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Il Blog di Alessandro Rizzo | www.partecipaMi.it
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Giovedì, 7 Maggio, 2009 - 09:20

JONGHI denuncia LA REPUBBLICA

Milano, 7 maggio 2009
Roberto Jonghi Lavarini, rende noto di aver  già provveduto ad adire le competenti Autorità Giudiziarie, sia in sede civile che in quella penale, a ministero dell’Avv. Simone Andrea Manelli,  per le gravissime lesioni alla propria reputazione, politica e privata, e del proprio nome, causate dai contenuti gravemente diffamatori, in quanto falsi e frutto di mera fantasia, degli articoli pubblicati in data 17 e 18 Marzo 2009 sul quotidiano La Repubblica - Gruppo Editoriale l’Espresso SpA ed a firma di Paolo Berizzi, nonché all’interno del libro “Bande Nere” sempre di Paolo Berizzi ed edito da Bompiani – R.C.S. Libri Spa.
Nonostante le richieste di rettifica, né il quotidiano La Repubblica né, tantomeno, R.C.S. Libri Spa, si sono minimamente preoccupati di verificare l’attendibilità e la fondatezza di quanto contestato ed a firma di Paolo Berizzi.
“Ha ragione il Presidente Silvio Berlusconi a condannare duramente le continue menzogne e le sistematiche mistificazioni della sinistra (comunista, giacobina e radical-chic), ben rappresentata da La Repubblica, volte a colpire gli avversari politici, distorcendo completamente la realtà. Menomale che Silvio c’è…” questa la dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini.

Giovedì, 7 Maggio, 2009 - 08:18

Pista ciclabile di via Bardolino: risponde il settore

Allego la risposta del l'assessorato Mobilità Trasporti e Ambiente del Comune di Milano in merito alla richiesta di pista ciclabile in via Bardolino. E' positiva e mi auguro possa portare in tempi ravvicinati ad un progetto che realizzi quanto da tempo vanno chiedendo i residenti del Mulino Doppio di via Bardolino. Il Consiglio di Zona 6 è stato parte attiva in questa questione approvando una delibera che chiedeva la pista ciclabile. Angelo Valdameri

Mercoledì, 6 Maggio, 2009 - 17:48

Ordine del Giorno "Giornata contro l'Omofobia"

L'omofobia è una violenza che viene perpetrata con atteggiamenti razzisti e discriminatori contro persone di orientamento omosessuale e trova negli ultimi anni un incremento notevole della propria presenza nel contesto sociale e comunitario. Le manifestazioni di tale fenomeno barbaro possono essere fisiche, ossia oltraggi, maltrattamenti e violenze contro la persona, o psicologiche e culturali, irrompendo in Italia un atteggiamento discriminatorio ed emarginante, derisorio e irriverente verso cittadine e cittadini di orientamento omosessuale.
 
Domenica 17 Maggio a Milano, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia, ci sarà la mobilitazione organizzata dal coordinamento delle associazioni che aderiscono a "Milano contro l’Omofobia", ispirata ai Day of Silence anglosassoni, in cui si avranno dalle ore 17.30 alle ore 19.00 la distribuzione di materiale informativi da parte di volontari imbavagliati di materiale informativo, e, infine, un sit-in silenzioso presso via dei Mercanti. Sarà allestita appositamente una mostra informativa sull’omofobia dai primi del ‘900 ai giorni nostri nelle viciniora del luogo in cui si terrà l'iniziativa.
Si prende l'occasione di ricordare che la Regione Lombardia ha respinto una mozione, presentata dai capigruppo dell'opposizione, di adesione alla Giornata e di disposizione di proposte e indirizzi che avviino pratiche amministrative finalizzate alla lotta contro comportamenti discriminatori verso e ai danni di persone omosessuali. Le motivazioni da parte di diversi consiglieri della maggioranza hanno espresso affermazioni fortemente razziste, omofobiche e irrispettose della dignità umana. Si riporta l'affermazione denigratoria e irricevibile del capogruppo della Lega che ha definito la mozione un “colpo di culo”, dopo aver dichiarato che lui era contrario “a celebrare l’omosessualità come una non-malattia mentale”. L'approccio della maggioranza, pertanto, nei riguardi della discussione di una mozione che chiedeva un atto formale e civile di adesione a un importante momento internazionale rivolto all'eguaglianza e pari dignità tra cittadine e cittadini, è stato quanto mai ideologico e sprezzante.
 
