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Il Blog di Antonella Fachin | www.partecipaMi.it
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.: Il Blog di Antonella Fachin
Sabato, 22 Novembre, 2008 - 19:07

ecomuseo: anche in zona 4?

Milano, 6 novembre 2008

 
Alla c.a.
Del Settore Aree Cittadine del Comune di Milano;
dell’assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e di tutte le sue componenti
 
Oggetto: ecomuseo, progetto proposto dall’Assessorato Aree Cittadine del Comune di Milano
 
Considerato
 
Che in Zona 9 ha fase attuativa il progetto proposto dall’Assessorato Aree Cittadine del Comune di Milano denominato “ecomuseo”, e che tale progetto riprende una proposta nata nel corso del 2006 e cresciuta tramite la partecipazione di soggetti attivi sulla zona e gruppi di ricerca di etno-antropologia e sociologia impegnati a individuare un’accurata e puntale analisi del territorio e delle sue caratteristiche sociali, culturali, storiche e urbane
 
Visto che
 
Il progetto ha come finalità e obiettivi la promozione del patrimonio territoriale e culturale come risorsa sociale ed economica della zona, comprendente quartieri di diversa portata e natura
 
Preso atto
 
Della volontà predisposta nel progetto di garantire un’analisi antropologica delle trasformazioni urbane e del mutamento sociale e la “partecipazione sociale e politica e le forme di aggregazione spontanea”, presenti sul territorio, parti attrici primarie dell’evoluzione socio culturale della zona
 
Constatato
 
Che la fase elaborativa del progetto, oggi nella sua prima fase di attuazione, ha visto la partecipazione attiva di molti soggetti presenti sul territorio della zona 9, prima realtà dove prenderà avvio l’ecomuseo, al fine di valorizzare, come si legge nella dichiarazione d’intenti del programma elaborato dall’Assessorato, delle caratteristiche storiche e culturali dei quartieri componenti la variegata e diversificata area cittadina
 
Considerata, infine,
 
la complessa definizione di “ecomuseo” che prevede un progetto con finalità anche di valorizzare gli “strumenti per tutelare le tracce delle società rurali in un momento in cui l'urbanizzazione  rappresentava un rischio reale di completo oblio di un patrimonio culturale millenario”
 
viste
 
le numerose esperienze attive in Italia e istituite spesso con legge regionale, come il Piemonte, prima regione dotatasi di una normativa quadro in materia, seguita dalla provincia autonoma di Trento e dalla regione Friuli - Venezia Giulia e, recentemente, anche dalla Regione Lombardia, attraverso la Legge Regionale 13/2007
 
si chiede
 
-         all’Assessorato Alle Aree Cittadine del Comune di Milano se è prevista un’estensione del progetto alle altre 8 zone, dove potrebbe essere istituito e dato avvio un percorso analogo a quello avviatosi in Zona 9, al fine di adottare strumenti e misure utili e funzionali a dare avvio a diverse esperienze di “ecomusei”, luoghi e spazi di condivisione di saperi e conoscenze che valorizzino l’aspetto ecologico, sociale, culturale e storico dei tessuti urbani;
-         all’Assessorato alle Aree Cittadine del Comune di Milano se nel quadro generale del progetto trova spazio, vista la finalità precipua di promuovere “il patrimonio territoriale e culturale come risorsa sociale ed economica della zona”, l’inserimento di proposte di studio di fattibilità di progetti di utilizzo a scopo sociale del patrimonio cascinale, in coerenza con la caratteristica storico architettonica e sociale delle diverse strutture interessate, anche in riferimento alla normativa regionale che comprende come obiettivi degli “ecomusei” la valorizzazione del tessuto agricolo altamente presente nelle zone periferiche della città, in particolare modo la zona 4;
-         alla Presidenza del Consiglio di Zona 4, in coordinamento con la Commissione Territorio e la Commissione Cultura del Consiglio di Zona 4, di provvedere a inserire in una prossima riunione congiunta di commissione o, anche, straordinaria di consiglio, l’analisi della proposta, la definizione di un progetto partecipato che attui la stessa, le forme e i modi di avvio dell’istituzione di un “ecomuseo” in zona, con la presenza di funzionari dell’Assessorato Aree Cittadine e del Settore di riferimento comunale, per la parte esecutiva.
 
