SE NON ORA QUANDO? Aggiornamento adesioni all'appello
SE NON ORA QUANDO?
Appello della Lista Uniti con Dario Fo per Milano
per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese
A Milano la mafia esiste. I fatti dimostrano che nella "capitale finanziaria" la corruzione persiste in modo invasivo. Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che "Milano è la vera capitale della "ndrangheta". Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. A testimoniarlo sono fatti giuridicamente sottoposti a procedimenti penali ancora in corso. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Diversi sono stati gli omicidi di stampo mafioso commessi negli ultimi mesi, ricordiamo per ultimo Cataldo Aloisio, 34 anni, freddato nel Nord Ovest di Milano da un colpo di pistola alla nuca.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multitentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
L'emergenza in città viene indirizzata verso i Rom, oppure verso i furti e le rapine che sono in netto calo negli ultimi anni: il resto non sussiste. Non si comprende che spesso la microcriminalità esiste perché esiste la macrocriminalità delle organizzazioni mafiose.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici "ovattati" del centro cittadino, capitale del "business".
La macrocriminalità ricicla il denaro che gli viene fornito da una certa finanza bancaria e di borsa che, pur non essendo organica alla "cosca", rimane complice di un sistema di corruzione e di inquinamento della libera concorrenza.
La mafia è un problema culturale, asserisce Giovanni Impastato, fratello di Peppino. E anche nel Nord la cultura dominante è quella dell'illegalità.
Occorre creare una Commissione di controllo sugli appalti dell'EXPO, una commissione speciale d'inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio cittadino: la proposta giace in Consiglio Comunale, nonostante l'apprezzamento trasversale che ha ottenuto.
La società civile, l'associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all'assegnazione dell'EXPO a Milano. Ma l'amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all'emergenza dell' illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
Occorre subito attivare ogni forma utile a riportare a Milano la cultura della legalità, che è cultura di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
Ti chiediamo di aderire a questo appello che alcune cittadine e cittadini indirizzano all'Amministrazione Comunale affinché si chieda subito e si approvi una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia a Milano, coerentemente con quanto sostenuto da più relatori nell'incontro in memoria di Peppino Impastato, tenutosi proprio a Palazzo Marino il 16 settembre 08.
Invia la tua adesione all'indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
aderisco all'appello " Se non ora quando? Appello per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese da inviare all'Amministrazione Comunale di Milano".
Adesioni finora pervenute
Fermata MM2 Famagosta: degrado, sporcizia, spaccio
Riapertura bando x i beni confiscati alla criminalità
Approvata - ieri sera 13 novembre - in Consiglio di Zona 6, all'unanimità, la mozione da me presentata sulla riapertura del bando per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia ed alla criminalità. Il bando di agosto era andato deserto. Sarebbe un segnale importante per la città assegnare alle associazioni che ne faranno richiesta i beni confiscati alla criminalità.A.Valdameri
SE NON ORA QUANDO? Aggiornamento adesioni appello
SE NON ORA QUANDO? Aggiornamento adesioni appello
SE NON ORA QUANDO?
Appello della Lista Uniti con Dario Fo per Milano
per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese
A Milano la mafia esiste. I fatti dimostrano che nella "capitale finanziaria" la corruzione persiste in modo invasivo. Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che "Milano è la vera capitale della "ndrangheta". Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. A testimoniarlo sono fatti giuridicamente sottoposti a procedimenti penali ancora in corso. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Diversi sono stati gli omicidi di stampo mafioso commessi negli ultimi mesi, ricordiamo per ultimo Cataldo Aloisio, 34 anni, freddato nel Nord Ovest di Milano da un colpo di pistola alla nuca.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multitentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
L'emergenza in città viene indirizzata verso i Rom, oppure verso i furti e le rapine che sono in netto calo negli ultimi anni: il resto non sussiste. Non si comprende che spesso la microcriminalità esiste perché esiste la macrocriminalità delle organizzazioni mafiose.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici "ovattati" del centro cittadino, capitale del "business".
La macrocriminalità ricicla il denaro che gli viene fornito da una certa finanza bancaria e di borsa che, pur non essendo organica alla "cosca", rimane complice di un sistema di corruzione e di inquinamento della libera concorrenza.
La mafia è un problema culturale, asserisce Giovanni Impastato, fratello di Peppino. E anche nel Nord la cultura dominante è quella dell'illegalità.