Una ricerca e uno studio condotti dall'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea hanno rilevato dati preoccupanti sul tema dell'omofobia, sottolineando che tali comportamenti persecutori "stanno danneggiando la salute e la carriera di persone in tutta Europa e il problema potrebbe essere più grave di quanto si evince dai dati, perché le vittime preferiscono non attirare l'attenzione su di sé parlandone, per paura di ottenere un risultato opposto a quello sperato".
A proposito una Direttiva dell'Unione Europea, che aderisce a livello comunitario alla Giornata Mondiale contro l'omofobia, chiede "agli Stati membri di adottare qualsiasi altra misura che ritengano opportuna nella lotta all'omofobia e alla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e di promuovere e adottare il principio dell'uguaglianza nelle loro società e nei loro ordinamenti giuridici".
 
Con questa comunicazione e informazione concernente una manifestazione di forte rilevanza e importanza attuale prendo l'occasione di ricordare che occorrerebbe che il Consiglio di Zona 4 si mobiliti presso il Consiglio Comunale affinchè siano recepiti il contenuto e la sostanza del significato sociale, culturale e civile della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, e si faccia latore di un'istanza indirzzata a rendere operativi provvedimenti e prassi amministrative e consiliari funzionali a estendere diritti e garanzie sociali oggi non riconosciute ancora per una buona parte della nostra comunità cittadina.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano

Mercoledì, 6 Maggio, 2009 - 13:47

Usa. Washington D.C. riconosce il matrimonio gay in altri stati

E’ Washington D.C. oggi il terreno in cui si combatte la battaglia per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali americani, e in cui si apre forse davvero l’inizio di una nuova era. La maggioranza degli amministratori della città ha detto infatti sì al riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati negli altri stati Usa, inviando così la misura direttamente sulla scrivania del sindaco di Washington, Arian M. Fenty, che si è già detto favorevole alle nozze tra gay. Questo significa, spiega il Washington Post, che se la firma di Fenty arriverà - e così dovrebbe essere - la questione arriverà direttamente al Congresso degli Stati Uniti, varcando i confini dei singoli stati in cui è stata finora relegata, e diventando di fatto un problema nazionale. La “Home Rule” stabilisce infatti che le leggi approvate dal Distretto di Columbia siano sottoposte a un esame di 30 giorni da parte del Congresso degli Stati Uniti, che deve di fatto dire l’ultima parola. Nell’attesa della firma di Fenty, è intanto innegabile la vittoria incassata dai gay degli Stati Uniti, più vicini ora anche a poter sposarsi un giorno a Washington. La misura volta a riconoscere i matrimoni celebrati in altri stati è passata infatti con 12 voti favorevoli e solo uno contrario. La questione ha scosso Washington nel vero senso della parola, visto che, a fronte dell’emozione e della gioia provata dai sostenitori dei diritti degli omosessuali, è esplosa la rabbia di molti cittadini, sobillata da molti pastori protestanti. Tanto che a un certo punto è dovuta intervenitre la stessa polizia. “Abbiamo bisogno di nuovi amministratori! - ha urlato Paul Trantham - Stanno distruggendo la nostra gioventù!. Ogni pastore timorato di Dio dovrebbe essere qui. Si tratta di una mancanza di rispetto verso la capitale della nazione. Non c’è niente come il matrimonio tra persone dello stesso sesso” E un altro, C.T. Riley, ha aggiunto: “Non finisce qui. Andremo fino a Capitol Hill”. Dal canto loro gli omosessuali americani iniziano davvero a sperare nell’inizio di una nuova era, dopo le recenti vittorie. L’ultima volta che le coppie gay hanno esultato per il riconoscimento dei loro diritti è stato lo scorso 7 aprile, quando il Vermont è riuscito ad aggirare il veto del governatore ,il repubblicano Jim Douglas. E appena qualche giorno prima, lo scorso 3 aprile, la Corte Suprema aveva votato all’unanimità per legalizzare anche qui le nozze tra persone dello stesso sesso. Gli altri due stati che hanno legalizzato i matrimoni tra gay sono stati il Massachusetts, in cui il matrimonio tra omosessuali è stato legalizzato nel 2004, e il Connecticut, grazie alla decisione della Corte Suprema di legalizzare i matrimoni tra gay il 10 ottobre del 2008. La questione delle nozze gay continua a dividere comunque gli Stati Uniti e diversi Stati hanno introdotto degli emendamenti alle costituzioni locali per specificare che il matrimonio è solo “l’unione fra un uomo e una donna”. (Apcom)