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Sabato, 22 Novembre, 2008 - 19:06

soste vietate in Via Sacconi

Milano, 6 novembre 2008

 
Alla c.a.
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
del Comando di Polizia Locale di Zona 4 di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
 
Oggetto: danni arrecati all’attraversamento di Via Sacconi, soprattutto in prossimità delle strisce pedonali, a causa di automobili parcheggiate lungo i marciapiedi e ostacolanti il passaggio pedonale
 
Considerato
 
Che in Via Sacconi da tempo si riscontrano automobili parcheggiate in situazioni non consentite dal codice della strada e in sosta vietata e che tali posteggi arrecano pregiudizio al normale percorso pedonale e alla mobilità dei passanti
 
Constatato
 
In particolare che le automobili vengono lasciate lungo gli attraversamenti pedonali, in prossimità delle strisce pedonali, degli avvallamenti per il passaggio di pedoni di fascia debole, disabili e/o muniti di carrozzine, e che, infine, si trovano spesso autovetture posteggiate in mezzo alla strada nell’ampio spiazzo presente all’imbocco con Via Serlio
 
Preso atto
 
Che, oltre alle succitate situazioni di maggiore problematicità per assicurare l’attraversamento della via, si riscontra anche la permanenza a lungo tempo di autovetture in sosta vietata lungo i marciapiedi della via, arrecando pregiudizio al passaggio pedonale
 
Constatato
 
Che da tempo si discute sull’avvio da parte dell’amministrazione comunale di un progetto che estenda le aree di parcheggio per soli residenti nelle zone periferiche e che, in questo stadio di attuazione della proposta e della disposizione, si penserebbe di costituire parcheggi a solo uso per i residenti, le “strisce blu”, nelle parti più nodali e di maggiore intensità di traffico, quali quelle prossime alle fermate delle metropolitane
 
Preso atto
 
Che a beneficiare dell’estensione saranno, in via sperimentale e di primo corso, le zone limitrofe alle fermate della metropolitana, MM1, di Via Bisceglie e di Viale Monza, nonostante si consideri l’alta esigenza espressa dalla cittadinanza residente nelle zone periferiche della città a garantire l’estensione del provvedimento, funzionale a determinare una semplificazione e maggiore governabilità dei parcheggi esistenti
 
si chiede
 
-         Al Settore mobilità del Comune di Milano di provvedere a esperire forme e modi che possano determinare maggiore ordine nell’appostamento delle autovetture lungo la via e che possano garantire, così, una maggiore attenzione alla tutela del passaggio e dell’attraversamento pedonale sia sui marciapiedi, sia nell’attraversamento della strada lungo le strisce pedonali;
-         Al Settore lavori pubblici di provvedere a inserire lungo le parti più critiche dell’attraversamento, in prossimità delle strisce pedonali e, soprattutto, degli avvalli per l’attraversamento di persone disabili o munite di carrozzine, paletti utili a disincentivare fisicamente e oggettivamente posteggi di autovetture in sosta vietata lungo il lato del marciapiedi e, assicurare così, la garanzia per il passante di un libero accesso;
-         Al Comando della Polizia Municipale di Zona 4 di intensificare i controlli con agenti lungo la via interessata al fine di garantire la prevenzione e la perseguibilità di atti posti in essere dagli automobilisti in palese violazione del Codice della Strada, soprattutto per quanto concerne, nel particolare caso, la permanenza di autovetture parcheggiate nell’imbocco con Via Serlio, nell’ampio spiazzo esistente e adibito all’attraversamento pedonale, congestionanti il giusto scorrimento automobilistico;
-         All’Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano, generalizzando la questione alla portata territoriale della circoscrizione, se esiste una modifica del provvedimento posto al fine di attuare la disposizione, in via sperimentale, dell’estensione delle strisce blu nelle zone periferiche, in prima face previsto solamente per le zone adiacenti a punti di intersnodo, quali fermate della metropolitana, al fine di assicurare la tutela di un’esigenza più volte avvertita di avere un provvedimento che possa portare ordine nei parcheggi nelle zone periferiche, assicurando nelle zone altamente residenziali gli abitanti ad avere un adeguato parcheggio in prossimità delle proprie abitazioni, spesso non munite di parcheggi interrati
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Sabato, 22 Novembre, 2008 - 19:05

strisce pedonali poste in Via Serlio

Milano, 6 novembre 2008

 
Alla c.a.
Del Settore Mobilità del Comune di Milano;
dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano;
del settore lavori pubblici del Comune di Milano;
della Commissione Territorio e Viabilità del Consiglio di Zona 4 di Milano
 
Oggetto: assenza di proseguimento di marciapiedi alla conclusione delle strisce pedonali poste in Via Serlio nell’imbocco verso Via Longhena
 
Considerato
 
Che a conclusione del marcipiaedi presente in Via Serlio e limitante l’isola pedonale di verde, area giardinetti, nella parte ovest della medesima, sono presenti nel tratto di strada strisce pedonali che occorrerebbero all’attraversamento dei pedoni che si arrecano verso Viale Bacchiglione, inoltrandosi sull’aiuola limitrofa al passaggio pedonale lungo Viale Bacchiglione
 
