Aspettiamo il nostro 25 aprile
Arcigay vuole unirsi all’Italia laica, civile e inclusiva che ricorda questa tappa fondamentale del proprio percorso di libertà ed auspica che anche per la nuova Resistenza delle persone LGBT ci possa essere un giorno un 25 aprile.
IO si presenta alla Camera
Pubblichiamo qui sotto - scaricabile in PDF - in anteprima la brochure in Italiano.
http://migrantilgbt.arcigay.i
migra@arcigay.it***
Mercoledì 29 Aprile, ore 11.30
Palazzo Montecitorio, Sala del Mappamondo
Ingresso da Via della Missione 4, Roma
Onorevole Anna Paola Concia
Intervengono:
Aurelio Mancuso - Presidente nazionale Arcigay
Giorgio Dell’Amico - Coordinatore del progetto
Laura Pozzoli - Ricercatrice
concia_a@camera.it oppure ufficiostampa@arcigay.it
Proposte di riqualificazione Lorenteggio / Giambellino
24 Aprile 2009
Ai sigg. Componenti la Commissione Istruttoria Zonale
Ai Sigg. Capi Gruppo
Ai Sigg. Cittadini Membri Commissione n°1
LORO SEDI
Oggetto: convocazione Commissione Istruttoria Nr 01 TERRITORIO AMBIENTE E URBANISTICA
Si comunica che la Commissione Istruttoria in oggetto è convocata,
Giovedì 30 Aprile p.v., dalle ore 18.00 alle ore 19.00,
presso il Consiglio di Zona.
Sono all'ordine del giorno i seguenti argomenti:
1) Approvazione verbali.
2) Comunicazioni del Presidente.
3) Interventi edilizi di via Primaticcio 158.
4) Analisi delle proposte relative al degrado del quartiere Lorenteggio-Giambellino.
5) Varie ed eventuali
Distinti Saluti
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ISTRUTTORIA
Massimiliano Bombonati
Una porcata di referendum
A tutti gli osservatori attenti non è certo sfuggito che il referendum, che con tutta probabilità verrà votato il 21 giugno prossimo, non abolisce l'attuale legge elettorale ma contribuisce a peggiorarla.Tra i tre quesiti proposti non ce n'è alcuno che abolisca le liste bloccate, vera porcata di una legge che per il resto non si è rivelata molto peggiore delle precedenti.
I primi due quesiti si limitano a spostare il premio di maggioranza dalla coalizione che ottiene più voti al partito che ottiene più voti (un quesito per la Camera e uno per il Senato). Personalmente lo reputo pericoloso, chiunque vinca: sarebbe l'ulteriore mortificazione del parlamento nei confronti dell'esecutivo. Un unico partito che detenga il 51%, eventualità mai verificatasi anella storia repubblicana, permetterebbe a un premier di fare il bello e il cattivo tempo, ben oltre l'attuale eccesso di decisionismo che comunque pare apprezzato. Mi si dirà che un sistema così permette di realizzare in Italia il bipartitismo che c'è in altre parti d'Europa. Ma una cosa è un bipartitismo ottenuto naturalmente mediante le scelte dei cittadini, altra cosa un bipartitismo che nasce dall'eliminazione coatta degli avversari politici (che si ritroverebbero con uno sbarramento del 4% alla camera e dell'8% al senato). Senza contare che l'attribuzione al senato dei premi di maggioranza a livello regionale riproporrebbe l'eventualità di ottenere camere con maggioranze diverse e quindi l'ingovernabilità. Per questo voterò due no a questi due quesiti che rischiano solo di modificare in peggio la legge elettorale, che vinca poi il pd o il pdl.
Diverso il discorso per il terzo quesito che abolisce la possibilità di essere candidati in più collegi. E' una norma di buon senso che andrebbe estesa a tutti i tipi di elezione per evitare sia la possibilità di scegliere un eletto ex post mediante la rinuncia al seggio, sia per evitare le ormai consuete candidature multiple volte ad ottenere l'effetto traino dei consensi mediante la candidatura dei big di partito. Qui voterò un sì convinto, ma resta il fatto che questa legge elettorale andrebbe rifatta da capo a piedi.
