, Matteo Basilè, Betty Bee, James Bedgood, Jacopo Benassi, Louise Bourgeois, Carlo Bertocci, Antje Blumenstein, Louise Bourgeois, Daniele Buetti, Jeff Burton, Davide Cantoni, Maurizio Cannavacciuolo, Felipe Cardeña, Jota Castro, Maurizio Cattelan, Eleonora Ciroli, Larry Clark, Lovett&Codognone, Mataro Da Vergato, Edwin David, Filippo de Pisis, Mark Dermond, Sebastiano Deva, Gulio Durini, Tracey Emin, Rainer Fetting, Leonor Finì, Tom of Finland, Fischerspooner, Samuel Fosso, Jim French, Lino Frongia, Anna Fusco, Pierre et Gilles, Gilbert&George, Luis Gispert, Nicola Gobbetto, Anthony Goicolea, Nan Goldin, Steven Gontarski, Ettore Greco, David Hilliard, David Hockney, Harry Holland, Nir Hod, Francesco Impellizzeri, Anna Keen, John Kirby, Micha Klein, Steven Klein, Terence Koh\Asian Punk Boy, Yayoi Kusama, Bruce La Bruce, David LaChapelle, Annika Larsson, Alex Lee,
Palazzo della Ragione, piazza dei Mercanti, Milano
Orario:lunedì dalle 14,30 alle 19,30; altri giorni: 9,30 – 19,30; giovedì apertura prolungata sino alle 22,30. Ingresso: 7 euro, ridotto: 5 euro.
che fine faranno le auto in città?
Ma che fine faranno le auto in città?www.lifegate.it
La rivoluzione dell’auto ecologica abbia inizio! Ma in quale direzione? E’ quello che in tanti si domandano e noi cerchiamo di dare un piccolo contributo in termini di chiarezza.