Preso atto
 
Che le strisce pedonali arrecano a uno spazio non adibito per l’attraversamento in quanto non vi è la presenza di un ambito dedicato al passaggio pedonale, dato che il tratto è sfornito di marciapiedi e che tale situazione determina un ostacolo all’attraversamento
 
Constatato
 
Che l’attraversamento in quella situazione è abbastanza frequente da parte soprattutto dei pedoni e che questi ultimi si trovano costretti ad accedere a un sentiero sterrato e non consono al giusto attraversamento, poco sicuro e fortemente scomodo
 
Preso atto
 
Che diverse cittadine e diversi cittadini hanno mostrato proprie istanze a riguardo, lamentando il fatto di non avere un adeguato prolungamento delle strisce pedonali e che l’attraversamento finisca a “binario morto” nell’accedere alla parte del viale
 
si chiede
 
-         Al Settore mobilità del Comune di Milano di provvedere a esperire forme e modi che possano garantire una sicurezza nell’attraversamento e che siano funzionali a garantire la prosecuzione del medesimo al fine di portare il pedone a condurre un percorso consono lungo un esigibile marciapiedi a completamento;
-         Al settore lavori pubblici di provvedere a disporre misure e provvedimenti funzionali a garantire la costituzione di un marciapiedi lungo la parte ovest dell’aiuola presente in Via Serlio e confinante con Viale Bacchiglione, al fine di dare continuazione necessaria all’attraversamento pedonale tramite le strisce pedonali presenti all’angolo tra Via Serlio e il piccolo corridoio viabilistico intercorrente per accedere a Via Longhena
 
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

Sabato, 22 Novembre, 2008 - 13:14

HUMOR: morti bianche

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Sabato, 22 Novembre, 2008 - 13:09

HUMOR: riforma delle università

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Giovedì, 20 Novembre, 2008 - 12:35

La Regione commissaria la Provincia e sblocca l’impianto.

PARCOSUD: VIA LIBERA ALL’INCENERITORE
La Regione commissaria la Provincia e sblocca l’impianto.
Repubblica di oggi (allegato) riporta la notizia che il nuovo inceneritore si farà nel Parco agricolo Sud. E’ stato nominato il commissario nella persona del presidente della Provincia, Filippo Penati, e pochi minuti dopo la nomina lo stesso si è affrettato a dire che il nuovo inceneritore si farà nel Parco Sud. Ha aggiunto che ha già dato il via libera alle modifiche del Piano Provinciale Rifiuti, richieste dalla Regione e che ieri stesso, firmando una delibera che, di fatto, esaurisce il suo compito di commissario e metterà la Regione nelle condizioni di decidere. Dopo il chiarimento politico in Provincia, con i Verdi, PRC e Sinistra Democratica sulle barricate e il dietro-front di Penati, a nulla è servito visto che il nuovo inceneritore si farà e proprio nel Parco Sud: resta ancora da decidere dove se a Pieve Emanuele, a Nosedo vicino al nuovo depuratore o a Opera nei pressi del carcere. I sindaci dell’area sud sono contrari e disposti a tutto pur di contrastare questa nefasta logica che vuole il Parco Sud nuova terra di conquista. Non serve poi sostenere che Milano è autosufficiente se solo si raddoppiasse la capacità dell’impianto di Trezzo e il potenziamento di quello di Sesto S.Giovanni. A.Valdameri, consigliere di zona 6 Lista Fo

Giovedì, 20 Novembre, 2008 - 11:09

VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO

VOGLIAMO UN PAESE GIUSTO
Giovedì 20 novembre 2008, ore 20,30
salone Di Vittorio della Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria, 43 -
Milano

ASSEMBLEA PUBBLICA

PER ABROGARE IL LODO ALFANO
PER ESSERE UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE
PER TUTELARE I DIRITTI DEI CITTADINI

E' iniziata la raccolta delle firme per indire un referendum abrogativo
della legge 124/2008, il cosiddetto lodo Alfano che sospende il processo
penale nei confronti delle 4 più alte cariche dello Stato.

E' una legge che a nostro giudizio viola principi fondamentali della
Costituzione:
- uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge (art.
3): un incarico politico, anche altissimo, non può sospendere il
processo per reati comuni;
- autorizzazione parlamentare per i processi a carico del
Presidente del Consiglio e dei ministri (art. 96): un filtro per
evitare abusi è ragionevole, l'immunità no ;
- giusto processo e giusta durata di esso(art. 111): se un
politico assumesse un incarico dopo l'altro (succede, succede…)
potrebbero passare anche 15 o 20 anni prima di un processo;
- procedimento speciale per modificare la Costituzione (art.
138): le norme sulla immunità non possono essere approvate con legge
ordinaria.