Il mio sogno sarebbe non tanto il ripristino delle preferenze quanto il ritorno ai collegi uninominali con candidati scelti attraverso primarie in ogni collegio, istituite per legge. Questo rinnoverebbe seriamente la classe politica, ed è il motivo per cui non avverrà.
Pubblicato su Facebook all'indirizzo
Io sostengo Massimo Gatti Presidente
Sostengo la coalizione che candiderà Massimo Gatti alla Presidenza della Provincia. E' una coalizione fatta da Rifondazione, i Comunisti Italiani e una Lista civica, Un'Altra provincia - Massimo Gatti Presidente, di cui da subito mi sono fatto promotore dando e garantendo il mio, seppure modesto, contributo politico, sia in termini progettuali, sia in termini organizzativi. Credo nei valori di solidarietà, della laicità, della giustizia civile, dell'ambientalismo, dell'ecologismo, dell'integrazione e del confronto tra le culture. Penso da tempo, ormai, che la stagione, lunga, antica, rispettabile, importante storicamente, della democrazia della delega sia ormai superata nella sua forma organizzativa e concettuale: occorre passare e trasformare il governo del territorio nel governo partecipato e condiviso, collegiale e collettivo.
Essere con la Lista Civica, Un'Altra Provincia, vuol dire sostenere un progetto culturale e politico di lungo periodo, un'esperienza che possa aprire politicamente un'unità progettuale per un'alternativa, che parta dal territorio, che sappia esprimere forme di rappresentatività rinnovata, che sappia essere voce di un'altra provincia, di un'alternativa posibile in quanto necessaria.
Non sostenere chi negli ultimi anni ha fatto del sicuritarismo, dell'aggressione al territorio, della politica dello sviluppo stradale, dell'acondiscendenza ad alcuni poteri forti presenti, della promozione delle società multiutilites come luoghi per affidare incarichi e ruoli, funzioni, non come spazi aperti di democrazia nelle scelte collegiali che riguardano la gestione pubblica di determinati beni di interesse collettivo. La sinistra non è stata ascoltata nell'ultima fase: la mancanza dell'approvazione di un Piano Territoriale adeguato sulla provincia è l'esempio dell'assenza e del fallimento nell'ambito dello sviluppo equilibrato e sostenibile della Provincia. E' il caso finale che ha giustamente portato all'uscita di Rifondazione dalla coalizione. Possiamo dire che per molti atti e progetti la presenza della Sinistra ha garantito un peso interno a una coalizione che avrebbe fatto del neoliberismo la propria identità programmatica.
E' un percorso nuovo che si apre verso una sinistra rinnovata, solidale, moderna, laica, sociale, alternativa, movimentista.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
e gli aerei continuano a volare su Milano!
Carissimi/e,
sulla zona est di Milano si continua a sentire i rombi dei motori degli aerei in decollo da Linate e tutto questo grazie all'assessore Croci!!!
Al consiglio di zona 3 il 16 aprile scorso ho quindi presentato l'ennesima mozione su questo problema, per sollecitare la definitiva soluzione del problema.
Cordiali saluti
Antonella Fachin
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M O Z I O N E U R G E N T E
Oggetto: Rotte aeree in decollo da Linate e disagi dei milanesi
PREMESSO CHE
- l’Assessore Croci ha promosso la sperimentazione di nuove rotte aeree in decollo dall’aeroporto di Milano-Linate da parte di ENAC dopo aver consultato i rappresentanti politici della Commissione Aeroportuale, ma non i consigli di zona interessati dall’esperimento;
- la sperimentazione sui decolli da Linate ha coinvolto l’intera zona nord-est della città di Milano che è stata interessata dal sorvolo, a bassa quota, di almeno 60 aerei al giorno, con inizio alle ore 6.30 e termine alle ore 23.30;
- le dichiarazioni iniziali dell’Assessore Croci e dei consulenti tecnici del Comune di Milano sono state smentite dai fatti, che hanno confermato la legittimità e la fondatezza dei disagi denunciati dai cittadini milanesi;
- l’Assessore Croci ha dovuto quindi riconoscere il fallimento della sperimentazione secondo il progetto del consulente tecnico del Comune di Milano, Air Support s.r.l., e chiedere all’ENAC:
1) l’abolizione della rotta 330 sperimentale e il parziale ripristino della rotta 340 originaria, dato che la rotta 330 passava sulla zona est di Milano e in particolare sopra l´area ex Innocenti e su una parte del quartiere di Lambrate;
2) l’effettuazione di un nuovo monitoraggio, per verificare se effettivamente esistono situazioni di criticità.
