V giornata mondiale contro l’ incenerimento dei rifiuti
Lettera aperta - V giornata mondiale contro l’ incenerimento dei rifiuti
Al Ministro della Salute
Lungotevere Ripa, 1 - 00153 Roma
Al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Via Cristoforo Colombo 44 – 00147 Roma
Illustrissimi Ministri,
il giorno 6 settembre 2006 si celebrerà la V la giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti. Tale data ci fornisce l’occasione per alcune riflessioni che ci permettiamo di sottoporre alla Vostra Attenzione, nella certezza che Salute ed Ambiente rappresentino beni inscindibili, e che la loro tutela costituisca il fine assoluto del vostro, come del nostro, impegno.
L’ aumento delle patologie cronico-degenerative da quelle neurologiche, cognitive, autoimmuni, respiratorie, cardiovascolari, neoplastiche (incremento del 30% dei tumori da 0 a 14 anni e del 45% dai 14 ai 19 anni negli ultimi trenta anni!) ai disturbi neuro - comportamentali, riproduttivi ecc.- è in gran parte da ascrivere al degrado sempre più drammatico delle condizioni del nostro ambiente. Si pensi ad esempio alle conoscenze che si stanno sempre più accumulando sugli effetti di numerosi agenti chimici clorurati sia di sintesi sia generati da processi di combustione (noti generalmente con l’acronimo POPs).
Tali sostanze sono persistenti (emivita dai 7 ai10 anni), liposolubili, bioaccumulabili, e interferiscono con molteplici funzioni cellulari e biologiche, in particolare con: Sistema Endocrino, Sistema Nervoso, (in particolare degli organismi in via di sviluppo), Sistema Immunitario e Riproduttivo ed esplicano inoltre effetti cancerogeni. Dati recenti confermano inoltre il sospetto che le alterazioni prodotte vengano trasferite attraverso le cellule germinali con danni pertanto trasmissibili alla specie!
L’ Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE Italia ha già chiaramente espressa col documento del 5 gennaio 2006 - che ci permettiamo di allegare integralmente - tutta la propria contrarietà e preoccupazione in relazione all’incenerimento dei Rifiuti. che, fra tutte le tecniche è la più costosa ed essendo una fra le fonti più rilevanti di agenti tossici inquinanti e’ la meno rispettosa dell’ambiente e della salute.
Il proliferare in Italia di impianti di incenerimento trova la propria ragione nell’anomala e fuorviante assimilazione dei rifiuti a fonte rinnovabile di energia.
Si chiede che vengano immediatamente tolti gli incentivi che solo nel nostro paese vengono dati ai gestori per tali impianti e che venga attuata seriamente la Politica delle "R" (Riduzione, Riuso, Recupero, Raccolta Differenziata), evitando in tal modo le sanzioni già comminate al nostro paese da parte della Comunità Europea.
Si ricorda come questi incentivi economici, finanziati col 7% delle tariffe elettriche, dovrebbero essere utilizzati unicamente per lo sviluppo delle energie realmente rinnovabili, quali il solare, che sono senz’altro meno impattanti per la salute umana rispetto a quelle derivate da tutti i processi di combustione, a partire dalla combustione dei rifiuti.
Le emissioni degli inceneritori contribuiscono inoltre ad aumentare i gas serra, e incentivarne l'uso contravviene ai dettami internazionali del protocollo di Kyoto e ci esporrebbe a un ulteriore aumento delle sanzioni economiche da parte della CE.
Chiediamo inoltre che la recente legge delega in tema ambientale n 152 03/04/2006 venga immediatamente revocata: riteniamo che la sua attuazione rappresenti un danno incalcolabile per la tutela di settori strategici quale quello che disciplina i rifiuti tossici e nocivi, le bonifiche, i bacini idrici, le emissioni di gas serra e che possa pertanto arrecare danni molto gravi per alla salute dell' intera nazione.
Riteniamo doveroso riaffermare con forza che solo con una seria politica di Prevenzione Primaria che riduca l’esposizione di tutta la popolazione ai rischi derivanti dall’ inquinamento ambientale, e abbinata a una migliore educazione sanitaria e ambientale, si potrà ragionevolmente sperare di avere una popolazione più sana, economicamente più produttiva e si potranno arginare questi crescenti insostenibili costi della spesa sanitaria senza tagli impopolari e ricadute negative sui livelli di assistenza attualmente forniti, perchè - ricordiamo - “curando l’ambiente eviteremo di curare noi stessi”!