Inoltre, la legge 124/2008 si applica a tutti i processi in corso e così
rende evidente che lo scopo autentico è la salvaguardia di soggetti che si
trovano attualmente inquisiti ma sappiamo bene che si tratta di una sola
persona.
Stiamo parlando anche di eventuali reati comuni che non hanno rapporto con
l'incarico istituzionale e si riferiscono a comportamenti delle persone per
i quali non si vede perché stabilire regole diverse. E' una legge iniqua,
dunque, che se anche non fosse contraria alla Costituzione sarebbe comunque
pericolosa, perché va in senso opposto ad una diffusa sensibilità ed alla
convinzione per cui quanto più alte sono le cariche e le responsabilità,
tanto maggiore deve essere l'impegno ad essere esempio e modello di
comportamento e tanto più convincenti ed efficaci le regole che ne
assicurano il rispetto.
Proprio su queste ragioni si sono prodotti da tempo un danno alla
autorevolezza delle istituzioni, la lontananza dei cittadini dalla
politica, un abbassamento della tensione morale e civile nel Paese.

Vogliamo affermare il principio dell'uguaglianza di fronte alla legge, la
contrarietà a forme non giustificate di privilegio di funzione e di casta e
nello stesso tempo ribadire il diritto dei cittadini ad esercitare un
potere sulla legislazione, con gli strumenti che la Costituzione mette a
disposizione, ridando fiducia in questo modo a chi crede nella democrazia
come partecipazione attiva dei cittadini.
E vogliamo ancora che, a partire da questa iniziativa, riprenda il
confronto aperto e la necessaria attenzione politica e dell'opinione
pubblica sulle politiche per la giustizia, sulla quale stanno nuovamente
concentrandosi idee e proposte del tutto inadeguate quando non apertamente
negative, sotto il profilo del rispetto della Costituzione e della
effettiva tutela dei diritti dei cittadini, della legalità ed anche della
sicurezza.

Su questi temi, a partire dall'impegno per l'abrogazione del "lodo Alfano"
e la raccolta delle firme per chiedere il referendum, proseguendo per
rilanciare l'impegno per la giustizia, promuoviamo un incontro pubblico che
si terrà

Giovedì 20 novembre, alle ore 20,30, presso il salone Di Vittorio della
Camera del Lavoro, c.so Porta Vittoria 43

presiede
Antonio Lareno, segretario CGIL

intervengono
Vittorio Angiolini, ordinario Diritto Costituzionale Univ. di Milano
Federico Sinicato, avvocato, Osservatorio sulla Giustizia
Orazio Licandro, segreteria naz. PdCI
Alessandro Pollio Salimbeni, consiglio naz. SD
Giovanni Russo Spena, resp, naz. Giustizia PRC

le prime adesioni
Marina Alberti, dir. Prov. SD - Giansandro Barzaghi, ass. Provincia -
Stefano Bazzini, SD – Bruno Casati, ass. Provincia - Marco Cipriano,
vicepres. Consiglio regionale – Chiara Cremonesi, coord. SD Milano – Marco
Dal Toso, segr, prov. PRC – Irma Dioli, ass. Provincia – Tecla Faranda,
avvocato, Giuristi Democratici - Giuseppe Foglia, capogruppo SD Provincia –
Ombretta Fortunati, cons. prov. Prc – Francesco Francescaglia, segr. prov.
PdCI - Massimo Gatti, cons. prov. SD – Luigi Greco, cons. prov. PRC – Luca
Guerra, cons. prov. PdCI - Giuseppe Landonio, cons. com. SD Milano –
Aurelio Mancuso, pre. Naz. Arcigay - Paolo Matteucci, ass. Provincia –
Vladimiro Merlin, cons. com. Prc Milano - Antonello Patta, segr. Prov. PRC
- Alessandro Pezzoni, cons. prov. SD – Gianmaria Pavan, segr, prov. PdCI -
Gianpaolo Pucci, avvocato – Giorgio Riolo, assoc. Punto Rosso – Francesco
Rizzati, cons. com. PdCI Milano; Alessandro Rizzo - Lista Fo -

Per sottoscrivere questa dichiarazione, inviare una mail a:
giustiziaugualepertutti@gmail.com

