soste vietate in Via Sacconi
Milano, 6 novembre 2008
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
del Comando di Polizia Locale di Zona 4 di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
si chiede
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
strisce pedonali poste in Via Serlio
Milano, 6 novembre 2008
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
HUMOR: morti bianche
HUMOR: riforma delle università
La Regione commissaria la Provincia e sblocca l’impianto.
VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO
VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO
Giovedì 20 novembre 2008, ore 20,30
salone Di Vittorio della Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria, 43 -
Milano
ASSEMBLEA PUBBLICA
PER ABROGARE IL LODO ALFANO
PER ESSERE UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE
PER TUTELARE I DIRITTI DEI CITTADINI
E' iniziata la raccolta delle firme per indire un referendum abrogativo
della legge 124/2008, il cosiddetto lodo Alfano che sospende il processo
penale nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato.
E' una legge che a nostro giudizio viola principi fondamentali della
Costituzione:
- uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge (art.
3): un incarico politico, anche altissimo, non può sospendere il
processo per reati comuni;
- autorizzazione parlamentare per i processi a carico del
Presidente del Consiglio e dei ministri (art. 96): un filtro per
evitare abusi è ragionevole, l'immunità no ;
- giusto processo e giusta durata di esso(art. 111): se un
politico assumesse un incarico dopo l'altro (succede, succede…)
potrebbero passare anche 15 o 20 anni prima di un processo;
- procedimento speciale per modificare la Costituzione (art.
138): le norme sulla immunità non possono essere approvate con legge
ordinaria.
Inoltre, la legge 124/2008 si applica a tutti i processi in corso e così
rende evidente che lo scopo autentico è la salvaguardia di soggetti che si
trovano attualmente inquisiti ma sappiamo bene che si tratta di una sola
persona.
Stiamo parlando anche di eventuali reati comuni che non hanno rapporto con
l'incarico istituzionale e si riferiscono a comportamenti delle persone per
i quali non si vede perché stabilire regole diverse. E' una legge iniqua,
dunque, che se anche non fosse contraria alla Costituzione sarebbe comunque
pericolosa, perché va in senso opposto ad una diffusa sensibilità ed alla
convinzione per cui quanto più alte sono le cariche e le responsabilità,
tanto maggiore deve essere l'impegno ad essere esempio e modello di
comportamento e tanto più convincenti ed efficaci le regole che ne
assicurano il rispetto.
Proprio su queste ragioni si sono prodotti da tempo un danno alla
autorevolezza delle istituzioni, la lontananza dei cittadini dalla
politica, un abbassamento della tensione morale e civile nel Paese.
Vogliamo affermare il principio dell'uguaglianza di fronte alla legge, la
contrarietà a forme non giustificate di privilegio di funzione e di casta e
nello stesso tempo ribadire il diritto dei cittadini ad esercitare un
potere sulla legislazione, con gli strumenti che la Costituzione mette a
disposizione, ridando fiducia in questo modo a chi crede nella democrazia
come partecipazione attiva dei cittadini.
E vogliamo ancora che, a partire da questa iniziativa, riprenda il
confronto aperto e la necessaria attenzione politica e dell'opinione
pubblica sulle politiche per la giustizia, sulla quale stanno nuovamente
concentrandosi idee e proposte del tutto inadeguate quando non apertamente
negative, sotto il profilo del rispetto della Costituzione e della
effettiva tutela dei diritti dei cittadini, della legalità ed anche della
sicurezza.
Su questi temi, a partire dall'impegno per l'abrogazione del "lodo Alfano"
e la raccolta delle firme per chiedere il referendum, proseguendo per
rilanciare l'impegno per la giustizia, promuoviamo un incontro pubblico che
si terrà
Giovedì 20 novembre, alle ore 20,30, presso il salone Di Vittorio della
Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria 43
presiede
Antonio Lareno, segretario CGIL
intervengono
Vittorio Angiolini, ordinario Diritto Costituzionale Univ. di Milano
Federico Sinicato, avvocato, Osservatorio sulla Giustizia
Orazio Licandro, segreteria naz. PdCI
Alessandro Pollio Salimbeni, consiglio naz. SD
Giovanni Russo Spena, resp, naz. Giustizia PRC
le prime adesioni
Marina Alberti, dir. Prov. SD - Giansandro Barzaghi, ass. Provincia -
Stefano Bazzini, SD – Bruno Casati, ass. Provincia - Marco Cipriano,
vicepres. Consiglio regionale – Chiara Cremonesi, coord. SD Milano – Marco
Dal Toso, segr, prov. PRC – Irma Dioli, ass. Provincia – Tecla Faranda,
avvocato, Giuristi Democratici - Giuseppe Foglia, capogruppo SD Provincia –
Ombretta Fortunati, cons. prov. Prc – Francesco Francescaglia, segr. prov.