Grati per l' attenzione Vogliate accettare i sentimenti della più profonda stima.
Dr. Roberto Romizi
Presidente - ASSOCIAZIONE MEDICI PER L' AMBIENTE – ISDE ITALIA
fonte: altralombardia.it
OGM: alcune precisazioni
http://www.laltralombardia.it/public/docs/ambiente4.html
da angela.mamma@libero.it
OGM: lancio un allarme rispetto alla volontà delle regioni, molte delle quali
si sono dichiarate ogm-free, di emanare leggi regionali (la Regione
Emilia-Romagna vi ha già provveduto) che in modo unilaterale (senza ricorrere
ad un referendum) dichiarano il divieto temporaneo di coltivare ogm in campo
aperto, vicino alle altre coltivazioni anche biologiche. Mah! tale divieto
permane però SOLO fino alla predisposizione di piani regionali che regolino la
coesistenza (quando le regioni stesse ed il mondo ambientalista, dichiarano la
coesistenza impossibile).
Se qualcuno fosse interessato sarebbe importante:
- essere informati ed informare
- creare un gruppo di pressione di consumatori, potrebbe essere utile
l’iscrizione ad un forum di prossima apertura (se si rileva interesse in tal
senso)
- stimolare l’attivazione di un punto di convergenza tra le richieste di
trasparenza dei consumatori e la grande distribuzione (Conad, Carrefour, Coop,
Natura Sì, CAAB ......). Legambiente e WWF sono interessati in tal sento e tu?
Difficile trovare studi di ricercatori indipendenti che evidenzino la tossicità
degli ogm in quanto tale esclusività di ricerca e verifica spetta alle
multinazionali. Comunque possono essere utili alcune note, per chi volesse
rendersi conto dei rischi a cui stiamo andando in contro.
NON E’ SUFFICIENTE LA RICERCA CONDOTTA DALLE MULTINAZIONALI
Uno dei pochi studi indipendenti sulla tossicità degli ogm è dell’Università di
Pavia (Marco Biggiogera) e quella di Urbino (Manuela Malatesta). Con scarsi
finanziamenti, ora del tutto cessati, e il supporto dell'Istituto
zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, questi ricercatori hanno pensato di
condurre un semplice esperimento che, quando hanno cominciato cinque anni fa,
pochissimi altri avevano fatto: nutrire topi con cibo normale e geneticamente
modificato. I risultati non sono però stati quelli che si ritenevano scontati.
In alcuni organi, in particolare nel fegato, nel pancreas, nei testicoli degli
animali, i ricercatori hanno notato «modificazioni». Cambiamenti visibili solo
al microscopio elettronico, non alterazioni gravi, o segni di malattia, che
tuttavia sorprendono e preoccupano, visto che in teoria non dovrebbero essere
presenti.
Si trova un resoconto su http://www.greenplanet.net/Articolo9833.html .
Gianni Tamino, biologo all’Università di Padova, conferma <<ci sono altri dati
che attestano modifiche nelle strutture delle cellule e dei tessuti in seguito
all’assunzione di alimenti ogm>> e <<gli studi non possono essere fatti dopo
che tali alimenti sono già largamente utilizzati, invece oggi avviene proprio
questo>>.
Le autorizzazioni finora fornite dall’Unione Europea all’immissione in
commercio di ogm si sono basate sul concetto di sostanziale equivalenza,
smentito dagli studi dell’Inran e da altri esperimenti precedenti. Quelle
autorizzazioni vanno revocate.
Ciao Angela Donati
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OGM - ATTENZIONE !!! FANTAPOLITICA ? no, purtroppo è realtà !!!
NONOSTANTE LE DICHIARAZIONI DI COESISTENZA IMPOSSIBILE, LE REGIONI ITALIANE
FANNO LEGGI PER CERCARE DI REGOLAMENTARLA !!!