CONSIDERATO CHE
- contrariamente all’asserzione circa il ripristino dello “status quo ante”, la situazione attuale della radiale 340 non corrisponde alla situazione prima della sperimentazione: i voli che oggi solcano la radiale 340 sono più che raddoppiati, dato che prima rappresentavano solo il 11% dei voli e ora costituiscono il 25% del totale dei decolli;
- i cittadini della zona est continuano a segnalare il rumore assordante di aerei in decollo da Linate, a causa delle frequenti e numerose dispersioni nelle radiali limitrofe (a ovest della 340), soprattutto tra le 6,00 e le 7,00 del mattino e verso le 22,30 - 23,30 della sera.
- allo stato attuale il Comune di Milano ha peggiorato la qualità della vita dei propri cittadini e ha di fatto consentito al solo Comune di Segrate di avvantaggiarsi della situazione, favorendo nuovi e continui progetti di edificazione sul suo territorio (v. ad es.: il nuovo quartiere Santa Monica e “la città del tempo libero” nell’area dell’ex dogana);
- i cittadini di Milano sono tuttora preoccupati per la propria salute e sicurezza per il permanere dell’inquinamento acustico e atmosferico di tutta la zona nord-est della città;
- l’assessore Croci in data 19 febbraio 2009 ha dichiarato che in caso di criticità “provvederemo subito con nuovi interventi al fine di migliorare l’efficienza del sistema aeroportuale milanese, con particolare attenzione alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”;
Tutto ciò premesso, il Consiglio di Zona 3
CHIEDE
- di tener conto delle segnalazioni -per niente peregrine- dei cittadini della zona est di Milano, danneggiati dalla decisione dell’assessore del Comune di Milano, Edoardo Croci, di promuovere, a spese del Comune di Milano, il cambiamento delle rotte aeree in decollo da Linate;
- di rimediare rapidamente ai disagi provocati ai cittadini milanesi mediante l’effettivo ripristino del preesistente numero di voli sulla radiale 340, onde ritornare ai soli voli che "solcavano" la radiale 340 ante sperimentazione e che rappresentavano il 11% del traffico aereo e non il 25% come oggi;
- di conoscere quanto sinora il Comune di Milano ha speso a seguito della sperimentazione promossa non dal Comune di Segrate, come sarebbe stato comprensibile, bensì da un proprio Assessore, sulla base del progetto predisposto dalla società di consulenza del Comune di Milano, Air Support s.r.l.;
- di risolvere il contratto con la società Air Support s.r.l., dato che essa ha fallito nell’incarico e ha provocato disagi ai cittadini del Comune di Milano, suo committente.
Milano, 16 aprile 2009
Interrogazioni presentate in consiglio di zona il 23 aprile
Milano, 23 aprile 2009
della Commissione Politiche Sociali del Consiglio Comunale di Milano;
dell’Assessorato alla Salute del Comune di Milano;
dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano;
della Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano
Considerato che
martedì 31 marzo alle ore 16 si è tenuta presso la sala commissioni di Palazzo Marino la Commissione consiliare comunale Salute dove si è discusso come unico punto all’ordine del giorno la prevenzione del suicidio tra gli adolescenti
constatato che
alla riunione di commissione consiliare comunale ha partecipato in quanto invitato il responsabile del Dipartimento di Salute mentale dell’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Claudio Mencacci.
