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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Lunedì, 17 Marzo, 2008 - 11:36

No War Day, Denuncia e impegno


"No War Day", denuncia e impegno

...Alla fine, sabato scorso, anche il clima si è arreso. Ha accettato, in un certo senso, la sfida della pace e le nubi sono rimaste in un cantuccio, giusto un po' imbronciate, temendo la solarità dei nostri volti dialoganti. Ma senza colpo ferire.
Avevamo pure subìto un imprevisto spostamento, per lasciar spazio ai banchini della Destra e della Lega. Ma piazza Cordusio, dove s'intreccia la Milano venusta del "Brolett" col nascente rampantismo del primo Credito, assumeva forse un valore ancor più simbolico per la nostra sbandata e ondosa allegria. Si respirava un che d'eterno nei nostri occhi. Sentirsi dire che un domani, nei libri di storia, non si studieranno solo le Crociate e le conquiste, ma anche e soprattutto i simboli "NO WAR", non Carlo V o le bombe intelligenti bensì Gandhi, King, Silo, Yunus... ci ha riempiti d'un sano orgoglio. Perché solo così abbiamo avvertito la percezione d'un futuro più tenero e dolce.
Un grazie agli amici di Mondo Senza Guerre, organizzatori dell'evento, del Partito umanista, del Centro delle Culture, Guerre & Pace, No Dal Molin, Amici di Beppe Grillo e tanti sconosciuti passanti che pian piano, incuriositi dallo strano messaggio e vincendo l'iniziale esitazione, si sono uniti al nostro variopinto gruppo.
Credo sia opportuno lasciar la parola a loro. Anche perché sono fra i pochissimi che riescono a dibattere senza annoiare.

Intervento di Alessandro Di Falco, Partito umanista (per questo e altri, cfr. anche il seguente video , n.d.r.)
Ringrazio gli amici di Mondo Senza Guerre e del Movimento umanista che mi hanno dato la possibilità di intervenire a questo evento pubblico, uno tra i molti che la gente di buon cuore sta mettendo in atto in diverse parti del mondo in questi giorni.

L’11 settembre 2001 un attentato terroristico causò la morte di 3.000 civili, in larga parte americani. Probabilmente, lo stesso giorno, qualche altro americano moriva perché privo dell’assistenza sanitaria, qualche altro veniva ucciso da un connazionale con un’arma da fuoco, qualche altro modernamente “giustiziato”, a migliaia venivano licenziati per mantenere libero il mercato, e così via...

Larga parte della popolazione mondiale, lo stesso giorno, pativa la fame, la sete, le malattie e ne moriva... Palestinesi si armavano o si promettevano al martirio e israeliani si adoperavano per martirizzare, morendone entrambi... e così via... insomma, un giorno di ordinaria amministrazione per molti e di buoni affari per pochi.

Però, da quel giorno in poi, si fece insistente la voce che era necessaria una guerra, una guerra per porre fine a questa scocciante minaccia che è il terrorismo e vivere finalmente secondo il modello occidentale. “L’unico modello! Democratico! Libero! E in definitiva il migliore. La guerra! La risposta alle barbarie!”.

Fu così che si invase l’Afghanistan, poi l’Iraq. Nel 2004 quella guerra arrivò anche in Europa, prima a Madrid e poi a Londra. Un’Europa che ancora si domandava incredula sulla guerra dei primi anni Novanta nella ex-Jugoslavia.

Ma la buona gente non ci stava, manifestava, a milioni scesero in piazza opponendosi a questa logica dell’occhio per occhio, sapendo bene che, in definitiva, dalla violenza non nascerà mai la pace.
E allora iniziarono a cercare di convincere queste persone che ci sono guerre e guerre, tutte brutte, per carità... alcune però necessarie... E allora per darcela a bere parlarono di guerra lampo: “Ti faccio male ma smetto subito”; di guerra chirurgica: “Ti asporto il male di netto e passa tutto”... salvo poi dimenticarsi le pinze nell’addome! Guerra umanitaria! “Ora sì che abbiamo ragione di farla questa guerra!”, vogliono farci credere,...è umanitaria! “A fin di bene ti massacro, e se mi riesce ti rianimo, se poi muori, mi spiace...tanto, lo giuro”.

E missili, e proiettili intelligenti, quelli che uccidono subito e solo i cattivi... ma provocano il cancro a distanza di anni... anche a chi li ha usati! Davvero troppo intelligenti!

E ora ci parlano di armi nucleari...

Armi nucleari?!? ...ma non era un capitolo chiuso negli anni ‘80?
Ma a chi vogliono fare paura? Ai cosiddetti “cattivi”? A chi desidera la pace per sé e per gli altri? Forse a tutti...

In questi giorni non si sente parlare che di vita. Si fa a gara a chi la difende di più. E di sicurezza... Telecamere, più polizia, più armi, pene più severe!

MA DI QUALE SICUREZZA CI PARLANO? DI QUALE VITA? LA NOSTRA O LA LORO?

Di certo con una legge elettorale come questa la loro di vita la difendono benissimo, ed è molto più sicura! La domanda è: fino a quando?

Il Partito umanista esiste dagli ‘80, e quando e dove ha potuto si è presentato alle elezioni perché nel voto si potesse esprimere un’opportunità non-violenta alla disastrosa direzione degli avvenimenti.

Piccolo partito, ci dicono... E’ vero, ma che possibilità ha di esprimersi e crescere? Soprattutto, con quelli grandi, ce la passiamo forse meglio?

Utopici. Questo, a dir la verità, ce lo dicono un po’ meno oggi...

I sognatori siamo noi o chi crede che il prezzo che dovrà pagare a questo sistema andrà diminuendo giorno dopo giorno, stando a guardare?

Sanità ed educazione gratuita e di buon livello per tutti è quello che chiedevamo e chiediamo. Una democrazia partecipativa dove venga chiesto alle persone se vogliono partecipare ad una guerra o preferiscono dare un’opportunità alla pace.

Dove alle gente venga chiesto se ha più bisogno di una base militare o di non pagare le tasse universitarie. Se ha più bisogno di nuovi aerei da guerra piuttosto che di insegnanti e asili. Dove venga chiesto se vuole più gente armata o se preferisce più personale sanitario.
Dove, in definitiva, si possa esprimere la libera scelta di ogni individuo di decidere della propria vita.
Questa è per noi una politica di pace.
Molte grazie.
Daniela  Tuscano.