OGM IN CAMPO APERTO COLTIVATI VICINO ALLE ALTRE PIANTE ALIMENTARI:
LA SVIZZERA CON UN REFERENDUM DECIDE UNA MORATORIA DI 5 ANNI.
ANCHE IN ITALIA E’ PREVISTA UNA MORATORIA, MA SOLO FINO AL 31 MARZO 2007 !!!
cioè fino all’elaborazione delle linee guida che vorrebbero regolamentare la
coesistenza in campo aperto nonostante si continui a dichiarare che la
coesistenza è impossibile.
Consumatori attenzione, ci troveremo gli ogm nel piatto senza saperlo perchè
non possono di certo bastare delle leggi per impedire alla natura di fare il
suo corso, agli insetti di percorrere chilometri contaminando con
l’impollinazione ....... e il vento ...........
Alla Coldiretti serve porre un interrogativo: dopo l’apertura agli ogm
coltivati in campo aperto, vista la reale impossibilità di contenere la
contaminazione, come risulta chiaro dalle esperienze descritte, come sarà
possibile continuare a parlare di prodotti di qualità Made in Italy?!
Dopo la chiusura dei moderni e produttivi zuccherifici italiani su indicazione
dell’Unione Europea, nei supermercati da mesi si vende zucchero tedesco
........... E’ questo il modo di salvaguardare gli agricoltori italiani ed i
lavoratori del comparto di trasformazione, in quanto non tutti potranno essere
riconvertiti ?!
I dati Cedab, censiti da chi è troppo in stretto contatto con le multinazionli,
non ci convincono. Che ne pensate di dare vita ad un gruppo di pressione
informativa dei consumatori?
Ciao Angela Donati
da greenplanet
http://www.greenplanet.net/Articolo16948.html
http://www.greenplanet.net/Articolo17024.html
http://www.greenplanet.net/Articolo17023.html
http://www.greenplanet.net/Articolo17022.html
http://www.greenplanet.net/Articolo17001.html
http://www.greenplanet.net/Articolo16953.html
RISO OGM (VARIETA’ LL601) MAI SOTTOPOSTA AD ESAMI PER VERIFICARNE LA SICUREZZA
PER IL CONSUMO UMANO E’ STATA TROVATA SUGLI SCAFFALI DI ALCUNI SUPERMERCATI
DELLA CATENA TEDESCA ALDI ......... E IN ITALIA ???
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer inoltra una lettera
aperta alla European Food Safety Authority (EFSA – Autorità Europea per la
Sicurezza del Cibo) con sede a Parma, esprimendo preoccupazione per la
richiesta della Bayer di approvazione all’introduzione sul mercato europeo del
riso LL62.
<<......Negli Stati Uniti un tipo di riso geneticamente modificato simile,
denominato LL601, è stato ritrovato in campioni di forniture destinate al
consumo umano. La Bayer ha condotto esperimenti in pieno campo della varietà
LL601 tra il 1998 e il 2001, ma non è chiaro come sia avvenuta l'attuale
contaminazione. Come la varietà LL62, questo riso è resistente al diserbante
Liberty Link prodotto dalla Bayer. La varietà LL601 non è mai stata sottoposta
ad esami per accertarne la sicurezza nei confronti del consumo umano che non è
dunque mai stato autorizzato da parte delle autorità preposte.
Ciononostante il riso LL601 è ora entrato nel settore degli alimenti venduti al
dettaglio nell'Unione Europea ed è apparso sugli scaffali di alcuni
supermercati della catena tedesca Aldi. Quindi dopo oltre 10 anni di
esperimenti l'industria delle biotecnologie ancora non riesce a garantire la
coesistenza degli alimenti geneticamente modificati con quelli non
geneticamente modificati. Questo incidente dimostra che il rischio collegato
con gli alimenti geneticamente modificati non è controllabile nel lungo
periodo. La valutazione di rischio ambientale e i piani di controllo della
Bayer per il riso LL62, non danno sufficiente importanza alla possibilità che
questi organismi geneticamente modificati vengano accidentalmente sparsi nel
Sud dell'Europa dove questo riso potrebbe dunque crescere e contaminare
raccolti non geneticamente modificati.>> ........