Occorre creare una Commissione di controllo sugli appalti dell'EXPO, una commissione speciale d'inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio cittadino: la proposta giace in Consiglio Comunale, nonostante l'apprezzamento trasversale che ha ottenuto.
La società civile, l'associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all'assegnazione dell'EXPO a Milano. Ma l'amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all'emergenza dell' illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
Occorre subito attivare ogni forma utile a riportare a Milano la cultura della legalità, che è cultura di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
Ti chiediamo di aderire a questo appello che alcune cittadine e cittadini indirizzano all'Amministrazione Comunale affinché si chieda subito e si approvi una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia a Milano, coerentemente con quanto sostenuto da più relatori nell'incontro in memoria di Peppino Impastato, tenutosi proprio a Palazzo Marino il 16 settembre 08.
Invia la tua adesione all'indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
aderisco all'appello " Se non ora quando? Appello per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese da inviare all'Amministrazione Comunale di Milano".
Adesioni finora pervenute
Basilio Rizzo, Giovanni Colombo, Vladimiro Merlin, Patrizia Quartieri, Francesca Zajczyk, Emilio Molinari, Vittorio Agnoletto, Alessandro Rizzo,Gianni Barbacetto, Antonello Patta, Gianni Occhi, Irma Dioli, Nando dalla Chiesa, Luciano Muhlbauer, Lorenzo Frigerio, Paolo Cagna Ninchi, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Maurizio Pagani, Antonella Fachin, Franco Brughiera, Raffaele Taddeo, Sergio Segio, Tommaso Zampagni, Thomas Schmid, Marco Bersani, Paolo Azioni, Vanni Mirandola, Nello Vescovi, Liborio Francesco Cozzoli, Luisa Spinoso, Renata Sparacio, Francesco Pedrazzi, Giulio Cengia, Guido Gavazzi, Maria Carla Baroni, Alessandro Cangemi, Anna Alziati, Angelo Valdameri, Vincenzo Viola, Rossana Campisi, Fabrizio Casavola, Francesca Mileto Fausto Marchesi, Aligi Maschera, Christian Elevati, Loredana Fantini, Roberto Brambilla, Rolando Mastrodonato, Valerio Imbatti, Aldo Rossetti, Luigi Candreva, Alessandro Guido, Eleonora De Bernardi, Cristina Agosti, Piero Basso, Enrica Torretta, Roberto Cagnoli, Ida Alessandroni, Giampaolo Ferrandini, Ersilia Monti, Stefano Panigada, Giacomo Sicurello, Mirella De Gregorio, Luigi Campolo, Empirio Vito, Emanuele Gabardi, Vincenzo Vasciaveo, Edda Boletti, Saverio Benedetti, Silvano Pasquini, Fabio Ricardi, Camillo Gama Malcher, Cristina Benato, Edgardo Bernasconi, Claudio Armellini, Silvia Biassoni, Pietro Zanisi, Emanuele Concadoro, Mariateresa Lardera, Grazia Casagrande, Simona Platè, Gabriella Benedetti, Enzo Bensi, Massimo Gentili, Stefania Cappelletti, Mercedes Mas, Davide Frigerio, Giovanni Amico, Giogo Nobili, Rosanna Gatti, Andrea Sanclemente, Gabriella Grasso, Paolo Meyer, Giuliana Nichelini, Silvio Agnello, Luca Ariano, Marco Alberti, Claudia Giella, Ibrahîm 'Abd an-Nûr Gabriele Iungo, Gregorio Mantella, Sergio Marinoni, Anna Pedrazzi, Simone Panozzo, Michele Sacerdoti, Luigi Ranzani, Tommaso Botta, Mona Mohamed, Tommaso Dilauro, Maurilio Pogliani, Franco La Spina, Paolo Baruffa, Eliana Scarafaggi, Maurilio Grassi, Pennu, Roberto Prina, Donatela Cabrini, Giulio Cavazioni, Claudia Guastaldi Musso, Biagio Strocchia, Aldo Sachero, Donfrengo, Miriam Garavaglia, Marco Fassino, Luciano Luca Pasetti, Ferdinando Lenoci, Fabio di Falco, Lidia Meriggi, Ennio Riva, Carmen Cavazzoli, Renato Mele, Nadia Barbetti, Teresa Isenburg, Paolo Migliavacca, Monica Rossi, Giancarlo Roncato, Marina Lagori, Mario Bonica, Camilla Notarbartolo, Luisa A. Meldolesi, Bianca Dacomo Annoni, Renato Vallini, Tiziana Marsico, Daniele Gaggianesi, Ester Prestini, Salvatore Fraticelli, Alessandra Durante, Anna Maria Osnaghi, Rino Messina, Mattea Avello, Daniele Leoni, Angela Persici, Ruggero Bogani, Laura Bogani, Armando Costantino, Bruno Giulio, Antonio Lupo, Amanda e Silvio, Vincenzo Modarelli, Cristina Simonini, Alessandra Manzoni, Giuliana De Carli, Renato Merlini, Maria Luisa Sciarra, Federico Marchini, Luciana P. Pellegreffi, Alda Capoferri, Stefania Fuso Nerini, Riccardo Poggi, Maria Rosa Strocchi, Luisa Motta, Giovanna Groppi, Renato Lana, Massimo De Giuli, Guido Bolzani, Tony Rusconi, Romano Miglioli, Guia Faglia, Liborio Francesco Cozzoli, Silvia Olivotti, Ermanno de Gregorio, Annamaria Trebo, Lino de Gregorio, Tina Fusar Poli, Marina Querciagrossa, Giuliana Zoppis, Melissa Corbidge, Emanuela Nava, Davide Radaelli, Paolo Zani, Siliana Silvia Inguaggiato, Ernesto Pedrini, Marisa Gaggini, Giorgio Boccalari, Carla Gnecchi Ruscone, Luca Trada, Francesco Paolella, Edvige Cambiaghi, Carlo Rossi, Adele Rossi, Daniela Rossi, Roberto Zuccolin, Paola Iubatti, Marina Gorla, Pasquale Palena, Paolo Limonta, Elena Tagliaferri, Stefano Levi Della Torre, Marco Tatò, Edoardo Bottini, Davide Pelanda, Simona Bessone, Antonio Frascone, Renata Rambaldi, Tatiana Cazzaniga, Cristina Franceschi, Nicoletta Lucatelli, Francesca Carmi, Federico Mininni, Jacopo Casadei, Sandro Artioli, Carla Dentella, Alessandro Zanardi, Giovanna Ronco, Giovanni Acquati, Franco Calamida, Giuseppina Renzetti, Alfredo Minichini, Patrizia Tovazzi, Roberto Capucciati, Piercarlo Collini, Stefano Costa, Davide Sini, Paola Trotta, Antonio de Cristofaro, Andrea Fedeli, Alberto Risi, Annamaria Palo, Luigia Pasi, Brunella Panici, Vincenzo di Giacomo, Bianca Avigo, Marco Gimmelli, Flora Tannini, Stefania Veronese, Milena Mazzoni, Ernesto Rossi, Ezio Fornasier, Alessandro Guido, Serena Scionti, Parisina Dettoni, Cesarina Martin, Mariolina De Luca Cardillo, Teresa Ricco, Erica Rodari, Domenico Bertelli, ASSOCIAZIONE PROGETTO GAIA (Milano), Marco Poma, Silvio Saffaro, Massimo Incontri, Mauro Leoni, Valeria Cornelio, Adriano Sgrò, Donatella Lunardon, Alberto Mazzenzana, Giovanna Procacci, Alessandro Angelotti, Daniela Bastianoni, Grazia Lurati, Giuseppe Caldera, Antonio Iosa, Silva Dondi, Guido Consonni, Giulio Meraviglia, Bruno Banone, Sara Montrasio, Luisa Ferrario, Giovanni Abbiati, Norberto Trabucchi, Lucia Bertolini, Graziella Osellame, Raffaella Noseda, Chiara Noseda, Francesco Pirelli, Patrizia Miozzi, Maurizio Bertasi, Donatella Costelli, Céline Dissard, Gianni Cabinato, Maria Rosaria Canzano, Angela Di Terlizzi, Luciano Vailati, Augusta Bottazzi, Daniela Galuzzi, Viki Corsieri, Luca Prini, Raimondo Acampora, Benedetta Boschetti, Marco Mambrini, Paola Giussani, Clara Mantica, Amelia Gaetti, Carlo Alberto Lascaro, Augusto Bianchi, Massimo De Giuli, Laura Quagliuolo, Gabriella Valassina, Raffaella Invernizzi, Renato Donato, Massimo Chiodaroli, Ester Piva, Antonio Piazzi, Anna Francioso, Anna Favalli, Dario Proto, Raffaella Manzo, Graziella Diana
Siamo tutti Saviano
Pochi giorni fa è uscita su Corriere.it una bella iniziativa a favore di Saviano.