Visto che
In Europa il tentato suicidio in età pre adolescenziale e adolescenziale è in costante aumento nell’ultimo decennio, mentre si osserva da parte di diversi dipartimenti medico sanitari e di ricerca scientifica e psicologica che il suicidio realizzato rappresenta nel continente la seconda causa di morte fra i giovani, considerando che le morti accidentali o violente costituiscono i due terzi di tutte le morti per età considerata (15-25 anni)
Preso atto che
In funzione comparativa
si registrano esperienze propositive di ricerca avanzata atte a garantire una maggiore approfondita conoscenza del fenomeno tragico tra cui ricordiamo quelle condotte dall’Unità Operativa di Psichiatria e Psicoterapia dell’Età Evolutiva dell’Ospedale Maggiore di Bologna, la quale, tramite un "self report" anonimo, è stata redatta una indagine volta a determinare gli atteggiamenti suicidali, i fattori di rischio e le associazioni di questi ultimi, negli adolescenti della città
si sottolinea che in
- all’Assessorato alla Salute del Comune di Milano se sia già stato previsto un piano di intervento utile e funzionale a garantire misure e provvedimenti diretti alla prevenzione del fenomeno, soprattutto nell’ambito scolastico, coinvolgendo le strutture educative e formative del territorio;
- alla Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano di predisporre un ordine del giorno di analisi e di trattazione del tema coinvolgendo le strutture scolastiche del territorio circoscrizionale, nonché gli operatori socio sanitari presenti in zona e gli educatori, al fine di predisporre di un programma di iniziative funzionali a intervenire nell’ambito territoriale
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
dell’Assessorato Ufficio Tecnico Manutenzioni del Comune di Milano;
della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano;
del Consiglio di Zona 4 e delle sue Componenti;
della Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano;
del Settore Decentramento di Zona 4 di Milano
Interrogazione in merito allo stato di analisi e di esame della proposta di delibera di istituzione di un registro inerente le "Convivenze abitative"
in data 12 febbraio in Consiglio di Zona il sottoscritto ha presentato un'interrogazione in merito alla proposta di delibera consiliare comunale per l'istituzione di un registro per le "convivenze abitative", in cui chiedevo alla Commissione Politiche Sociali del Comune di Milano e alla Presidenza del Consiglio Comunale di ridefinire i tempi per una calendarizzazione della discussione sul tema, nonchè di riavviare un percorso di analisi e di esame dell'iniziativa
visto che
in data 14 febbraio 2008 la proposta di Ordine del Giorno "Convivenze abitative", che aveva trovato un'intesa in seduta preliminare di Commissione Politiche Sociali del Comune di Milano, è stata respinta con voti contrari espressi trasversalmente da consigliere e consiglieri della maggioranza e dell'opposizione, ma con un minimo margine rispetto ai voti favorevoli
preso atto che
il Registro è indirizzato a tutelare la piena dignità ed il carattere di libera scelta delle convivenze, sostenendone il pubblico rispetto, e possono essere iscritte persone non legate da vincoli “legali” (matrimonio, affinità, adozione, tutela), ma esclusivamente da vincoli “affettivi”
e, inoltre,
che si registra, in Italia e a Milano, un aumento delle coppie di fatto unite da legami affettivi e non legali, nonchè del numero di bambine e di bambini nati da genitori conviventi
preso atto in diritto
del testo del Trattato di Lisbona che prevede misure che eliminino discriminazioni di diritto e di fatto per motivi sessuali e di orientamento, e che è divenuto direttamente vigente nel nostro ordinamento,
da cui consegue
l'esigenza e l'obbligatorietà, per vincoli comunitari, di adoperarsi come istituzioni, nazionale e locali, ad approvare norme e disposizioni che eliminino situazioni di fatto scriminanti tra coppie di fatto e coppie di diritto
si rinnova la richiesta
- al Presidente del Consiglio Comunale di inserire in uno dei prossimi ordini del giorno del Consiglio Comunale la proposta di delibera e se è prevista in discussione nei prossimi consigli comunali l'esame e l'analisi di punti inerenti alla tematica di cui alla presente interrogazione, nonchè