http://www.notiziegay.com/?p=28194

Mercoledì, 6 Maggio, 2009 - 13:45

Un'altra "Movida" è possibile

Ieri la trasmissione tenuta da Santacroce giornalista di TeleNova, Linea d'Ombra, ha trattato il tema della Movida, con collegamenti in diretta dalle piazze interessate al fenomeno, che come ogni anno, puntualmente, si riverifica nei mesi primaverili. Nelle altre città europee il problema non sussiste, essendo strutturate in un'ottica di governo della città promotore di momenti di aggregazione e iniziative di coinvolgimento culturale. In studio avevamo alcuni consiglieri comunali, Montalbetti e Fedreghini, l'Assessore Cadeo e l'Assessore alla Regione Boni, che discutevano con la cittadinanza residente e i commercianti interessati in collegamento delle soluzioni da dare alla questione.
Condivido l'esigenza riscontrata trasversalmente di dare avvio a una forma di incentivazione per l'apertura di locali anche nelle zone centrali, ossia vicioniore a Piazza Duomo, oggi totalmente prive di vita e di passaggio nelle ore serali e notturne. Condivido l'esigenza di dare delle risposte che sappiano garantire una condivisione delle regole, come suggeriva Fedreghini: dare responsabilità ai giovani di autogestire un pezzo di città nell'orario serale, essendo gli stessi i primi a chiedere, giustamente, spazi aperti dove incontrarsi in una città che sta sempre più diventando insofferente verso una njecessaria e sostenibile vivacità culturale, umana, intellettuale; ingredienti, questi, che caratterizzano lo sviluppo civico delle altre metropoli europee. Condivido l'iniziativa lodevole dell'Assessore Rizzi di promuovere tavoli di confronto con i giovani, anche se non si è ancora capito bene i tempi, le modalità e le conseguenze che da questo tavolo dovrebbero definirsi, e, infine, quali sarebbero i giovani interpellati e secondo quali criteri. Importante è, comunque, incominciare a dare un avvio a uno spiraglio di cambiamento della politica in merito alla questione: non si tratta di politica delle barriere e di costruzione di nuovi transennamenti, ma di una politica di inclusione e di condivisione di modalità e costumi comportamentali in un'ottica di bene comune.
Mi sorprende, ma meglio tardi che mai, che solo oggi l'amministrazione si preoccupi del fatto che il centro "storico e classico" della città, come dice l'assessore Cadeo, ossia Piazza Duomo e luoghi vicini, Cordusio, Cairoli, San Babila, sia totalmente deserto nelle ore notturne, quando i 15 anni ultimi di governo della città hanno provveduto a rendere lo stesso centro una "city" degli affari finanziari, in cui di giorno consumatori e agenti pullulano, mentre di notte si crea un disagio solitario da coprifuoco. Non è solo un problema di affitti e canoni di locazione per i negozianti: è un problema di assenza di spazi alternativi che creino aggregazione civica e culturale, sociale, popolare. E' possibile che a Milano, a differenza di Barcellona, Parigi, Londra, Berlino, il termine Movida porti alla ribalta la questione del consumerismo fine a sè stesso di giovani che si trovano per strada e che vedono nel bere l'unica forma di svago, necessario, comprensibile, opportuno, giustificabile? E' possibile che non si possa parlare di come organizzare una città nelle ore notturne che sappia dare risposte variegate alla popolazione giovanile? Le risposte non possono essere solamente aperture di nuovi locali che si aggiungono agli attuali e che garantiscono solo cocktail a basso prezzo o musica ad alto volume. Anche questo è un tipo di divertimento, ma non l'unico, ossia non l'essenziale. Io penso che occorra superare questa visione omologante: esistono alternative. Perchè non rendere i giovani, in concordanza con la cittadinanza nel suo complesso, protagonisti nella definizione di un programma che arricchisca la città di iniziative culturali, teatrali, cinematografiche, artistiche all'aperto, rassegne di teatri di strada, come accadeva a Milano qualche decennio fa, mi raccontano? Io credo che questa offerta possa dare un plus valore a una sterile movida che rende asfittico e asfissiante, spesso puerile, la partecipazione dei giovani stessi e che determina come conseguenze il protrarsi di bivacchi che portano alla residenza rumore fastidioso e invadente. Io credo che Milano abbia un patrimonio finora non compreso e non utilizzato, non valorizzato: il patrimonio delle intelligenze giovanili che possono diventare con le istituzioni, comunale e circoscrizionali, motori di rinascita civica e sociale di questa città, spesso inospitale verso categorie civili, culturali e generazionali, da definirne un contorno più europeo e più umano.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano

Martedì, 5 Maggio, 2009 - 15:01

Giornata intenazionale contro l'Omofobia

In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia del 17 Maggio Arcigay, in collaborazione con Arci, CGIL Nuovi diritti, Rete degli studenti medi, Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Associazione radicale Certi Diritti, Rete Lenford, Di’gay Project, Mario Mieli e Gaylib hanno pensato di proporre una campagna di affissioni pubbliche per sensibilizzare in modo diretto l’opinione pubblica su un problema tanto vasto e complesso, ben presente nella realtà di vita delle persone LGBT.

Questa campagna sarà affissa sui muri di 25-30 città italiane. Saranno distribuiti anche dei volantini di approfondimento.

Sono state organizzate affissioni pubbliche nelle città di Ancona, Assisi, Bari, Bologna, Brescia, Cosenza, Cremona, Cuneo, Ferrara, Firenze, Genova,Grosseto, Lucca, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Perugia, Pesaro, Pordenone, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Torino, Trento, Treviso, Udine, Verbania, Verona

Riteniamo estremamente importante far sentire in modo unitario la voce delle Associazioni LGBT, ma non solo, su una realtà che ci impegna tutti ad azioni di sensibilizzazione e contrasto. Solo unendo i nostri sforzi possiamo sperare di ottenere risultati concreti in questa impegnativa battaglia sociale e contribuire così al progresso civile del nostro paese.

Sul sito www.intollerantianonimi.it potrai trovare approfondimenti e informazioni rispetto alla complessità del fenomeno omofobia, oltre alle varie iniziative che saranno organizzate a livello locale.

Buon 17 maggio!

ps
Io ci sono, sosterrò la campagna e penso che occorra alzare il livello di guardia a Milano, in Italia. Troppi sono gesti omofobi e razzisti che non possono essere liquidati come semplici goliardie. Sarebbe irresponsabile e quanto mai ignobile.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

Candidato nella Lista Un'Altra Provincia

Sabato, 2 Maggio, 2009 - 16:33

ITALIA declassata:troppe restrizioni alla libertà di stampa

Meditate gente, meditate: è il peggior paese OCCIDENTALE!!!!
La causa: la "situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati".

Cari saluti
Antonella Fachin
----------------------

Rapporto di Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente

Libertà di stampa: l'Italia fa un passo indietro, unica nazione in Europa

La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati»

NEW YORK - L'Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale».
La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un'organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.
CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa.
I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.
PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato.
Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.
Alessandra Farkas
30 aprile 2009
da www.corriere.it

Venerdì, 1 Maggio, 2009 - 21:17

Buon 1° maggio?

Primo maggio.

Posted by Arnald under Diversamente occupati

primo_maggio_2009_bassa.png
Giovedì, 30 Aprile, 2009 - 23:32

Buon 1° maggio! Buon May Day a tutti/e!

Buon 1° maggio
a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici e a tutti coloro che sperano di trovare presto un lavoro, ai precari cui non è consentito avere un progetto di vita con la scusa della flessibilità (solo la loro!) nella speranza che la loro carriera sia diversa da quella immaginata dal grande Arnald!

Cari saluti
Antonella Fachin

1.png

Giovedì, 30 Aprile, 2009 - 18:29

EuroMayDay Parade 2009: io ci sono

EuroMayDay Parade 2009: appuntamento in Piazza 24 Maggio alle ore 14,30 a Milano. Il sostegno personale a una mobilitazione internazionale per i diritti delle persone, contro la precarietà che rende vulnerabile l'esistenza e difficile il futuro, per il diritto di autodeterminazione e di ripresa della propria titolarità sul proprio avvenire. Per l'eguaglianza delle opportunità tra persone, lavoratricie lavoratori, a prescindere da ORIENTAMENTI SESSUALI e da APPARTENENZE CULTURALI, ETNICHE e RELIGIOSE. Per un diritto alla formazione permamente, di qualità e al diritto a un reddito di cittadinanza. Sarò presente, saremo presenti, in tante e in tanti a fare sentire la nostra voce: perchè la crisi non dobbiamo pagarla noi!

Alessandro Rizzo

Candidato alle Elezioni Provinciali - Un'Altra Provincia

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