Giovedì, 20 Novembre, 2008 - 09:52

EXPO 2015 AVVELENA MILANO

EXPO 2015 AVVELENA MILANO

NOI L’EXPO NON LO PAGHIAMO.
Se fino a ieri Expo 2015 era un problema per l’impatto sui territori in termini di cementificazione, speculazione, consumo del suolo e mobilità; oggi, a fronte della crisi finanziaria ed economica globale, Expo diventa un pericoloso imbuto per depredare risorse pubbliche, tagliare altri impieghi del denaro dei contribuenti, svendere patrimonio e beni comuni a speculatori e presunti imprenditori, così bravi da saper stare a galla solo grazie a concessioni, tariffe e regalie pubbliche (vedi Alitalia).
Expo 2015 è solo un passaggio per una più ampia ristrutturazione del territorio Lombardo e di una riorganizzazione del sistema di potere economico-politicofinanziario. Un affare che va al di là di Expo e che richiede risposte forti, diffuse, capaci di mobilitare consenso, partecipazione, conflitto sociale e dei territori.
Contrapporremo alla follia di amministratori incapaci che pensano solo al profitto, il buon senso, i bisogni e la tenacia di chi ha a cuore il diritto a vivere oggi e domani città e territori sani, solidali, a misura dei cittadini più deboli e non in mezzo a gittate di cemento, centri commerciali, mega infrastrutture che squarciano i territori senza portare nulla in termini di reale beneficio.
Non lasceremo che il consumo di territorio renda invivibile la Lombardia più di quanto lo sia già; non lasceremo inquinare aria, acqua e suolo per la cecità di chi pensa infinite le risorse ambientali e irrisorio se il cibo si avvelena. Non possiamo assistere muti mentre speculatori e mafie varie si spartiscono affari, drogando il mercato della casa, in nome di Expo, senza che ci si preoccupi di vigilare e impedire il fenomeno.
Non aspetteremo che smantellino il trasporto pubblico locale per fare autostrade e TAV e non siamo disposti a veder svendere i beni comuni, scuola in primis, per soddisfare l’ego di chi vuole usare Expo per perpetuare vecchi e nuovi poteri (basta fare due conti e si scopre che all’art. 14 della legge 133/08 si stanziano 1486 mln di euro per Expo e all’art. 66 della stessa legge se ne tagliano 1441 all’Università).
Vogliamo cambiare rotta, vogliamo chiedere soluzioni drastiche per diminuire il congestionamento, l’inquinamento di aria, acqua e suolo; soluzioni nuove per il diritto alla mobilità; ridurre l’impatto energetico e investire nelle energie rinnovabili; ridurre i rifiuti e riciclare i rimanenti, altro che inceneritori.
Vogliamo una città spazio pubblico, con politiche abitative realistiche e non favole come quelle che quotidianamente sentiamo da chi amministra Milano.
Vogliamo affrontare i problemi alimentari, a partire dall’agricoltura e dal consumo di prodotti locali, privilegiando la filiera corta ai centri commerciali.
Vogliamo l’interesse pubblico e il bene comune al centro delle priorità, per la difesa dei diritti fondamentali delle persone, dalla salute - che passa anche per la tutela dell’ambiente - al reddito, dalla casa alla sicurezza sul lavoro.
Con queste parole d’ordine attraverseremo i territori e le mobilitazioni dei prossimi mesi, per costruire dal basso un’altra Milano e un’altra Lombardia, saremo là dove il mostro Expo divorerà i territori, perché non vogliamo pagare le loro speculazioni, non vogliamo pagare il loro Expo.
www.noexpo.it - info@noexpo.it

Martedì, 18 Novembre, 2008 - 16:08

SE NON ORA QUANDO? aggiornamento adesioni

SE NON ORA QUANDO?

 
 
Appello della Lista Uniti con Dario Fo per Milano
 
per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese
 
 
 
A Milano la mafia esiste. I fatti dimostrano che nella "capitale finanziaria" la corruzione persiste in modo invasivo. Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che "Milano è la vera capitale della "ndrangheta". Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. A testimoniarlo sono fatti giuridicamente sottoposti a procedimenti penali ancora in corso. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
 
Diversi sono stati gli omicidi di stampo mafioso commessi negli ultimi mesi, ricordiamo per ultimo Cataldo Aloisio, 34 anni, freddato nel Nord Ovest di Milano da un colpo di pistola alla nuca.
 
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multitentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
 
L'emergenza in città viene indirizzata verso i Rom, oppure verso i furti e le rapine che sono in netto calo negli ultimi anni: il resto non sussiste. Non si comprende che spesso la microcriminalità esiste perché esiste la macrocriminalità delle organizzazioni mafiose.
 
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici "ovattati" del centro cittadino, capitale del "business".
 
La macrocriminalità ricicla il denaro che gli viene fornito da una certa finanza bancaria e di borsa che, pur non essendo organica alla "cosca", rimane complice di un sistema di corruzione e di inquinamento della libera concorrenza.
 
La mafia è un problema culturale, asserisce Giovanni Impastato, fratello di Peppino. E anche nel Nord la cultura dominante è quella dell'illegalità.
 
 
Occorre creare una Commissione di controllo sugli appalti dell'EXPO, una commissione speciale d'inchiesta sugli interessi mafiosi attivi nel territorio cittadino: la proposta giace in Consiglio Comunale, nonostante l'apprezzamento trasversale che ha ottenuto.
 
La società civile, l'associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all'assegnazione dell'EXPO a Milano. Ma l'amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all'emergenza dell' illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
 
Occorre subito attivare ogni forma utile a riportare a Milano la cultura della legalità, che è cultura di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
 
 
Ti chiediamo di aderire a questo appello che alcune cittadine e cittadini indirizzano all'Amministrazione Comunale affinché si chieda subito e si approvi una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia a Milano, coerentemente con quanto sostenuto da più relatori nell'incontro in memoria di Peppino Impastato, tenutosi proprio a Palazzo Marino il 16 settembre 08.
 
 
 
Invia la tua adesione all'indirizzo listafoappello@gmail.com scrivendo:
 
 
aderisco all'appello " Se non ora quando? Appello per una Commissione d'inchiesta sul fenomeno della corruzione e della mafia nel territorio milanese da inviare all'Amministrazione Comunale di Milano".
 
 
Adesioni finora pervenute
 
 
 
Basilio Rizzo, Giovanni Colombo, Vladimiro Merlin, Patrizia Quartieri, Francesca Zajczyk, Emilio Molinari, Vittorio Agnoletto, Alessandro Rizzo,Gianni Barbacetto, Antonello Patta, Gianni Occhi, Irma Dioli, Nando dalla Chiesa, Luciano Muhlbauer, Lorenzo Frigerio, Paolo Cagna Ninchi, Giuseppe Natale, Amalia Navoni, Maurizio Pagani, Antonella Fachin, Franco Brughiera, Raffaele Taddeo, Sergio Segio, Tommaso Zampagni, Thomas Schmid, Marco Bersani, Paolo Azioni, Vanni Mirandola, Nello Vescovi, Liborio Francesco Cozzoli, Luisa Spinoso, Renata Sparacio, Francesco Pedrazzi, Giulio Cengia, Guido Gavazzi, Maria Carla Baroni, Alessandra Cangemi, Anna Alziati, Angelo Valdameri, Vincenzo Viola, Rossana Campisi, Fabrizio Casavola, Francesca Mileto Fausto Marchesi, Aligi Maschera, Christian Elevati, Loredana Fantini, Roberto Brambilla, Rolando Mastrodonato, Valerio Imbatti, Aldo Rossetti, Luigi Candreva, Alessandro Guido, Eleonora De Bernardi, Cristina Agosti, Piero Basso, Enrica Torretta, Roberto Cagnoli, Ida Alessandroni, Giampaolo Ferrandini, Ersilia Monti, Stefano Panigada, Giacomo Sicurello, Mirella De Gregorio, Luigi Campolo, Empirio Vito, Emanuele Gabardi, Vincenzo Vasciaveo, Edda Boletti, Saverio Benedetti, Silvano Pasquini, Fabio Ricardi, Camillo Gama Malcher, Cristina Benato, Edgardo Bernasconi, Claudio Armellini, Silvia Biassoni, Pietro Zanisi, Emanuele Concadoro, Mariateresa Lardera, Grazia Casagrande, Simona Platè, Gabriella Benedetti, Enzo Bensi, Massimo Gentili, Stefania Cappelletti, Mercedes Mas, Davide Frigerio, Giovanni Amico, Giogo Nobili, Rosanna Gatti, Andrea Sanclemente, Gabriella Grasso, Paolo Meyer, Giuliana Michelini, Silvio Agnello, Luca Ariano, Marco Alberti, Claudia Giella, Ibrahîm 'Abd an-Nûr Gabriele Iungo, Gregorio Mantella, Sergio Marinoni, Anna Pedrazzi, Simone Panozzo, Michele Sacerdoti, Luigi Ranzani, Tommaso Botta, Mona Mohamed, Tommaso Dilauro, Maurilio Pogliani, Franco La Spina, Paolo Baruffa, Eliana Scaravaggi, Maurilio Grassi, Pennu, Roberto Prina, Donatela Cabrini, Giulio Cavazioni, Claudia Guastaldi Musso, Biagio Strocchia, Aldo Sachero, Donfrengo, Miriam Garavaglia, Marco Fassino, Luciano Luca Pasetti, Ferdinando Lenoci, Fabio di Falco, Lidia Meriggi, Ennio Riva, Carmen Cavazzoli, Renato Mele, Nadia Barbetti, Teresa Isenburg, Paolo Migliavacca, Monica Rossi, Giancarlo Roncato, Marina Lagori, Mario Bonica, Camilla Notarbartolo, Luisa A. Meldolesi, Bianca Dacomo Annoni, Renato Vallini, Tiziana Marsico, Daniele Gaggianesi, Ester Prestini, Salvatore Fraticelli, Alessandra Durante, Anna Maria Osnaghi, Rino Messina, Mattea Avello, Daniele Leoni, Angela Persici, Ruggero Bogani, Laura Bogani, Armando Costantino, Bruno Giulio, Antonio Lupo, Amanda e Silvio, Vincenzo Modarelli, Cristina Simonini, Alessandra Manzoni, Giuliana De Carli, Renato Merlini, Maria Luisa Sciarra, Federico Marchini, Luciana P. Pellegreffi, Alda Capoferri, Stefania Fuso Nerini, Riccardo Poggi, Maria Rosa Strocchi, Luisa Motta, Giovanna Groppi, Renato Lana, Massimo De Giuli, Guido Bolzani, Tony Rusconi, Romano Miglioli, Guia Faglia, Liborio Francesco Cozzoli, Silvia Olivotti, Ermanno de Gregorio, Annamaria Trebo, Lino de Gregorio, Tina Fusar Poli, Marina Querciagrossa, Giuliana Zoppis, Melissa Corbidge, Emanuela Nava, Davide Radaelli, Paolo Zani, Siliana Silvia Inguaggiato, Ernesto Pedrini, Marisa Gaggini, Giorgio Boccalari, Carla Gnecchi Ruscone, Luca Trada, Francesco Paolella, Edvige Cambiaghi, Carlo Rossi, Adele Rossi, Daniela Rossi, Roberto Zuccolin, Paola Iubatti, Marina Gorla, Pasquale Palena, Paolo Limonta, Elena Tagliaferri, Stefano Levi Della Torre, Marco Tatò, Edoardo Bottini, Davide Pelanda, Simona Bessone, Antonio Frascone, Renata Rambaldi, Tatiana Cazzaniga, Cristina Franceschi, Nicoletta Lucatelli, Francesca Carmi, Federico Mininni, Jacopo Casadei, Sandro Artioli, Carla Dentella, Alessandro Zanardi, Giovanna Ronco, Giovanni Acquati, Franco Calamida, Giuseppina Renzetti, Alfredo Minichini, Patrizia Tovazzi, Roberto Capucciati, Piercarlo Collini, Stefano Costa, Davide Sini, Paola Trotta, Antonio de Cristofaro, Andrea Fedeli, Alberto Risi, Annamaria Palo, Luigia Pasi, Brunella Panici, Vincenzo di Giacomo, Bianca Avigo, Marco Gimmelli, Flora Tannini, Stefania Veronese, Milena Mazzoni, Ernesto Rossi, Ezio Fornasier, Alessandro Guido, Serena Scionti, Parisina Dettoni, Cesarina Martin, Mariolina De Luca Cardillo, Teresa Ricco, Erica Rodari, Domenico Bertelli, ASSOCIAZIONE PROGETTO GAIA (Milano), Marco Poma, Silvio Saffaro, Massimo Incontri, Mauro Leoni, Valeria Cornelio, Adriano Sgrò, Donatella Lunardon, Alberto Mazzenzana, Giovanna Procacci, Alessandro Angelotti, Daniela Bastianoni, Grazia Lurati, Giuseppe Caldera, Antonio Iosa, Silva Dondi, Guido Consonni, Giulio Meraviglia, Bruno Banone, Sara Montrasio, Luisa Ferrario, Giovanni Abbiati, Norberto Trabucchi, Lucia Bertolini, Graziella Osellame, Raffaella Noseda, Chiara Noseda, Francesco Pirelli, Patrizia Miozzi, Maurizio Bertasi, Donatella Costelli, Céline Dissard, Gianni Cabinato, Maria Rosaria Canzano, Angela Di Terlizzi, Luciano Vailati, Augusta Bottazzi, Daniela Galuzzi, Viki Corsieri, Luca Prini, Raimondo Acampora, Benedetta Boschetti, Marco Mambrini, Paola Giussani, Clara Mantica, Amelia Gaetti, Carlo Alberto Lascaro, Augusto Bianchi, Massimo De Giuli, Laura Quagliuolo, Gabriella Valassina, Raffaella Invernizzi, Renato Donato, Massimo Chiodaroli, Ester Piva, Antonio Piazzi, Anna Francioso, Anna Favalli, Dario Proto, Raffaella Manzo, Graziella Diana, Roberto Villa, Davide Renoffio, Rosella Massaglia, Antonietta Clema, Angela Foggetta, Laura Quagliuolo, Maria Teresa Memo, Valentina Linda, Michele Giovannetti, Ileana Faidutti, Carla Ferraioli, Gianni Meazza, Milena Gonfalonieri, Bianca Bottero, Maria Celi