- alla Presidenza della Commissione Politiche Sociali se sia previsto il riavvio dell'iter di discussione e di analisi della proposta di delibera, provvedendo a recepire integrazioni utili a rendere maggiormente efficace e completo il disegno di delibera di istituzione di un Registro delle "Convivenze abitative", nonchè, infine, se sia previsto il coinvolgimento diretto dei consigli circoscrizionali, autorità istituzionali locali di riferimento territoriale e maggiormente adatte a garantire una proposta organica e maggiormente rispondente alla situazione attuale sociale in merito
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
della Commissione Qualità e servizi del cittadino del Consiglio Comunale
all'Assessorato alla Qualità e Servizi al Cittadino del Comune di Milano
Interrogazione in merito all'ordine del giorno della riunione congiunta di Commissione Affari Istituzionali e Qualità e Servizi del cittadino avutasi in data 15 aprile alle ore 14,30 in cui si è esaminato l’ordine del giorno sull’Anagrafe pubblica degli eletti per il Comune di Milano
considerato che
alle ore 14.30 la Commissione Affari Istituzionali e la Commissione Qualità, Servizi al Cittadino, Semplificazione, Servizi civici si è riunita in seduta congiunta per esaminare l’ordine del giorno sull’Anagrafe pubblica degli eletti per il Comune di Milano
constatato che
l'Anagrafe Pubblica degli eletti rivendica il diritto civico della trasparenza nella e della pubblica amministrazione, e riguarda ogni aspetto relativo a eletti e nominati per quanto concerne, soprattutto, ogni atto dell’amministrazione comunale
visto che
diversi consigli comunali in Italia, da ultimo Ferrara, nonchè differenti enti locali, tra cui la Provincia di Roma, hanno già deliberato per l'attuazione dell'Anagrafe, nonchè hanno recepito la proposta tramite i canali di partecipazione politica e pubblica di condivisione delle scelte, in primis la petizione popolare
considerata
la ratio fondamentale e importante dell'iniziativa che prevede la pubblicazione su internet dei dati riguardanti le presenze, lo svolgimento dei lavori, i risultati di tutti i politici eletti e delle persone che ricoprono un ruolo politico pubblico, comprendendo nel provvedimento, in qualità di soggetti, europarlamentari, ministri, deputati, senatori,assessori regionali, consiglieri regionali, assessori provinciali, consiglieri provinciali, assessori comunali, consiglieri comunali, consiglieri municipali
preso atto in diritto
dei testi di legge nazionali che definiscono la cornice ordinamentale entro cui definire provvedimenti a livello locale e municipale funzionali alla istituzione dell'Anagrafe, in particolare la legge n. 442 del 1982 e successive modificazioni che riguarda solo alcuni amministratori pubblici, e il comma 466 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 riguardante la pubblicazione, con l’indicazione nominativa dei destinatari e dell’ammontare del compenso, attraverso il sito web dell’amministrazione o dell’ente interessato, e dei compensi dei consulenti delle amministrazioni pubbliche statali
si chiede
- alla Presidenza della Commissione Affari Istituzionali e al Presidente della Commissione Qualità, Servizi al Cittadino, Semplificazione, Servizi civici del Consiglio Comunale di Milano i contenuti e le proposte discusse e considerate durante la riunione di Commissione Congiunta, e se sussistanto testi di proposta di delibera funzionali a garantire l'inizio di un iter rivolto a licenziare un progetto coerente con l'istituzione dell'Anagrafe;
- all'Assessorato Qualità e Servizi al Cittadino se la proposta di istituire l'Anagrafe è già stata considerata e se sia stato licenziato e disposto un progetto di delibera rispettivo;
- alle stesse presidenze di Commissione e all'Assessorato se è previsto il coinvolgimento dei Consigli Circoscrizionali e se tale proposta possa essere estesa anche per le elette e gli eletti dei Consigli Circoscrizionali, completando, pertanto, la mappatura complessiva della trasparenza pubblica nell'ambito dell'amministrazione municipale
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
dell’Assessorato alle Attività produttive, Politiche del Lavoro e dell’Occupazione del Comune di Milano;
della Presidenza della Commissione Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, Personale, Formazione del Comune di Milano;
della Presidenza della Commissione Educazione, Servizi all’Infanzia del Comune di Milano;
della Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di Milano