I TEDESCHI (E GLI SVIZZERI) (E I FRANCESI) MANGIANO RISO OGM
C'è da morire dalle risaie. I chicchi illegali «firmati» Bayer, vietati
dall'Unione europea, sono già nella catena alimentare. E i consumatori
continuano a fare da cavie
ANALISI RIVELANO LA PRESENZA IN FRANCIA DI UNA VARIETÀ DI RISO OGM AMERICANO
VIETATO ANCHE NEGLI USA
LE AUTORITA' BRITANNICHE "COPRONO" IL RISO OGM USA
La stampa inglese denuncia: le autorità governative danno semaforo verde ai
supermercati per vendere riso OGM illegale
<<I documenti di cui l’Independent ha potuto prendere visione dimostrano che
dieci giorni fa la Food Standards Agency ha rassicurato le maggiori imprese di
trasformazione e distribuzione che non avrebbe loro imposto il ritiro dagli
scaffali del riso, mentre dichiarava al pubblico che mai avrebbe consentito la
circolazione del riso incriminato.>
...... L'agenzia sostiene che il riso modificato non rappresenta una
preoccupazione per la sicurezza e sta consigliando i consumatori che avessero
in casa del riso di continuare a mangiarlo.
Ma alcuni scienziati, al contrario, sostengono che ci sono motivi che
giustificano “preoccupazioni per la potenziale allergenecità del prodotto”.
....... Clare Oxborrow, responsabile della campagna OGM per Friends of the
Earth, ha detto: "La scoperta di ingredienti OGM illegali è molto preoccupante.
La Food Standards Agency ha mancato di attivarsi per identificare e far
ritirare gli alimenti contaminati, quindi è probabile che più riso illegale
raggiungerà i piatti di ignari consumatori.”
"Invece di tenere sotto tono questo caso di contaminazione e di rinviare il
proprio intervento, l’agenzia dovrebbe prendere misure urgenti per impedire la
vendita nei nostri negozi di prodotti OGM illegali.>>
QUANDO LA NOTIZIA È GENETICAMENTE MODIFICATA
"Bufale OGM come il Cedab, longa manus del biotech, che serve news precotte per
tutti i media compiacenti"
<<Incredibile ma vero. Il nostro paese, culla della tradizione alimentare di
qualità, in cui già 14 regioni e più di 2300 comuni si sono dichiarati ogm
free, non vedrebbe l'ora di mettere in tavola cibi geneticamente modificati. A
rivelarlo è Patrick Trancu, coordinatore del Cedab, centro di documentazione
sulle agrobiotecnologie. Una notizia davvero rilevante, proprio mentre in mezza
Europa dilaga il riso OGM.
....................
Resta solo da ricordare che il Cedab, di cui Patrick Trancu è coordinatore, è
finanziato da Croplife, associazione che riunisce le maggiori multinazionali
dell'agrobiotech, da Monsanto a Bayer a Dupont; e che lo stesso Trancu è anche
titolare della TT&A, agenzia di comunicazione che dal 1996 ha fra i propri
migliori clienti la multinazionale Monsanto.
Insomma, perché continuare a chiedere all'oste se il suo vino è buono?>>.
LA COMMISSIONE STATO REGIONI PROPONE LA MORATORIA
<<....sarà la creazione di un gruppo di lavoro, che, entro la fine di marzo,
dovrà elaborare le nuove linee guida per la coesistenza tra gli ogm e le
semenze tradizionalmente usate in agricoltura.
........... l'obiettivo è, e rimane, la messa al bando di tutti gli organismi
geneticamente modificati, ma alla luce dell'impossibilità di porre divieti
assoluti alla semina, verrà fatto tutto il possibile per porre dei paletti
importanti alla coesistenza, in modo tale da rendere gli ogm di fatto
inutilizzabili". Il secondo passaggio, che ha ottenuto il via libera da parte
della conferenza delle regioni, ha riguardato la moratoria per la semina di
organismi geneticamente modificati prima dell'elaborazione definitiva delle
linee guida.
..................