Martedì, 18 Novembre, 2008 - 15:33

Operazione trasparenza votazioni a Montecitorio

Operazione trasparenza votazioni a Montecitorio.
Da oggi, 18 novembre 2008, è possibile vedere online a quante votazioni hanno partecipato i deputati, col totale delle presenze e delle assenze alle votazioni.
Non è ancora possibile, però, vedere la  partecipazione dei deputati ai lavori parlamentari, in commissione e in seduta plenaria!
Fate circolare la notizia affinché i cittadini sappiano che, sebbene non sono ancora in grado di verificare quanto lavorano i deputati partecipando allesedute delle commissioni, possono almeno controllare se ci vanno per votare!!!

Antonella Fachin


ROMA - Operazione trasparenza alla Camera: da oggi 18 novembre è possibile verificare online le presenze al voto dei deputati direttamente sul sito della Camera. I dati sono registrati automaticamente dal sistema informatico dell'Aula nel corso delle votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico. Si possono così controllare direttamente via computer eventuali fannulloni o assenteisti più o meno cronici. I dati non evidenziano però se la mancata partecipazione al voto sia motivata o meno: dovuta cioè a malattia o ad altre cause giustificate.

Sul sito sono consultabili i dati relativi all'intera legislatura e fino all'ultima seduta. La consultazione è libera e aperta a tutti: basta entrare nella sezione "Deputati" e cliccare sul menù di sinistra "Come hanno votato" per avere le informazioni richieste, aggiornate su base mensile, in modo da rendere i cittadini più partecipi e in grado di controllare l'attività dei loro rappresentanti a Montecitorio con un clic.
http://www.camera.it/deputatism/21969/21970/21972/documentotesto.asp?tipo=incrementale&elenco=i_200811_ga

La nuova sezione si affianca a quella, da tempo presente, sulle votazioni finali dei deputati nei singoli provvedimenti.


Si tratta, spiega una nota della Camera, di un ulteriore elemento di trasparenza sull'attività di Montecitorio e risponde ad una richiesta avanzata da più parti alla quale hanno voluto dare una risposta la presidenza, i questori e l'ufficio di presidenza della Camera.

Speriamo che a breve sia visibile on line anche la partecipazione dei deputati ai lavori delle commissioni e dell'aula!

Partecipazione al voto

La partecipazione al voto risulta direttamente dai dati registrati dal sistema di voto dell'Aula di Montecitorio nel corso delle votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico.
Ai fini della partecipazione al voto ogni deputato si intende presente se ha votato o se collocato in missione ai sensi dell'art. 46, comma 2, del Regolamento della Camera. I dati del sistema di voto non evidenziano quando la mancata partecipazione alle votazioni sia dovuta a malattie o altre cause giustificate.
I dati pubblicati sono aggiornati con cadenza mensile dall'inizio della corrente legislatura (29 Aprile 2008).

Art. 46

1. Le deliberazioni dell'Assemblea e delle Commissioni in sede legislativa non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti. Per le deliberazioni delle Commissioni in sede diversa da quella legislativa è sufficiente la presenza di un quarto dei loro componenti.

2. I deputati che sono impegnati per incarico avuto dalla Camera, fuori della sua sede o, se membri del Governo, per ragioni del loro ufficio, sono computati come presenti per fissare il numero legale.

3. Nelle votazioni per la cui validità è necessaria la constatazione del numero legale, i deputati presenti, i quali, prima che si dia inizio alla votazione, abbiano dichiarato di astenersi sono computati ai fini del numero legale.

4. La Presidenza non è obbligata a verificare se l'Assemblea o la Commissione sia, oppure no, in numero legale per deliberare, se non quando ciò sia richiesto rispettivamente da venti o quattro deputati e l'Assemblea o la Commissione stia per procedere ad una votazione per alzata di mano (*) .

5. Non può essere chiesta la verifica del numero legale prima dell'approvazione del processo verbale, né in occasione di votazioni che si debbano fare per alzata di mano per espressa disposizione del Regolamento.

6. I firmatari di una richiesta di votazione qualificata, così come i richiedenti la verifica del numero legale, sono sempre considerati presenti agli effetti del numero legale.

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