in data 15 gennaio in riunione di consiglio è stata presentata da parte del sottoscritto un'interrogazione che faceva seguito ai disagi registrati il 7 gennaio, a seguito della copiosa precipitazione nevosa del giorno precedente, in merito al servizio di fornitura di vivande per migliaia di bambine e di bambini delle scuole dell'infanzia e delle scuole primarie nonostante fossero state rilasciate nel giorno precedente dichiarazioni da parte del sindaco e del vicesindaco riguardo alla funzionalità dei servizi
visto che
considerato che
più volte ho avuto modo di presentare interrogazioni in merito alla qualità del servizio, dei pasti e delle vivande, spesso a fronte di doglianze espresse da parte di genitori, chiedendo anche variazioni utili e necessari, in quanto si impongono come indispensabili a fronte di una società sempre più multietnica e di presenze sempre maggiori di bambine e di bambini figli di migranti di seconda generazione, nei menù, contemplando una variegata e diversificata offerta funzionale a soddisfare i gusti e le tradizioni culinarie delle complesse realtà presenti
preso atto che
venerdì 17 aprile alle ore 17.30 la Commissione Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, Personale, Formazione, Ricerca e Innovazione e la Commissione Educazione, Servizi all’Infanzia si sono riunite in seduta congiunta per discutere degli appalti del servizio di distribuzione dei pasti nelle scuole materne e primarie
constatato che
la Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 aveva esaminato la questione complessiva inerente il servizio in una seduta di qualche settimana fa, dove erano trasparse alcune mancanze e alcune problematiche di differente rilievo, dai ritardi alla qualità di alcune pietanze, segnalate dai genitori e dagli insegnanti riuniti in loco, nell'ambito della fornitura del servizio da parte della società, alla presenza di un rappresentante della Milano Ristorazione spa
si chiede
- alla Presidenza della Commissione Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, Personale, Formazione, Ricerca e Innovazione e alla Presidenza della Commissione Educazione, Servizi all’Infanzia quali siano stati i contenuti rilevati ed affrontati in seduta di commissione, se siano stati discussi in merito la antura degli appalti e la loro portata, nonchè se sia in atto una procedura di revisione dell'attuale convenzione con Milano Ristorazione spa, nonchè modifica degli obblighi esistenti e delle funzioni previste in capo all'azienda appaltatrice, o, infine, se sia previsto un frazionamento ulteriore dell'appalto nel suo complesso, specificando e settorializzando alcuni ambiti di interento;
- alla Commissione Servizi Sociali del Consiglio di Zona 4 di provvedere a reindire una nuova riunione di commissione dove si possa affrontare nuovamente la questione, aggiornandola, alla presenza di dirigenti della società appaltatrice e degli assessorati o settori di competenza comunale, dei genitori e degli insegnanti ineressati
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
della direzione amministrativa SoGe;
del Settore Territorio del Comune di Milano;
dell’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Milano;
della Direzione di Milano Sport spa;
della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Zona 4 di Milano
visto che
preso atto che
considerato che
l’area in via Lombroso, ossia quella attuale degli ex macelli generali, in cui dovrebbe essere prevista la Città del Gusto ricopre 800mila metri quadrati, sarebbe destinata, invece, a progetti edilizi e immobiliari, data anche l’alto valore della stessa a livello economico e commerciale
visto che
il sindaco ha dichiarato la volontà di utilizzare la realizzazione della Città del Gusto come occasione per ristrutturare l’Ortomercato di Milano, esprimendo l’intenzione e la volontà di mantenere l’area nella stessa situazione logistica attuale, e prevedendo di realizzare nell’area ex macelli generali con una copertura di investimento di 138 milioni di Euro negozi, ristoranti, una scuola di alta cucina, un albergo, laboratori di test sul cibo
constatato che
è evidente che l'intenzione espressa dal sindaco, rappresentante dell'amministrazione comunale, è totalmente antinomica rispetto alle dichiarazioni dell'Amministratore Delegato della Società EXPO 2015, Lucio Stanca, il quale ha più volte ribadito l'intenzione di modificare la destinazione dell'area oggi di proprietà della fiera Milano e del Gruppo Cabassi a Rho-Fiera per trasferire l'Ortomercato
si chiede