Qui potete trovare l'articolo (v. anche sotto)
L'iniziativa sta avendo molto successo e gli organizzatori ringraziano la grande voglia di partecipazione che si è manifestata in tutta Italia ( http://savianocontinua.blogsp
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«Siamo tutti Saviano»:
manifesti sui muri di Milano
Affissi nella notte poster con i volti di giovani: il loro nome è accompagnato dal cognome dello scrittore
Sotto ogni viso il nome di battesimo di ciascuno seguito dal cognome dello scrittore anticamorra.
A compiere il blitz non è stata un'associazione o un'organizzazione politica: si è trattato di una iniziativa spontanea nata dal passaparola di un gruppo di ragazzi accomunati soltanto dal progetto di un blog (Savianocontinua.blogspot.com) e dalla speranza che l'esperimento possa essere replicato anche in altre città.
UBIQUITA' - «Abbiamo voluto dare al fenomeno di Saviano - ha spiegato Gaetano, uno degli ideatori del blitz - sembianze concrete, nella speranza che dando a Roberto l'ubiquità si moltiplichino in tutta Italia i Saviano e si affermi la cultura della legalità».
Sono in tutto 52 i poster 70x100 che hanno coperto decine di metri di muri davanti alla scuola materna Ariberto. Tra i ritratti affissi ci sono anche quelli di Gabriella 'Saviano' e Rosario 'Saviano', che ritraggono i volti dell'attrice Lella Costa e del musicista Roy Paci.
7 novembre 2008
se non ora quando? appello per una commissione antimafia
Rinnovo l'invito ad aderire all'appello qui sotto riportato per memoria ... è un piccolo gesto ma dall'alto valore simbolico: anche a Milano ci sono criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, camorristiche ecc. e bisogna prenderne coscienza anche a livello politico!
Invia la tua adesione all'indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
Qui di seguito le numerose adesioni sinora pervenute... ma le adesioni non sono mai abbastanza!!!
Chi ha già aderito segnali l'appello ad amici e parenti. GRAZIE!
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Basilio Rizzo, Giovanni Colombo, Vladimiro Merlin, Patrizia Quartieri, Francesca Zajczyk, Emilio Molinari, Vittorio Agnoletto, Alessandro Rizzo,Gianni Barbacetto, Antonello Patta, Gianni Occhi, Irma Dioli, Nando dalla Chiesa, Luciano Muhlbauer, Lorenzo Frigerio, Paolo Cagna Ninchi, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Maurizio Pagani, Antonella Fachin, Franco Brughiera, Raffaele Taddeo, Sergio Segio, Tommaso Zampagni, Thomas Schmid, Marco Bersani, Paolo Azioni, Vanni Mirandola, Nello Vescovi, Liborio Francesco Cozzoli, Luisa Spinoso, Renata Sparacio, Francesco Pedrazzi, Giulio Cengia, Guido Gavazzi, Maria Carla Baroni, Alessandro Cangemi, Anna Alziati, Angelo Valdameri, Vincenzo Viola, Rossana Campisi, Fabrizio Casavola, Francesca Mileto Fausto Marchesi, Aligi Maschera, Christian Elevati, Loredana Fantini, Roberto Brambilla, Rolando Mastrodonato, Valerio Imbatti, Aldo Rossetti, Luigi Candreva, Alessandro Guido, Eleonora De Bernardi, Cristina Agosti, Piero Basso, Enrica Torretta, Roberto Cagnoli, Ida Alessandroni, Giampaolo Ferrandini, Ersilia Monti, Stefano Panigada, Giacomo Sicurello, Mirella De Gregorio, Luigi Campolo, Empirio Vito, Emanuele Gabardi, Vincenzo Vasciaveo, Edda Boletti, Saverio Benedetti, Silvano Pasquini, Fabio Ricardi, Camillo Gama Malcher, Cristina Benato, Edgardo Bernasconi, Claudio Armellini, Silvia Biassoni, Pietro Zanisi, Emanuele Concadoro, Mariateresa Lardera, Grazia Casagrande, Simona Platè, Gabriella Benedetti, Enzo Bensi, Massimo Gentili, Stefania Cappelletti, Mercedes Mas, Davide Frigerio, Giovanni Amico, Giogo Nobili, Rosanna Gatti, Andrea Sanclemente, Gabriella Grasso, Paolo Meyer, Giuliana Nichelini, Silvio Agnello, Luca Ariano, Marco Alberti, Claudia Giella, Ibrahîm 'Abd an-Nûr