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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Giovedì, 14 Febbraio, 2008 - 15:25

NOtizie: Afghanistan" Ucciso un militare italiano..." Iran..

AFGHANISTAN: UCCISO UN MILITARE ITALIANO

ROMA - Un militare italiano e' stato ucciso vicino Kabul ed un altro
soldato e' ferito. I due militari, entrambi dell'Esercito, sono rimasti
coinvolti in un attacco con armi da fuoco portatili mentre stavano
svolgendo una missione nel distretto di Uzeebin, a circa 60 chilometri
da
Kabul. Lo scontro a fuoco, ricostruisce lo Stato maggiore della Difesa,
è
avvenuto alle 15 locali (le 11.30 in Italia), nei pressi della località
di
Rudbar, nella zona di responsabilità italiana. "Militari italiani della
Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e
sostegno sanitario alla popolazione, sono stati fatti segno di alcuni
colpi di arma da fuoco portatili da parte di elementi armati ostili a
cui
i militari italiani hanno risposto", si legge in una nota dello Stato
maggiore della Difesa. "A seguito dello scontro - aggiunge il
comunicato -
un militare italiano è deceduto mentre un secondo risulta leggermente
ferito". E' in corso il trasporto presso l'ospedale militare francese
di
Camp Warehouse, a Kabul.

by Puleggia

IRAN. RADICALI MOBILITATI PER SALVARE DUE RAGAZZI GAY

12 febbraio 2008: Continua la mobilitazione internazionale per salvare i due ragazzi condannati a morte in Iran perché omosessuali.
In pochi giorni oltre 12.500 persone hanno sottoscritto la petizione (www.petitiononline.com/irangay) rivolta alle autorità iraniane per salvare la vita di Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour.
I due ragazzi, di 18 e 19 anni sono stati arrestati a Sardasht, nell'Azerbaijan Iraniano, lo scorso 23 gennaio, con le accuse di "mohareb" e "lavat" (essere nemici di Allah e sodomia); hanno confessato, sotto tortura, di amarsi e rischiano ora la pena di morte.
Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito con Nessuno tocchi Caino aderisce all'iniziativa del Gruppo EveryOne che ha indirizzato una lettera ad Abolfazl Zohrevand, Ambasciatore in Italia della Repubblica Islamica dell'Iran, in cui si chiede un incontro urgente per discutere del caso dei due giovani, che sta suscitando clamore in tutto il mondo, e della preoccupante situazione sulla violazione dei diritti umani in corso nel Paese.
 
Per dare la nostra più affettuosa solidarietà a Silvana, per dire il nostro sdegno e la nostra estraneità a un Paese che manda i poliziotti in ospedale a interrogare e maltrattare una donna che ha appena compiuto una delle scelte più difficili della propria vita.
Per ribadire che il diritto di scelta e la cura delle vite sono la nostra esperienza quotidiana e sono oggi minacciate dalla campagna contro l'aborto che assume via via i toni di una feroce crociata contro le donne e invade la campagna elettorale.
Usciamo dal silenzio si impegna a prendere parola e iniziativa pubblica, insieme al movimento delle donne che si mobilita a Napoli e in altre città e a tutte e tutti coloro che condividono la preoccupazione e l'indignazione davanti al franare di uno spazio condiviso di democrazia, laicità e diritto nel nostro paese.
Per queste ragioni UsciamodalSilenzio partecipa al presidio e invita alla più ampia presenza
COMUNICATO STAMPA
194: PRESIDIO OGGI, GIOVEDI' 14/2  IN PIAZZA SAN BABILA ALLE 17,30
La vicenda di Napoli e' inquallificabile da ogni punto di vista, e' un atto vigliacco e intimidatorio:
-calpesta la dignita' delle donne, di tutte le donne, in un momento particolare di grande solitudine e sofferenza.
-l'irruzione gratuita delle forze dell'ordine offende anche la professionalita' dei medici che avevano unicamente applicato la legge.
-la stessa modalita' adottata sulla base di una pura denuncia anonima, esprime violenza, ottusita', prevaricazione.
Nell'esprimere solidarieta' alla donna di Napoli che ha subito questa grave prevaricazione, denunciamo con forza questi atti. Viglileremo, soprattutto in Lombardia, affinche' la 194 sia applicata alla luce del dettato costituzionale, impiegando tutti gli strumenti possibili, anche legali, perche' sia garantita l'autodeterminazione delle donne.
Invitiamo donne e uomini a manifestare la propria indignazione domani, GIOVEDI' 14 FEBBRAIO, alle ore 17,30 con un PRESIDIO IN PIAZZA SAN BABILA.
Rete regionale lombarda "194 ragioni"