- all’Assessorato al Territorio e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano l'entità, la natura e la definizione del progetto, lo stadio di avanzamento del medesimo, nonchè i tempi e i modi della sua attuazione, i costi relativi e se sussista già una convenzione di appalto dei lavori, la volumetria e se siano previste variazioni volumetriche sostanziali;
- alla Giunta del Comune di Milano e all'Assessorato al Territorio del Comune di Milano se la proposta viene concordata con la società EXPO 2015, data la forte contraddizione in merito esistente tra le dichiarazioni del sindaco e quelle dell'amministratore delegato della società, Lucio Stanca;
- alla società EXPO 2015 e all'amministratore delegato Lucio Stanca se esista un progetto parallelo e, in caso affermativo, all'Assessorato al Territorio del Comune di Milano se fosse a conoscenza di quest'ultimo e quale destinazione avrebbe l'area degli ex macelli generali nel caso in cui si preveda il trasferimento dell'Ortomercato e la non realizzazione della Città del Gusto nella stessa area;
- alla Commissione Territorio e alla Commissione Commercio del Consiglio di Zona 4 di Milano di predisporre con urgenza un ordine del giorno di analisi e di trattazione del tema coinvolgendo i progettisti, la società edificatrice, nonchè direttori e funzionari dei settori e degli assessorati interessati, nonchè la questione concernente il futuro dell'Ortomercato e la sua permanenza nell'area
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo – Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano
HUMOR: IL LAUREATO in Abruzzo
Il laureato.
Posted by Arnald under Diversamente occupati, 20 aprile 2009questa mattina a L’Aquila è stata consegnata una laurea ad honorem in memoria di Lorenzo Cinì, ragazzo di 23 anni che si sarebbe laureato oggi, se non fosse morto sotto le macerie della casa dello studente.
Ieri, intanto, un nuovo scandalo sotto il sole: nel capoluogo abruzzese erano pronte e chiuse due nuove case dello studente che non hanno subito il benché minimo danno dal terremoto.
Perché allora non usarle, visto che gli studenti avevano chiamato più di una volta le autorità per rendere noti i dissesti e i tentennamenti dell’edificio? La spiegazione è semplice e tutta italiana: l’operazione di trasferimento e la gestione dei nuovi edifici erano antieconomiche.
Dunque, come sempre accade in questo paese di merda (ricordate gli estintori vuoti della Thyssen?) si pensa prima al soldo che alla vita delle persone. Onestamente, se fossi il padre dello studente miseramente crepato (e basta col cazzo di politically correct), ammazzato dalle nostre istituzioni, con quella laurea mi ci pulirei pubblicamente il culo.
E poi che riparta pure la costruzione della città: tanto per come vanno le cose qui da noi, dobbiamo solo aspettare che venga di nuovo tirata giù a colpi di mazzetta. - Arnald
Se la maggioranza è tiranna
Se la maggioranza è tiranna
Nadia Urbinati - la Repubblica - 23-04-2009
Le democrazie si reggono sul consenso. La formazione del giudizio politico dal quale si sviluppa il consenso è per questo una parte essenziale della legittimità democratica, la quale non è circoscritta alle regole attraverso le quali si prendono decisioni. C´è un´altra parte che compone la legittimità, che è informale, non direttamente traducibile in legge e che, per questa ragione, è stata chiamata soft power: l´opinione. La democrazia vive di una tensione sana e necessaria tra il potere costituito o istituzionale (regole e procedure) e il potere in formazione o extra-istituzionale che è la politica in senso lato o il giudizio pubblico. Non è irragionevole pensare alla democrazia come a un ordine politico che si regge su un disaccordo permanente tra legittimità istituzionale e fiducia dei cittadini. Il grado di disaccordo tra questi due livelli varia ma non si dà mai, né può darsi mai, una coincidenza tra la volontà di chi fa le leggi e prende le decisioni e chi giudica. Provare a risolvere il disaccordo o cercare di stabilire omogeneità è una tentazione pericolosa anche se mai completamente domata. Le tirannie, i fascismi, i populismi sono stati e sono il segno che questa tentazione è stata perseguita e ha avuto successo. Il potere non ama essere criticato e nemmeno controllato: identifica l´informazione come un´intrusione e addirittura una critica. Le democrazie costituzionali sono parte di questa storia, anche se sono dotate di norme che in teoria dovrebbero renderle più immuni a quegli esiti funesti.