Gabriele Iungo, Gregorio Mantella, Sergio Marinoni, Anna Pedrazzi, Simone Panozzo, Michele Sacerdoti, Luigi Ranzani, Tommaso Botta, Mona Mohamed, Tommaso Dilauro, Maurilio Pogliani, Franco La Spina, Paolo Baruffa, Eliana Scarafaggi, Maurilio Grassi, Pennu, Roberto Prina, Donatela Cabrini, Giulio Cavazioni, Claudia Guastaldi Musso, Biagio Strocchia, Aldo Sachero, Donfrengo, Miriam Garavaglia, Marco Fassino, Luciano Luca Pasetti, Ferdinando Lenoci, Fabio di Falco, Lidia Meriggi, Ennio Riva, Carmen Cavazzoli, Renato Mele, Nadia Barbetti, Teresa Isenburg, Paolo Migliavacca, Monica Rossi, Giancarlo Roncato, Marina Lagori, Mario Bonica, Camilla Notarbartolo, Luisa A. Meldolesi, Bianca Dacomo Annoni, Renato Vallini, Tiziana Marsico, Daniele Gaggianesi, Ester Prestini, Salvatore Fraticelli, Alessandra Durante, Anna Maria Osnaghi, Rino Messina, Mattea Avello, Daniele Leoni, Angela Persici, Ruggero Bogani, Laura Bogani, Armando Costantino, Bruno Giulio, Antonio Lupo, Amanda e Silvio, Vincenzo Modarelli, Cristina Simonini, Alessandra Manzoni, Giuliana De Carli, Renato Merlini, Maria Luisa Sciarra, Federico Marchini, Luciana P. Pellegreffi, Alda Capoferri, Stefania Fuso Nerini, Riccardo Poggi, Maria Rosa Strocchi, Luisa Motta, Giovanna Groppi, Renato Lana, Massimo De Giuli, Guido Bolzani, Tony Rusconi, Romano Miglioli, Guia Faglia, Liborio Francesco Cozzoli, Silvia Olivotti, Ermanno de Gregorio, Annamaria Trebo, Lino de Gregorio, Tina Fusar Poli, Marina Querciagrossa, Giuliana Zoppis, Melissa Corbidge, Emanuela Nava, Davide Radaelli, Paolo Zani, Siliana Silvia Inguaggiato, Ernesto Pedrini, Marisa Gaggini, Giorgio Boccalari, Carla Gnecchi Ruscone, Luca Trada, Francesco Paolella, Edvige Cambiaghi, Carlo Rossi, Adele Rossi, Daniela Rossi, Roberto Zuccolin, Paola Iubatti, Marina Gorla, Pasquale Palena, Paolo Limonta, Elena Tagliaferri, Stefano Levi Della Torre, Marco Tatò, Edoardo Bottini, Davide Pelanda, Simona Bessone, Antonio Frascone, Renata Rambaldi, Tatiana Cazzaniga, Cristina Franceschi, Nicoletta Lucatelli, Francesca Carmi, Federico Mininni, Jacopo Casadei, Sandro Artioli, Carla Dentella, Alessandro Zanardi, Giovanna Ronco, Giovanni Acquati, Franco Calamida, Giuseppina Renzetti, Alfredo Minichini, Patrizia Tovazzi, Roberto Capucciati, Piercarlo Collini, Stefano Costa, Davide Sini, Paola Trotta, Antonio de Cristofaro, Andrea Fedeli, Alberto Risi, Annamaria Palo, Luigia Pasi, Brunella Panici, Vincenzo di Giacomo, Bianca Avigo, Marco Gimmelli, Flora Tannini, Stefania Veronese, Milena Mazzoni, Ernesto Rossi, Ezio Fornasier, Alessandro Guido, Serena Scionti, Parisina Dettoni, Cesarina Martin, Mariolina De Luca Cardillo, Teresa Ricco, Erica Rodari, Domenico Bertelli, ASSOCIAZIONE PROGETTO GAIA (Milano), Marco Poma, Silvio Saffaro, Massimo Incontri, Mauro Leoni, Valeria Cornelio, Adriano Sgrò, Donatella Lunardon, Alberto Mazzenzana, Giovanna Procacci, Alessandro Angelotti, Daniela Bastianoni, Grazia Lurati, Giuseppe Caldera, Antonio Iosa, Silva Dondi, Guido Consonni, Giulio Meraviglia, Bruno Banone, Sara Montrasio, Luisa Ferrario, Giovanni Abbiati, Norberto Trabucchi, Lucia Bertolini, Graziella Osellame, Raffaella Noseda, Chiara Noseda, Francesco Pirelli, Patrizia Miozzi, Maurizio Bertasi, Donatella Costelli, Céline Dissard, Gianni Cabinato, Maria Rosaria Canzano, Angela Di Terlizzi, Luciano Vailati, Augusta Bottazzi, Daniela Galuzzi, Viki Corsieri, Luca Prini
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Educatori in strada: il Comune chiude un altro servizio educativo
Niente piu' educatori in strada: il Comune di Milano chiude un altro servizio educativo
Non è uno slogan per contrastare il precariato delle professioni educative, ahinoi. È invece la constatazione che un altro servizio educativo del Comune di Milano ha chiuso i battenti.
L'Educativa di Strada, gestita nelle nove zone di decentramento cittadino da altrettante cooperative sociali, su appalto del Settore Servizi per la Famiglia (Ufficio Sostegno Educativo), si rivolgeva ai giovani tra gli 11 e i 20 anni, non legati a strutture educative stabili.
Ovunque ci sia uno spazio in cui sostare, potenzialmente può incontrarsi una compagnia che magari ha bisogno, desiderio o curiosità di incrociare il proprio sguardo con adulti in grado di dare informazioni, raccogliere richieste, progettare attività che rendano il tempo libero tempo che può (se vogliono) essere reinventato creativamente.
Ma per essere meno generici, e per calarci un po' in zona 2.
La cooperativa che ha gestito il servizio dal 2001 al 2008 si chiama COMIN, e lavora da queste parti dal 1975, occupandosi di minori in carico ai Servizi Sociali (accoglienza in comunità, accompagnamento individuale e di gruppo, promozione dell'affido familiare e molto altro), di famiglie, di promozione socioculturale a diversi livelli. Denominatore comune di tutti i servizi della cooperativa, e principio cardine dell'Educativa di Strada, era ed è la costruzione di legami all'interno della comunità sociale. Legami tra le diverse generazioni, tra italiani e stranieri, tra ragazzi e ragazze, legami con i servizi del territorio.
Legami che creano la sensazione di trovarsi in strade sicure, o meglio in strade che si possono prendere cura di ciascuno, facendolo sentire a casa propria.
Ma facciamo qualche esempio, e diciamo qualche numero.
Nei sette anni di lavoro, l'équipe dell'Educativa di Strada in zona 2 stima di aver contattato complessivamente (conoscendone nomi e spesso storie) almeno cinquecento ragazzi. E sa che agli “eventi” organizzati in zona ne sono passati per lo meno 4000. Le stime, crediamo, sono al ribasso.
Cosa si è fatto, di preciso? Si sono trascorse molte ore (in media tre o quattro ogni pomeriggio della settimana e per tutto l'anno solare) sulle panchine a chiacchierare con i giovani; si sono accompagnati tanti ragazzi a cercare lavoro presso agenzie private e servizi pubblici; si sono organizzati gruppi di studio e si sono svolti incontri individuali per parlare di problemi specifici.
Si sono organizzati concerti, visione di film, eventi dedicati alle controculture, momenti dentro le scuole per parlare di orientamento e servizi territoriali; si è collaborato con gli altri servizi presenti in zona; si è promosso il protagonismo dei giovani artisti; si sono prodotti insieme ai ragazzi materiali informativi che traducessero con loro e per loro le “regole” del mondo dei grandi (la legge sugli stupefacenti, solo per fare un esempio); si sono realizzati video e mostre fotografiche.
Soprattutto, quattro educatori hanno girato in lungo e in largo la zona, fino a conoscerla come le proprie tasche.
E la stessa cosa è avvenuta nel resto della città. Da quattro a sei operatori per ogni zona di decentramento. Storie diverse, metodi diversi, ma finalità molto simili. E adesso?
Dati raccolti ogni trimestre e puntualmente inviati all'Ufficio Sostegno Educativo.
Attendiamo spiegazioni, e intanto siamo preoccupati, perché un servizio educativo che vive negli spazi dell'informalità, impiega pochissimo tempo a perdere il contatto con il territorio.
È una cosa che sta già avvenendo: gli educatori lavorano altrove, le relazioni con i gruppi si sfilacciano, la rete di cui l'Educativa di Strada si prendeva cura vede i suoi nodi allentarsi.
Siamo preoccupati, ma allo stesso tempo sappiamo che molti cittadini della zona condividono questa preoccupazione con noi, e speriamo che la voce di tutti possa diventare un coro ascoltato da chi ha deciso che gli educatori non dovevano stare più per strada.
Beh, se volete qualche informazione, scriveteci, e vi risponderemo volentieri:
eds@coopcomin.it
Luisa Dell'Acqua, Renzo Foti,
Eloisa Spino, Rocco Del
Nero, Alessia Cattaneo
(educatori di strada della cooperativa COMIN, non più in servizio dal giugno 2008).
Obama ecologista, il governo italiano miope e irresponsabile
Il Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente minimizza sulla portata del cambiamento che con Obama può essere avviato nell'ambito ambientale e del sistema bioclimatico. Le prime dichiarazioni del neo eletto Presidente degli USA hanno sottolineato l'importanza di un programma che porti sviluppo e crescita occupazionale nel settore dell'investimento sulle nuove fonti di energia alternativa, sostenibile, naturale, disponibile, non esauribile. E', questa, una dichiarazione programmatica rivoluzionaria possiamo dire in un Paese che è stato il principe dello sfruttamento del petrolio e delle fonti carbon-fossili di approvigionamento energetico, con conseguenze drammatiche per il clima, la salute del pianeta e, soprattutto, i rapporti di pacifica convivenza nella risoluzione di controversie internazionali. Tanto è dimostrabile l'alto livello di coscienza e volontà di cambiare modelli di sviluppo energetico nelle parole di Obama, quanto è palese l'assenza di un programma di sostenibilità ambientale e di promozione della tutela dell'ecosistema. Ricordiamo in Europa qualche giorno fa la grave decisione del governo italiano di sospendere l'adesione al protocollo comunitario, ampiamente sostenuto dall'attuale commissione e dal presidente di turno Sarkozy, che chiaramente non possiamo definire un "ecologista" antelitteram, per questioni di puri costi, senza avere la cognizione della portata contenutistica e sostanziale nel merito della proposta convenzionale.La miopia nell'ambito ambientale dell'attuale governo aumenta di portata se si analizza la volontà dell'attuale esecutivo ad attivare le sciagurate centrali a carbone, come si evidenzia nel prossimo piano dei lavori pubblici a Civitavecchia, oppure come testimonia l'intenzione di rilanciare le centrali nucleari, sinonimo di dispendio di risorse economiche, di dilazionamento dei tempi per la loro esecuzione e piena funzionalità, di conseguenze deleterie in termini ecologici, sociali e culturali dei territori interessati.
Alessandro Rizzo
Roma, Italia — “A proposito della dichiarazione del Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, Corrado Clini, riportata oggi sul sito de “La Repubblica”, c’è la tendenza a sminuire l’importanza storica che l’elezione di Barack Obama avrà per una svolta a 180° della politica americana sui cambiamenti climatici.” - commenta Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia -“Sono ancora una volta le osservazioni di chi ha fatto il possibile, fino ad oggi, per boicottare le negoziazioni sul clima e che confermano che il nostro è un Ministero contro l’Ambiente.”
Che furbetto quel Brunetta
Che furbetto quel Brunetta
da L'Espresso
La prima immagine di Renato Brunetta impressa nella memoria di un suo collega è quella di un giovane docente inginocchiato tra i cespugli del giardino dell'università a fare razzia di lumache. Lì per lì i professori non ci fecero caso, ma quella sera, invitati a cena a casa sua, quando Brunetta servì la zuppa, saltarono sulla sedia riconoscendo i molluschi a bagnomaria. Che serata. La vera sorpresa doveva ancora arrivare. Sul più bello lo chef si alzò in piedi e, senza un minimo di ironia, annunciò solennemente: "Entro dieci anni vinco il Nobel. Male che vada, sarò ministro". Eravamo a metà dei ruggenti anni '80, Brunetta era solo un professore associato e un consulente del ministro Gianni De Michelis.