COLDIRETTI: BENE LA MORATORIA PER PREPARARE UNA SOLUZIONE STRUTTURALE
La positiva richiesta di moratoria formulata dalle Regioni per impedire le
coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM) deve essere utilizzata
per individuare soluzioni strutturali a livello comunitario per proteggere
l’agricoltura nazionale dai rischi di contaminazione. E’ quanto afferma la
Coldiretti nel commentare l’importante documento sugli Ogm presentato dagli
Assessori Regionali all’agricoltura che prevede in Italia una moratoria alla
coltivazione di Ogm fino al 31 marzo 2007, per valutare la compatibilità tra
gli organismi geneticamente modificati e l'agricoltura biologica.
Occorre utilizzare il tempo disponibile - sottolinea la Coldiretti - per
garantire certezze alle imprese e ai consumatori ed evitare di compiere danni
irreparabili alla salute dei cittadini, all’ambiente e alle potenzialità di
sviluppo dell’agroalimentare Made in italy.>>
Tutta colpa dei sindacati contro le libere pensioni
Care e cari,
vi allego un mio articolo sul tema delle pensioni, pubblicato su "Libero Mercato" del 22 settembre u.s.
Grazie per l'attenzione!
Giancarlo Pagliarini
Occorre una battaglia per spazi liberi di comunicazione civica
Care e cari,
ho presentato in Consiglio di Zona nell'ultima riunione di giovedì 27 settembre, un'interrogazione in merito alla richiesta ai Settori competenti, Demanio e Arredo Urbano e Aree Cittadine, di avere
maggiori informazioni circa la sussistenza di un progetto che possa risolvere un problema che ritengo essere assolutamente grave per la democrazia nella città: l'assenza di spazi pubblici, dalle fioriere alle bacheche, dove poter affiggere comunicazioni sociali e civiche, politiche e culturali, da parte di associazioni, comitati, fondazioni, partiti, oggi angariati da pene pecuniarie di alta entità nel caso di affissioni fuori dagli spazi consentiti dalla normativa. Spazi, questi, oggi inesistenti. Il problema trova una mobilitazione ampia da parte di organizzazioni di varia tipologia e genere, riuniti in un gruppo di lavoro cittadino in cui si stanno delineando le prossime iniziative in merito, sia a livello istituzionale, interrogazioni e mozioni da definirsi in merito nelle sedi consiliari comunale e circoscrizionali, sia a livello di mobilitazione sociale, di divulgazione tramite stampa della vertenza che stiamo definendo.
Io credo che questa situazione sia intollerabile dal punto di vista costituzionale, la nostra Carta sancisce il diritto di libera espressione del pensiero, sia dal punto di vista del pluralismo
dell'informazione e della comunicazione politica, dato che solo chi ha i soldi e i fondi, vedi i partiti del centrodestra, possono permettersi inserzioni pubblicitarie di grandi dimensioni in luoghi
visibili. Io credo che, come dice l'architetto Boatti, a Milano vi sia una sovrabbondante presenza di affissioni pubblicitarie che imperano e che tolgono spazi utili e idonei per la comunicazione
sociale e politica, civica, non lucrativa e non fatta a scopi commerciali e di profitto. Pongo in sezione "documenti" il testo dell'interrogazione da me fatta in consiglio di zona, a cui seguirà
una mozione se dai settori competenti non ci saranno risposte. Penso che su un tema di tale urgenza si debba prevedere forme e modi di mobilitazione: una mobilitazione per sancire normativamente a livello comunale, oggi in totale assenza di un effettivo riconoscimento, il diritto di libertà di espressione del pensiero, privando e arginando le realtà più potenti economicamente di poter prevalere nella comunicazione rispetto a quelle più deboli ma importanti e fondamentali per l'azione di aggregazione sociale, civica e politica. Penso, infine, che il diritto alla libera informazione valga anche in senso contrario, in nome della trasparenza amministrativa: dal Comune e dai consigli di zona verso la cittadinanza. In diversi contesti comunali la
trasparenza dell'informazione pubblica garantisce luoghi visibili e pubblici dove vengono affisse comunicazioni inerenti l'attività consiliare e istituzionale, finanziamenti per attività e,
soprattutto, il bilancio delle attività in senso anche economico, sia nella fase di elaborazione, sia in quella di approvazione. A Milano tutto rimane nascosto in merito. Occorre, per avvicinare la
cittadinanza alle istituzioni, dare rilievo anche a questa particolare problematica.
Questo percorso istituzionale trova già una buona attenzione da parte di alcuni consiglieri de L'Unione: pensare di attivarsi anche su questo fronte per cercare forme e modi che possano essere condivisi in modo più ampio, quindi con testi che possano trovare un appoggio da parte di alcuni settori della maggioranza, delle maggioranze di centrodestra esistenti nei vari contesti, tranne in zona 9 dove il centrosinistra governa, e in cui non ci saranno problemi politici di sorta. Credo che l'urgenza della problematica non possa trovare forme dilatorie nei tempi e nei modi, dato che esiste l'esigenza di libera espressione del pensiero, che è sancita dalla Costituzione, ma anche dalla Carta dei Diritti dell'Uomo dell'ONU. Non si può impostare una battaglia istituzionale ideologica, che possa trovare avversione da parte delle componenti della maggioranza: vorrei che su questo tema, come cercherò di fare in consiglio di zona 4, ci sia la possibilità di trovare la convergenza in quanto voglio portare a casa un risultato politico che sancisca definitivamente la valorizzazione e il reperimento di spazi pubblici nuovi per dare e garantire libertà di espressione del pensiero.
Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
solidarietà alla protesta nonviolenta in Birmania
Documento di Arcilettore sulla Bibliodiversità
Documento di Arcilettore sulla Bibliodiversità
La difesa della bibliodiversità non può limitarsi ad un
riconoscimento ideale, tantomeno è solo una dichiarazione di
principio.
Se così fosse la battaglia sarebbe già persa.
Se si riconosce la Bibliodiversità come un elemento essenziale e
ineliminabile della nostra libertà di cittadini è necessario,
allora, sostenerla con una strategia concreta che permetta a tutti i
soggetti della filiera editoriale, dallo scrittore al lettore, di
vedere realizzato nei fatti questo sacrosanto diritto.
Qualunque sia la strategia che si vorrà mettere in atto, tuttavia,
non potrà che partire da un dato di fatto e cioè che l’attuale
mercato editoriale italiano è sostanzialmente asfittico a causa
della scarsità di lettori, quindi la Bibliodiversità non significa
solo la libertà di far entrare nel mercato nuovi scrittori o di
aprire nuove case editrici, ma soprattutto di conquistare nuovi
consumatori di libri.
Qualsiasi politica d’incentivazione della lettura e,
conseguentemente, di nuovi consumatori di libri passa attraverso un
incremento delle copie vendute.
È indispensabile superare una visione ottocentesca ed elitaria della
lettura per calarsi nella nostra realtà che è quella di un mercato
nel quale la lettura deve diventare un bisogno che soddisfa il
lettore-consumatore mediante il bene-libro.
Il cittadino che compra un libro per leggerlo o regalarlo è un
consumatore di cultura.
Se, dunque, il libero mercato è lo scenario nel quale si colloca il
principio della Bibliodiversità, allora è necessario superare
qualsiasi logica assistenziale che finirebbe per porre la piccola e
media editoria in una “riserva naturale” che finirebbe per
negarle qualsiasi possibilità di sviluppo.
La piena realizzazione della Bibliodiversità passa solo attraverso
un allargamento della domanda che individua il libro come un bene di
consumo di massa.
I punti fondamentali di questa battaglia sono:
la vendita del libro deve essere sostenuta da strategie di marketing
occorre il coinvolgimento del Ministero per i beni culturali, del
Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero del Tesoro per
ottenere da loro specifici comportamenti
rivedere l’annosa questione della distribuzione
ripensare il problema delle rese
Il libro, per quanto bello sia, non si vende da solo. Anche le grandi
case editrici mettono in campo strategie di vendita, a maggior ragione
ciò vale per la piccola e media editoria.
Il Marchio di qualità, con tutte le operazioni che prevede,
l’attività di promozione televisiva di Leggendario sono operazioni
di marketing che, senza perdere la propria connotazione culturale,
servono a conquistare nuovi consumatori di libri e a vendere più
copie.
Cosa c’è di nobile in un libro che non viene letto? Qualcuno può
davvero credere che un libro inveduto aumenti la nostra libertà?
Garantiamo realmente l’attuazione del principio della
bibliodiversità con la vendita di trecento copie del libro che è
stato prodotto?
Pur essendo la figura di Don Chisciotte una bellissima figura
romantica, nessuno apre una casa editrice con l’obiettivo di
buttarsi contro i mulini a vento.
Tuttavia sappiamo che le capacità del mercato attuale sono quelle
che sono: scarse. Così come sappiamo che il suo andamento subisce
variazioni insignificanti. Ma una società progredita che vuole
restare tra le prime otto nel mondo non può accettare questa
condizione di drammatica arretratezza culturale.
Proprio per questo è essenziale l’intervento del Governo tramite
il Ministero per i beni culturali e il Ministero della Pubblica
Istruzione.
Al Ministero per i beni culturali va chiesta la realizzazione di
campagne pubblicitarie televisive, magari anche con testimonial
popolari, che rivalutino il libro e infondano a un pubblico crescente
il bisogno di comprarlo.
Al Ministero della Pubblica Istruzione e al Ministero del Tesoro va
chiesto che adottino provvedimenti che consentano agli insegnanti e
agli alunni di poter scaricare, dalla dichiarazione dei redditi, i
libri non scolastici acquistati.
Altra questione che va affrontata è la figura del distributore che
fa poco o nulla per garantire all’editore che il suo libro ha avuto
un adeguato trattamento, tale da facilitarne la vendita, ma, d’altra
parte, il problema specifico del distributore va collegato
direttamente a quello delle rese. Di fatto l’elemento di rischio
che è proprio di ogni attività imprenditoriale finisce per essere
esclusivo appannaggio dell’editore che riceve l’invenduto senza
che nessuna azione di promozione sia stata realmente fatta per
vendere il prodotto-libro.
Il libro non ha una scadenza, non deperisce con il tempo e, non a
caso, esiste un fiorente mercato dei reimanders. Allora perché il
libraio e il distributore non collaborano con sconti che possano
convincere il consumatore-lettore ad acquistare il libro?
La bibliodiversità è una necessità nella nostra società e
tuttavia va pensata con una mentalità nuova, aperta a soluzioni che
non si limitino al puro e semplice riconoscimento formale di un
principio, ma che muovano da esso per cambiare concretamente una
realtà che lo nega.
informa giovani: quale progetto?
della Direzione di Settore Sport e Tempo Libero del Comune di Milano
Oggetto: Richiesta di informazioni in merito alla presentazione del progetto Informa Giovani
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
chiusura estiva piscina CAIMI
della Direzione di Settore Sport e Tempo Libero del Comune di Milano;
della commissione sport e tempo libero del consiglio di zona 4;
dell’assessorato alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici;
della Direzione Centrale Infrastrutture e Lavori Pubblici;
della Commissione Territorio del consiglio di zona 4
- ottenere dal settore centrale sport del Comune di Milano le motivazioni che hanno apportato alla chiusura nei mesi estivi della struttura sportiva, unico luogo di aggregazione e di ristoro per nuclei familiari che non abbandonano la città;
- di rivedere l’entità economica della convenzione comunale di cessione della gestione dello spazio sportivo, e di verificare la sussistenza di possibili modifiche del progetto in itinere di ristrutturazione e ampliamento del Teatro, affinchè non arrechi danno alla piscina
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
informazioni in merito alla localizzazione fermate ATM Via Cadore
della Direzione di Settore Arredo Urbano del Comune di Milano;
Oggetto: Richiesta di informazioni in merito alla localizzazione delle fermate ATM Via Cadore angolo Marinai d’Italia
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
Primarie. Collegio 2. Si parte!
PRIMA DI TUTTO UN INVITO
Cari amici, prima di iniziare le comunicazioni vorrei invitarvi tutti per l’aperitivo della lista Democratici Lombardi per Veltroni e Martina. Domani, venerdì 5 ottobre, dalle 19 alle 20.30 ci troviamo al Mago di Oz (P.le Bacone angolo Via Ozanam) per bere qualcosa insieme e chiacchierare sul Partito Democratico a pochi giorni dalle primarie del 14 ottobre.