Alcune costituzioni sono più attrezzate di altre. L´articolo 5 della Costituzione tedesca dichiara che «ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti». La nostra Costituzione non è altrettanto esplicita, ma l´evoluzione della nostra giurisprudenza è andata nella direzione dell´affermazione della libertà di informazione, sia come libertà di esprimere opinioni che come diritto a essere informati (una libertà che leggi improvvide hanno vanificato permettendo la formazione di fatto di un sistema di monopolio privato dell´informazione).
Quella dell´opinione è una libertà complessa perché mette in campo non soltanto la libertà di raccogliere e divulgare informazioni, ma anche quella di criticare comportamenti, fatti e idee. La garanzia della libertà di espressione è naturalmente importante quando si tratta di idee che possono non piacere alla maggioranza. I diritti sono baluardi protettivi per chi non ha dalla sua il potere: che la maggioranza rivendichi il diritto di parola è semplicemente un assurdo, un rovesciamento delle parti.
L´informazione mette in atto due forme di libertà: quella civile o dell´individuo e quella politica o del cittadino. E sta insieme a controllo e a formazione dell´opinione: abbiamo bisogno di sapere per poterci formare un´opinione e decidere; e abbiamo bisogno di sapere per controllare chi decide. L´informazione è un bene pubblico dunque come la libertà e il diritto (e come libertà e diritto non è a discrezione della maggioranza). È soprattutto un bene che ci consente di avere altri beni: per esempio, un governo che faccia buone leggi o che non sia corrotto (l´informazione rivela l´errore e smaschera la disonestà). L´informazione fa parte perciò dell´onorata tradizione dei poteri negativi o di controllo, anche se la sua è un´influenza solo indiretta e informale. Senza questo controllo le democrazie non vivono. Le regole del gioco non sono tutta l´opera della democrazia. Giornali, televisioni, sistemi informativi elettronici: tutto questo fa parte del modo con il quale il gioco democratico è giuocato.
Scriveva Alexis de Tocqueville che senza contropoteri istituzionali e extraistituzionali la società rischia fatalmente di identificarsi con l´opinione della maggioranza, di parlare con una voce sola, di essere omogenea nei gusti e nei valori; di essere in una parola una nuova forma di dispotismo. Ma il dispotismo democratico del quale parlava Tocqueville cresceva come per un´innata forza delle cose, non per la volontà di qualcuno. Era la logica stessa dell´opinione pubblica a generare omogeneità di vedute e docilità. L´Italia non sembra rientrare in questo caso perché da noi la manipolazione dell´informazione è un fatto scientemente perpetrato e voluto; è l´esito della responsabilità di qualcuno. La nostra assomiglia per questo a una democrazia populista (e la proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista va in questa direzione). Ma con questa importante novità: poiché usa il sistema mediatico e non quello della propaganda di partito o della repressione, l´esito che favorisce non è alla fine diverso da quello descritto da Tocqueville. Se avrà successo, per esercitare un dominio incontrastato , la maggioranza non avrà bisogno di sospendere i diritti politici. L´opinione parlerà con una voce sola e le poche voci di dissenso saranno come voci nel deserto.
64° anniversario della Liberazione
Dobbiamo difendere la Costituzione,
bussola della democrazia,
e pretenderne l’attuazione.