Ci ha messo 13 anni in più, ma alla fine l'ex venditore ambulante di gondolette di plastica è stato di parola. In soli sette mesi di governo è diventato la star più splendente dell'esecutivo Berlusconi. La guerra ai fannulloni conquista da mesi i titoli dei telegiornali. I sondaggi lo incoronano - parole sue - 'Lorella Cuccarini' del governo, il più amato dagli italiani. Brunetta nella caccia alle streghe contro i dipendenti pubblici non conosce pietà. Ha ristretto il regime dei permessi per i parenti dei disabili, sogna i tornelli per controllare i magistrati nullafacenti e ha falciato i contratti a termine. Dagli altri pretende rigore, meritocrazia e stakanovismo, odia i furbi e gli sprechi di denaro pubblico, ma il suo curriculum non sempre brilla per coerenza. A 'L'espresso' risulta che i dati sulle presenze e le sue attività al Parlamento europeo non ne fanno un deputato modello. Anche la carriera accademica non è certo all'altezza di un Nobel. Ma c'è un settore nel quale l'ex consigliere di Bettino Craxi e Giuliano Amato ha dimostrato di essere davvero un guru dell'economia: la ricerca di immobili a basso costo, dove ha messo a segno affari impossibili per i comuni mortali.
Chi l'ha visto Appena venticinquenne, Brunetta entra nel dorato mondo dei consulenti (di cui oggi critica l'abuso). Viene nominato dall'allora ministro Gianni De Michelis coordinatore della commissione sul lavoro e stende un piano di riforma basato sulla flessibilità che gli costa l'odio delle Brigate rosse e lo costringe a una vita sotto scorta. Poi diventa consigliere del Cnel, in area socialista. Nel 1993, durante Mani Pulite firma la proposta di rinnovamento del Psi di Gino Giugni. Nel 1995 entra nella squadra che scrive il programma di Forza Italia e nel 1999 entra nel Parlamento europeo.
Proprio a Strasburgo, se avessero applicato la 'legge dei tornelli' invocata dal ministro, il professore non avrebbe fatto certo una bella figura. Secondo i calcoli fatti da 'L'espresso', in dieci anni è andato in seduta plenaria poco più di una volta su due. Per la precisione la frequenza tocca il 57,9 per cento. Con questi standard un impiegato (che non guadagna 12 mila euro al mese) potrebbe restare a casa 150 giorni l'anno. Ferie escluse. Lo stesso ministro ha ammesso in due lettere le sue performance: nella legislatura 1999-2004 ha varcato i cancelli solo 166 volte, pari al 53,7 per cento delle sedute totali. "Quasi nessun parlamentare va sotto il 50, perché in tal caso l'indennità per le spese generali viene dimezzata", spiegano i funzionari di Strasburgo. Nello stesso periodo il collega Giacomo Santini, Pdl, sfiorava il 98 per cento delle presenze, il leghista Mario Borghezio viaggiava sopra l'80 per cento. Il trend di Brunetta migliora nella seconda legislatura, quando prima di lasciare l'incarico per fare il ministro firma l'elenco (parole sue) 148 volte su 221. Molto meno comunque di altri colleghi di Forza Italia: nello stesso periodo Gabriele Albertini è presente 171 volte, Alfredo Antoniozzi e Francesco Musotto 164, Tajani, in veste di capogruppo, 203.
La produttività degli europarlamentari si misura dalle attività. In aula e in commissione. Anche in questo caso Brunetta non sembra primeggiare: in dieci anni ha compilato solo due relazioni, i cosiddetti rapporti di indirizzo, uno dei termometri principali per valutare l'efficienza degli eletti a Strasburgo. L'ultima è del 2000: nei successivi otto anni il carnet del ministro è desolatamente vuoto, fatta eccezione per le interrogazioni scritte, che sono - a detta di tutti - prassi assai poco impegnativa. Lui ne ha fatte 78. Un confronto? Il deputato Gianni Pittella, Pd, ne ha presentate 126. Non solo. Su 530 sedute totali, Brunetta si è alzato dalla sedia per illustrare interrogazioni orali solo 12 volte, mentre gli interventi in plenaria (dal 2004 al 2008) si contano su due mani. L'ultimo è del dicembre 2006, in cui prende la parola per "denunciare l'atteggiamento scortese e francamente anche violento" degli agenti di sicurezza: pare non lo volessero far entrare. Persino gli odiati politici comunisti, che secondo Brunetta "non hanno mai lavorato in vita loro", a Bruxelles faticano molto più di lui: nell'ultima legislatura il no global Vittorio Agnoletto e il rifondarolo Francesco Musacchio hanno percentuali di presenza record, tra il 90 e il 100 per cento.