Mi piacerebbe che ci foste tutti perché abbiamo bisogno che chi condivide questo progetto si attivi il più possibile per sostenerlo, e per potermi confrontare con chi invece ha dei dubbi e delle perplessità. Magari parlando riusciamo a superarle!
PERCHE’ LA LISTA DEMOCRATICI LOMBARDI PER VELTRONI E MARTINA
Il 14 ottobre ho deciso di candidarmi alla costituente regionale del Partito Democratico per la Lista Democratici Lombardi per Veltroni e Martina.
L’ho fatto perché credo che Veltroni possa rappresentare al meglio le complessità e le differenze che ci sono nel futuro Partito Democratico, sapendo dare loro degli obiettivi comuni, costruendo un partito che sappia guardare avanti. E sostengo Maurizio Martina perché ho da tempo la possibilità di collaborare con lui e penso abbia la freschezza e la competenza per far tornare competitivo il centro-sinistra in Lombardia.
La lista Democratici Lombardi per Veltroni e Martina ha compiuto inoltre un importante tentativo di valorizzazione di esperienze nuove: 7 dei 31 capilista regionali sono infatti under 35, tutti scelti non “per lasciar spazio ai giovani”, ma perché questo ruolo ce lo si è conquistato sul campo.
L’immagine della politica che esce dalle ultime settimane è molto consumata e anch’io, vivendo le istituzioni dall’interno, noto moltissimi di questi problemi. Però penso anche che questa sia una grande occasione per costruire insieme un Partito che sappia essere tra le persone, sapersi confrontare, per proporre soluzioni nuove e realizzarle in tempi brevi. E’ la scommessa che sto tentando dal Comune e nel futuro Partito Democratico.
E’ un’occasione che dobbiamo utilizzare al meglio, per questo ti chiedo di darci una mano, a cominciare da questa settimana.
Nei prossimi giorni saremo presenti nei mercati, davanti ai cinema, per strada. Se puoi aiutarci ti prego di contattarmi al numero 335.7988964. Stiamo inoltre cercando scrutatori per le primarie (domenica 14 ottobre dalle 7 alle 20). Anche in questo caso, se hai voglia di vivere questa esperienza, non esitare a chiamarmi.
Per ulteriori informazioni e sapere come e dove si vota vai su www.democraticilombardi.it
DAL COMUNE – P.LE LAVATER
Uno dei punti programmatici della mia campagna elettorale era riqualificare l’area pedonale di P.le Lavater. Lì, forse ricorderete, avevamo anche tenuto un piccolo concerto pochi giorni prima delle elezioni per dimostrare come una città più viva fosse anche una città più bella.
Dopo un anno di lettere e richieste il Comune ha ultimato i lavori che contornano l’area pedonale e che adesso dovrebbero impedire l’accesso delle auto all’interno del Piazzale. Con l’apertura inoltre di un ristorante e di un nuovo bar la Piazza ha acquistato di certo nuova vita.
Insomma una piccola vittoria per noi che lo avevamo scritto sui volantini e per la città che ha una piazza più bella.
LIBERTA’ E DEMOCRAZIA NELL’EUROPA DELL’EST
Come sapete da tempo sono impegnato nella promozione della libertà e della democrazia nei paesi dell’Ex Unione Sovietica, cercando di dare il mio modesto contributo.
La settimana scorsa sono stato in Ucraina come osservatore internazionale dell’OSCE. E’ stata un’esperienza meravigliosa e formativa che sto cercando di raccontare anche attraverso il mio blog. Quindi collegandovi a www.pier.ilcannocchiale.it potete leggere le mie impressioni.
Venerdì e sabato si terranno due eventi a Milano per ricordare la giornalista Anna Politkovskaja. Due settimane fa il Consiglio Comunale aveva approvato una mia mozione in merito e concesso il patrocinio a quella di sabato. Non mi resta quindi che segnalarvele:
5 ottobre, ore 21, Libreria Archivi del 900, Via Montevideo 9. Presentazione del libro “La Cecenia dei bambini. I giovani raccontano la tragedia del Caucaso”. A cura di Francesca Gori,
6 ottobre, ore 9, Circolo della Stampa, Corso Venezia 16. Per non dimenticare Anna Politkovskaja
Spero quindi di vedervi Venerdì al Mago di Oz,
Pierfrancesco