PdCI - Massimo Gatti, cons. prov. SD – Luigi Greco, cons. prov. PRC – Luca
Guerra, cons. prov. PdCI - Giuseppe Landonio, cons. com. SD Milano –
Aurelio Mancuso, pre. Naz. Arcigay - Paolo Matteucci, ass. Provincia –
Vladimiro Merlin, cons. com. Prc Milano - Antonello Patta, segr. Prov. PRC
- Alessandro Pezzoni, cons. prov. SD – Gianmaria Pavan, segr, prov. PdCI -
Gianpaolo Pucci, avvocato – Giorgio Riolo, assoc. Punto Rosso – Francesco
Rizzati, cons. com. PdCI Milano; Alessandro Rizzo - Lista Fo -
Per sottoscrivere questa dichiarazione, inviare una mail a:
giustiziaugualepertutti@gmail
EXPO 2015 AVVELENA MILANO
EXPO 2015 AVVELENA MILANO
NOI L’EXPO NON LO PAGHIAMO.
Se fino a ieri Expo 2015 era un problema per l’impatto sui territori in termini di cementificazione, speculazione, consumo del suolo e mobilità; oggi, a fronte della crisi finanziaria ed economica globale, Expo diventa un pericoloso imbuto per depredare risorse pubbliche, tagliare altri impieghi del denaro dei contribuenti, svendere patrimonio e beni comuni a speculatori e presunti imprenditori, così bravi da saper stare a galla solo grazie a concessioni, tariffe e regalie pubbliche (vedi Alitalia).
Expo 2015 è solo un passaggio per una più ampia ristrutturazione del territorio Lombardo e di una riorganizzazione del sistema di potere economico-politicofinanziario. Un affare che va al di là di Expo e che richiede risposte forti, diffuse, capaci di mobilitare consenso, partecipazione, conflitto sociale e dei territori.
Contrapporremo alla follia di amministratori incapaci che pensano solo al profitto, il buon senso, i bisogni e la tenacia di chi ha a cuore il diritto a vivere oggi e domani città e territori sani, solidali, a misura dei cittadini più deboli e non in mezzo a gittate di cemento, centri commerciali, mega infrastrutture che squarciano i territori senza portare nulla in termini di reale beneficio.
Non lasceremo che il consumo di territorio renda invivibile la Lombardia più di quanto lo sia già; non lasceremo inquinare aria, acqua e suolo per la cecità di chi pensa infinite le risorse ambientali e irrisorio se il cibo si avvelena. Non possiamo assistere muti mentre speculatori e mafie varie si spartiscono affari, drogando il mercato della casa, in nome di Expo, senza che ci si preoccupi di vigilare e impedire il fenomeno.
Non aspetteremo che smantellino il trasporto pubblico locale per fare autostrade e TAV e non siamo disposti a veder svendere i beni comuni, scuola in primis, per soddisfare l’ego di chi vuole usare Expo per perpetuare vecchi e nuovi poteri (basta fare due conti e si scopre che all’art. 14 della legge 133/08 si stanziano 1486 mln di euro per Expo e all’art. 66 della stessa legge se ne tagliano 1441 all’Università).
Vogliamo cambiare rotta, vogliamo chiedere soluzioni drastiche per diminuire il congestionamento, l’inquinamento di aria, acqua e suolo; soluzioni nuove per il diritto alla mobilità; ridurre l’impatto energetico e investire nelle energie rinnovabili; ridurre i rifiuti e riciclare i rimanenti, altro che inceneritori.
Vogliamo una città spazio pubblico, con politiche abitative realistiche e non favole come quelle che quotidianamente sentiamo da chi amministra Milano.
Vogliamo affrontare i problemi alimentari, a partire dall’agricoltura e dal consumo di prodotti locali, privilegiando la filiera corta ai centri commerciali.
Vogliamo l’interesse pubblico e il bene comune al centro delle priorità, per la difesa dei diritti fondamentali delle persone, dalla salute - che passa anche per la tutela dell’ambiente - al reddito, dalla casa alla sicurezza sul lavoro.
Con queste parole d’ordine attraverseremo i territori e le mobilitazioni dei prossimi mesi, per costruire dal basso un’altra Milano e un’altra Lombardia, saremo là dove il mostro Expo divorerà i territori, perché non vogliamo pagare le loro speculazioni, non vogliamo pagare il loro Expo.
www.noexpo.it - info@noexpo.it
SE NON ORA QUANDO? aggiornamento adesioni
SE NON ORA QUANDO?
A Milano la mafia esiste. I fatti dimostrano che nella "capitale finanziaria" la corruzione persiste in modo invasivo. Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che "Milano è la vera capitale della "ndrangheta". Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. A testimoniarlo sono fatti giuridicamente sottoposti a procedimenti penali ancora in corso. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Diversi sono stati gli omicidi di stampo mafioso commessi negli ultimi mesi, ricordiamo per ultimo Cataldo Aloisio, 34 anni, freddato nel Nord Ovest di Milano da un colpo di pistola alla nuca.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multitentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
L'emergenza in città viene indirizzata verso i Rom, oppure verso i furti e le rapine che sono in netto calo negli ultimi anni: il resto non sussiste. Non si comprende che spesso la microcriminalità esiste perché esiste la macrocriminalità delle organizzazioni mafiose.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici "ovattati" del centro cittadino, capitale del "business".
La macrocriminalità ricicla il denaro che gli viene fornito da una certa finanza bancaria e di borsa che, pur non essendo organica alla "cosca", rimane complice di un sistema di corruzione e di inquinamento della libera concorrenza.
La mafia è un problema culturale, asserisce Giovanni Impastato, fratello di Peppino. E anche nel Nord la cultura dominante è quella dell'illegalità.
Occorre creare una Commissione di controllo sugli appalti dell'EXPO, una commissione speciale d'inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio cittadino: la proposta giace in Consiglio Comunale, nonostante l'apprezzamento trasversale che ha ottenuto.
La società civile, l'associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all'assegnazione dell'EXPO a Milano. Ma l'amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all'emergenza dell' illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
Occorre subito attivare ogni forma utile a riportare a Milano la cultura della legalità, che è cultura di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
Ti chiediamo di aderire a questo appello che alcune cittadine e cittadini indirizzano all'Amministrazione Comunale affinché si chieda subito e si approvi una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia a Milano, coerentemente con quanto sostenuto da più relatori nell'incontro in memoria di Peppino Impastato, tenutosi proprio a Palazzo Marino il 16 settembre 08.
Invia la tua adesione all'indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
aderisco all'appello " Se non ora quando? Appello per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese da inviare all'Amministrazione Comunale di Milano".
Adesioni finora pervenute
Operazione trasparenza votazioni a Montecitorio
Antonella Fachin
ROMA - Operazione trasparenza alla Camera: da oggi 18 novembre è possibile verificare online le presenze al voto dei deputati direttamente sul sito della Camera. I dati sono registrati automaticamente dal sistema informatico dell'Aula nel corso delle votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico. Si possono così controllare direttamente via computer eventuali fannulloni o assenteisti più o meno cronici. I dati non evidenziano però se la mancata partecipazione al voto sia motivata o meno: dovuta cioè a malattia o ad altre cause giustificate.
Sul sito sono consultabili i dati relativi all'intera legislatura e fino all'ultima seduta. La consultazione è libera e aperta a tutti: basta entrare nella sezione "Deputati" e cliccare sul menù di sinistra "Come hanno votato" per avere le informazioni richieste, aggiornate su base mensile, in modo da rendere i cittadini più partecipi e in grado di controllare l'attività dei loro rappresentanti a Montecitorio con un clic.
http://www.camera.it/deputati
Si tratta, spiega una nota della Camera, di un ulteriore elemento di trasparenza sull'attività di Montecitorio e risponde ad una richiesta avanzata da più parti alla quale hanno voluto dare una risposta la presidenza, i questori e l'ufficio di presidenza della Camera.
Partecipazione al voto
La partecipazione al voto risulta direttamente dai dati registrati dal sistema di voto dell'Aula di Montecitorio nel corso delle votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico. Ai fini della partecipazione al voto ogni deputato si intende presente se ha votato o se collocato in missione ai sensi dell'art. 46, comma 2, del Regolamento della Camera. I dati del sistema di voto non evidenziano quando la mancata partecipazione alle votazioni sia dovuta a malattie o altre cause giustificate.
I dati pubblicati sono aggiornati con cadenza mensile dall'inizio della corrente legislatura (29 Aprile 2008).
Art. 46
1. Le deliberazioni dell'Assemblea e delle Commissioni in sede legislativa non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti. Per le deliberazioni delle Commissioni in sede diversa da quella legislativa è sufficiente la presenza di un quarto dei loro componenti.
2. I deputati che sono impegnati per incarico avuto dalla Camera, fuori della sua sede o, se membri del Governo, per ragioni del loro ufficio, sono computati come presenti per fissare il numero legale.
3. Nelle votazioni per la cui validità è necessaria la constatazione del numero legale, i deputati presenti, i quali, prima che si dia inizio alla votazione, abbiano dichiarato di astenersi sono computati ai fini del numero legale.
4. La Presidenza non è obbligata a verificare se l'Assemblea o la Commissione sia, oppure no, in numero legale per deliberare, se non quando ciò sia richiesto rispettivamente da venti o quattro deputati e l'Assemblea o la Commissione stia per procedere ad una votazione per alzata di mano (*) .
5. Non può essere chiesta la verifica del numero legale prima dell'approvazione del processo verbale, né in occasione di votazioni che si debbano fare per alzata di mano per espressa disposizione del Regolamento.
6. I firmatari di una richiesta di votazione qualificata, così come i richiedenti la verifica del numero legale, sono sempre considerati presenti agli effetti del numero legale.
ecomuseo: anche in zona 4?
Milano, 6 novembre 2008
Alla c.a.
Del Settore Aree Cittadine del Comune di Milano;
dell’assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue componenti
- alla Presidenza del Consiglio di Zona 4, in coordinamento con la Commissione Territorio e la Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4, di provvedere a inserire in una prossima riunione congiunta di commissione o, anche, straordinaria di consiglio, l’analisi della proposta, la definizione di un progetto partecipato che attui la stessa, le forme e i modi di avvio dell’istituzione di un “ecomuseo” in zona, con la presenza di funzionari dell’Assessorato Aree Cittadine e del Settore di riferimento comunale, per la parte esecutiva.
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano